COME MIGLIORARE IL MANEGGIO DEL FUCILE A CANNA LISCIA PER FINALITA' DIFENSIVE O PROFESSIONALI: ISTRUZIONI PER L'USO

§1 - Generalità

Il fucile a canna liscia (shotgun oppure riot-gun o, piu' raramente, scattergun) è un 'arma in circolazione da moltissimo tempo in una grande quantita' di modelli. Accanto alle doppiette (side by side, altresi note come double barrel) ed ai sovrapposti (over-under), ricchi di storia di storia e di tradizione, esistono i più moderni esemplari a canna singola con funzionamento semiautomatico (semiautomatic) o manuale (pump-action, noto anche come slide-action). Più raramente si sono visti anche fucili a doppio serbatoio, oppure con caricatore prismatico amovibile affine a quello utilizzato dai moderni fucili d'assalto. Storicamente è stato il fucile a funzionamento manuale quello ad essere adottato per primo dalle FF.AA. . Successivamente, anche le Forze di Polizia manifestarono un marcato interesse verso questo tipo di arma e, parallelamente, essa riuscì a suscitare un notevole interesse anche in tutti quei cittadini che erano alla ricerca di un'arma adatta alla difesa personale (e, segnatamente, alla difesa abitativa) che fosse semplice da usare ma dotata di grande efficacia pratica . Il primo fucile a canna liscia ad essere utilizzato dalle FF.AA. in maniera massiccia fu il Winchester M-97, il quale venne impiegato estensivamente dalle FF.AA. americane durante il primo conflitto mondiale (1914 - 1918). Era un' arma robusta e di facile utilizzo e che, senza dubbio, ha costituito un importante punto di riferimento per tutti i costruttori mondiali di armi che successivamente si cimentarono nella costruzione di fucili a canna liscia.


                                                   


Da non dimenticare è poi l'illustre Browning modello A-5, che è stato il primo fucile a canna liscia di tipo semiautomatico realmente efficiente e che, ancora oggi, costituisce la "pietra di paragone" per tutti quei costruttori che realizzano fucili a canna liscia di tipo semiautomatico.


                                                   


Attualmente esistono un gran numero di fabbricanti, italiani e stranieri, che realizzano fucili a canna liscia di ELEVATA  qualità. Per l'Italia vanno sicuramente ricordati Beretta (FP-1201 ed RS-202), Benelli (M1-Super 90, M3-Super 90, M4-Super 90) e Franchi (SPAS-12, SPAS-15 e LAW-12). Per il resto del mondo non può essere dimenticata la produzione americana, indubbiamente rappresentata da prodotti di qualità realizzati da Remington (M-870 e M-11/87), Winchester (M-1300 e derivati), Mossberg (M-500 e tutti i suoi derivati ), Maverick (M-88 e derivati) e Scattergun Technologies (che produce superbe elaborazioni dei modelli 870 ed 11-87 della Remington). Dal punto di vista tecnico, le caratteristiche principali dei moderni fucili ad anima liscia sono le seguenti:


- calibro 12

- canna cilindrica da 45 - 50cm (N.B. diversamente dal fucile per impiego venatorio o sportivo, il fucile a canna liscia per impieghi difensivi o professionali normalmente ha la canna clindrica, cioè priva di strozzatori, per poter utilizzare il più ampio numero possibile di munizioni !!)

- funzionamento solitamente manuale (pump action) o semiautomatico (semiauto) o, piu' raramente, misto

- ampia possibilità di personalizzazione da parte dell'utente finale


I fucili per impiego professionale o difensivo, NON devono assolutamente essere confusi con quelli, sempre ad anima liscia, destinati al TIRO A VOLO od all'attività VENATORIA. E' vero che in condizioni disperate anche la classica doppietta del nonno "...potrebbe fare egregiamente il suo dovere sul cattivo di turno...", ma il fucile a canna liscia per impieghi professionali, o difensivi in genere, DEVE avere certe caratteristiche tecniche che non possono essere lasciate al caso. In altre parole, e' profondamente SBAGLIATO utilizzare un sovrapposto (nato per il tiro al piattello) o una doppietta (nata, supponiamo, per la caccia al beccaccino) per difendere la propria abitazione, cosi' come sarebbe profondamente STUPIDO se un tutore dell'ordine utilizzasse le stesse armi per impieghi professionali. Tutto questo non significa che, diciamo, un Benelli M1-Super 90 "...e' un arma micidiale..." se paragonata ad un Perazzi MX-8 ma, piuttosto, significa semplicemente che si tratta di due armi completamente DIVERSE tra loro!! Non bisogna poi pensare, come fanno molti, che "...il classico fucile a pompa..." sia un'arma per esaltati o per psicolabili. Addirittura, in alcune Sezioni del TSN viene vietato l'utilizzo di simili armi, nonostante la Sezione stessa abbia strutture in grado di garantire l'utilizzo in tutta sicurezza dei fucili a canna liscia. A volte l'utilizzo dei fucili a canna liscia viene vietato "...per tacito accordo..." tra i soci e gli esponenti di vertice delle strutture direttive della Sezione. Altre volte i fucili a canna liscia non vengono ammessi per motivi legati, diciamo cosi', alla "...lotta di classe...", cioe' al fatto che i praticanti delle discipline "canoniche" di tiro a segno sono in netta maggioranza rispetto a quelli che praticano (o che vorrebbero praticare) altre discipline di tiro (comunque legalmente ammesse) presso quella stessa Sezione del TSN. Inutile dire che, invece di comportarsi in maniera altamente infantile, sarebbe molto piu' utile e costruttivo per TUTTI imparare a rispettarsi ed a tollerarsi a vicenda!! Talvolta sono gli stessi Presidenti di Sezione che vietano l'utilizzo di queste armi per NON ben motivate "...esigenze di sicurezza...". E' vero che la sicurezza va sempre prima di tutto, ma e' pur sempre vero che sono rarissime le Sezioni del TSN attualmente non in grado di accogliere i tiratori, od i semplici appassionati. del fucile a canna liscia. Ad ogni modo il fucile a canna liscia NON è un'arma da guerra per cui, fatte salve evidenti ragioni di sicurezza,  non si ravvisano motivi validi per escluderne il suo utilizzo pratico nelle varie Sezioni del TSN. Per quanto riguarda, infine , il problema della scelta dell'arma da acquistare, naturalmente questa toccherà all'utilizzatore finale, dal momento che attualmente sono in commercio un gran numero di fucili a canna liscia. In astratto la distinzione andrà fatta tra:


- fucili a funzionamento manuale

- fucili a funzionamento semiautomatico (a ricupero di gas o a meccanica inerziale)

- fucili a funzionamento misto


La marca ed il modello andranno poi scelte in base al caso concreto che, naturalmente, varierà da individuo ad individuo. Prima di decidere può essere utile raccogliere informazioni valide seguendo i consigli di un'armiere competente o consultando le riviste specializzate. Il fattore economico potrebbe anche essere un altro elemento determinante. Anche se i fucili a canna liscia hanno un prezzo abbastanza abbordabile, ci sono comunque modelli più o meno costosi e più o meno sofisticati. Infine, sulla base delle proprie personali esigenze, l'utilizzatore finale dovrà compiere la propria scelta.


§2 - Modifiche per migliorare l'efficienza e le  prestazioni



Tutti coloro che desiderano utilizzare un fucile a canna liscia per difesa personale, devono necessariamente convincersi che è necessario sottoporre l'arma a tutta una serie di modifiche tecniche (aftermarket), più o meno complesse, finalizzate al miglioramento delle prestazioni e dell'affidabilità. Ci sono molti armaioli che, solitamente, distinguono tra modifiche lievi, medie ed avanzate. Tentando una suddivisione piu precisa, si puo' dire che:


- appartengono alle modifiche LIEVI (o di primo livello), l'applicazione delle mire al trizio (fitting tritium sights) e della cinghia di trasporto (fitting sling)

- appartengono alle modifiche MEDIE (o di secondo livello), l'applicazione di un nuovo calciolo (fitting new butt-stock), l'accorciamento del calcio (stock shortening), l'inserimento dello strozzatore piu' opportuno (fitting the choke) e l'applicazione di un porta colpi supplementare, solitamente del tipo "side-saddle" in AGGIUNTA alle gia' citate modifiche di tipo lieve

- appartengono alle modifiche AVANZATE (o di terzo livello), la sostituzione dell'astina (changing fore-end) per accogliere permanentemente una torcia elettrica (built-in tactical flashlight), la sostituzione di tutti i perni di fissaggio della meccanica (changing cross-pins), la sostituzione di tutte le molle originali (changing springs), la modifica di alcuni comandi (manetta di armamento, sicura, cut-off, etc.) e/o di alcune parti meccaniche (cucchiaia) e la maggiorazione della capacita' del serbatoio (tramite specifici artifici meccanici) in AGGIUNTA alle gia' citate modifiche di tipo lieve e medio


Iniziando con le modifiche LIEVI, si è visto come esse consistono in primo luogo nel semplice fissaggio di un buon paio di mire grosse e robuste, solitamente dotate di chiari riferimenti al trizio (tritium inserts). Molte persone che si avvicinanno per la prima volta al tiro con il fucile a canna liscia non comprendono la ragione di questa modifica fino a quando "...non hanno provato sulla loro pelle..." la differenza tra un fucile dotato ed uno privo mire.



                



Vanno poi aggiunti gli "esperti della domenica" che negano a priori qualsiasi necessita' di installare un buon paio di mire su di un fucile a canna liscia, non importa se per impieghi difensivi o professionali. Il motivo addotto da questi presunti esperti è che "...tanto le mire non servono...", naturalmente senza dare alcuna ulteriore spiegazione. Certo che e' patetico vedere uno di questi  "presunti esperti" (e ne esistono moltissimi!!) motivare le loro affermazioni con un semplice "SI" o con un "NO"!! Ancora più patetico è vedere uno di questi esperti tenere un "corso di maneggio armi" o di "perfezionamento al tiro" senza sapere minimamente spiegare ai presenti il VERO motivo per il quale devono essere effettuati certi gesti (e non certi altri).



             



Ritornando alla questione delle mire, per convincersi della loro assoluta necessita' in ordine agli impieghi professionali o difensivi in genere, basta fare mente locale ad alcuni elementi che possono essere cosi' riassunti:


- la quasi totalità delle aziende produttrici di fucili a canna liscia a livello mondiale tende a dotare i propri prodotti di mire metalliche se la loro destinazione è quella del tiro difensivo o dell'impiego professionale

- tutti i preparatori italiani (Dallera, Amadini, etc.) e stranieri (Wilson, McCormick, Scattergun Technologies. Master Pattern, etc.) che modificano fucili a canna liscia per le competizioni di Tiro Dinamico Sportivo o per impeghi difensivi o professionali, installano SEMPRE delle mire grosse e robuste, con o senza inserti al trizio

- la quasi totalita' degli istruttori di tecniche di tiro difensivo, a livello mondiale, insiste sulla necessita' assoluta di applicare mire grosse e robuste sul proprio fucile a canna liscia se lo stesso ne fosse sprovvisto al momento dell'acquisto


Ma allora, visto che le cose sono cosi' chiare, perchè in Italia (ed all'estero) ci sono ugualmente cosi' tante persone (fra le quali, non lo si dimentichi, moltissimi "...esperti  italiani di tutto e di niente...") che affermano il contrario? Guardando la questione "...dall'interno...", si puo' dire che, fondamentalmente, cio' avviene per i seguenti motivi:


- solitamente gli "esperti" (italiani e stranieri) sono persone dotate di una scarsissima cultura e che, per tanto, non sono assolutamente in grado di capire realmente il contenuto di trattazioni scientifiche,  ne sono in grado di leggere pubblicazioni in lingua diversa dalla loro lingua madre con il dovuto grado di certezza, a meno che non le leggano esclusivamente secondo il "loro" modo di vedere

- solitamente gli "esperti" (italiani e stranieri) sono persone estremamente arroganti che pensano di sapere gia' tutto e di non dovere imparare piu' nulla, quando invece un VERO esperto dovrebbe essere sempre pronto ad imparare cose nuove ed a massimizzare la propria preparazione

- esiste un fortissimo EQUIVOCO di fondo per cui, in Italia, (quasi) tutti tendono ad EQUIPARARE l'attività venatoria con  l'attività sportiva (tiro al piattello) e con il tiro difensivo mentre, in realtà, sparare al piattello e sparare ad un fagiano NON ha nulla a che vedere con lo sparare ad un criminale armato e pericoloso

- esiste un ulteriore EQUIVOCO di fondo per cui molti pensano che la stessa cartuccia utilizzata per sparare al piattello o ad un fagiano, sia ugualmente idonea per difendersi da un'aggressione armata (per un cittadino qualsiasi) o per avere ragione di un pericoloso latitante (per un operatore delle Forze dell'Ordine), mentre in realta' le cose non stanno assolutamente così


L'altra modifica di tipo lieve, di primaria importanza, è l'applicazione della cinghia di trasporto (sling, nota anche come carry sling oppue come tactical sling). Esistono due tipi di cinghia di trasporto, quella classica (ordinary sling o anche conventional sling) e quella tattica (tactical sling).


