APPLICAZIONE PRATICA DELLE SOLUZIONI
COLLOIDALI NEUTRALIZZATE AL BISOLFURO DI MOLIBDENO
parte 1 - introduzione
Alcuni anni fa, la Parsec Group, un’azienda americana di Bel
Air (Stato del Maryland, USA), ha brevettato un prodotto denominato Spica
Gold, un particolarissimo lubrificante basato sul bisolfuro di Molibdeno
(Mos2). Chimicamente parlando si tratta di una soluzione colloidale neutralizzata,
strutturata su di un olio a base sintetica a bassissima densità unito
a sali di Mos2. Per ragioni che non sono note (e che non interessa trattare
in questa sede), questo lubrificante NON è distribuito dalla Parsec
Group, bensì dalla Sprinco - USA (7804 Danz Boulevard, Austin,
Texas, 78724 USA - www.sprinco.com), un’azienda americana che è diventata
la licenziataria esclusiva (per distribuzione all’ingrosso ed al dettaglio)
a livello nazionale ed internazionale (cioè per gli USA e per il
resto del mondo). Questo prodotto NON è venduto dalla Sprinco con
la sua denominazione commerciale originale, bensì con la denominazione
di “Plate+”. Esso è il capostipite di una famiglia di prodotti
per la cura e la manutenzione delle armi composta (attualmente) dai seguenti
elementi:
- Plate + Silver = lubrificante liquido al MoS2 neutralizzato in
soluzione colloidale (N.B. ha la confezione di colore ARGENTO)
- Plate + Red = lubrificante solido (= grasso) al MoS2 neutralizzato
(N.B. ha la confezione di colore ROSSO)
- Plate + Green = pulente per armi al MoS2 neutralizzato (N.B. ha
la confezione di colore VERDE)
La caratteristica fondamentale di questo prodotto è la sua abilità
nel creare congiuntamente una lubrificazione superficiale ed una
sottosuperficiale. La prima deriva dall’olio a bassissima densità
che protegge e lubrifica il metallo penetrando nei suoi pori. La seconda
deriva dalla pellicola di MoS2 che si deposita sulla superficie esterna
del metallo. In condizioni di stasi (cioè quando l’arma non viene
usata oppure quando viene utilizzata per sparare in bianco), questo lubrificante
offre un altissima protezione da tutti gli agenti atmosferici. In condizioni
di utilizzo, l’aumento di temperatura legato alla combustione del propellente
fa riemergere l’olio dai pori del metallo, garantendo così un
elevatissimo livello di lubrificazione. Questa duplice tipologia di lubrificazione
deriva dal fatto che il Plate+ (e più in generale i vari lubrificanti
liquidi al MoS2) hanno una composizione chimica per cui vari strati
di molecole non si addossano l’uno sull’altro (come avviene, ad esempio,
con i lubrificanti basati sulla Grafite o sul Teflon), ma vengono
“...praticamente attratti...” dalle superfici metalliche che devono
proteggere. Secondo l’azienda produttrice, si tratterebbe “...della più
efficace ed efficiente modalità di lubrificazione nota alla scienza
moderna...”!! Quale che sia la verità, è indubbio che si
tratta di un lubrificante dotato di tutta una serie di caratteristiche che
lo rendono MOLTO interessante per tutti gli appassionati di armi e per tutti
coloro i quali hanno a che fare con le armi in misura maggiore o minore. Dopo
la commercializzazione del Plate + (o Spica Gold che dir si voglia),
altri lubrificanti al MoS2 sono comparsi sul mercato, e presentano TUTTI delle
caratteristiche molto interessanti. Più in generale si può dire
che questi lubrificanti basati su soluzioni colloidali neutralizzate al MoS2
presentano le seguenti caratteristiche:
- Gamma operativa di temperatura elevatissima (N.B. di solito è
compresa tra -85 e + 520 °C)
- Tempo di ossidazione molto alto (di solito tra le 3500 e le 4000 ore)
- Coefficiente d’attrito bassissimo (di solito inferiore a 0,03)
- Punto di solidificazione molto basso (N.B. solitamente inferiore ai
-115 °C)
- Dimensioni dei sali di MoS2 molto piccole (di solito 0,3 micron)
- Capacità di inibizione della ruggine elevatissima (N.B. il
MoS2 è di fatto insensibile ad ambienti con altissimo tasso di umidità
o con nebbia salina)
Tutte queste caratteristiche fisico-chimiche fanno si che i (migliori)
lubrificanti al MoS2 siano in grado di ridurre di circa il 50% l’attrito
(e quindi l’usura) normalmente presente tra parti metalliche in movimento
reciproco tra loro. L’utilizzo razionale e reiterato di questi lubrificanti
può realmente contribuire a migliorare il funzionamento di qualsiasi
arma, oltre a garantire una durata pressoché illimitata della canna.
segue - il problema, poco noto, della tossicità del Molibdeno
Il Molibdeno (simbolo chimico Mo, peso atomico 95,95 e numero atomico 42),
è un metallo di colore bianco argenteo, estremamente duttile e malleabile.
