ALCUNE OSSERVAZIONI CRITICHE CIRCA L'ESATTEZZA DEL COMPORTAMENTO DURANTE LA MANIPOLAZIONE,  IL MOVIMENTO E L'IMPIEGO DELL'ARMA BIANCA


Parte 1 - alcune cose da evitare



Allo stato attuale, il nostro Paese è letteralmente INVASO da soggetti (knife istructors) che affermano di insegnare (dietro lauto pagamento !!) "...la vera arte..." del combattimento con il coltello (knife fighting). Prima di farsi sedurre dai molteplici richiami della pubblicità  sarebbe meglio INFORMARSI accuratamente sul conto dell'istruttore (o presunto tale). Premesso ciò (cioè che DOVETE darvi da fare per raccogliere informazioni PRIMA di iscrivervi a qualsiasi corso, palestra o scuola), uno dei modi per capire REALMENTE "...quanto vale..." chi si presenta come "istruttore qualificato" è quello di verificare se  commette uno o più dei seguenti GRAVISSIMI errori :


- sostenere reiteratamente l'esistenza della posizione di guardia MIGLIORE del mondo (che chiaramente è quella insegnata dal maestro / istruttore in questione!!)

- sostenere  reiteratamente l'esistenza di una presa, o di un metodo di impugnare il coltello MIGLIORE del mondo (che chiaramente è quella insegnata dal maestro / istruttore in questione!!)

- sostenere reiteratamente una similitudine COMPLETA tra maneggio del coltello e scherma sportiva (N.B. questo viene sostenuto a prescindere che si tratti di maneggio di fioretto, spada o sciabola, mentre in realtà il maneggio del coltello NON ha nulla a che vedere con lo sport!!)

- sostenere l'efficienza tattica della necessità di esercizi troppo lunghi e complessi (N.B. combattere con un coltello è una cosa ESTREMAMENTE pericolosa, ed è necessario "...chiudere i giochi..." il prima possibile!!)

- sostenere l'efficienza tattica di una presa squilibrata, erronea ed illogica (N.B. il mondo è pieno di ex Navy SEALs, ex Berretti Verdi, ex SAS o ex "vattelapesca" che insegnano a maneggiare il coltello trattenendolo con solo due dita...meditate gente, meditate!!)

- sostenere l'efficenza tattica dei calci girati, dei calci volanti o di altre tecniche di calcio fortemente complesse per DISARMARE un aggressore armato di coltello (N.B. bisogna colpire l'avversario, non l'arma, perchè un calcio ben eseguito può creare una frattura tale da mettere fine immediatamente allo scontro, mentre un calcio "...di tipo cinematografico..." potrebbe costare la vita a chi lo esegue)

- affermare la necessità  (implicita od esplicita) di sottovalutare l'avversario perchè il metodo insegnato è tale da mettere chiunque in grado di sconfiggere qualsiasi avversario in ogni modo ed in qualsiasi situazione (N.B. se  vi trovate davanti ad un persona armata con un coltello la PRIMA cosa da fare è non sottovalutarla perchè a prescindere da sesso, età o condizioni fisiche, è un avversario estremamente rapido, determinato e letale!!)

- sostenere l'efficienza tattica di blocchi o di parate ASSOLUTAMENTE insensate (N.B. in linea di massima NON è possibile applicare i blocchi e le parate come viene mostrato normalmente in palestra, salvo che in particolari situazioni)

- affermare la possibilità di poter afferrare con facilità (con una o entrambe le mani !!) l'arto dell'aggressore che sferra un colpo con il coltello (N.B. la punta del coltello su muove attorno ai 300 Km/h, per cui è impossibile pensare di afferrare con facilità l'arto di chi sferra una coltellata, anche se però è possibile rallentare la sua azione, ad esempio ferendolo con un coltello oppure colpendolo con un calcio basso)


Se il vostro istruttore compie uno o più dei seguenti errori, il GRURIFRASCA vi consiglia di andarvene il prima possibile perchè state SOLO  sprecando il vostro tempo ed il vostro denaro!! Il GRURIFRASCA NON è ne una scuola di difesa personale (armata o disarmata che sia) ne, per dirla come i nostri connazionali (schifosamente !!) più esterofili, un centro per "...lo studio del knife-fighting...", ma è un gruppo di persone con esperienza (REALE !!) di parecchi decenni in questi settori, che ha l'unico obiettivo di diffondere la cultura (N.B. noi cerchiamo di dare più informazioni possibile, tramite il nostro sito, a chiunque ne sia interessato e non vogliamo essere pagati per quanto facciamo)!! Per questo motivo, se avete la SFORTUNA di incontrare  un istruttore che manifesta uno o più dei conclamati segni di incapacità totale illustrati in precedenza, il nostro consiglio è quello "...di levare le tende..." il più velocemente possibile: risparmierete soldi ed eviterete danni futuri!!

                                                            

- Un eccellente coltello da utilità / combattimento prodotto dall'americana Buck Si tratta, segnatamente, del famoso modello 184, realizzato originariamente su richiesta della Marina Militare americana per equipaggiare i Reparti dei propri Incursori (US-Navy SEALs). dopo la vendita alle FF.AA., questo coltello ha avuto un discreto successo anche nel mercato civile. Si caratterizza per la presenza di un controfilo a doppia seghettatura, i denti avvitabili alla guardia ed il manico cavo. Il fodero in materiale plastico antiurto può accogliere alcuni accessori che non è possibile alloggiare nel manico. Dietro il tappo a vite (a tenuta stagna) è possibile inserire una bussola in miniatura -


Parte 2 - come si impugna un coltello



Nonostante il numero estremamente ELEVATO di fesserie partorito in continuazione da cinema, televisione ed esperti del settore, allo stato attuale esistono SOLO due modi per impugnare CORRETTAMENTE un coltello. Essi sono:


- la presa dritta (straight-grip altresì nota come forehand-grip, natural-grip o come hammer grip)
- la presa invertita (reverse grip, altresì nota come ice-pick grip)


Quello che occorre chiarire fin dal principio è che NON esiste una presa migliore dell'altra, ne esiste una presa migliore del mondo od una presa adatta ad ogni situazione!! Ogni presa, viceversa, possiede i propri pregi ed i propri difetti, per cui è ASSOLUTAMENTE necessario che chiunque sia interessato a maneggiare un coltello apprenda PERFETTAMENTE come effettuare questi due tipi di presa. La presa dritta si effettua semplicemente impugnando il coltello con la lama rivolta verso l'alto ed il filo rivolto SEMPRE in avanti (N.B. questo è fondamentale se usate un'arma a filo singolo, mentre se ne usate una a doppio filo avrete "...la vita un po' più semplificata...", anche se questo non significa che non dovete apprendere come estrarre CORRETTAMENTE il vostro coltello !!).


                                                           


I suoi PREGI sono rappresentati dal fatto che :

- è naturale
- permette di esprimere notevole potenza
- permette un buon allungo


I suoi DIFETTI sono rappresentati da fatto che:


- il raggio d'azione è buono ma NON è il massimo ottenibile
- consente un'ampia gamma di colpi ma "...non è flessibile..." come altre impugnature più specialistiche (V. più oltre)


La presa invertita è l'opposto di quella dritta, e si effettua semplicemente impugnando il coltello con la lama rivolta verso il basso e con il filo rivolto SEMPRE in avanti (N.B. questo è fondamentale se usate un'arma a filo singolo, mentre se ne usate una a doppio filo avrete "...la vita un po' più semplificata...", anche se questo non significa che non dovete apprendere come estrarre CORRETTAMENTE il vostro coltello !!).


                                                               


I suoi PREGI sono rappresentati dal fatto che:


- consente di sviluppare la massima potenza (durante i colpi e durante l'esecuzione della presa)
- è naturale
- possiede un'ottima occultabilità


Viceversa, i suoi DIFETTI sono :


- la bassa flessibilità (specie se paragonata alla presa dritta)
- il basso allungo (specie se paragonata alla presa dritta)
- la possibile bassa velocità nell'eseguire i colpi verso certi bersagli
 

Tutte le altre tipologie di prese altro NON sono che VARIAZIONI di una di queste due prese fondamentali. In generale, tutte le innumerevoli variazioni non necssitano di un'accurata trattazione (anche se alcuni pseudo-manuali dedicano loro ampio spazio) perchè sono ricche di difetti e scarsamente UTILI ai fini pratici. Tuttavia, particolare importanza riveste la cd. presa allungata (saber grip), una peculiare VARIAZIONE della presa dritta nota anche come presa chirurgica (surgical grip).

   
                                                                    
 


I suoi principali PREGI sono i seguenti:

- massima precisione sul bersaglio con il minimo sforzo
- raggio d'azione ottimale
- massima flessibilità operativa


I suoi principali DIFETTI sono invece i seguenti:


- lasciare scoperte le dita più avanzate (in particolare nei coltelli privi di guardia o con guardia molto piccola)
- possibile bassa stabilità (laterale) in caso di impatti laterali
- impossibilità di sviluppare piena potenza con tutti i fasci muscolari del braccio



                                                                                         ATTENZIONE!!

PER LA VOSTRA INCOLUMITA' FISICA EVITATE ASSOLUTAMENTE DI ESEGUIRE LA PRESA ALLUNGATA CON IL POLLICE CHE SUPERA LA GUARDIA DEL COLTELLO COME ERRONEAMENTE ILLUSTRATO SU MOLTI MANUALI O DA MOLTI PSEUDO-ESPERTI ITALIANI E STRANIERI!!


                                                       

- Un Buck modello 184 visto dal lato opposto rispetto all'illutrazione precente (V.sopra). La doppia seghettatura presente sul dorso permette di tagliare con facilità sia i materiali fibrosi (come le cime usate nel settore navale), sia alcuni metalli teneri (come l'Alluminio) -


In linea di massima, tutte le volte che "...un nuovo esperto del settore..." si fa avanti e propone una sua personalissima impugnatura, è possibile verificare se il soggetto in questione sa veramente il fatto suo  o se, invece, si tratta solo "...dell'ultimo arrivato tra i fessi del quartiere..."!! Si tratta semplicemente di


- effettuare alcuni movimenti di prova, dai più semplici ai più complessi, muovendo semplicemente il coltello nell'aria
- effettuare una prova maggiormente impegnativa CONTRO un apposito manichino (dummy) duro al punto tale da resistere ai colpi ed ai tagli (V. più oltre nella sezione relativa all'addestramento)
- effettuare una prova approfondita  con un combattimento controllato (sparring) tramite l'utilizzo di coltelli in materiale plastico


Qual'è il VERO problema di tutto ciò? Semplice, che allo stato attuale TUTTI "...i modi innovativi..." di impugnare il coltello presentati dall'istruttore Tizio o dall'esperto Caio, crollano miseramente di fronte a queste forme di verifica pratica!!