                                                               


La differenza risiede semplicemente nella rispettiva origine. La cinghia classica ha un'origine CIVILE ed è stata realizzata per facilitare il porto posteriore (cioè in spalla, durante una qualsiasi battuta di caccia) dell'arma, mentre la cinghia tattica ha un'origine MILITARE ed e' stata creata per facilitare il porto anteriore (cioè davanti a se, e pronta al fuoco, tipica dell'impiego militare) dell'arma. Contrariamente a quanto credono molte persone, la cinghia di trasporto è un accessorio MOLTO importante non solo per il trasporto ma, anche e soprattutto, per facilitare l'impiego operativo del proprio fucile. I più famosi istruttori di tiro operativo (professionale) e difensivo a livello mondiale la consigliano espressamente. Addirittura, molti di questi istruttori la considerano ESSENZIALE (sul punto si veda piu ampliamente le opere di L. Awerbuck, edite dalla Paladin Press e commercializzate in Italia da Tuttostoria) e non perdono occasione per sottolinearne i pregi. Dal punto di vista pratico, la cinghia di trasporto è un accessorio ESSENZIALE per  :


- l'esecuzione della transizione (V. oltre in questa stessa pagina)

- non perdere l'arma

- evitare di fare cadere l'arma

- avere sempre l'arma il piu' possibile vicina a se stessi


La tipologia di cinghie attualmente disponibili in commercio è AMPLISSIMA, per cui la scelta concreta spetterà all'utilizzatore finale. A mero titolo di suggerimento, si puo dire che è preferibile acquistare una cinghia :


- realizzata in materiale sintetico come la Cordura od altra varietà di Nylon ad alta resistenza (N.B. per minimizzare la manutenzione ed eliminare le cure che richiederebbe una cinghia di cuoio)

- di tipo tattico (per facilitare l'utilizzo pratico)

- di colore scuro (per non rivelare se stessi prematuramente in caso di aggressione)

- con gli elementi di aggancio metallici robusti e non riflettenti


                                                                                                 ATTENZIONE !!

LE SEMPLICI MODIFICHE DI TIPO LIEVE SONO PIU' CHE SUFFICIENTI PER RENDERE UN QUALSIASI FUCILE A CANNA LISCIA ENORMEMENTE PIU' EFFICIENTE ED AFFIDABILE SOTTO IL PROFILO PRATICO !! SALVO RARI CASI, DI NORMA LE MODIFICHE DI TIPO MEDIO ED AVANZATO NON SONO NECESSARIE PER GLI UTENTI COMUNI .


Passiamo ora alle modifiche di tipo medio. Sotto questo punto di vista, la maggior parte degli armaioli considerano come modifiche di tipo MEDIO i seguenti interventi:


- applicazione di un nuovo calciolo (fitting new butt-stock)

- accorciamento del calcio (stock shortening)

- inserimento dello strozzatore piu' opportuno (fitting the choke)

- applicazione di un porta colpi supplementare


Per rendere il più COMODO possibile l'utilizzo pratico del fucile a canna liscia, molti armaioli intervengono sul calcio in due modi diversi. In primo luogo accorciano il calcio di circa 20 - 25mm, in maniera tale che dalla parte anteriore della guardia alla punta del calcio la lunghezza sia INFERIORE ai 400mm. Questo perchè un calcio leggermente più corto del normale FACILITA enormemente il controllo da parte del tiratore, anche durante il tiro rapido o durante l'utilizzo delle cariche piu sostenute. Va ricordato che un fucile con il calcio leggermente più corto rappresenta un beneficio ENORME per qualsiasi tiratore, a prescindere dalla sua conformazione fisica. Non deve essere dimenticato che il fucile per impieghi "operativi" è profondamente DIVERSO dal fucile per il tiro al piattello o per impiego venatorio. Nella caccia o nel tiro a volo il fucile viene utilizzato :


- facendo un movimento del tutto particolare prima di colpire il bersaglio

- con un'inclinazione del tutto particolare rispetto al terreno


Questo è  il motivo per il quale le armi destinate all'attività venatoria o sportiva sono dotate di un calcio con maggiori regolazioni e, spesso, con il calcio realizzato su misura. Viceversa, in difesa personale, o in ambito professionale, il fucile viene utilizzato in maniera radicalmente diversa. E' proprio per questo motivo che molti armaioli ACCORCIANO il calcio dei fucili quando un cliente richede loro "...delle modifiche per il tiro difensivo...". La seconda modifica al calcio, che è una diretta conseguenza del suo accorciamento, è l'applicazione di un nuovo (e spesso) calciolo antirinculo. Si tratta di un'operazione che richiede estrema manualità e che, per tanto, deve essere affidata alle mani esperte di un buon armaiolo. La terza modifica, spesso effettuata da molti armaioli, è costituita dall'inserimento dello strozzatore piu' adeguato. Questa modifica è giustificata da due ragioni particolari:


- lunghezza ridotta della canna

- eccessiva dispersione della rosata


Il fucile a canna liscia per impeghi professionali o difensivi NON è un fucile per il tiro a volo o per la caccia ai volatili nostrani!! In altre parole, bisogna sempre tentare di mantenere la rosata il piu' stretta possibile perchè:


- bisogna massimizzare l'effetto lesivo

- bisogna evitare di colpire degli estranei


L'ultima modifica di tipo medio, è solitamente rappresentata dall'applicazione di un porta colpi aggiuntivo (solitamente) sul lato sinistro della carcassa. Dal momento che, durante uno scontro a fuoco, le munizioni sembrano sempre non essere mai abbastanza, un numero sempre piu' crescente di armaioli riceve la richiesta di installare un simile accessorio dai propri clienti intenzionati ad utilizzare il fucile a canna liscia per finalità difensive. Il modello oggi piu DIFFUSO è il Side - Saddle (N.B. tradotto letteralmente significa sella laterale), un portacolpi in materiale plastico (policarbonato) da applicare sul lato (sinistro) della carcassa, in grado di contenere da 4 ad 8 colpi aggiuntivi.



                   



L'assoluta maggioranza degli istruttori di tiro operativo e difensivo, a livello mondiale, concorda nel ritenere il Side-Saddle SUPERIORE (tatticamente e tecnicamente) rispetto a tutti gli altri portacolpi attualmente in commercio (N.B. il riferimento è ai portacolpi "casalinghi" in cordura) per le seguenti ragioni :


- è estremamente stabile (diversamente dalle cinghie portacolpi o dai portacolpi in manteriale sintetico applicabili al calcio)

- è facilmente utilizzabile, invariabilmente, dal tiratore destrorso cosi' come da quello sinistrorso

- è comodo (non pregiudica l'utilizzo dell'arma e non infastisce il tiratore)


                                           



                                                                                        ATTENZIONE !!

LE CARTUCCE VENGONO INSERITE NEL PORTACOLPI CON IL FONDELLO RIVOLTO VERSO IL BASSO NON PER MOTIVI ESTETICI, MA UNICAMENTE PER RENDERE PIU' SEMPLICE L'ESTRAZIONE ED IL LORO INSERIMENTO NELL CUCCHIAIA. L'INSERIMENTO DELLE MUNIZIONI VIEN EEFFETTUATO, CONTRARIAMENTE A QUANTO SOSTENTUO DA ALCUNI "...FINTI ESPERTI..." PASSANDO "...DA SOTTO..." (CIOE' PER LA VIA PIU' BREVE E SEMPLICE ) E NON PASSANDO "...DA SOPRA..." !!
 


Infine, veniamo alle modifiche di tipo AVANZATO, fra le quali vengono normalmente incluse:


- la sostituzione di tutti i perni di fissaggio della meccanica (changing cross-pins)

- la sostituzione di tutte le molle originali (changing springs)

- la modifica di alcuni comandi e/o di alcune parti meccaniche

- la maggiorazione della capacita' del serbatoio

- la sostituzione dell'astina (changing fore-end)


Per massimizzare l'affidabilità dell'arma e per andare incontro alle richieste dei clienti più esigenti, gli armaioli SOSTITUISCONO integralmente le molle ed i perni di fissaggio originali dell'arma con molle o perni di qualità superiore commercialmente reperibili o, addirittura, con molle e perni autocostruiti (N.B. questa operazione è effettuata solo dagli armaioli piu' esperti). Solitamente vengono sostituite la molla del serbatoio, quella del percussore e quella di recupero di certi fucili semiautomatici. Sempre per gli stessi motivi, a volte gli armaioli effettuano delle modifiche particolari su alcuni comandi di certi fucili a canna liscia. Gli interventi più richiesti normalmente riguardano:


- la maggiorazione della sicura

- la maggiorazione della manetta di armamento (di certi fucili semiautomatici)

- la maggiorazione del pulsante di chiusura dell'azione

- la sostituzione della cucchiaia


Un'altra modifica PARTICOLARE è quella relativa all'ampliamento della capacità del serbatoio. Dal momento che durante gli scontri a fuoco le munizioni sembrano non bastare mai, questa modifica si rivela necessaria solo ed esclusivamente per quei modelli dotati di un serbatoio molto ridotto. Qualora il problema dovesse presentarsi, esistono comunque specifici accesori che gli armaioli possono applicare sui fucili di quei clienti colpiti da questo particolare problema. La più particolare di tutte le modifiche di tipo avanzato, è certamente quella relativa alla sostituzione dell'astina originale con una in grado di ospitare permanentemente una torcia ad alta intensità. Si tratta di una modifica che solitamente viene SCONSIGLIATA dagli armaioli stessi, poichè inutile e costosa, tranne che in due occasioni:


- quando la richiesta viene da un utilizzatore professionale appartenente alle FF.AA. o alle Forze dell'Ordine

- quando la richiesta proviene da un comune cittadino che ha come solo ed unico interesse, quello di utilizzare la propria arma per difesa abitativa


Limitando il discorso all'utilizzatore civile che ha la necessita di difendere la propria abitazione per i motivi piu disparati, in questo caso è essenziale considerare il fatto di avere una torcia elettrica permanentemente collegata al proprio fucile. Il motivo è che esiste una fortissima differenza tra utilizzare un'arma corta insieme ad una torcia elettrica, ed utilizzare un'arma lunga insieme ad una torcia elettrica. Il problema sorge inevitabilmente qualora si deve compiere una qualsiasi operazione quando tutte e due le mani sono già impegnate. E' evidente come, qualora vengano utilizzate un'arm corta ed una torcia elettrica, sara' sufficiente trattenere ques'ultima sotto il braccio forte (oppure inserirla nella cinghia dei pantaloni) per liberare la mano debole. Una volta liberata la mano debole, sarà possibile compiere liberamente l'operazione che doveva essere esegiuta, per poi impugnare nuovamente la torcia con la mano debole, oppure per impugnare sladamente l'arma con la propria posizione di tiro preferita a due mani (N.B. sul punto si veda più ampiamente il testo "Nozioni di difesa personale", realizzato dal GRURIFRASCA ma edito da Tuttostoria). Chiaramente, tutte queste operazioni non possono essere eseguite con la stessa semplicità quando si sta utilizzando un fucile a canna lisica od una qualsiasi altra arma a canna lunga. Come sarebbe possibile aprire una porta mentre si è già costretti ad utilizzare un fucile a canna liscia ed una torcia elettrica? Come sarebbe possibile utilizzare il telefono per chiamare le Forze dell'Ordine nelle stesse condizioni? Come si potrebbe raccogliere (o spostare) un qualsiasi oggetto utilizzando contemporaneamente il fucile e la torcia elettrica? Per risolvere intelligentemente tutti questi problemi, che in difesa abitativa sono estremamente frequenti, oltre al fatto di essere realmente enormi, i migliori (ed i piu noti) istruttori di tiro difensivo (a livello mondiale) affermano da tempo la necessità di utilizzare fucili dotati di un'astina modificata in maniera tale da accogliere permanentemente una torcia elettrica ad alta intensità. Grazie a questo artificio tecnico è possibile:


-  utilizzare contemporaneamente arma e torcia

- avere sempre la possibilita' di liberare la mano debole per compiere qualsiasi tipo di operazione ausiliaria


Per tutti coloro i quali hanno la necessità di utilizzare un fucile a canna liscia SOLO ed esclusivamente per difesa abitativa, questo tipo di modifica (anche se costosa) deve essere presa in serissma considerazione. E' vero che, attualmente, sono pochissimi gli armaioli in grado di effettuare una simile modifica (quasi sempre per disinteresse, piuttosto che per effettiva incapacita' personale), ma si trata sicuramente di una modifica che deve andare fatta se, e SOLO se, si intende avere un fucile a canna lisica preparato di tutto punto per la difesa abitativa. Naturalmente, questo tipo di modifica NON serve necessariametne a tutti i possessori di armi a canna liscia, cosi' come non tutti i possessori di questo tipo di arma devono obbligatoriamente effettuare le modifiche indicate in queste brevi note. Le modifiche sono soltanto il risultato di un insieme di suggerimenti e di opinioni personali, per cui spettera' al singolo individuo effettuare la scelta finale, chiaramente sulla base delle sue REALI esigenze. Infine, per tutti coloro i quali desiderano acquistare un fucile a canna liscia gia' completo di TUTTE, ma proprio tutte, le modifiche necessarie per scopi difensivi o professionali, si consiglino i modelli prodotti dalla Scattergun Technologies. Questa piccola azienda americana realizza eccellenti modelli di fucili a canna liscia, con funzionamento semiautomatico o manuale, utilizzando come base dei comuni Remington M-870 e M-11/87. I prodotti della Scattergun Technologies sono comunemente reperibili su tutto il territorio nazionale attraverso le migliori armerie.



