LA GUARDIA
ED ALTRE STORIE
Parte 1 - generalità
Spesso nelle riviste di settore, così come nei manuali specializzati,
si sente parlare di
guardia (fighting position) o di
posizione
di guardia (fighting stance). Nonostante la grande CONFUSIONE che sussiste
attorno a questo termine, occorre subito CHIARIRE che lo stesso può
essere inteso in due modi distinti. In senso OGGETTIVO, esso indica la
posizione più favorevole per l'esecuzione delle varie tecniche, dei
vari movimenti o, se si preferisce, di tutte le tattiche offensive e difensive.
In altri termini, ragionando in senso oggettivo, per guardia si intende
una sorta "...
di tramite o di strumento..." per attuare concretamente
la coordinazione tra mente e corpo, necessaria per sopravvivere ad
uno scontro violento. In senso SOGGETTIVO, con il termine guardia si intende
la proiezione ESTERIORE di uno specifico stato (mentale) di allerta e di
attenzione INTERIORE verso la realtà che ci circonda. Un carattere
importantissimo della posizione di guardia è che essa
NON deve
mai essere rigida, bensì fluida o, in altre parole, DEVE sempre
consentire qualsiasi tipo di movimento nel contesto della realtà
caotica dello scontro a mani nude. Questo significa che NON esiste
"...
la posizione di guardia migliore del mondo..."! Piuttosto esiste
un modello concettuale di base, che può poi essere personalizzato
dal singolo individuo. Ma perchè si arriva a questa conclusione?
Perchè per ogni individuo, l'assunzione della posizione di guardia
DEVE costituire:
- uno strumento attuativo dell'equilibrio in movimento
- uno strumento per massimizzare la mobilità nelle peggiori
condizioni possibili
Una importante conseguenza di questa considerazione, è che
:
- la posizione di guardia non può essere troppo "
alta"
(= le ginocchia non devono essere troppo distese e le gambe non devono
essere rigide)
- la posizione di guardia non può essere troppo "
bassa"(=
le ginocchia non devono essere troppo piegate)
In altre parole, la guardia per essere REALMENTE valida DEVE
sempre consentire al singolo individuo di muoversi liberamente in qualsiasi
direzione o di effettuare ogni tipo di movimento. La guardia deve cioè
essere in grado di generare la c.d. "
condizione di movimento potenziale"
conosciuta da secoli in tutte le arti marziali tradizionali e, proprio per
questo motivo, le ginocchia del singolo individuo DEVONO essere lievemente
(e mai eccessivamente!!) flesse, in maniera tale "...
da essere costantemente
come molle pronte a scattare..."! E' chiaro che questa condizione soggettiva
"...
di lieve flessione..." varierà da individuo ad individuo,
e sarà oggetto di una precisa scelta personale.
Parte 2 - il modello basico di (posizione
di ) guardia
Il modello basico di posizione di guardia proposto dal GRURIFRASCA
è parte integrante del
Sistema Italiano di Combattimento
(S.I.C.) già analizzato in altre sezioni di questo sito, ed è
definito come guardia fondamentale o GU.FO. Esso è suscettibile
di OGNI tipo di personalizzazione, è estremamente semplice
ed istintivo. L'idea fondamentale è quella di "...
pensare di
avere paura e, quindi, di sentire la necessità di proteggere il
proprio corpo nel migliore dei modi...". Da una posizione che
si potrebbe definire "
neutra", poichè è la stessa
che ogni individuo utilizza per stare in posizione eretta o per camminare,
si tratta semplicemente di:
- spostare il piede debole leggermente più avanti del piede
forte (N.B.
si tratta di applicare lo stesso principio visto nel maneggio
delle armi da fuoco, corte o lunghe, o delle armi bianche !!)
- piegare leggermente le ginocchia (N.B.
serve per generare la
indispensabile condizione di movimento potenziale !!)
- distribuire il peso del corpo su ambo le gambe (N.B.
dovete
imparare a non essere mai squilibrati !!)
- piegare le braccia in maniera tale che il gomito assuma un angolo
di circa 45° (N.B.
il gomito non deve mai essere piegato "...troppo..."
o "... poco..." !!)
- sollevare le braccia in maniera tale da proteggere il cranio
ed il collo (N.B.
bisogna porre particolare attenzione a proteggere
il cranio ed il collo, ma SENZA assumere una posizione rigida o passiva
!!)
- tenere i gomiti a protezione delle costole (N.B.
occorre essere
in grado di proteggere le costole, ed in particolare le costole fluttuanti,
ma SENZA creare un contatto pieno tra gomito e costole e SENZA diventare
rigidi !!)
- chiudere i pugni per proteggere le articolazioni delle dita ma
SENZA stringerli in maniera ossessiva (N.B.
il pugno assume una contrazione
massimale solo al momento dell'impatto con il bersaglio, perchè
un pugno rigido fa sprecare inutilmente energie ed aumentare i tempi di
reazione al pericolo o di esecuzione delle tecniche !!)
Dal momento che il corretto utilizzo della posizione di guardia è
un dettaglio CRITICO da applicare assolutamente durante uno scontro violento,
è ESSENZIALE che ogni persona impari ad applicare la posizione di
guardia in maniera del tutto ISTINTIVA. Questo può avvenire solo
tramite la
pratica reiterata nel tempo.
segue - movimento in avanti
Per muoversi in avanti (forward movement), si tratta semplicemente
di muoversi come si si trattasse di camminare normalmente. contrariamente
da quanto affermato a più riprese da alcuni "...
pseudo-esperti
del settore...", NON esiste NESSUNA distinzione tra movimento
con la gamba avanzata e movimento con la gamba arretrata!! Allo stesso
modo, NON esiste NESSUNA forma di scivolamento con la gamba avanzata
e scivolamento con la gamba arretrata!! Se il corpo è coordinato,
NON c'è mai una gamba che trascina l'altra, ne può esistere
un movimento anomalo delle gambe. L'unica particolarità che va sottolineata
è che, se si ha la necessità di guadagnare in velocità
(ad esempio per coprire un certo spazio in tempi ristretti), è possibile
spingere maggiormente con la gamba arretrata (N.B.
non è altro
che lo stesso movimento che ognuno di noi compie quando ha fretta e deve
accelerare il passo!!).
segue - movimento all'indietro
Quando si parla di movimento all'indietro (rear movement) bisogna
differenziare due ipotesi DIVERSE, distinguendo attentamente tra:
- quando è noto cosa c'è alla proprie spalle
- quando NON è noto cosa c'è alle proprie spalle
Nel primo caso è possibile muoversi con estrema velocità.
La gamba avanzata balza repentinamente all'indietro trascindando
con se tutto il corpo. Questo movimento può essere singolo o plurimo,
a seconda della concreta esigenza che si manifesta in quello specifico
momento. Ad ogni modo, subito dopo avere eseguito lo spostamento all'indietro
è NECESSARIO ripristinare immediatamente la posizione naturale di
guardia. Nel secondo caso, viceversa, lo spostamento avvverrà in
maniera molto lenta. Questo è necessario perchè, non conoscendo
esattamente cosa c'è alle proprie spalle, il singolo individuo dovrà
muoversi con estrema cautela. Diversamente da prima, in questo caso sarà
la gamba arretrata che scivolerà leggermente all'indietro, per
circa 30 - 35cm, trascinando di conseguenza il resto del corpo. Analogamente
a prima, comunque, è necessario ripristinare immediatamente la posizione
naturale di guardia. Tratto comune ad entrambe le tipologie di movimenti
all'indietro, è che le gambe non possono mai stare "...
eccessivamente
larghe..." tra di loro, per cui una volta compiuto il singolo movimento
la posizione naturale di guardia deve essere SEMPRE ripristinata.
segue - cambio (mutamento) di direzione
Molte volte, durante uno scontro volento, potrebbe essere necessario
effettuare un cambiamento di direzione. Per motivi di semplificazione
didattica, si è soliti distinguere tra cambiamenti di direzione:
- di 45 °
. di 90°
- di 180°
I cambiamenti di direzione di 45° o di 90° sono i più
semplici da effettuare in quanto è NECESSARIO effettuare un semplice
passo laterale. L'inclinazione del passo laterale sarà, ovviamente,
più o meno accentuata a seconda che il cambio di direzione risulti
più o meno accentuato. Chiaramente, NON bisogna mai incrociare le
gambe durante i movimenti se non si vuole correre il serio rischio di perdere
l'equilibrio e di finire a terra!! Per questo motivo, se il cambio di direzione
deve essere fato a destra ci si muoverà con il piede destro, mentre
se deve essere fatto a sinistra ci si muoverà con il piede sinsitro.