Parte 3 - come si usa un coltello


L'effettiva modalità con cui il coltello DEVE essere utilizzato, DIPENDE direttamente dal suo specifico campo d'impiego. Nel combattimento corpo a corpo (close combat), ad esempio, il coltello (fighting kinfe) è usato alla stregua di un'estensione della personalità del singolo individuo. Qui lo scopo è essenzialmente quello di creare GRAVI danni (N.B. spesso alla zona del collo) per ELIMINARE il più rapidamente possibile  il proprio avversario!!  Anche nell'ipotesi di difendersi da un'aggressione effettuata da un individuo armato di coltello il proprio coltello verrà utilizzato come se fosse un'estensione della propria coscienza, ma l'obbiettivo finale sarà completamente DIVERSO rispetto al caso precedente!! In difesa personale (personal defense) si tratta solo di RESPINGERE l'aggressione, per cui spesso e volentieri sarà sufficiente infliggere al proprio aggressore SOLO una o due ferite dotate di forte impatto psicologico (V. più oltre per una definizione delle ferite orientata al combattimento e/o alla difesa personale). Certo, non sempre le cose sono così semplici, ma diciamo che di norma è RARAMENTE richiesta l'effettuazione del classico "...colpo mortale..." tanto caro ai manuali (istituzionali) militari di tutto il mondo!! Premesso questo, nonostante l'apparente difficoltà della materia, in realtà i colpi effettuabili con un coltello sono essezialmente due:


- Affondo (thrust) = è un colpo inferto con la punta e, se neccesario, con tutta la lama (facendola penetrare in misura maggiore o minore nel bersaglio); solitamente è MORTALE, o comunque è in grado di cagionare danni molto gravi

- Fendente (slash) = è un colpo inferto, solitamente, con una porzione relativamente ridotta della lama; normalmente NON è mortale, a meno che non interessi distretti corporei particolarmene delicati


Ogni singolo colpo può poi essere scisso in più colpi maggiormente specialistici. Ad esempio l'affondo può essere scisso in:


- Affondo frustato (snap-thrust) = è un affondo rapidissimo che può essere invariabilmente eseguito in fase offensiva o difensiva (N.B. polso, avambraccio e braccio scattano in avanti e si ritraggono con estrema velocità)

- Affondo ordinario (ordinary-thrust) = è un affondo portato con tutta la potenza coordinata del proprio corpo verso distretti corporei vitali dell'avversario (N.B. è un colpo noto anche come power stab o come power military stab)

- Affondo circolare (hook -thrust) = è l'equivalente di un gancio sferrato impugnando un arma da taglio con la volontà di perforare il proprio bersaglio


Analogamente, il fendente può essere scisso in:


- Fendente frustato (snap-slash) = è un fendente  rapidissimo che può essere invariabilmente eseguito in fase offensiva o difensiva (N.B. polso, avambraccio e braccio scattano in avanti e si ritraggono con estrema velocità)

- Fendente ordinario (ordinary-slash) =  è un fendente  portato con tutta la potenza coordinata del proprio corpo verso distretti corporei viatli dell'avversario

- Fendente circolare (hook -slash) = è l'equivalente di un gancio sferrato impugnando un arma da taglio con la volontà di tagliare il proprio bersaglio


La prima cosa da fare per familiarizzare co questi due colpi di base, è quella di iniziare a praticare il c.d. esercizio degli otto tagli. Trattasi di un ANTICHISSIMO esercizio di origine asiatica, fortemente legato alla tradizione religiosa di Paesi come il Giappone, la Cina, la Corea e, più in generale, di tutti i Paesi in cui si è diffuso il buddismo. Il numero otto, infatti, è un numero sacro nella religione buddista, e tutti i metodi marziali che si sono diffusi nell'immenso continente asiatico sono stati fortemente influenzati dal credo buddista.


                                                   

- Rappresentazione schematica delle otto linee (od angoli, secondo un'imperfetta traduzione americana ripresa scioccamente e pedissequamente anche in Italia ed in altri Paesi !!) fondamentali di taglio PROPRIE della tradizione Buddista che ha influenzato PROFONDAMENTE  tutte le arti marziali tradizionali. Questo aspetto concettuale è stato poi ripreso da alcuni metodi marziali di ben più recente concezione -

Di per se l'esercizio è fortemente intuitivo per qualsiasi individuo !! Si tratta semplicemente di immaginare una CROCE davanti a se e di eseguire dei fendenti lungo queste quattro direzioni. a questo punto si deve semplicemente immaginare una SECONDA croce con il centro posto nello stesso punto della prima, ma spostata rispetto ad essa di 45°. Eseguendo altri quattro fendenti il gioco è fatto! Se poi si aggiungono tre affondi posizionati  lungo i tre livelli comuni a TUTTI i metodi di combattimento asiatici (cioè alto - medio - basso o, per dirla come piace ai numerosi esterofili italiani, high - medium - low), si ottiene un gruppo di colpi che sono  una sorta di sintesi di tutte le linee lungo le quali un coltello può muoversi. Premesso ciò, é del tutto inutile dire che "...quando qualche idiota Tricolore, oppure a Stelle & Striscie..." si presenta ai mass-media dichiarando "...di avere inventato il metodo degli otto tagli per migliorare il maneggio del coltello...", oppure che "...ha inventato il metodo di colpire in otto angoli..." od altre idiozie simili, sarebbe proprio il caso di emarginarlo immediatamente!! Si tratta di un altro piazzista (o pseudo-esperto che dir si voglia) che ha il SOLO scopo di fare rapidamente quattrini sfruttando l'ignoranza o la buonafede altrui!! Il passo successivo è quello di effettuare l'esercizio degli otto tagli in maniera fluida, razionale e, soprattutto, SENZA alcuna interruzione. Si tratta di pensare di disegnare davanti a se il numero otto utilizzando la punta del coltello. Nonostante l'apparente difficoltà iniziale, con pochi giorni di pratica chiunque può apprendere questo esercizio con estrema facilità. Solitamente si comincia eseguendo l'esecizio impugnando il coltello con la presa dritta (V. voce a se).


                       

                       
           
                       


- Rappresentazione schematica dell'esercizio degli otto tagli (in giapponese, happo-giri), effettuato senza interruzione, tramite l'impiego della presa dritta (in giapponese, honte-mochi) -

Il passo successivo è quello di replicare l'esercizio impugnando il coltello con la presa invertita (V. voce a se):


                       

                       

                                            

- Rappresentazione schematica dell'esercizio degli otto tagli (in giapponese, happo-giri), effettuato senza interruzione , tramite l'impiego della presa invertita (in giapponese, gyakute-mochi) -

Nonostante le apparenze, anche questa difficoltà verrà presto superata. A questo punto, il passo successivo è quello di collegare razionalmente tra loro affondi ed fendenti.  Idealmente sono molteplici i collegamenti che sarebbe possibile realizzare, tuttavia, per ragioni meramente didattiche si preferisce utilizzare il seguente schema:


- fendente e affondo (slash and thrust)
- frustata e affondo (beat and thrust)
- fendente e fendente (slash and slash)
- frustata e fendente (beat and slash)


Per semplicità conviene iniziare a praticare da una posizione neutrale per passare, solo successivamente, alla pratica dalla posizione di guardia. Ogni gruppo di movimenti può poi essere eseguito sia in senso orario (clockwise), sia in senso antiorario (anti-clockwise).


1 - A) fendente e affondo (slash and thrust) / esecuzione in senso orario
1 - B) fendente e affondo (slash and thrust) / esecuzione in senso antiorario


                                                           


2 - A) frustata e affondo (beat and thrust) / esecuzione in senso orario
2 - B) frustata e affondo (beat and thrust) / esecuzione in senso antiorario


                                                           


3 - A) fendente e fendente (slash and slash) / esecuzione in senso orario
3 - B) fendente e fendente (slash and slash) / esecuzione in senso antiorario



                                                           


4 - A) frustata e fendente (beat and slash) / esecuzione in senso orario
4 - B) frustata e fendente (beat and slash) / esecuzione in senso antiorario


                                                            


Nonostante la denominazione anglosassone con la quale questi gruppi di movimenti sono spesso indicati da (quasi) tutta la manualistica attuale, in realtà si tratta di un classico esempio di "...eredità culturale..." proveniente come al solito dal continente asiatico (e come sempre accade vecchia di secoli). Non fatevi dunque ingannare dalle apparenze quando qualcuno vi racconta di avere inventato questo o quello!! Eseguendo queste serie di colpi, ci si renderà conto del fatto che esse generano dei movimenti di forma vagamente spiraleggiante, motivo per cui nella letteratura specializzata moderna (e specialmente in quella americana) essi vengono definiti come spirali (spirals) o schemi a spirale (spirals pattern). A questo punto, se si ripartono questi movimenti sui tre livelli alto, medio e basso, si ottiene un insieme di colpi e di movimenti che può essere utilizzato in qualsiasi situazione


                                                            
 

- Rappresentazione schematica delle sei linee fondamentali che stanno alla base dei c.d. schemi a spirale -


Il passo successivo è quello di unificare TUTTI questi movimenti degli arti superiori con quelli degli arti inferiori. Questo argomento specifico verrà analizzato nella parte relativa all'allenamento singolo (V. voce a se), anche se in generale si può dire che:


- Durante la fase offensiva = quando si avanza, il primo colpo va effettuato quando il movimento sta per iniziare (cioè quando si sta alzando il piede), mentre il secondo colpo va effettuato subito dopo che il movimento è terminato (cioè quando il piede si è appoggiato a terra)
- Durante la fase difensiva = quando si arretra, il primo colpo va effettuato quando il movimento sta per iniziare (cioè quando si sta alzando il piede), mentre il secondo colpo va effettuato subito dopo che il movimento è terminato (cioè quando il piede si è appoggiato a terra)


Ulteriori chiarimenti verranno forniti in altre parte di questa sezione.