È presente in natura sottoforma di ossidi di varia tipologia, spesso
uniti ad impurità di Piombo o di Tungsteno. Il Molibdeno puro viene
ricavato per arrostimento del minerale grezzo, il quale viene prima trasformato
in bisolfuro di Molibdeno (MoS2)e, successivamente, in triossido di Molibdeno
(MoO3). Il triossido di Molibdeno così ottenuto è sottoforma
di gas, che deve essere condensato con appositi macchinari al fine di ottenere
il minerale in polvere ad elevato grado di purezza (MoO3>99,95%). Quest’ultimo
viene poi fatto reagire con una corrente di idrogeno e, in seguito a quest’ultima
reazione, si ottiene il Molibdeno metallico iperpuro di grado industriale.
Questo elemento è essenziale per l’organismo umano, e viene solitamente
assunto, sottoforma di sali minerali, tramite l’ingestione di verdure e
vegetali in genere. Pur essendo essenziale, chiaramente NON se ne deve abusare,
poiché in caso contrario, al pari qualsiasi altro elemento immesso
in quantità eccessiva nel nostro organismo, verrà eliminato.
Chiaramente il Molibdeno, al pari di tutti gli altri metalli, esiste in
natura in una grandissima varietà di forme, tutte diverse l’una dall’altra.
Ad esempio, quello normalmente ingerito con gli alimenti è
ossido di Molibdeno, mentre quello solitamente utilizzato nell’industria
metallurgica o nel comparto delle armi portatili è Molibdeno raffinato
sottoforma di polvere molto sottile. A livello industriale il Molibdeno
è disponibile, a seconda delle esigenze, con diversi gradi di finezza
e di purezza. La versione che “...si considera migliore...”
è quella pura al 99% con grani di dimensioni non superiori agli 1,5
micron (1 micron = 1 / 1000 millimetri !!). Com’è appena stato detto,
esso è fondamentale per il mantenimento della buona salute del corpo
umano, tuttavia NON bisogna dimenticare che una cosa è ingerire il
Molibdeno durante i pasti sottoforma di sali minerali, mentre un cosa ben
DIVERSA è inalare od entrare in contatto REITERATO con Molibdeno più
o meno puro. In altre parole, il Molibdeno utilizzato a livello industriale,
c.d. Molibdeno secco (dry Molybdenum), è tossico a causa del
suo carattere intrinsecamente acido. Per questo motivo chi lo maneggia in
continuità deve proteggersi adeguatamente gli occhi e le vie respiratorie!!
Le singole particelle di Molibdeno, infatti, vengono inalate e, in seguito
al contatto con l’umidità presente nell’aria, aumentano il carattere
normalmente acido che già possiedono naturalmente (per la spiegazione
di questo fenomeno, V. più oltre). Questo determina un’irritazione
di tutte le prime vie respiratorie e, ovviamente, del tessuto polmonare.
A lungo termine l’intossicazione da Molibdeno può provocare tutta
una serie di patologie che colpiscono il tessuto polmonare, ivi compreso
anche alcune forme di carcinoma. Per questo motivo, se da un lato è
possibile mangiare della selvaggina abbattuta con proiettili trattati con
il MoS2 senza correre dei rischi, dall’altro è SCONSIGLIABILE stare
a contatto continuato con questo metallo e con i suoi composti, SALVO che
non siano stati debitamente neutralizzati.
segue - note tecniche sulle problematiche connesse all’eccessivo utilizzo
dei proiettili con copertura superficiale al bisolfuro di Molibdeno
Allo stato attuale, molti tiratori che si dedicano per passione o per finalità
agonistiche al tiro di precisione, utilizzano ampiamente proiettili dotati
di rivestimento superficiale al MoS2. Quasi tutte queste persone sono fermamente
convinte, in buona fede, che l’utilizzo di questi proiettili ridurrà
di molto gli sforzi necessari per avere la canna sempre perfettamente pulita.