- cambio di direzione di 180°
verso destra (a Dx) e verso sinistra (a Sx)-
Naturalmente, se il cambio di direzione determina una modifica
della posizione naturale di guardia, questa dovrà poi essere IMMEDIATAMENTE
ripristinata SUBITO dopo il completamento del movimento. Venendo infine
al cambio di direzione di 180°, questo, com'è facilmente intuibile,
risulta essere il più complicato da eseguire. Per eseguirlo correttamente,
è necessario ruotare sulle punte dei piedi (N.B.
e NON sui talloni
come affermano molti pseudo-esperti di oggi, perchè non si farebbe
altro che perdere l'equilibrio: provate per credere !!), SENZA alzarli
eccessivamente da terra e concentrandosi sul fatto che siano i fianchi,
e NON le gambe, a ruotare. Detta così la cosa può anche sembrare
alquanto complicata, ma in realtà si tratta di un'affermazione derivante
da banale considerazione di biomeccanica.
- cambio di direzione di 90°
verso sinistra -
- cambio di direzione di 90°
verso destra -
- cambio di direzione di 45°
verso destra -
- cambio di direzione di 45°
verso sinistra -
- cambio di direzione di 90°
verso destra con successivo avanzamento (N.B. per un soggetto normalmente in guardia
sinistra ci sarebbe stato alcun ricupero della posizione originale di guardia)-
- cambio di direzione di 90°
verso sinistra con successivo avanzamento e ricupero della posizione orginale
di guardia (N.B. per un soggetto normalmente
in guardia sinistra non ci sarebbe stato alcun ricupero della posizione
originale di guardia)-
Tutti i movimenti del corpo umano derivano da un movimento del baricentro
dello stesso, per cui, quando si dice che per eseguire un certo movimento
"...
devono muoversi prima i fianchi..." non si vuole dire altro
che"...
il baricento deve muoversi per primo.."!! Per semplificare
un po' l'apprendimento di questo movimento, spesso si dice "...
di guardare
prima nella direzione in cui si vuole girare...". Si tratta di un ottimo
espediente pratico per velocizzare l'apprendimento di questa tipologia di
cambio di direzione!! Prima di concludere va ricordato che il cambio di
direzione di 180° determina un MUTAMENTO nella posizione naturale di
guardia (N.B.
nel senso che la stessa risulterà invertita ad
esecuzione completa), per cui è necessario ripristinarla subio
dopo avere completato il movimento.
- la posizione di guardia NATURALE
(fondamentale) vista di profilo (Sx) e di fronte (Dx). Si noti la modalità
con cui sono tenute le braccia ed il livello di piega della ginocchia,
assolutamente necessario per consentire un movimento rapido e fluido in
ogni circostanza. Il livello di piega dei gomiti deve essere tale
da consentire la aprtenza dei colpi (o l'esecuzione delle manovra difensive)
SENZA incertezze e con estrema rapidità -
Parte 3 - la posizione di guardia durante la fase offensiva
Come abbiamo già visto in precedenza, in seguito all'assunzione
della posizione naturale di guardia, la mano FORTE (strong hand) si pone
in posizione ARRETRATA, mentre qualla DEBOLE (weak-hand) si pone
in posizione AVANZATA. In questa condizione, la mano forte potrà
effettuare, con il massimo della potenza, i seguenti colpi:
- diretto con torsione classica su tutti i tre livelli di altezza
conosciuti (N.B. 1 -
meglio se combinazione, ma è possibile
farlo partire "...in maniera dissimulata..." con ottimi effetti terminali
se sussitono le giuste condizioni); (N.B. 2 -
se in combinazione
è utile farlo partire introdotto da un calcio o tramite una tripletta
di sicurezza)
- diretto con movimento ipertorsionale SOLO quando è necessario
scavalcare un ostacolo o se il bersaglio si trova in particolari condizioni
di spazio e di tempo (N.B. 1 -
meglio se combinazione, ma è
possibile farlo partire "...in maniera dissimulata..." con ottimi effetti
terminali se sussitono le giuste condizioni); (N.B. 2 -
se in combinazione
è utile farlo partire introdotto da un calcio o tramite una tripletta
di sicurezza)
- montante (meglio se combinazione, ma è possibile farlo partire
"...in maniera dissimulata..." con ottimi effetti terminali se sussitono
le giuste condizioni GIA' come primo colpo )
- gancio (meglio se combinazione, ma è possibile farlo partire
"...in maniera dissimulata..." con ottimi effetti terminali se sussitono
le giuste condizioni GIA' come primo colpo)
- stoccata di dita (solo quando è ASSOLUTAMENTE necessario
e SENZA pregiudicare l'integrità articolare della mano)
- colpo a mano aperta
- tutte le forme di gomitate
Di conseguenza, la gamba FORTE, potrà effettuare con il massimo
della potenza i seguenti colpi:
- calcio dritto basso (sullo stinco o sul ginocchio)
- calcio dritto medio, a spinta o frustato (sul basso addome, sui
testicoli o sulla testa del femore)
- calcio circolare basso (al ginocchio od al quadricipite femorale)
- calcio a triangolo basso (sullo stinco o sul ginocchio)
- calcio a triangolo medio (sul quadricipite femorale)
- calcio d'arresto con il taglio INTERNO del piede
- calcio d'arresto con il tallone
- tutte le forme di ginocchiate
Viceversa, la mano DEBOLE potrà effettuare nel migliore dei
modi i seguenti colpi:
- colpo d'arresto o di sbarramento con il pugno verticale od orizzontale
- montante (sempre in combinazione e mai "...alla cieca...")
- gancio (sempre in combinazione e mai "...alla cieca...")
- stoccata di dita (solo quando è ASSOLUTAMENTE necessario
e SENZA pregiudicare l'integrità articolare della mano)
- colpo a mano aperta
- diretto con torsione classica (sempre in combinazione)
- diretto con movimento ipertorsionale (sempre in combinazione)
- tutte le forme di gomitate
E di conseguenza, la gamba DEBOLE potrà effettuare nel migliore
dei modi i seguenti colpi:
- calcio dritto basso (sullo stinco o sul ginocchio)
- calcio dritto medio, a spinta o frustato (sul basso addome, sui
testicoli o sulla testa del femore)
- calcio circolare basso (al ginocchio od al quadricipite femorale)
- calcio a triangolo basso (sullo stinco o sul ginocchio)
- calcio a triangolo medio (sul quadricipite femorale)
- tutte le forme di ginocchiate
Nonostante qualche presunto esperto di tanto in tanto critica il
fatto di collocare la mano FORTE in posizione ARRETATA, questo condizione
posturale deriva da tutta una serie di elementi che SOLO i più
ignoranti possono non conoscere!! Detti elementi possono essere così
riassunti:
- si tratta di una condizione ASSOLUTAMENTE naturale
- si tratta della stessa posizione usata per il maneggio delle armi
corte (N.B.
in TUTTE le posizioni di tiro moderne la mano FORTE
impugna l'arma ed è posta DIETRO, mentre quella DEBOLE sorregge
l'arma ed è posta DAVANTI)
- si tratta della stessa posizione usata per il maneggio delle
armi lunghe (N.B.
in questo caso è di palmare evidenza che la
mano FORTE va in posizione ARRETRATA mentre quella DEBOLE va in posizione
AVANZATA)
- si tratta della stessa posizione utilizzata per il maneggio del
coltello
Chi sostiene che "..
.la mano forte va posta davanti perchè
bisogna mettere davanti il lato più coordinato del proprio corpo...",
sta facendo una GROSSA confusione tra la difesa personale disarmata ed alcuni
sport come la scherma od il tennis!! Ma dal momento che in queste brevi
note
NON si sta parlando di sport ma di qualcosa di radicalmente diverso
da qualsiasi disciplna sportiva, queste dichiarazioni NON possono e
NON devono essere minimamente prese in considerazione (N.B.
a tal proposito
si rammenti che, per motivi di semplificazione, la guardia disarmata DEVE
avere la stessa struttura di quella impiegata per utilizzare le armi da
fuoco corte o lunghe !!). Lasciate che gli ignoranti si crogiolino con
le loro false illusioni!!
segue - conseguenze dell'assunzione della corretta
posizione di guardia durante la fase offensiva
Le conseguenze dell'assunzione della corretta posizione di
guardia durante (il combattimento corpo a corpo o) uno scontro violento
a mani nude sono molteplici e possono essere così sintetizzate:
- eliminazione di ogni tensione muscolare impropria
- sfruttamento della via più breve tra se stessi ed il bersaglio
- tensione atuomatica degli addominali al momento dell'impatto (del
proprio colpo sul bersaglio)
- espulsione automatica dell'aria al momento del contatto (del proprio
colpi sul bersaglio)
- visione integrale dell'avversario
- muovimento dei piedi SENZA sollevarli eccessivamente dal
terreno
- mantenimento COSTANTE dell'equilibrio
- movimento effettuato tenendo SEMPRE conto della distanza
- regolazione della distanza a seconda che l'avversario sia armato
o disarmato
- posizionamento delle braccia in maniera che le stesse risultino
sempre SOLLEVATE ed a triangolo
- posizionamento delle braccia in maniera tale che le stesse risultino
sempre MAI troppo avanti e MAI troppo indietro
- protezione costante del proprio corpo quando si colpisce
l'avversario (N.B.
non agire MAI in maniera indiscriminata !!)