Parte 4 - analisi ragionata delle c.d. zone critiche (c.d. zone di contatto, superifici di contatto o punti vitali che dir si voglia) di particolare rilevanza nel maneggio del coltello


Durante (un combattimento oppure durante) una situazione difensiva tra due soggetti dotati di coltello, i principali bersagli (cioè i bersagli più logici da colpire tatticamente parlando) sono quelli collocati nelle seguenti aree:


- regione del cranio (head zone, altresì detta cranial  zone)
- regione del collo (neck zone)
- regione toracica (torso zone, altresì detta thoracic zone)
- regione addominale (abdominal zone)
- regione genitale (groin zone)
- arti inferiori e superiori (lower and upper extremities)


Chiaramente, i vari bersagli "...si troveranno fuori portata..." con la stessa velocità con cui si presentano all'occhio di chi deve difendersi da un'aggressione effettuata con un coltello. Premesso ciò, vediamo di analizzare più in profondità le seguenti regioni corporee. Nella zona del cranio rilevano:


- Occhi (eyes) = gli occhi sono estremamente delicati e non sono protetti da nessun tipo di tessuto particolamente robusto; ogni attacco agli occhi è incredibilmente efficace e costringe l'avversario a portarsi le mani al volto, desistendo immediatamente da ciò che stava facendo; Se la ferita dovesse essere penetrante, ne scaturirebbe immediatamente la morte per trauma della massa celebrale

- Tempie (temples) = un potente colpo inferto con il retro dell'impugnatura del coltello (skull-crusher) può determinare un forte trauma cranico, perdita di coscienza ed emorragia interna; sono sempre possibili danni permanenti ma anche la morte non è da escludere qualora dovessero subentrare delle complicazioni; si  sconsiglia di colpire questa zona con la lama o con la punta del coltello

- Orecchie (ears) = teoricamente il coltello dovrebbe essere inserito nel canale auricolare  per raggiungere il cervello (N.B. si tratta di una tecnica illustrata in quasi tutti i manuali militari del mondo); in realtà si tratta di una manovra praticamente impossibile da effettuare per tutta una serie di diverse ragioni (N.B. bisogna cogliere di sopresa l'avversario, l'avversario deve essere particolarmene scoperto, etc.)

 - Sommità del cranio (top of the skull) = un potente colpo inferto con il retro dell'impugnatura del coltello (skull-crusher) può determinare un forte trauma cranico, perdita di coscienza ed emorragia interna; sono sempre possibili danni permanenti ma anche la morte non è da escludere qualora dovessero subentrare delle complicazioni;si  sconsiglia di colpire questa zona con la lama o con la punta del coltello

- Osso frontale (frontal bone)  = un potente colpo inferto con il retro dell'impugnatura del coltello (skull-crusher) può determinare un forte trauma cranico, perdita di coscienza ed emorragia interna; sono sempre possibili danni permanenti ma anche la morte non è da escludere qualora dovessero subentrare delle complicazioni; si  sconsiglia di colpire questa zona con la lama o con la punta del coltello

- Altri bersagli potenziali (others targets of opportunity) = una ferita al cranio collocata al di fuori delle zone indicate in precedenza non è mai mortale, comunque è in grado di scaturire un profondo effetto psicologico (fortemente negativo) su chi la subisce; spesso chi subisce una simile ferita diventa esistante
, incerto e tende a fuggire o ad arrendersi


Nella zona del collo rilevano:


- Arteria carotide e vena giugulare (carotid artery and jugular vein) = una qualsiasi ferita inferta in questa zona può facilmente rivelarsi mortale se non sottoposta a tempestivo intervento medico (N.B. dal momento che il collo è molto PICCOLO e che i  bersagli sono tutti raggruppati, la precisione in fase esecutiva non è un fattore critico)

- Parte posteriore del collo(back of the neck) =  nella parte posteriore del collo affiora la colonna vertebrale, la quale contiene il midollo spinale; quest'ultimo può essere danneggiato con colpi inferti con il retro dell'impugnatura del coltello; un colpo simile può creare danni permanenti o può immobilizzare un avversario (N.B. ed in certi casi può anche determinare immediatamente la morte)


La regione toracica contiene molte  zone particolarmente deboli e delicate che, se daneggiate con un coltello possono condurre rapidamente a morte certa. Tuttavia queste zone possono spesso risultare coperte (o addirittura protette) dai capi di vestiario che certe persone devono (N.B. si pensi ad un soldato moderno che indossa l'equipaggiamento completo) o potrebbero indossare (N.B. si pensi ai capi di vestiario utilizzati durante la stagione invernale) in determinate circostanze. Nella zona del torso rilevano:


- Arteria succlavia (subclavian artery) = colpi inferti all'arteria succlavia, ad esempio con un fendente discendente dall'alto verso il basso, sono quasi sempre mortali; l'arteria succlavia è, per un certo tratto, pressochè parallela alla clavicola, per cui in linea teorica è facilmente raggiungibile anche da un soggetto scarsamente abile nel maneggio del coltello (N.B. si ricordi che nel caso in cui l'avversario sia un soldato moderno equipaggiato di tutto punto, è praticamente impossibile raggiungere l'arteria succlavia passando da sopra la clavicola  a causa del tipo di equipagiamento in uso presso le FF.AA. moderne)

- Cuore (heart) = una ferita al cuore può uccidere l'avversario con estrema facilità; va però ricordato che il cuore è protetto dalla cassa toracia, per cui per raggiungerlo è necessario compiere una lieve torsione della lama, la quale sarebbe altrimenti ostacolata durante il suo movimento di penetrazione

- Polmoni (lungs) = una ferita ai polmoni può uccidere l'avversario con estrema facilità; va però ricordato che i polmoni sono protetti dalla cassa toracia, per cui per raggiungerli è necessario effettuare (una lieve torsione del polso che determina a sua volta) una lieve torsione della lama, la quale sarebbe altrimenti ostacolata durante il suo movimento di penetrazione

- Costole (ribs) =  un potente attacco alle costole effettuato con il retro dell'impugnatura del coltello determina una intensa sensazione di dolore; se la costola viene fratturata si determinano delle difficoltà respiratorie (di grado variabile a seconda della gravità della frattura), e ne potrebbe scaturire un'emorragia interna (in special modo ai polmoni)


La regione addominale contiene molte  zone particolarmente deboli e delicate. Tuttavia queste zone possono spesso risultare coperte (o addirittura protette) dai capi di vestiario che certe persone devono (N.B. si pensi ad un soldato moderno che indossa l'equipaggiamento completo) o potrebbero indossare (N.B. si pensi ai capi di vestiario utilizzati durante la stagione invernale) in determinate circostanze. Nella  zona addominale rilevano :


- Addome (abdomen) = una grave ferita alla regione addominale genericamente considerata determina  la morte dell'avversario, o comunque la sua inabilità a continuare oltre la sua azione (N.B. si rammenti che la zona addominale è innervata da specifici recettori sensoriali che se sollecitati o danneggiati sono in grado di arrestare tutte le principali funzioni vitali, oltre al fatto di determinare imemdiatamente lo stato di incoscienza)

- Reni (kidneys) = una ferita ai reni può determinare la morte con estrema facilità o, in ogni caso, è in grado di immobilizzare o danneggiare un avversario in modo permanente; i reni andrebbero attaccati passando dai fianchi o, meglio ancora, da dietro (N.B. questo non sempre è possibile a causa del tipo di abbigliamento che l'avversario potrebbe indossare )


La zona genitale è composta da tessuti particolarmente DELICATI che sono del tutto PRIVI di ogni forma di protezione naturale (ossa, grossi gruppi muscolari, etc.). Questi tessuti sono poi attraversati da numerosi fasci nervosi, che li rendono estremamente sensibili. Un urto in questa zona del corpo fa immediatamente desistere l'avversario  dal proseguire oltre quello che stava facendo e lo costringe, istintivamente, a proteggersi la parte colpita. Nella zona genitale rilevano :


- Testicoli  (testicles)  = ogni ferita ai testicoli determina una intensissima sensazione di dolore che impedisce all'aversario di proseguire oltre nella sua azione; se la ferita è particolarmente seria, ne possono scaturire,a seconda  dei casi, emorragia interna, perdita di coscienza e danni permanenti

- Zona inguinale (groin)  = ogni  "...colpo mancato ai testicoli..." che dovesse impattare nella zona inguinale è causa di una fortissima sensazione di DOLORE che determina una contrazione involontaria dei muscoli del basso addome dell'avversario, cui sono irrimediabilmente correlati una perdita di concentrazione e della posizione


Occorre però sottolineare che, se da un lato le ferite nella zona genitale POSSONO uccidere, in realtà questo tipo di attacco viene RARAMENTE effettuato e, comunque, il suo scopo SOLO è quello di immobilizzare l'avversario o di impedirgli di proseguire oltre la sua azione. Non va poi dimenticato che ferite del genere provocano un'intensa sensazione di panico e di paura, oltrechè di forte dolore. Venendo, infine, alle estremità (extremities), in generale esse NON costituiscono un oggetto principale della manovra difensiva (o dell'azione offensiva durante il corpo a corpo), ma meno che non si verifichi la concreta possibilità di provocare gravi ferite a specifici vasi sanguigni posti nelle estremità superiori (arterie radiale e brachiale) od inferiori (arteria femorale). Al di là di questo, va ricordato che le estremità, ed in particolare le estremità SUPERIORI, possono essere facilmente oggetto di attacchi rapidissimi volti a creare un varco nella difesa avversaria. Per ulteriori spiegazioni su questo aspetto, si rinvia il lettore all'apposita sezione di questo sito.


