LUCI ED OMBRE
§ 1 - Profili generali
L’oscurità, totale o parziale, è un momento particolare
nel quale le percezioni visive sono inibite in tutto o in parte, e
che si caratterizza per il fatto di generare una particolarissima tipologia
di problemi che l’utente DEVE essere in grado di risolvere. Fra questi,
vanno citati per importanza:
- La necessità di localizzare ed identificare con precisione
l’aggressore prima di sparare
- La possibilità di essere individuato facilmente dall’aggressore
usando impropriamente la torcia elettrica
- La necessità di “fondersi” con luci ed ombre sfruttando
tutti gli elementi di occultamento e copertura presenti per diventare
un bersaglio il più difficile possibile per l’aggressore
- La possibilità di essere abbagliato dalla vampa di bocca
dell’aggressore quando questi spara
- L’impossibilità di usare le mire convenzionali, o l’impossibilità
di usare comunque le mire per motivi di tempo o di spazio
- La comprensione delle regole per l’utilizzo corretto della torcia
elettrica
- Lo sfruttamento della visione notturna a proprio vantaggio
§2 - Sintesi sulle diverse classificazioni tipologiche
in tema di oscurità
L'esatta classificazione tipologica delle diverse forme di oscurità
è tuttora oggetto di accanite discussioni tra i vari esperti del
settore. Alcuni autori trattano l’oscurità in maniera progressiva
distinguendo tra:
- Imbrunire
- Semioscurità
- Oscurità
Altri ancora distinguono, più analiticamente, tra l’imbrunire,
la semioscurità, la c.d. “zona grigia” e l’oscurità
vera e propria. È arduo stabilire quale sia la classificazione
più corretta, tuttavia, quello che è sicuramente vero,
è che è estremamente difficile distinguere tra i vari “tipi”
di oscurità. Per questo motivo, nel presente manuale si farà
più semplicemente distinzione tra:
- Oscurità parziale
- Oscurità totale
§3 - Pericoli intrinseci alla condizione di luminosità
carente od assente
Un numero consistente di reati vengono compiuti durante le ore notturne.
Ciò non deve sorprendere poichè anche se un reato può
verificarsi a qualsiasi ora, l'oscurità favorisce senza
dubbio le azioni criminali MOLTO più che non le ore di luce !!
Dunque, i comuni cittadini devono porre particolare attenzione ai momenti
di luminosità carente od assente, poichè potrebbero diventare
con facilità vittime di quei criminali intenzionati ad attuare i
loro piani. Anche gli appartenenti alle FF.PP. devono prestare particolare
attenzione quando sono chiamati ad operare in condizioni di scarsa luminosità,
poichè un criminale in agguato nell'oscurità potrebbe rivelarsi
con facilità un pericolo mortale !! Un comune cittadino od un esponente
delle FF.PP. può dunque incontrare due forme differenziate
di oscurità. Esse sono :
- Oscurità parziale = è quella situazione
dove c’è luce a sufficienza per poter identificare con sicurezza
l’aggressore, ma non c’è luce sufficiente per poter usare le mire
metalliche convenzionali; in altre parole identificate l’aggressore ma
non siete in grado di mirare, a meno che la vostra arma non sia dotata
di mire al tritio; questo tipo di mire diventa quindi una necessità
assoluta; solitamente in queste condizioni la torcia elettrica non viene
quasi mai utilizzata, per cui sarà solo il flash di bocca che indicherà
la vostra posizione all’aggressore
- Oscurità totale = è quella situazione
dove non c’è luce a sufficienza ne per identificare l’aggressore,
ne per usare le mire convenzionali; è fondamentale l’uso della
torcia elettrica e delle mire al tritio; la torcia elettrica aumenta
la vostra capacità di identificare l’aggressore e di rispondere al
fuoco immediatamente
La quasi totalità degli individui IGNORA completamente i
problemi che l’oscurità può generare, ed è un
grosso sbaglio perché significa essere impreparati ed incapaci
di sfruttare a proprio vantaggio quei fattori che una situazione simile
potrebbe presentare. Troppe persone si sentono superiori a tutto e a tutti
e pensano arrogantemente a cose come “…tanto a me non potrà mai
capitare…”: è un errore che potrebbe essere letale!
Si ribadisce che un gran numero di reati vengono perpetrati sfruttando
l’oscurità, per cui chi ha SERIAMENTE la necessità di proteggersi
deve essere in grado di risolvere i problemi che l’oscurità
può dare (= identificare con certezza l’aggressore), ma
anche di utilizzare i vantaggi ad essa connessi (= sapersi occultare
sfruttando luci ed ombre): non ha importanza se siete un semplice cittadino
o se fate parte delle forze dell’ordine, l’importante è capire
il problema e sapere come risolverlo.
§4 - Potenzialità e limitazioni della c.d. "visione
notturna"
Quando si parla di difesa personale in condizioni di luminosità
precaria, uno dei principali argomenti da comprendere CORRETTAMENTE,
è il concetto di “visione notturna”. Con questo termine si
intende la possibilità di far adattare gli occhi all’oscurità
in cui l’utente entra improvvisamente: è un processo che richiede
un’ora e mezzo circa, per cui è abbastanza lungo e di difficile applicazione.
Per comprendere come comportarsi durante l'oscurità, è
necessario che ogni individuo abbia una idea generalizzata
del funzionamento dell'occhio umano e dei mutamenti fisiologici connessi
alla mancanza totale o parziale di luminosità. Preliminarmente
va ricordato che il tessuto sul quale si struttura la retina (N.B.
cioè la parte del nostro occhio che codifica le immagini e
le invia al cervello tramite il nervo ottico) è composto da
due diversi tipi di cellule denominati rispettivamente (N.B. a causa
di come appare la loro forma vista al microscopio) coni e bastoncelli
. La loro funzione può essere così esemplificata :
- Coni (cone-cells) = sono le cellule che permettono
all'uomo di distinguere le forme specifiche e le varie tonalità
di colori; a causa della loro natura, possono essere attivate SOLO in
presenza di una luce intensa, mentre risultano del tutto inattive durante
i periodi di luminosità assente o parziale; per questo motivo
i coni sono definiti come le cellule responsabili della c.d. visione diurna
(day-vision cells); essi rispondono repentinamente a tutti i colori
primari e, pur essendo più sensibili alle tonalità di VERDE
e di GIALLO, sono in grado di distinguere ben 300.000 varietà diverse
di colori; in assenza di luminosità esterna, i coni CESSANO di
funzionare; a livello spaziale, esse sono concentrate direttamente DIETRO
al cristallino (lens) nella c.d. regione dei coni (cone region),
mentre la loro presenza diminuisce man mano che ci si allontana da questa
zona
- Bastoncelli (rod-cells) = sono le cellule che permettono
all'uomo di distinguere il bianco, il nero, le gradazioni di grigio
e le forme grossolane; pur essendo sensibili alle tonalità più
scure di BLU e di VERDE (N.B. il fatto che i bastoncelli siano scarsamente
sensibili al rosso, spiega perchè di notte gli ogetti rossi
appaiono neri o grigi !!), esse sono fortemente ricettive alle
diverse tonalità di GRIGIO tipiche delle condizioni di luminosità
precaria; sono circa 120 milioni (per ogni occhio) ed hanno un profilo
grossolanamente tentacolare, da cui il nome di bastoncelli; causa
della loro natura, possono essere attivate solo in presenza di luce
completamente o parzialmente assente; attivandosi, i bastoncelli condensano
al loro interno una sostanza derivante dal metabolismo della vitamina
- A detta rodopsina, che permette all'occhio umano di esplicare
una certa capacità visiva anche in presenza di oscurità
totale o parziale; per questo motivo, i bastoncelli sono definite come
le cellule responsabili della visione notturna (night-vision cells);
a livello spaziale, esse sono concentrate nella c.d. regione dei bastoncelli,
un'area che circonda la regione dei coni (V. voce a se) come una
sorta di anello, mentre la loro presenza diminusce sempre più man
mano che ci allontana da questa zona e ci sposta verso il centro della
retina
L'adattamento del singolo individuo alle condizioni di luminosità
precaria implica una dilatazione pupillare (fenomeno che avviene
automaticamente con il diminuire della luminosità esterna) ed
una maggiore sensibilità della retina. La maggiore sensibilità
della retina, in particolare, è connessa con l'accumulo di rodopsina
a livello della regione dei bastoncelli. Questo fenomeno è direttamente
correlato con la diminuzione della luminosità esterna, poichè
in presenza della luce del giorno la produzione e l'accumulo di rodopsina
vengono inibiti. Tanto per dare un'idea della capacità di adattamento
alla visione notturna da parte del singolo individuo, si tenga conto
che dopo 1 minuto di esposizione al buio, l'occhio è 10 volte
più sensibile, mentre dopo dopo 20 minuti la sensibilità
di cuirca 6000 volte superiore rispetto a quando l'individuo si era appena
immerso nell'oscurità L'adattamento totale al buio varia da individuo
ad individuo. Alcune persone particolarmente fortunate ottengono il massimo
adattamento in circa 40 minuti, mentre, per la maggior parte delle persone
l'adattamento richiede un periodo comrpeso tra 1 ora ed 1 ora e mezza.
