D. ho una domanda secca: come si classificano le polveri da sparo?
R. della domanda!! Diciamo che la classificazione può avvenire secondo diversi parametri. Prendendo come riferimento la densità (N.B. più propriamente per le polveri si dovrebbe parlare di densità gravimetrica perchè non occupano uniformemente un determinato volume) si distingue tra :
– polveri ad alta densità (o voluminose)
– polveri a media densità
– polveri a bassa densità
Prendendo come riferimento la configurazione geometrica dei granuli si distingue tra :
– polveri granulari (o a granuli irregolari)
– polveri sferiche (o a granuli sferici)
– polveri emisferiche schiacciate (dette anche lenticolari o sferoidali)
– polveri lamellari (quadrate, rettangolari o romboidali)
– polveri cilindriche, nelle configurazioni semplici (piene, monoperforate o multiperforate) o a ciambella (sono una variante delle cilidriche monoperforate caratterizzate da un’altezza molto ridotta rispetto al raggio)
Prendendo come riferimento la sottoposizione a gelatinizzazione dei granuli (e quindi al fatto che il granulo sia diventato più o meno compatto) si distingue tra :
– polveri compatte
– polveri porose (o fibrose)
Prendendo come riferimento il volume di gas prodotto nella prima fase della combustione si distingue tra :
– polveri degressive
– polveri costanti
– polveri progressive
Prendendo come riferimento la velocità di combustione si distingue tra :
– polveri vivaci (o ad alta velocità)
– polveri semivivaci (o a media velocità)
– polveri lente (o a bassa velocità)
Prendendo come riferimento la presenza di nitroglicerina si distingue tra :
– polveri a singola base (o fredde, stante l’assenza di nitroglicerina)
– polveri a doppia base (o calde, stante la presenza di nitroglicerina)