§1 - Generalità
Il fucile a canna liscia (
shotgun oppure
riot-gun o, piu'
raramente,
scattergun) è un 'arma in circolazione da moltissimo
tempo in una grande quantita' di modelli. Accanto alle doppiette (
side
by side, altresi note come
double barrel) ed ai sovrapposti (
over-under),
ricchi di storia di storia e di tradizione, esistono i più moderni
esemplari a canna singola con funzionamento semiautomatico (
semiautomatic)
o manuale (
pump-action, noto anche come
slide-action). Più
raramente si sono visti anche fucili a doppio serbatoio, oppure con caricatore
prismatico amovibile affine a quello utilizzato dai moderni fucili d'assalto.
Storicamente è stato il fucile a funzionamento manuale quello ad essere
adottato per primo dalle FF.AA. . Successivamente, anche le Forze di Polizia
manifestarono un marcato interesse verso questo tipo di arma e, parallelamente,
essa riuscì a suscitare un notevole
interesse anche in tutti quei
cittadini che erano alla ricerca di un'arma adatta alla difesa personale
(e, segnatamente, alla difesa abitativa) che fosse semplice da usare
ma dotata di grande efficacia pratica . Il primo fucile a canna liscia ad
essere utilizzato dalle FF.AA. in maniera massiccia fu il
Winchester M-97,
il quale venne impiegato estensivamente dalle FF.AA. americane durante il
primo conflitto mondiale (1914 - 1918). Era un' arma robusta e di facile
utilizzo e che, senza dubbio,
ha costituito un importante punto di riferimento
per tutti i costruttori mondiali di armi che successivamente si cimentarono
nella costruzione di fucili a canna liscia.
Da non dimenticare è poi l'illustre
Browning modello A-5,
che è stato il primo fucile a canna liscia di tipo semiautomatico
realmente efficiente e che, ancora oggi, costituisce la "
pietra di paragone"
per tutti quei costruttori che realizzano fucili a canna liscia di tipo semiautomatico.
Attualmente esistono un gran numero di fabbricanti, italiani e stranieri,
che realizzano fucili a canna liscia di ELEVATA qualità. Per
l'Italia vanno sicuramente ricordati
Beretta (FP-1201 ed RS-202),
Benelli (M1-Super 90, M3-Super 90, M4-Super 90) e
Franchi (SPAS-12,
SPAS-15 e LAW-12). Per il resto del mondo non può essere dimenticata
la produzione americana, indubbiamente rappresentata da prodotti di qualità
realizzati da
Remington (M-870 e M-11/87),
Winchester (M-1300
e derivati),
Mossberg (M-500 e tutti i suoi derivati ),
Maverick
(M-88 e derivati) e
Scattergun Technologies (che produce superbe elaborazioni
dei modelli 870 ed 11-87 della Remington). Dal punto di vista tecnico, le
caratteristiche principali dei moderni fucili ad anima liscia sono
le seguenti:
- calibro 12
- canna cilindrica da 45 - 50cm (N.B.
diversamente dal fucile per
impiego venatorio o sportivo, il fucile a canna liscia per impieghi difensivi
o professionali normalmente ha la canna clindrica, cioè priva di
strozzatori, per poter utilizzare il più ampio numero possibile di
munizioni !!)
- funzionamento solitamente manuale (
pump action) o semiautomatico
(
semiauto) o, piu' raramente, misto
- ampia possibilità di personalizzazione da parte dell'utente
finale
I fucili per impiego professionale o difensivo,
NON devono assolutamente
essere confusi con quelli, sempre ad anima liscia, destinati al TIRO
A VOLO od all'attività VENATORIA. E' vero che in condizioni disperate
anche la classica doppietta del nonno "...
potrebbe fare egregiamente il
suo dovere sul cattivo di turno...", ma il fucile a canna liscia per
impieghi professionali, o difensivi in genere, DEVE avere certe caratteristiche
tecniche che non possono essere lasciate al caso. In altre parole, e' profondamente
SBAGLIATO utilizzare un sovrapposto (nato per il tiro al piattello) o una
doppietta (nata, supponiamo, per la caccia al beccaccino) per difendere la
propria abitazione, cosi' come sarebbe profondamente STUPIDO se un tutore
dell'ordine utilizzasse le stesse armi per impieghi professionali. Tutto
questo non significa che, diciamo, un Benelli M1-Super 90 "...
e' un arma
micidiale..." se paragonata ad un
Perazzi MX-8 ma, piuttosto, significa
semplicemente che si tratta di due armi completamente DIVERSE tra loro!!
Non bisogna poi pensare, come fanno molti, che "...il classico fucile a pompa..."
sia un'arma per esaltati o per psicolabili. Addirittura, in alcune Sezioni
del TSN viene vietato l'utilizzo di simili armi, nonostante la Sezione stessa
abbia strutture in grado di garantire l'utilizzo in tutta sicurezza dei
fucili a canna liscia. A volte l'utilizzo dei fucili a canna liscia viene
vietato "...
per tacito accordo..." tra i soci e gli esponenti di vertice
delle strutture direttive della Sezione. Altre volte i fucili a canna liscia
non vengono ammessi per motivi legati, diciamo cosi', alla "...
lotta di
classe...", cioe' al fatto che i praticanti delle discipline "
canoniche"
di tiro a segno sono in netta maggioranza rispetto a quelli che praticano
(o che vorrebbero praticare) altre discipline di tiro (comunque legalmente
ammesse) presso quella stessa Sezione del TSN. Inutile dire che, invece di
comportarsi in maniera altamente infantile, sarebbe molto piu' utile e costruttivo
per TUTTI imparare a rispettarsi ed a tollerarsi a vicenda!! Talvolta sono
gli stessi Presidenti di Sezione che vietano l'utilizzo di queste armi per
NON ben motivate "...
esigenze di sicurezza...". E' vero che la sicurezza
va sempre prima di tutto, ma e' pur sempre vero che sono rarissime le Sezioni
del TSN attualmente non in grado di accogliere i tiratori, od i semplici
appassionati. del fucile a canna liscia. Ad ogni modo
il fucile a canna
liscia NON è un'arma da guerra per cui, fatte salve evidenti ragioni
di sicurezza, non si ravvisano motivi validi per escluderne il suo
utilizzo pratico nelle varie Sezioni del TSN. Per quanto riguarda, infine
, il problema della scelta dell'arma da acquistare, naturalmente questa toccherà
all'utilizzatore finale, dal momento che attualmente sono in commercio un
gran numero di fucili a canna liscia. In astratto la distinzione andrà
fatta tra:
- fucili a funzionamento manuale
- fucili a funzionamento semiautomatico (a ricupero di gas o a meccanica
inerziale)
- fucili a funzionamento misto
La marca ed il modello andranno poi scelte in base al caso concreto che,
naturalmente, varierà da individuo ad individuo. Prima di decidere
può essere utile raccogliere informazioni valide seguendo i consigli
di un'armiere competente o consultando le riviste specializzate. Il fattore
economico potrebbe anche essere un altro elemento determinante. Anche se
i fucili a canna liscia hanno un prezzo abbastanza abbordabile, ci sono comunque
modelli più o meno costosi e più o meno sofisticati. Infine,
sulla base delle proprie personali esigenze, l'utilizzatore finale dovrà
compiere la propria scelta.
§2 - Modifiche per migliorare l'efficienza e le prestazioni
Tutti coloro che desiderano utilizzare un fucile a canna liscia per difesa
personale, devono necessariamente convincersi che è necessario sottoporre
l'arma a tutta una serie di modifiche tecniche (
aftermarket), più
o meno complesse, finalizzate al miglioramento delle prestazioni e dell'affidabilità.
Ci sono molti armaioli che, solitamente, distinguono tra modifiche lievi,
medie ed avanzate. Tentando una suddivisione piu precisa, si puo' dire che:
- appartengono alle modifiche LIEVI (
o di primo livello), l'applicazione
delle mire al trizio (fitting tritium sights) e della cinghia di trasporto
(fitting sling)
- appartengono alle modifiche MEDIE (o di secondo livello), l'applicazione
di un nuovo calciolo (fitting new butt-stock), l'accorciamento del calcio
(stock shortening), l'inserimento dello strozzatore piu' opportuno (fitting
the choke) e l'applicazione di un porta colpi supplementare, solitamente
del tipo "side-saddle" in AGGIUNTA alle gia' citate modifiche di tipo lieve
- appartengono alle modifiche AVANZATE (
o di terzo livello), la
sostituzione dell'astina (changing fore-end) per accogliere permanentemente
una torcia elettrica (built-in tactical flashlight), la sostituzione di
tutti i perni di fissaggio della meccanica (changing cross-pins), la sostituzione
di tutte le molle originali (changing springs), la modifica di alcuni comandi
(manetta di armamento, sicura, cut-off, etc.) e/o di alcune parti meccaniche
(cucchiaia) e la maggiorazione della capacita' del serbatoio (tramite specifici
artifici meccanici) in AGGIUNTA alle gia' citate modifiche di tipo lieve
e medio
Iniziando con le modifiche LIEVI, si è visto come esse consistono
in primo luogo nel semplice fissaggio di un buon paio di mire grosse e robuste,
solitamente dotate di chiari riferimenti al trizio (
tritium inserts).
Molte persone che si avvicinanno per la prima volta al tiro con il fucile
a canna liscia non comprendono la ragione di questa modifica fino a quando
"...
non hanno provato sulla loro pelle..." la differenza tra un fucile
dotato ed uno privo mire.
Vanno poi aggiunti gli "
esperti della domenica" che negano a priori
qualsiasi necessita' di installare un buon paio di mire su di un fucile a
canna liscia, non importa se per impieghi difensivi o professionali. Il motivo
addotto da questi presunti esperti è che "...
tanto le mire non
servono...", naturalmente senza dare alcuna ulteriore spiegazione. Certo
che e' patetico vedere uno di questi "
presunti esperti" (e ne
esistono moltissimi!!) motivare le loro affermazioni con un semplice "
SI"
o con un "
NO"!! Ancora più patetico è vedere uno di
questi esperti tenere un "
corso di maneggio armi" o di "
perfezionamento
al tiro" senza sapere minimamente spiegare ai presenti il VERO motivo
per il quale devono essere effettuati certi gesti (e non certi altri).
Ritornando alla questione delle mire,
per convincersi della loro assoluta
necessita' in ordine agli impieghi professionali o difensivi in genere,
basta fare mente locale ad alcuni elementi che possono essere cosi' riassunti:
- la quasi totalità delle aziende produttrici di fucili a canna
liscia a livello mondiale tende a dotare i propri prodotti di mire metalliche
se la loro destinazione è quella del tiro difensivo o dell'impiego
professionale
- tutti i preparatori italiani (
Dallera, Amadini, etc.) e stranieri
(
Wilson, McCormick, Scattergun Technologies. Master Pattern, etc.)
che modificano fucili a canna liscia per le competizioni di Tiro Dinamico
Sportivo o per impeghi difensivi o professionali, installano SEMPRE delle
mire grosse e robuste, con o senza inserti al trizio
- la quasi totalita' degli istruttori di tecniche di tiro difensivo,
a livello mondiale, insiste sulla necessita' assoluta di applicare mire
grosse e robuste sul proprio fucile a canna liscia se lo stesso ne fosse
sprovvisto al momento dell'acquisto
Ma allora, visto che le cose sono cosi' chiare, perchè in Italia
(ed all'estero) ci sono ugualmente cosi' tante persone (fra le quali, non
lo si dimentichi, moltissimi "...
esperti italiani di tutto e di
niente...") che affermano il contrario? Guardando la questione "...
dall'interno...",
si puo' dire che, fondamentalmente, cio' avviene per i seguenti motivi:
- solitamente gli "
esperti" (italiani e stranieri) sono
persone
dotate di una scarsissima cultura e che, per tanto, non sono assolutamente
in grado di capire realmente il contenuto di trattazioni scientifiche,
ne sono in grado di leggere pubblicazioni in lingua diversa dalla loro lingua
madre con il dovuto grado di certezza, a meno che non le leggano esclusivamente
secondo il "
loro" modo di vedere
- solitamente gli "
esperti" (italiani e stranieri) sono persone
estremamente arroganti che pensano di sapere gia' tutto e di non dovere
imparare piu' nulla, quando invece un VERO esperto dovrebbe essere sempre
pronto ad imparare cose nuove ed a massimizzare la propria preparazione
- esiste un fortissimo EQUIVOCO di fondo per cui, in Italia, (quasi)
tutti tendono ad EQUIPARARE l'attività venatoria con l'attività
sportiva (tiro al piattello) e con il tiro difensivo mentre, in realtà,
sparare al piattello e sparare ad un fagiano NON ha nulla a che vedere con
lo sparare ad un criminale armato e pericoloso
- esiste un ulteriore EQUIVOCO di fondo per cui molti pensano che la
stessa cartuccia utilizzata per sparare al piattello o ad un fagiano, sia
ugualmente idonea per difendersi da un'aggressione armata (per un cittadino
qualsiasi) o per avere ragione di un pericoloso latitante (per un operatore
delle Forze dell'Ordine), mentre in realta' le cose non stanno assolutamente
così
L'altra modifica di tipo lieve, di primaria importanza, è l'applicazione
della cinghia di trasporto (
sling, nota anche come
carry sling
oppue come
tactical sling). Esistono due tipi di cinghia di trasporto,
quella classica (
ordinary sling o anche
conventional sling)
e quella tattica (
tactical sling).