- osservazione costante della gerarchia dei bersagli quando si vuole
colpire (N.B.
cranio, addome, testicoli, ginocchia e stinchi),
in senso ascendente o discendente a seconda dello strumento utilizzato
(arti superiori od inferiori)
- azione coerente con le circostanze di tempo e di spazio, ricordando
SEMPRE che NON è MAI possibile colpire liberamente e frontalmente
come avviene in palestra
Chiaramente tutto questo NON significa che è sempre possibile
attaccare il proprio avversario in maniera irrazionale (N.B. questo argomento
interessa sia gli studenti di difesa personale disarmata, sia i membri
delle FF.AA. che si interessano di corpo a corpo). Per attaccare è
NECESSARIO che sussistano delle "
aperture", fisiche o mentali,
nella condizione soggettiva dell'avversario. Queste "
aperture"
possono essere rappresentate dal fatto che l'avversario:
- sta inspirando
- sta utilizzando una posizione di guardia non razionale
- è eccezionalmente stanco
- è troppo emozionato
- è deconcentrato
- sta compiendo azioni non razionali tatticamente
Verificando la presenza di queste lacune, sarà possibile effettaure
un attacco in maniera sicura e, soprattutto, senza il pericolo di subire
un pesante contrattacco. Però per valutare la presenza di queste
lacune è necessario vederle, e questo può avvenire solo:
- adottando la corretta posizione di guardia (N.B.
la posizione
di guardia corretta permette di vedere bene cosa sta succedendo intorno
a se !!)
- agendo senza esitazione e ritardo (N.B.
la posizione di guardia
corretta permette di agire senza ritardo !!)
Il raggiungimento di questi risultati può avvenire solo attraverso
l'addestramento. Più precisamente l'addestramento DEVE contenere
tutta una serie di azioni ripetitive che forzano il singolo individuo a
comportarsi in maniera tatticamente efficiente nelle PEGGIORI condizioni
possibili. Quando si parla di ripetizione di certi atti, chiaramente ci si
riferisce al fatto di ripetere una serie di azioni razionali (N.B.
non
dovete imitare il vostro divo preferito esibendovi in un calcio volante da
circo equestre !!) moltissime volte durante il proprio addestramento.
Questa ripetizione costante di certe azioni è MOLTO importante perchè:
- genera riflessi automatici e spontanei di fronte ad un certo stimolo
esterno (cioè in seguito alla percezione del pericolo)
- genera coordinazione nell'individuo, nel senso che tutti gli arti
ed il cervello lavorano come se fossero una cosa sola
- genera autocoscienza, nel senso che si può "...
uscire
razionalmente..." da certi "...
problemi tattici...", risolvendoli
anche se non li si è mai incontrati prima
Come ultima annotazione NON deve essere dimenticato che esiste una
profonda SIMILITUDINE tra addestramento in palestra e difesa personale
(N.B. il discorso vale anche per il combattimento corpo a corpo), nel senso
che quello che viene fatto in palestra verrà fatto automaticamente
anche sulla strada!! Molte persone affermano che "...
tra allenamento
e realtà, l'unica differenza è che nella realtà NON
puoi commettere errori ...", e questo in un certo senso è verissimo,
ma NON bisogna dimenticare che nelle situazione difficili (il difendersi
da un'aggressione per l'uomo della strada od il combattere a mani nude
per un soldato) il cervello richiama AUTOMATICAMENTE tutto quello che ha
appreso in precedenza (durante l'addestramento). In altri termini, se vi
siete allenati (addestrati) correttamente, il vostro comportamento sarà
logico e razionale (cioè rispetterà la miglior tattica applicabile
in quel momento), mentre, in caso contrario, verranno compiute tutte una
serie di azioni che risulteranno essere profondamente autodistruttive!!
segue - alcuni esempi di colpi eseguiti con le varie parti del corpo
Dimenticate tutti i colpi fantasmagorici che avete visto nell'ultimo
kolossal di arti marziali e concentratevi esclusivamente su pochissimi
colpi:
- pugno orizzontale
- pugno verticale
- colpo a mano aperta
- stoccata di dita
- gomitata
COLPI DI MANO MAGGIORMENTE UTILIZZATI
IN DIFESA PERSONALE / COMBATTIMENTO
CORPO A CORPO
- A Sx, esempio di pugno VERTICALE
eseguito in linea ALTA. Questo colpo viene usato come colpo d'arresto o
come colpo introduttivo per altri colpi (alti o bassi). A Dx, esempio di
colpo con il palmo della mano eseguito sempre in linea ALTA. Questo colpo
viene usato essenzialmente come colpo d'arresto e non come colpo introduttivo.
Potrebbe però essere utilmente usato com colpo introduttivo durante
una situazione difensiva che prevede un attacco preventivo (V. voce a se)-
- A Sx, esempio di colpo con la punta delle dita
eseguito in linea ALTA. Stante l'estrema delicatezza strutturale dell'articolazione
della mano, questo colpo viene usato come colpo introduttivo durante una
situazione difensiva che prevede un attacco preventivo (V. voce a se). A
Dx, esempio di pugno orizzontale eseguito con la mano destra -
- A Sx, esempio di pugno orizzontale (diretto)
eseguito con la mano sinistra. A Dx, esempio di gancio eseguito con la
mano destra. Ricordatevi che il gancio può essere invariabilmente
eseguito tenendo il pugno orizzontale o verticale, perciò fate delle
prove (con un sacco robusto e non solo dando pugnii all'aria) e trovate qual'è
il modo per voi più comodo per eseguire questo colpo -
- A Sx, esempio di gancio eseguito con la mano
sinistra. Ricordatevi di proteggervi TUTTE le volte che eseguite un pugno
e di non rimanere MAI inutilmente scoperti A Dx, esempio di montante al
mento eseguito con la mano destra -
- A Sx, esempio di montante al mento eseguito
con la mano sinistra. A Dx, esempio di montante al corpo eseguito
con la mano destra. Ricordatevi di proteggervi mentre colpite e di spostarvi
subito dopo avere effettuato un colpo: non rimanete mai fermi !! -
- A Sx, esempio di montante al corpo eseguito
con la mano sinistra. Questo colpo può essere eseguito tenendo il
pugno verticale (come in figura) od orizzontale-
- Esempio di pugno a martello
sulle vertebre cervicali eseguito con il pugno sinistro (Sx) e destro
(Dx) -
COLPI DI GOMITO MAGGIORMENTE UTILIZZATI
IN DIFESA PERSONALE / COMBATTIMENTO CORPO A CORPO
- Esempio di gomitata circolare
alla mascella (o alla tempia) eseguita con il gomito sinistro (Sx) e destro
(Dx) -
- Esempio di gomitata ascendente
al mento eseguita con il gomito sinistro (Sx) e destro (Dx) -
- Esempio di gomitata discendente
sulle vertebre cervicali eseguita con il gomito sinistro (Sx) e destro
(Dx) -
Toglietevi immediatamente dalla testa tutte le assurdità come
il calcio volante, quello ad ascia o il calcio girato che avete visto
l'ultima volta che siete andati a vedere l'ultimo film di arti marziali
e concentratevi esclusivamente su pochissimi colpi:
- calcio frontale basso
- calcio circolare basso
- calcio a triangolo basso
- ginocchiata
Evitate di eseguire il calcio laterale o quello all'indietro a meno
che NON sia assolutamente necessario (N.B.
sono colpi che richiedono
più tempo per essere eseguiti rispetto agli altri). In particolare,
toglietevi immediatamente dalla testa di colpire un avversario che vi sta
di fronte usando il calcio laterale o, peggio, quello all'indietro. Certe
cose lasciatele agli eroi cinematografici, tanto loro non hanno la necessità
di difendere la propria vita, e poi stanno solo recitando un copione!! Il
motivo è che:
- il calcio laterale (
side kick) serve SOLO per colpire un
avversario posto lateralmente perchè NON ha senso usarlo per
colpire un avversario posto frontalmente (N.B.
bisogna girarsi, calciare
e ritornare in posizione di guardia, e ci vuole troppo tempo, per cui
tanto vale usare un altro calcio)
- il calcio all'indietro (
rear kick) serve SOLO per colpire
un avversario posto alle spalle, perchè NON dovete MAI girare la
schiena nei confronti di chi vi sta davanti (N.B.