Detto questo, per massimizzare la propria capacità visiva
durante i periodi di illuminazione carente o assente, ogni individuo DEVE
essere allenato ad applicare automaticamente le seguenti tecniche :
- Tecnica dell'adattamento all'oscurità (darkness
adaptation technique) = per massimizzare la propria capacità
di vedere al buio è NECESSARIO che l'utente rimanga nell'oscurità,
totale o parziale, per un periodo di adattamento NON inferiore ai 30
minuti; è importante tenere bene a mente questo fattore poichè
un aggressione effettuata da un aggressore che si trova immerso nell'oscurità
potrebbe essere letale se l'utente non ha debitamente condizionato la
propria visione notturna
- Tecnica della visione scentrata (off-centered vision
technique) = per osservare gli oggetti nell'oscurità ad
occhuio nudo, è NECESSARIO concentrarsi su di essi ma senza
guardarli mai direttamente; questa tecnica serve per utilizzare nel
migliore dei modi i bastoncelli, cioò le cellule responsabili
della c.d visione notturna; nella maggior parte degli individui la tecnica
delle visione scentrata viene attivata osservando un punto immaginario
posto tra i 6° ed i 10° rispetto all'oggetto che si vuole concretamente
osservare
- Tecnica dell'osservazione casuale o a sbalzi (hasty
scanning technique) = pur osservando un oggetto con la tecnica
della visione scentrata, se l'osservazione viene effettuata in maniera
continuativa la rodopsina accumulata nei bastoncelli di deteriorerà
fino a scomparire in circa 10 secondi, per cui l'utente deve usare porzioni
diverse dei bastoncelli in tempi molto RISTRETTI se vuole mantenere inalterata
la propria capacità di osservazione; questo si ottiene muovendo lo
sguardo in maniera rapida e del tutto casuale entro un ambito spaziale circoscritto,
vale a dire quella porzione di ambiente attigua a quella che si intende
osservare con maggior cura
A questo punto è importante ricordare non solo
che la capacità di vedere di notte può essere persa
facilmente, ma anche che esa risulta influenzata da molteplici fattori.
In primo luogo va ricordato che la capacità di osservazione notturna
dipende dal metabolismo della Vitamina - A, per cui una dieta
squilibrata (cioè con gravi carenze di Vitamina-A) andrà
a pregiudicare drasticamente questa capacità. Chiaramente, questo
non significa che un ipervitaminosi (N.B. cioè un eccesso
di vitamine, in questo caso di Vitamina-A) doni miracolosamente a
qualsiasi individuo la capacità di vedere al buio (N.B. si ricordi
che un eccesso di vitamine può risultare tossico !!). Altri
fattori che possono pregiudicare la visione notturna sono :
- Raffreddore
- Emicrania
- Affaticamento
- Assunzione di medicinali
- Assunzione di sostanze psicoattive
- Intossicazione da nicotina
- Intossicazione da alcool etilico
- Esposizione a luci molto intense per lunghi periodi (N.B.
questo potrebbe danneggiare sia i coni che i bastoncelli !!)
Accanto a questi fattori, che sono essenzialmente INTRINSECI
(poichè legati al singolo individuo), ve ne sono altri di
tipo ESTRINSECO (poichè legati all'ambiente esterno ), rappresntati
ad esempio da :
- Uso improprio della torcia elettrica
- Uso di munizioni con vampa di bocca eccessiva (N.B. si ricordi
che anche l'accensione di un semplice fiammifero può far perdere
la condizione di visione notturna all'occhio umano, per cui è
assolutamente necessario che il fucile d'assalto sia dotato di un opportuno
spegnificamma)
- Esposizione a luci intense ed improvvise
segue - altri pregi della visione notturna
Sulla base delle osservazioni precedenti, dunque, l’unico caso
in cui la visione notturna può essere sviluppata efficacemente
è quando l’utente è già al buio da un certo lasso
di tempo, attendendo che l’aggressore si faccia avanti. In questa
situazione, i ruoli sono invertiti, perché non è più
l’utente che si sta avvicinando ad un luogo dove si potrebbe verificare
una potenziale aggressione, bensì l’utente è fermo e sta
attendendo che questa si manifesti. In questa situazione l’utente scruterà
l’oscurità senza guardare direttamente gli oggetti, ma utilizzando
la c.d. "tecnica dell’osservazione sfalsata" ( off-centered
vision), che gli permette di massimizzare le proprie facoltà
visive, anche al buio, usando tutto il potenziale che la visione notturna
gli può dare. Un'altra osservazione MOLTO importante è che
la c.d. visione notturna funziona ANCHE di giorno, ed in modo molto
più rapido rispetto alle ore notturne. Più in generale, funziona
MEGLIO tutte le volte che lo sbalzo tra luce e buio è POCO marcato.
Si pensi al caso di chi, per qualsiasi ragione deve entrare in un immobile
(casa, bar, ristorante etc) proveniendo da un ambiente esterno. Occorre
però segnalare chei vogliono circa 10 - 15 secondi perché
gli occhi si abituino a questo livello di oscurità, e l’aggressore
potrebbe approfittarne per fare fuoco, per cui prima di entrare in una
zona con una luminosità minore rispetto a quella del giorno, bisogna
:
- o indossare degli occhiali da sole
- o ricordarsi di chiudere l’occhio dominante per “condizionarlo”
all’oscurità imminente (N.B. purtroppo si tratta di una tecnica
in astratto semplice, ma che in realtà può risultare di difficile
applicazione sotto stress !! )
segue - limitazioni della visione notturna
Anche se la visione notturna garantisce all'individuo "...la capacità
di vedere meglio di notte...", NON bisogna dimenticare che anche un
semplice riflesso luminoso derivante dall’utilizzo della torcia o da altre
fonti di luce che colpisca gli occhi pregiudica IMMEDIATAMENTE questa capacità
di adattamento al buio !! Secondo alcuni autori, il problema si risolve
semplicemente chiudendo un occhio tutte le volte che si usa una qualsiasi
fonte luminosa, per poi aprirlo quando si entra in una zona oscura,
ma in realtà si tratta di una tecnica irrealistica perché
:
- è di difficile applicazione sotto stress
- riduce il campo visivo da 180° a 120°
- anulla il senso di profondità proprio della visione binoculare
I pregi che la visone notturna può dare possono essere vanificati
se l’utente è costretto a sparare: la vampa di bocca può
abbagliare temporaneamente il tiratore rendendogli impossibile una visione
corretta al buio per parecchi secondi. Occorrerà un po’ di tempo
per “riassestare” la visone notturna per cui, al fine di evitare
questo problema, l’occhio che non mira va tenuto chiuso durante il fuoco,
e va riaperto subito dopo aver sparato. Il problema di chiudere un
occhio quando si spara è plurimo, poichè :
- alcune persone fanno naturalmente questo gesto, mentre altre no
- istintivamente si tende a tenere aperti tutti e due gli occhi quando
ci si trova davanti ad un VERO pericolo
Sempre con riferimento alle problematiche connesse alla vampa di bocca,
un’altra cosa importante, è quella di provare varie marche di
munizioni al buio per verificarne la luminosità, la quale NON deve
mai essere eccessiva.
segue - effetti psicologici negativi ed aspetti tattici positivi
della vampa di bocca dell'ama dell'aggessore
Se è vero che la vampa di bocca della PROPRIA arma copstituisce
un grosso problema, un altro problema SPESSO ignorato è rappresentato
dalla vampa di bocca dell’arma dell’aggressore (N.B. quando questi spara
alla volta della propria vittima). Il problema risiede nel fatto che
il movimento attraverso zone oscure avviene di solito in modo piuttosto
SILENZIOSO, e che il rumore dello sparo potrebbe avere degli effetti psicologicamente
destabilizzanti sull’utente non preparato a ciò. In altre parole,
la sollecitazione visiva e sonora potrebbe anche “...bloccare per un
istante..." l’utente, esponendolo pericolosamente all’iniziativa dell’aggressore.
Di converso, va però sottolineato che la vampa di bocca risulta
altresì UTILE perché permette all’utente di individuare con
sufficiente precisione il punto in cui si trova l’aggressore. Non appena
viene percepita, sparate 3 - 4 colpi nel punto in cui si trovava la vampa
di bocca e, se l’aggressore non si è mosso, quasi certamente lo
colpirete !! Chiaramente tutto questo va fatto SENZA accendere la torcia,
perché manca materialmente il tempo (V. oltre), a meno che
non siete certi di cosa c’è dietro al vostro bersaglio, o sorgano
altri problemi. Subito dopo aver sparato, NON rimanete immobili, ma SPOSTATEVI
repentinamente a destra o a sinistra.