La differenza risiede semplicemente nella rispettiva origine. La cinghia
classica ha un'origine CIVILE ed è stata realizzata per facilitare
il porto posteriore (
cioè in spalla, durante una qualsiasi battuta
di caccia) dell'arma, mentre la cinghia tattica ha un'origine MILITARE
ed e' stata creata per facilitare il porto anteriore (
cioè davanti
a se, e pronta al fuoco, tipica dell'impiego militare) dell'arma. Contrariamente
a quanto credono molte persone, la cinghia di trasporto è un accessorio
MOLTO importante non solo per il trasporto ma, anche e soprattutto, per facilitare
l'impiego operativo del proprio fucile. I più famosi istruttori di
tiro operativo (professionale) e difensivo a livello mondiale la consigliano
espressamente. Addirittura, molti di questi istruttori la considerano ESSENZIALE
(sul punto si veda piu ampliamente le opere di
L. Awerbuck, edite
dalla Paladin Press e commercializzate in Italia da Tuttostoria) e non perdono
occasione per sottolinearne i pregi. Dal punto di vista pratico, la cinghia
di trasporto è un accessorio ESSENZIALE per :
- l'esecuzione della transizione (V. oltre in questa stessa pagina)
- non perdere l'arma
- evitare di fare cadere l'arma
- avere sempre l'arma il piu' possibile vicina a se stessi
La tipologia di cinghie attualmente disponibili in commercio è
AMPLISSIMA, per cui la scelta concreta spetterà all'utilizzatore finale.
A mero titolo di suggerimento, si puo dire che è preferibile acquistare
una cinghia :
- realizzata in materiale sintetico come la
Cordura od altra varietà
di
Nylon ad alta resistenza (N.B.
per minimizzare la manutenzione
ed eliminare le cure che richiederebbe una cinghia di cuoio)
- di tipo tattico (per facilitare l'utilizzo pratico)
- di colore scuro (per non rivelare se stessi prematuramente in caso
di aggressione)
- con gli elementi di aggancio metallici robusti e non riflettenti
ATTENZIONE !!
LE SEMPLICI MODIFICHE DI TIPO LIEVE SONO PIU' CHE SUFFICIENTI PER RENDERE
UN QUALSIASI FUCILE A CANNA LISCIA ENORMEMENTE PIU' EFFICIENTE ED AFFIDABILE
SOTTO IL PROFILO PRATICO !! SALVO RARI CASI, DI NORMA LE MODIFICHE DI TIPO
MEDIO ED AVANZATO NON SONO NECESSARIE PER GLI UTENTI COMUNI .
Passiamo ora alle modifiche di tipo medio. Sotto questo punto di vista,
la maggior parte degli armaioli considerano come modifiche di tipo MEDIO
i seguenti interventi:
- applicazione di un nuovo calciolo (
fitting new butt-stock)
- accorciamento del calcio (
stock shortening)
- inserimento dello strozzatore piu' opportuno (
fitting the choke)
- applicazione di un porta colpi supplementare
Per rendere il più COMODO possibile l'utilizzo pratico del fucile
a canna liscia, molti armaioli intervengono sul calcio in due modi diversi.
In primo luogo accorciano il calcio di circa 20 - 25mm, in maniera tale che
dalla parte anteriore della guardia alla punta del calcio la lunghezza sia
INFERIORE ai 400mm. Questo perchè un calcio leggermente più
corto del normale FACILITA enormemente il controllo da parte del tiratore,
anche durante il tiro rapido o durante l'utilizzo delle cariche piu sostenute.
Va ricordato che un fucile con il calcio leggermente più corto rappresenta
un beneficio ENORME per qualsiasi tiratore, a prescindere dalla sua conformazione
fisica. Non deve essere dimenticato che il fucile per impieghi "
operativi"
è profondamente DIVERSO dal fucile per il tiro al piattello o per
impiego venatorio. Nella caccia o nel tiro a volo il fucile viene utilizzato
:
- facendo un movimento del tutto particolare prima di colpire il bersaglio
- con un'inclinazione del tutto particolare rispetto al terreno
Questo è il motivo per il quale le armi destinate all'attività
venatoria o sportiva sono dotate di un calcio con maggiori regolazioni e,
spesso, con il calcio realizzato su misura. Viceversa, in difesa personale,
o in ambito professionale, il fucile viene utilizzato in maniera radicalmente
diversa. E' proprio per questo motivo che molti armaioli ACCORCIANO il calcio
dei fucili quando un cliente richede loro "...
delle modifiche per il tiro
difensivo...". La seconda modifica al calcio, che è una diretta
conseguenza del suo accorciamento, è l'applicazione di un nuovo (e
spesso) calciolo antirinculo. Si tratta di un'operazione che richiede estrema
manualità e che, per tanto, deve essere affidata alle mani esperte
di un buon armaiolo. La terza modifica, spesso effettuata da molti armaioli,
è costituita dall'inserimento dello strozzatore piu' adeguato. Questa
modifica è giustificata da due ragioni particolari:
- lunghezza ridotta della canna
- eccessiva dispersione della rosata
Il fucile a canna liscia per impeghi professionali o difensivi NON è
un fucile per il tiro a volo o per la caccia ai volatili nostrani!! In altre
parole, bisogna sempre tentare di mantenere la rosata il piu' stretta possibile
perchè:
- bisogna massimizzare l'effetto lesivo
- bisogna evitare di colpire degli estranei
L'ultima modifica di tipo medio, è solitamente rappresentata dall'applicazione
di un porta colpi aggiuntivo (solitamente) sul lato sinistro della carcassa.
Dal momento che, durante uno scontro a fuoco, le munizioni sembrano sempre
non essere mai abbastanza, un numero sempre piu' crescente di armaioli riceve
la richiesta di installare un simile accessorio dai propri clienti intenzionati
ad utilizzare il fucile a canna liscia per finalità difensive. Il
modello oggi piu DIFFUSO è il
Side - Saddle (N.B. tradotto letteralmente
significa
sella laterale),
un portacolpi in materiale plastico
(policarbonato) da applicare sul lato (sinistro) della carcassa, in grado
di contenere da 4 ad 8 colpi aggiuntivi.
L'assoluta maggioranza degli istruttori di tiro operativo e difensivo,
a livello mondiale, concorda nel ritenere il Side-Saddle SUPERIORE (
tatticamente
e tecnicamente) rispetto a tutti gli altri portacolpi attualmente in
commercio (N.B. il riferimento è ai portacolpi "
casalinghi"
in cordura) per le seguenti ragioni :
- è estremamente stabile (diversamente dalle cinghie portacolpi
o dai portacolpi in manteriale sintetico applicabili al calcio)
- è facilmente utilizzabile, invariabilmente, dal tiratore destrorso
cosi' come da quello sinistrorso
- è comodo (non pregiudica l'utilizzo dell'arma e non infastisce
il tiratore)
ATTENZIONE !!
LE CARTUCCE VENGONO INSERITE NEL PORTACOLPI CON IL FONDELLO RIVOLTO VERSO
IL BASSO NON PER MOTIVI ESTETICI, MA UNICAMENTE PER RENDERE PIU' SEMPLICE
L'ESTRAZIONE ED IL LORO INSERIMENTO NELL CUCCHIAIA. L'INSERIMENTO DELLE MUNIZIONI
VIEN EEFFETTUATO, CONTRARIAMENTE A QUANTO SOSTENTUO DA ALCUNI "...FINTI
ESPERTI..." PASSANDO "...DA SOTTO..." (CIOE' PER LA VIA PIU' BREVE E SEMPLICE
) E NON PASSANDO "...DA SOPRA..." !!
Infine, veniamo alle modifiche di tipo AVANZATO, fra le quali vengono
normalmente incluse:
- la sostituzione di tutti i perni di fissaggio della meccanica (
changing
cross-pins)
- la sostituzione di tutte le molle originali (
changing springs)
- la modifica di alcuni comandi e/o di alcune parti meccaniche
- la maggiorazione della capacita' del serbatoio
- la sostituzione dell'astina (
changing fore-end)
Per massimizzare l'affidabilità dell'arma e per andare incontro
alle richieste dei clienti più esigenti, gli armaioli SOSTITUISCONO
integralmente le molle ed i perni di fissaggio originali dell'arma con molle
o perni di qualità superiore commercialmente reperibili o, addirittura,
con molle e perni autocostruiti (N.B.
questa operazione è effettuata
solo dagli armaioli piu' esperti). Solitamente vengono sostituite la
molla del serbatoio, quella del percussore e quella di recupero di certi
fucili semiautomatici. Sempre per gli stessi motivi, a volte gli armaioli
effettuano delle modifiche particolari su alcuni comandi di certi fucili
a canna liscia. Gli interventi più richiesti normalmente riguardano:
- la maggiorazione della sicura
- la maggiorazione della manetta di armamento (di certi fucili semiautomatici)
- la maggiorazione del pulsante di chiusura dell'azione
- la sostituzione della cucchiaia
Un'altra modifica PARTICOLARE è quella relativa all'ampliamento
della capacità del serbatoio. Dal momento che durante gli scontri
a fuoco le munizioni sembrano non bastare mai, questa modifica si rivela
necessaria solo ed esclusivamente per quei modelli dotati di un serbatoio
molto ridotto. Qualora il problema dovesse presentarsi, esistono comunque
specifici accesori che gli armaioli possono applicare sui fucili di quei
clienti colpiti da questo particolare problema. La più particolare
di tutte le modifiche di tipo avanzato, è certamente quella relativa
alla sostituzione dell'astina originale con una in grado di ospitare permanentemente
una torcia ad alta intensità. Si tratta di una modifica che solitamente
viene SCONSIGLIATA dagli armaioli stessi, poichè inutile e costosa,
tranne che in due occasioni:
- quando la richiesta viene da un utilizzatore professionale appartenente
alle FF.AA. o alle Forze dell'Ordine
- quando la richiesta proviene da un comune cittadino che ha come
solo
ed unico interesse, quello di utilizzare la propria arma per difesa
abitativa
Limitando il discorso all'utilizzatore civile che ha la necessita di
difendere la propria abitazione per i motivi piu disparati, in questo caso
è essenziale considerare il fatto di avere una torcia elettrica permanentemente
collegata al proprio fucile. Il motivo è che esiste una fortissima
differenza tra utilizzare un'arma corta insieme ad una torcia elettrica,
ed utilizzare un'arma lunga insieme ad una torcia elettrica. Il problema sorge
inevitabilmente qualora si deve compiere una qualsiasi operazione quando tutte
e due le mani sono già impegnate. E' evidente come, qualora vengano
utilizzate un'arm corta ed una torcia elettrica, sara' sufficiente trattenere
ques'ultima sotto il braccio forte (oppure inserirla nella cinghia dei pantaloni)
per liberare la mano debole. Una volta liberata la mano debole, sarà
possibile compiere liberamente l'operazione che doveva essere esegiuta, per
poi impugnare nuovamente la torcia con la mano debole, oppure per impugnare
sladamente l'arma con la propria posizione di tiro preferita a due mani (N.B.
sul punto si veda più ampiamente il testo "Nozioni di difesa personale",
realizzato dal GRURIFRASCA ma edito da Tuttostoria). Chiaramente, tutte
queste operazioni non possono essere eseguite con la stessa semplicità
quando si sta utilizzando un fucile a canna lisica od una qualsiasi altra
arma a canna lunga.
Come sarebbe possibile aprire una porta mentre si
è già costretti ad utilizzare un fucile a canna liscia ed una
torcia elettrica?
Come sarebbe possibile utilizzare il telefono per
chiamare le Forze dell'Ordine nelle stesse condizioni?
Come si potrebbe
raccogliere (o spostare) un qualsiasi oggetto utilizzando contemporaneamente
il fucile e la torcia elettrica? Per risolvere intelligentemente tutti
questi problemi, che in difesa abitativa sono
estremamente frequenti,
oltre al fatto di essere realmente enormi, i migliori (ed i piu noti) istruttori
di tiro difensivo (a livello mondiale) affermano da tempo la necessità
di utilizzare fucili dotati di un'astina modificata in maniera tale da accogliere
permanentemente una torcia elettrica ad alta intensità. Grazie a questo
artificio tecnico è possibile:
- utilizzare contemporaneamente arma e torcia
- avere sempre la possibilita' di liberare la mano debole per compiere
qualsiasi tipo di operazione ausiliaria
Per tutti coloro i quali hanno la necessità di utilizzare un fucile
a canna liscia SOLO ed esclusivamente per difesa abitativa, questo tipo di
modifica (anche se costosa) deve essere presa in serissma considerazione.