In realtà le cose stanno ben DIVERSAMENTE, perché l’utilizzo
sconsiderato (o non razionale) di questi proiettili, genera il fenomeno
noto come compattamento (caking) del MoS2. Questo fenomeno è
dovuto, essenzialmente, o alla reiterazione di un singolo fattore, oppure
alla combinazione di due fattori differenti. Solitamente il compattamento
è dovuto. MOLTO semplicemente, al passaggio reiterato di proiettili
con trattamento superficiale al MoS2. Chi usa questi proiettili è
convinto che “...non serva faticare molto per ottenere una canna con
l’anima PERFETTAMENTE pulita...” poiché, si dice, sono sufficienti
“...solo alcune passate con una pezzuola imbevuta di un qualsiasi solvente...”
per rimuovere OGNI traccia di MoS2!! In realtà, quello che queste
persone NON sanno, è che quella traccia di colore grigio o nero che
rimane impressa nella pezzuola imbevuta di solvente/pulente per armi, NON
è MoS2, ma è la sottile pellicola di MoO3 che si forma sopra
il MoS2 in seguito alla sua ossidazione. Per rimuovere il MoS2 ci vuole ben
altro, purtroppo!! A causa del passaggio continuato di proiettili rivestiti
di MoS2, l’anima della canna viene ricoperta da uno strato crescente
di questo materiale (build-up) che aderisce sempre di più al
metallo. Il secondo fattore che può determinare la comparsa di questo
fenomeno parassita è l’impiego di Molibdeno secco fortemente IMPURO
per ricoprire il proiettili. A volta capita che vengano immesse in commercio
grossi quantitativi di Molibdeno ricchi di impurità (N.B. si tratta
di piccolissimi quantitativi di Cromo, Rame, Ferro, Cadmio, Mercurio, Piombo
e Nickel) che, se utilizzati per ricoprire i proiettili, determinano
una CRESCITA esponenziale del fenomeno di parassitizzazione visto in precedenza.
Chiariti quali sono gli esatti termini del problema, a questo punto
è necessario tentare di risolverlo. Sono state proposte varie soluzioni,
alcune sono demenziali, altre sono invece molto più realistiche. Alcuni
“(pseudo) esperti” sostengono che se il livello del deposito
parassita NON è eccessivamente ELEVATO, sarebbe possibile rimuoverlo
applicando dei prodotti alcalini i quali, neutralizzando il carattere acido
del MoS2 dovrebbero consentire una sua facile rimozione. Il prodotto più
utilizzato in tal senso è noto come Alkanox, ma vengono ampiamente
utilizzati anche i suoi equivalenti. Altri “(pseudo)esperti” affermano
che i depositi di MoS2 verrebbero rimossi con estrema facilità “...utilizzando
il detersivo liquido comunemente utilizzato nelle lavastoviglie...”,
a prescindere che si tratti di depositi più o meno pesanti. Ancora,
altri “(pseudo)esperti” affermano che la rimozione dei residui
di MoS2 sarebbe possibile “...applicando il Kroil o qualsiasi altro olio
per armi iperpuro a bassissima densità e ad altissima capacità
di penetrazione...”!! Si tratta chiaramente di “...una evidentissima
fesseria da Bar dello Sport...” perché tentando di ripulire l’anima
della canna con QUALSIASI olio ad altissimo potere di penetrazione, l’unico
risultato che si otterrà sarà quello di rimuovere lo strato
di MoO3 che ricopre il MoS2 in seguito alla comparsa dei fenomeni ossidativi
che iniziano a manifestarsi subito dopo il termine della propria sessione
di tiro (cioè quando l’arma comincia a raffreddarsi)!! Il grosso
problema è che il MoO3 evita una ulteriore ossidazione degli strati
più profondi di MoS2, ma NON protegge questi ultimi dall’attacco dell’umidità!!
Questo significa che sotto l’azione dell’umidità il MoS2 si trasformerà
in H2SO4, che corroderà l’anima della canna a livello sottosuperficiale.