§5 - Strumenti per vincere l'oscurità
Da quanto detto sopra, risulta fondamentale non solo avere un’arma
dotata di mire al tritio ma, soprattutto, avere SEMPRE una
torcia elettrica a disposizione, poichè ci sono innumerevoli
situazioni dove la possibilità di sopravvivenza dell’utente è
estremamente ridotta se manca una torcia di alta qualità (Mag-Lite,
Sure Fire, etc). Se siete nella vostra abitazione, una torcia
ad alta luminosità con 3 - 4 batterie è l’ideale,
mentre in ogni altro luogo dovete sempre avere a disposizione una torcia
compatta ad alta intensità. La torcia è un accessorio
fondamentale, che NON deve mai mancare a chi ha la necessità
di difendersi da eventuali aggressioni. Tuttavia è necessario sgombrare
il campo da numerosi equivoci, dal momento che esistono numerosi tipi di
torce in commercio, ma non tutte sono adatti per chi ha la VERAMENTE la necessità
di operare al buio !! In particolare, è fondamentale che la torcia
abbia le seguenti caratteristiche:
- Non deve riflettere la luce
- Deve avere una lampadina di ricambio a portata di mano
- Deve essere dotata di lenti in Lexan o in altro materiale
plastico ad alta resistenza
- Deve essere priva di spigoli i angoli acuti che possono ferire
l’utente
- Non deve dare problemi nel cambio delle batterie
- Deve avere il fascio con focalizzazione variabile
- Deve fare parte di una gamma con più modelli di
dimensioni e caratteristiche differenti
- Deve essere costruita in Ergal, Avional o in altro
metallo leggero ma ad alta resistenza
- L’impugnatura, o parte di essa, deve essere zigrinata per favorire
la presa
- Deve essere impermeabile
- Deve essere semplice da utilizzare
- Deve avere l’interruttore sigillato
- Deve avere un interruttore a pressione e non a slitta
- Deve essere facile da trasportare
- Non deve essere eccessivamente pesante
- Deve essere facilmente smontabile (se dovesse essere necessario
per manutenzioni o riparazioni)
segue - osservazioni sull'uso di un'arma con una torcia permanentemente
vincolata
In questi ultimi anni vi è stata un'ampia diffusione di pistole
semiautomatiche costruite in maniera tale da vincolare a se stesse una torcia
elettrica in maniera stabile e sicura. Premesso che si tratta di armi destinate
originariamente ai Reparti maggiormente specialistici delle FF.AA. o delle
FF.PP., attorno a questa peculiare famiglia di armi è sorto
un ampio dibattito. A favore del loro impiego generalizzato sul mercato civile
sono state addotte le seguenti motivazioni :
- Comodità d'uso = non è necessario sapere come applicare
una delle tecniche di tiro congiunto (illistrate in questa sede) per potere
impiegare arma e torcia (N.B. vi è quindi una totale facilità
d'uso ANCHE da parte dei soggetti meno addestrati od alle prime armi)
- Totale allineamento di canna e torcia = l'anima della canna ed
il fascio luminoso sono paralleli e questa loro condizione rimane tale anche
durante il tiro
Viceversa, a sfavore dell'impiego generalizzato di queste armi sul mercato
civile sono state addotte le seguenti motivazioni :
- Scomodità di porto = un'arma simile avrebbe un senso solo
nelle mani di soggetti di natura professionale altamente specializzati (N.B.
i quali hanno semrpe il fattore sorpresa che gioca a loro vantaggio
!!) e NON nelle mani di un comune cittadino, il quale potrebbe trovare un
ipotetico vantaggio solo in una situazione di difesa abitativa ma NON, invece,
in una condizione di porto continuato
- Scarsa flessibilità operativa = il tempo impiegato
da una qualsiasi individuo per operare con una simile arma è più
ALTO rispetto a quello tipico chi impiega una tecnica di tiro congiunto, sia
in fase di attivazione che di disattivazione, e questo potrebbe mettere a
repentaglio la sopravvivenza di chi deve realmente difendersi
segue - filtri e batterie
Mentre i comuni cittadini sono soliti impiegare torce con luce bianca alimentate
con batterie alcaline, gli esponenti delle FF.PP. sono soliti impiegare
torce a luce bianca alimentate da batterie ricaricabili al Nichel - Cadmio.
Inoltre, mentre i comuni cittadini hanno normalmente una sola torcia elettrica
(N.B. salvo che subiscano un'aggressione in casa propria in piena notte
!!), ogni membro delle FF.PP. DEVE necessariamente avere una torcia di riserva,
solitamente di dimensioni più compatte rispetto a quella normalmente
impiegata per motivi di servizio. Con riferimento alle differenze tra i membri
delle FF.PP. ed i comuni cittadini, due questioni importanti in tema di torce
sono quelle relative alle batterie ed ai filtri. In materia di batterie,
va fatta distinzione tra :
- Batterie alcaline = sono le più economiche e ma anche
le meno durature, inoltre l'intensità luminosa che sono in grado
di fornire è INFERIORE ripetto a quelli che sono gli standard
richiesti normalmente dalle FF.PP.; si tratta dunque di prodotti idonei
al personale civile ma NON adatti alle esigenze proprie delle FF.PP.
- Batterie al Nichel-Cadmio = sono uno dei prodotti che
le FF.PP. possono prendere in considerazione per le loro esigenze;
sono più costose della batterie alcaline ma meno cosose della batterie
al Litio; diversamente alle batterie al Litio, poi, presentano il vantaggio
di scaricasi molto più LENTAMENTE durante l'uso, cosa che consente
al rispettivo utilizzatore di rendersi conto che è necessaria
la loro sostituzione; sia le batterie che gli apparati di ricarica sono
facilmente disponibili sul mercato; normalmente, la torcia primaria impiegata
da un qualsiasi membro delle FF.PP. dovrebbe essere dotata di batterie di
questo tipo (N.B. eventualmente possono essere sostituite da batterie
al Nichel-metalidruro, la cui diffusione è oggi in espansione )
- Batterie al Litio = sono un altro dei prodotti che le
FF.PP. possono prendere in considerazione per le loro esigenze; sono
MOLTO più costose della batterie alcaline e più costose della
batterie al Nichel-Cadmio; il livello di luminosità fornito è
molto elevato ed è del tutto confacente alle esigenze delle FF.PP.;
diversamente alle batterie al Nichel-Cadmio, putroppo, presentano il difetto
di scaricasi molto RAPIDAMENTE in seguito all'uso, cosa che NON sempre
consente al rispettivo utilizzatore di rendersi conto della necessaria
sostituzione; per questo motivo, SOLO la torcia di riserva dovrebbe impiegare
questo tipo di batterie
Sintetizzando, dunque, per le operazioni in condizioni di scarsa
luminosità ogni esponente delle FF.PP. DEVE avere con se due torce.
Una primaria, costantemente presente sul mezzo di pattuglia o facente
parte del proprio equipaggiamento, dotata di batterie al Nichel-Cadmio (o
al Nichel-metalidruro) ed una secondaria (N.B. acclusa all'equipaggiamento
e collocata in una posizione facilmente raggiungibile !!), dotata di
batterie al Litio.
Per quanto riguarda i filtri da applicare alla torcia, premesso
che i comuni cittadini non ne hanno assolutamente bisogno, talvolta gli
esponenti delle FF.PP. potrebbero avere la necessità di impiegare
uno o più dei seguenti :tipi
- Rosso (red filter) = è usato convenzionalmente
in luogo della comune luce bianca poichè è quello che disturba
in maniera minimale l'acquisizione della visione notturna da parte
dell'occhio umano
- Blu (blue filter) = viene usato eccezionalmente per cercare
tracce di sangue sul terreno o nell'ambiente circostante
- Ambra (amber filter) = viene usato per penetrare meglio
l'oscurità in presenza di nebbia o di fumo (N.B. si ricordi
che, in ogni caso, la torcia elettrica è meno efficiente del visore
all'infrarosso per penetrare aree ricoperte da fumo, nebbia e polvere
!!)
- Infrarosso (infrared filter) = viene usato per aumentare le
potenzialità di osservazione quando si impiega contestualmente
un dispositivo per la visione notturna
ATTENZIONE !!
MENTRE LE MIRE AL TRITIO VI PERMETTONO DI MIRARE NELL'OSCURITA' PIU'
TOTALE, ESSE NON VI CONSENTONO DI INDIVIDUARE UN EVENTUALE AGGRESSORE NE
DI IDENTIFICARLO CON LA NECESSSARIA PRECISIONE !!