                                             



§3 - Munizionamento e fattore di dispersione



Uno dei più grandi VANTAGGI pratici del fucile a canna liscia, è sicuramente rappresentato dall'amplissima gamma di munizionamento disponibile sul mercato. L'utilizzatore civile puo' infatti contare su cartucce a pallini (birdshots), a pallettoni (buckshots) ed a palla singola (slugs). L' operatore delle FF.AA. o delle Forze dell'Ordine, può invece contare su di una gamma di munizioni ancora piu'ampia, comprendente prodotti come i seguenti:


- munizioni con gas lacrimogeno (tear gas ammo)

- munizioni da sfondamento (shock-lock ammo)

- munizioni a palla singola in acciaio (steel slugs)

- munizioni a palla singola in plastica per impieghi antisommossa (plastic slugs)

- munizioni c.d. "a sacchetto" per impieghi antisommossa (bean bags, noti anche come sting shots)

- munizioni a palla singola sottocalibrate (sabot rounds) in Piombo, Rame o Acciaio (lead, copper or steel slugs)

- munizioni con nucleo di dardi d'acciaio (flechette ammo)

- munizioni a palla singola con palla di tipo sferico (round ball ammo)

- muniziioni a palla singola, in Piombo, di tipo europeo, o con palla Brenneke (Brenneke slugs)

- munizioni a palla singola, in Piombo, di tipo americano, o con palla Foster (Foster slugs)

- munizioni in Piombo, a palla singola, di tipo perforante (hard-cast slugs)


Naturalmente quello sopra riportato è solo di un piccolo elenco, del tutto non esaustivo, poichè il mercato produce ogni anno un innumerevole quantità di "nuove" munizioni per fucili a canna liscia. Ovviamente in queste brevi note il discorso verrà LIMITATO alla difesa personale di privati cittadini, motivo per cui le uniche munizioni considerate saranno solo quelle caricate a pallettoni e, SOLO eventualmente, a palla singola. In linea del tutto generale si può dire che, per la difesa abitativa, le cartucce caricate a pallettoni DEVONO essere preferite perchè NON cagionano pericolosi fenomeni di sovrapenetrazione. La pezzatura più indicata è la classica 11/0 (c.d. "terzarola") o 00Buck, secondo la terminologia americana. E' preferibile NON scendere ECCESSIVAMENTE come dimensione dei pallettoni, anche se alcuni preferiscono cartucce caricate con piombo di dimensioni minori rispetto a quello usato nelle classiche terzarole. Se questa fosse la vostra scelta, è preferibile NON scendere al di sotto dei 7/0, per mantenere le proprietà lesive della munizione sufficientemente elevate. Per motivi di sicurezza, in difesa abitativa si predilige sempre la munzione spezzata, poichè se una cartuccia a palla singola dovesse mancare il bersaglio, anche di poco, sarebbe in grado di provocare immediatamente una pericolosa sovrapenetrazione. Lo stesso discorso varrebbe anche se il bersaglio dovesse essere colpito in maniera maldestra, ad esempio con una ferita di striscio in qualsiasi punto del corpo o con una ferita agli arti. Viceversa, se una cartuccia a palla singola dovesse attingere correttamente il bersaglio (N.B. cioè colpendo la parte alta del torace), se il posizionamento è ADEGUATO e se la natura della munzione è CORRETTA, allora ci sono elevate probabilità che essa RIMANGA all'interno del corpo dell'aggressore, anche se a corta distanza (N.B. qualsiasi medico del pronto soccorso lo può confermare !!). Sotto questo punto di vista bisogna distinguere tra :

- cartucce a palla singola a piena carica (full-power load)
- cartucce a palla singola a carica ridotta (reduced-load / tactical load)

Mentre nel primo caso la potenza è eccessiva e la sovrapenetrazione è assicurata, anche in caso di colpo diretto al  torace, non importa se frontale o trasversale, nel secondo caso le cose sono nettamente diverse. Ci sono in circolazione (ormai da qualche decennio) munizioni in calibro12/70 capaci di generare livelli di penetrazione in gelatina balistica di soli 28 - 33cm anche a breve distanza, DIVERSAMENTE dal munizionamento "classico" per impieghi venatori, che sviluppa normalmente penetrazioni anche di 80 - 100cm!! Se si analizza ora la stessa situazione ma con riferimento ad una cartuccia caricata a pallettoni, si potranno osservare alcuni importanti dettagli. In questo caso, se uno o più pallettoni dovessero mancare il bersaglio (N.B. quasi sempre per palese incapacità del tiratore, e NON per scarsa efficacia della cartuccia !!), in primo luogo rallenterebbero molto velocemente (a causa della loro forma non aerodinamica) e, in secondo luogo, NON penetrerebbero mai eccessivamente quello che si trova nelle immediate vicinanze del bersaglio. Naturalmente, tutto questo NON significa che una cartuccia caricata a pallettoni che manca il proprio bersaglio sia del tutto innocua ma, molto più semplicemente, che è molto MENO pericolosa della classica cartuccia caricata con una palla di tipo Brenneke (in situazioni di difesa personale e, segnatamente, di difesa abitativa)!!



       

- A Sx, una tipica palla europea, o di tipo Brenneke, così chiamata dal nome del suo inventore, il tedesco W. Brenneke. Si tratta di un prodotto specifico per la caccia al cinghiale (oppure  per la caccia  a certi ungulati, almeno dove è ammesso dalla legislazione corrente). A Dx, una palla con morfologia " a clessidra" di produzione italiana -
 
       

- A Sx, una palla di produzione italiana in piombo antimoniale, dotata di un peculiare profilo del tipo "a clessidra". Come tutte le palle di questa famiglia, anche in questo caso i tratta di una palla destinata eminentemente alla caccia al cinghiale. La parte basale della palla è cava, allo scopo di assicurare la corretta stabilzizazione durante il volo (N.B. non ruotando assialmente, la stabilizzazione di questo tipo di palla è assicurata dalla c.d. "stabilizzazione a massa" ). A Dx, un primissimo piano della stessa palla vista in precedenza, che permette di meglio apprezzare la sua superficie estremamente lucida, caratteristica tipica delle leghe di piombo ad alto contenuto di antimonio. Com'è noto, l'antimonio viene aggiunto per aumentare la durezza della lega, cosa che potrebbe essere necessaria per talune applicazionui, come quelle di carattere venatorio. -

       

-A Sx, una palla di morfologia affine alla Brenneke prodotta dall'italiana Baschieri & Pellagri, e commercializzata con la denominazione di "Big Game". A Dx, un primo piano della stessa palla che consente di vedere la chiusura stellare di tipo parziale tipica di questa munizione. La vista laterale consente di apprezzare la borra di cui è dotata questa palla, che presenta una singolare affinità con la borra di produzione Gualandi -

       

-A Sx, una vista di tre quarti, da sotto, della palla Baschieri & Pellagri tipo "Big Game". A Dx, la famosissima borra-proiettile Gualandi caricate in una cartucia di produzione Baschieri & Pellagri. -

        

- A Sx, una vista laterale ravvicinata della famosissima borra-proiettile Gualandi. Questa palla è nota in tutto il mondo per le sue fenomenali doti di potenza e precisione. In alcuni Paesi, come ad esempio in Canada, è venduta addirittura per la caccia all'alce.A Dx, una palla di tipo "maremmano" di produzione nazionale, caratterizzata da un proiettile di tipo sferico -


        

- A Sx, una cartuccia di tipo non letale prodotta dalla GFL. Contiene dei pallettoni in gomma di media durezza e fa parte della c.d "linea verde" della GFL. A Dx, una cartuccia di tipo non letale prodotta dalla GFL contenente una palla in gomma con il tipico profilo "a clessidra". -

         

- A Sx, una cartuccia caricata a pallettoni di produzione italiana. Si tratta di un tipico prodotto destinato al settore venatorio, ma che può dare ottimi risultati anche se impiegato per finalità difensive. A Dx, un primo piano dei pallettoni e del coperchio di chiusura della stessa cartuccia. Il coperchio di chiusura (c.d. disco) riporta la scritta 11/0, che indica la tipologia di pallettoni impiegata per l'assemblaggio di questa cartuccia. A livello merceologico, questa cartuccia è l'equivalente delle cartucce americane di tipo 00#Buck.-

                                                    

- A Sx, un primo piano della Mimetic tipo "11/0". Si tratta di una cartuccia di produzione italiana destinata al settore venatorio. Come avviene per le cartucce di questo tipo, la chiusura è discoidale, ed è affidata ad un disco di materiale plastico. -

L'esperienza degli ultimi cinquanta anni ha inequivocabilmente dimostrato come le cartucce più INDICATE per la difesa abitativa (e per la difesa personale in genere) sono le classiche "terzarole" di produzione italiana (od europea), o le altrettanto note #00 (o "doppio zero") di produzione americana, entrambe da 70mm. Questa loro idoneità , sotto il profilo balistico terminale, trova la sua esclusiva giustificazione nella tipologia della ferita che questa cartuccia è in grado di cagionare. Per ulteriori approfondimenti si rimanda alla parte relativa alla balistica terminale delle munizioni in calibro 12 presente in questo stesso sito. Quello che è comunque importante sottolineare, in tema di balistica terminale, è che "...il bello del fucile a canna liscia..." NON è la sua capacità di disperdere i pallettoni o i pallini, bensì, si tratta della sua capacità di collocare un numero elevato di pallettoni in uno spazio estremamente ristretto!!


                                                                                              ATTENZIONE !!

LA CARTUCCIA PIU' INDICATA PER SCOPI DIFENSIVI O PROFESSIONALI, RELATIVAMENTE AD UN'ARMA A CANNA LISCIA, E' UNA CARTUCCIA DA 32 GRAMMI DI PIOMBO CONTENENTE 9 PALLETTONI, DOTATA DI UNA VELOCITA' ALA BOCCA NORMALMENTE COMPRESA TRA I 380 ED I 420 METRI AL SECONDO.



Putroppo la confusione su questo aspetto, fondamentale per comprendere le reali potenzialità  lesive delle munizioni in calibro 12, è estremamente ELEVATA  in Italia (N.B. ma anche all'estero gli stupidi non sono da meno!!). Secondo un crescente numero di "...esperti in pantofole nazionali ed esteri...", il vantaggio principale del fucile a canna liscia (a prescindere che si tratti di un modello semiautomatico o manuale), è costituito dalla sua capacità di "allargare la rosata". Evidentemente queste persone o sono in totale malafede, oppure sono del tutto ignoranti!! Oppure, nella migliore delle ipotesi, si tratta di persone che stanno parlando di una cosa che conoscono solo vagamente o che stanno parlando (cosa molto frequente tra i vari esperti propinati dai mass-media a tamburo battente) solo "...per sentito dire...". In qualsiasi caso, questi patetici soggetti dovrebbero starsene zitti, anche se putroppo sono sempre gli stupidi e gli incapaci ad avere voce in capitolo. Queste persone sembrano ignorare il fatto che i pallettoni, oltre al fatto che perdono rapidamente velocità (a causa della loro forma), si disperdono in maniera proporzionale all'aumentare della distanza. Non per niente il fucile a canna liscia e' universalmente noto come "...la migliore arma per il combattimento ravvicinato..." quando viene caricata con cartucce a pallettoni.


                                                                                                 ATTENZIONE !!