si tratta di un principio
tattico basilare)
COLPI DI PIEDE MAGGIORMENTE UTILIZZATI
IN DIFESA PERSONALE / COMBATTIMENTO
CORPO A CORPO
- Esempio di calcio circolare
contro la parte esterna del quadricipite femorale eseguito con la gamba
destra (Sx) e sinistra (Dx)-
- Esempio di calcio circolare
contro la parte esterna del ginocchio eseguito con la gamba destra (Sx)
e sinistra (Dx)-
- Esempio di calcio a triangolo
(N.B. il calcio a triangolo è
un ibrido tra il calcio frontale e quello circolare) contro la
parte frontale del ginocchio eseguito con la gamba destra (Sx) e sinistra
(Dx)-
- Esempio di calcio d'arresto
contro la testa del femore eseguito con la gamba destra (Sx) e sinistra
(Dx) . Il calcio d'arresto è un calcio (N.B. solitamente un calcio frontale oppure un calcio
a triangolo) che viene eseguito contro l'articolazione di un aggressore
che avanza in maniera inconsiderata -
- Esempio di calcio circolare
contro la parte interna del quadricipite femorale eseguito con la gamba
destra (Sx) e sinistra (Dx)-
- Esempio di calcio frontale basso
contro la tibia eseguito con la gamba sinistra (Sx) e destra (Dx) -
- Esempio di calcio frontale all'addome
(del tipo a spinta) a media altezza eseguito con la gamba sinistra (Sx)
e destra (Dx) -
- Esempio di calcio frontale ascendente
ai testicoli (o alla zona inguinale) eseguito con l'avampiede sinistro
(Sx) e destro (Dx) -
COLPI DI GINOCCHIO MAGGIORMENTE
UTILIZZATI IN DIFESA PERSONALE
/ COMBATTIMENTO CORPO A CORPO
- Esempio di ginocchiata ascendente
al plesso solare (o comunque in linea bassa) eseguita con il ginocchio
sinistro (Sx) e destro (Dx) -
- Esempio di ginocchiata ascendente
contro il fianco eseguita con il ginocchio sinistro (Sx) e destro (Dx)
-
- Esempio di ginocchiata ascendente
contro il quadricipite femorale eseguita con il ginochio sinistro (Sx)
e destro (Dx) -
segue - i punti vitali (c.d. zone di contatto o superfici
di contatto)
Nel combattimento corpo a corpo (
close combat) l'obiettivo
finale è quello di DANNEGGIARE il corpo dell'avversario in maniera
permanente con qualsiasi tecnica possibile. In difesa personale disarmata
(
unarmed combat) lo scopo finale è quello di RESPINGERE
l'aggressione con qualsiasi tecnica possibile, sempre che ci sia una proporzione
tra la gravità dell'aggressione e la gravità della tecnica
applicata in concreto. In entrambi casi, comunque, è NECESSARIO
conoscere esattamente quali sono i punti del corpo umano suscettibili di
patire il peggior danno se sottoposti ad una violenta sollecitazione meccanica.
Chiaramente la risoluzione di un simile problema richiederebbe la consultazione
di un manuale di anatomia di livello universitario o, in alternativa, alla
consultazione di un testo di arti marziali ESTREMAMENTE sofisticato. Ad
ogni modo, pur senza ricorrere ad una soluzione così sofisticata
si può dire che detti punti sono collocati nei seguenti distretti
corporei:
- regione del cranio (head zone, altresì detta cranial
zone)
- regione del collo (neck zone)
- regione toracica (torso zone, altresì detta thoracic zone)
- regione addominale (abdominal zone)
- regione genitale (groin zone)
- arti inferiori e superiori (lower and upper extremities)
Premesso ciò, vediamo di analizzare più in profondità
le seguenti regioni corporee. Nella zona del cranio rilevano:
-
Occhi = gli occhi (eye) sono estremamente delicati e non
sono protetti da nessun tipo di tessuto particolamente robusto; ogni attacco
agli occhi è incredibilmente efficace e costringe l'avversario a
portarsi le mani al volto, desistendo immediatamente da ciò che stava
facendo; il problema pratico che si può incontrare nell'effettuare
un attacco agli occhi e che NON sempre sono facili da raggiungere
-
Tempie = un potente attacco alle tempie (temples) determina
la perdita di conoscienza, ma può anche causare dani clebrali permanentio
addirittura la morte; l'osso temporale è l'unico osso cranico di
tipo concavo, ed è per questo che può essere facilmente
fratturato
-
Naso = il naso (nose) è ricchissimo di terminazioni
nervose ed è proprio per questo che è estremamente sensibile
agli urti; un urto al naso determina una forte lacrimazione, la chiusura
involontaria degli occhi, ed un'emorragia; questo, di norma, costringe
chi ha subito un forte colpo al naso ad interrompere la propria azione; tuttavia
va segnalato che alcuni individui (= pugili) tramite l'allenamento riescono
a sopportare il dolore susseguente ad urto al naso; un colpo al naso solitamente
NON è mortale, ma lo può diventare se viene inferto a 45°,
dal basso verso l'alto, con il palmo della mano invece che con un pugno
od una gomitata (N.B.
in questo caso si staccano alcuni frammenti ossei
dalla parte interna del cranio che penetrano nel cervello con conseguanze
facilmente immaginabili)
-
Orecchie = normalmente le orecchie (ears) sono difficilmente
attaccabili, a meno che non si colpiscano i timpani piegando le mani a
mo' di coppa e colpendo violentemente il padiglione auricolare; tramite una
simile tecnica è posibile liberarsi con successo da una presa frontale
con due mani al petto (V. voce a se)
-
Mandibola (ed articolazione temporo-mandibolare) = un potente
colpo alla mandibola (jaw) determina perdita di coscienza, oltre a una
intensa sensazione di dolore; affinchè il colpo abbia successo è
necessario rispettare il principio di allineamento muscolo-scheletrico
(V. voce a se), per imparare a colpire nella maniera più corretta,
altrimenti si corre solo il rischio di danneggiare se stessi
Nella zona del collo rilevano:
-
Gola (parte frontale e laterale del collo) = qualsiasi urto
alla gola (throat) determina intense difficoltà respiratorie; se
il colpo è molto potente si determina un arresto respiratorio che
può rivelarsi mortale se non trattato con tempestive cure mediche
-
Carotide e seno carotideo = la parte interna della carotide
(carotid) contiene uno speciale tessuto ricoperto da cellule denominate
barorecettori (N.B. sono delle cellule che mantengono costante il flusso
di sangue al cervello); se questa zona viene urtata violentemente si determina
una perdita di coscienza che può essere, a seconda dell'intensità,
immediata o posticipata
-
Nuca (e parte posteriore del collo) = nella parte
posteriore del collo (back of the neck) affiora la colonna vertebrale,
la quale contiene il midollo spinale; quest'ultimo può essere danneggiato
con colpi inferti con qualsiasi parte del corpo; un urto del genere (specie
se generato da una gomitata o da un calcio) può creare danni permanenti
o può immobilizzare un avversario (N.B. ed in certi casi può
anche determinare immediatamente la morte)
La zona toracica contiene molte zone particolarmente deboli
e delicate. Tuttavia queste zone possono spesso risultare coperte (o addirittura
protette) dai capi di vestiario che certe persone devono (N.B.
si pensi
ad un soldato moderno che indossa l'equipaggiamento completo) o potrebbero
indossare (N.B.
si pensi ai capi di vestiario utilizzati durante la
stagione invernale) in determinate circostanze. Nella zona del torso
rilevano:
-
La clavicola = se la calvicola (collar-bone) viene
fratturata, il braccio corrispondente non può più essere
utilizzato; tuttavia la clavicola è molto difficile da fratturare
poichè è necessario che l'avversario si esponga in modo eccessivo
e che non ponga, al contempo, particolare resistenza (N.B. si ricordi che
nel caso in cui l'avversario sia un soldato moderno equipaggiato di tutto
punto, è praticamente impossibile fratturare una clavicola a
causa del tipo di equipagiamento in uso presso le FF.AA. moderne)
-
Il plesso solare = un attacco potente al plesso solare (solar
plexus) determina fortissime difficoltà respiratorie unite ad un'intensa
sensazione di dolore; se il colpo è particolarmente potente, potrebbe
scaturirne anche un vero e proprio arresto respiratorio
-
Le costole = un potente attacco alle costole (ribs)
determina una intensa sensazione di dolore; se la costola viene fratturata
si determinano delle difficoltà respiratorie (di grado variabile
a seconda della gravità della frattura), e ne potrebbe scaturire
un'emorragia interna (in special modo ai polmoni)
La zona addominale contiene molte zone particolarmente deboli
e delicate. Tuttavia queste zone possono spesso risultare coperte (o addirittura
protette) dai capi di vestiario che certe persone devono (N.B.
si pensi
ad un soldato moderno che indossa l'equipaggiamento completo) o potrebbero
indossare (N.B.
si pensi ai capi di vestiario utilizzati durante la
stagione invernale) in determinate circostanze. Nella zona addominale
rilevano :
-
Il plesso ipogastrico = il plesso ipogastrico (hypogastric
plexus) è una zona posta più o meno al centro dell'addome
che, se colpita violentemente, determina una intensa sensazione di
dolore e difficoltà respiratorie
-
I reni = un potente attacco ai reni (kidneys) è in
grado di immobilizzare o danneggiare un avversario in modo permanente
(N.B.