E' vero che, attualmente, sono pochissimi gli armaioli in grado di effettuare
una simile modifica (quasi sempre per disinteresse, piuttosto che per effettiva
incapacita' personale), ma si trata sicuramente di una modifica che deve
andare fatta se, e SOLO se, si intende avere un fucile a canna lisica preparato
di tutto punto per la difesa abitativa. Naturalmente, questo tipo di modifica
NON serve necessariametne a tutti i possessori di armi a canna liscia, cosi'
come non tutti i possessori di questo tipo di arma devono obbligatoriamente
effettuare le modifiche indicate in queste brevi note. Le modifiche sono
soltanto il risultato di un insieme di suggerimenti e di opinioni personali,
per cui spettera' al singolo individuo effettuare la scelta finale, chiaramente
sulla base delle sue REALI esigenze. Infine, per tutti coloro i quali desiderano
acquistare un fucile a canna liscia gia' completo di TUTTE, ma proprio
tutte, le modifiche necessarie per scopi difensivi o professionali, si consiglino
i modelli prodotti dalla
Scattergun Technologies. Questa piccola azienda
americana realizza eccellenti modelli di fucili a canna liscia, con funzionamento
semiautomatico o manuale, utilizzando come base dei comuni Remington M-870
e M-11/87. I prodotti della Scattergun Technologies sono comunemente reperibili
su tutto il territorio nazionale attraverso le migliori armerie.
§3 - Munizionamento e fattore di dispersione
Uno dei più grandi VANTAGGI pratici del fucile a canna liscia,
è sicuramente rappresentato dall'amplissima gamma di munizionamento
disponibile sul mercato. L'utilizzatore civile puo' infatti contare su cartucce
a pallini (
birdshots), a pallettoni (
buckshots) ed a palla
singola (
slugs). L' operatore delle FF.AA. o delle Forze dell'Ordine,
può invece contare su di una gamma di munizioni ancora piu'ampia,
comprendente prodotti come i seguenti:
- munizioni con gas lacrimogeno (
tear gas ammo)
- munizioni da sfondamento (
shock-lock ammo)
- munizioni a palla singola in acciaio (
steel slugs)
- munizioni a palla singola in plastica per impieghi antisommossa (
plastic
slugs)
- munizioni c.d. "
a sacchetto"
per impieghi antisommossa (
bean bags, noti anche come
sting shots)
- munizioni a palla singola sottocalibrate (
sabot rounds) in Piombo, Rame o Acciaio
(
lead, copper or steel slugs)
- munizioni con nucleo di dardi d'acciaio (
flechette ammo)
- munizioni a palla singola con palla di tipo sferico (
round ball
ammo)
- muniziioni a palla singola, in Piombo, di tipo europeo, o con palla
Brenneke (
Brenneke slugs)
- munizioni a palla singola, in Piombo, di tipo americano, o con palla
Foster (
Foster slugs)
- munizioni in Piombo, a palla singola, di tipo perforante (
hard-cast slugs)
Naturalmente quello sopra riportato è solo di un piccolo elenco,
del tutto non esaustivo, poichè il mercato produce ogni anno un innumerevole
quantità di "
nuove" munizioni per fucili a canna liscia. Ovviamente
in queste brevi note il discorso
verrà LIMITATO alla difesa personale
di privati cittadini, motivo per cui le uniche munizioni considerate
saranno solo quelle caricate a pallettoni e, SOLO eventualmente, a palla singola.
In linea del tutto generale si può dire che, per la difesa abitativa,
le cartucce caricate a pallettoni DEVONO essere preferite perchè NON
cagionano pericolosi fenomeni di sovrapenetrazione. La pezzatura più
indicata è la classica 11/0 (c.d. "
terzarola") o 00Buck, secondo
la terminologia americana. E' preferibile NON scendere ECCESSIVAMENTE come
dimensione dei pallettoni, anche se alcuni preferiscono cartucce caricate
con piombo di dimensioni minori rispetto a quello usato nelle classiche terzarole.
Se questa fosse la vostra scelta, è preferibile NON scendere al di
sotto dei 7/0, per mantenere le proprietà lesive della munizione sufficientemente
elevate. Per motivi di sicurezza, in difesa abitativa si predilige sempre
la munzione spezzata, poichè se una cartuccia a palla singola dovesse
mancare il bersaglio, anche di poco, sarebbe in grado di provocare immediatamente
una pericolosa sovrapenetrazione. Lo stesso discorso varrebbe anche se il
bersaglio dovesse essere colpito in maniera maldestra, ad esempio con una
ferita di striscio in qualsiasi punto del corpo o con una ferita agli arti.
Viceversa, se una cartuccia a palla singola dovesse attingere correttamente
il bersaglio (N.B.
cioè colpendo la parte alta del torace),
se il posizionamento è ADEGUATO e se la natura della munzione è
CORRETTA, allora ci sono elevate probabilità che essa RIMANGA all'interno
del corpo dell'aggressore, anche se a corta distanza (N.B.
qualsiasi medico
del pronto soccorso lo può confermare !!). Sotto questo punto
di vista bisogna distinguere tra :
- cartucce a palla singola a piena carica (full-power load)
- cartucce a palla singola a carica ridotta (reduced-load / tactical load)
Mentre nel primo caso la potenza è eccessiva e la sovrapenetrazione
è assicurata, anche in caso di colpo diretto al torace, non importa
se frontale o trasversale, nel secondo caso le cose sono nettamente diverse.
Ci sono in circolazione (ormai da qualche decennio) munizioni in calibro12/70
capaci di generare livelli di penetrazione in gelatina balistica di soli
28 - 33cm anche a breve distanza, DIVERSAMENTE dal munizionamento "
classico"
per impieghi venatori, che sviluppa normalmente penetrazioni anche di 80
- 100cm!! Se si analizza ora la stessa situazione ma con riferimento ad una
cartuccia caricata a pallettoni, si potranno osservare alcuni importanti
dettagli. In questo caso, se uno o più pallettoni dovessero mancare
il bersaglio (N.B.
quasi sempre per palese incapacità del tiratore,
e NON per scarsa efficacia della cartuccia !!), in primo luogo rallenterebbero
molto velocemente (a causa della loro forma non aerodinamica) e, in secondo
luogo, NON penetrerebbero mai eccessivamente quello che si trova nelle immediate
vicinanze del bersaglio. Naturalmente, tutto questo NON significa che una
cartuccia caricata a pallettoni che manca il proprio bersaglio sia del tutto
innocua ma, molto più semplicemente, che
è molto MENO pericolosa
della classica cartuccia caricata con una palla di tipo Brenneke (
in
situazioni di difesa personale e, segnatamente, di difesa abitativa)!!
- A Sx, una tipica palla europea,
o di tipo Brenneke, così
chiamata dal nome del suo inventore, il tedesco W. Brenneke. Si tratta di un prodotto
specifico per la caccia al cinghiale (oppure per la caccia a
certi ungulati, almeno dove è ammesso dalla legislazione corrente).
A Dx, una palla con morfologia " a clessidra"
di produzione italiana -
- A Sx, una palla di produzione italiana
in piombo antimoniale, dotata di un peculiare profilo del tipo "a clessidra". Come tutte le palle di questa famiglia, anche
in questo caso i tratta di una palla destinata eminentemente alla caccia al
cinghiale. La parte basale della palla è cava, allo scopo di assicurare
la corretta stabilzizazione durante il volo (N.B. non ruotando assialmente, la stabilizzazione di
questo tipo di palla è assicurata dalla c.d. "stabilizzazione a massa"
). A Dx, un primissimo piano della stessa palla vista in precedenza,
che permette di meglio apprezzare la sua superficie estremamente lucida,
caratteristica tipica delle leghe di piombo ad alto contenuto di antimonio.
Com'è noto, l'antimonio viene aggiunto per aumentare la durezza della
lega, cosa che potrebbe essere necessaria per talune applicazionui, come
quelle di carattere venatorio. -
-A Sx, una palla di morfologia affine
alla Brenneke prodotta dall'italiana Baschieri & Pellagri, e commercializzata con la denominazione di
"Big Game". A Dx, un primo piano della stessa palla che consente di vedere
la chiusura stellare di tipo parziale tipica di questa munizione. La vista
laterale consente di apprezzare la borra di cui è dotata questa palla,
che presenta una singolare affinità con la borra di produzione Gualandi
-
-A Sx, una vista di tre quarti, da
sotto, della palla Baschieri & Pellagri
tipo "Big Game". A Dx, la famosissima
borra-proiettile Gualandi caricate
in una cartucia di produzione Baschieri & Pellagri. -
- A Sx, una vista laterale ravvicinata
della famosissima borra-proiettile Gualandi. Questa palla è nota in
tutto il mondo per le sue fenomenali doti di potenza e precisione. In alcuni
Paesi, come ad esempio in Canada, è venduta addirittura per la caccia
all'alce.A Dx, una palla di tipo "maremmano"
di produzione nazionale, caratterizzata da un proiettile di tipo sferico
-
- A Sx, una cartuccia di tipo non
letale prodotta dalla GFL. Contiene dei pallettoni in gomma di media durezza
e fa parte della c.d "linea verde"
della GFL. A Dx, una cartuccia di tipo non letale prodotta dalla GFL contenente
una palla in gomma con il tipico profilo "a clessidra". -
- A Sx, una cartuccia caricata a pallettoni
di produzione italiana. Si tratta di un tipico prodotto destinato al settore
venatorio, ma che può dare ottimi risultati anche se impiegato per
finalità difensive. A Dx, un primo piano dei pallettoni e del coperchio
di chiusura della stessa cartuccia. Il coperchio di chiusura (c.d. disco) riporta la scritta 11/0, che indica
la tipologia di pallettoni impiegata per l'assemblaggio di questa cartuccia.
A livello merceologico, questa cartuccia è l'equivalente delle cartucce
americane di tipo 00#Buck.-
- A Sx, un primo piano della Mimetic
tipo "11/0". Si tratta di una cartuccia di produzione italiana destinata
al settore venatorio. Come avviene per le cartucce di questo tipo, la chiusura
è discoidale, ed è affidata ad un disco di materiale plastico.
-
L'esperienza degli ultimi cinquanta anni ha inequivocabilmente
dimostrato come
le cartucce più INDICATE per la difesa abitativa
(e per la difesa personale in genere) sono le classiche "
terzarole"
di produzione italiana (od europea), o le altrettanto note
#00 (o
"
doppio zero") di produzione americana, entrambe da 70mm. Questa loro
idoneità , sotto il profilo balistico terminale, trova la sua esclusiva
giustificazione nella tipologia della ferita che questa cartuccia è
in grado di cagionare. Per ulteriori approfondimenti si rimanda alla parte
relativa alla balistica terminale delle munizioni in calibro 12 presente
in questo stesso sito. Quello che è comunque importante sottolineare,
in tema di balistica terminale, è che "...
il bello del fucile
a canna liscia..." NON è la sua capacità di disperdere
i pallettoni o i pallini, bensì, si tratta della sua capacità
di collocare un numero elevato di pallettoni in uno spazio estremamente ristretto!!
ATTENZIONE !!
LA CARTUCCIA PIU' INDICATA PER SCOPI DIFENSIVI O PROFESSIONALI, RELATIVAMENTE
AD UN'ARMA A CANNA LISCIA, E' UNA CARTUCCIA DA 32 GRAMMI DI PIOMBO CONTENENTE
9 PALLETTONI, DOTATA DI UNA VELOCITA' ALA BOCCA NORMALMENTE COMPRESA TRA
I 380 ED I 420 METRI AL SECONDO.
Putroppo la confusione su questo aspetto, fondamentale per comprendere
le reali potenzialità lesive delle munizioni in calibro 12,
è estremamente ELEVATA in Italia (N.B.
ma anche all'estero
gli stupidi non sono da meno!!). Secondo un crescente numero di "
...esperti
in pantofole nazionali ed esteri...", il vantaggio principale del fucile
a canna liscia (a prescindere che si tratti di un modello semiautomatico
o manuale), è costituito dalla sua capacità di "
allargare
la rosata". Evidentemente queste persone o sono in totale malafede, oppure
sono del tutto ignoranti!! Oppure, nella migliore delle ipotesi, si tratta
di persone che stanno parlando di una cosa che conoscono solo vagamente o
che stanno parlando (cosa molto frequente tra i vari esperti propinati dai
mass-media a tamburo battente) solo "...
per sentito dire...". In
qualsiasi caso, questi patetici soggetti dovrebbero starsene zitti, anche
se
putroppo sono sempre gli stupidi e gli incapaci ad avere voce in
capitolo. Queste persone sembrano ignorare il fatto che i pallettoni, oltre
al fatto che perdono rapidamente velocità (a causa della loro forma),
si disperdono in maniera proporzionale all'aumentare della distanza. Non
per niente il fucile a canna liscia e' universalmente noto come "...
la
migliore arma per il combattimento ravvicinato..." quando viene caricata
con cartucce a pallettoni.