IL PESO IDEALE  DI UNA CARTUCCIA (PER FUCILE A CANNA LISCIA) DEDICATA ESCLUSIVAMENTE A SCOPI DIFENSIVI O PROFESSIONALI E' COMPRESO TRA 32 E 36 GRAMMI DI PIOMBO, CON UNA NETTA PREFERENZA PER LE CARTUCCE DI PESO MINORE !! LA RAGIONE DELLA PREFERENZA PER IL PESO MINORE DEVE RICERCARSI NEL FATTO CHE PIU' IL PESO E' ELEVATO E PIU' TENDONO A SALIRE IL RINCULO PERCEPITO DAL TIRATORE E LA CAPACITA' DI PENETRAZIONE SUL BERSAGLIO. SE IL RINCULO DOVESSE ESSERE ECCESSIVO LA CONTROLLABILITA' DELL'ARMA NE VERREBBE PREGIUDICATA!! SE LA PENETRAZIONE DOVESSE ESSERE ECCESSIVA, L'AGGRESSORE POTREBBE NON ESSERE NEUTRALZIZATO CON SUFFICIENTE CELERITA' O POTREBBERO ESSERE COLPITI TERZI ESTRANEI (EVENTUALMENTE) PRESENTI IN LOCO !!



In altre parole più la distanza aumenta, più la munizione perde di lesività, e NON il contrario!! Questo discorso conduce direttamente al problema della dispersione delle cartucce a pallettoni e, più in generale, di tutte le cartucce con munizione spezzata. Ogni cartuccia a pallettoni ha un suo fattore di dispersione (patterning) che DEVE essere preventivamente conosciuto dal tiratore prima che la cartuccia venga effettivamente utilizzata per difesa abitativa (personale). Questo implica che il tiratore effettui una serie di prove preliminari per individuare la cartuccia che più si adatti al suo fucile e, di conseguenza, alle sue esigenze. In ordine a questo problema, va ricordato che NON si deve fare confusione con le "classiche" prove di rosata effettuate con i fucili per impiego venatorio. Quando si prova una doppietta, ad esempio, si colloca un bersaglio a 30 - 35m e si va a verificare come di distribuiscono i pallini. In difesa abitativa non si spara a queste distanze, per cui bisognerà sapere come sparerà il fucile a 5 - 10 m o più precisamente, quale sarà il diametro della rosata a quella distanza. Questo implica, necessariamente, che il tiratore sappia perfettamente il diametro della rosata anche a distanze superiori a quelle tipiche degli scontri a fuoco che si possono verificare in difesa abitativa. Quello che è assolutamente importante capire e' che il tiratore deve:


- provare individualmente il proprio fucile

- trovare personalmente la migliore combinazione arma-cartuccia


Infatti, troppe persone IGNORANO che, nonostante le apparenze:


- ogni cartuccia di ogni singola marca, pur se a parità di distanza e di fucile impiegato, origina una rosata completamente diversa da quella prodotta da una cartuccia affine ma di marca diversa (N.B. questo significa, ad esempio, che una Federal è diversa da una Winchester, così come è diversa da una Remington oppure da una RWS !!)

- due fucili della stessa marca e dello stesso modello daranno rosate DIVERSE a parità di distanza d'impiego e di cartuccia


Se, per qualsiasi motivo, le dimensioni della rosata non dovessero essere "soddisfacenti", è buona regola sottoporre il problema al proprio armiere di fiducia e richiedere l'inserirmento dello strozzatore più opportuno. Sotto questo aspetto va ricordato che la lunghezza della canna gioca un ruolo molto importante, e non va dimenticato che più la canna è corta, più l'inserimento di uno strozzatore diventa necessario. Molti sostengono che "...un fucile con la canna corta è più letale di un fucile con la canna lunga...", ma si tratta di una "...chiacchera da bar..." del tutto priva di fondamento scientifico!! Non si riesce a capire come certi "...esperti della domenica..." continuino ad insistere nel sostenere che "...una rosata larga è più letale di una rosata stretta...", quando "...la sporca realtà della strada..." ha, da sempre, dimostrato esattamente il contrario!!


                                                                                         ATTENZIONE !!

NONOSTANTE QUANTO SOSTENUTO DA TALUNI SAPIENTI, L'IMPIEGO DELLE MUNIZIONI PER FUCILE A CANNA LISCIA NELL'AMBITO DELLA C.D. DIFESA ABITATIVA (CIOE' DA PARTE DI PRIVATI CITTADINI NEL PROPRIO DOMICILIO) E' DEL TUTTO LECITO !! QUALSIASI MUNIZIONE REPERIBILE COMUNEMENTE IN UNA QUALSIASI ARMERIA ITALIANA PUO' ESSERE INVARIABILMENTE UTILIZZATA PER FINALITA' DIFENSIVE. NON ESISTE INFATTI ALCUNA NORMA DELL'ORDINAMENTO GIURIDICO ITALIANO VIGENTE CHE VIETI L'IMPIEGO DI  UNA QUALSIASI CARTUCCIA COMMERCIALE DA PARTE DEI COMUNI CITTADINI IN POSSESSO DI REGOLARE PORTO D'ARMI !!




Una "...rosata larga..." è indubbiamente utile per colpire un fagiano od un beccaccino, ma non per colpire un bipede violento ed irascibile!! Andare a caccia, in altre parole, non è la stessa cosa che difendere la propria vita. La capacità di concentrare la rosata è l'elemento che contraddistingue realmente il fucile a canna liscia sotto il profilo della balistica terminale. Naturalmente, per ottenere questo risultato e' necessario non solo scegliere il fucile piu' adatto (provvedendo anche ad inserire uno strozzatore, se dovesse essere necessario), ma anche scegliere la cartuccia in grado di "...accordarsi maggiormente..." con il proprio fucile. Per essere più chiari, si potrebbe fare un parallelo con il mondo dell'automobilismo. Per vincere serve una macchina competitiva, ma la macchina è solo una delle due facce della medaglia. In altre parole, è vero che "...la macchina è importante...", ma per ottenere il risultato conta anche la benzina (cioè le munizioni che si scelgono) non solo la macchina (cioè il fucile), per quanto competitiva e sofisticata possa essere!!


                                                                                              ATTENZIONE !!

NONOSTANTE QUANTO SOSTENUTO DA TALUNI SAPIENTI, L'IMPIEGO DEL FUCILE A CANNA LISCIA NELL'AMBITO DELLA C.D. DIFESA ABITATIVA (CIOE' DA PARTE DI PRIVATI CITTADINI NEL PROPRIO DOMICILIO) E' DEL TUTTO LECITO !! NON ESISTE INFATTI ALCUNA NORMA DELL'ORDINAMENTO GIURIDICO ITALIANO VIGENTE CHE VIETI L'IMPIEGO DI QUESTO TIPO DI ARMA DA PARTE DEI COMUNI CITTADINI IN POSSESSO DI REGOLARE PORTO D'ARMI !!



§4 - Caricamento e scaricamento del fucile ad anima liscia


Una delle cose più ignorate in riferimento al maneggio del fucile a canna liscia è la sua esatta modalita' di preparazione al tiro, cioe' il modo in cui deve essere effettuato il caricamento e, di conseguenza, lo scaricamento. Per semplificare le cose, consideriamo i tre modelli di fucile a canna liscia maggiormente impiegati per utilizzo professionale o difensivo in genere:


- modello a funzionamento manuale (Remington M-870 e simili)

- modello a funzionamento  semiautomatico a ricupero di gas (Remigton M-11/87 e simili)

- modello a funzionamento semiautomatico di tipo inerziale (Benelli M1-Super 90 e simili)


Premesso che, per motivi di SICUREZZA,  in tutti e tre i casi le operazioni di caricamento (loading) e di scaricamento (unloading) verranno effettuate con l'arma appoggiata sulla spalla (shouldered weapon) e con la volata puntata verso terra (downrange muzzle position), la procedura si svolgerà  come segue:


Caso A - modello a funzionamento manuale (Remington M-870 e simili)


CARICAMENTO


(A - 1) inserire tutti i colpi passando direttamente dal serbatoio (senza mai diversificare tra primo colpo direttamente in camera e colpi successivi nel serbatoio, al fine di limitare il più possibile la confusione)

(A - 2) camerare il primo colpo facendo arretrare ed avanzare vigorosamente l'astina


SCARICAMENTO


(A - 3) Come prima possibilità, premere il cut-off ed arretrare lentamente l'astina, in maniera tale da togliere il colpo in camera (N.B. se non dovessero esserci colpi in camera, passare direttamente alla fase successiva)

(A - 4) Agire sul pulsante per il blocco delle cartucce e, successivamente, premere sulla cucchiaia per fare fuoriuscire tutti i colpi rimasti nel sebatoio inclinando, se necessario,  l'arma su di un fianco

(A - 5) In alternativa, togliere tutti i colpi facendoli passare dalla camera, tramite opportuno movimento dell'astina (N.B. è una procedura più LENTA e più PERICOLOSA della precedente, perchè esiste il rischio di dimenticare un colpo in camera)


Caso B - modello a funzionamento  semiautomatico a ricupero di gas (Remigton M-11/87 e simili)



CARICAMENTO


(B - 1) Inserire tutti i colpi passando direttamente dal serbatoio (senza mai diversificare tra primo colpo direttamente in camera e colpi successivi nel serbatoio, al fine di limitare al massimo la confusione)


SCARICAMENTO


(B - 2) Agire sulla manetta d'armamento tante volte quante sono le cartucce che sono state introdotte



Caso C - modello a funzionamento semiautomatico di tipo inerziale (Benelli M1-Super 90 e simili)




CARICAMENTO


(C - 1) Inserire il primo colpo direttamente nella camera (N.B. questa diversificazione e' dovuta alla peculiare organizzazione meccanica del Benelli M1-Super 90)

(C - 2) Inserire tutti i colpi successivi direttamente nel serbatoio (N.B. questa diversificazione non deve essere effettuata su armi che non hanno la stessa organizzazione meccanica del Benelli M1-Super90)


SCARICAMENTO


(C - 3) Agire direttamente sulla manetta d'armamento per espellere il primo colpo

(C - 4) Agire sull'apposito pulsante (drop lever) posto sul lato destro della guardia PRIMA di arretrare OGNI volta la manetta di armamento per estrarre TUTTI i colpi rimanenti introdotti nel serbatoio


Delle due manovre, quella di caricamento è sicuramente quella che  da sempre provoca  i maggiori problemi esecutivi a tutti i tiratori. Tutti vogliono essere "molto veloci"  nel caricare il proprio fucile, ma non hanno mai il tempo (e la voglia) di applicarsi nello studio della tecnica più corretta. Il problema fondamentale nasce dal fatto che, quando si vuole essere "più veloci del normale", di solito le cartucce cominciano a cadere a terra, oppure l'ingresso del serbatoio non si trova più!!  Per semplificare la procedura di caricamento si può ricorrere al seguente schema, che è sicuramente il più diffuso a livello mondiale:


- si prende una cartuccia (dalla tasca o dal portacartucce) in maniera tale che il fondello appoggi contro il mignolo e l'orlo appoggi contro l'indice

- si usa la parte anteriore della guardia come rotaia per guidare la cartuccia all'imbocco del serbatoio

- si fa scorrere il mignolo lungo la guardia per indirizzare correttamente l'orlo della cartuccia verso il serbatoio

- non appena l'orlo della cartuccia (ed il dito indice) incontra l'imbocco del serbatoio, inclinare leggermente la cartuccia e premerla decisamente dentro lo stesso spingendola con il pollice

- ripetere la procedura con tutte le cartucce rimanenti fino al riempimento del serbatoio


Questo schema è lo stesso adottato dai più noti istruttori di tiro difensivo a livello mondiale (M. Ayoob, L. Awerbuck, C. Smith, C. Taylor, G. Suarez. R. Avery, etc.), ed il suo tratto distintivo fondamentale è costituito dal fatto di spingere l'esecutore ad utilizzare il TATTO e non la vista per iniziare e concludere l'intera manovra di caricamento. Questo è estremamente importante perchè, sotto stress, è necessario guardare l'ambiente circostante e non le proprie mani o la propria arma. Indirizzare lo sguardo nella posizione sbagliata signifca, spesso e volentieri, fare la differenza tra la vita e la morte !! Per questo motivo occorre diffidare di tutti quegli "esperti della domenica" che:


- pretendono di insegnare a caricare un fucile guardando in continuazione verso l'arma e non verso l'ambiente circostante (N.B. questo è uno degli elementi che differenziano "...un vero istruttore..." da un pagliaccio!!)

- sostengono che il fucile vada caricato in maniera del tutto innaturale (N.B. se l'imbocco del serbatoio "sta di sotto" è inutile sostenere che il fucile deve essere "caricato da sopra" o "girandolo su di un lato" come fanno molti pseudo-esperti italiani e stranieri)


Dal momento che la mancata comprensione o la conoscenza imperfetta delle tecniche di caricamento e scaricamento è una delle principali cause di incidenti mortali in Italia (e nel resto del mondo), è assolutamente NECESSARIO che TUTTI i proprietari di armi mettano da parte il loro stupido orgoglio e la loro squallida ignoranza, e si diano il più possibile da fare per comprendere PERFETTAMENTE come caricare e scaricare correttamente la propria arma!! Non importa che tipo di arma si possiede, quello che importa è agire SEMPRE con la massima sicurezza, per cui leggete sempre il manuale di istruzioni, esercitatevi in bianco e poi (ma solo poi), inziate ad esercitarvi al poligono con  delle vere munizioni.