§6 - Modalità di impiego della torcia elettrica
Una domanda: di importanza FONDAMENTALE alla quale molti "...esperti
del tutto e niente..." NON sanno mai rispondere (N.B. e glissano
puerilmente sull'argomento !!) è la seguente : quando è
necessario usare la torcia ? O meglio, quando occorre accenderla
o spegnerla? La risposta è che occorre "...sapere fondersi
con l’ambiente circostante..." in OGNI momento, per cui se c’è
luce (= la luminosità è tale per cui l’aggressore può
vedere l’utente con certezza e viceversa) accenderete la torcia, mentre
se c’è buio (= la luminosità è tale per cui l’aggressore
non può vedere l’utente con certezza) la lascerete spenta. Una
volta che l’oscurità si è presentata, potreste essere in casa,
oppure state arrivando a casa, o ancora dovete attraversare vasti spazi
per arrivarci (nel caso in cui abitiate in luoghi isolati) e comunque a prescindere
dal luogo in cui siete dovrete “entrare” ed “uscire” da zone
oscure delle quali dovete essere in grado di valutare le condizioni di luminosità.
In pratica:
- Se siete in una zona illuminata = accendete la torcia
ed usatela a vostro vantaggio dal momento che questi ambienti sono circondati
da zone d’ombra dove l’aggressore potrebbe celarsi; in pratica l’aggressore,
rimanendo in una zona oscura, potrebbe anche stare allo scoperto ed avere
tutto il tempo per colpirvi; per questo motivo, se c’è luce, accendete
la torcia ed illuminate tutte le aree oscure circostanti, dal momento
che se c’è un aggressore nascosto potete reagire efficacemente
SOLO se lo vedete; ovviamente essendoci la luce non dovete muovervi a caso
ma dovete farlo usando tutti gli elementi di copertura presenti, infatti
prima di muovervi dovrete scrutare la zona in cui vi trovate solo da dietro
una copertura, e non da un posto qualsiasi; la copertura è una della
opzioni tattiche più importanti che l’utente può usare, e tutte
le volte che pensate di usare la torcia dovete pensare di essere “coperti”;
molti dicono di muoversi velocemente attraverso le aree illuminate per “nascondersi”
subito al buio, ma si tratta di un consiglio non realistico, perché
l’aggressore potrebbe trovarsi occultato proprio nel luogo dove l’utente
decide di “nascondersi” per tendergli un agguato; state coperti, scrutate
il buio con la torcia e poi muovetevi
- Se siete in una zona oscura = limitate al massimo
l’uso della torcia perché se l’accendete a caso date la possibilità
all’aggressore di individuarvi e di colpirvi con estrema semplicità;
in pratica, voi e l’aggressore siete entrambi in una zona oscura e state
tentando di localizzarvi a vicenda perché lui vi ha visto o vi
ha sentito (e viceversa), ma siccome siete entrambi al buio (ed
anche per lui è difficile vedervi) non dovete dargli assolutamente
un vantaggio tattico che potrebbe rivelarsi fatale per voi stessi; per
questo motivo dovete accendere la torcia solo per tre motivi, e cioè
1) vedere dove state andando, 2) localizzare ed individuare con
precisione l’aggressore e 3) sparare quando e se necessario
Se siete all’interno di una zona oscura e siete forzati ad accendere
la torcia, sarete individuati con estrema facilità dall’aggressore,
tuttavia esiste una tecnica che vi permette di farlo senza correre
eccessivi rischi. Questa tecnica, detta “dei due secondi” (2
second / move flashlight technique) è composta da due parti:
- L’accensione della torcia per un breve istante (mai superiore
ai due secondi !!)
- Il suo spegnimento ed il rapido movimento laterale
rispetto alla posizione in cui si trovava l’utente quando la torcia
era accesa
Il motivo di questa tecnica, è che l’aggressore non ha
il tempo materiale di sparare una volta che ha percepito il fascio di
luce, e se lo fa ugualmente sparerà al “lampo”, e non all’utente
che nel frattempo si sarà già spostato altrove. Nella realtà
dovrete decidere correttamente quando adottare questa tecnica, e cioè:
- Dovete essere in una posizione coperta = come detto in
precedenza, tutte le volte che usate la torcia dovete essere al coperto,
e questo deve essere il vostro primo pensiero quando decidete di usare
la torcia; quando sarete dietro la copertura, accertatevi di aver posizionato
correttamente la mano sulla torcia ed indirizzatela nel punto che
volete illuminare; accertatevi di usare una torcia con un tasto a pressione,
che non richiede un piazzamento preciso del dito su di esso, e non con
un pulsante ordinario che renderebbe più difficili le cose; una
volta che avete acceso la torcia scrutate immediatamente l’area illuminata
senza perdere tempo
- Dovete sapere dove dirigere il fascio di luce = è
necessario avere ben chiaro in mente dove il fascio di luce sarà
indirizzato dal momento che, pur essendo al buio, le dimensioni generali
dell’ambiente in cui l’utente si trova saranno ovvie anche se in modo
grossolano; si deve decidere quale zona individuare prima di accendere
la torcia, e non si deve mai agire a caso; l’utente dovrà accertarsi
di non avere l’aggressore nelle vicinanze più prossime, illuminando
prima le zone a lui più vicine; nel fare questo la torcia non
sarà accesa per più di due secondi; un tempo inferiore ai due
secondi potrebbe sembrare eccessivamente ridotto per il profano, ma se
non si spreca tempo e se il movimento fatto per indirizzare il fascio di
luce è fluido, si rimarrà impressionati di quante informazioni
possono essere raccolte
- Dovete essere pronti a sparare se è necessario =
durante tutta questa serie di movimenti la vostra arma deve già
essere estratta e pronta a fare fuoco, se è necessario; utilizzando
questa tecnica che prevede l’illuminazione dell’area in cui l’utente
si trova con “lampi” di MENO di due secondi, l’utente potrebbe
repentinamente illuminare l’aggressore e questi, vedendosi scoperto, lo
potrebbe attaccare; se ciò accade, occorre essere pronti al fuoco
in modo immediato sparando una rapida serie di DUE colpi (double tap),
spegnendo la torcia e spostandosi altrove per non dare all’aggressore alcun
vantaggio; non appena si raggiunge un’altra posizione, ovviamente al
coperto, bisogna sempre essere pronti a sparare di nuovo
segue - alcune modalità comportamentali specializzate di
rilevante importanza per massimizzare la propria capacità di sopravvivenza
A questo punto della discussione dovrebbe essere sufficientemente
chiaro che l'impiego RAZIONALE di fonti luminose di natura professionale
può avere un impatto decisivo allo scopo di assicurare la sopravvivenza
di chi è vittima di un'aggressione violenta !! Per questo motivo,
il personale delle FF.PP. o i cittadini che temono per la propria incolumità,
DEVONO conoscere, oltre alle tecniche relative al maneggio di base della
torcia elettrica, anche una serie di tecniche specializzate. Tra le più
importanti vanno segnalate le seguenti :
- Usare la torcia per fingere lo sposatamento in una
direzione fittizia onde colpire di sorpresa = se ci sono le condizioni
di tereno favorevoli, è possibile accendere (brevemente
!!) le torce per stimolare l'attenzione dell'aggressore e fingere uno
spostamento in una direzione fittizia; subito dopo si spegne ogni fonte
luminosa e si sfrutta la distrazione indotta all'aggressore per colpirlo
da una posizione inaspettata (N.B. particolare attenzione va posta
sul fatto che i filamenti delle lampadine rimangono luminescenti
per un breve peiodo DOPO essere state spente, cosa che potrebbe essere sfruttata
dal namico per per aprire efficacemente il fuoco !!)
- Usare al torcia per costringere l'aggressore a muoversi
dal buio alla luce = in caso di individuazione preventiva
dell'aggressore, se vi sono le condizioni di terreno favorevoli, è
possibile accendere (brevemente !!) la torcia per costringerlo
a spostarsi dal buio alla luce (N.B. da una condizione di luminosità
superiore ad una di luminosità inferiore) e colpirlo con
maggiore facilità
- Usare la torcia per costringere l'aggressore a muoversi
dalla luce al buio = si tratta di una tecnica antitetica
a quella precedente; se vi sono le condizioni di terreno favorevoli,
è possibile accendere (brevemente !!) la torcia per costringere
l'aggressore a spostarsi frettolosamente dalla luce al buio; si tratta
di una tecnica di che potrebbe rivelarsi MOLTO utile per i membri delle
FF.PP., ma che potrebbe essere utile (seppur molto raramente) anche per
i comuni cittadini
- Fare riflettere la luce contro gli oggetti circostanti
per generare ombre e riflessi rivelatrici = durante la fase di
analisi di una zona oscura (N.B. cosa che può verificasi sia per
i comuni cittadini, sia per gli esponenti delle FF.PP. !!) è possibile
accendere la torcia per illuminare in maniera del tutto casuale l'ambiente
circostante per un lasso di tempo molto breve; in questo modo, si vengono
a generare delle ombre e dei riflessi che potrebbero o rivelare direttamente
il l'aggressore, oppure costringerlo a mostrarsi in maniera evidente; in
qualsiasi caso, occorre sempre agire con MOLTA cautela e non tenere MAI
la torcia accesa per troppo tempo (N.B. di norma NON oltre 3 secondi !!);
a volte potrebbe essere necessario accendere la torcia più
volte, per cui è necessaio muoversi SEMPRE dopo avere spento la
torcia (prima di riaccenderla !!)