ATTENZIONE
!!
IL PESO IDEALE DI UNA CARTUCCIA (PER FUCILE A CANNA LISCIA) DEDICATA
ESCLUSIVAMENTE A SCOPI DIFENSIVI O PROFESSIONALI E' COMPRESO TRA 32 E 36
GRAMMI DI PIOMBO, CON UNA NETTA PREFERENZA PER LE CARTUCCE DI PESO MINORE
!! LA RAGIONE DELLA PREFERENZA PER IL PESO MINORE DEVE RICERCARSI NEL FATTO
CHE PIU' IL PESO E' ELEVATO E PIU' TENDONO A SALIRE IL RINCULO PERCEPITO
DAL TIRATORE E LA CAPACITA' DI PENETRAZIONE SUL BERSAGLIO. SE IL RINCULO
DOVESSE ESSERE ECCESSIVO LA CONTROLLABILITA' DELL'ARMA NE VERREBBE PREGIUDICATA!!
SE LA PENETRAZIONE DOVESSE ESSERE ECCESSIVA, L'AGGRESSORE POTREBBE NON ESSERE
NEUTRALZIZATO CON SUFFICIENTE CELERITA' O POTREBBERO ESSERE COLPITI TERZI
ESTRANEI (EVENTUALMENTE) PRESENTI IN LOCO !!
In altre parole più la distanza aumenta, più la munizione
perde di lesività, e NON il contrario!! Questo discorso conduce direttamente
al problema della dispersione delle cartucce a pallettoni e, più in
generale, di tutte le cartucce con munizione spezzata. Ogni cartuccia a
pallettoni ha un suo
fattore di dispersione (
patterning) che
DEVE essere preventivamente conosciuto dal tiratore prima che la cartuccia
venga effettivamente utilizzata per difesa abitativa (personale). Questo
implica che il tiratore effettui una serie di prove preliminari per individuare
la cartuccia che più si adatti al suo fucile e, di conseguenza, alle
sue esigenze. In ordine a questo problema, va ricordato che NON si deve fare
confusione con le "
classiche" prove di rosata effettuate con i fucili
per impiego venatorio. Quando si prova una doppietta, ad esempio, si colloca
un bersaglio a 30 - 35m e si va a verificare come di distribuiscono i pallini.
In difesa abitativa
non si spara a queste distanze, per cui bisognerà
sapere come sparerà il fucile a 5 - 10 m o più precisamente,
quale sarà il diametro della rosata a quella distanza. Questo implica,
necessariamente, che il tiratore sappia perfettamente il diametro della rosata
anche a distanze superiori a quelle tipiche degli scontri a fuoco che si possono
verificare in difesa abitativa. Quello che è assolutamente importante
capire e' che il tiratore deve:
- provare individualmente il proprio fucile
- trovare personalmente la migliore combinazione arma-cartuccia
Infatti, troppe persone IGNORANO che, nonostante le apparenze:
- ogni cartuccia di ogni singola marca, pur se a parità di distanza
e di fucile impiegato, origina una rosata completamente diversa da quella
prodotta da una cartuccia affine ma di marca diversa (N.B.
questo significa,
ad esempio, che una Federal è diversa da una Winchester, così
come è diversa da una Remington oppure da una RWS !!)
- due fucili della stessa marca e dello stesso modello daranno rosate
DIVERSE a parità di distanza d'impiego e di cartuccia
Se, per qualsiasi motivo, le dimensioni della rosata non dovessero essere
"
soddisfacenti", è buona regola sottoporre il problema al proprio
armiere di fiducia e richiedere l'inserirmento dello strozzatore più
opportuno. Sotto questo aspetto va ricordato che la lunghezza della canna
gioca un ruolo molto importante, e non va dimenticato che più la
canna è corta, più l'inserimento di uno strozzatore diventa
necessario. Molti sostengono che "...
un fucile con la canna corta è
più letale di un fucile con la canna lunga...", ma si tratta di
una "...
chiacchera da bar..." del tutto priva di fondamento scientifico!!
Non si riesce a capire come certi "...
esperti della domenica..." continuino
ad insistere nel sostenere che "...
una rosata larga è più
letale di una rosata stretta...", quando "...
la sporca realtà
della strada..." ha, da sempre, dimostrato esattamente il contrario!!
ATTENZIONE !!
NONOSTANTE QUANTO SOSTENUTO DA TALUNI SAPIENTI, L'IMPIEGO DELLE MUNIZIONI
PER FUCILE A CANNA LISCIA NELL'AMBITO DELLA C.D. DIFESA ABITATIVA (CIOE'
DA PARTE DI PRIVATI CITTADINI NEL PROPRIO DOMICILIO) E' DEL TUTTO LECITO
!! QUALSIASI MUNIZIONE REPERIBILE COMUNEMENTE IN UNA QUALSIASI ARMERIA ITALIANA
PUO' ESSERE INVARIABILMENTE UTILIZZATA PER FINALITA' DIFENSIVE. NON ESISTE
INFATTI ALCUNA NORMA DELL'ORDINAMENTO GIURIDICO ITALIANO VIGENTE CHE VIETI
L'IMPIEGO DI UNA QUALSIASI CARTUCCIA COMMERCIALE DA PARTE DEI COMUNI
CITTADINI IN POSSESSO DI REGOLARE PORTO D'ARMI !!
Una "...
rosata larga..." è indubbiamente utile per colpire
un fagiano od un beccaccino, ma non per colpire un bipede violento ed irascibile!!
Andare a caccia, in altre parole, non è la stessa cosa che difendere
la propria vita. La capacità di concentrare la rosata è
l'elemento che contraddistingue realmente il fucile a canna liscia sotto
il profilo della balistica terminale. Naturalmente, per ottenere questo risultato
e' necessario non solo scegliere il fucile piu' adatto (provvedendo anche
ad inserire uno strozzatore, se dovesse essere necessario), ma anche scegliere
la cartuccia in grado di "...
accordarsi maggiormente..." con il proprio
fucile. Per essere più chiari, si potrebbe fare un parallelo con il
mondo dell'automobilismo. Per vincere serve una macchina competitiva, ma
la macchina è solo una delle due facce della medaglia. In altre parole,
è vero che "...
la macchina è importante...", ma per
ottenere il risultato conta anche la benzina (cioè le munizioni che
si scelgono) non solo la macchina (cioè il fucile), per quanto competitiva
e sofisticata possa essere!!
ATTENZIONE !!
NONOSTANTE QUANTO SOSTENUTO DA TALUNI SAPIENTI, L'IMPIEGO DEL FUCILE
A CANNA LISCIA NELL'AMBITO DELLA C.D. DIFESA ABITATIVA (CIOE' DA PARTE DI
PRIVATI CITTADINI NEL PROPRIO DOMICILIO) E' DEL TUTTO LECITO !! NON ESISTE
INFATTI ALCUNA NORMA DELL'ORDINAMENTO GIURIDICO ITALIANO VIGENTE CHE VIETI
L'IMPIEGO DI QUESTO TIPO DI ARMA DA PARTE DEI COMUNI CITTADINI IN POSSESSO
DI REGOLARE PORTO D'ARMI !!
§4 - Caricamento e scaricamento del fucile ad anima liscia
Una delle cose più ignorate in riferimento al maneggio del fucile
a canna liscia è la sua esatta modalita' di preparazione al tiro,
cioe' il modo in cui deve essere effettuato il caricamento e, di conseguenza,
lo scaricamento. Per semplificare le cose, consideriamo i tre modelli di fucile
a canna liscia maggiormente impiegati per utilizzo professionale o difensivo
in genere:
- modello a funzionamento manuale (Remington M-870 e simili)
- modello a funzionamento semiautomatico a ricupero di gas (Remigton
M-11/87 e simili)
- modello a funzionamento semiautomatico di tipo inerziale (Benelli M1-Super
90 e simili)
Premesso che, per motivi di SICUREZZA, in tutti e tre i casi le
operazioni di caricamento (
loading) e di scaricamento (
unloading)
verranno effettuate con l'arma appoggiata sulla spalla (
shouldered weapon)
e con la volata puntata verso terra (
downrange muzzle position), la
procedura si svolgerà come segue:
Caso A - modello a funzionamento manuale (Remington M-870 e simili)
CARICAMENTO
(A - 1) inserire tutti i colpi passando direttamente dal serbatoio (senza
mai diversificare tra primo colpo direttamente in camera e colpi successivi
nel serbatoio, al fine di limitare il più possibile la confusione)
(A - 2) camerare il primo colpo facendo arretrare ed avanzare vigorosamente
l'astina
SCARICAMENTO
(A - 3) Come prima possibilità, premere il cut-off ed arretrare
lentamente l'astina, in maniera tale da togliere il colpo in camera (N.B.
se non dovessero esserci colpi in camera, passare direttamente alla fase
successiva)
(A - 4) Agire sul pulsante per il blocco delle cartucce e, successivamente,
premere sulla cucchiaia per fare fuoriuscire tutti i colpi rimasti nel sebatoio
inclinando, se necessario, l'arma su di un fianco
(A - 5) In alternativa, togliere tutti i colpi facendoli passare dalla
camera, tramite opportuno movimento dell'astina (N.B.
è una procedura
più LENTA e più PERICOLOSA della precedente, perchè
esiste il rischio di dimenticare un colpo in camera)
Caso B - modello a funzionamento semiautomatico a ricupero di gas
(Remigton M-11/87 e simili)
CARICAMENTO
(B - 1) Inserire tutti i colpi passando direttamente dal serbatoio (senza
mai diversificare tra primo colpo direttamente in camera e colpi successivi
nel serbatoio, al fine di limitare al massimo la confusione)
SCARICAMENTO
(B - 2) Agire sulla manetta d'armamento tante volte quante sono le cartucce
che sono state introdotte
Caso C - modello a funzionamento semiautomatico di tipo inerziale (Benelli
M1-Super 90 e simili)
CARICAMENTO
(C - 1) Inserire il primo colpo direttamente nella camera (N.B.
questa
diversificazione e' dovuta alla peculiare organizzazione meccanica del Benelli
M1-Super 90)
(C - 2) Inserire tutti i colpi successivi direttamente nel serbatoio
(N.B.
questa diversificazione non deve essere effettuata su armi che
non hanno la stessa organizzazione meccanica del Benelli M1-Super90)
SCARICAMENTO
(C - 3) Agire direttamente sulla manetta d'armamento per espellere il
primo colpo
(C - 4) Agire sull'apposito pulsante (
drop lever) posto sul lato
destro della guardia PRIMA di arretrare OGNI volta la manetta di armamento
per estrarre TUTTI i colpi rimanenti introdotti nel serbatoio
Delle due manovre, quella di caricamento è sicuramente quella
che da sempre provoca i maggiori problemi esecutivi a tutti
i tiratori. Tutti vogliono essere "
molto veloci" nel caricare
il proprio fucile, ma non hanno mai il tempo (e la voglia) di applicarsi
nello studio della tecnica più corretta. Il problema fondamentale
nasce dal fatto che, quando si vuole essere "
più veloci del normale",
di solito le cartucce cominciano a cadere a terra, oppure l'ingresso del
serbatoio non si trova più!! Per semplificare la procedura di
caricamento si può ricorrere al seguente schema, che è sicuramente
il più diffuso a livello mondiale:
- si prende una cartuccia (dalla tasca o dal portacartucce) in maniera
tale che il fondello appoggi contro il mignolo e l'orlo appoggi contro l'indice
- si usa la parte anteriore della guardia come rotaia per guidare la
cartuccia all'imbocco del serbatoio
- si fa scorrere il mignolo lungo la guardia per indirizzare correttamente
l'orlo della cartuccia verso il serbatoio
- non appena l'orlo della cartuccia (ed il dito indice) incontra l'imbocco
del serbatoio, inclinare leggermente la cartuccia e premerla decisamente
dentro lo stesso spingendola con il pollice
- ripetere la procedura con tutte le cartucce rimanenti fino al riempimento
del serbatoio
Questo schema è lo stesso adottato dai più noti istruttori
di tiro difensivo a livello mondiale (M. Ayoob, L. Awerbuck, C. Smith, C.
Taylor, G. Suarez. R. Avery, etc.), ed il suo tratto distintivo fondamentale
è costituito dal fatto di spingere l'esecutore ad utilizzare il TATTO
e non la vista per iniziare e concludere l'intera manovra di caricamento.
Questo è estremamente importante perchè, sotto stress, è
necessario guardare l'ambiente circostante e non le proprie mani o la propria
arma. Indirizzare lo sguardo nella posizione sbagliata signifca, spesso e
volentieri, fare la differenza tra la vita e la morte !! Per questo motivo
occorre diffidare di tutti quegli "
esperti della domenica" che:
- pretendono di insegnare a caricare un fucile guardando in continuazione
verso l'arma e non verso l'ambiente circostante (N.B. questo è uno
degli elementi che differenziano "...
un vero istruttore..." da un
pagliaccio!!)