Parte 5 - relazioni tra impiego del coltello e posizione di guardia


Una volta appreso come impugnare correttamente il coltello e come utilizzarlo, il passo successivo è quello di apprendere come passare da un impiego collocato entro una prospettiva eminentemente statica, ad una, completamente diversa, di tipo squisitamnte dinamico. Si tratta, in altre parole, di cominciare ad apprendere quelli che sono i rudimenti (del combattimento o) dell'impiego REALE ed EFFETTIVO del coltello. Diventa quindi necessario imparare a colpire  il proprio antagonista SENZA esporsi o, peggio, senza rimanere uccisi!! Il punto di partenza è quello di trasportare la posizione naturale di guardia vista in precedenza (V. voce a se) entro l'ambito (del combatttimento o) dell'impiego reale del coltello. Si tratterà poi di adattare in maniera intelligente la guardia a tutte quelle peculiarità irrimedibilmente connesse al maneggio del coltello.  Dette peculiarità sono:


- il braccio avanzato viene avvicinato al corpo per proteggere nel miglior modo possibile le zone maggiormente vulnerabili (N.B. a seconda della distanza dall'avversario il braccio debole può allontanarsi od avvicinarsi dal corpo, ma MAI in maniera eccessiva)
- la mano avanzata viene chiusa a pugno, ma non in maniera spasmodica (così come già succede per la guardia da condizione disarmata)
- la mano arretrata impugna il coltello, eseguendo SOLITAMENTE la presa diritta
- le gambe sono leggermente flesse e pronte a scattare in ogni direzione


La ratio della guardia effettuata con il coltello in posizione ARRETRATA (knife to the rear guard) è triplice:


- deriva  dalla guardia disarmata
- deriva dal modo di utilizzare le armi corte o lunghe
- serve per massimizzare la protezione del corpo


Questo modo di assumere la posizione di guardia, che è il più diffuso al mondo, è stato più volte oggetto di alcune critiche. I detrattori di questa posizione di guardia affermano che essa andrebbe scartata perchè:


- lasciare un braccio in avanti a protezione del corpo è estremamente PERICOLOSO perchè si rischia solo di essere feriti e, quindi, di diventare sempre MENO efficienti sotto il profilo tattico
- collocare il coltello in posizione arretrata renderebbe tutti i colpi ESTREMAMENTE lenti e prevedibili


In realtà, i sostenitori della posizione di guardia effettuata con il coltello in posizione avanzata (knife to the front guard) fanno una netta CONFUSIONE con i seguenti elementi:


- il maneggio del coltello NON ha nulla a che vedere con la disciplina sportiva della scherma
- il maneggio del coltello è molto PERICOLOSO ed il corpo NON può essere lasciato senza protezione
- il braccio avanzato NON viene lasciato mollemente e stupidamente in avanti, alla mercè dell'avversario, ma viene utilizzato come ultima protezione nella sfortunata ipotesi che TUTTE gli altri strumenti difensivi abbiano fallito (N.B. quindi NON è un vero e proprio scudo, ma un'ultima risorsa difensiva)
- il braccio avanzato si avvicina e si allontana (NON eccessivamente!!) dal corpo a seconda dell'effettiva distanza alla quale si trova l'avversario
- è del tutto illusorio pensare di affrontare un avversario armato con un coltello e NON ricevere nemmeno un taglio


C'è poi da dire che i sostenitori della guardia con il coltello in posizione avanzata equivocano il fatto che, spesso, combinando i vari colpi con il movimento dei piedi (footwork) può capitare che il coltello si trovi "...spontaneamente in posizione avanzata...". La cosa avviene pressochè naturalmente, tuttavia quello che queste persone si dimenticano di dire è che il soggetto bene allenato (addestrato) recupera immediatamente la corretta posizione di guardia. Il grosso difetto della guardia con il coltello collocato in posizione avanzata è che NON offre alcun tipo di protezione contro avversari realmente esperti e/o motivati. Non è poi vero che utilizzando questo tipo di guardia si diventi automaticamnte più veloci. La velocità dipende dall'allenamento e del modo in cui si utilizza la posizione  di guardia, e non dal singolo tipo di posizione di guardia utilizzata!! Un'altra questione che è spesso al centro di numerose discussioni è se, nell'ambito della guardia con il coltello collocato in posizione arretrata, si debba preferire l'impugnatura dritta o quella invertita. cominciamo col dire che l'impugnatura invertita (V. voce a se) ha i seguenti PREGI:


- è ottima contro un avverasario disarmato (che è disperato e che cerca di caricare o di aggrapparsi) o contro un avversario che tende a caricare
- rende praticamente impossibile qualsiasi tentativo di disarmo a parte dell'avversario, anche se molto forte fisicamente
- è ottima se si è stati afferrati dall'avversario, a prescindere che ci si trovi in posizione eretta o, eventualmente, che si stia lottando a terra
- permette di sferrare colpi estremamente potenti a breve distanza
- è ottima per colpire un avversario a terra
- a causa del fatto che permette di esprimere notevole potenza, essa è in grado di generare autostima "...dando la carica psicologica..." a chi la esegue


I DIFETTI dell'assunzione di una simile posizione di guardia sono invece i seguenti:


- breve raggio d'azione
- velocità d'esecuzione limitata


Viceversa, i PREGI della guardia basata sulla presa dritta sono essenzialmente i seguenti:


- eccezionale flessibilità operativa
- velocità d'esecuzione superiore
- possibilità di tenere a bada qualsiasi tipo di avversario con relativa facilità
- possibilità di costringere ad un atteggiamento difensivo o meramente conservativo gli avversari che usano la presa invertita


 I DIFETTI di una guardia impostata in questo modo sono che:


- non è possibile colpire un avversario a terra
- non è idonea al combattimento a terra


Premesso ciò, la posizione di guardia MAGGIORMENTE diffusa è quella con il coltello in posizione retrostante e con la presa di tipo dritto: solo in casi particolari, si passa da questo tipo di presa a quella di tipo invertito.


                        

- Rappresentazione della corretta assunzione della posizione di guardia con il coltello. Si noti la presenza sinergica della condizione di pretensionamento degli arti inferiori, della protezione offerta dal braccio avanzato e dell'allineamento del coltello verso l'avversario -


Prima di concludere non può essere dimenticato un ultimo dettaglio che spiega, sotto il profilo tattico, il maggior rilievo della presa di tipo dritto. Esiste un principio proprio del Kenjustu (la secolare arte nipponica del maneggio della spada, da NON confondere assolutamente con il moderno Kendo, che è uno SPORT, e NON un'arte marziale!!), e di altri metodi marziali secolari di origine asiatica, in base al quale chi impugna un'arma da taglio deve fare in modo di ALLINEARE l'asse longitudinale della stessa arma alla linea ideale dello sguardo dell'avversario. Questo comportamento, apparantemente incomprensibile per noi occidantali, si spiega perchè, attuando concretamente un simile allineamento, l'avversario subisce una significativa DISTORSIONE nella percezione della profondità, il che automaticamente CONDIZIONA tutte le sue azioni e le sue reazioni. Il fatto NON poter percepire correttamente la profondità (o di avere delle difficoltà momentanee nell'avere una percezione di tipo corretto), mette automaticamente in posizione vantaggiosa l'autore di questo allineamento, il quale potrà così compiere (con relativa facilità) tutta una serie di azioni nei confronti di un avversario sempre esistante od incerto.


Parte 6 - come controllare la paura per cercare di sopravvivere


Nonostante "...l'impressionante quantitativo di falsità..." che la TV ed Hollywood ci continuano a raccontare tutti i giorni, trovarsi VERAMENTE faccia  faccia con una persona armata di un coltello è una delle PEGGIORI esperienze che un essere umano possa fare!! L'idea di essere feriti od uccisi può essere talmente pesante da sopportare psicologicamente, che potrebbe paralizzare dalla paura un qualsiasi individuo non preparato ad affrontare un evento del genere. Quando una persona ha paura, il suo corpo e la sua mente subiscono una fortissima emozione che provoca uno stato di shock alquanto particolare. Una volta che il cervello ha riconosciuto e registrato una effettiva situazione di pericolo , le ghiandole surrenali rilasciano immediatamente un grosso quantitativo di adrenalina in tutto il sistema circolatorio (MOLTO più grande rispetto a quello normalmente presente). L'adenalina è un ormone in grado di produrre INTENSISSIMI cambiamenti fisici e psichici e, proprio per questo motivo, viene spesso scherzosamente denominata "...il siero del supersoldato..." o "...lo sciroppo di Superman..."!! A livello FISICO il rilascio di adrenalina determina i seguenti cambiamenti:


- aumento della frequenza cardiaca
- aumento della sudorazione (correlato allo sfruttamento intensivo delle risorse di energia già immagazzinate dal corpo, il che implica la generazione di calore che deve essere smaltito)
- aumento della frequenza respiratoria (correlato allo sfruttamento intensivo delle risorse di energia già immagazzinate dal corpo, che richiede l'immissione di notevoli quantità di ossigeno)
- riduzione della produzione di saliva e di muco (correlato allo sfruttamento intensivo delle risorse di energia già immagazzinate dal corpo, che richiede l'immisione di notevoli quantità di ossigeno, motivo per cui l'aria deve entrare nei polmoni più velocemente e più liberamente del solito)
- sfruttamento massicio di tutte le risorse di energia già immagazzinate precedentamente nel corpo
- aumento della massa e del tono muscolare, con evidenti casi di massimizzazione del livello di turgore del tessuto muscolare
- massimizzazione della capacità di svolgimento del lavoro da parte di tutto il tessuto muscolare, con evidente aumento della forza
- forte riduzione  della percezione del dolore
- dilatazione abnorme delle pupille
- richiamo sangue dalla periferia al centro
- aumento della capacità di coagulazione del sangue
- assunzione di una postura particolarmente BASSA (il baricentro del corpo viene spostato verso terra sia per avere maggiore stabilità, sia perchè l'istinto di conservazione  si manifesta sottoforma di "...protezione preventiva..." del corpo) e RACCOLTA  (i tendini si contraggono in maniera tale da porre tutti i fasci muscolari ad essi connessi "...in una condizione di pretensionamento...", allo scopo di fare scattare il corpo "...come una molla..." in qualsiasi momento ed in ogni direzione)


A livello PSICHICO, il rilascio di adrenalina nel sangue determina i seguenti effetti:


- riduzione della capacità di ragionamento
- visione canalizzata (è una riduzione del campo visivo legata alla paura)
- effetto moviola (è un'alterazione della percezione del tempo legata alla paura)
- effetto bianco e nero (è un'alterazione della percezione dei colori legata alla paura)
- disagio legato alla comparsa ed al diffondersi della paura


