CAPACITA' DI ASSOCIAZIONE CARTA - TERRENO, ORIENTAMENTO E TECNICHE DI SPOSTAMENTO SPECIFICHE


§1 - generalità


Tutte le volte che si deve usare una carta topografica, la prima è la più importante operazione da compiere è quella di ORIENTARE il più accuratamente possibile la carta rispetto al punto in cui ci si trova. La carta si considera orientata quando è posta in posizione orizzontale e con il proprio asse Nord - Sud coincidente con l'asse Nord - Sud presente al suolo. Per orientare una carta si può agire nei seguenti modi  :


- impiegando la bussola
- impiegando il processo di associazione tra carta e terreno


segue - uso della bussola


Orientare una carta usando una bussola è abbasatanza semplice. L'unica cosa da ricordarsi prima di procedere è di ricordarsi SEMPRE che la bussola misura azimut magnetici (magnetic azimut), mentre la carta fa riferimento ad azimut di griglia (grid azimut), per cui sarà necessario lavorare con i diagrammi di declinazione (V. voce a se). Per non commettere errori, diventa FONDAMENTALE determinare la direzione della declinazione ed il relativo valore tramite il diagramma di declinazione. E' possibile conseguire questo risultato con due tecniche specifiche. La prima tecnica è la seguente  :


- mettete la carta in posizione orizzontale
- aprite completamente la bussola in modo da potere usare la parte rettilinea posta sulla sinistra (del corpo e del coperchio)
- avvicinate il bordo sinistro della bussola (quello con la scala graduata) alla linea Nord - Sud della carta, in maniera tale che le due linee siano parallele (N.B. questo fa in modo che la linea di riferimento nera della bussola sia parallela alla linea Nord-Sud della carta !!)
- tenendo la bussola allineata alla carta nel modo più preciso possibile, fate ruotare il tutto fino a quando l'ago (la freccia) sia SOTTO la linea nera di riferimento (N.B. in questa condizione la carta è quasi del tutto allineata !!)
- ruotate la carta e la bussola nel senso indicato dal diagramma di declinazione


A questo punto  :


- se il nord magnetico riportato sulla carta è a SINISTRA del nord di griglia, la bussola dovrebbe mostrare il valore dell'angolo G-M indicato nel diagramma di declinazione (N.B. se questo avviene la carta è effettivamente orientata !!)
- se il nord magnetico riportato sulla carta è a DESTRA del nord di griglia, la sottrazione 360° - (MENO !!) angolo G-M (N.B. ovviamente desimibile dalla bussola) dovrebbe mostrare il valore dell'angolo G-M indicato nel diagramma di declinazione (N.B. se questo avviene la carta è effettivamente orientata !!)


                                                                              ATTENZIONE !!

UNA VOLTA CHE LA CARTA E' EFFETTIVAMENTE ORIENTATA, L'AZIMUT MAGNETICO PUO' ESSERE INDIVIDUATO TRAMITE L'AUSILIO DELLA BUSSOLA, MA BISOGNA RICORDARSI CHE LA CARTA NON DEVE MAI ESSERE SPOSTATA DALLA SUA POSIZIONE !! IN CASO CONTRARIO, L'ORIENTAMENTO GUADAGNATO IN PRECEDENZA ANDRA' IRRIMEDIABILMENTE PERSO !!


La seconda tecnica è la seguente  :


- predendo come riferimento una qualsiasi linea di griglia Nord - Sud, tracciate un azimut megnetico equivalente all'angolo G-M indicato dal diagramma di declinazione
- se il diagramma è orientato verso DESTRA (N.B. cioè verso est), la linea che è stata tracciata permetterà di individuare un angolo che è equivalente al valore dell'angolo G-M (N.B. si ponga attenzione sul fatto che se il diagramma è orientato SINISTRA, la linea che è stata tracciata permetterà di individuare un angolo che è pari a 360° - l'angolo G-M)
- allineate la parte sinistra della bussola (N.B. quella con la scala graduata) con la linea tracciata sulla carta
- ruotate la carta e la bussola INSIEME fino a quando l'ago (la freccia) viene a coincidere con la linea nera di riferimento


Una volta che si ottiene questa condizione di coincidenza,  la carta è EFFETIVAMENTE orientata.


                                                                                 ATTENZIONE !!