se l'attacco è particolarmene violento si potrebbe determinare
la morte a causa della forte emorragia e del blocco dell funzioni renali
che ne potrebbero derivare)
La zona genitale è composta da tessuti particolarmente DELICATI
che sono del tutto PRIVI di ogni forma di protezione naturale (ossa, grossi
gruppi muscolari, etc.). Questi tessuti sono poi attraversati da numerosi
fasci nervosi, che li rendono estremamente sensibili. Un urto in questa
zona del corpo fa immediatamente desistere l'avversario dal proseguire
oltre quello che stava facendo e lo costringe, istintivamente, a proteggersi
la parte colpita. Nella zona genitale rilevano :
-
I testicoli = ogni colpo ai testicoli
(testicles) determina una intensissima sensazione di dolore che impedisce
all'aversario di proseguire oltre nella sua azione; se il colpo
è molto potente ne possono scaturire,a seconda dei casi, emorragia
interna, perdita di coscienza e danni permanenti
-
La zona inguinale = ogni "...
colpo mancato ai testicoli..."
che dovesse impattare nella zona inguinale (groin) è causa di una
fortissima sensazione di dolore che determina una contrazione involontaria
dei muscoli del basso addome dell'avversario, cui sono irrimediabilmente
correlati una perdita di concentrazione e della posizione
Venendo, infine, alle estremità (extremities), in generale
esse NON costituiscono un oggetto principale della manovra difensiva (o
dell'azione offensiva durante il corpo a corpo), ma meno che non si verifichi
la concreta possibilità di fratturarle. Ad esempio, un calcio indirizato
sullo stinco in maniera professionale può spezzarlo, determinando
così la fine immediata dello scontro. Ancora, una leva articolare
ben eseguita può fratturare il gomito, costringendo l'avversario
a desistere dal portare avanti le proprie intenzioni. Per ulteriori spiegazioni
su questo aspetto, si rinvia il lettore all'apposita sezione di questo sito.
foto con i pallini
segue - il principio d'allineamento muscolo - scheletrico
In tutte le arti marziali tradizionali esiste un principio strategico
fondamentale noto come
principio d'allineamento muscolo-scheletrico.
E' di estrema importanza che anche chi desidera studiare la difesa personale
disarmata (od il combattimento corpo a corpo) compia ogni sforzo possibile
per applicarlo costantemente. A livello pratico, questo principio IMPLICA
che
ogni singolo colpo venga eseguito allineando le articolazioni
(presenti nell'arto utilizato per colpire) nella maniera migliore possibile.
Questo è essenziale per due motivi:
- serve per scaricare la potenza sul bersaglio
- serve per evitare traumi distorsivi alle proprie articolzioni
Detto in altre parole, questo significa che NON è possibile
eseguire un pugno tenendo il polso piegato, così come non è
possibile eseguire un calcio con la punta delle dita!! Per i pugni,a prescindere
che siano verticali o, come accade più frequentemente, orizzontali,
è necessario capire come chiudere correttamente il pugno e come
tenere il polso ben dritto.
Non va dimenticato che il principio di allineamento muscolo-scheletrico
DEVE sempre essere mantenuto a PRESCINDERE dell'altezza alla quale il
pugno viene portato. Più precisamente, fino a quando l'asse dell'avembraccio
è PARALLELO al terreno, non sussistono particolari problemi nell'applicazione
di questo principio. Tuttavia, se questa condizione di parallelismo dovesse
venire a mancare (
come accade durante l'esecuzione di un pugno alto,
dove le dita toccano il bersaglio PRIMA delle nocche costringendo il polso
a torcersi su se stesso !!) il principio in commento può essere
facilmente violato, con il rischio di andare incontro a conseguenze fisiche
molto spiacevoli. Per non ledere questo principio viene utilizzato il
pugno
con ipertorsione, il quale consente di colpire il bersaglio continuando
a rispettare il principio d'allineamento muscolo scheletrico. Nelle illustrazioni
che seguono si può notare come le prime due noche del pugno siano
allineate alle ossa dell'avambraccio e del braccio, consentendo così
di scaricare un elevato quantitativo di potenza sul bersaglio SENZA procurarsi
dei deleteri danni articolari !!
- Esempi di diretto con ipertorsione eseguito con la mano destra
(Sx) e sinistra (Dx). Se eseguito correttamente, questo colpo può
mettervi in grado di risolvere uno scontro violento con ESTREMA rapidità.
Esso è estremente importante non solo perchè vi consente di
sfruttare un maggiore allungo e di sprigionare una superiore potenza, ma
anche perchè vi garantisce un superiore livello di protezione mentre
lo eseguite (N.B. ricordatevi che dovete
sempre proteggervi tutte le volte che eseguite QUALSIASI tipo di colpo
!!). Per otternere la massima efficacia con il minimo rischio, DOVETE imparare
ad eseguire questo colpo O quando l'avversario sta per iniziare il suo
movimento (colpo), O quando lo ha eseguito e sta recuperando l'arto
(solitamente DOPO che ha eseguito un pugno), oppure dopo che vi siete spostati
ed avete asssunto una collocazione spaziale (a voi) favorevole (ed il vostro
avversario non si è mossso di conseguenza !!) -
Anche per i calci il discorso non cambia. Per rispettare il pricipio
d'allineamento muscolo-scheletrico è NECESSARIO colpire con il
collo del piede, con il tallone, con l'avampiede o con la volta del piede.
Volendo, in casi specifici (ad esempio a distanza medio-corta verso i
testicoli) è poi possibile colpire anche con la tibia. Viceversa,
non sarà MAI possibile colpire con le dita del piede, in quanto
troppo delicate e soggette a fratture o a traumi distorsivi di varia entità.
parte 4 - la posizione di guardia durante la fase difensiva
Come abbiamo visto in precedenza, la posizione naturale di guardia
è lo strumento in grado di garantire due condizioni determinanti
per la sopravvivenza ad uno scontro violento, quali:
- attuazione dell'equilibrio in movimento
- massimizzazione della mobilità nelle peggiori condizioni
possibili
E' interessante sottolineare come alcuni "...
pseudo esperti di
difesa personale disarmata..." affermino in continuazione che "...
il
corpo DEVE essere sfalsato di 45° rispetto allo sguardo dell'avversario,
od alla sua linea di avanzamento perchè è assolutamente
necessario proteggere la bisettrice verticale del proprio corpo...".
Quello che questi "...
fenomeni da baraccone..." si dimenticano sempre
di dire, è che la bisettrice verticale del corpo (centerline)
viene COSTANTEMENTE protetta:
- dalle braccia collocate a triangolo davanti a se
- dal continuo movimento che caratterizza ogni scontro violento
- dall'utilizzo costante e congruente di tutti gli strumenti difensivi
- dalla capacità di leggere la distanza
Pensare di poter REALMENTE sopravvivere ad uno scontro violento mettendosi
con i piedi a 45° (o peggio a 90°) rispetto alla direzione dalla
quale proviene l'aggressione è pura follia!! Un discorso simile avrebbe
senso SOLO in una prospettiva eminentemente STATICA, e NON fortemente DINAMICA
com'è quella di uno scontro violento a mani nude. Da una simile
condizione posturale, non solo è impossibile combattere, ma è
impossibile difendersi e, addirittura, è del tutto impossibile
espletare una minima forma di reazione!! E' del tutto inutile aggiungere
che chi fa simili affermazioni, continuando ad insistere sul concetto "...
dei
piedi girati di 45° rispetto all'avversario...", NON sa minimamente
di cosa sta parlando. Per proteggere la bisettrice verticale del proprio
corpo (lungo la quale sono collocati punti particolamente delicati) , in
primo luogo vanno usate le BRACCIA. Collocando le braccia come descritto
in precedenza, si va già a costituire una barriera resistentissima.
Ricordiamo che, assumendo la posizione di guardia, le braccia:
- viste di lato sono all'altezza del cranio, poco sotto gli occhi,
e lo proteggono
- viste da sopra formano una sorta di triangolo immaginario (N.B.
da una simile condizione è possibile non solo combattere a mani
nude, ma anche tenere in mano una spada, una pistola o un fucile SENZA effettuare
nessun cambiamento !!)