- sostengono che il fucile vada caricato in maniera del tutto innaturale
(N.B. se l'imbocco del serbatoio "
sta di sotto" è inutile sostenere
che il fucile deve essere "
caricato da sopra" o "
girandolo su
di un lato" come fanno molti pseudo-esperti italiani e stranieri)
Dal momento che la mancata comprensione o la conoscenza imperfetta delle
tecniche di caricamento e scaricamento è una delle principali cause
di incidenti mortali in Italia (e nel resto del mondo), è assolutamente
NECESSARIO che TUTTI i proprietari di armi mettano da parte il loro stupido
orgoglio e la loro squallida ignoranza, e si diano il più possibile
da fare per comprendere PERFETTAMENTE come caricare e scaricare correttamente
la propria arma!! Non importa che tipo di arma si possiede, quello che importa
è agire SEMPRE con la massima sicurezza, per cui leggete sempre il
manuale di istruzioni, esercitatevi in bianco e poi (ma solo poi), inziate
ad esercitarvi al poligono con delle vere munizioni.
§5 - Le posizioni di tiro in generale
Le posizioni di tiro (
firing positions, altresì note come
shooting positions) sono delle particolari posture fisiche utilizzate
per colpire un certo bersaglio (specificamente individuato dal tiratore)
nella maniera più comoda ed efficiente possibile. Solitamente esse
vengono classificate in senso verticale, cioè a seconda del fatto
che il tiratore sia piu' o meno vicino al terreno e, quindi, a seconda del
rapporto che si viene a creare tra stabilità (di tiro) ed esposizione
(al fuoco dell'aggressore). In tal senso si potra' distinguere tra:
- posizione eretta (
standing position)
- posizione inginocchiata con appoggio (
supported kneeling position)
- posizione inginocchiata senza appoggio (
unsupported kneeling position)
- posizione inginocchiata (
double kneeling position)
- posizione Phillips (
Phillips position)
- posizione accovacciata (
squatting position)
- posizione seduta (
sitting position)
- posizione prona (
prone position)
Le posizioni di tiro sono estremamente importanti, perchè, insieme
allo sfruttamento CORRETTO degli elementi di copertura e di occultamento
sono in grado, con impressionante frequenza, di fare la differenza tra la
vita e la morte!! Putroppo molte persone, non solo pensano alle varie
posizioni di tiro come degli elementi rigidi ed immutabili, ma anche come
strumenti del tutto privi di difetti. Se chi usa le armi (non importa se per
lavoro o per divertimento) cominciasse anche ad utilizzare meglio il proprio
cervello, si renderebbe immediatemente conto del fatto che ogni posizione
di tiro ha i suoi pregi ed i suoi difetti. Conoscendo pregi e difetti di ogni
singola posizione di tiro, l'utilizzatore finale di qualsiasi arma sapra'
a priori quando e perche' utilizzare (o non utilizzare) una determinata posizione.
Una breve analisi delle posizioni oggi principalmente insegnate ed utilizzate
potrà mettere facilmente in evidenza tutti questi fattori. In sintesi
essi saranno i seguenti (N.B.
sul tema si veda piu' ampiamente i testi
Nozioni di difesa personale e Tactical reality: an uncommon look at common
sense firearms training and tactics, entrambi commercializzati in Italia
da Tuttostoria):
Posizione eretta
La posizione eretta (
standing position) è la più
naturale tra tutte le posizioni di tiro attualmente conosciute. Poche persone
si rendono conto del fatto che esiste una profonda DIFFERENZA tra l'utilizzo
di questa posizione presso la locale Sezione del TSN, e l'utilizzo della
stessa posizione in un REALE scontro a fuoco. Quando si spara in tutta tranqullità
nella piazzola del poligono non ha senso preoccuparsi di assumere una posizione
diversa da quella eretta. Viceversa, in un vero scontro a fuoco, le cose
stanno in maniera esattamente diversa!! Quando i proiettili "...
iniziano
a volare...", la posizione eretta diventa automaticamente la più
sconsigliata di TUTTE le posizioni tiro esistenti, perchè è
assolutamente NECESSARIO ridurre la propria esposizione e rispondere al fuoco.
Per questo motivo, durante un VERO scontro a fuoco la posizione eretta verrà
utilizzata se, e solo se, mancano il tempo e/o lo spazio per assumere una
posizione diversa.
Posizione inginocchiata con appoggio
La posizione inginocchiata con appoggio (
supported kneeling position)
è una posizione di derivazione militare che ha lo scopo di fornire
un solido appoggio anteriore alla propria arma, in maniera tale da massimizzare
la precisione nel tiro. Il suo difetto principale è costituito dal
fatto che è molto piu' lenta da assumere rispetto alla posizione inginocchiata
con appoggio. Un suo ulteriore difetto è rappresentato dal fatto
che, una volta assunta, è del tutto impossibile effettuare qualsiasi
tipo di correzione in senso verticale od orizzontale. I suoi vantaggi principali
sono rappresentati dalla precisione di tiro (per cui questa posizione verrà
utilizzata solo quando è necessario colpire bersagli molto piccoli
e molto distanti) e dalla riduzione della sagoma (superiore a quanto offerto
dalla posizione inginochiata senza appoggio).
Posizione inginocchiata senza appoggio
La posizione inginocchiata senza appoggio (
unsupported kneeling position),
nota anche come posizione inginocchiata rapida (
speed kneeling position)
è una posizione inginocchiata sviluppata molti decenni fa dalla Scuola
di Addestramento al Tiro dell'FBI (anche se molti sostengono che si sia sviluppata
in seno alle FF.AA. e che sia stata adottata dall'FBI solo successivamente).
Il suo svantaggio principale è costituito dal fatto che non offre
una stabilità eccezionale (per cui la si deve usare quando non e necessario
colpire un bersaglio in modo estremamente preciso). Tuttavia, essa possiede
un gran numero di aspetti positivi. Infatti, oltre a ridurre consistentemente
la sagoma del tiratore, essa ha un tempo di esecuzione molto ridotto. Non
va poi dimenticato che permette una serie praticamente infinita di correzioni,
in senso verticale ed orizzontale, della direzione della volata dell'arma.
Inoltre questa posizione consente di effettuare le traslazioni e le rotazioni
con estrema facilità, cosa che POCHE altre "
posizioni a bassa esposizione"
sono in grado di fare.
Posizione inginocchiata di tipo doppio
La posizione inginocchiata di tipo doppio (
double kneeling position)
è una variante particolare della posizione inginocchiata senza appoggio
caratterizzata da un elevato numero di aspetti positivi. In primo luogo,
è estremamente rapida da assumere, inoltre, è in grado di garantire
un'enorme facilitazione nella correzione dell'elevazione e della deriva della
propria arma. E' una posizione eccellente per eliminare gli inceppamenti o
per sparare quando si ha ricevuto una ferita ad un braccio. Il suo piu' grande
pregio è sicuramente quello di consentire di sparare con estrema facilità
da ambo i lati di una barricata o di un qualsiasi altro riparo. Non
deve poi essere dimenticato che consente un'elevata riduzione dell'esposizione
al fuoco dell'aggressore. Allo stato attuale la sue vera origine non è
del tutto chiara. Il suo unico difetto è la sua stabilità non
eccezionale.
Posizione Phillips
La posizione Phillips (
Phillips position) è una variante
pressochè sconosciuta della posizione inginocchiata con appoggio,
ideata alcuni anni fa da Ron Phillips, allo scopo di ridurre il piu possibile
l'esposizione al fuoco avversario quando si spara dalla barricata dal proprio
"
lato forte". Attualmente è scarsamente diffusa e, proprio
per questo, altrettanto scarsamente praticata. Spesso questa posizione viene
considerata come equivalente della posizione inginocchiata di tipo doppio
(N.B. molti autori considerano i termini "
posizione Phillips" e "
posizione
inginocchiata di tipo doppio" come sinonimi), anche se in realtà
esistono delle profonde differenze. Infatti, la prima ha come scopo quello
di unificare tutti i pregi e tutti i difetti della posizione inginocchiata
con appggio mentre si spara dal SOLO lato forte della barricata (anche se
ha il VANTAGGIO di ridurre ulteriormente la propria esposizione), mentre
la seconda ha come scopo essenziale quello di rendere possibile il tiro da
ambo i lati di una ipotetica barricata. Non deve essere dimenticato che, mentre
utilizzando un fucile semiautomatico, questa posizione puo' essere comunque
sfruttata, la stessa posizione è praticamente impossibile da adottare
qualora si utilizzi un fucile a funzionamento manuale.
Posizione accovacciata
La posizione accovacciata (
squatting position) è una posizione
in grado di generare un solido sostegno grazie al fatto che le braccia sono
entrambe appoggiate sulle gambe (i bicipiti entrano in stretto contatto con
i quadricipiti femorali) e che i piedi si appoggiano completamente a terra.
La sua vera origine è del tutto ignota. Infatti, anche se molti pseudo-esperti
sostengono che sia stata ideata dalle FF.AA. americane operanti in Viet-nam,
in realtà non esiste NESSUNA traccia storica precisa in grado di
supportare questa tesi. Il suo vantaggio principale è costituito
dal fatto che aumenta la stabilità e riduce l'esposizione al fuoco
avversario. Un ulteriore vantaggio è rappresentato dall'elevata velocità
di esecuzione, inoltre non va dimenticato che molte persone la ritenegono
"...
molto piu' naturale delle posizioni inginocchiate..." a causa
della loro conformazione fisica. Il principale difetto di questa posizione
è rappresentato dal fatto che impedisce ogni possibile variazione
nell'elevazione dell'arma. Viceversa, la deriva può essere ugualmente
corretta con piccoli movimenti del corpo o, addirittura, con piccoli saltelli.
Posizione prona
La posizione prona (
prone position) è la posizione che
garantisce il MASSIMO della stabilità e della precisione sul bersaglio,
nonchè la massima riduzione di sagoma al fuoco nemico. Per molti
versi, si tratta quindi della posizione "...
più sicura..."
tra tutte le posizioni di tiro oggi utilizzate. Uno dei suoi difetti principali
è rappresentato dal fatto di avere un tempo di esecuzione molto lungo.
Un altro difetto è il fatto di richiedere un allineamento perfetto
verso il bersaglio, dal momento che altrimenti sorgerebbero delle tensioni
muscolari incontrollabili che renderebbero impossibile il tiro entro breve
tempo. Dal momento che spesso questo allineamento potrebbe determinare un'esposizione
involontaria parti del proprio corpo al fuoco nemico, è necessario
porre particolare attenzione a questo fenomeno. Per questo motivo
un tiratore attento deve essere perfettamente conscio dell'ambiente circostante
per evitare che diventare involontariamente un bersaglio mentre sta utilizzando
una posizione che almeno teoricamente dovrebbe garantire il massimo della
protezione al fuoco nemico. Un ulteriore, e grave, difetto della posizione
prona è costituito dal fatto che un eventuale colpo che impatta sul
terreno a breve distanza potrebbe quasi sicuramente colpire il tiratore
nella scatola cranica, con effetti terminali facilmente immagnabili. L'origine
di questa posizione va ricercata nelle dottrine di combattimento delle FF.AA.
di tutto il mondo.
Posizione seduta
La posizione seduta (
sitting position) è una posizione
SCARSAMENTE utilizzata, il cui UNICO vantaggio deve essere ravvisato nell'elevato
grado di stabilità che puo generare. A parte questo, l'unico altro
vantaggio è quello di ridurre la propria esposizione al fuoco dell'aggressore.
Tuttavia, si tratta di un vantaggio relativo, infatti la posizione seduta
è estremamente scomoda (e non puo essere tenuta per periodi prolungati)
ed è anche molto lenta da assumere (e quindi riduce i tempi di reazione
all'azione avversaria). Inoltre, qualora si dovesse essere colpiti, esiste
un'altissima probabilità di riportare una ferita molto grave. Per
questo motivo ne viene consigliato l'utilizzo solo verso bersagli che, per
la loro posizione o per la loro natura, molto difficilmente possono rispondere
al fuoco. Infine, data la scarsa possibilità di effettuare correzioni
in altezza ed in derivazione, si preferisce utilizzare questa posizione SOLO
nei confronti di bersagli statici, lontani e scarsamente pericolosi. L'origine
di questa posizione è attulamente oggetto di accanite discussioni.
ATTENZIONE!!
CHIUNQUE DECIDA DI IMPARARE AD USARE UN'ARMA PER DIFESA PERSONALE, O
CHE DEVE SAPERE COME IMPIEGARE UNA QUALSIASI ARMA PER MOTIVI ISTITUZIONALI,
DEVE IMPARARE ALLA PERFEZIONE TUTTE LE POSIZIONI DI TIRO CONOSCIUTE
E PRATICATE ATTUALMENTE!!