UNA VOLTA CHE LA CARTA E' EFFETTIVAMENTE ORIENTAT, PRE FAVORE PRESTATE PARTICOLARE ATTENZIONE AGLI ERRORI DI CALCOLO!! UN ERRORE, ANCHE MINIMO, PUO' AVERE EFFETTI DEVASTANTI SUL OGNI SPOSTAMENTO !!



segue - uso del processo di associazione tra carta e terreno


Tutte le volte che non si ha a disposizione una bussola, una qualsiasi carta può essere orientata utilzizando il processo di alssociazione carta terreno (map - terrain association). Per potere ssere applicato in maniera efficace, questo metodo richiede :


- un'analisi ESTREMAMENTE accurata della carta
- una conoscenza il più PRECISA possibile della propria posizione


Per applicare questa tecnica è necessario procedere rispettando i seguenti punti  :


- Fare coincidere i tratti descritti dalla carta con i tratti geomorfologici del terreno
- Comparare la vegetazione indicata dalla carta con quella reale
- Comparare l'effetto di mascheratura della vegetazione
- Osservare e comparare gli elementi di riferimento idrografici
- Osservare e comparare gli elementi artificiali


Una cosa importante da tenere SEMPRE a mente è che uno stesso luogo potrebbe apparire molto DIVERSO a seconda delle stagioni. Ad esempio :


- durante l'inverno, le precipitazioni nevose potrebbero rendere il terreno spoglio e mettere in evidenza tratti normalmente occultati dalla vegetazione
- durante la primavera la vegetazione in crescita potrebbe alterare alcuni tratti riportati presenti sulla carta
- durante l'estate si puà venire spesso a creare una situazione molto simile a quella presente in primavera
- durante l'autunno il mutamento dei colori e la perdita progressiva di vegetazione potrebbero rendere nuovamente evidenti aspetti normalmente non visibili nelle altre stagioni
- in caso di pioggia insistente, la vegetazione appare più rigogliosa del solito, mentre i corsi o gli specchi d'acqua appaiono molto più grandi del normale
- in caso di pioggia carente (o di stagione molto secca), la vegetazione appare meno rigogliosa del solito, mentre i corsi o gli specchi d'acqua appaiono molto meno grandi del normale


§2 - analisi delle principali questioni di natura tattica


In linea del tutto generale, quando di parla di orientamento e di spostamento sul terreno, si tende a pensare ad un'attività del tutto semplice e poco pericolosa. In realtà con riferimento specifico a quelle che sono le funzioni delle FF.AA., il movimento e l'orientamento sul terreno sono qualcosa di estremamente stressante e pericoloso!! Inoltre, non va dimenticato che si tratta di un'attività che richiede una NOTEVOLE dose di intelligenza e che risulta ESTREMAMENTE affaticante !! Volendo semplificare,  muoversi ed orientarsi  in modo coerente significa, per prima cosa, fare in modo di rimanere vivi!! Solo così è possibile raggiungere il punto prestabilito ed eseguire la propria missione. Questo implica la necessità di effettuare tutta una serie di scelte, a volte anche complicate, e di porre in essere alcuni compromessi. Ad esempio, se da un lato è necessario evitare di muoversi in maniera troppo ovvia, dall'altro va ricordato che scegliere un percorso inutilmente difficoltoso non farebbe altro che provocare dei problemi che sarebbero in realtà evitabili. Per semplificare le cose, è NECESSARIO preparare un piano d'azione preliminare, o potenziale che dir si voglia (tentative plan), tenendo conto di una serie di elementi oggettivi in senso ampio ed in senso ristretto. Gli elementi oggettivi in senso ampio riguardano essenzialmente il TERRENO e, più precisamente, fanno riferimento a  :


- campi di tiro e di osservazione = i campi di osservazione sono quegli spazi dai quali si può osservare il nemico ed il terreno senza essere visti; sono essenziali perchè tutto ciò che può essere visto può essere colpito, per cui è fondamentale osservare l'ambiente senza essere visti dal nemico; i campi di tiro sono quesgli spazi che possono essere agevolmente  battuti dal fuoco di un'arma o di un gruppo di armi
- elementi di copertura e di occultamento = un elemento di copertura è un qualsiasi oggetto che  è in grado di arrestare i proiettili e di impedire l'osservazione nemica, mentre un elemento di occultamento è un qualsiasi oggetto che impedisce l'osservazione nemica ma che NON arresta i proiettili
- presenza di ostacoli = un ostacolo è un qualsiasi oggetto che può impedire, ritardare o deviare un movimento specifico da un punto ad un altro; tutte le volte che viene pianificato un percorso deve sempre essere considerata la presenza di eventuali ostacoli, oltre alle esatte modalità con cui possono essere superati od evitati
- presenza di punti chiave = un punto chiave è un qualsiasi punto (o area) sul terreno che se occupato può determinare una evidente condizione di vantaggio sotto il profilo tattico; a seconda dei casi, un punto chiave potrebbe essere costituito da un'altura, un ponte, una strada, un incrocio, il letto di un fiume in secca, una vallata, etc.
- vie d'accesso = una via di accesso è un percorso obbligato per raggiungere il nemico (N.B. o che il nemico può usare per raggiungervi !!) ; solitamente può essere identificata su una carta topografica come l'unica via possibile per raggiungere una determinata posizione; non sempre, comunque esiste una sola via di accesso, poichè ci possono benissimo essere casi concreti in cui ve ne possono esistere, contestualmente, più di una