Volendo  sintetizzare, il rilascio di adrenalina nel sangue determina tutta una serie di effetti alquanto SGRADEVOLI, e molte persone NON sono abituate ad una simile sensazione o, addirittura, non l'hanno mai provata in precedenza!! Per questo motivo, spesso ne rimangono irrimediabilmente sopraffatti. Ma, premesso tutto questo, in concreto cosa bisogna fare per vincere la paura? La prima cosa è sicuramente quella di abituarsi alla paura, cioè rendersi conto del fatto che, se da un lato è inevitabile, dall'altro può essere un importante strumento di rafforzamento mentale (se sfruttata correttamente). E poi, cos'altro bisogna fare per vincere la paura? Molti sostengono che la conoscenza è l'antidoto a tutte le paure umane, ma come si fa a conoscere la paura? In primo luogo è importantissimo sottoporsi ad un serio programma di allenamento (addestramento). Tramite il contatto fisico, irrimediabilmente connesso all'allenamento (addestramento), è possibile "...capire cosa va fatto e cosa non va fatto in certe situazioni...", il che permette di sviluppare una certa capacotà di autocontrollo che emergerà automaticamente in caso di pericolo. Un'altro aspetto importantissimo, sempre connesso all'addestramento, è quello della ripetitività di certi gesti. Abbiamo già visto in precedenza che in caso di pericolo il cervello compie automaticamente i gesti che ha appreso in allenamento (addestramento), il che significa che se l'allenamento (addestramento) è stato corretto, sarà di conseguenza corretta la risposta in caso di SERIO pericolo. Un terzo aspetto, troppo spesso sottovalutato ma anch'esso irrimediabilmente collegato all'allenamento (addestramento) è quello della BUONA forma fisica. La forma fisica è DETERMINANTE per sopravvivere ad uno scontro violento, di qualsiasi tipo esso sia, per cui è NECESSARIO curarla nel miglior modo possibile. Se la forma fisica "...è decente..." (cioè se è l'esatto opposto di quella di numerosi istruttori), l'individuo ne trae giovamento anche psicologico, e questo rappresenta un importantissimo aiuto per vincere (o per controllare) la paura. Per vincere la paura si consiglia spesso di rilassarsi tramite la respirazione. L'argomento è estremamente complesso e richiederebbe un rinvio ad un testo capace di illustrare le varie tematiche  connesse alle numerose tecniche di introspezione mentale di orgine asiatica (N.B. sul punto si rinvia al testo Aikijutsu: storia, teoria e pratica, edito a cura del GRURIFRASCA). Il consiglio di per se è corretto, solo che presenta il grave problema di essere di DIFFICILE applicazione pratica!! A volte  si dice di "...effettuare dieci respirazioni addominali molto profonde...", oppure si dice di "...concentrarsi e di respirare molto profondamente...". Il problema è che, nella malaugurata ipotesi di  uno scontro violento, NON c'è MAI il tempo di "...prendersi una pausa..." per potersi rilassare!! Appare evidente a questo punto che un potente strumento per controllare la paura è senza dubbio costituito dalle esperienze pregresse dell'individuo. Il problema è come superare indenni  la rispettiva "...prima volta..."!! Com'è possibile superare indenni il primo scontro violento se non si ha un'esperienza pregressa? Sicuramente ad un'esperienza personale pregressa NON c'è sostituito diretto, tuttavia è possibile surrogarla in qualche modo tramite l'addestramento. La lacuna che impedisce all'addestramento di sostituire totalmente l'esperienza (personale) pregressa è colmata (seppur non integralmente) da due elementi importantissimi:


- istinto conservativo (survival instinct, altresì noto come combative mindset)
- istinto distruttivo (killer instinct)


Si tratta di due elementi di RAFFORZAMENTO psicologico che esplicano un ruolo FONDAMENTALE  nel controllare la paura. L'istinto conservativo significa, in generale, che qualora risultasse conivolto in uno scontro violento, il singolo individuo DEVE essere preparato psicologicamente al peggio. Più in generale, l'istinto conservativo non solo implica l'accettazione preventiva di mettere a rischio la propria incolumità fisica, ma anche il fatto di essere preparato a dare al massimo quando le cose prendono la piega peggiore!! E' un po' come dire a se stessi che "...io non rimarrò sconfitto qualsasi cosa succeda...", oppure "...io sopravviverò comunque vadano le cose..." o, ancora " ...io farò tutto ciò che serve per sopravvivere..."!! L'istinto distruttivo è un elemento psicologico complementre all'istinto conservativo. Esso è di importanza FONDAMENTALE perchè l'uomo, contrariamente a quanto si crede, ha una profonda avversione interna ad uccidere od a ledere l'incolumità fisica dei suoi simili!! In tutti i conflitti di qualsiasi portata, compresi quelli più recenti, l'uomo ha sempre mostrato una profonda avversione nel compiere atti di violenza. Anche in guerra, in altre parole, si cerca di uccidere "...nella maniera più impersonale possibile...", cioè NON guardando mai negli occhi il proprio nemico. Per questo motivo compiono "...azioni altamente impersonali..." come il bombardamento tramite l'impiego dell'Aviazione, dell'Artiglieria e quant'altro, il tutto per non essere mai costretti a guardare negli occhi il proprio nemico. Ma quando si arriva a brevissima e si è costretti "...a guardarsi dritti nelle palle degli occhi...", come accade nel combattimento corpo a corpo o in seguito ad un'aggressione violenta, allora l'uomo deve affrontare e vincere le sue paure più ancestrali se vuole effettivamente sopravvivere!! Per pregiudicare l'incolumità fisica di un nostro simile, eventualmente fino al punto in cui tutto è ormai irreversibile, abbiamo bisogno di una potentissima forma di motivazione psicologica. Questa motivazione è costituita dall'istinto di distruzione, che può essere così sintetizzato: di fronte ad una CONCLAMATA situazione di pericolo SENZA via d'uscita, il singolo individuo vince la propria paura ancestrale della morte ed il rispetto verso la vita altrui, e preferisce eliminare drasticamente  la fonte stessa del pericolo (cioè il suo nemico o il suo aggressore). Una trattazione maggiormente approfondita su questo tema è inclusa nel testo Nozioni di difesa personale, edito a cura del GRURIFRASCA e disponibile presso TUTTOSTORIA. In estrema sintesi, si DEVE dunque ACCETTARE il fatto di provare PAURA in certe situazioni perchè la paura, se conosciuta, può realmente "...rendere più forte, più veloce e più determinato..." un qualsiasi individuo. Del resto, come dice un noto proverbio, il problema non è non avere paura, piuttosto è quello di sapere esattamente cosa fare quando si ha paura!


Parte 7 - elementi basilari di tattica



Molto spesso si sente dire che un individuo che "...sa applicare la tattica..." è un individuo (combattente) superiore agli altri perchè "...è più intelligente degli altri e si distingue dal resto della massa..."! Ma cosa significa tattica? In senso generale, la tattica altro non è che l'applicazione PRATICA di una certa strategia. Questo rinvia immediatamente ad un altra domanda: cos'è la strategia? Diciamo che, dato per scontato che nell'ambito di uno scontro violento deve sussistere una certa condotta (finalizzata alla sopravvivenza dell'individuo), l'applicazione generale ed astratta di queste regole di condotta (che nei manuali militari di tutto il mondo prendono nome di dottrine di combattimento) è la strategia (strategy), mentre, l'applicazione della strategia ad un SINGOLO  caso concreto è la tattica (tactic). Riferita ad un singolo episodio concreto, la tattica è l'abilità del singolo individuo di :


- valutare sempre nel modo più CORRETTO le circostanze esterne
- compiere sempre la scelta MIGLIORE in relazione ale sue esigenze
- non sprecare MAI nessuna opportunità
- applicare SEMPRE la tecnica (il movimento, il gesto, etc.) giusta al momento giusto


Di fondamentale importanza è, dunque, la capacità del singolo individuo di valutare il proprio antagonista  e l'ambiente circostante. In altri termini sarà necessario valutare se l'avversario :


- ha un'altezza maggiore o minore rispetto alla propria?
- ha una corporatura maggiore o minore rispetto alla propria?
- ha una complessione fisica atletica in misura maggiore o minore rispetto alla propria?
- ha un animo aggressivo in misura maggiore o minore rispetto al proprio?


La prima valutazione è, dunque, di carattere psico-fisico. Un'altra importantissima valutazione riguarda le azioni del proprio antagonista, e cioè:


- che  armi può avere?
- sta usando armi?
- se mostra di avere armi, può averne altre nascoste?


Un'ulteriore valutazione riguarda l'ambiente circostante, nel senso che occorre verificare se:


- ci sono altri antagonisti nelle vicinanze ?
- ci sono eventuali fattori limitativi del movimento?
- sussite la disponibilità di armi improvvisate (bastoni, mattoni, tubi metallici, spranghe di ferro, grosse pietre, etc.)?


Quanto espresso finora riguarda la c.d fase preliminare dello scontro violento. Dal momento che il passaggio dalla fase preliminare allo scontro vero e proprio avviene SPESSO con lo stesso tempo impiegato per sbattere le ciglia, è di VITALE importanza sapere compiere questa valutazione preventiva (pre-fight check) con la massima velocità possibile!! Naturalmente tutto questo NON sarà mai spontaneo se il singolo individuo NON si sottopone al corretto allenamento (addestramento). Viceversa, durante lo scontro vero e proprio occorre verificare ATTENTAMENTE se il proprio antagonista:


- ha un atteggiamento offensivo o difensivo?
- ha posizione (di guardia) errata?
- ha problemi di introduzione / recupero dei vari colpi?
- è ripetitivito nel suo comportamento?
- è lento / rapido nel pensare / agire ?
- che tipo di reazioni ha di fronte alle mie azioni offensive/difensive?
- appare calmo / nervoso di fronte a me od alle mie azioni ?


segue -  Hollywood è tutta un altra storia!