ATTENZIONE !!
TUTTE LE VOLTE CHE DOVETE ACCENDERE LA VOSTRA TORCIA, LA REGOLA FONDAMENTALE
E' ACCENDERE - ILLUMINARE - SPEGNERE - MUOVERSI !! TUTTE LE VOLTE
CHE AVETE LA NECESSITA' DI ACCENDERE LA TORCIA, DOVETE RICORDARVI DI SPEGNERLA
SUBITO DOPO AVERE ILLUMINATO CIO' CHE VI INTERESSA E DI SPOSTARVI IMMEDIATAMENTE
A DESTRA O A SINISTRA. NON FARLO VI POTREBBE COSTARE LA VITA !!
segue - altre riflessioni di particolare rilievo pratico sull'impiego
della torcia elettrica
A prescindere dalla marca o dal modello di torcia che si è
acquistato e che si vuole utilizzare, è SEMPRE necessario ricordare
che:
- Dovete acquistare e usare una torcia che aumenti effettivamente
la vostra capacità di sopravvivenza = non ha
senso cercare di risparmiare su qualcosa che potrebbe salvarvi la vita,
bensì dovete scegliere una torcia robusta, affidabile, efficiente
in ogni situazione e ad alta intensità (N.B. cioè
capace di generare non meno di 100 lumen !!), in grado di penetrare
l’oscurità in modo efficace per identificare con sicurezza l’aggressore
che vi si trovi nascosto
- Dovete sempre avere con voi la vostra torcia =
se siete in casa dovete sempre avere a disposizione una grossa torcia
ad alta potenza, se siete in qualsiasi altro luogo dovete SEMPRE avere con
voi una torcia compatta; esserne privi significa RIDURRE di moltissimo
la vostra possibilità di uscire vincitore dallo scontro a fuoco
- Non avventuratevi mai in una zona oscura senza la vostra
torcia = a prescindere da dove siete (= in casa, per strada, in
luoghi isolati, etc. ) non dovete mai muovervi o agire nell’oscurità
se siete sprovvisti di una torcia perché aumentereste il vostro
tempo di reazione e non sareste in grado di identificare con rapidità
e precisione l’aggressore; quest’ultimo potrebbe benissimo trovarsi
in piedi davanti a voi ma se siete privi dello strumento necessario (=
la torcia), la vostra capacità di sopravvivenza sarà
DRASTICAMENTE ridotta
ATTENZIONE !!
NON ILLUMINATE MAI LO STESSO AMBIENTE DALLA STESSA POSIZIONE O POTREBBE
COSTARVI LA VITA !! SE, PER QUALSIASI MOTIVO, DOVETE ILLUMINARE LO
STESSO AMBIENTE PER PIU' VOLTE, DOVETE SEMPRE SPOSTARVI O POTREBBE ESSERE
IL VOSTRO ULTIMO ERRORE !!
segue - note sulle modalità per impugnare corettamente
la torica elettrica
Nonostante quello che possono pensare i profani, o che viene reiteratamente
sostenuto dai soliti "...esperti del tutto e niente... " (N.B.
i quali si arrogano spesso la paternità di questa o quella tecnica
per il maneggio della toricia elettrica !!), per impugare correttamente
la torcia elettrica possono essere impiegate due forme di impugnature
che si sono sviluppate storicamente, partendo da due presupporti diversi.
Esse sono :
- L’impugnatura “di tipo civile” = la torcia viene impugnata,
dalla mano debole, con il palmo in posizione normale; a seconda dei casi
la torcia potrà essere accesa e puntata nella posizione desiderata,
oppure trasportata tenendola, con il braccio disteso, vicino alla gamba
debole; per accendere o spegnere la torcia è sufficiente agire con
il pollice della mano debole
- L’impugnatura “di tipo militare o di polizia” =
la torcia viene impugnata, dalla mano debole, con il palmo verso l’alto;
il braccio debole viene piegato e la torcia viene portata all’altezza
della spalla in modo da inviare il fascio luminoso nella direzione interessata;
per accendere o spegnere la torcia è sufficiente agire con l’indice
o il medio della mano debole
§7 - Breve sintesi sulle scuole di pensiero relative al maneggio
della torcia elettrica
Per quanto concerne l'uso della torcia elettrica nel tiro da difesa,
a partire dalla seconda metà del XX secolo si sono sviluppate
quattro scuole di pensiero, le cui posizioni possono essere così
sintetizzate :
- Scuola dell’uso separato (o disgiunta) = è la
scuola più “antica” di tutte, ed è basata sull’idea
di usare la mano forte (N.B. quella che impugna l’arma)
e la mano debole (N.B. quella che impugna la torcia) come
se fossero due elementi separati; il vantaggio di questa metodologia
è che la torcia è tenuta lontano dal corpo dell’utente,
ma presenta il grosso svantaggio di avere una scarsa coordinazione
- Scuola dell’uso combinato (o congiunta) = è una scuola
estremamente recente che è stata sviluppata grazie alla nascita
del tiro dinamico; si basa fondamentalmente sulla posizione
Isoscele o sulla Weaver, ed ha questo nome perché la
mano forte e quella debole vengono usate all’unisono, come se fossero
un corpo unico; il suo vantaggio principale è che il fascio
di luce e la canna sono perfettamente allineati, permettendo un'illuminazione
ed un’acquisizione simultanee del bersaglio, mentre lo svantaggio è
che risulta troppo rigida ed inadatta per l’esecuzione di movimenti
fluidi o naturali, anche se ciò non è sempre vero
(V. oltre per le singole tecniche); un altro svantaggio
è che il fascio di luce è posto esattamente al centro del
suo utilizzatore indicando con estrema precisione la sua posizione
all’aggressore
- Scuola di sintesi (o dell’uso combinato e separato) = è
una scuola sorta nello stesso periodo in cui si formava la scuola dell’uso
combinato, e che nasce con l’obiettivo di massimizzare i pregi delle
scuole dell’uso separato e combinato; è basata sull’uso di
una pluralità di tecniche e di posizioni che permettono all’utente
di adattarsi alla pericolosa realtà del tiro in condizioni di luce
precaria, massimizzando la sua possibilità di sopravvivenza
- Scuola del non uso = è una scuola recentissima, secondo
la quale la torcia deve essere usata solo per attività di ricerca
/ ispezione, e non per sparare; il tutto è basato sull’uso di appropriate
tecniche di tiro che rendono inutile la torcia; il vantaggio è
che queste tecniche sono realmente efficaci, mentre lo svantaggio è
che non usando la torcia viene drasticamente ridotta la capacità
di sopravvivenza dell’utente
ATTENZIONE !!
TUTTE LE VOLTE CHE VI SIETE SPOSTATI DOPO AVERE SPENTO LA VOSTRA TORCIA,
RICORDATE DI ASSUMERE SEMPRE UNA POSIZIONE INGINOCCHIATA O ACCOVACCIATA.
QUALSIASI SIA LA POSIZIONE CHE DECIDETE DI ASSUMERE, RICORDATEVI CHE DEVE
SEMPRE ESSERE LA PIU' BASSA POSSIBILE, PERCHE' NON DOVETE MAI ESSERE UN
BERSAGLIOF ACILE PER UN EVENTUALE AGGRESSORE NASCOSTO NELL'OSCURITA' !!
§8 - Analisi sintetica dei principali aspetti delle tecniche
di tipo separato (o disgiunto)
Vediamo brevemente le tecniche che rientrano nella c.d. "scuola
di sintesi", cominciando dalle tecniche per l’uso disgiunto
(o separato). Se state scrutando una zona oscura, prima di avventurarvi
in essa l’adozione di una tecnica per l’uso separato vi permetterà
di essere il più flessibili possibile adattandovi alle circostanze.
Tenendo l’arma a livello della cintura e la torcia leggermente scostata
sul vostro fianco debole avrete un ottima stabilità ma anche il
massimo sia per velocità di movimento, sia per quantità di
spazio illuminato. Questo accorgimento è molto, utile specie quando
vi state avvicinando ad un elemento di copertura o se dovete aggirare un
ostacolo: durante l’avvicinamento si usa una posizione a due mani (= quella
che usate per allenarvi) di tipo congiunto, ma quando entrate in “contatto”
con l’ostacolo diventa impossibile muoversi fluidamente, specie in ambienti
ristretti, e l’uso separato diventa fondamentale. Se fosse usata una tecnica
di tipo congiunto l’utente sarebbe molto più confinato nei movimenti
e potrebbe illuminare molto meno spazio intorno a se. Avvicinandosi all’ostacolo
ed aggirandolo cautamente, con l’accortezza di mostrare prima solo testa,
torcia ed arma per uscire poi con il resto del corpo (ad un “livello”
diverso da quello precedentemente utilizzato !!) potrete muovervi sfruttando
l’oscurità a vostro vantaggio. La mano debole (= quella che tiene
la torcia) non rimarrà “centrale” rispetto al corpo dell’utente,
ma sarà leggermente “sfalsata” in modo che la luce “rompa”
la sua sagoma e faciliti il suo occultamento nell’oscurità.