Gli elementi oggettivi in senso stretto riguardano, invece, i seguenti fattori  :


- missione = è il compito specifico che viene assegnato ad una singola Unità o ad un singolo individuo; questo tipo di compito influenzerà il modo in cui ci si deve spostare da un punto ad un altro e come deve esser scelto il percorso
- nemico =  con questo termine ci si riferisce a tutta una serie di fattori rappresentativi della forze nemiche, come la forza, la condizione addestrativa, la localizzazione specifica, la dottrina di combattimento, le capacità operative, l'equipaggiamento e, infine, l'attività o la potenziale attività in una determinata area
- condizioni meteorologiche e climatiche =  le condizioni metorologiche e climatiche sono molto importanti perchè influenzano non solo il movimento, ma anche tutta una serie di altri elementi come i campi di osservazione e di tiro, la condizione dei punti chiave e la possibilità di raggiugnerli e/o di occuparli, la formazione o la scomparsa di eventuali ostacoli, l'attività nemica, etc.
- condizioni delle truppe = con questo termine si fa riferimento a tutta una serie di fattori rappresentativi della condizione delle proprie truppe, come la forza, la condizione addestrativa, le condizioni fisiche, la  capacità operativa, l'equipaggiamento e quant'altro (N.B. è chiaro che tutti questi elementi vanno rapportati al luogo specifico in cui ci si trova, vale a dire il terreno in cui si è chiamati ad operare !!)
- tempo disponibile = in alcuni casi una determinata Unità ha un certo tempo per spostarsi da un punto ad un altro; in altri casi, questo tempo potrebbe non esistere, oppure potrebbe esistere solo parzialmente; in ogni caso, tutte le volte che è necessario spostarsi occorre analizzare la carta topografica della zona per individuare il percorso che consenta uno spostamento che sia il più rapido possibile
 

§3 - modalità effettive di movimento e preselezione del percorso


Per muoversi con successo da un punto ad un altro è NECESSARIO compiere ogni spostamento senza essere osservati dal nemico. Se questo è molto difficile, o praticamente impossibile per Unità di grosse dimensioni, per unità di piccole dimensioni il fatto di muoversi in maniera non palese diventa di importanza fondamentale. Nel caso di Unità di piccole dimensini, infatti, muoversi senza essere ossrvati significa raggiungere con sicurezza il proprio obiettivo, il che è molto importante ai fini dell'esecuzione della missione. Premesso qeusto, tutte le volte che è necessario muoversi occorre tenere bene a mente i seguenti aspetti  :

- conoscere la propria posizione attuale
- pianificare il percorso
- rimanere sul percorso prestabilito
- riconoscere il proprio obiettivo


Vediamo di analizzarli maggiormente nel dettaglio


segue - conoscere la propria posizione attuale



Prima di iniziare QUALSIASI  movimento è assolutamente NECESSARIO conoscere la  propria posizione attuale !! In termini semplificati, conoscere la propria posizione attuale significa conoscere  :


- il  proprio orientamento
- la direzione in cui si trova il proprio obiettivo
- la distanza dal proprio obiettivo
- gli eventuali segni  di riconoscimento del terreno od i punti di rilievo geomorfologici
- qualsiasi ostacolo insormotabile
- qualsiasi  elemento di pericolo concreto
- i vantaggi e gli svantaggi che derivano dalla scelta di un percorso piuttosto che di un altro


Ovviamente tutto questo implica la capacità del singolodi sapere leggere una carta topografica e di valutare tutte le informazioni che da essa possono trarsi .



                                                                        ATTENZIONE !!