Putroppo è estremamente DIFFICILE reagire ad uno scontro violento applicando la tattica CORRETTA, anche perchè ognuno di noi subisce un'impressionante serie di condizionamenti psicologici esterni che si ripercuotono sulla concreta efficienza  delle proprie azioni. Il più GROSSO condizionamento è quello che deriva dalla TV e dai cinema. Moltissime persone, compresi molti istruttori di fama internazionale, sono convinti che uno scontro tra soggetti armati con un coltello avvenga con la stessa semplicità con cui avviene tra gli eroi del cinema!! Purtroppo le cose NON stanno per nulla così, perchè chi vi sta davanti armato con un coltello NON è un attore che recita un copione, bensì una bestia carica di adrenalina pronto ad avventarsi su di voi con velocità impressionante ed inaudita violenza!! Un altro grosso problema è che moltissime persone IGNORANO completamente i vantaggi che un aggressore può ricavare dal fatto di impugnare un coltello. Non è assolutamente vero che un agressore armato è un aggressore più debole. Spesso non ci si rende conto del fatto che chi impugna un coltello è estremamente pericoloso perchè può colpire con estrema velocità. Il coltello non è come un pugno od un calcio, perchè, oltre al fatto di determinare un allungo MAGGIORE, deve semplicemente "...essere fatto scivolare er provocare un danno notevole all'integrità fisica altrui..."! Qualsiasi persona, anche un bambino, diventa immediatamente un avversario LETALE se impugna un coltello. Per essere più chiari anche per i più ottusi ed i più scettici, si tenga conto che perfino un cucciolo di scimpanzè potrebbe uccidere un uomo adulto con incredibile facilità se fosse armato con un coltello!! Un altra cosa che spesso condiziona notevolmente numerosissime persone è il fatto di sottovalutare la motivazione interiore che, molte volte, anima l'aggressore. Un'aggressione che appare immotivata, spesso in realtà  può derivare da odio, rabbia, invidia e quant'altro, e questa vasta congerie di sentimenti (diabolici) può essere rafforzata e canalizzata tramite l'impiego di un'arma (di vario genere). Il fatto di impugnare il coltello può spesso fungere "...da catalizzatore..." degli istinti più turpi di un individuo e determinarlo a compiere un atto di estrema violenza con una ferocia del tutto inaspettata. Particolare attenzone va posta, sotto questo aspetto, a quei soggetti che portano armi da taglio sul proprio corpo SENZA fare trasparire NULLA all'esterno. Per limitare al massimo i problemi, quando si è con altre persone è buona regola quella di OSSERVARE attentamente COSA stanno facendo le MANI degli altri sogetti posti nello spazio contiguo al vostro. Attenzione perchè si è detto di guardare COSA fanno le mani e NON se le mani hanno afferrato o stanno afferrando qualcosa, per il semplice motivo che, almeno in APPARENZA, la mani di un individuo potrebbero non avere afferrato NULLA!! Negli pochi esempi  che seguono, viene illustrato come il coltello può essere occultato tramite l'assunzione di prese o di posizioni apparentemente banali.


                           

                                                                

- Esempio di come un coltello di dimensioni non irrisorie (lama da 180mm) può essere abilmente occultato usando le mani e l'avambraccio In tempi rapidissimi il coltello può essere reso operativo con conseguenze disastrose per un avversario disattento -


               

                                               

- Esempio di come un coltello di dimensioni non irrisorie (lama da 180mm) può essere abilmente occultato dietro l'avambraccio (debole), tramite lo sfruttamento di una posizione apparentemente "neutra" ed insignificante. In tempi rapidissimi il coltello può essere reso operativo con conseguenze disastrose per un avversario disattento -

               

                                                   

- Esempio di come un coltello di dimensioni non irrisorie (lama da 180mm) può essere abilmente occultato dietro il solo avambraccio (forte), tramite lo sfruttamento della presa c.d. invertita nonchè di una posizione apparentemente "neutra" ed insignificante. In tempi rapidissimi il coltello può essere reso operativo con conseguenze disastrose per un avversario disattento -

               
       
                                                 
   
- Esempio di come un coltello di dimensioni non irrisorie (lama da 180mm) può essere abilmente occultato usando il pollice di una mano (forte) e l'avambraccio contrapposto (debole), tramite lo sfruttamento della presa c.d. dritta, nonchè di una posizione apparentemente "neutra" ed insignificante. In tempi rapidissimi il coltello può essere reso operativo con conseguenze disastrose per un avversario disattento -

                         

- Esempio di come potrebbe apparire un coltello a serramanico occultato nel palmo di una mano (prima possibile variante) -

              

- Esempio di come potrebbe apparire un coltello a serramanico occultato nel palmo di una mano (seconda possibile variante) -

               

- Esempio di come potrebbe apparire un coltello a lama fissa nascosto dietro uno straccio, una camicia od una maglietta -

Un "...esperto della domenica..." (cioè uno di quei soggetti che vanno di gran moda attualmente) NON riuscirebbe a riconoscere una simile minaccia, perchè solo con un profondo addestramento sarebbe possibile farlo!! Chi ha "...il diploma di istruttore..." dopo avere svolto un corso della durata di 2 giorni ed il corso avanzato della durata di tre giorni, chiaramente è incapace di percepire certi dettagli!!


                                                                                    ATTENZIONE!!

CHI OCCULTA UN COLTELLO NEL PALMO DELLA MANO O DIETRO L'AVAMBRACCIO APPARARE SEMPRE COME RIGIDO OD INNATURALE AGLI OCCHI DI UN OSSERVATORE ESPERTO!!


Tramite l'addestramento si apprende che la maggioranza delle informazioni "...che l'aggressore ci trasmette..." sono di origine NON verbale, per cui chiunque occulti un coltello in questo modo non solo dovrebbe sforzarsi di "...non farsi scoprire dal primo che capita...", ma sarebbe anche palesemente AGITATO, il che colpirebbe immediatamente l'occhio dell'osservatore esperto.


segue - alcuni trucchi del mestiere


E' difficile dire in poche righe "...cosa fare e cosa non fare..." nella sfortunata ipotesi in cui ci si trovi faccia faccia "...con una bestia a due zampe armata di un coltello e completamente sotto l'effetto dell'adrenalina...", ma sicuramente alcune cose "...molto utili da fare..." se si vuole sopravvivere sono le seguenti:


- colpire (= tagliare / bucare) tutto ciò che si presenta a tiro
- non combattere mai pulito perchè NON dovete vincere la medaglia d'oro olimpica, ma il premio Nobel per cinismo & disonestà
- regolare in continuazione la distanza per essere un bersaglio rapido, sfuggente ed in continuo movimento
- non presupporre mai che le proprie azioni abbiano un effetto "...da manuale..."
- essere sempre pronti ai mutamenti che potrebbero verificarsi


Viceversa, vanno SICURAMENTE evitati i seguenti gesti:


- perdere la posizione di guardia
- esagerare i movimenti
- deconcentrarsi
- esitare
- sottovalutare l'avversario


segue - tattiche offensive


Dal punto di vista concettuale esistono SOLO due forme di attacco:


- l'attacco diretto (direct attack)
- l'attacco indiretto (indirect attack, altresì noto come attack by baiting oppure come beat and cut)


Il primo tipo di attacco viene effettuato tutte le volte che l'avversario è esitante o, in alternativa, subito dopo che l'avversario ha attaccato (cioè mentre sta rientrando). A seconda dei casi, quest'attacco può essere effettuato o con un affondo oppure con un fendente.


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Il secondo tipo di attacco viene effettuato traendo in inganno l'avversario sulle proprie reali intenzioni. Esprimendo la questione in questi termini molte persone pensano "...alla FINTA normalmente in uso in molte discipline sportive moderne...", mentre in realtà le cose NON stanno esattamente così!! Per eseguire con successo questa forma di attacco è necessario :


- o effettuare un affondo deciso al punto tale da costringere l'avversario ad interrompere quanto stava facendo (o quanto si apprestava a fare)
- o effettuare una frustata (= cioè un affondo od un fendente rapidissimo che ferisce l'avversario all'avambraccio od al polso) in modo da costringere l'avversario ad interrompere quanto stava facendo (o quanto si apprestava a fare)


A prescindere che ci sia o meno il contatto fisico, solitamente questo tipo di attacco si articola su DUE distinti livelli, in modo da :


- rendere esistante l'avversario
- ingannarlo circa le proprie intenzioni creando una falsa linea di introduzione (del colpo)
- spostarsi lungo una linea difforme (più alta o più bassa) da quella precedente ed eseguire l'effettivo attacco


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In ogni caso, sotto il profilo dell'azione (rectius, tattica) offensiva NON  vanno mai trascurati i seguenti dettagli:


- Cercare a tutti i costi di uscire dallo scontro il prima possibile = trovarsi faccia a faccia con un avversario armato di coltello non è una cosa assolutamente piacevole, per cui dovete fare TUTTO quanto in vostro potere per concludere lo scontro il prima possibile

- Usare in maniera razionale e spietata i calci bassi  = moltissime persone (compresa la stragrande maggioranza degli istruttori più rinomati a livello internazionale), pur se armate con un coltello, agiscono in maniera del tutto impropria, lasciando SCOPERTE numerose parti del proprio corpo; in particolare, con impressionante frequenza capita che vengano lasciate scoperte le gambe, le quali possono essere oggetti di specifici attacchi effetuati con i calci bassi (V. voce a se); un attacco effettuato con un calcio basso correttamente eseguito può  mettere fine  allo scontro con impressionante rapidità

- Guardare tutta la figura dell'avversario ed in particolare le sue spalle = molte persone ignorano il fatto di agire in maniera scomposta e di fare presagire le rispettive intenzioni tramite un erroneo (ed anomalo) movimento delle spalle

- Non avanzare sempre in maniera irrazionale ma imparare ad arretrare in caso di pericolo = attaccare NON significa che bisogna sempre avanzare indiscriminatamente; in caso di pericolo occorre sapere arretrare in maniera calcolata per poi riposizionarsi nello spazio nella maniera più efficiente (= meno pericolosa e più comoda) possibile

- Imparare ad usare tutto il coltello = il coltello DEVE essere utilizzato in tutte le sue parti; ad esempio, moltissime persone ignorano il rilievo tattico dei colpi inferti con il retro dell'impugnatura, e questo rappresenta una imperdonabile lacuna che deve essere colmata

- Sfruttare immediatamente tutte le aperture = moltissime persone agiscono in maniera alquanto scomposta in ogni fase dello scontro, e questo deve essere ADEGUATAMENTE sfruttato colpendo l'avversario in tutte le aperture che (scioccamente) genera


Un'ultima annotazione prima di concludere. Per effettuare correttamente QUALSIASI tipo di attacco, è assolutamente NECESSARIO mantenere una pressione costante sull'avversario frustrandone in continuazione la sua iniziativa. Questo risultato può essere ottenuto, in particolare, sforzandosi di allineare l'asse longitudinale del proprio coltello alla linea ideale dello sguardo dell'avversario. Come già spiegato in precedenza (V. voce a se), questo ALTERA  la percezione della profondità dell'avversario, peggiorando la qualità della sua reazione ed inficiando signficativamente TUTTO il suo comportamento.