In altri termini, chi crede di avere risolto tutto effettuando poche passate
con una pezzuola imbevuta di olio per armi (anche se ad altissima capacità
di penetrazione) o di un qualsiasi solvente, in realtà NON sa minimamente
di andare incontro a serissimi problemi di corrosione!! Infine, e
questa è senza dubbio al soluzione più REALISTICA, altri ancora
affermano che è NECESSARIO utilizzare una pasta pulente DEBOLMENTE
abrasiva, specifica per armi (come la famosissima JB Paste). Utilizzando
questo prodotto insieme a “...tanto olio di gomito...”, sarà
possibile rimuovere EFFETTIVAMENTE tutti i residui di MoS2 che si sono accumulati
all’interno della canna. Chiaramente sarà necessario porre particolare
attenzione, per fare in modo che il MoS2 non si accumuli più
in maniera così gravosa!! Sarebbe dunque più opportuno svolgere
SEMPRE una ACCURATA attività manutenzione, che preveda l’applicazione
(nella sua fase finale) di un lubrificante protettivo al MoS2 neutralizzato
direttamente nell’anima della canna.
segue - alcuni cenni alle proprietà corrosive del bisolfuro di
Molibdeno
Come detto in precedenza, il Molibdeno è intrinsecamente ACIDO,
e questo deriva dal fatto che, anche nella sua forma più pura (Mo>99%),
esso risulta UNITO ad impurità di Zolfo (simbolo chimico S) o di
Biossido di Zolfo (SO2). Queste impurità, si combinano con l’umidità
presente nell’aria ed originano acido solforico (H2SO4) un acido MOLTO potente
che attacca IMMEDIATAMENTE i metalli!! Più l’umidità è
elevata, più la corrosione avverrà velocemente. Il problema
è che ad occhio nudo è IMPOSSIBILE vedere questo fenomeno
perché questo avviene nell’anima della canna quando si è terminato
di sparare proiettili trattati al MoS2, cioè quando, in seguito al
raffreddamento, il MoS2 viene ricoperto da una sottilissima pellicola di
MoO3 (triossido di Molibdeno). In altre parole di tratta di una corrosione
sottosuperficiale, impossibile da vedere a meno che non venga rimosso lo
strato protettivo di triossido di Molibdeno!! Questo fenomeno è direttamente
legato al fatto che il Molibdeno utilizzato industrialmente per il trattamento
superficiale dei proiettili destinati al tiro di precisione NON è
neutralizzato. Trattasi cioè di Molibdeno c.d. secco (dry Molybdenum),
completamente diverso dal Molibdeno c.d. umido (wet Molybdenum),
vale a dire quello utilizzato a livello industriale per la produzione dei
lubrificanti. Si rammenti, infine, che anche se la cosa potrà apparire
strana a molte persone, la comparsa di fenomeni corrosivi legata all’impiego
di molibdeno c.d. secco è nota fin dagli anni ‘50 del XX secolo,
ed i primi studi ufficiali che confermarono questo fenomeno risalgono
addirittura al 1968!!
segue - motivazione tecnica del decremento velocitario connesso con
l’utilizzo dei proiettili dotati di trattamento superficiale al bisolfuro
di Molibdeno
L’utilizzo generalizzato di proiettili con trattamento superficiale al
bisolfuro di Molibdeno tra gli amanti del tiro di precisione ha portato
alla ribalta due problemi alquanto rilevanti, in passato del tutto sconosciuti:
- La pulizia dell’arma
- Il decremento velocitario
Il problema della pulizia della canna, che (erroneamente) si pensava risolto
per sempre tramite l’impiego di questi proiettili, verrà trattato
in separata sede. In queste brevi note ci si occuperà semplicemente
del decremento velocitario connesso all’impiego dei proiettili con trattamento
superficiale al MoS2. Tutti i tiratori che hanno utilizzato, o che utilizzano,
proiettili (di qualsiasi marca) con trattamento superficiale al bisolfuro
di Molibdeno hanno potuto verificare (chiaramente tramite l’ausilio di opportune
rilevazioni cronografiche) l’esistenza di un DECREMENTO velocitario che
non si verifica, a parità di carica, impiegando i comuni proiettili
in Rame 90/10. La ragione di questo fenomeno apparentemente incomprensibile
è estremamente COMPLESSA, e richiederebbe il ricorso a nozioni di
chimica e di pirodinamica che pochissime persone possiedono. Per rendere
la cosa comprensibile per tutti gli interessati, però, sarà
sufficiente dire che questo strano fenomeno può essere spiegato dicendo
che lo strato superficiale di bisolfuro di Molibdeno genera una combustione
ANOMALA della polvere contenuta nel bossolo!! Detto in altri termini, quando
un tiratore utilizza un proiettile con trattamento superficiale al MoS2,
all’interno della canna succede quanto segue:
- Il MoS2 presente sul proiettile fa in modo che questo lasci il bossolo
ed impegni la rigatura incontrando pochissimo attrito
- A causa dello scarsissimo attrito incontrato, il proiettile impegna la
rigatura e percorre (circa) metà della canna molto più velocemente
rispetto ad un convenzionale proiettile in Rame 90/10
- Questo movimento ultrarapido causato dal bassissimo attrito, fa in modo
che i gas di combustione si espandono in maniera del tutto
anomala
- Essendo anomala l’espansione del gas di combustione, sarà altrettanto
anomala la modalità con cui il proiettile viene accelerato nella
canna
- Dopo avere percorso circa metà della canna, lo strato superficiale
di MoS2 è stato completamente rimosso, ed il proiettile si comporta
come se fosse un comune proiettile in Rame 90/10
- Comportandosi alla stregua di un comunissimo proiettile in Rame 90/10,
il proiettile (una volta) al MoS2 incontra l’attrito che incontrerebbe
normalmente attraversando la canna, che non riesce a vincere in maniera adeguata
a causa del fatto non può più essere accelerato correttamente
(stante la combustione anomala del propellente)
- Lo spazio presente tra la metà (circa) della canna e la volata
della medesima verrà attraversato con estrema fatica dal proiettile,
e questo causa il decremento velocitario noto a tutti coloro i quali utilizzano
questa tipologia di proiettili
Individuate le cause del problema, è però necessario cercare
di risolverlo. In ordine a questo aspetto sono state proposte varie
soluzioni che possono essere così riassunte:
- Utilizzare una polvere sempre adatta al calibro in questione, ma dotata
di una minore progressività (cioè deve trattarsi di una polvere
che bruci più in fretta) = molti tiratori adottano senza
problemi questa soluzione, mentre altri la criticano fortemente perché
riduce la vita operativa media della canna
- Utilizzare sempre la STESSA polvere aumentandone il dosaggio =
analogamente al caso precedente, anche qui molti tiratori adottano senza
problemi questa soluzione, mentre altri la criticano fortemente perché
riduce la vita operativa media della canna
- Utilizzare SEMPRE i convenzionali proiettili in Rame 90/10 sottoponendo
l’arma ad adeguate sedute di pulizia e proteggendo l’anima della canna
con lubrificanti al MoS2 neutralizzato = si tratta di una soluzione
per ora minoritaria, ma che si sta diffondendo in misura sempre più
ampia
parte 2 - affinità e differenze tra l’applicazione delle soluzioni
colloidali neutralizzate al bisolfuro di Molibdeno e l’impiego di proiettili
dotati di trattamento esteriore al bisolfuro di Molibdeno (Mos2)
La presenza contemporanea sul mercato di lubrificanti e di proiettili
basati sul bisolfuro di Molibdeno ha generato, e genera ancora oggi, numerosi
dubbi tra i tiratori. Vediamo di chiarire similitudini e differenze tra
questi due prodotti, puntualizzando ove possibile pregi e difetti
di ciascuno.
segue - cenni circa i più evidenti profili di contatto tra palle
al bisolfuro di Molibdeno (Molybdenum disulfide bullets) e soluzioni colloidali
con funzione lubrificante, inibitrice o preservatrice (Molybdenum disulfide
colloidal lubricant)
I profili di contatto (intesi come benefici pratici ottenibili), COMUNEMENTE
ammessi a livello scientifico, tra l’uso dei proiettili al bisolfuro di
Molibdeno e l’impiego di soluzioni colloidali neutralizzate basate sulla
stessa sostanza sono, allo stato attuale, SOLAMENTE due:
- Aumento della vita operativa media della canna (increased bore life),
che si traduce in risparmio a lungo termine per il tiratore
- Diminuzione evidente di tutti i vari fenomeni di parassitizzazione (fouling)
connessi al passaggio dei proiettile, cui è correlata una evidente
(MAGGIORE) facilità di pulizia
segue - cenni alle discrasie più evidenti tra palle al bisolfuro
di Molibdeno (Molybdenum disulfide bullets) e soluzioni colloidali con funzione
lubrificante, inibitrice e/o preservatrice (Molybdenum disulfide colloidal
lubricant)
Nonostante sussistano alcuni profili di contatto tra l’uso dei proiettili
con trattamento superficiale al bisolfuro di Molibdeno e l’impiego delle
soluzioni colloidali neutralizzate basate sulla medesima sostanza(V. voce
a se), ben più numerose sono le DIFFERENZE connesse loro applicazione
pratica. Esse sono:
- Presenza dell’acidità naturale del Molibdeno = mentre la
pellicola applicata sui proiettili MANTIENE il naturale carattere ACIDO