§5 - Le posizioni di tiro in generale


Le posizioni di tiro (firing positions, altresì note come shooting positions) sono delle particolari posture fisiche utilizzate per colpire un certo bersaglio (specificamente individuato dal tiratore) nella maniera più comoda ed efficiente possibile. Solitamente esse vengono classificate in senso verticale, cioè a seconda del fatto che il tiratore sia piu' o meno vicino al terreno e, quindi, a seconda del rapporto che si viene a creare tra stabilità (di tiro) ed esposizione (al fuoco dell'aggressore). In tal senso si potra' distinguere tra:


- posizione eretta (standing position)

- posizione inginocchiata con appoggio (supported kneeling position)

- posizione inginocchiata senza appoggio (unsupported kneeling position)

- posizione inginocchiata (double kneeling position)

- posizione Phillips (Phillips position)

- posizione accovacciata (squatting position)

- posizione seduta (sitting position)

- posizione prona (prone position)


Le posizioni di tiro sono estremamente importanti, perchè, insieme allo sfruttamento CORRETTO degli elementi di copertura e di occultamento sono in grado, con impressionante frequenza, di fare la differenza tra la vita e la morte!!  Putroppo molte persone, non solo pensano alle varie posizioni di tiro come degli elementi rigidi ed immutabili, ma anche come strumenti del tutto privi di difetti. Se chi usa le armi (non importa se per lavoro o per divertimento) cominciasse anche ad utilizzare meglio il proprio cervello, si renderebbe immediatemente conto del fatto che ogni posizione di tiro ha i suoi pregi ed i suoi difetti. Conoscendo pregi e difetti di ogni singola posizione di tiro, l'utilizzatore finale di qualsiasi arma sapra' a priori quando e perche' utilizzare (o non utilizzare) una determinata posizione. Una breve analisi delle posizioni oggi principalmente insegnate ed utilizzate potrà mettere facilmente in evidenza tutti questi fattori. In sintesi essi saranno i seguenti (N.B. sul tema si veda piu' ampiamente i testi Nozioni di difesa personale e Tactical reality: an uncommon look at common sense firearms training and tactics, entrambi commercializzati in Italia da Tuttostoria):


Posizione eretta


La posizione eretta (standing position) è la più naturale tra tutte le posizioni di tiro attualmente conosciute. Poche persone si rendono conto del fatto che esiste una profonda DIFFERENZA tra l'utilizzo di questa posizione presso la locale Sezione del TSN, e l'utilizzo della stessa posizione in un REALE scontro a fuoco. Quando si spara in tutta tranqullità nella piazzola del poligono non ha senso preoccuparsi di assumere una posizione diversa da quella eretta. Viceversa, in un vero scontro a fuoco, le cose stanno in maniera esattamente diversa!! Quando i proiettili "...iniziano a volare...", la posizione eretta diventa automaticamente la più sconsigliata di TUTTE le posizioni tiro esistenti, perchè è assolutamente NECESSARIO ridurre la propria esposizione e rispondere al fuoco. Per questo motivo, durante un VERO scontro a fuoco la posizione eretta verrà utilizzata se, e solo se, mancano il tempo e/o lo spazio per assumere una posizione diversa.


Posizione inginocchiata con appoggio


La posizione inginocchiata con appoggio (supported kneeling position) è una posizione di derivazione militare che ha lo scopo di fornire un solido appoggio anteriore alla propria arma, in maniera tale da massimizzare la precisione nel tiro. Il suo difetto principale è costituito dal fatto che è molto piu' lenta da assumere rispetto alla posizione inginocchiata con appoggio. Un suo ulteriore difetto è rappresentato dal fatto che, una volta assunta, è del tutto impossibile effettuare qualsiasi tipo di correzione in senso verticale od orizzontale. I suoi vantaggi principali sono rappresentati dalla precisione di tiro (per cui questa posizione verrà utilizzata solo quando è necessario colpire bersagli molto piccoli e molto distanti) e dalla riduzione della sagoma (superiore a quanto offerto dalla posizione inginochiata senza appoggio).


Posizione inginocchiata senza appoggio


La posizione inginocchiata senza appoggio (unsupported kneeling position), nota anche come posizione inginocchiata rapida (speed kneeling position) è una posizione inginocchiata sviluppata molti decenni fa dalla Scuola di Addestramento al Tiro dell'FBI (anche se molti sostengono che si sia sviluppata in seno alle FF.AA. e che sia stata adottata dall'FBI solo successivamente). Il suo svantaggio principale è costituito dal fatto che non offre una stabilità eccezionale (per cui la si deve usare quando non e necessario colpire un bersaglio in modo estremamente preciso). Tuttavia, essa possiede un gran numero di aspetti positivi. Infatti, oltre a ridurre consistentemente la sagoma del tiratore, essa ha un tempo di esecuzione molto ridotto. Non va poi dimenticato che permette una serie praticamente infinita di correzioni, in senso verticale  ed orizzontale, della direzione della volata dell'arma. Inoltre questa posizione consente di effettuare le traslazioni e le rotazioni con estrema facilità, cosa che POCHE altre "posizioni a bassa esposizione" sono in grado di fare.


Posizione inginocchiata di tipo doppio


La posizione inginocchiata di tipo doppio (double kneeling position) è una variante particolare della posizione inginocchiata senza appoggio caratterizzata da un elevato numero di aspetti positivi. In primo luogo, è estremamente rapida da assumere, inoltre, è in grado di garantire un'enorme facilitazione nella correzione dell'elevazione e della deriva della propria arma. E' una posizione eccellente per eliminare gli inceppamenti o per sparare quando si ha ricevuto una ferita ad un braccio. Il suo piu' grande pregio è sicuramente quello di consentire di sparare con estrema facilità da ambo i lati di una barricata o di  un qualsiasi altro riparo. Non deve poi essere dimenticato che consente un'elevata riduzione dell'esposizione al fuoco dell'aggressore. Allo stato attuale la sue vera origine non è del tutto chiara. Il suo unico difetto è la sua stabilità non eccezionale.


Posizione Phillips


La posizione Phillips (Phillips position) è una variante pressochè sconosciuta della posizione inginocchiata con appoggio, ideata alcuni anni fa da Ron Phillips, allo scopo di ridurre il piu possibile l'esposizione al fuoco avversario quando si spara dalla barricata dal proprio "lato forte". Attualmente è scarsamente diffusa e, proprio per questo, altrettanto scarsamente praticata. Spesso questa posizione viene considerata come equivalente della posizione inginocchiata di tipo doppio (N.B. molti autori considerano i termini "posizione Phillips" e "posizione inginocchiata di tipo doppio" come sinonimi), anche se in realtà esistono delle profonde differenze. Infatti, la prima ha come scopo quello di unificare tutti i pregi e tutti i difetti della posizione inginocchiata con appggio mentre si spara dal SOLO lato forte della barricata (anche se ha il VANTAGGIO di ridurre ulteriormente la propria esposizione), mentre la seconda ha come scopo essenziale quello di rendere possibile il tiro da ambo i lati di una ipotetica barricata. Non deve essere dimenticato che, mentre utilizzando un fucile semiautomatico, questa posizione puo' essere comunque sfruttata, la stessa posizione è praticamente impossibile da adottare qualora si utilizzi un fucile a funzionamento manuale.


Posizione accovacciata


La posizione accovacciata (squatting position) è una posizione in grado di generare un solido sostegno grazie al fatto che le braccia sono entrambe appoggiate sulle gambe (i bicipiti entrano in stretto contatto con i quadricipiti femorali) e che i piedi si appoggiano completamente a terra. La sua vera origine è del tutto ignota. Infatti, anche se molti pseudo-esperti sostengono che sia stata ideata dalle FF.AA. americane operanti in Viet-nam, in realtà non esiste NESSUNA traccia storica precisa in grado di supportare questa tesi. Il suo vantaggio principale è costituito dal fatto che aumenta la stabilità e riduce l'esposizione al fuoco avversario. Un ulteriore vantaggio è rappresentato dall'elevata velocità di esecuzione, inoltre non va dimenticato che molte persone la ritenegono "...molto piu' naturale delle posizioni inginocchiate..." a causa della loro conformazione fisica. Il principale difetto di questa posizione  è rappresentato dal fatto che impedisce ogni possibile variazione nell'elevazione dell'arma. Viceversa, la deriva può essere ugualmente corretta con piccoli movimenti del corpo o, addirittura, con piccoli saltelli.


Posizione prona


La posizione prona (prone position) è la posizione che garantisce il MASSIMO della stabilità e della precisione sul bersaglio, nonchè la massima riduzione di sagoma al fuoco nemico. Per molti versi, si tratta quindi della posizione "...più sicura..." tra tutte le posizioni di tiro oggi utilizzate. Uno dei suoi difetti principali è rappresentato dal fatto di avere un tempo di esecuzione molto lungo. Un altro difetto è il fatto di richiedere un allineamento perfetto verso il bersaglio, dal momento che altrimenti sorgerebbero delle tensioni muscolari incontrollabili che renderebbero impossibile il tiro entro breve tempo. Dal momento che spesso questo allineamento potrebbe determinare un'esposizione involontaria parti del proprio corpo al fuoco nemico, è necessario porre particolare attenzione a questo fenomeno. Per questo motivo  un tiratore attento deve essere perfettamente conscio dell'ambiente circostante per evitare che diventare involontariamente un bersaglio mentre sta utilizzando una posizione che almeno teoricamente dovrebbe garantire il massimo della protezione al fuoco nemico. Un ulteriore, e grave, difetto della posizione prona è costituito dal fatto che un eventuale colpo che impatta sul terreno a breve distanza potrebbe quasi sicuramente colpire il tiratore nella scatola cranica, con effetti terminali facilmente immagnabili. L'origine di questa posizione va ricercata nelle dottrine di combattimento delle FF.AA. di tutto il mondo.


Posizione seduta


La posizione seduta (sitting position) è una posizione SCARSAMENTE utilizzata, il cui UNICO vantaggio deve essere ravvisato nell'elevato grado di stabilità che puo generare. A parte questo, l'unico altro vantaggio è quello di ridurre la propria esposizione al fuoco dell'aggressore. Tuttavia, si tratta di un vantaggio relativo, infatti la posizione seduta è estremamente scomoda (e non puo essere tenuta per periodi prolungati) ed è anche molto lenta da assumere (e quindi riduce i tempi di reazione all'azione avversaria). Inoltre, qualora si dovesse essere colpiti, esiste un'altissima probabilità di riportare una ferita molto grave. Per questo motivo ne viene consigliato l'utilizzo solo verso bersagli che, per la loro posizione o per la loro natura, molto difficilmente possono rispondere al fuoco. Infine, data la scarsa possibilità di effettuare correzioni in altezza ed in derivazione, si preferisce utilizzare questa posizione SOLO nei confronti di bersagli statici, lontani e scarsamente pericolosi. L'origine di questa posizione è attulamente oggetto di accanite discussioni.



                                                                                       ATTENZIONE!!

CHIUNQUE DECIDA DI IMPARARE AD USARE UN'ARMA PER DIFESA PERSONALE, O CHE DEVE SAPERE COME IMPIEGARE UNA QUALSIASI ARMA PER MOTIVI ISTITUZIONALI, DEVE IMPARARE ALLA PERFEZIONE TUTTE  LE POSIZIONI DI TIRO CONOSCIUTE E PRATICATE ATTUALMENTE!!




In conclusione, NON esiste la posizione di tiro perfetta con il fucile a canna liscia, così come NON esiste con le armi corte (N.B. sull'argomento si veda più in dettaglio il testo "Nozioni di difesa personale" realzizato dal GRURIFRASCA ma edito da Tuttostoria). Un tiratore serio e competente tiene la propria mente il piu' aperta possibile in modo da imparare tutto quello che gli potrebbe essere REALMENTE utile. Non bisogna assolutamente avere dei preconcetti "...sulla posizione migliore..." o "...su quella peggiore...". Per effettuare la scelta "esatta", tutto dipenderà dalle concrete condizioni in cui il tiratore dovrà agire. Sul campo, il tiratore dovrà essere estremamente cosciente dell'ambiente circostante in maniera tale da sfruttarne tutti i vantaggi ed evitarne tutti gli svantaggi (ed i pericoli). Questo gli consentirà, volta dopo volta, di utilizzare la posizione di tiro migliore in riferimento alle esigenze concrete di quello specifico momento.