- vista da davanti formano una sorta di cuneo immaginario "...
in
grado di deviare..." tutti gli attacchi che vengono portati dalla cintola
in su (V. più oltre)
La protezione è poi assicurata, in secondo luogo, dal
continuo movimento del (proprio) corpo, che rende difficile all'avversario
la libera applicazione delle proprie tattiche offensive. In terzo luogo,
l'utilizzo razionale degli strumenti difensivi permette di proteggere
ulteriomente TUTTI i punti particolarmente SENSIBILI collocati sulla bisetrice
verticale del proprio corpo. Infine, non deve essere dimenticata la capacità
di leggere la distanza, che viene sviluppata da ogni singolo individuo
attraverso l'addestramento costante. In particolare, quando si parla di
"...
capacità di leggere la distanza..." ci si riferisce al
fatto che se l'avversario si trova ad una certa distanza, questo sarà
costretto a compiere una determinata azione se vuole conseguire il proprio
scopo. In altre parole:
-
Distanza pari o superiore ad 1m (100cm) = l'avversario è
nella c.d.
zona neutra (
safety zone / neutral zone), per
cui se vuole attaccare è COSTRETTO a regolare (rectius, accorciare)
la distanza con uno o più passi
-
Distanza pari o superiore a 0,7 m (70 cm) = l'avversario
può attaccare SOLO con i calci eseguiti con la massima estensione
-
Distanza pari o superiore a 0,5m (50cm) = l'avversario
può attaccare con i calci BASSI (N.B. dritto, circolare e con il
taglio, in particolare interno), può usare i calci come ponte per
introdurre attacchi con le mani eseguiti con i pugni (N.B. ad esclusione
di gancio, montante e gomitate)
-
Distanza pari o superiore a 0,3 m (30cm) = l'avversario
può attaccare con estrema facilità tramite ginocchiate,
gomitate, ganci e montanti
-
Distanza inferiore a 0,3 m (0,3cm) = l'avversario tenta
essenzialmente di afferrare, di buttare a terra, di strangolare, e può
colpire con gomiti, ginocchia o con il cranio
ATTENZIONE !!
PER MOTIVI DI SEMPLIFICAZIONE, LA DISTANZA VIENE MISURATA TRA LA PUNTA
DELLA VOSTRA SCARPA (O COMUNQUE DEL VOSTRO PIEDE) E LA TIBIA PIU' VICINA
DEL VOSTRO AVVERSARIO .
segue - i singoli strumenti difensivi: le parate
La parata (parry) è il primo, ed il più conosciuto,
di tutti gli strumenti difesivi. Dal punto di vista esecutivo si tratta
di una sorta di schiaffo in grado di DEVIARE un colpo rispetto a quello che
è il suo punto di impatto originario. Solitamente viene effettuata
con il palmo della mano o con l'interno del pugno o dell'avambraccio. A
seconda di come viene effettuata, è possibile distinguere tra parata
INTERNA (il contatto avviene lungo il lato interno del gomito dell'avversario)
ed ESTERNA (il contatto avviene lungo il lato esterno del gomito dell'avversario).
- Esempio di parata INTERNA con l'avambraccio resa in risposta ad
un pugno di tipo fortemente lineare, quale può essere un jab od un
diretto. Normalmente viene eseguita con un movimento rapidissimo dell'avambraccio
per deviare il colpo dell'avversario dalla sua traiettoria originaria. Volendo
può anche essere eseguita unendo una torsione del busto sia per
esprimere più potenza, sia per proteggersi in modo migliore (N.B.
specie se si è in ritardo sull'azione offensiva dell'avversario).
Si noti come la parata possa essere effettuata da una posizione pressochè
frontale e SENZA alcun tipo di guardia, dal momento che in una situazione
REALE potrebbe non esserci il tempo di assumere la propria posizione di
guardia preferita. Pur essendo più pericolosa di quella esterna per
chi la esegue (perchè è più elevato il pericolo di
reazione dell'avversario), essa è di gran lunga la più frequente
nella realtà. -
- Esempio di parata ESTERNA con l'avambraccio
resa in risposta ad un pugno di tipo fortemente lineare, quale può
essere un jab od un diretto. Normalmente viene eseguita con un movimento
rapidissimo dell'avambraccio per deviare il colpo dell'avversaio dalla
sua traiettoria originaria. Volendo può anche essere eseguita unendo
una torsione del busto o per esprimere più potenza, oppure per proteggersi
in modo migliore (N.B. specie se di è in ritardo sull'azione offensiva
dell'avversario). Pur essendo meno pericolosa
di quella esterna per chi la esegue (perchè il pericolo di
una reazione dell'avversario è ridotto), essa è di gran lunga
la meno frequente nella realtà. -
- Esempio di parata ESTERNA su calcio (dritto) a media altezza. Nonostante
quello che molte persone posono essere portate a pensare, si tratta di
una parata molto complessa che richiede una buona dose di coordinazione
e di colpo d'occhio per essere effettuata correttamente. Si tratta inoltre
di una parata che richiede un tempismo eccezionale, perchè è
difficile uscire lateralmente su un colpo del genere, mentre è molto
più semplice eseguire un blocco con le gambe od una parata con un
movimento frustato della mano (ed una torsione del corpo)-
- Esempio di parata ESTERNA su calcio (dritto) a media altezza effettuata
dal lato opposto rispetto al precedente -
A causa della sua struttura, essa viene usata SOLO per difendersi
da attacchi di tipo LINEARE, effettuati a mani nude o con armi da taglio.
segue - i singoli strumenti difensivi: i blocchi
Il blocco (block) è uno strumento difensivo molto ANTICO il
cui scopo è quello di proteggere il suo esecutore da colpi di tipo
CIRCOLARE, oppure da colpi di tipo ascendente o discendente e, infine,
da colpi lineari percepiti con ESTREMO ritardo. Così come si è
visto in riferimento alla parata, anche in questo caso i colpi possono
essere effettuati a mani nude o con armi da taglio. La differenza tra parata
e blocco va ricercata nel fatto che mentre la prima DEVIA il colpo portandolo
FUORI dalla sua traiettoria originaria (e quindi dal punto di impatto voluto
dall'avversario), il secondo è un vero e proprio SCUDO che si OPPONE
al colpo, impedendogli di proseguire oltre nella sua traiettoria. Anche
i blocchi, similmente alle parate, si distinguono in ESTERNI (il contatto
avviene con il lato esterno del gomito dell'avversario) ed INTERNI (il contatto
avviene lungo il lato interno del gomito dell'avversario). Dal punto di
vista esecutivo, il blocco si effettua (normalmente) con l'avambraccio,
ma può però essere anche eseguito con:
- taglio della mano
- palmo della mano
- gomito
- ginocchia
- esterno del polpaccio
- taglio (interno) del piede
- Esempio di blocco INTERNO eseguito con l'avambraccio
in risposta ad un tentativo di montante (N.B. per motivi di chiarezza sono
state esagerate le distanze e la relativa esecuzione). A seconda dello
specifico contesto spazio-temporale in cui ci si trova inseriti, è
possibile passare impercettibilmente dalla parata al blocco vero e proprio
senza soluzione di continuità. E' chiaro che, per motivi di semplificazione,
in questo frangente è stato mostrato solo il blocco, mentre nella
realtà al blocco è sempre unita una specifica risposta volta
ad iniziare un contrattacco determinato. -
- Esempio di blocco ESTERNO eseguito con l'avambraccio
in risposta ad un tentativo di montante (N.B. per motivi di chiarezza sono
state esagerate le distanze e la relativa esecuzione). A seconda dello
specifico contesto spazio-temporale in cui ci si trova inseriti, è
possibile passare impercettibilmente dalla parata al blocco vero e proprio
senza soluzione di continuità. E' chiaro che, per motivi di semplificazione,
in questo fangente è stato mostrato solo il blocco, mentr nella
realtà al blocco è sempre unita una specifica risposta volta
ad iniziare un contrattacco determinato. -
- Esempio di blocco su gancio effettuato con
notevole ritardo rispetto all'azione offensiva. Per motivi di chiarezza
sono state esagerate le distanze ed i movimenti. Tutte le volte che non
è possibile eseguire il blocco correttamente su di un colpo circolare
come il gancio, l'unico modo per minimzzare i danni è quello di
proteggersi con le braccia e di ruotare insieme al colpo dell'avversario.
-
- Esempio di blocco su gancio effettuato con notevole ritardo rispetto
all'azione offensiva, visto dal lato opposto rispetto all'illustrazione
precedente. -
- Esempio di blocco "a croce", altresì noto come blocco
"a X" effettuato in risposta ad un calcio DRITTO a media altezza di tipo
ascendente. Si tratta di un tipo di strumento difensivo presente in moltissimi
metodi marziali noti anche ai giorni nostri che richiede una notevole
dose di coordinazione mente - corpo per essere effettuato correttamente.
Non bisogna compiere l'errore di pensare al blocco come ad un qualcosa
di rigido e statico, poichè dopo essersi protetti con un blocco
bisogna subito muoversi per organizzare la propria manovra difensiva. -
- Esempio di blocco con chiusura dei gomiti eseguito in risposta
ad un calcio DRITTO effettuato a media altezza. Si tratta di un tecnica
da usare solo ed esclusivamente come ultima risorsa quando si è in
notevole ritardo di fronte ad un attacco del genere !! Pur non essendo
esteticamente bello da vedere, questo strumento difensivo può essere
validamente impiegato per cercare di minimizzare i danni fisici in una
situazione disperata come quella illustrata -
- A Sx, esempio di blocco con il bicipite (N.B.
debitamente supportato dal resto del corpo !!) effettuato in risposta ad
un calcio LATERALE eseguito dall'avversario a media altezza. Si tratta
di un tecnica da usare solo ed esclusivamente come ULTIMA risorsa quando
si è in notevole ritardo di fronte ad un calcio dritto a media altezza.