segue - l'importanza dell'estrazione nel maneggio del coltello


Un aspetto troppo spesso dimenticato in relazione al maneggio del coltello è quello della sua estrazione. Troopo spesso i programmi addestrativi vengono costruiti sul FALSO presupposto che il coltello sia sempre e comunque GIA' impugnato, mentre questo NON sempre avviene nella relatà. In altre parole, anche se consideriamo il caso limite del SOLDATO, il quale dovrebbe SEMPRE agire avendo GIA' impugnato il proprio coltello, in realtà ci si può rendere facilmente conto che anche un soldato potrebbe venirsi a trovare in situazioni dove ciò non è possibile. Ci sono cioè situazioni dove il coltello "...viene reso operativo..." con un certo ritardo (N.B. per motivi che possono dipendere o meno dalla volontà del singolo individuo) rispetto a quello che è il corso degli eventi in cui ci si trova coinvolti. Per questo motivo è necessario apprendere come estrarre correttamente il coltello nel contesto di una situazione molto pericolosa come quella dove l'estrazione avviene in ritardo!! Ancora una volta, vengono in soccorso tutta una serie di conoscenze originarie del continente asiatico. Riveste particolare importanza per risolvere questo problema, la dottrina del c.d. iai-jutsu (o, più raramente, batto-jutsu), cioè il metodo nipponico di estrarre e colpire simultaneamente con la spada (N.B. "iai" significa "estrarre" e "jutsu" significa "metodo sistematico", per cui "iai-jutsu" signfica "metodo sistematico per l'estrazione della spada"). Chiaramente, in questo caso l'applicazione verrà effettuata con un semplice coltello e non con la spada, anche se il principio di base rimane del tutto invariato. Il movimento di estrazione di basa sui seguenti concetti:

- estrarre in maniera fluida
- eseguire uno spostamento contestuale al movimento di estrazione
- dare continuità al movimento di estrazione in maniera tale da poter eseguire un colpo (N.B. che può essere un affondo od un fendente) CONTRO l'avversario

Sotto il profilo esecutivo, l'estrazione può avvenire:

- dal lato forte (c.d. estrazione dritta)
- dal lato debole (c.d. estrazione incrociata)

Va sottolineato che anche se il coltello viene normalmente portato sulla cintura, non è possibile a priori escludere altre modalità di porto. Quelli che seguono sono alcuni esempi razionali di estrazione:

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segue - tattiche difensive



Tenendo conto che una delle PRINCIPALI regole tattiche illustrate in precedenza è quella di tagliare tutto ciò che capita entro il proprio raggio d'azione, possono di conseguenza svilupparsi le seguenti tattiche DIFENSIVE:


- Taglia e scappa (cut and run) = si tratta della più diffusa di tutte le tattiche difensive; viene eseguita da una posizione FRONTALE e consiste nel colpire l'avversario alla prima occasione e sul primo bersaglio disponibile per ritrarsi subito dopo con estrema velocità; la tecnica vie epoi reiterata tutte le volte che è necessario (N.B. si tratta della tecnica maggiormente utilizzata in difesa personale)

- Taglia e fermati (cut and stay) = si tratta di una tattica estremamente RISCHIOSA che può essere impiegata sia in difesa personale, sia nel combattimento corpo a corpo; è una tattica che viene applicata solo quando non ci sono altre vie d'uscita e si è costretti a colpire ed a rimanere fermi per un istante prima di muoversi e ripristinare la distanza corretta; analogamente a prima si tratta di una tattica applicata da una posizione FRONTALE

- Taglia e uccidi (cut and kill) = si tratta della tattica usata in via esclusiva nel combattimento corpo a corpo;  analogamente alle altre  tattiche già viste in precedenza, anche questa viene eseguita da una posizione FRONTALE , anche se talvolta potrebbe essere eseguita da una posizione più defilata, assumendo la denominazione di  spostati  e taglia (move away and cut, altresì nota come sidestep and cut); in difesa personale questa tecnica rappresenta solo l'extrema ratio

- Blocca e taglia  (block and cut) = si tratta di una tattica estremamente RISCHIOSA che può essere impiegata sia in difesa personale, sia nel combattimento corpo a corpo; è una tattica che viene applicata SOLO quando NON ci sono altre vie d'uscita e si è costretti ad afferrare un arto dell'avversario, ed a rimanere fermi, per poterlo colpire; naturalmente durante questa pausa NON è possibile muoversi e ripristinare la distanza corretta; analogamente a prima si tratta di una tattica applicata da una posizione FRONTALE; in alternativa questa tattica potrebbe essere impiegata per introdurre una tecnica risolutiva DOPO che l'avversario è già stato colpito


Il tratto COMUNE a queste tecniche va ravvisato nel fatto che tutte giocano su schivate!!! L'esecuzione di una schivata deriva, non solo dalla ESTREMA velocità con cui il coltello viene utilizzato, ma anche dal fatto che, essendo pressochè impossibile effettuare (dal vivo) grossi spostamenti, l'unico modo per NON essere colpito è appunto quello di eseguire delle (ottime) schivate.


SCHIVATE


In tema di tattiche difensive va poi fatta una importante DISTINZIONE tra la difesa personale ed il corpo a corpo. In caso di difesa personale, le tattiche illustrate in precedenza  verranno applicate in maniera crescente a seconda della CONCRETA gravità dell'aggressione, ed i rispettivi colpi verranno indirizzati su bersagli che possono essere genericamente definiti:


- Sanguigni (bleeder targets) = sono tutti i colpi in grado di lesionare in misura maggiore o minore il sistema circolatorio (N.B. normalmente colpi del genere sono in grado di mettere fine alla quasi totalità delle situazioni tipicamente incontrate in difesa personale)

- Muscolari (immobilizer targets) = sono tutti i colpi in grado di lesionare in misura maggiore o minore il sistema muscolare (N.B. normalmente colpi del genere non vengono molto utilizzati in difesa personale, anche se non è possibile una loro esclusione a priori)

- Mortali (sudden death targets) = sono tutti i colpi in grado di cagionare lesioni mortali ad effetto immediato (N.B. normalmente colpi del genere vengono utilizzati in difesa personale SOLO nei casi più disperati)


Viceversa, nel combattimento corpo a corpo le cose sono completamente diverse!! In questo caso la tattica difensiva PRIMARIA è quella del taglia e uccidi (V.voce a se) e, di conseguenza, il tipo di bersaglio privilegiato sarà quello mortale.


segue -  comparazione ragionata tra gli strumenti difensivi tipici del combattimento a mani nude e quelli propri del combattimento con il coltello


Già in precedenza (V. voce a se) avevamo visto che durante un'aggressione a mani nude è possibile MINIMIZZARE  i danni tramite l'applicazione dei c.d. strumenti difensivi. Così come accade per le aggressioni a mani nude, anche per quelle effettuate con il coltello esistono degli SPECIFICI strumenti difensivi. A causa dell'altissima velocità con cui il coltello viene impiegato, il principale strumento difensivo ad essere utilizzato è la SCHIVATA (V. voce a se). Tuttavia, non vanno dimenticati i blocchi e le parate, i quali verranno eseguiti usando la lama del coltello DIRETTAMENTE contro l'arto dell'aggressore che impugna l'arma (N.B. si tratta di un altro principio fondamentale di origine ASIATICA, e NON europea od americana, come ERRONEAMENTE sostenuto da molti "...esperti del tutto e niente..."!!). Vale, ovviamente, la stessa dicotomia prospettata in precedenza, per cui:


- la parata protegge dai colpi  LINEARI
- il blocco protegge dai colpi CIRCOLARI (ed eccezionalmente da colpi lineari di tipo ascendente o discendente rispetto ai quali si è in ritardo)


La caratteristica peculiare dei blocchi e delle parate eseguiti IMPUGNANDO un coltello è quella :


- della RIDOTTA escursione dei movimenti di braccia (N.B. un'escursione esagerata potrebbe essere letale per chi la compie !!)
- dei RIDOTTI spostamenti del corpo (N.B. anche durante l'esecuzione delle manovra difensiva, è NECESSARIO sapere SEMPRE come regolare la distanza nella maniera più corretta)
- della CORRETTA torsione coordinata di anche, spina dorsale e spalle, necessaria per sprigionare POTENZA adeguata allo scopo



                          



- Esempio di esecuzione di parate o di blocchi a livello MEDIO - ALTO. A prescindere dal livello al quale la manovra venga effettuata, deve SEMPRE essere assicurata la massima potenza tramite la torsione combinata di colonna vertebrale, fianchi e spalle -



                         



- Esecuzione di parate o di blocchi a livello MEDIO - BASSO. Durante le manovre difensive è ESSENZIALE mantenere il massimo della protezione ed evitare movimenti caratterizzati da un'eccessiva estensione articolare -


Questo deriva essenzialmente dal fatto che tutti gli spostamenti devono essere "...calcolati al millimetro..." e che bisogna SEMPRE proteggere al MASSIMO la propria integrità fisica. Questo però NON esclude ab initio che non debbano (o che non possano) mai essere utilizzati blocchi o parate in cui, TUTTA la potenza coordinata del proprio corpo venga espressa ANCHE tramite uno specifico (ed appropriato) movimento in una certa direzione!! In alcuni casi, poi, NON può nemmeno escludersi il fatto di essere costretti di essere costretto a difendersi con la mano che NON impugna il coltello (leading hand, nota anche come guarding hand)!! Va però detto che MOLTO  raramente si tratta di un blocco (N.B. in ogni caso NON tentate MAI di bloccare un avversario se non lo avete già indebolito di molto!!). Con MOLTA più frequenza, invece, si tratta di una parata, che viene eseguita con estrema violenza e con altissima velocità. Va comunque rammentato che, in NESSUN caso, è possibile  eseguire le parate come avviene normalmente in TV o al cinema!!