§6 - Le posizioni (modalità) di trasporto con e senza cinghia


Le posizioni di trasporto sono delle particolarissime posizioni che vengono utilizzate SOLO ed esclusivamente per trasportare il fucile a canna liscia (od una qualsiasi altra arma lunga) nel luogo dove dovrà essere effettivamente utilizzato. Sono delle posizioni che, in altre parole, sono prodromiche alle ben più note posizioni di attesa (V. voce a se), e che hanno come scopo quello di consentire il trasporto del proprio fucile a canna liscia (o di qualsiasi altra arma lunga) nella maniera piu' SICURA possibile per il suo utilizzatore. Solitamente queste posizioni si distinguono a seconda che prevedano o meno l'utilizzo della cinghia di trasporto. Appartengono alla categoria delle posizioni di trasporto con cinghia:


- la posizione di trasporto africana

- la posizione di trasporto americana


La posizione di trasporto africana (african carry position, nota anche come african carry) è una posizione caratterizzata dal fatto di consentire di trasportare il fucile, sulla spalla debole del tiratore, con la volata rivolta verso il basso. Per passare dalla posizione di trasporto africana a quella di puntamento sul bersaglio (dismount), il tiratore dovrà compiere i seguenti movimenti:


- afferrare il fucile

- ruotare il fucile di 180° lungo l'asse orizzontale

- impugnare correttamente il fucile posizionando correttamente la mano forte e la mano debole

- appoggiare bene il fucile sulla spalla forte

- prepararsi ad aprire il fuoco, quando e se necessario


Per riportare il fucile nella posizione di trasporto africana, occorrerà ripetere i movimenti citati in pecedenza nella sequenza inversa. La posizione di trasporto americana (american carry position, nota anche come american carry) è, attualmente, la posizione di gran lunga più diffusa al mondo. Si tratta, in altre parole, della posizione che consente il trasporto del fucile sulla spalla forte del tiratore e con la volata dell'arma rivolta verso l'alto. Per passare dalla posizione di trasporto americana a quella di puntamento sul bersaglio (dismount), il tiratore dovrà compiere i seguenti movimenti:


- afferrare il fucile

- ruotare il fucile di 180° lungo l'asse verticale

- impugnare correttamente il fucile posizionando correttamente la mano forte e la mano debole

- appoggiare bene il fucile sulla spalla forte

- prepararsi ad aprire il fuoco, quando e se necessario


Per riportare il fucile nella posizione di trasporto americana, occorrerà ripetere i movimenti citati in pecedenza nella sequenza inversa. Dopo avere analizzato sinteticamente le posizioni di trasporto con la cinghia, passiamo ora all'analisi della categoria delle posizioni di trasporto senza cinghia. Atualmente, a questa categoria appartiene un'unica posizione, nota piuttosto genericamente come "posizione laterale", oppure come "posizione verticale", o anche come "posizione della tasca" (perche' il fucile è collocato sul lato forte con la guardia all'altezza della tasca ). Per assumere questa posizione, si tratta semplicmente di:


- togliere la mano debole dall'astina

- abbassare il calcio del fucile (spostandolo verso terra)

- ruotare il fucile di 90° verso l'alto

- portare il fucile, collocato in posizione verticale, in contatto con il proprio lato forte

- mettere la guardia all'altezza della tasca dei propri pantaloni

- poteggere la guardia con la propria mano forte


Per passare dalla posizione di trasporto laterale al puntamento sul bersaglio, occorrerà ripetere la sequenza indicata in precedenza in maniera inversa. Ove sia possibile, è sempre preferibile trasportate il fucile utilizzando l'apposita cinghia di trasporto. Se la cinghia di trasporto dovesse mancare, la soluzione migliore è quella di utilizzare la posizione di trasporto laterale. E' vero che esistono anche altre posizioni di trasporto del tipo "senza cinghia" (ad esempio la classica posizione a bracc'arm ed i suoi derivati), ma la posizione di trasporto laterale rimane di gran lunga la più sicura.


§7 - Le posizioni preliminari (o di contatto)


Le posizioni preliminari (dette anche di contatto , intermedie o di attesa), sono delle particolarisime posizioni di tiro che sono cronologicamente INTERMEDIE tra le posizioni di trasporto e le posizioni di tiro vere e proprie. Attualmente esistono due posizioni preliminari che storicamente si sono sviluppate in contrapposizione tra di loro e che hanno un elevatissimo grado di diffusione tra i tiratori di tutto il mondo, a prescindere dal loro effettivo grado di preparazione. Esse sono:


- la posizione alta (high-ready position)

- la posizione bassa (low- ready position)


Sotto il profilo descrittivo, la posizione alta, nota anche come "posizione di attesa alta", "posizione preliminare alta", "posizione Satterwhite" (da nome del suo ideatore, John Satterwhite), può essere così delineata:


- la mano forte avvolge l'impugnatura tenendo l'indice fuori dalla guardia del grilletto

- la mano debole impugna l'astina

- la volata è poco sotto il livello degli occhi (N.B. non all'altezza degli occhi, o la visione sarebbe preclusa!!)

- l'arma è inclinata di circa 45° rispetto a terra ed il calcio è trattenuto tra l'avambraccio ed il corpo del tiratore


Al momento del pericolo, l'arma sale verso l'alto, come se la volata fosse vincolata e facesse da perno, e viene puntata verso il bersaglio. Molti sostengono che si tratti di una posizione di origine militare, successivamente ripresa da J. Satterwhite che la modificò per adattarla al tiro difensivo ed alle esigenze delle Forze dell'Ordine. Le modifiche apportate da  Satterwhite consentono un'ampia gamma di utilizzo che comprende attività come il pattugliamento, la ricerca, le irruzioni in ambienti chiusi, etc. In tempi recenti essa ha avuto moltissima risonanza grazie alle pubblicazioni di Massad Ayoob, fondatore e direttore responsabile del Lethal Force Institute, il quale da sempre ne sostiene la validità e la superiorità tattica rispetto alla posizione bassa. Secondo Ayoob, questa posizione non solo ha un'amplissima gamma di possibilità applicative, che comprendono anche la difesa abitativa, ma è anche caratterizzata da una scarsa possibilità di disarmo. Viceversa, secondo i suoi detrattori, i principali DIFETTI della posizione alta sono i seguenti:


- ha un tempo di esecuzione superiore rispetto alla posizione bassa

- ha un'elevata possibilità di disarmo

- limita moltissimo il campo visivo del tiratore


Il vero problema pratico della  posizione alta è l'effettiva LIMITAZIONE che apporta al campo visivo del tiratore, cosa che in difesa personale poterebbe costare molto caro, dal momento che il fatto di "...vedere o non vedere il pericolo..." potrebbe fare la differenza tra la vita e la morte!! Per quanto riguarda il tempo di esecuzione, la cosa potrebbe anche essere soggettiva, anche se deve essere riconosciuto, per onestà intellettuale, che la posizione bassa spesso viene sentita da molti individui come "...più naturale..." di quella alta.  Sulla questione della facilità di disarmo, per onestà deve invece essere riconosciuto che, se la posizione è assunta  correttamente, il disarmo è MOLTO difficile (anche se il tentativo dovesse essere effettuato da un criminale esperto), perchè il primo istinto che ha la vittima è quello di indirizzare la volata dell'arma verso il volto dell'aggressore. Passando alla posizione bassa, essa è nota anche come "posizione di attesa bassa", "posizione preliminare bassa" o "posizione Taylor" ed è la posizione intermedia SPECULARE (o, se si preferisce, antitetica) alla posizione alta. Sotto il profilo descrittivo, la posizione bassa può essere così delineata:


- la mano forte avvolge l'impugnatura tenendo l'indice ben fuori dalla guardia

- la mano debole impugna l'astina

- la volata è puntata a 45° verso il basso

- il calcio è appoggiato alla spalla


Questa posizione deve la sua diffusione e la sua notorietà, tra l'altro, all'opera di Louis Awerbuck, il fondatore e direttore responsabile della Yavapai Firing Academy. Secondo Awerbuck la posizione bassa è tatticamente superiore alla posizione alta per i seguenti motivi:


- ha un tempo di esecuzione inferiore alla posizione bassa

- ha una scarsa posssibilità di disarmo

- non prelcude minimamente il campo visivo del tiratore


Mettendo da parte inutili "...guerre di religione..." tra i sostenitori delle due posizioni, sicuramente va detto che la posizione bassa presenta due inquivocabili vantaggi che sono, rispettivamente:


- l'estrema naturalezza (N.B. quasi tutti i tiratori tendono ad assumerla pressochè inconsciamente)
- il fatto di non precludere o limitare in nessun modo il campo visivo del tiratore


Accanto a queste due posizioni di attesa fondamentali, va aggiunta una posizione di contatto che si e' sviluppata in tempi molto recenti con esplicito riferimento alla difesa abitativa e, piu' in generale, al combattimento DENTRO gli immobili (o dentro luoghi confinati). Si tratta della c.d. posizione di ricerca, nota anche come posizione di ricerca interna o posizione di attesa interna (indoor-ready position), per meglio differenziarla dalla posizione alta, da molti autori considerata come la posizione di ricerca più idonea agli spazi aperti. Dal punto di vista strutturale, si tratta di una VARIANTE  particolare della posizione bassa che ha come UNICO scopo quello di facilitare il movimento dentro gli immobili nella maniera più occultata possibile. Infatti, se il movimento venisse fatto in maniera non oculata, un eventuale aggressore percepirebbe immediatamente la presenza della propria vittima poichè, quando si è armati con un fucile (o una qualsiasi arma lunga) si ha "...la cattiva abitudine di sbandierarlo..." (flagging) sempre nel momento più sbagliato !! Sotto il profilo descrittivo, la posizione di ricerca interna può essere così delineata:


- la mano forte avvolge l'impugnatura e l'indice è fuori dalla guardia

- la mano debole avvolge l'astina

- l'arma è puntata verso il basso, solitamente con un angolo inferiore ai 20°

- il calcio è appoggiato alla spalla


Esistono due varianti di questa posizione, che si DIFFERENZIANO per la direzione nella quale risulta puntata la volata dell'arma. Esse sono.


- arma inclinata verso il basso con la canna parzialmente appoggiata sull'esterno della gamba debole e la volata che, a sua volta, risulta puntata verso l'esterno

- arma inclinata verso il basso con la volata posizionata tra le gambe del tiratore


Sul punto si rinvia il lettore al testo Tactical reality: an uncommon look at common sense firearms training and tactics, od alla videocassetta The combat shotgun, entrambe accuratamente realizzate da  L. Awerbuck e disponibili in Italia tramite  Tuttostoria. Questa posizione, se da un lato facilita il movimento dentro un immobile, dall'altro lato potrebbe pregiudicare la possibilità di reazione da parte della vittima , nel caso in cui l'aggressore emerga improvisamente dal nulla (N.B. solitamente da dietro un angolo al quale la vittima ha dato poca importanza!!) ed afferri l'arma. E' vero che basta premere il grilletto per polverizzare le estremità inferiori dell'aggressore, ma non si può dimenticare che grossi problemi potrebbero emergere se l'agressore fosse in possesso di un corpo contundente. Questa problematica è splendidamente illustrata, tra gli altri, da M. Ayoob nel testo Stressfire - Volume I of Gunfighting for Police: Advanced tatctics and techniques edito da Paladin Press, al quale si rimanda il lettore per la completezza di esposizione. Infine, non può essere dimenticata la c.d. posizione d'assalto (underarm assault position). Si tratta di una posizione che, secondo alcuni sarebbe derivata dalla posizione per il tiro dal fianco (hip shooting position), mentre secondo altri deriverebbe dalla c.d. posizione frontale (frontal shooting position). Essa ha avuto notevole risonanza negli ultimi anni grazie all'opera di Chuck Taylor, che ne ha trattato diffusamente nei suoi articoli (apparsi principalmente su SWAT Magazine) e nelle sue opere, con particolare riferimento al testo The combat shotgun and submachinegun: a special weapons analysis edito da Paladin Press. Sotto il profilo descrittivo, la posizione d'assalto può essere così delineata:


- la mano forte avvolge l'impugnatura e l'indice è fuori dalla guardia

- la mano debole avvolge l'astina

- il calcio è trattenuto tra l'avambraccio forte ed il corpo del tiratore

- l'arma è puntata verso il bersaglio in maniera pressochè parallela rispetto al terreno


Si tratta di una posizione di assoluta emergenza, da applicare esclusivamente quando l'aggressore è vicinissimo e l'unica cosa da fare è quella di sparare il più velocemente possibile.