Inoltre, utilizzando una tecnica di tipo “separato”, potete aumentare
l’area illuminata facendo oscillare repentinamente il fascio di luce attraverso
l’azione del polso, e questo può consentirvi di individuare un
aggressore eventualmente nascosto: gli occhi sono in grado di “catturare”
le immagini in pochi centesimi di secondo, ed anche un barlume potrebbe
mettere in grado l’utente di indirizzare efficacemente i colpi sull’aggressore.
Tuttavia, un lampo di luce verso l’aggressore potrebbe spingere quest’ultimo
ad attaccare immediatamente, ma ci sono varie tecniche di tiro che permettono
di reagire efficacemente:
- Aggressione da 0 a 1,5 m = si usa il tiro dall’anca a
corta distanza (V. la voce "Tiro istintivo" in questo stesso sito),
mentre la torcia è puntata verso il viso dell’aggressore; la mano
forte e quella debole vengono puntate verso l’aggressore ma non si uniscono,
mentre la torcia non viene mai spinta in avanti perché il suo solo
scopo è quello di illuminare nel modo più rapido possibile
- Aggressione da 1,5 a 3 m = si usa il tiro d’accenno,
mentre la torcia è puntata verso il viso dell’aggressore; analogamente
a prima, le mani non si uniscono ma vengono solo
indirizzate verso l’aggressore; in questo caso, come nel precedente,
non si usa la posizione a due mani perché non c’è tempo
a sufficienza
- Aggressione da oltre 3 m = se siete al di
là della c.d. “cortissima distanza” o se capite che l’aggressore
sta per agire, c’è la possibilità di acquisire una corretta
posizione di tiro a due mani (= quella che praticate costantemente)
in meno di 1 secondo; in questo caso ci sarà il passaggio da una
tecnica di uso separato ad una di uso combinato
§9 - Analisi dei principali aspetti delle tecniche di tipo
congiunto (o di sintesi)
Passiamo ora alle tecniche per l’uso combinato, che si basano
sull’unione delle due mani per farle operare come un unico strumento.
Quando queste tecniche vengono adottate, l’utente ha non solo il vantaggio
di controllare meglio la sua arma durante il fuoco (N.B. perché
usa la stessa posizione a due mani con cui si allena !!), ma anche
quello di indirizzare la luce e l’arma nella STESSA direzione. Possiamo
dire che gli obiettivi principali di questa famiglia di tecniche sono
due:
- Coordinare l’uso di torcia ed arma in un’unica direzione
- Identificare rapidamente l’aggressore per poterlo colpire
In pratica, mentre di solito la mano debole e quella forte operano
separatamente, se c’è spazio a sufficienza e se l’utente si rende
conto che l’attacco sta per manifestarsi, c’è tutto il
tempo per applicare una tecnica congiunta e fare fuoco. Molti dicono
che bisogna mettere a terra la torcia ed assumere la normale posizione
di tiro a due mani, ma si tratta di un’azione irrealistica che richiede
troppo tempo e fa perdere all’utente uno strumento prezioso come la torcia.
Generalizzando:
- Se l’aggressore è fino a 5 m = se avete identificato
con certezza l’aggressore, potrebbe NON essere necessario accendere la
torcia, ma è sufficiente usare la posizione di emergenza (V. voce
a se); se l’oscurità è tale da consentirvi l’identificazione
certa dell’aggressore, NON accendete la torcia e limitatevi a sparare
usando la posizione di emergenza, ma se l’identificazione è impossibile
dovete accendere la torcia e reagire usando sempre la stessa tecnica
di tiro
- Se l’aggressore è a più di 5 m = l’identificazione
dell’aggressore risulta critica, ed è necessario utilizzare la
torcia per agire come segue; unite le mani per allineare il fascio di luce
con la canna ed indirizzate il tutto verso l’aggressore; accendete la torcia
per il più breve tempo possibile (meno di due secondi, vedi oltre)
e sparate; spegnete la torcia e muovetevi immediatamente
Non occorre mai dimenticare che l’uso delle tecniche congiunte ha
numerosi aspetti che possono essere:
- Positivi = aumento della capacità di vedere più
chiaramente la zona in cui l’aggressore si trova e di colpirlo rapidamente;
coassialità tra fascio luminoso ed arma con conseguente possibilità
di abbagliare l’aggressore ritardando così la sua reazione
e quella di eventuali soggetti terzi
- Negativi = aumento della capacità dell’aggressore
di localizzare e colpire l’utente con estrema precisione, se le tecniche
sono utilizzate scorrettamente
La caratteristica generale delle tecniche di tiro congiunto, è
che vengono usate quando l’utente si sta avvicinando ad una zona dove
presume che si trovi l’aggressore: un uso repentino di pistola e torcia
elettrica può “paralizzare” ogni possibilità di reazione
di quest’ultimo, permettendo all’utente di uscire indenne da una situazione
estremamente pericolosa. Le tecniche che rientrano nella scuola dell’uso
congiunto (o combinato) sono quattro, e derivano in parte dalla posizione
Weaver ed in parte dalla posizione Isoscele. Ancora, due
sono più LENTE e due più veloci da eseguire, mentre
due sono di impostazione "civile" e due di impostazione "militare
/ di polizia" .
segue - le singole tecniche di tipo congiunto
- La tecnica Harries = è una tecnica sviluppata
per il tiro notturno in generale, nata grazie all’opera di M. Harries,
la quale deriva dalla posizione Weaver, blocca efficacemente la mano forte
e quella debole dirigendole nella stessa direzione per scrutare l’oscurità
o per sparare; per applicare questa tecnica, è sufficiente adottare
la posizione ordinaria, con l’accortezza di girare di 180° la mano
debole e “...unirla solidalmente a quella forte..."; non solo il
retro della mano debole entra in contatto con quella forte, ma anche il
polso in modo da realizzare una trazione isometrica, mentre la torcia si
appoggia all’avambraccio (debole) ed il polso della mano forte rimane dritto;
ovviamente assumendo questa posizione (come per tutte le altre)
dovete avere cura di allineare la torcia con l’arma che usate per massimizzarne
l’efficacia; è una tecnica indicata (come tutte quelle di tiro
congiunto) se pensate che l’aggressore sia molto vicino a voi, o se
pensate di avvicinarvi nel luogo ove l’aggressore potrebbe celarsi; se la
vostra posizione preferita è la Weaver questa tecnica potrebbe fare
al caso vostro, anche se ha due difetti, perché è molto faticosa
e non è di rapida attuazione; ricordatevi di agire SEMPRE da una
posizione coperta
- La tecnica Harries modificata = è una SEMPLIFICAZIONE
esecutiva della tecnica precedente, che è sempre basata sulla posizione
Weaver, ma è priva della rotazione di 180° che la mano
debole è costretta a fare nella tecnica originaria; è una
tecnica eccellente per scontri a breve distanza, dove inizialmente le mani
sono separate, ma vengono immediatamente unite quando la minaccia si materializza;
è chiaro che la tecnica si può adottare se c’è il
tempo per farlo, anche se è molto meno “lenta” della precedente,
e può essere assunta in modo estremamente rapido se ce ne fosse
la necessità; per assumerla, si procede analogamente a quanto visto
per la tecnica “gemella”, con le sole differenze che manca la rotazione
di 180° del polso debole, e che la torcia starà “sopra”
e non a lato dell’avambraccio; usate questa tecnica se pensate di essere
in prossimità del luogo nel quale ritenete sia il vostro aggressore,
e mettetevi sempre al coperto prima di agire
- La tecnica Chapman = è una tecnica derivata dalla
posizione Isoscele, sviluppata da R.Chapman, la quale,
pur NON potendo essere assunta rapidamente, tuttavia risulta essere
MOLTO stabile ed è ottima per chi usa abitualmente la posizione
Isoscele; partendo con le mani separate, si tratta di unirle
appoggiando la torcia contro il pollice della mano forte ed avvolgendo
la mano forte con le tre dita della mano debole, mentre il pollice e l’indice
della stessa trattengono la torcia; molti ritengono che sia estremamente
comodo inserire l’indice della mano debole tra il pollice ed il medio della
mano forte, ma in realtà si tratta di una cosa soggettiva; l’importante
è che le mani devono essere bloccate insieme, in modo che nulla si
frapponga tra di esse, e che l’indice della mano forte possa “scattare”
liberamente; come per tutte le tecniche di tiro congiunto, anche questa
va assunta se pensate di essere a ridosso del luogo, ove si trova il vostro
avversario
- La tecnica Ayoob = è una SEMPLIFICAZIONE
esecutiva della tecnica di Chapman (V. voce a se), ed è
stata sviluppata e resa popolare da M. Ayoob; appena l'aggressore
si manifesta, le mani vengono proiettate in avanti come se si dovesse assumere
la posizione Isoscele, con la sola DIFFERENZA che le basi dei due pollici
si uniscono all’indirizzo dell’aggressore; è una tecnica estremamente
RAPIDA che ha il vantaggio di rivolgere direttamente il fascio di
luce negli occhi dell’aggressore facendogli voltare la testa di lato ed
inibendo (momentaneamente) la sua capacità di sparare; un altro
vantaggio considerevole, è che il fascio di luce e l’arma risultano
allineati; per essere più precisi diciamo che a distanze di circa
5 m la luce sarà direttamente negli occhi dell’aggressore, e la
canna sarà all’altezza del suo torace, mentre a distanze leggermente
superiori la luce sarà leggermente “alta” sortendo così
un effetto ridotto ma la canna sarà sempre rivolta verso una zona
letale del corpo dell’aggressore; chiaramente con leggeri movimenti del
polso e con l’allenamento sarete in grado di fare tutti gli aggiustamenti
necessari per abbagliare l’aggressore
segue - esclusione delle tecniche non razionali relative all'impiego
di torcia ed arma corta
Non tutte le tecniche che sono state elaborate per l'impigo di
torcia ed arma corta risultano razionali sotto il profilo pratico. Tra
le tante vanno ricordate:
- La tecnica FBI (FBI flashlight technique) = è
una tecnica basata sull’idea di ingannare l’aggressore circa la reale
posizione dell’esecutore; per eseguirla è necessario impugnare
l’arma con la mano forte, la torcia con quella debole ed inclinare il
braccio (debole) a 45° rispetto al proprio corpo; i vantaggi
risiedono principalmente nel fatto che è semplice da applicare,
si esegue senza eccessivo allenamento e permette di verificare la presenza
di eventuali pericoli in aree più o meno vaste: gli svantaggi
risiedono nel fatto è eccessivamente rigida, NON permette all’esecutore
di adattarsi all’ambiente circostante o alle esigenze mutevoli dello
scontro a fuoco, e rende chi la esegue un bersaglio estremamente facile;
non va poi dimenticato che non tutti gli individui la trovano naturale
sotto il profilo esecutivo e che eseguendola si potrebbero venire a creare
dei riflessi (N.B. specie in ambienti chiusi) che rivelerebbero
immediatamente la presenza del suo esecutore; infine, non sempore il nemico
"...è stupido come si potrebbe pensare...", e potrebbe sparare
proprio dove si cela l'esecutore della tecnica (N.B. il quale pensava
di farla franca a causa della stupidità del nemico !!)