Pur non essendo esteticamente bello da vedere, questo strumento difensivo
può essere validamente impiegato per cercare di minimizzare i danni
fisici in una situazione disperata come quella illustrata. A Dx, esempio
di blocco associato ad una torsine del busto (schivata), eseguito in risposta
ad una calcio laterale effettuato ad altezza media. Se possibile, questo
tipo di risposta deve essere preferito rispetto a quella illustra nell'immagine
precedente poichè minimizza gli eventuali danni subiti -
- A Sx, esempio di blocco di gamba eseguito in congiunzione con un
blocco di braccia. A Dx, un'eventuale alternativa ai blocchi di gambe
appresentata da una parata (o da un blocco, a seconda dei casi) eseguita
con l'avambraccio (N.B. questo strumento difensivo viene utilizzato
per "comprimere" il corpo e per "caricarlo" in maniera tale da contrattaccare
subito dopo con i calci)-
Di particolare importanza ai fini della difesa personale disarmata
(al pari del combattimento corpo a corpo) sono i blocchi di gambe (
leg
blocks). Trattasi di una particolare forma di blocco effettuata per
proteggersi da tutti i colpi provenienti dalla cintola in giù,
con notevole risparmio di tempo ed elevata velocità esecutiva.
- A Sx, esempio di blocco di gamba eseguito in risposta ad un calcio
circolare. A Dx, esempio di blocco effettuato con la pianta del piede
(tramite pressione sul ginocchio) in risposta ad un tentativo di calcio
dritto da parte dell'avversario -
- A Sx, altro esempio di blocco eseguito con
la pianta del piede su calcio dritto, ma con maggior ritardo rispetto
all'azione offensiva già considerata nell'esempio precedente. A
Dx, blocco di gambe eseguito su calcio laterale -
- A Sx, esempio di blocco di gamba eseguito
con la punta del piede su un tentativo di calcio. Si tratta di un tecnica
difensiva eccellente se si ha la corretta percezione degli eventi attorno
a se, poichè impedisce all'aggressore di dare seguito alla propria
iniziativa. Indossando delle comuni calzature, questa tecnica risulta molto
dolorosa per chi la subisce. Se effettuata con la necessaria potenza, magari
indossando calzature pesanti, questa tecnica provoca spesso una frattura
della tibia. A Dx, esempio di blocco di gamba eseguito con il taglio INTERNO
del piede. Pur non essendo esteticamente bello da vedere, questo strumento
difensivo può essere validamente impiegato contro un avversario
che tenti di eseguire qualsiasi tipo di calcio. Al pari della tecnica
precedente, anche questa risulta molto dolorosa per chi la subisce -
Chiunque desideri studiare SERIAMENTE (il combattimento corpo a corpo
o) la difesa personale disarmata DEVE porsi l'obiettivo di imparare alla
perfezione l'esecuzione di questo strumento difensivo. Infatti, per un
principio INTRINSECO a tutti i sistemi di combattimento disarmati (siano
essi recenti o passati):
- da TUTTI i colpi che provengono dalla cintola in su ci si protegge
con le mani
- da TUTTI i colpi che provengono dalla cintola in giù ci
si protegge con le gambe
Si tratta di un principio fondamentale che non deve essere dimenticato!
segue - i singoli strumenti difensive: le schivate
Le schivate (slipping) sono uno strumento difensivo estremamente
SOFISICATO, ma anche fortemente remunerativo sotto il profilo tattico.
Più precisamente, con questo termine, si intendono alquanto genericamente
tutte quelle oscillazoni del busto in grado di collocare un bersaglio posto
nella parte superiore del corpo (normalmente si tratta della testa) FUORI
dalla portata del colpo lanciato dall'avversario ma SENZA che sia necessario
spostare i piedi dalla loro (attuale) collocazione spaziale. Le forme di
schivata maggiormente conosciute e praticate sono le seguenti:
- all'indietro
- con torsione
- con flesso torsione
- con rotazione
- con rotazione e passo laterale
- in basso
Si noti che il concetto di schivata non è un concetto proprio
del pugilato occidentale, come molti sono portati normalmente a credere,
ma si stratta di un'idea immanente in tutti i metodi marziali orientali.
Esso rappresenta la stilizzazione di una reazione umana del tutto
naturale di fronte al pericolo, ed è perciò naturale che
i metodi marziali risalenti alla notte dei tempi lo abbiano fatto proprio
da molti secoli. In occidente esso ha avuto diffusione grazie al pugilato
e, più recentemente, grazie c.d
sport da combattimento (Kickboxe,
Savate, Full Contact, etc.), ed è per questo motivo che i
meno esperti quando pensano alla schivata pensano automaticamente
al pugilato. Nella cultura occidentale le arti marziali si sono diffuse
poco e male, anche grazie ad insegnanti poco capaci, ed è per questo
la schivata è di fatto ignorata nell'insegnamento delle arti marziali
tradizionali. Nelle immagini che seguono verranno llustrate alcune delle
forme più comuni di schivata per renderle più chiare ai lettori
maggiormente interessati.
- Esempio di schivata all'indietro eseguita in risposta ad un pugno
fortemente lineare. Su questo tipo di attacco, lo strumento difensivo in
commento può essere eseguito in maniera del tutto analoga a prescindere
da come l'avversario esplica la propria condotta offensiva. Occorre avere
una fortissima coordinazione mente - corpo per effettuare un contrattacco
immediato non appena l'avversario ritrare il braccio!! Questo è
necessario poichè molte persone effettuano correttamente la schivata
ma rimangono poi con i piedi bloccati sul terreno, esponendosi così
ai colpi successivi dell'avversario !! Solo un allenamento continuo può
rendere l'esecuzione di questa manovra difensiva del tutto automatica e
priva di errori. -
- Esempio di schivata laterale con semplice OSCILLAZIONE del
busto, eseguita sul lato ESTERNO, in risposta ad un pugno fortemente lineare.
Questo tipo di manovra difesiva è tatticamente il più sicuro,
ma è di difficile applicazione pratica-
- Esempio di schivata laterale con semplice OSCILLAZIONE del busto,
eseguita sul lato INTERNO, in risposta ad un pugno fortemente lineare.Questo
tipo di manovra difensiva è tatticamente meno sicuro di quello precedente,
ma è di più facile applicazione pratica. E' inoltre quello
che con incredibile frequenza viene eseguito in un combattimento reale,
per il semplice fatto che l'avversario tende ad usare i propri colpi "...per
avvolgere..." la propria vittima, al fine di impedire ogni uscita esterna
e, quindi, ogni parata esterna.E' necessario porre molta attenzione su questo
aspetto, troppo spesso "dimenticato" dai vari esperti di difesa
personale disarmata-
- Esempio di schivata laterale con TORSIONE del busto, eseguita sul
lato ESTERNO, in risposta ad un pugno fortemente lineare.-
- Esempio di schivata laterale con TORSIONE
del busto, eseguita sul lato INTERNO, in risposta ad un pugno fortemente
lineare.-
- Esempio di schivata con ROTOFLESSIONE eseguita
(muovendosi dall'interno verso l'esterno) in risposta ad un pugno
di tipo circolare. Nella foto a Sx è evidenziata la fase iniziale.
Ruotando insieme al movimento dell'avversario ed abbassandosi improvvisamente,
si rimuove il proprio corpo dalla traiettoria del colpo che sta arrivando.
Nella foto a Dx è evidenziata la fase finale, dalla quale è
possibile effettuare un efficace contrattacco. -
- Esempio di schivata con ROTOFLESSIONE eseguita
(muovendosi dall'esterno verso l'interno) in risposta ad un pugno
di tipo circolare. Nella foto a Sx è evidenziata la fase iniziale.
Ruotando insieme al movimento dell'avversario ed abbassandosi improvvisamente,
si rimuove il proprio corpo dalla traiettoria del colpo che sta arrivando.
Nella foto a Dx è evidenziata la fase finale, dalla quale è
possibile effettuare un efficace contrattacco. Diversamente dalla precedente,
questa schivata è più pericolosa poichè espone chi
la esegue ad un rischio più elevato di andare incontro a successive
azioni offensive dell'aggressore. Se possibile, la schivata precedente
(quella dall'interno verso l'esterno) va preferita, anche se esistono situazioni
in cui si potrebbe essere costretti ad eseguire proprio una schivata dall'esterno
verso l'interno. Per questo motivo, occorre sempre sapere eseguire più
cose possibili !!-
Com'è facilmente intuibile si tratta di uno strumento difensivo
in grado di dare un NOTEVOLE vantaggio a chi lo esegue. In riferimento
alla fase difensiva strettamente intesa, le schivate permettono di difendersi
da attacchi dai quali non ci sarebbe altrimenti via d'uscita. Questo perchè,
"...
quando le cose si fanno serie...", non è possibile effettuare
un blocco od una parata in maniera del tutto scolastica!! Quando si verifica
un attacco REALE, i tempi e gli spazi sono fortemente ristretti, e si è
quasi sempre costretti a fare riferimento alle schivate, oppure a degli
ibridi tra le schivate e gli altri strumenti difensivi visti in precedenza.