§7 - Il problema della transizione


Con il termine transizione (transition) si indica, piuttosto genericamente, il passaggio dall'utilizzo di un'arma lunga all'utilizzo di un'arma corta. La quasi totalità dei manuali oggi in circolazione distingue la transizione essenzialmente a seconda che essa avvenga :


- con l'ausilio della cinghia

- senza l'ausilio dell cinghia


Se la cinghia di trasporto dovesse mancare, è fondamentale non perdere l'arma, per cui è necessario tenere l'arma con la mano debole e utilizzare l'arma corta con la sola mano forte. Naturalmente questo fa comprendere immediatamente come sia altamente preferibile utilizzare SEMPRE un'arma lunga dotata della rispettiva cinghia di trasporto. In questo modo sarà infatti possibile sparare con la consueta posizione di tiro a due mani SENZA perdere l'arma  o senza doverla trattenere in maniera innaturale. Quando si parla di transizione in riferimento ad un'arma dotata di cinghia, occorre subito distinguere tra:


Caso A - fucile dotato di cinghia classica


(A - 1) la mano forte lascia la presa mentre quella debole continua a trattenere l'astina

(A - 2) la mano forte afferra la cinghia in prossimità della maglieta d'aggancio

(A - 3) la mano forte solleva l'arma e la mano debole si stacca dalla presa

(A - 4) la mano debole continua il movimento si infila nella cinghia, in maniera tale da assumere la posizione     di trasporto africana vista in precedenza


Caso B - fucile dotato di cinghia tattica


(B - 1) la mano debole lascia l'astina e l'arma comincia ad abbassarsi

(B - 2) l'arma termina il suo movimento davanti all'addome e viene bloccata per un istante (stock trap) dalla     mano debole (N.B. la volata  sempre volata verso l'esterno e verso il basso)

(B - 3) nello stesso istante la mano forte lascia la presa ed estrae l'arma corta

(B - 4)  la mano debole risale e completa la classica posizione di tiro due mani adottata dal tiratore


Da queste brevi note emerge immediatamente come la cighia tattica sia nettamente da preferire rispetto alla comune cinghia di trasporto per armi lunghe. Questo NON perchè "...una è brutta e l'altra è bella..." ma, piuttosto semplicemente, perchè si tratta di due accessori progettati per due scopi differenti: l'uno per impieghi venatori, l'altra per impiego professionale o difensivo in genere.


§8 - Le modalità di movimento


Il corretto modo di muoversi quando si sta impugnando il fucile a canna liscia (od una qualsiasi altra arma lunga), è attualmente oggetto di accanite discussioni dottrinali che, molto spesso, sfociano in assurde "...discussioni da Bar dello Sport..." che non risolvono assolutamente il problema. Per evitare ogni tipo di discussione, in primo luogo occorre distinguere tra il muoversi con in mano un'arma (shooting footwork) e lo sparare in movimento (shooting while moving). Si tratta di due cose del tutto DIVERSE che, purtroppo, vengono in continuazione assimilate anche da molti esperti internazionali. Sulla distinzione tra questi due concetti si rinvia il lettore alla consultazione del testo Nozioni di difesa personale o alla visione della videocassetta The combat shotgun: concepts, skills and tactics for employing shotguns in personal combat, entrambi disponibili in Italia presso Tuttostoria. In queste brevi note ci si occuperà SOLO ed esclusivamente della questione di muoversi (in avanti o all'indietro) con un'arma lunga e, nella fattispecie, con un fucile a canna liscia (anche se l'esempio è estendibile a qualsiasi altra arma lunga). I principi fondamentali da rispettare durante l'avanzamento o l'arretramento sono i seguenti:


- muoversi sempre il più lentamente possibile (N.B. bisogna cercare di produrre meno rumore possibile e non bisogna mai perdere l'equilibrio)

- non avvicinare e non allontanare mai eccessiamente i piedi (N.B. la stabilità potrebbe essere pregiudicata)

- muovere sempre, alternativamente, prima un piede e poi l'altro

- appoggiare sempre i piedi a terra con estrema cautela

- non incrociare mai le gambe per nessun motivo (N.B. si corre un rischio elevato di cadere a terra)

- non guardare mai i propri piedi ma guardare sempre l'ambiente circostante


 A questi principi BASILARI vanno aggiunti altri due principi AUSILIARI che governano il movimento durante la fase di avanzamento e di arretramento:


- durante l'avanzamento, si muove per primo SEMPRE il piede più avanzato (cioè quello debole) in maniera molto lenta

- durante l'arretramento, si muove per primo SEMPRE  il piede più arretrato (cioè quello forte) ma, prima di muoversi, esso DEVE essere utilizzato come una sorta di antenna, per tastare il terreno circostante


Per muoversi con un'arma in mano la prima cosa da tenere bene a mente è la CAUTELA, per cui PRIMA occorre pensare, poi ci si può muovere più o meno liberamente. Per migliorare la propria tecnica, naturalmente non c'è altro mezzo che provare e riprovare il movimento in avanzamento ed in arretramento per innumerevoli volte. Naturalmente queste "...prove preliminari..." andranno SEMPRE fatte con l'arma scarica!! Quando, dopo qualche mese, verrà raggiunto un sufficiente livello di automatismo, allora si potrà procedere all'addestramento con munizioni vere. Dopo avere collocato un bersaglio alla distanza più idonea (che varierà a seconda delle munizioni utilizzate e dalla struttura a disposizione), si caricherà il fucile e si proverà a colpire il bersaglio NON in movimento, ma subito dopo avere completato il movimento in avanzamento o in arretramento. Come ulteriore variante, per rendere l'esercizio più complesso, si potranno inserire altri due o più bersagli. Una volta che un livello sufficiente di automatismo sarà raggiunto, ogni tiratore dovrà imporsi di ridurre il più possibile il tempo che intercorre tra la fase di arresto del proprio movimento (non importa se in avanti o all'indietro) e l'arrivo sul bersaglio dell'ultimo colpo.


§9 - Come adattare la propria tecnica di tiro alla difesa personale


La tecnica di tiro per impiegare il fucle a canna liscia per scopi difensivi à del tutto identica a quella utilizzata per colpire un bersaglio cartaceo alla domenica mattina presso la locale Sezione del TSN. I punti salienti sono sempre e comunque gli stessi, dal momento che si tratterà di:


- assumere la corretta posizione di tiro

- allineare il fucile verso il proprio bersaglio

- esercitare una pressione controllata sul grilletto

- rispettare  il ritmo della reaspirazione

- mantenere la persistenza dopo la partenza del colpo

- ripetere la stessa sequenza fino all'esaurimento delle munizioni


La grossa DIFFERENZA che esiste tra il tiro a bersagli cartacei (cioè ricreativo) ed il tiro difensivo (o da combattimento) è che mentre il primo ha come unico scopo la QUALITA' della rosata ( che DEVE essere il più piccola possibile), il secondo ha come unico scopo la QUANTITA' nella c.d. zona critica (kill zone). In altre parole, mentre nel tiro lento mirato sono FONDAMENTALI la calma e la precisione, nel tiro difensivo è FONDAMENTALE colpire quello a cui si spara con velocità e sicurezza!! Chiaramente, dal momento che "...prima di poter fare un tema è necessario conoscere l'alfabeto e sapere usare la penna...", analogamente PRIMA di dilettarsi nel tiro difensivo (o, peggio, di vantarsi di conoscerlo) occorrerà conoscere PERFETTAMENTE i fondamentali del tiro lento mirato. Il fucile a canna liscia presenta il notevole vantaggio di facilitare il lavoro del tiratore a causa di due elementi:


- la tipologia delle munizioni

- la modalità d'impiego


La tipologia delle munizioni FACILITA notevolmente il fatto di dovere collocare molti colpi nella zona critica: sotto questo aspetto il fucile a canna liscia è sicuramente SUPERIORE a qualsiasi altra arma portatile!! E' proprio per questo motivo che la maggioranza dei manuali ( degli autori) consigliano di utilizzare i pallettoni per scopi difensivi. Per quanto riguarda la modalità d'impiego, il fucile a canna liscia presenta il notevole VANTAGGIO di dover essere semplicemente PUNTATO, piuttosto che COLLIMATO, verso il proprio bersaglio!! A causa della presenza di questo indubbio vantaggio pratico, molti autori consigliano, per meglio sfruttare le potenzialità operative di quest'arma, di utilizzare il fucile a canna liscia secondo questo schema:


- puntare il fucile verso il bersaglio

- togliere la sicura

- inserire il dito dentro la guardia

- premere il grilletto

- non perdere mai il contatto con il grilletto (N.B. ma senza premere ossessivamente per lasciare riarmare lo scatto!!)

- riarmare agendo sull'astina (N.B. solo se si tratta di un fucile a funzionamento manuale)

- abbassare la volata portando l'arma nella posizione bassa (N.B. solo se il pericolo è scomparso, altrimenti si deve mantenere la persistenza)

- guardare l'ambiente circostante per individuare eventuali ULTERIORI pericoli

- rifornire il serbatoio se non dovessero essere presenti altri pericoli (N.B. questa operazione va sempre fatta da dietro una copertura e mai allo scoperto!!)


Vi sono numerose fonti che trattano questa tecnica nel dettaglio, tuttavia, questa metodologia è stupendamente illustrata, tra gli altri, da L. Awerbuck nella videocassetta The combat shotgun: concepts, skills and tactics for employing shotguns in personal combat, disponibile in Italia presso Tuttostoria, alla quale si rinvia il lettore per ulteriori chiarificazioni. Per MIGLIORARE la propria capacità di utilizzo del fucile a canna liscia, è importante organizzare il proprio addestramento secondo uno schema che spinga ad esplorare ogni aspetto tecnico relativo al maneggio di quest'arma. Uno dei molteplici modelli di addestramento dai quali cominciare può essere il seguente (N.B. naturalmente si tratta di un semplice suggerimento SENZA alcuna pretesa di completezza):


Caso A - Bersaglio a 5m di distanza, tiratore in posizione bassa


(A - 1) 6 colpi, tiro lento mirato, 3 serie senza limiti di tempo

(A - 2) 6 colpi, tiro lento mirato in non oltre 10 secondi, 3 serie

(A - 3) 6 colpi, tiro celere in non oltre 6 secondi, 3 serie

(A - 4) 1 colpo, abbassare l'arma, osservare, rifornire il serbatoio

(A - 5) 2 colpi in rapida sequenza, abbassare l'arma, osservare, rifornire il serbatoio


Caso B - Bersaglio a 5m di distanza, tiratore in posizione bassa, istruttore a lato pronto a dare i comandi


(B - 1) 1 colpo su comando il più velocemente possibile, abbassare l'arma e prepararsi a ripetere, 3 volte

(B - 2) 2 colpi su comando in rapida successione, abbassare l'arma e prepararsi a ripetere, 3 volte

(B - 3) 2 colpi su comando in rapida successione, abbassare l'arma, osservare, rifornire il serbatoio, altri due colpi su comando, 3 volte

(B - 4) ripetere l'esecizio (B - 3) a 10 m di distanza

(B - 5) ripetere l'esercizio (B - 3) a 15m di distanza

(B - 6) ripetere l'esercizio (B - 3) a 25 metri di distanza con cartucce a palla singola


Caso C - Bersaglio a 5m di distanza, tiratore in posizione bassa


(C - 1) tiro d'imbracciata, 1 colpo il più velocemente possibile, 3 serie

(C - 2) tiro d'imbracciata, 2 colpi il più velocemente possibile, 3 serie

(C - 3) girarsi di 90° e sparare 1 colpo il più velocemente possibile, 3 serie

(C - 4) girarsi di 180° e sparare il più velocemente possibile, 3 serie

(C - 5) assumere la posizione inginocchiata senza appoggio e sparare 1 colpo, 3 serie


Caso D - Bersaglio a 25 m di distanza, tiratore in posizione bassa


(D - 1) avanzare fino a 15m al massimo, fermarsi e sparare 1 colpo, abbassare l'arma, osservare e rifornire il serbatoio, 3 serie

(D - 2) arretrare fino a 25 m, fermarsi e sparare 1 colpo, abbassare l'arma, osservae e rifornire il serbatoio, 3 serie


Caso E - Bersagli a 5 e 25m di distanza, tiratore in posizione bassa


(E - 1) colpire 1 bersaglio posto a 5m il più rapidamente possibile, eseguire una commutazione e colpire il bersaglio a 25 m di distanza con una cartuccia caricata a palla singola

(E - 2) colpire  2 bersagli posti a 5m il più velocemente possibile, eseguire una commutazione e colpire il bersaglio a 25 m di distanza con una cartuccia caricata a palla singola

(E - 3) colpire 2 bersagli a 5m ed uno a 25m il più velocemente possibile sfruttando adeguatamente il tempo morto

(E - 4) colpire 2 bersagli a 5m e 2 a 25m il più velocemente possibile sfruttando adeguatamente il tempo morto



Naturalmente gli esercizi proposti in questa sede sono solo una piccola parte di quelli realmente effettuabili al poligono di tiro. Molto dipende dalla tipologia della struttura in cui si va ad operare, nel senso che i poligoni più ampi e capienti daranno al tiratore possibilità che altri poligoni non possono garantire, e viceversa. Ad ogni modo, a prescindere dalla struttura in cui si andrà ad operare, quello che conta è rispettare SEMPRE  la SICUREZZA nel maneggio e nell'utilizzo dell'arma. Ulteriori esercizi potranno poi scaturire dalla fantasia del singolo tiratore, con l'unica condizione che essi siano il più veritieri ed efficaci possibile.


