D. mi potete dire qualcosa di più preciso sulle balistiti?
R. la balistite, in senso tecnico (cioè in senso scientifico, e non come comunemente intesa al “bar dello sport“) è una polvere senza fumo sviluppata specificamente per finalità belliche, composta per circa il 50% di nitroglicerina e per il 50% di nitrocellulosa (cotone collodio al 12% di azoto). Venne prodotta per la prima volta in Italia (ad Avigliana) da A. Nobel, nel 1888, sfruttando la scoperta fatta dal francese Vieille sulle proprietà esplosive della nitrocellulosa. Più precisamente,  Nobel scoprì che era possibile modificare la struttura fibrosa della nitrocellulosa tramite il processo di gelatinizzazione, nel quale però il solvente volatile veniva sostituito da un solvente fisso (cioè la nitroglicerina). In altre parole, Nobel intuì come si potesse trasformare la potenza frantumante della nitrocellulosa in potenza propulsiva, tramite l’impiego della nitroglicerina, la cui natura chimica è quella di esplosivo ad alto potenziale. Gli studi di Nobel partirono dalle gelatine esplodenti, e vennero progressivamente ampliati fino ad includere gomme, dinamiti, e concludendosi poi con la balistite. Le caratteristiche di quella che un tempo era denominata “balistite italiana” erano le seguenti :

– 50% di nitroglicerina
– 50% di nitrocellulosa
– titolo azotometrico oscillante tra 11,8 e 12,2%
– contenuto di anilina, come agente stabilizzante, oscillante tra 0,25 e 1% (N.B. è stata fabbricata anche senza)
– difenilammina (è stata aggiunta all’anilina come stabilizzante)
– temperatura di esplosione pari a 3008°C
– forza specifica pari a 10.084

La balistite poteva essere :

per armi portatili, avente forma di lamelle quadrate, romboidali o rettangolari e, più raramente, sotto forma di fili finissimi, cilindri forati o ciambelle (= dischi forati al centro)
per pezzi di artiglieria, avente forma di striscie o placche di grosse dimensioni

Ai giorni nostri esistono due famiglie di polveri genericamente denominate “balistiti“, e cioè:

balistiti non attenuate (dette anche normali o ad alto tenore di nitroglicerina), in cui il contenuto di nitroglicerina oscilla tra il 40 e il 60%, che risultano generalmente composte soltanto di nitroglicerina, e nitrocellulosa, con l’aggiunta di qualche agente plastificante e stabilizzante;
balistiti attenuate (dette anche speciali o a basso tenore di nitroglicerina), in cui il contenuto di nitroglicerina oscilla tra il 20 ed il 40% , e che generalmente contengono svariate sostanze stabilizzanti, plastificanti, refrigeranti (come nitrotolueni, nitronaftaline, plastificanti e gelatinizzanti del gruppo dell’urea, vaseline, etc.).

Molti ignorano che queste polveri sono molto economiche e che hanno rappresentato un notevole progresso rispetto alle polveri a solvente volatile, così come quasi tutti (ancora oggi) ignorano che esse sono di fabbricazione e studio specificatamente italiano.