Con particolare riferimento alla fase del contrattacco, poi, le schivate
permettono di introdurre con estrema facilità un pesante contrattacco
operando sulla stessa linea usata in precedenza dall'avversario. In altre
parole, sulla linea offensiva dell'avversario si innesta, convergendo su
di essa ma senza opporvisi, una manovra difensiva che contiene un movimento
di schivata (che può essere avvolgente o divergente) ed un movimento
di contattacco (che contiene un colpo di rottura ed una susseguente combinazione).
TAVOLA RIASSUNTIVA SULLE MANOVRE
DIFENSIVE (STRUMENTI DIFENSIVI)
Tipo di colpo
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Risposta
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Generatore
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lineare, alto
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parata (ritardo)
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TB
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lineare, alto
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schivata laterale (anticipo)
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TB
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lineare, alto
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schivata indietro (anticipo)
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TB
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lineare, alto
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schivata con flessione (anticipo)
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TB
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circolare, alto
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blocco (ritardo)
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CB
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circolare, alto
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schivata con flessione (anticipo)
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TB
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circolare, alto
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schivata con rotoflessione (anticipo)
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TB
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verticale discendente
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blocco (ritardo)
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CB
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verticale discendente
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parata (anticipo)
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TB
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verticale discendente
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schivata (anticipo)
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TB
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circolare discendente
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blocco (ritardo)
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CB
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circolare discendente
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schivata con flessione (anticipo)
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TB
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circolare discendente
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schivata con rotoflessione (anticipo)
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TB
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circolare ascendente
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blocco (ritardo)
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CB
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circolare ascendente
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parata (anticipo)
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TB
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lineare medio
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blocco (ritardo)
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CB
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lineare medio
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parata (anticipo)
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TB
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lineare basso
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blocco (ritardo)
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CB
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lineare basso
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parata (anticipo)
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TB
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circolare basso
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blocco verticale (ritardo) (1)
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CB
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circolare basso
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parata orizzontale (anticipo) (2)
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TB
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LEGENDA
- Tipo di colpo = indica il tipo di colpo che viene lanciato dall'avversario,
distinto per tipologia della traiettoria ed altezza dal suolo
- Risposta = indica il tipo di risposta eseguito da chi viene fatto oggetto
di un determinato colpo (vittima)
- Generatore = indica la causa (biomeccanica) che genera il singolo tipo
di risposta
- (ritardo) = significa che la vittima ha percepito l'azione dell'aggressore
in maniera non corretta
- (anticipo) = significa che la vittima ha percepito correttamente l'azione
dell'aggressore
- TB = torsione baricentica, cioè rotazione assiale molto rapida
del baricentro
- CB= compressione baricentrica, cioè abbassamento (od innalzamento)
molto rapido del baricentro
- (1) = se l'azione avversaria corrisponde ad un calcio, questo blocco viene
eseguito con le mani o con gli avambracci
- (2) = se l'azione avversaria corrisponde ad un calcio, questo
blocco viene fatto con la punta o con l'interno del piede, in totale anticipo
sul movimento avversario
parte 5 - cadute
Durante (il combattimento o) uno scontro violento a mani nude,
ci possono essere dei casi in cui si potrebbe perdere l'equilibrio
e finire a terra (fall). Qualora una simile evenienza si verifichi, è
assolutamente necessario preservare il più possibile l'integrità
strutturale e funzionale del proprio corpo. Per qusto motivo è
necessario imparare CORRETTAMENTE come cadere a terra, a prescindere dall'esatta
modalità con cui la caduta si verifichi. Per fare questo è
NECESSARIO, tra l'altro, sapere come usare i gruppi muscolari di maggiore
dimensione del proprio corpo per minimizzare gli effetti della caduta.
Quello che è importante a sottolineare è che è NECESSARIO
riguadagnare la posizione eretta il prima possibile, sfruttando in ogni modo
il movimento inevitabilmente connesso alla propria caduta.
segue - caduta laterale
In caso di caduta LATERALE (lateral fall), cioè sul
fianco destro o sinistro, è assolutamente necessario preservare
il più possibile l'integrità strutturale e funzionale del
proprio corpo. Per qusto motivo è chiunque si avvinci allo studio
della difesa personale disarmata DEVE imparare come cadere CORRETTAMENTE
a terra!! Per fare questo è necessario usare i gruppi muscolari
di maggiore dimensione del proprio corpo per minimizzare gli effetti
della caduta e, più precisamente:
- avvicinare il mento al petto
- chiudere la bocca
- proteggere il cranio avvicinando le mani
- stringere i pugni (non in maniera spasmodica)
- raccogliere le ginocchia verso il corpo
E' estremamente importante NON cedere alla tentazione di rallentare
la caduta in maniera analoga a come viene insegnato nei MODERNI centri
di istruzione del Judo (od altre arti marziali), tramite l'impiego di
un braccio. Il motivo deve ricercarsi nel fatto che sussiste un pericolo
troppo ELEVATO di frattura del gomito, il che avrebbe conseguenze del tutto
deleterie (per la propria incolumità personale) qualora si venga
coinvolti in uno scontro violento a mani nude.
segue - caduta frontale
Anche nel caso di caduta FRONTALE (frontal fall, altresì detta
shoulder roll), così come visto in precedenza, è assolutamente
necessario preservare il più possibile l'integrità strutturale
e funzionale del proprio corpo. Per questo motivo è NECESSARIO che
chiunque si avvicini allo studio della difesa personale disarmata debba
imparare come cadere CORRETTAMENTE a terra!! Per fare questo è necessario
usare i gruppi muscolari di maggiore dimensione del proprio corpo
per minimizzare gli effetti della caduta e, più precisamente:
- raccogliere il mento verso il petto (chiudendo il collo in avanti)
- avvicinare il cranio verso il terreno
- rotolare in avanti in maniera il MENO violenta possibile (quasi
come se si fosse una palla)
- proteggere il collo e la spina dorsale attutendo il più
possibile la caduta
- sfruttare il movimento susseguante la caduta per rialzarsi immediatamente
- ripredere la posizione naturale di guardia il prima possibile
Sotto il profilo esecutivo, si distinguono due tipi di caduta frontale:
-
Quella CON la mano-perno = la mano avanzata viene usata
per una minuscola frazione di secondo per guidare la caduta nel miglior
modo possibile
-
Quella SENZA la mano-perno = il corpo viene lanciato immediatamente
a terra ed è necessaria un'elevatissima capacità di smorzamento
dell'urto
E' estremamente importante NON cedere alla tentazione di rallentare
la caduta in maniera analoga a come viene insegnato nei MODERNI centri
di istruzione del Judo (od altre metodi marziali moderni), tramite l'impiego
di un braccio. Il motivo deve ricercarsi nel fatto che sussiste un pericolo
troppo ELEVATO di frattura del gomito, il che avrebbe conseguenze del
tutto deleterie (per la propria incolumità personale) qualora si
venga coinvolti in uno scontro violento a mani nude.
segue - minimizzazione dei danni legati ad una condizione
posturale particolarmente sfavorevole
Nonostante sia necessario apprendere come cadere minimizzando il
più possibile gli effetti della caduta al fine di riguadagnare
la posizione retta il prima possibile, possono benissimo sussistere dei
casi dove NON è possibile rialzarsi in tempi brevi!! In questo
caso è NECESSARIO minimizzare le conseguenze NEGATIVE derivanti
dal fatto di essere costretto a rimanere vincolato al terreno. Per raggiungere
questo risultato è NECESSARIO utilizzare la c.d.
posizione difensiva
di tipo prono (defensive prone position). Questa posizione si assume
come segue:
- posizionere il corpo su di un fianco (N.B.
di solito su quello
forte)
- posizionare una gamba sotto il corpo per massimizzare la stabilità
(N.B.
di solito, appoggiandosi al fianco forte)
- collocare una mano in posizione arretrata, e con il palmo a terra,
per massimizzare la stabilità e la capacità di movimento
(N.B.
di solito è quella forte)
- usare la mano collocata posteriormente come perno per meglio fronteggiare
l'iniziativa dell'avversario (N.B.
di solito è quella forte)
- usare la mano avanzata come scudo (N.B.
di solito è quella
debole)
- sollevare e muovere la gamba avanzata per colpire l'avversario
e per proteggersi (
di solito è quella debole)
- compiere ogni sforzo possibile per alzarsi da terra in tempi estremamente
ristretti