TUTTE LE VOLTE CHE SI PIANIFICA UN PERCORSO RELATIVO ALLO SPOSTAMENTO DI PICCOLE UNITA' (N.B. ed in particolare per le pattuglie) E' FONDAMENTALE INDIVIDUARE UN PERCORSO PRIMARIO ED ALMENO DUE O TRE PERCORSI ALTERNATIVI !!



segue - pianificare il percorso


A seconda delle dimensioni della propria Unità, nonchè della missione specifica e della distanza che deve essere coperta, sarà possibile effettuare una pianificazione del percorso. Questo viene fatto tenendo conto, nello specifico, dei seguenti fattori  :


- tempo necessario per coprire la distanza
- distanza che deve essere percorsa
- trafficabilità
- capacità di tenuta del suolo
- dispendio di energia delle truppe
- presenza di supporto logistico
- presenza di elementi di controllo e coordinazione
- presenza di punti di controllo o di svolta soddisfacenti


Con riferimento alle unità di piccole dimensioni (ed in particolare alle pattuglie), ci sono tre lementi considerati fondam,entali per la pianificazione del percorso. Essi sono  :


- presenza di sufficienti elementi di copertura
- presenza di elementi di occultamento
- presenza di punti di verifica (controllo) rilevanti


Prima di procedere oltre, va fatta qualche puntualzizazione sui c.d. punti di verifica o di controllo (checkpoint) che dir si voglia. Con il termine "punti di controllo", nella terminologia delle FF.AA. si indicano degli elementi rilevanti geomorfologicamente o degli elementi facilmente rilevabili sul terreno (N.B. non importa se naturali od artificiali !!) che vengono usati per orientarsi e per avere una verifica in tempo reale della correttezza dei propri spostamenti. Rientrano nella categoria dei punti di verifica i seguenti oggetti / elementi (N.B. l'elenco non è esaustivo) :


- fiumi o corsi d'acqua di una certa dimensione (N.B. devono essere permanenti !!)
- strade
- ferrovie
- ponti
- valli
- montagne, colline od alture comunque rilevanti
- linee elettriche, telegrafiche e telefoniche


In linea di massima, quando si parla di punti di verifica si preferisce fare riferimento (N.B. e poi impiegare sul campo !!) a degli oggetti di tipo lineare che si vanno ad intersecare con il proprio percorso. Questo perchè con una forma simile, il punto di verifica è MOLTO facile da riconoscere. Di norma i punti di verifica sono anche collocati in luoghi in cui devono :


- devono essere fatte delle deviazioni
- devono essere fatte delle valutazioni
- devono essere prese delle decisioni tatticamente  importanti


Per evitare problemi sotto questo aspetto, si preferisce muoversi sfruttando quelle che sono le caratteristiche del terreno. In altre parole, è meglio sfruttare l'aiuto che proviene da Madre Natura piuttosto che combatterla !!


segue - rimanere sul percorso prestabilito


Al fine di sapere dove ci si trova e se ci si sta muovendo in modo corretto, è assolutamente NECESSARIO rimanere sul percorso prestabilito !! Per fare questo, è necessario comparare quello che si incontra sul percorso con due elementi  :


- quello che è stato pianificato
- quello che si trova sulla carta topografica


In altre parole è necessaria una verifica continua di quello che si sta facendo attraverso la tecnica del calcolo diretto (V. voce a se) e dell'associazione carta -  terreno (V. voce a se) .


segue - riconoscere il proprio obiettivo



L'ultima  cosa da fare, in ordine di tempo, per assicuarsi  circa la correttezza del proprio movimento, è quella di RICONOSCERE  il proprio obiettivo. La cosa potrà apparire strana a molte persone, ma l'obiettivo di una missione militare non è sempre perfettamente riconoscibile!! Più precisamente, mentre ci sono situazioni in cui l'obiettivo è facilmente riconoscibile (N.B. si pensi al caso in cui l'obiettivo è costituito da un ponte o da una strada !!), ve ne sono molte altre in cui l'obiettivo non è assolutamente riconoscibile se non dopo un'analisi accurata del terreno. Per evitare problemi, è preferibile scegliere sulla carta un punto di verifica FACILE da individuare ed il più VICINO possibile al proprio obiettivo, per poi identificarlo sul terreno attraverso  il calcolo diretto e l'associazione carta - terreno. Una cosa molto importante da segnalare è che quando ci si sta avvicinando all'obiettivo è preferibile sezionare il percorso residuo in piccoli tratti, lungo i quali occorre muoversi con la massima cautela possibile !! Questo evita errori grossolani e consente una facile individuazione del proprio obiettivo finale.