del Molibdeno, le soluzioni colloidali neutralizzate e, più
in generale, i lubrificanti al Molibdeno sono PRIVI di questa caratteristica
(N.B. l’inibizione dell’acidità TIPICA del Molibdeno c.d. umido
è FONDAMENTALE per eliminare il problema della corrosione)
- Proprietà anticorrosive = La pellicola di Molibdeno applicata
sui proiettili è fortemente CORROSIVA a causa della presenza di
Zolfo e Biossido di Zolfo (per le spiegazioni V. voce a se), e questa sua
caratteristica viene esaltata durante il raffreddamento dell’arma successivo
al termine della sessione di tiro!! Ciò è dovuto alla mancata
neutralizzazione dell’acidità intrinseca del Molibdeno a livello
industriale. Viceversa, le soluzioni colloidali al bisolfuro di Molibdeno
sono neutralizzate, e sono quindi prive del carattere
acido del c.d. Molibdeno secco
- Aumento della velocità alla bocca a parità di carica
utilizzata = i proiettili con trattamento superficiale al bisolfuro
di Molibdeno determinano, a parità di carica, un DECREMENTO velocitario
rispetto ai comuni proiettili in Rame 90/10 (per la spiegazione V.
voce a se). Viceversa, il trattamento reiterato dell’anima della canna con
lubrificanti basati su sali di Molibdeno neutralizzati, determina un AUMENTO
di velocità alla bocca (sempre a parità di carica)
- Miglioramento del ciclo di fuoco delle armi automatiche o semiautomatiche
= Qualora venga impiegato come lubrificante per impiego generale,
una soluzione colloidale al bisolfuro di Molibdeno è in grado di
ridurre fortemente l’attrito tra parti metalliche, a causa della sua
peculiare capacità di lubrificazione superficiale e sottosuperficiale
(V. voce a se), determinando così un aumento della velocità
del ciclo di fuoco. Chiaramente ciò non è possibile tramite
l’impiego dei proiettili con trattamento superficiale al bisolfuro di Molibdeno,
i quali lasciano inalterato il ciclo di fuoco e riducono la velocità
alla bocca se paragonati ai comuni proiettili in Rame 90/10
- Riduzione dei fenomeni di parassitizzazione a livello del pistone
e del punto di prelievo dei gas (nelle armi a ricupero di gas) = Mentre
i proiettili con trattamento superficiale al bisolfuro di Molibdeno, se
usati con giudizio, determinano una riduzione dei fenomeni di parassitizzazione
dell’anima della canna, l’applicazione continuativa di lubrificanti basati
su sali (neutralizzati) di Molibdeno determina una anche una FORTE
riduzione dei fenomeni di parassitizzazione ANCHE a livello di presa di
gas, facilitando così la pulizia e la manutenzione ordinaria delle
armi a ricupero di gas
- Economicità su grandi quantitativi di munizioni = acquistando
grandi quantitativi di munizioni commerciali basate su palle trattate
con il bisolfuro di Molibdeno (diciamo, in media, 1500 - 2000 cartucce per
ogni singolo acquisto), oppure tutti i componenti necessari per la realizzazione
casalinga dei proiettili ricoperti con MoS2, si spendono molti più
soldi rispetto a quelli necessari per applicare un lubrificante al MoS2
neutralizzato durante le sessioni di pulizia della propria arma
Come ultima nota, è di palmare evidenza che i lubrificanti basati
su sali di Molibdeno (neutralizzati) hanno un MAGGIORE spettro applicativo
rispetto ai proiettili con trattamento superficiale al bisolfuro di Molibdeno.
Questa sostanza può essere usata sia per preparare prodotti pulenti
per armi, sia per realizzare lubrificanti per impiego generale. Chiunque
utilizzi regolarmente un lubrificante ad ampio spettro basato su sali di
Molibdeno, otterrà due ulteriori vantaggi:
- Massimizzazione della vita media di TUTTE le parti meccaniche in movimento
(di qualsiasi arma)
- Riduzione del peso di scatto causata da una differente tipologia di lubrificazione
parte 3 - aspetti pratici relativi all’applicazione dei lubrificanti
ad ampio spettro al bisolfuro di Molibdeno (tips about firearms treament
with Moly lubricants)
La diffusione sempre più capillare sul mercato dei lubrificanti
al MoS2 rende necessaria la stesura di alcune note relative al loro ESATTO
utilizzo. Preliminarmente va detto che, in alcuni casi, sul mercato sono
disponibili vere e propri famiglie di prodotti al MoS2 che comprendono:
- Solventi al MoS2 (Moly cleaners)
- Lubrificanti al MoS2 (Moly lubricants)
- Inibitori al MoS2 (Moly rust inhibitor)
Molto più frequentemente, però, sono disponibili SOLO prodotti
lubrificanti ad ampio spettro. Questi sono disponibili sia in forma solida,
sia in forma liquida.