 
Parte 8 - come allenarsi


Per migliorare le proprie qualità nel maneggio del coltello è ESSENZIALE seguire un rigido programma di addestramento. Detto addestramento può svolgersi sia singolarmente, sia in coppia. Qui di seguito verranno date alcune importanti informazioni su ambo le forme di addestramento.


segue - allenamento solitario



Uno degli esercizi di base da eseguire durante l'allenamento solitario (solo training) è quello del taglio della striscia di carta (paper strip cutting). Si tratta di appendere al soffitto una striscia di carta di giornale di 50x10cm. La striscia viene lasciata LIBERA di pendere dal soffito e, soprattutto, DEVE essere assolutamente priva di qualsiasi forma di rinforzo. Collocandosi davanti alla striscia ed in posizione totalmente neutra (quindi SENZA assumere alcuna posizione di guardia), è necessario tagliare la striscia di carta nel modo più netto e pulito possibile. Ovviamente il taglio va fatto in DIAGONALE, e NON colpendo ortogonalmente la striscia di carta come degli idioti (come invece vedete spessisimo fare sui giornali o in televisione)!! L'angolo di taglio è molto acuto, solitamnete attorno ai 30°, ed in ogni caso INFERIORE ai 45°. Se non ci credete, provate a chiedere ad un qualsiasi contadino come fa a tagliare i rami con l'ausilio della propria roncola!! Inizialmente la striscia verrà irrimediabilmente STRAPPATA, questo perchè tagliare la carta NON è una sola questione di forza, e non è nemmeno una mera questione di affilatura!! Piuttosto è una questione di CORRETTEZZA nel maneggio del coltello, e cioè di REALE coordinazione tra mente e corpo: forza, velocità e focalizzazione oculare devono essere usate in maniera sinergica. Dato che si tratta di un coltello, NON lo dovete usare come se fosse una mazza da baseball od un bastone, come siamo erronemente portati a fare noi "...occidentali evoluti..." !! All'inizo si tratterà di un'esperienza MOLTO frustrante, ma col passare del tempo (e con l'aumentare della pratica) le cose combieranno. Quello che è interessante è che, con il passare del tempo, migliorerete enormemente in velocità, potenza e precisione quasi senza accorgervene. Il secondo esercizio da effettuare è quello del taglio del filo di cotone (cotton thread cutting). Procuratevi un rocchetto di filo  di cotone (solitamente se ne sceglie uno abbastanza grosso, come ad esempio il n°8) e tagliatene uno spezzone lungo tra i 50 ed i 70cm. Appendetelo al soffitto in maniera non dissimile da come avviene per l'esercizio del taglio della carta e provate a tagliarlo con un solo colpo così come avete fatto per l'esercizio precedente. Inizialmente riuscirete SOLO a strappare il filo, ma con il passare del tempo le innumerevoli ore di pratica vi permetteranno di tagliarlo SENZA alcuno sforzo. Il terzo esercizio è quello della penetrazione della carta (paper thrusting). Si tratta di un esercizio del tutto SIMILE quello del taglio della carta già visto in precedenza, con la sola DIFFERENZA che qui la striscia di carta NON va  tagliata ma solo perforata. Non innervositevi se all'inizio il massimo che riuscirete a fare non sarà altro che strappare tutto quanto!! Il quarto ed ultimo esercizio trattato in questi brevi appunti è quello del taglio diretto di un corpo solido (direct cutting). Come bersaglio verrà utilizzato un cilindro realizzato arrotolando strettamente su se stesso un qualsiasi giornale. Si tratta, molto semplicemente, di procurarvi un certo numero di giornali (procuratevi un quotidiano qualsiasi) e di allinearli l'uno sull'altro. A questo punto arrotolateli il più strettamente possibile e, dopo averlo fatto, bloccateli con del nastro adesivo di grossa sezione (usate il classico nastro da pacchi). A questo punto i giornali vanno messi l'uno sull'altro e vanno uniti tra di loro. Dopo averli uniti è necessario appenderli al soffitto ed il gioco è fatto!!Per tutte queste operazioni di "...taglia ed incolla..." usate sempre il nastro da pacchi, in modo da semplificare tutte le operazioni di montaggio e di riparazione. Una volta ultimata la vostra creazione, potete inziare ad allenarvi a colpirla in modi diversi dalle più svariate angolazioni. Iniziate da una condizione assolutamente statica e SENZA guardia, per poi arrivare gradualmente ad una condizione altamente dinamica basata sull'impiego della posizione di guardia.


segue - allenamento a coppie:  il combattimento controllato (sparring)


Per diventare realmente efficienti nel maneggio del coltello è NECESSARIO passare dall'allenamento solitario a quello a coppie (pair training).  Per sfruttare efficacemente tutti i vantagi che questa interessantissima tipologia di allenamento può dare, per PRIMA cosa dovete EVITARE  nella maniera più assoluta di usare coltelli VERI!! Per motivi superiori di tutela dell'incolumità fisica, vostra ed altrui, dovete usare assolutamente coltelli in PLASTICA  od in gomma dura del tipo ordinariamente reperibile in commercio. Rivolgetevi presso i rivenditori di articoli per arti marziali o presso altri esercizi commerciali specializzati. Sempre per motivi di tutela dell'incolumità fisica, dovete SEMPRE indossare un minimo di equipaggiamento protettivo in ogni occasione. In particolare è essenziale che vengano protetti gli occhi, per cui si consiglia di indossare dei grossi occhiali protettivi con lenti in policarbonato di tipo antinfortunistico (goggles). Sono reperibili presso le ferramente o presso altri rivenditori specializzati. Inoltre, dal momento che l'allenamento a coppie serve "...per imparare cosa fare e come fare..." e NON per farsi dei danni reciproci, è assolutamente necessario fissare ex-ante delle specifiche modalità di comportamento (rules of engagement) per evitare che questa forma di l'allenamento si trasformi in una rissa da bar dello sport!! Non serve andare di fretta, anche perchè la velocità verrà con la pratica ripetitiva, quanto, piuttosto, serve prestare MOLTA attenzione su cosa si sta facendo per apprendere sempre di più e per migliorarsi costantemente. Con il passare del tempo, e con l'aumentare del proprio livello di abilità e di preparazione, sarà poi possibile giungere al combattimento controllato (sparring). Durante questa forma di allenamento, estremamente interessante e stimolante, è di particolare importanza rispettare le seguenti regole:


- Controllare SEMPRE ciò che si sta facendo = durante il combattimento controllato dovete imparare a ragionare, per cui non dovete assolutamente farvi prendere dall'ossessione di dimostrare a tutti di essere il migliore del mondo

- Usare SEMPRE un idoneo equipaggiamento protettivo = usate sempre il coltello di gomma ed un buon paio di occhialoni protettivi in policarbonato

- Controllare SEMPRE l'ambiente ed adattare il proprio equipaggiamento = non dimenticate che se vi allenate in un ambiente chiuso possono bastare un paio di occhiali di protezione, ma se decidete di allenarvi all'aperto od in un ambiente con numerosi ostacoli (naturali od artificiali) il vostro equipaggiamento dovrà essere  necessariamente più complesso e rafforzato

- Impegnarsi SEMPRE nello sviluppare le tattiche = durante questa forma di allenamento dovete imparare a ragionare, per cui dovete impagnarvi nell'evitare azioni od atteggiamenti confusi, inutili od irrazionali

- Concentrarsi SEMPRE per imparare dai propri errori = se sbagliate NON date la colpa "...all'altro o alla sfortuna...", ma solo a voi stessi, per cui impegnatevi al massimo in OGNI occasione e sfruttate sempre i vostri errori per migliorarvi

- Allenarsi SEMPRE con quante più persone possibile = dal momento che l'allenamento controllato è una specie di laboratorio dove si verifica quello che si è appreso in teoria, è necessario impegnarsi costantemente per verificare il proprio (effettivo) livello di conoscenza e di abilità nei riguardi di quante più persone posibili
 

Come ultima osservazione va ricordato che  NON bisogna mai ESAGERARE durante questa forma di allenamento!! Il combattimento controllato NON è combattere nel senso proprio del termine. E' vero che certe cose si possono appendere solo con l'esperienza, ma siccome nessuno di noi è coinvolto in uno scontro violento tre o quattro volte alla settimana (per fortuna!) per tutte le settimane dell'anno e che l'allenamento controllato è quanto di più realistico ci sia, è bene NON trascurare questa forma di allenamento (addestramento)!! In particolare, è buona cosa sforzarsi di imparare e migliorare in continuazione e non, come fanno molti, darsi da fare per soggiogare od umiliare maliziosamente il proprio avversario!! Se praticato CORRETTAMENTE, il combattimento controllato può essere  utilissimo per spingere le proprie qualità psicofisiche ben al di là dei limiti normalmente conosciuti, e può per questo essere un'esperienza estremamente istruttiva: NON lo dimenticate!!


segue -  attenti ai buffoni !

 
Quando si parla di combattimento controllato si finisce, spesso inevitabilmente, per parlare di combattimento controllato di tipo libero (freestyle sparring, altresì noto come free sparring). Il grosso problema, in relazione a questo argomento, è che oggi come oggi TROPPE persone parlano di "...combattimento libero..." SENZA sapere minimamente di che cosa stanno parlando!! A dire il vero, la quasi totalità dei maestri o degli istruttori di fama internazionale (SALVO rarissime eccezioni) NON pratica mai NESSUNA forma ne si combattmento controllato, ne di combattimento libero!! Queste persone, putroppo profumatamente pagate per i loro (inutili) servigi, si limitano a fare null'altro che sciocche "...dimostrazioni o seminari..." in condizioni altamente controllate!! Di fronte alla richiesta di effettuare una dimostrazione maggiormente realistica, queste persone si trincerano dietro a scuse infantili del tipo "..le mie tecniche sono mortali..." oppure "...un piccolissimo errore ti potrebbe costare la vita..." o "...potresti risultare accidentalmente ucciso..." e quant'altro!! Purtroppo il GROSSO problema di tutte quelle persone che coltivano interessi nel settore delle arti marziali così come in quello della difesa personale (armata e disarmata) o della sicurezza, è che la quasi totalità "...di quelli che hanno voce in capitolo..."sono degli incompetenti totali!! In altre parole sono persone che parlano di qualcosa che non conoscono minimamente o, peggio ancora, che insegnano cose che non hanno mai usato o praticato realmente (e che quindi non sanno usare o praticare)!! Parafrasando l'insegnamento del notissimo maestro (di arti marziali) Toshishiro Obata, vi fareste insegnare a maneggiare un'arma da fuoco da una persona che si dichiara "...istruttore di tiro a segno..." ma che non ha mai visto un'arma da fuoco dal vivo? Il lato opposto della medaglia è che SFORTUNATAMENTE ci sono (poche) persone che hanno una cultura IMMANE in questi settori ma che purtroppo NON hanno, e NON avranno mai, voce in capitolo nonostante le loro eccezionali qualità!!