§10 - I bersagli multipli ed il problema dello sfruttamento del tempo morto



Uno dei problemi più complessi che l'utilizzatore di un fucile a canna liscia può incontrare, è sicuramente quello costituito dai bersagli multipli (multiple target). Chiaramente, di fronte a questo tipo di problema un fucile semiautomatico di tipo moderno è nettamente SUPERIORE ad un qualsiasi altro fucile a funzionamento manuale (N.B. su questo aspetto si veda, più ampiamente, le opere di M. Ayoob e di L. Awerbuck che hanno punti di vista del tutto antitetici su quest'argomento). Forse qualcuno sarà un po' scettico, mentre qualcun altro dirà che "...è solo questione di pratica..." tuttavia, per convincersene basta pensare ad esempio al fatto che J. Satterwhite riesce a svuotare TUTTO il serbatoio del suo Benelli M-121 prima che il primo bossolo abbia toccato terra!! Chiaramente tutto questo avviene con tutti i colpi perfettamente a segno. Ad ogni modo, lasciando da parte i funanbolismi da circo equestre che non tutti possono eseguire, per colpire il più velocemente possibile due o più bersagli è FONDAMENTALE saper sfruttare correttamente il c.d. tempo morto (dwell time). La tecnica oggi maggiormente utilizzata per sfruttare il tempo morto è stata sviluppata alcuni anni fa da John Satterwhite, e consiste essenzialmente nel fatto di sfruttare la fase di rinculo per allineare il fucile sul bersaglio successivo. A prescindere dall'arma utilizzata, questa tecnica consente di ottenere una marcata riduzione dei tempi di reazione. Tuttavia, se effettuata con un fucile a funzionamento manuale, essa consente una riduzione enorme dei tempi reazione di fronte ad una pluralità di bersagli. Quando si usano armi come il Remigton M-870 o simili, il vero "...trucco del mestiere..." consiste non solo nello sfruttare il rinculo per allineare il fucile sul bersaglio successivo, ma anche nello sfruttare il rinculo per riarmare l'astina il pià velocemente del normale. Naturalmente tutto questo non è facile da eseguire la prima volta e, oltre a richiedere un lungo addestramento in bianco, questa tecnica richiede anche un lungo addestramento al poligono con munizioni vere. Solo in questo modo sarà possibile imparare a coordinare i propri movimenti con la sensazione del rinculo susseguente allo sparo. E' inutile aggiungere che questa tecnica è estremamente specialistica e che rientra solo nella parte più avanzata dei programmi di insegnamento relativi al maneggio del fucile a canna liscia. Ad ogni modo questo elemento di difficoltà non deve costituire un alibi per non approfondire questo argomento. Dal momento che il fucile a canna liscia è ampiamente utilizzato anche a livello di Istituti di Vigilanza privati o dalle Guardie Particolari Giurate, si spera che presso le varie Sezioni del TSN ci siano sempre più Commissari di Tiro in grado di fornire, ai vari soci obbligati, preziosi consigli anche su questa tecnica.


§11 - Il tiro d'imbracciata 


Il tiro d'imbracciata (snap shooting) è una particolare tecnica di tiro effettuata dalla posizione eretta che viene utilizzata quando, per motivi di tempo o di spazio, NON è possibile utilizzare una posizione maggiormente defilata e non è possibile prendere la mira in maniera più precisa. Si tratta di una tecnica che viene utilizzata esclusivamente quando il bersaglio è a brevissima distanza ed è assolutamente necessario aprire il fuoco il più velocemente possibile per proteggere la propria incolumità. In altre parole, si tratta di una tecnica che privilegia la velocità di esecuzione sulla precisione (finale) di tiro. I principi fondamentali per eseguire il tiro d'imbracciata sono i seguenti:


- concentrarsi su di un punto del bersaglio

- impugnare correttamente l'arma

- allineare la volata verso il bersaglio (N.B. normalmente questo avviene partendo dalla posizione bassa, tuttavia l'allineamento può originarsi partendo da qualsiasi posizione)

- premere il grilletto alla fine del movimento di allineamento verso il bersaglio


Inutile aggiungere che si tratta di una cosa che richiede moltissimo allenamento in bianco a casa propria ed altrettanto allenamento a fuoco al poligono di tiro. Questo perchè, diversamente da quello che  è il pensiero comune, "...nessuno nasce imparato..." (come recita una famoso detto di origine napoletana), nel senso che NESSUNO nasce con l'abilità innata di colpire un bersaglio tramite la tecnica del tiro d'imbracciata. Per potere eseguire corettamente la tecnica del tiro  d'imbracciata è necessario effettuare prima MOLTISSIMO tiro in bianco (dry firing), in maniera tale da acquisire la corretta tecnica di scatto, nonchè la capacità di allineare correttamente il fucile verso il bersaglio e di impugnarlo in maniera precisa.  Quando saranno stati raggiunti gli automatisimi necessari, questi verranno immediatamente trasferiti alla pratica con munizioni vere, dal momento che il cervello richiamerà quanto appreso in precedenza con il tiro in bianco. La pratica con munizioni vere è importante perchè servirà per abituare il tiratore ad allineare le mire senza l'assillo di sopportare gli effetti del rinculo, ed a mantenere la persistenza dopo la partenza del colpo. Quando la pratica avrà raggiunto un livello sufficiente, allora sarà possibile ANCHE colpire un bersaglio a distanze ridotte SENZA alcun pensiero conscio, ma semplicemente puntando il fucile verso il bersaglio e premendo il grilletto al termine del movimento di puntamento. Per questo motivo occorre diffidare di tutti quelli che sostengono di "...avere una innata capacità di tiro..." o di essere più bravi degli altri tiratori perchè "...naturalmente portati per il tiro...", perchè non è assolutamente vero. Per essere realmente capaci di eseguire il tiro d'imbracciata è necessario saper sfruttare le potenzialità dei recettori cinestetici (N.B. su questo aspetto si veda più ampiamente il testo Nozioni di difesa personale, edito da Tuttostoria), e questo richiede una pratica lunga, continua e costante.


§12 - La commutazione


La commutazione (selection), nota anche come rotazione o selezione è una tecnica particolare tramite la quale viene rapidamente sostituita la cartuccia GIA' presente nella camera di scoppio del proprio fucile, con un'altra cartuccia di tipo diverso (che si trova fuori  dal serbatoio dell'arma). In riferimento alla difesa personale, le ipotesi possibili sono due:


- sostituire una cartuccia a pallettoni con una  a palla singola (select slug)

- sostituire una cartuccia a palla singola con una a pallettoni (select buckshot)


Dal momento che il caso di gran lunga più diffuso è quello della sostituzione di una cartuccia caricata a pallettoni con una caricata a palla singola per colpire un bersaglio lontano (oppure un bersaglio in posizione critica) in maniera molto precisa, si è soliti parlare di commutazione della cartuccia a palla singola, noto anche con la definizione inglese di select slug. Dal momento che esistono armi diverse sotto il profilo meccanico, è preferibile verificare quali sono le similitudini e le differenze sotto il profilo esecutivo:


Caso A - Modello a ripetizione manuale (Remington M-870 o simili)


(A - 1) Inserire una cartuccia caricata a palla singola nel serbatoio

(A - 2) Espellere la cartuccia a pallettoni già presente in camera aretrando vigorosamente l'astina

(A - 3) Camerare la cartuccia a palla singola mandando in chiusura l'otturatore tramite un deciso movimento in avanti dell'astina


Caso B - Modello semiautomatico a ricupero di gas (Remington M-11/87 o simili)



(B - 1) Inserire una cartuccia caricata a palla singola nel serbatoio

(B - 2) Espellere la cartuccia a pallettoni già presente in camera arretrando vigorosamente sulla manetta di armamento

(B - 3) Camerare la cartuccia a palla singola lasciando andare in chiusura l'otturatore


Caso C - Modello semiautomatico a funzionamento inerziale (Benelli M 1 - Super 90 o simili)


(C - 1) Inserire la cartuccia caricata a palla singola nel serbatoio

(C - 2) Premere il pulsante a lato della guardia (drop lever) per sbloccare l'azione (N.B. se il pulsante non viene premuto la cartuccia presente in camera verrà espulsa, ma la cartuccia presente nel serbatoio non verrà camerata!!)

(C - 3) Arretrare vigorosamente la manetta d'armamento per espellere la cartuccia presente in camera

(C - 4) Lasciare andare in avanti la manetta d'armamento in modo da mandare in chiusura l'otturatore e da camerare la cartuccia a palla singola precedentemente introdotta nel serbatoio


Dal momento che la commutazione è una tecnica altamente specialistica, per diventare REALMENTE capaci di sfruttarla (specie sotto stress!!) è assolutamente necessario provarla e riprovarla per moltissime volte. Quello che deve essere realmente compreso è che questa tecnica, al pari di moltissime altre, viene eseguita eslusivamente "per tatto" (by feel), cioè SENZA guardare assolutamente quello che si sta facendo, dal momento che lo sguardo DEVE essere rivolto verso l'ambiente circostante. Per migliorare l'esecuzione della tecnica va utilizzato lo stesso principio già visto in precedenza per effettuare il caricamento del fucile a canna liscia, e cioè:


- si prende una cartuccia (dalla tasca o dal portacartucce) in maniera tale che il fondello appoggi contro il mignolo e l'orlo appoggi contro l'indice

- si usa la parte anteriore della guardia come rotaia per guidare la cartuccia all'imbocco del serbatoio

- si fa scorrere il mignolo lungo la guardia per indirizzare correttamente l'orlo della cartuccia verso il serbatoio

- non appena l'orlo della cartuccia (ed il dito indice) incontra l'imbocco del serbatoio, inclinare leggermente la cartuccia e premerla decisamente dentro lo stesso spingendola con il pollice


Dopo avere ripetuto questa procedura per un certo numero di volte, l'esecuzione della commutazione deventerà del tutto automatica. Come avviene per molte altre tecniche, la ripetizione costante nel tempo genera sicurezza e, soprattutto, velocità di esecuzione. Dopo avere proveduto ad eseguire più volte questa tecnica SENZA mai sparare un colpo (N.B. sempre con il dito fuori dalla guardia ed il fucile puntato in una direzione sicura!!), si può iniziare a sparare verso due o tre bersagli. Ad esempio, si possono mettere due sagome a 5m ed una sagoma a 20-25m di distanza. Le prime due verranno colpite con cartucce a pallettoni tipo #00, mentre l'ultima verrà colpita con una cartuccia a palla singola (Brenneke, Foster o qualsiasi altro tipo). Naturalmente il fucile avrà il serbatio pieno di cartucce caricate a pallettoni, per cui sarà necessario applicare la tecnica della commutazione per effettuare correttamente l'esercizio. Anche se all'inizio le cose potranno sembrare un po' complicate, con la pratica costante si puo' arrivare ad eseguire questo esercizio in MENO di quattro secondi.



                                                                                     NOTE CONCLUSIVE


Le armi e gli accessori illustrati in questa pagina sono, in linea generale, reperibili presso qualsiasi armeria italiana. Analogamente, il montaggio di questi accessori o l'esecuzione delle modifiche testè delineate è un'operazione che QUALSIASI armiere, anche con un livello medio-basso di competenza (e/o esperienza), è in grado di fare (N.B. a meno che sia profondamente disonesto e non voglia perdere tempo con il cliente !!). Con specifico riferimento agli accessori, se dovessero sorgere dei problemi per reperirli, si può fare riferimento ai seguenti esercizi commerciali :


- MERCATINO AMERICANO, Via per Rovato, 31 - 25046 Cazzago San Martino (BRESCIA), tel. 030/77.04.877 - 77.04.878 ; fax 030/77.04.879  ; internet www.mercatinoamericano.com (cinghie tattiche in cordura, mire al trizio ed altri accessori)

- LPA SIGHTS Via Alfieri, 26 - 25063 Gardone Val Trompia, (BRESCIA) tel. 030/891.14.81 ; fax 030/891.09.51 ; internet www.lpasights.com (mire per fucili a canna liscia)

- ADC / Armi Dallera Custom, di Roberto Dallera, armi - palle - accessori, Via Michelangelo, 64 - 25063 Gardone Val Trompia (BRESCIA) tel. 030/891.15.62 ; fax 030/ 891.01.83 ; internet : www.adccustom.com (produzione armi custom corte e lunghe per tiro e difesa, personalizzazioni, montaggio mire, etc.)

- Armeria Fracassi, Strada Nuova, 112 - 27100 Pavia, tel. 0382/22364 ; fax 0382/29622 ; internet www.armeriafracassi.com (accuratizzazione e personalizzazione armi, montaggio mire, etc.)