segue - trattamento dell’anima della canna (bore treatment)
Per applicare correttamente un lubrificante al MoS2 all’anima di
qualsiasi arma (N.B. sulle riviste specializzate solitamente si fa riferimento
alle armi lunghe, ma il discorso può estendersi a qualsiasi tipo
di arma) esistono due modus operandi completamente diversi fra loro:
- Il metodo lungo (long term method)
- Il metodo breve (short term method)
Il primo metodo è quello MAGGIORMENTE consigliato da tutti,
sia dai produttori di armi, sia dai produttori degli stessi lubrificanti.
Esso si articola nelle seguenti fasi:
- Pulire PERFETTAMENTE la canna con un solvente specifico, in modo da rimuovere
qualsiasi traccia di Rame o di Piombo (N.B. solitamente i produttori
consigliano di usare un PULENTE al bisolfuro di Molibdeno PRIMA di applicare
il lubrificante al MoS2, tuttavia ciò NON sempre è possibile,
per cui si può benissimo pulire la canna con un DIVERSO prodotto
pulente e poi asciugarla prima di applicare il lubrificante al MoS2)
- Mettere l’arma in posizione verticale, con la volata verso il BASSO,
e chiudere strettamente la volata stessa con un tappo in gomma siliconica
di quelli utilizzati per surrogare i vecchi tappi di sughero
(N.B. assicurarsi che l’arma sia il più stabile possibile e che
il tappo sia inserito correttamente !!)
- Versare lentamente il lubrificante al MoS2 nella canna e
riempirla fino all’altezza della culatta
- Lasciare riposare il tutto per il tempo stabilito dalle istruzioni
(N.B. si può andare da 48 ore fino a ben 72 ore di riposo)
- Svuotare la canna (avendo cura di recuperare il lubrificante !!) e lasciarla
asciugare all’aria per 24 - 48 ore (N.B. i tempi variano da prodotto
a prodotto, per cui è necessario riferirsi sempre alle istruzioni
specifiche)
Dopo questa applicazione, le successive operazioni di pulizia saranno enormemente
semplificate. Solitamente i produttori consigliano una semplice passata
di una pezzuola intrisa di lubrificante al MoS2, tuttavia è sempre
meglio non prendere nulla per scontato e fare una verifica da caso a caso!!
Solitamente il metodo lungo dovrebbe essere RIPETUTO ogni 500 - 1000 colpi
a seconda della specifica tipologia del lubrificante impiegato. Il metodo
BREVE, viceversa, si articola come segue:
- Pulire PERFETTAMENTE la canna con un solvente specifico, in modo da rimuovere
qualsiasi traccia di Rame o di Piombo (N.B. solitamente i produttori
consigliano di usare un PULENTE al bisolfuro di Molibdeno PRIMA
di applicare il lubrificante al MoS2, tuttavia ciò NON sempre è
possibile, per cui si può benissimo pulire la canna con un DIVERSO
prodotto pulente e poi asciugarla prima di applicare il lubrificante al MoS2)
- Cospargere ABBONDANTEMENTE l’anima della canna con il lubrificante
al MoS2 (N.B. la procedura varierà da caso a caso, perché
alcuni lubrificanti sono liquidi e si possono applicare solo con la classica
pezzuola, mentre altri sono sottoforma di areosol e vengono applicati
spruzzandoli direttamente nella canna)
- Lasciare RIPOSARE l’arma in posizione orizzontale per NON meno
di 24 ore (N.B. solitamente c’è il limite delle 24 ore da rispettare,
comunque verificate sempre sulle istruzioni accluse al prodotto)
Al pari della procedura vista in precedenza, anche in questo caso dopo l’applicazione
del prodotto, le successive operazioni di pulizia saranno enormemente semplificate
(almeno stando ai vari produttori). Solitamente i produttori consigliano
una semplice passata di una pezzuola inumidita di lubrificante al MoS2 dopo
OGNI singola sessione di tiro, tuttavia è sempre meglio non prendere
nulla per scontato e fare una verifica da caso a caso!! Ad ogni modo il metodo
breve NON da gli stessi risultati tipici del metodo lungo, il quale DEVE
sempre essere preferito tutte le volte che è possibile!!