In conclusione, NON esiste la posizione di tiro perfetta con il fucile
a canna liscia, così come NON esiste con le armi corte (N.B.
sull'argomento
si veda più in dettaglio il testo "Nozioni di difesa personale" realzizato
dal GRURIFRASCA ma edito da Tuttostoria). Un tiratore serio e competente
tiene la propria mente il piu' aperta possibile in modo da imparare
tutto quello che gli potrebbe essere REALMENTE utile. Non bisogna assolutamente
avere dei preconcetti "...
sulla posizione migliore..." o "...
su
quella peggiore...". Per effettuare la scelta "
esatta", tutto
dipenderà dalle concrete condizioni in cui il tiratore dovrà
agire. Sul campo, il tiratore dovrà essere estremamente cosciente dell'ambiente
circostante in maniera tale da sfruttarne tutti i vantaggi ed evitarne tutti
gli svantaggi (ed i pericoli). Questo gli consentirà, volta dopo volta,
di utilizzare la posizione di tiro migliore in riferimento alle esigenze
concrete di quello specifico momento.
§6 - Le posizioni (modalità) di trasporto con e senza
cinghia
Le posizioni di trasporto sono delle particolarissime posizioni che vengono
utilizzate SOLO ed esclusivamente per trasportare il fucile a canna liscia
(od una qualsiasi altra arma lunga) nel luogo dove dovrà essere effettivamente
utilizzato. Sono delle posizioni che, in altre parole, sono prodromiche alle
ben più note posizioni di attesa (V. voce a se), e che hanno come
scopo quello di consentire il trasporto del proprio fucile a canna liscia
(o di qualsiasi altra arma lunga) nella maniera piu' SICURA possibile per
il suo utilizzatore. Solitamente queste posizioni si distinguono a seconda
che prevedano o meno l'utilizzo della cinghia di trasporto. Appartengono
alla categoria delle posizioni di trasporto con cinghia:
- la posizione di trasporto africana
- la posizione di trasporto americana
La
posizione di trasporto africana (
african carry position,
nota anche come
african carry) è una posizione caratterizzata
dal fatto di consentire di trasportare il fucile, sulla spalla debole del
tiratore, con la volata rivolta verso il basso. Per passare dalla posizione
di trasporto africana a quella di puntamento sul bersaglio (dismount), il
tiratore dovrà compiere i seguenti movimenti:
- afferrare il fucile
- ruotare il fucile di 180° lungo l'asse orizzontale
- impugnare correttamente il fucile posizionando correttamente la mano
forte e la mano debole
- appoggiare bene il fucile sulla spalla forte
- prepararsi ad aprire il fuoco, quando e se necessario
Per riportare il fucile nella posizione di trasporto africana, occorrerà
ripetere i movimenti citati in pecedenza nella sequenza inversa. La
posizione
di trasporto americana (
american carry position, nota anche come
american carry) è, attualmente, la posizione di gran lunga
più diffusa al mondo. Si tratta, in altre parole, della posizione che
consente il trasporto del fucile sulla spalla forte del tiratore e con la
volata dell'arma rivolta verso l'alto. Per passare dalla posizione di trasporto
americana a quella di puntamento sul bersaglio (
dismount), il tiratore
dovrà compiere i seguenti movimenti:
- afferrare il fucile
- ruotare il fucile di 180° lungo l'asse verticale
- impugnare correttamente il fucile posizionando correttamente la mano
forte e la mano debole
- appoggiare bene il fucile sulla spalla forte
- prepararsi ad aprire il fuoco, quando e se necessario
Per riportare il fucile nella posizione di trasporto americana, occorrerà
ripetere i movimenti citati in pecedenza nella sequenza inversa. Dopo avere
analizzato sinteticamente le posizioni di trasporto con la cinghia, passiamo
ora all'analisi della categoria delle posizioni di trasporto senza cinghia.
Atualmente, a questa categoria appartiene un'unica posizione, nota piuttosto
genericamente come "
posizione laterale", oppure come "
posizione
verticale", o anche come "
posizione della tasca" (perche' il fucile
è collocato sul lato forte con la guardia all'altezza della tasca
). Per assumere questa posizione, si tratta semplicmente di:
- togliere la mano debole dall'astina
- abbassare il calcio del fucile (spostandolo verso terra)
- ruotare il fucile di 90° verso l'alto
- portare il fucile, collocato in posizione verticale, in contatto con
il proprio lato forte
- mettere la guardia all'altezza della tasca dei propri pantaloni
- poteggere la guardia con la propria mano forte
Per passare dalla posizione di trasporto laterale al puntamento sul bersaglio,
occorrerà ripetere la sequenza indicata in precedenza in maniera inversa.
Ove sia possibile, è sempre preferibile trasportate il fucile utilizzando
l'apposita cinghia di trasporto. Se la cinghia di trasporto dovesse mancare,
la soluzione migliore è quella di utilizzare la posizione di trasporto
laterale. E' vero che esistono anche altre posizioni di trasporto del tipo
"
senza cinghia" (ad esempio la classica posizione a bracc'arm ed
i suoi derivati), ma la posizione di trasporto laterale rimane di gran lunga
la più sicura.
§7 - Le posizioni preliminari (o di contatto)
Le
posizioni preliminari (dette anche di contatto , intermedie
o di attesa), sono delle particolarisime posizioni di tiro che sono cronologicamente
INTERMEDIE tra le posizioni di trasporto e le posizioni di tiro vere e proprie.
Attualmente esistono due posizioni preliminari che storicamente si sono sviluppate
in contrapposizione tra di loro e che hanno un elevatissimo grado di diffusione
tra i tiratori di tutto il mondo, a prescindere dal loro effettivo grado
di preparazione. Esse sono:
- la posizione alta (
high-ready position)
- la posizione bassa (
low- ready position)
Sotto il profilo descrittivo, la posizione alta, nota anche come "
posizione
di attesa alta", "posizione preliminare alta", "
posizione Satterwhite"
(da nome del suo ideatore,
John Satterwhite), può essere così
delineata:
- la mano forte avvolge l'impugnatura tenendo l'indice fuori dalla guardia
del grilletto
- la mano debole impugna l'astina
- la volata è poco sotto il livello degli occhi (N.B. non all'altezza
degli occhi, o la visione sarebbe preclusa!!)
- l'arma è inclinata di circa 45° rispetto a terra ed il calcio
è trattenuto tra l'avambraccio ed il corpo del tiratore
Al momento del pericolo, l'arma sale verso l'alto, come se la volata
fosse vincolata e facesse da perno, e viene puntata verso il bersaglio.
Molti sostengono che si tratti di una posizione di origine militare, successivamente
ripresa da
J. Satterwhite che la modificò per adattarla al
tiro difensivo ed alle esigenze delle Forze dell'Ordine. Le modifiche apportate
da Satterwhite consentono un'ampia gamma di utilizzo che comprende
attività come il pattugliamento, la ricerca, le irruzioni in ambienti
chiusi, etc. In tempi recenti essa ha avuto moltissima risonanza grazie alle
pubblicazioni di
Massad Ayoob, fondatore e direttore responsabile
del
Lethal Force Institute, il quale da sempre ne sostiene la validità
e la superiorità tattica rispetto alla posizione bassa. Secondo Ayoob,
questa posizione non solo ha un'amplissima gamma di possibilità applicative,
che comprendono anche la difesa abitativa, ma è anche caratterizzata
da una scarsa possibilità di disarmo. Viceversa, secondo i suoi detrattori,
i principali DIFETTI della posizione alta sono i seguenti:
- ha un tempo di esecuzione superiore rispetto alla posizione bassa
- ha un'elevata possibilità di disarmo
- limita moltissimo il campo visivo del tiratore
Il vero problema pratico della posizione alta è l'effettiva
LIMITAZIONE che apporta al campo visivo del tiratore, cosa che in difesa
personale poterebbe costare molto caro, dal momento che il fatto di "...
vedere
o non vedere il pericolo..." potrebbe fare la differenza tra la vita e
la morte!! Per quanto riguarda il tempo di esecuzione, la cosa potrebbe anche
essere soggettiva, anche se deve essere riconosciuto, per onestà intellettuale,
che la posizione bassa spesso viene sentita da molti individui come "...
più
naturale..." di quella alta. Sulla questione della facilità
di disarmo, per onestà deve invece essere riconosciuto che, se la
posizione è assunta correttamente, il disarmo è MOLTO
difficile (anche se il tentativo dovesse essere effettuato da un criminale
esperto), perchè il primo istinto che ha la vittima è quello
di indirizzare la volata dell'arma verso il volto dell'aggressore. Passando
alla posizione bassa, essa è nota anche come "
posizione di attesa
bassa", "
posizione preliminare bassa" o "
posizione Taylor"
ed è la posizione intermedia SPECULARE (o, se si preferisce, antitetica)
alla posizione alta. Sotto il profilo descrittivo, la posizione bassa può
essere così delineata:
- la mano forte avvolge l'impugnatura tenendo l'indice ben fuori dalla
guardia
- la mano debole impugna l'astina
- la volata è puntata a 45° verso il basso
- il calcio è appoggiato alla spalla
Questa posizione deve la sua diffusione e la sua notorietà, tra
l'altro, all'opera di
Louis Awerbuck, il fondatore e direttore responsabile
della
Yavapai Firing Academy. Secondo
Awerbuck la posizione
bassa è tatticamente superiore alla posizione alta per i seguenti
motivi:
- ha un tempo di esecuzione inferiore alla posizione bassa
- ha una scarsa posssibilità di disarmo
- non prelcude minimamente il campo visivo del tiratore
Mettendo da parte inutili "...
guerre di religione..." tra i sostenitori
delle due posizioni, sicuramente va detto che la posizione bassa presenta
due inquivocabili vantaggi che sono, rispettivamente:
- l'estrema naturalezza (N.B. quasi tutti i tiratori tendono ad assumerla
pressochè inconsciamente)
- il fatto di non precludere o limitare in nessun modo il campo visivo
del tiratore
Accanto a queste due posizioni di attesa fondamentali, va aggiunta una
posizione di contatto che si e' sviluppata in tempi molto recenti con esplicito
riferimento alla difesa abitativa e, piu' in generale, al combattimento
DENTRO gli immobili (o dentro luoghi confinati). Si tratta della c.d.
posizione
di ricerca, nota anche come
posizione di ricerca interna o
posizione
di attesa interna (
indoor-ready position), per meglio differenziarla
dalla posizione alta, da molti autori considerata come la posizione di ricerca
più idonea agli spazi aperti. Dal punto di vista strutturale, si tratta
di una VARIANTE particolare della posizione bassa che ha come UNICO
scopo quello di facilitare il movimento dentro gli immobili nella maniera
più occultata possibile. Infatti, se il movimento venisse fatto in
maniera non oculata, un eventuale aggressore percepirebbe immediatamente
la presenza della propria vittima poichè, quando si è armati
con un fucile (o una qualsiasi arma lunga) si ha "...
la cattiva abitudine
di sbandierarlo..." (
flagging) sempre nel momento più sbagliato
!! Sotto il profilo descrittivo, la posizione di ricerca interna può
essere così delineata:
- la mano forte avvolge l'impugnatura e l'indice è fuori dalla
guardia
- la mano debole avvolge l'astina
- l'arma è puntata verso il basso, solitamente con un angolo inferiore
ai 20°
- il calcio è appoggiato alla spalla
Esistono due varianti di questa posizione, che si DIFFERENZIANO per la
direzione nella quale risulta puntata la volata dell'arma. Esse sono.
- arma inclinata verso il basso con la canna parzialmente appoggiata
sull'esterno della gamba debole e la volata che, a sua volta, risulta puntata
verso l'esterno
- arma inclinata verso il basso con la volata posizionata tra le gambe
del tiratore
Sul punto si rinvia il lettore al testo
Tactical reality: an uncommon
look at common sense firearms training and tactics, od alla videocassetta
The combat shotgun, entrambe accuratamente realizzate da
L.
Awerbuck e disponibili in Italia tramite Tuttostoria. Questa posizione,
se da un lato facilita il movimento dentro un immobile, dall'altro lato potrebbe
pregiudicare la possibilità di reazione da parte della vittima ,
nel caso in cui l'aggressore emerga improvisamente dal nulla (N.B. solitamente
da dietro un angolo al quale la vittima ha dato poca importanza!!) ed afferri
l'arma. E' vero che basta premere il grilletto per polverizzare le estremità
inferiori dell'aggressore, ma non si può dimenticare che grossi problemi
potrebbero emergere se l'agressore fosse in possesso di un corpo contundente.