- La tecnica Cirillo (Cirillo flashlight technique) =è
una tecnica sviluppata da James "Jim" Cirillo, un ex poliziotto
del Dipartimento di Polizia di New York, ed è basata sulla
necessità identificare il bersaglio con la massima velocità
possibile; la tecnica si esegue impugnando la torcia (con la mano debole)
alla maniera “civile”, portando poi quest’ultima e la pistola all’altezza
dello stomaco; i vantaggi risiedono principalmente nel fatto che
è, essenzialmente, una tecnica semplice, e che arma e torcia sono
indirizzate direttamente sull’aggressore con un movimento minimo da parte
dell’utente; gli svantaggi risiedono nel fatto che è rigida,
ha uno scarso controllo sull’arma durante il fuoco, risulta imprecisa
(i colpi possono muoversi verticalmente, in alto o in basso, in modo
eccessivo) e non da all’utente la flessibilità necessaria per sopravvivere
allo scontro a fuoco
- La tecnica dell'individuazione tramite rotazione del collo (neck-indexing
flashlight technique) = si tratta di una sorta di aggiornamento della
tecnica FBI ideata e pubblicizzata da Ken Good, direttore dello
Sure-Fire Institute ed ex-incursore della Marina USA; si tratta
di una tecnica basata sull'idea di allineare il fascio luminoso allo sguardo,
in maniera tale da facilitare l'impiego disgiunto di arma e torcia elettrica;
ovviamente, derivando alla tecnica FBI ha gli stessi pregi e gli stessi
difetti della sua progenitrice
Chiaramente queste tecniche NON andranno mai utilizzate
dall'utente poichè riducono drasticamente la sua capacità
di sopravvivenza
§10 - Modalità comportamentali generali per il combattimento
in condizioni di luminosità precaria
La condotta di qualsiasi individuo durante una situazione realistica
di difesa personale (al pari della condotta di un esponente delle FF.PP.),
risulta regolata da quattro principi fondamentali :
- Osservare
- Ragionare
- Decidere
- Agire
In condizioni di scarsa luminosità, il comportamento
di qualsiasi individuo è regolato SEMPRE daigli elementi visti
in precedenza, con la sola differenza che tutto il processo cognitivo
e valutativo risulterà ENORMEMENTE degradato!! E' chiaro, ad esempio,
che non potendo vedere correttamente l'ambiente circostante nella sua
totalità, l'utente NON potrà effettuare un'osservazione corretta.
Conseguentemente, l'utente NON potrà effettuare un'analisi razionale
dell'ambiente circostante, cioè NON potrà fare alcun
ragionamento supportato dalla logica necessaria. Ulteriore conseguenza
delle condizioni di scarsa luminosità sarà che la decisione
presa dall'utente sarà più o meno errata, e comunque non
coordinata con l'esatta realtà circostante. Infine, l'azione dell'utente
risulterà essere errata, scoordinata ed irrazionale. Per cercare
di superare i limiti irrimediabilmente connessi con la difesa personale
in condizioni di luce precaria, diventa dunque fondamentale l'uso di opportuni
strumenti di acquisizione ed identificazione del bersaglio rappesentati
dalle torce elettriche ad alta intesità. Premesso questo, tutte le
volte che l'utente è costretto ad agire in condizioni di luminosità
precaria, massimizzerà la propria capacità di sopravvivenza
tramite l'impiego dei seguenti principi : :
- Uso generalizzato di copertura ed occultamento =
premesso che la copertura è qualsiasi cosa in grado di arrestare
efficacemente i proiettili (e di pregiudicare l'osservazione da
parte del nemico) e che l'occultamento è qualsiasi elemento
in grado di pregiudicare l'osservazione da parte del nemico (e
di non arrestare i proiettili in nessuna maniera), così come
avviene durante le ore di luce, anche durante i periodi di scarsa luminosità
l'utente DEVE abituarsi ad usare inconsciamente questi due elementi;
naturalmente questo risultato può essere ottenuto SOLO ed esclusivamente
con un allenamento reiterato e razionale
- Massimizzazione della distanza tra se ed il nemico
= anche se attaccare è meglio che difendere, l'utente deve
imparare a non agire mai in maniera frettolosa ed irrazionale; l'acquisizione
ed il mantenimento della corretta distanza favorisce sempre il
combattente più abile, per cui l'utente deve si reagire
in maniera aggressiva e mantenere un'iniziativa costante, ma non deve
mai avanzare in maniera sconsiderata; deve essere perfettamente chiaro
a TUTTI (semplici cittadini o esponenti delle FF.PP.) che prima si
controlla e si neutralizza l'aggessore, e solo poi si può avanzare,
ma sempre con un occhio MOLTO vigile a TUTTO l'ambiente circostante
e dopo avere valutato attentamente TUTTI gli elementi di copertura ed
occultamento presenti nelle immediate vicinanze (nel caso la situazione
dovesse immediatamente peggiorare !!)
- Massima attenzione ai particolari sconosciuti = durante
la fase di avanzamento e, più in generale, durante il movimento
in condizioni di luminosità precaria, il l'utente non deve
mai voltare le spalle a qualsiasi cosa che non si sia rivelata ESATTAMENTE
sicura; per questo motivo, DEVE essere ben chiaro a tutti che in condizioni
di luminosità precaria diventa essenziale l'uso delle torce elettriche
ad alta intensità; ogni particolare afferente all'ambiente circostante
DEVE essere attentamente vagliato dall'individuo tramite l'ausilio di
una torcia ad alta intesità impiegata secondo le tecniche illustrate
in questa sede (N.B. per motivi di sicurezza, ogni esponente delle
FF.PP. deve avere a disposizione una torcia elettrica d'emergenza);
volendo, questo principio può essere sintetizzato dicendo di non
dare mai nulla per scontato
- Muoversi verso i fianchi dell'aggressore = durante
le condizioni di luminosità precaria, l'esecuzione di un movimento
altamente razionale essere applicato con effetti decisivi sull'aggessore;
premesso questo, bisogna sempre fare tutti gli sforzi possibili per
muoversi lungo i fianchi dell'aggressore, in maniera tale da colpirlo
con il c.d. fuoco d'infilata per massimizzare gli effetti della
propria reazione difensiva; tutto questo DEVE essere ben chiaro a tutti
(cittadini ed esponenti delle FF.PP.), che anche l'aggressore potrebbe
impiegare la stessa identica tattica; dunque, l'inziativa va sempre mantenuta
ma va sempre mantenuta anche una copertura a 360° ed un'attenzione
estrema a tutto quanto è presente nei dintorni (N.B. compresi
anche i particolari più insignificanti !!)