§4 - tecniche specifiche di orientamento e raggiungimento del proprio obiettivo


Per avere un orientamento costante durante il proprio movimento, è possibile impiegare due tecniche, l'una più complessa (N.B. e scarsamente tollerante degli errori compiuti) e l'altra più semplificata (N.B. e maggiormente tollerante degli errori compiuti). Esse sono  :


- la tecnica del calcolo diretto
- la tecnica dell'associazione carta - terreno


Cerchiamo di analizzarle in maniera più approfondita.


segue - tecnica del calcolo diretto


La tecnica del calcolo diretto (dead reckoning) è una tecnica basata sull'applicazione delle tecniche di resezione, intersezione e resezione modificata (V. voce a se) in congiunzione con lo studio della carta e l'osservazione continua del terreno circostante. E' una tecnica molto precisa ma che richiede una comparazione CONTINUA da parte dell'utente finale (N.B. cioè da parte di chi sta usando carta e bussola !!). Contrariamente a quanto si è soliti pensare, la tecnica del calcolo diretto non si applica su lunghi percorsi completamente rettilinei, e questo per ben due motivi  :


- il percorso va SEMPRE spezzato in piccoli tratti per LIMITARE gli errori
- motivi di ordine tattico IMPEDISCONO di muoversi liberamente in linea retta


Da un punto di vista applicativo, i VANTAGGI della tecnica del calcolo diretto sono i seguenti  :


- è abbastanza facile da insegnare e da apprendere
- è estremamente precisa se viene applicata correttamente


Viceversa, gli SVANTAGGI della tecnica del calcolo diretto sono i seguenti  :


- è meno tollerante degli errori compiuti
- gli errori crescono quanto più si avanza senza effettuare opportune verifiche con carta e bussola
- richiede un numero elevato di punti di verifica
- non consente di impiegare uno o pochi punti di verifica in riferimento a tragitti più o meno lunghi
- è dispendiosa sotto il proflio delle energie nervose
- richiede  dispendio di tempo


Un errore piuttosto COMUNE quando si applica questa tecnica è quello di procedere con la bussola aperta dopo averla estratta per effettuare una verifica. Questo è profondamente sbagliato perchè la bussola NON si viene a collocare in maniera corretta rispetto al terreno, motivo per cui la lettura che viene effettuata NON potrà essere corretta. La cosa migliore da fare è estrarre la bussola ed aprirla per effettuare la verifica o la misurazione del caso, per poi richiuderla subito dopo e riprendere la marcia. Dopo avere compiuto un certo percorso, che NON deve mai essere TROPPO lungo, è NECESSARIO fermarsi e VERIFICARE nuovamente la propria posizione. Per semplificare le cose ed evitare errori, tutte le volte che è possibile è necessario fermarsi in un punto di verifica (checkpoint). Questo è molto importante perchè se ci si ferma in un punto di verifica, automaticamente si ha la certezza di trovarsi sul percorso esatto. Una categoria MOLTO importante di punti di verifica (o di controllo) è rappresentata dai c.d. "punti di svolta". Con il termine punto di svolta (steering mark), si definisce un particolare punto di controllo al di là del quale è possibile compiere un tragitto di carattere essenzialmente rettilineo. In altre parole, il tragitto compreso tra due punti di svolta può essere assimilato (seppur grossolanamente) ad una linea retta. Viceversa, al di là di un punto di svolta, sarà NECESSARIO compiere una deviazione (N.B. cioè una svolta, da cui il nome !!) in una determinata direzione per poter proseguire verso il proprio obiettivo .


segue - tecnica dell'associazione carta - terreno


La tecnica (o processo) dell'associazione carta - terreno (map - terrain association) è una tecnica estremamente più SEMPLICE e molto più tollerante degli errori rispetto alla tecnica del calcolo diretto (V. voce a se). E' basata essenzialmente sul fatto di COMPARARE quanto presente sulla carta con quello che si trova sul terreno, motivo per cui essa consente di anticipare ed evitare gli eventuali errori.  Per impiegare a livello pratico questa tecnica è fondamentale applicare il seguente procedimento  :


- accertatevi di avere orientato PERFETTAMENTE la carta che state usando
- osservate l'ambiente circostante e confrontatelo con quello che viene rappresentato sulla carta
- cercate altri elementi di riferimento oltre a quello principale (N.B. controllate la vegetazione, l'idrografia, etc.) e confrontate il tutto con quanto è presente sulla carta


