D. potreste darmi un commento sul “double shot” , capitato anche a me oltre che a gente che conosco (loro avevano una .44 magnum) e sulle possibili cause?
R. il problema da Lei evidenziato è di natura tecnica e non strutturale. Putroppo chi possiede armi non sa quanto sia difficile sparare con un revolver. Spesso nelle armerie si sente dire “compra un revolver che è più facile da usare”, ma chi compie questa affermazione non ha la più pallida idea di cosa stia dicendo. Sparare con un revolver non è facile,anche iniziando a sparare in singola azione. Il motivo è poco intuibile per i profani, ma risiede nel fatto che revolver e pistola sono strutturalmente molto diversi fra loro. L’asse della canna in un revolver è molto più alto di quello di una pistola. La posizione del grilletto in un revolver non è la stessa di quella di una pistola, e questo causa dei problemi, specie ai principianti. Il rapporto tra impugnatura e grilletto in un revolver è completamente diverso rispetto a quello che c’è normalmente in una semiautomatica. Sono tutti fattori che, sommati tra loro, creano problemi non indifferenti a chi si cimenta nel tiro con il revolver.Premesso questo, riuscire a sparare con un revolver in doppia azione è ancora più difficile. E per arrivare a padroneggiare realmente il tiro in doppia azione ci vogliono anni. Se uno si accontenta di premere il grilletto è un conto. Se uno vuole invece arrivare ad ottenere risultati degni di nota, allora ci vogliono anni di dedizione, impegno e “studio”. Detto questo, finchè si sparacon cartucce poco “impegnative”, o comunque caricate a scarsi livelli di potenza, è difficile che si manifesti una partenza accidentale di un colpo. Più la potenza aumenta e più il problema è in agguato. Il fatto che si manifesti questo problema è dovuto a una serie di fattori concomitanti:
– elevato livello di potenza della munizione impiegata
– molla di ritorno del cane debole, o comunque di durezza non correlata al tipo di munizione usata
– presa spasmodica dell’arma (dovuta per esempio a mani piccole con una impugnstura molto grossa)
– volontà di controllare a tutti i costi l’arma mentre rincula tentando di riportarla verso il basso (N.B. se la cartuccia è potente, lasci rinculare l’arma e non tenti di fermarla)
– pressione spasmodica del dito sul grilletto, con incapacità di lasciare l’arma fare il “ripristino”
Il fatto che in alcuni poligono sia consentito l’uso di revolver estremamente potenti caricate con un solo colpo (o con il tamburo caricato in maniera sfalsata) è dovuto al fatto che poche persone sanno maneggiare armi del genere. Premendo l’arma in maniera spasmodica (prima e durante la partenza del colpo), si ottiene l’effetto che ha descritto lei. Il tamburo si viene a trovare nel “punto critico” e una presione spasmodica del grilletto mentre si tenta di controllare l’arma fa il resto. Se la canna è indirizzata nel punto sbagliato, le conseguenze potrebbero essere molto pericolose!! In conclusione, Lei è liberissimo di comprare il revolver più potente in commercio. Deve solo imparare a manipolarlo correttamente.