Questa problematica è splendidamente illustrata, tra gli altri, da
M. Ayoob nel testo
Stressfire - Volume I of Gunfighting for Police:
Advanced tatctics and techniques edito da Paladin Press, al quale si
rimanda il lettore per la completezza di esposizione. Infine, non può
essere dimenticata la c.d.
posizione d'assalto (
underarm assault
position). Si tratta di una posizione che, secondo alcuni sarebbe derivata
dalla posizione per il tiro dal fianco (hip shooting position), mentre secondo
altri deriverebbe dalla c.d.
posizione frontale (
frontal shooting
position). Essa ha avuto notevole risonanza negli ultimi anni grazie all'opera
di
Chuck Taylor, che ne ha trattato diffusamente nei suoi articoli
(apparsi principalmente su
SWAT Magazine) e nelle sue opere, con particolare
riferimento al testo
The combat shotgun and submachinegun: a special weapons
analysis edito da Paladin Press. Sotto il profilo descrittivo, la posizione
d'assalto può essere così delineata:
- la mano forte avvolge l'impugnatura e l'indice è fuori dalla
guardia
- la mano debole avvolge l'astina
- il calcio è trattenuto tra l'avambraccio forte ed il corpo del
tiratore
- l'arma è puntata verso il bersaglio in maniera pressochè
parallela rispetto al terreno
Si tratta di una posizione di assoluta emergenza, da applicare esclusivamente
quando l'aggressore è vicinissimo e l'unica cosa da fare è
quella di sparare il più velocemente possibile.
§7 - Il problema della transizione
Con il termine
transizione (
transition) si indica, piuttosto
genericamente, il passaggio dall'utilizzo di un'arma lunga all'utilizzo di
un'arma corta. La quasi totalità dei manuali oggi in circolazione
distingue la transizione essenzialmente a seconda che essa avvenga :
- con l'ausilio della cinghia
- senza l'ausilio dell cinghia
Se la cinghia di trasporto dovesse mancare, è fondamentale non
perdere l'arma, per cui è necessario tenere l'arma con la mano debole
e utilizzare l'arma corta con la sola mano forte. Naturalmente questo fa
comprendere immediatamente come sia altamente preferibile utilizzare SEMPRE
un'arma lunga dotata della rispettiva cinghia di trasporto. In questo modo
sarà infatti possibile sparare con la consueta posizione di tiro a
due mani SENZA perdere l'arma o senza doverla trattenere in maniera
innaturale. Quando si parla di transizione in riferimento ad un'arma dotata
di cinghia, occorre subito distinguere tra:
Caso A - fucile dotato di cinghia classica
(A - 1) la mano forte lascia la presa mentre quella debole continua a
trattenere l'astina
(A - 2) la mano forte afferra la cinghia in prossimità della maglieta
d'aggancio
(A - 3) la mano forte solleva l'arma e la mano debole si stacca dalla
presa
(A - 4) la mano debole continua il movimento si infila nella cinghia,
in maniera tale da assumere la posizione di trasporto
africana vista in precedenza
Caso B - fucile dotato di cinghia tattica
(B - 1) la mano debole lascia l'astina e l'arma comincia ad abbassarsi
(B - 2) l'arma termina il suo movimento davanti all'addome e viene bloccata
per un istante (stock trap) dalla mano debole (N.B. la
volata sempre volata verso l'esterno e verso il basso)
(B - 3) nello stesso istante la mano forte lascia la presa ed estrae
l'arma corta
(B - 4) la mano debole risale e completa la classica posizione
di tiro due mani adottata dal tiratore
Da queste brevi note emerge immediatamente come la cighia tattica sia
nettamente da preferire rispetto alla comune cinghia di trasporto per armi
lunghe. Questo NON perchè "...
una è brutta e l'altra è
bella..." ma, piuttosto semplicemente, perchè si tratta di due
accessori progettati per due scopi differenti: l'uno per impieghi venatori,
l'altra per impiego professionale o difensivo in genere.
§8 - Le modalità di movimento
Il corretto modo di muoversi quando si sta impugnando il fucile a canna
liscia (od una qualsiasi altra arma lunga), è attualmente oggetto
di accanite discussioni dottrinali che, molto spesso, sfociano in assurde
"...
discussioni da Bar dello Sport..." che non risolvono assolutamente
il problema. Per evitare ogni tipo di discussione, in primo luogo occorre
distinguere tra il muoversi con in mano un'arma (
shooting footwork)
e lo sparare in movimento (
shooting while moving). Si tratta di due
cose del tutto DIVERSE che, purtroppo, vengono in continuazione assimilate
anche da molti esperti internazionali. Sulla distinzione tra questi due concetti
si rinvia il lettore alla consultazione del testo
Nozioni di difesa personale
o alla visione della videocassetta
The combat shotgun: concepts, skills
and tactics for employing shotguns in personal combat, entrambi disponibili
in Italia presso
Tuttostoria. In queste brevi note ci si occuperà
SOLO ed esclusivamente della questione di muoversi (in avanti o all'indietro)
con un'arma lunga e, nella fattispecie, con un fucile a canna liscia (anche
se l'esempio è estendibile a qualsiasi altra arma lunga). I principi
fondamentali da rispettare durante l'avanzamento o l'arretramento sono i
seguenti:
- muoversi sempre il più lentamente possibile (N.B. bisogna cercare
di produrre meno rumore possibile e non bisogna mai perdere l'equilibrio)
- non avvicinare e non allontanare mai eccessiamente i piedi (N.B. la
stabilità potrebbe essere pregiudicata)
- muovere sempre, alternativamente, prima un piede e poi l'altro
- appoggiare sempre i piedi a terra con estrema cautela
- non incrociare mai le gambe per nessun motivo (N.B. si corre un rischio
elevato di cadere a terra)
- non guardare mai i propri piedi ma guardare sempre l'ambiente circostante
A questi principi BASILARI vanno aggiunti altri due principi AUSILIARI
che governano il movimento durante la fase di avanzamento e di arretramento:
- durante l'avanzamento, si muove per primo SEMPRE il piede più
avanzato (cioè quello debole) in maniera molto lenta
- durante l'arretramento, si muove per primo SEMPRE il piede più
arretrato (cioè quello forte) ma, prima di muoversi, esso DEVE essere
utilizzato come una sorta di antenna, per tastare il terreno circostante
Per muoversi con un'arma in mano la prima cosa da tenere bene a mente
è la CAUTELA, per cui PRIMA occorre pensare, poi ci si può
muovere più o meno liberamente. Per migliorare la propria tecnica,
naturalmente non c'è altro mezzo che provare e riprovare il movimento
in avanzamento ed in arretramento per innumerevoli volte. Naturalmente queste
"...
prove preliminari..." andranno SEMPRE fatte con l'arma scarica!!
Quando, dopo qualche mese, verrà raggiunto un sufficiente livello
di automatismo, allora si potrà procedere all'addestramento con munizioni
vere. Dopo avere collocato un bersaglio alla distanza più idonea (che
varierà a seconda delle munizioni utilizzate e dalla struttura a disposizione),
si caricherà il fucile e si proverà a colpire il bersaglio
NON in movimento, ma subito dopo avere completato il movimento in avanzamento
o in arretramento. Come ulteriore variante, per rendere l'esercizio più
complesso, si potranno inserire altri due o più bersagli. Una volta
che un livello sufficiente di automatismo sarà raggiunto, ogni tiratore
dovrà imporsi di ridurre il più possibile il tempo che intercorre
tra la fase di arresto del proprio movimento (non importa se in avanti o
all'indietro) e l'arrivo sul bersaglio dell'ultimo colpo.
§9 - Come adattare la propria tecnica di tiro alla difesa personale
La tecnica di tiro per impiegare il fucle a canna liscia per scopi difensivi
à del tutto identica a quella utilizzata per colpire un bersaglio
cartaceo alla domenica mattina presso la locale Sezione del TSN. I punti salienti
sono sempre e comunque gli stessi, dal momento che si tratterà di:
- assumere la corretta posizione di tiro
- allineare il fucile verso il proprio bersaglio
- esercitare una pressione controllata sul grilletto
- rispettare il ritmo della reaspirazione
- mantenere la persistenza dopo la partenza del colpo
- ripetere la stessa sequenza fino all'esaurimento delle munizioni
La grossa DIFFERENZA che esiste tra il tiro a bersagli cartacei (cioè
ricreativo) ed il tiro difensivo (o da
combattimento) è
che mentre il primo ha come unico scopo la QUALITA' della rosata ( che DEVE
essere il più piccola possibile), il secondo ha come unico scopo la
QUANTITA' nella c.d.
zona critica (
kill zone). In altre parole,
mentre nel tiro lento mirato sono FONDAMENTALI la calma e la precisione,
nel tiro difensivo è FONDAMENTALE
colpire quello a cui si spara
con velocità e sicurezza!! Chiaramente, dal momento che "...
prima
di poter fare un tema è necessario conoscere l'alfabeto e sapere usare
la penna...", analogamente PRIMA di dilettarsi nel tiro difensivo (o,
peggio, di vantarsi di conoscerlo) occorrerà conoscere PERFETTAMENTE
i fondamentali del tiro lento mirato. Il fucile a canna liscia presenta il
notevole vantaggio di facilitare il lavoro del tiratore a causa di due elementi:
- la tipologia delle munizioni
- la modalità d'impiego
La tipologia delle munizioni FACILITA notevolmente il fatto di dovere
collocare molti colpi nella zona critica: sotto questo aspetto il fucile
a canna liscia è sicuramente SUPERIORE a qualsiasi altra arma portatile!!
E' proprio per questo motivo che la maggioranza dei manuali ( degli autori)
consigliano di utilizzare i pallettoni per scopi difensivi. Per quanto riguarda
la modalità d'impiego, il fucile a canna liscia presenta il notevole
VANTAGGIO di dover essere semplicemente PUNTATO, piuttosto che COLLIMATO,
verso il proprio bersaglio!! A causa della presenza di questo indubbio vantaggio
pratico, molti autori consigliano, per meglio sfruttare le potenzialità
operative di quest'arma, di utilizzare il fucile a canna liscia secondo questo
schema:
- puntare il fucile verso il bersaglio
- togliere la sicura
- inserire il dito dentro la guardia
- premere il grilletto
- non perdere mai il contatto con il grilletto (N.B.
ma senza premere
ossessivamente per lasciare riarmare lo scatto!!)
- riarmare agendo sull'astina (N.B. solo se si tratta di un fucile a
funzionamento manuale)
- abbassare la volata portando l'arma nella posizione bassa (N.B.
solo
se il pericolo è scomparso, altrimenti si deve mantenere la persistenza)
- guardare l'ambiente circostante per individuare eventuali ULTERIORI
pericoli
- rifornire il serbatoio se non dovessero essere presenti altri pericoli
(N.B.
questa operazione va sempre fatta da dietro una copertura e mai
allo scoperto!!)
Vi sono numerose fonti che trattano questa tecnica nel dettaglio, tuttavia,
questa metodologia è stupendamente illustrata, tra gli altri, da
L.
Awerbuck nella videocassetta
The combat shotgun: concepts, skills
and tactics for employing shotguns in personal combat, disponibile in
Italia presso Tuttostoria, alla quale si rinvia il lettore per ulteriori chiarificazioni.
Per MIGLIORARE la propria capacità di utilizzo del fucile a canna
liscia, è importante organizzare il proprio addestramento secondo
uno schema che spinga ad esplorare ogni aspetto tecnico relativo al maneggio
di quest'arma. Uno dei molteplici modelli di addestramento dai quali cominciare
può essere il seguente (N.B. naturalmente si tratta di un semplice
suggerimento SENZA alcuna pretesa di completezza):
Caso A - Bersaglio a 5m di distanza, tiratore
in posizione bassa
(A - 1) 6 colpi, tiro lento mirato, 3 serie senza limiti di tempo
(A - 2) 6 colpi, tiro lento mirato in non oltre 10 secondi, 3 serie
(A - 3) 6 colpi, tiro celere in non oltre 6 secondi, 3 serie
(A - 4) 1 colpo, abbassare l'arma, osservare, rifornire il serbatoio
(A - 5) 2 colpi in rapida sequenza, abbassare l'arma, osservare, rifornire
il serbatoio
Caso B - Bersaglio a 5m di distanza, tiratore
in posizione bassa, istruttore a lato pronto a dare i comandi
(B - 1) 1 colpo su comando il più velocemente possibile, abbassare
l'arma e prepararsi a ripetere, 3 volte
(B - 2) 2 colpi su comando in rapida successione, abbassare l'arma e
prepararsi a ripetere, 3 volte
(B - 3) 2 colpi su comando in rapida successione, abbassare l'arma, osservare,
rifornire il serbatoio, altri due colpi su comando, 3 volte
(B - 4) ripetere l'esecizio (B - 3) a 10 m di distanza
(B - 5) ripetere l'esercizio (B - 3) a 15m di distanza
(B - 6) ripetere l'esercizio (B - 3) a 25 metri di distanza con cartucce
a palla singola
Caso C - Bersaglio a 5m di distanza, tiratore
in posizione bassa
(C - 1) tiro d'imbracciata, 1 colpo il più velocemente possibile,
3 serie
(C - 2) tiro d'imbracciata, 2 colpi il più velocemente possibile,
3 serie
(C - 3) girarsi di 90° e sparare 1 colpo il più velocemente
possibile, 3 serie
(C - 4) girarsi di 180° e sparare il più velocemente possibile,
3 serie
(C - 5) assumere la posizione inginocchiata senza appoggio e sparare
1 colpo, 3 serie
Caso D - Bersaglio a 25 m di distanza, tiratore
in posizione bassa
(D - 1) avanzare fino a 15m al massimo, fermarsi e sparare 1 colpo, abbassare
l'arma, osservare e rifornire il serbatoio, 3 serie
(D - 2) arretrare fino a 25 m, fermarsi e sparare 1 colpo, abbassare
l'arma, osservae e rifornire il serbatoio, 3 serie
Caso E - Bersagli a 5 e 25m di distanza, tiratore
in posizione bassa
(E - 1) colpire 1 bersaglio posto a 5m il più rapidamente possibile,
eseguire una commutazione e colpire il bersaglio a 25 m di distanza con una
cartuccia caricata a palla singola
(E - 2) colpire 2 bersagli posti a 5m il più velocemente
possibile, eseguire una commutazione e colpire il bersaglio a 25 m di distanza
con una cartuccia caricata a palla singola
(E - 3) colpire 2 bersagli a 5m ed uno a 25m il più velocemente
possibile sfruttando adeguatamente il tempo morto
(E - 4) colpire 2 bersagli a 5m e 2 a 25m il più velocemente possibile
sfruttando adeguatamente il tempo morto
Naturalmente gli esercizi proposti in questa sede sono solo una piccola
parte di quelli realmente effettuabili al poligono di tiro. Molto dipende
dalla tipologia della struttura in cui si va ad operare, nel senso che i
poligoni più ampi e capienti daranno al tiratore possibilità
che altri poligoni non possono garantire, e viceversa. Ad ogni modo, a prescindere
dalla struttura in cui si andrà ad operare, quello che conta è
rispettare SEMPRE la SICUREZZA nel maneggio e nell'utilizzo dell'arma.
