D. da dove nasce il calibro .300 BLACKOUT?
R. il .300 BLACKOUT (detto anche 7,62x35mm, .300AAC o .300BLK) è un derivato parziale del .223 Remington, nato attraverso una complessa operazione di accorciamento e di modifica del corpo del bossolo. Secondo la teoria genericamente accettata, sarebbe stato realizzato dalla AAC, la nota azienda americana produttrice di silenziatori, quale alternativa al .223 Remington da camerare nella piattaforma AR-15. L’idea era quella di poter avere, rapidamente e con poca spesa, un Colt M4 capace di sparare una munizione diversa dal .223 Remington. Ciò significava sparare una munizione diversa, in un Colt M4, ma cambiando il numero minimo di componenti. La cartuccia è nata per essere sparata in canne con un passo di rigatura compreso tra 1 giro in 8″ e 1 giro in 7″. Le munizioni commerciali sono prodotte dalla Remington, grazie anche al fatto che la AAC e la Remington fanno parte del medesimo gruppo industriale. Altri produttori di rilievo sono la Cor-Bon e la Hornady. Le palle sono da 100, 120, 200 e 220grs. di peso. Le versioni con le palle più pesanti sono di tipo subsonico. Secondo una diversa ricostruzione storica, il .300 BLACKOUT non sarebbe stato inventato dalla AAC, la quale avrebbe in realtà “…brutalmente copiato… il .300BLK da una preesistente cartuccia brevettata da J.D. Jones della SSK Industries, e commercializzata con il nome di .300 Whisper (un derivato parziale del .221Fireball, oggi completamente desueto). Il dubbio è nato per tre motivi. Primo, perchè la AAC produce silenziatori, e il .300 Whisper è disponibile in due caricamenti, uno supersonico e l’altro subsonico (maggiormente adatto all’impiego in armi silenziate). Il secondo è che le matrici per la ricarica casalinga del .300 Whisper sono praticamente intercambiabili con quelle del .300 BLACKOUT. Il terzo motivo è che i dati di caricamento sono praticamente identici. Attualmente non è dato sapere se ciò corrisponda a verità, e quanto ci sia di vero in queste affermazioni. Ad ogni modo, le armi camerate per questo calibro sono poche, così come limitata è la diffusione della munizione. Il motivo è che esso non offre vantaggi realmente significativi rispetto al .223 Remington, specie quando vengono usate le palle più pesanti. per cui molti preferiscono rimanere fedeli alla “cartuccia madre“. A livello casalingo i bossoli si possono ricavare tagliando quelli del .223 Remington sotto la spalla (cioè nel punto di giunzione tra la spalla e il corpo) e facendoli poi passare in una matrice di ricalibratura totale per il .300BLACKOUT previa apposita lubrificazione. A questo punto il bossolo va tornito a rifilato a 35mm esatti. Gli inneschi sono ovviamente del tipo small rifle standard. La OAL non può essere superiore a quella del .223 Remington.