segue - trattamento generale della superficie esterna delle armi (firearms
treatment)
Per applicare un lubrificante al MoS2, solitamente si utilizza una procedura
in due fasi. Chiaramente, anche in questo caso, prima di procedere sarà
NECESSARIO pulire perfettamente TUTTE le superfici che devono poi essere
trattate con il lubrificante. Dopo avere effettuato la pulizia e dopo avere
RIMOSSO dall’arma tutte le parti non metalliche (N.B. solitamente questo
viene già fatto durante la precedente fase di pulizia) è necessario:
- Applicare abbondantemente il lubrificante al MoS2 su TUTTE le parti metalliche
- Lasciare riposare l’arma così trattata per almeno 12 ore (N.B.
questo è un limite cronologico generale, perché comunque
SEMPRE necessario fare riferimento alle istruzioni accluse al singolo
prodotto)
- Dopo 12 ore (o dopo il tempo fissato dalle istruzioni) riapplicare nuovamente
il prodotto e rimontare completamente l’arma
Asciugando all’aria, i lubrificanti al MoS2 generano un sottilissimo strato
superficiale (normalmente spesso circa 0,3 micron) che PROTEGGE la
sottostante parte metallica. Dopo il primo trattamento, sarà sufficiente
applicare il lubrificante al MoS2 in maniera del tutto analoga a qualsiasi
altro tipo di lubrificante nei punti più critici di ciascuna arma
(scatto, guide del carrello, etc.).
segue - trattamento dei caricatori (magazines treatment)
Analogamente a quanto visto in precedenza, anche in questo caso per applicare
un lubrificante al MoS2, (solitamente) si utilizza una procedura in
due fasi. Chiaramente, anche in questo caso, prima di procedere sarà
NECESSARIO pulire perfettamente TUTTE le superfici che devono poi essere
trattate con il lubrificante. Dopo avere effettuato la pulizia e dopo avere
RIMOSSO dall’arma tutte le parti non metalliche (N.B. solitamente questo
viene già fatto durante la precedente fase di pulizia) è
necessario:
- Smontare completamente i caricatore e collocarlo in maniera ordinata
sul proprio banco di lavoro
- Applicare abbondantemente il lubrificante al MoS2 su TUTTE le parti metalliche
- Lasciare riposare il caricatore così trattato per almeno 12 ore
(N.B. questo è un limite cronologico generale, perché comunque
SEMPRE necessario fare riferimento alle istruzioni accluse al singolo
prodotto)
- Dopo 24 ore (o dopo il tempo fissato dalle istruzioni) riapplicare nuovamente
il prodotto e rimontare completamente il caricatore
Asciugando all’aria, i lubrificanti al MoS2 generano un sottilissimo strato
superficiale (normalmente spesso circa 0,3 micron) che PROTEGGE
la sottostante parte metallica. Si noti che, anche in presenza di un eventuale
eccesso di lubrificazione, il MoS2 (diversamente da altri lubrificanti
) NON attira polvere, sporcizia od altre impurità. Dopo il primo
trattamento, sarà sufficiente applicare il lubrificante al MoS2 in
maniera del tutto analoga a qualsiasi altro tipo di lubrificante tutte le
volte che viene effettuata la pulizia dell’arma dopo ogni sessione di tiro.
segue - trattamento conservativo a lungo termine (long term storage
treatment)
In caso di conservazione a lungo termine di una qualsiasi arma, è
buona regola applicare un lubrificante al MoS2 su TUTTE le superfici esterne
ed interne. Anche se questi lubrificanti hanno un tempo di ossidazione
molto lungo, l’arma va controllata di tento in tanto per accertarsi del
suo effettivo stato di conservazione.
segue - trattamento dei materiali di ricarica (handloading equipment
treatment)
L’applicazione di un buon lubrificante al MoS2 sulle matrici (dies)
utilizzate per la ricarica domestica delle munizioni metalliche (handloading)
facilita le operazioni di ricarica e massimizza la vita operativa media delle
matrici stesse. A causa delle loro proprietà, questi lubrificanti possono
essere impiegati anche sulle presse, a prescindere che si tratti di presse
progressive o non progressive.