Ulteriori esercizi potranno poi scaturire dalla fantasia del singolo tiratore,
con l'unica condizione che essi siano il più veritieri ed efficaci
possibile.
§10 - I bersagli multipli ed il problema dello sfruttamento del
tempo morto
Uno dei problemi più complessi che l'utilizzatore di un fucile
a canna liscia può incontrare, è sicuramente quello costituito
dai bersagli multipli (
multiple target). Chiaramente, di fronte a
questo tipo di problema un fucile semiautomatico di tipo moderno è
nettamente SUPERIORE ad un qualsiasi altro fucile a funzionamento manuale
(N.B. su questo aspetto si veda, più ampiamente, le opere di
M.
Ayoob e di
L. Awerbuck che hanno punti di vista del tutto antitetici
su quest'argomento). Forse qualcuno sarà un po' scettico, mentre qualcun
altro dirà che "...
è solo questione di pratica..." tuttavia,
per convincersene basta pensare ad esempio al fatto che
J. Satterwhite
riesce a svuotare TUTTO il serbatoio del suo Benelli M-121 prima che il primo
bossolo abbia toccato terra!! Chiaramente tutto questo avviene con tutti i
colpi perfettamente a segno. Ad ogni modo, lasciando da parte i funanbolismi
da circo equestre che non tutti possono eseguire, per colpire il più
velocemente possibile due o più bersagli è FONDAMENTALE saper
sfruttare correttamente il c.d.
tempo morto (
dwell time). La
tecnica oggi maggiormente utilizzata per sfruttare il tempo morto è
stata sviluppata alcuni anni fa da
John Satterwhite, e consiste essenzialmente
nel fatto di sfruttare la fase di rinculo per allineare il fucile sul bersaglio
successivo. A prescindere dall'arma utilizzata, questa tecnica consente di
ottenere una marcata riduzione dei tempi di reazione. Tuttavia, se effettuata
con un fucile a funzionamento manuale, essa consente una riduzione enorme
dei tempi reazione di fronte ad una pluralità di bersagli. Quando
si usano armi come il Remigton M-870 o simili, il vero "...
trucco del mestiere..."
consiste non solo nello sfruttare il rinculo per allineare il fucile sul
bersaglio successivo, ma anche nello sfruttare il rinculo per riarmare l'astina
il pià velocemente del normale. Naturalmente tutto questo non è
facile da eseguire la prima volta e, oltre a richiedere un lungo addestramento
in bianco, questa tecnica richiede anche un lungo addestramento al poligono
con munizioni vere. Solo in questo modo sarà possibile imparare a
coordinare i propri movimenti con la sensazione del rinculo susseguente allo
sparo. E' inutile aggiungere che questa tecnica è estremamente specialistica
e che rientra solo nella parte più avanzata dei programmi di insegnamento
relativi al maneggio del fucile a canna liscia. Ad ogni modo questo elemento
di difficoltà non deve costituire un alibi per non approfondire questo
argomento. Dal momento che il fucile a canna liscia è ampiamente utilizzato
anche a livello di Istituti di Vigilanza privati o dalle Guardie Particolari
Giurate, si spera che presso le varie Sezioni del TSN ci siano sempre più
Commissari di Tiro in grado di fornire, ai vari soci obbligati, preziosi
consigli anche su questa tecnica.
§11 - Il tiro d'imbracciata
Il
tiro d'imbracciata (
snap shooting) è una particolare
tecnica di tiro effettuata dalla posizione eretta che viene utilizzata quando,
per motivi di tempo o di spazio, NON è possibile utilizzare una posizione
maggiormente defilata e non è possibile prendere la mira in maniera
più precisa. Si tratta di una tecnica che viene utilizzata esclusivamente
quando il bersaglio è a brevissima distanza ed è assolutamente
necessario aprire il fuoco il più velocemente possibile per proteggere
la propria incolumità. In altre parole, si tratta di una tecnica che
privilegia la velocità di esecuzione sulla precisione (finale) di
tiro. I principi fondamentali per eseguire il tiro d'imbracciata sono i seguenti:
- concentrarsi su di un punto del bersaglio
- impugnare correttamente l'arma
- allineare la volata verso il bersaglio (N.B.
normalmente questo
avviene partendo dalla posizione bassa, tuttavia l'allineamento può
originarsi partendo da qualsiasi posizione)
- premere il grilletto alla fine del movimento di allineamento verso
il bersaglio
Inutile aggiungere che si tratta di una cosa che richiede moltissimo
allenamento in bianco a casa propria ed altrettanto allenamento a fuoco
al poligono di tiro. Questo perchè, diversamente da quello che
è il pensiero comune, "...
nessuno nasce imparato..." (come
recita una famoso detto di origine napoletana), nel senso che NESSUNO nasce
con l'abilità innata di colpire un bersaglio tramite la tecnica del
tiro d'imbracciata. Per potere eseguire corettamente la tecnica del tiro
d'imbracciata è necessario effettuare prima MOLTISSIMO
tiro in
bianco (
dry firing), in maniera tale da acquisire la corretta
tecnica di scatto, nonchè la capacità di allineare correttamente
il fucile verso il bersaglio e di impugnarlo in maniera precisa. Quando
saranno stati raggiunti gli automatisimi necessari, questi verranno immediatamente
trasferiti alla pratica con munizioni vere, dal momento che il cervello richiamerà
quanto appreso in precedenza con il tiro in bianco. La pratica con munizioni
vere è importante perchè servirà per abituare il tiratore
ad allineare le mire senza l'assillo di sopportare gli effetti del rinculo,
ed a mantenere la persistenza dopo la partenza del colpo. Quando la pratica
avrà raggiunto un livello sufficiente, allora sarà possibile
ANCHE colpire un bersaglio a distanze ridotte SENZA alcun pensiero conscio,
ma semplicemente puntando il fucile verso il bersaglio e premendo il grilletto
al termine del movimento di puntamento. Per questo motivo occorre diffidare
di tutti quelli che sostengono di "...
avere una innata capacità
di tiro..." o di essere più bravi degli altri tiratori perchè
"...
naturalmente portati per il tiro...", perchè non è
assolutamente vero. Per essere realmente capaci di eseguire il tiro d'imbracciata
è necessario saper sfruttare le potenzialità dei recettori
cinestetici (N.B.
su questo aspetto si veda più ampiamente il
testo Nozioni di difesa personale, edito da Tuttostoria), e questo richiede
una pratica lunga, continua e costante.
§12 - La commutazione
La commutazione (selection), nota anche come rotazione o selezione è
una tecnica particolare tramite la quale viene rapidamente sostituita la
cartuccia GIA' presente nella camera di scoppio del proprio fucile, con un'altra
cartuccia di tipo diverso (che si trova fuori dal serbatoio dell'arma).
In riferimento alla difesa personale, le ipotesi possibili sono due:
- sostituire una cartuccia a pallettoni con una a palla singola
(
select slug)
- sostituire una cartuccia a palla singola con una a pallettoni (
select
buckshot)
Dal momento che il caso di gran lunga più diffuso è quello
della sostituzione di una cartuccia caricata a pallettoni con una caricata
a palla singola per colpire un bersaglio lontano (oppure un bersaglio in
posizione critica) in maniera molto precisa, si è soliti parlare di
commutazione della cartuccia a palla singola, noto anche con la definizione
inglese di select slug. Dal momento che esistono armi diverse sotto il profilo
meccanico, è preferibile verificare quali sono le similitudini e le
differenze sotto il profilo esecutivo:
Caso A - Modello a ripetizione manuale (Remington
M-870 o simili)
(A - 1) Inserire una cartuccia caricata a palla singola nel serbatoio
(A - 2) Espellere la cartuccia a pallettoni già presente in camera
aretrando vigorosamente l'astina
(A - 3) Camerare la cartuccia a palla singola mandando in chiusura l'otturatore
tramite un deciso movimento in avanti dell'astina
Caso B - Modello semiautomatico a ricupero di gas (Remington M-11/87
o simili)
(B - 1) Inserire una cartuccia caricata a palla singola nel serbatoio
(B - 2) Espellere la cartuccia a pallettoni già presente in camera
arretrando vigorosamente sulla manetta di armamento
(B - 3) Camerare la cartuccia a palla singola lasciando andare in chiusura
l'otturatore
Caso C - Modello semiautomatico a funzionamento
inerziale (Benelli M 1 - Super 90 o simili)
(C - 1) Inserire la cartuccia caricata a palla singola nel serbatoio
(C - 2) Premere il pulsante a lato della guardia (drop lever) per sbloccare
l'azione (N.B.
se il pulsante non viene premuto la cartuccia presente
in camera verrà espulsa, ma la cartuccia presente nel serbatoio non
verrà camerata!!)
(C - 3) Arretrare vigorosamente la manetta d'armamento per espellere
la cartuccia presente in camera
(C - 4) Lasciare andare in avanti la manetta d'armamento in modo da mandare
in chiusura l'otturatore e da camerare la cartuccia a palla singola precedentemente
introdotta nel serbatoio
Dal momento che la commutazione è una tecnica altamente specialistica,
per diventare REALMENTE capaci di sfruttarla (specie sotto stress!!) è
assolutamente necessario provarla e riprovarla per moltissime volte. Quello
che deve essere realmente compreso è che questa tecnica, al pari di
moltissime altre, viene eseguita eslusivamente "
per tatto" (
by
feel), cioè SENZA guardare assolutamente quello che si sta facendo,
dal momento che lo sguardo DEVE essere rivolto verso l'ambiente circostante.
Per migliorare l'esecuzione della tecnica va utilizzato lo stesso principio
già visto in precedenza per effettuare il caricamento del fucile a
canna liscia, e cioè:
- si prende una cartuccia (dalla tasca o dal portacartucce) in maniera
tale che il fondello appoggi contro il mignolo e l'orlo appoggi contro l'indice
- si usa la parte anteriore della guardia come rotaia per guidare la
cartuccia all'imbocco del serbatoio
- si fa scorrere il mignolo lungo la guardia per indirizzare correttamente
l'orlo della cartuccia verso il serbatoio
- non appena l'orlo della cartuccia (ed il dito indice) incontra l'imbocco
del serbatoio, inclinare leggermente la cartuccia e premerla decisamente
dentro lo stesso spingendola con il pollice
Dopo avere ripetuto questa procedura per un certo numero di volte, l'esecuzione
della commutazione deventerà del tutto automatica. Come avviene per
molte altre tecniche, la ripetizione costante nel tempo genera sicurezza
e, soprattutto, velocità di esecuzione. Dopo avere proveduto ad eseguire
più volte questa tecnica SENZA mai sparare un colpo (N.B.
sempre
con il dito fuori dalla guardia ed il fucile puntato in una direzione sicura!!),
si può iniziare a sparare verso due o tre bersagli. Ad esempio, si
possono mettere due sagome a 5m ed una sagoma a 20-25m di distanza. Le prime
due verranno colpite con cartucce a pallettoni tipo #00, mentre l'ultima
verrà colpita con una cartuccia a palla singola (Brenneke, Foster o
qualsiasi altro tipo). Naturalmente il fucile avrà il serbatio pieno
di cartucce caricate a pallettoni, per cui sarà necessario applicare
la tecnica della commutazione per effettuare correttamente l'esercizio. Anche
se all'inizio le cose potranno sembrare un po' complicate, con la pratica
costante si puo' arrivare ad eseguire questo esercizio in MENO di quattro
secondi.
NOTE
CONCLUSIVE