Accanto a questi tre elementi fondamentali  ne vanno segnalati altri tre addizionali. Essi sono  :


- i punti di appoggio
- i punti di raccolta
- i punti di attacco


I punti di appoggio (handrails) sono degli elementi (naturali od artificiali), con forma pressochè RETTILINEA, che giacciono grossomodo paralleli rispetto al proprio percorso (N.B. può trattarsi di una ferrovia, una strada, un fiume, etc.). I punti di raccolta (catching points) sono degli elementi (naturali od artificiali) che indcano il punto in cui il percorso ed i punti di appoggio si devono separare. Questo è essenziale perchè non è possibile pensare di usare un punto di appoggio come guida per tutto il percorso, poichè ci potrebbero essere (e solitamente ci sono) elementi esterni che lo impediscono. Di conseguenza, anche se i punti di appoggio sono molto utili, prima o poi ci si deve separare da essi !! Per capire quando farlo, diventa importante fare riferimento ai punti di raccolta, i quali sono altresì utili perchè consentono di capire quando si è compiuto un ERRORE e di quanto ci si è allontanati dal percorso prestabiluito. Infine, i punti di attacco (attack points) sono dei luoghi che si trovano in stretta vicinanza con il proprio obiettivo finale (final objective). Dal punto di vista tecnico, non sono altro che zone particolari in cui cessa il c.d. "spostamento per zona" (zone / area movement , altresì detto zone / area navigation) e comincia il c.d. "spostamento per punti" (point movemente, altresì detto point navigation). Il nome deriva dal fatto che è da questi punti che INIZIA la manovra FINALE di avvicinamento per il raggiungmento dell'obiettivo (N.B. questo accade, in particolare, per piccole unità come la pattuglia di ricerca & attacco, quella da incursione, quella da combattimento, etc.). Di norma, questo punto si viene a trovare a distanze NON superiori ai 500m dall'obiettivo finale. Da questo punto, con piccoli spostamenti molto cauti ed estremamente calcolati, ci si avvicinaerà progressivamente all'obiettivo fino al suo raggiungimento.


                                                                        ATTENZIONE !!

IL DIFETTO PRINCIPALE DELL'ASSOCIAZIONE TRA CARTA E TERRENO E' COSTITUITO DAL FATTO CHE E' FORTEMENTE BASATA SU QUALITA' CHE SI APPRENDONO CON L'ESPERIENZA E CHE POSSONO ESSERE DIFFICILMENTE SPIEGATE IN MANIERA SCOLASTICA !! IN ALTRI TERMINI, QUESTA TECNICA E' MOLTO PIU' ISTINTIVA DELLA TECNICA DEL CALCOLO DIRETTO, LA QUALE E' MOLTO PIU' RAZIONALE E PUO' ESSERE INSEGNATA COME SE SI TRATTASSE DI UNA CONVENZIONALE MATERIA SCOLASTICA !!



§5 - tecniche specifiche di orientamento in condizioni di luminosità precaria o assente


Per avere un orientamento costante in condizioni di luminosità precaria (low-light conditions) o assente (night conditions), la cosa migliore da fare è usare congiuntamente le due tecniche viste in precedenza. Alcuni manuali militari afffermano che l'osservazione delle stelle dovrebbe essere più che sufficiente per spostarsi (navigating using the stars) durante le ore notturrne o di scarsa visibilità, ma in realtà esistono una serie di PROBLEMI  applicativi non indifferenti, quali  :


- non sempre le stelle sono visibili allo stesso modo, dunque questa tecnica si può usare solo in certi momenti dell'anno o in certi luoghi
- non tutti sono sufficientemente ferrati nell'impiegare questa tecnica
- si tratta di una tecnica molto complessa e che richiede una certa esperienza pregressa per  poter essere applicata con successo


Dunque, oltre al fatto di applicare congiuntamente le due tecniche viste in precedenza., diventa molto importante spostarsi per tragitti molto brevi. In altri termini, se già normalmente il tragitto complessivo è suddiviso in una serie di tratti di lunghezza variabile, ma mai eccessivamente lunghi, in caso di  spostamenti notturni  questi tratti diventano ancora più corti !! Lo scopo è, ovviamente, quello di LIMITARE il più possibile gli errori. Infine, come UNICA alternativa possibile all'uso delle tecniche di calcolo diretto e di associazione carta - terreno (N.B. e dunque all'uso di carta e bussola !!), è quello dell'uso del GPS (V. voce a se) .