- Massima attenzione al pericolo = il combattimento
in condizioni di luminosità precaria rende ancora più
pericolosa un'attività intrinsecamente MOLTO pericolosa qual'è
quella delle FF.PP. (o quella del cittadino chiamato a difendersi da un'aggressione
letale); la modalità di comportamento generale in simili condizioni
si articolerà nella tipica sequenza che prevede neutralizzazione
dell'aggessore (1) verifica dell'effettiva neutralizzazione
dell'aggressore (2) rilevazione della presenza di eventuali altri
agressori prima non identificati (3) e preparazione per la neutralizzazione
di altri aggressori (4); premesso questo, tutti (semplici cittadini
ed esponenti delle FF.PP.) DEVONO avere ben chiaro che le condizioni di
luminosità precaria rendono TUTTO enormemente più complicato
perchè un criminale ferito potrebbe più facilmente fingersi
morto, perchè un aggressore potrebbe nascondersi sfruttando l'oscurità
per apparire repentinamente ai fianchi (o alle spalle), perchè l'osservazione
dell'ambiente circostante potrebbe facilitare unì'aggressione, etc.;
difendersi da un'aggressione violenta in condizioni di luminosità
precaria diventa molto più PERICOLOSO di quello che è normalmente
in una situazione di luminosità ottimale e questo richiede una fortissima
attenzione da parte di tutti i soggetti coinvolti
§11 - L'importanza delle ombre
Durante le condizioni di luminosità precaria chiunque DEVE
porre particolare attenzione alle OMBRE presenti in qualsiasi ambiente
(ed in particolare in ambiente urbano), poichè esse possono essere
sia delle preziose alleate, sia dei pericoli mortali. In particolare è
necessario ricordare che :
- un lato di un qualsiasi edificio sarà sempre in ombra
se la luna non è proprio perpendicolare allo stesso
- la luce che proviene da dentro un edificio può alterare
od eliminare le ombre create dall'edificio stesso all'esterno
- un edificio di piccole dimensioni rimane sempre in ombra se è
posto nelle vicinanze di un edificio di maggiori dimensioni
- un edificio di minori dimensioni posto vicino ad un altro di maggiori
dimensioni produrrà un'ombra sul lato opposto (rispetto all'edificio
di maggiori dimensioni) quando la luce proviene dalla parte opposta
(N.B. viceversa l'ombra si troverà dall'altra parte)
- le ombre generate da due edifici vicini tra di loro possono
sempre essere distrubate o eliminate da eventuali fonti luminose presenti
al loro interno
- qualsiasi spazio si trovi tra due edifici vicini tra loro viene
coperto da ombre che si intersecano tra di loro in maniera estremamente
variegata
- qualsiasi elemento posto ad una certa altezza da terra proietterà
verso il suolo ombre di varia natura e con angolazioni diverse
a seconda dell'effetiva posizione della Luna nel cielo (N.B. queste
ombre saranno perfettamente verticali quando la luna sarà perpendicolare
rispetto al suolo)
- qualsiasi elemento appartenente alla vegetazione (N.B. si pensi
agli alberi od ai cespugli presenti nei parchi urbani) proietta nell'ambiente
circostante ombre multiformi che variano a seconda della posizione della
Luna e delle stagioni )
§12 - Errori da evitare
Troppo spesso, durante un'aggressione in condizioni
di luminosità precaria, vengono compiuti errori madornali
che si rivelano FATALI per chi deve difendersi !! Per questo motivo,
in una simile situazione, è NECESSARIO evitare tutta una serie
di errori, apparentemetne banali, che possono condurre a veri e propri
disastri sotto il profilo della sopravvivenza. In particolare è
necessario :
- Non pensare che TUTTE le tattiche impiegate durante
il giorno possano impiegarsi pedissequamente durante le ore di scarsa
luminosità = in linea di massima una tattica che viene
impiegata di giorno può essere impiegata anche durante i periodi
di scarsa luminosità, alla condizione che il soldato faccia
attenzione ai riflessi ed alle ombre che si vengono a generare (N.B.
specie se si impiega maldestramente una torcia elettrica !!) e
che possono renderlo un bersaglio facile per il nemico
- Non tenere mai la torcia accesa per troppo tempo
= durante il combattimento in condizioni di luminosità precaria
è necessario che l'utente ACCENDA la torcia per il più
breve tempo possibile, o si corre il SERIO rischio di diventare un
bersaglio facile per un aggressore posto nelle immediate vicinanze
- Non usare MAI la torcia in maniera troppo estesa o troppo
ridotta = se la torcia elettrica viene usata in maniera
troppo ESTESA, l'aggressore può vedere chiaramente il proprio bersaglio
e può colpirlo con facilità, mentre se la torcia viene
usata in maniera troppo RIDOTTA, l'aggressore potrebbe muoversi e colpire
di sorpresa la propria vittima
- Non fare rotolare la torcia a terra = per nessuna
ragione l'utente deve separarsi dalla torcia facendola rotolare a terra
per illuminare spazi ristretti (N.B. come ad esempio quelli presenti
negli immobili), perchè si perde il controllo sull'ambiente
circostante e sullo strumento; questo principio DEVE essere SEMPRE osservato
a meno che non si abbia la disponibilità di ulteriori strumenti di
illuminazione o salvo che sopravvengono cause di forza maggiore
- Non pretendere di usare la torcia per penetrare ostacoli
insormontabili = chiunque usi la torcia DEVE ricordarsi che una
torcia elettrica NON può penetare nebbia o fumo, oltre
al fatto che impiegare stupidamente una torcia per vedere dentro al
fumo lo renderebbe immediatamente "un bersaglio facile"
- Usare la torcia il meno possibile e solo per questioni
di primaria importanza = durante qualsiasi tipo di movimento,
è necessario impiegare la torcia SOLO per questioni di primaria importanza,
come illuminare le mappe o per orientarsi durante gli spostamenti (N.B.
magari durante una fase critica !!), e SEMPRE con la massima cautela
e razionalità
- Prestare attenzione alle lampadine = l'utente DEVE
prestare MOLTA attenzione sul fatto che una torcia viene spenta, la
lampadina rimane incandescente per un brevisimo istante che potrebbe
essere utile all'aggressore per aprire il fuoco con successo
- Cercare di usare la torcia rimando il più possibile
al coperto = l'utente DEVE ricordarsi che, salvo in situazioni
del tutto particolari, la torcia va usata solo al coperto o, comunque,
da una posizione che sia il più coperta e defilata possibile;
un uso irrazionale della torcia in tal senso potrebbe rivelarsi del tutto
letale !!
segue - alcune riflessioni finali sulle posizioni di tiro più
idonee per il tiro in condizioni di luminosità precarria
Un importantissimo (ma molto sottovalutato !!) problema di
natura tecnica è il seguente: quale posizione scegliere per
il tiro in condizioni di luminosità precaria ? Premesso che è
impossibile dare una risposta definitiva valida per TUTTI i casi, poichè
ogni scontro a fuoco fa storia a se stante, per tentare di dare una soluzione
razionale è possibile considerare due ipotesi standard:
- Condizioni di oscurità parziale = la posizione
di tiro migliore è la c.d. posizione di emergenza (V. la voce
"Tiro istintivo" in questo stesso sito) cioè quella tecnica basata
sulla vostra posizione di tiro a due mani (preferita), che è stata
praticata con una continuità tale da inserirsi a livello subconscio;
grazie ad appositi recettori sensoriali, non appena lo stimolo “giusto”
dovesse presentarsi, il riflesso di transizione si manifesta generando
la posizione di emergenza e collocando l’arma nel modo corretto per
poter sparare; in condizioni di oscurità parziale per distanze fino
a 10 m, se l’aggressore è identificato con certezza la posizione
di emergenza risulta essere la più adatta (N.B. per distanze
superiori è necessario l’uso delle mire !!)
- Condizioni di oscurità totale = dal momento che
le forme più grezze possono essere identificate, con sufficiente
precisione, anche in situazioni di oscurità totale, se l’aggressore
è MOLTO vicino è possibile usare con successo la posizione
di emergenza; questo è possibile se sapete dov’è
l’aggressore, se siete assolutamente certi della sua persona e se siete
certi di NON colpire estranei; se non siete certi di tutto ciò
potete verificarlo utilizzando la torcia; a parte questo caso particolare
la posizione di emergenza viene utilizzata senza accendere la torcia,
perché farlo vi metterebbe in pericolo rivelando la vostra presenza
all’aggressore e ad altri eventuali (aggressori) terzi; usando correttamente
questa tecnica di tiro, ridurrete la vostra esposizione al minimo, anche
se l’uso della torcia è comunque da preferirsi nella maggioranza
dei casi di tiro nell’oscurità totale