BREVE STORIA DELLA PALLA HORNADY MODELLO HP-XTP (PRIMA E SECONDA GENERAZIONE)


Nel 1990 la Hornady ha commercializzato la sua nuova linea di proiettili ad alterazione strutturale denominata HP-XTP, acronimo di Hollow Point-(e)Xtreme Terminal Performance, cioè (palla) a punta cava con effetto (balistico)terminale estremo. Si trattava della risposta commerciale della Hornady alle diverse munizioni dedicate alla difesa personale, o all'utilizzo professionale, già commercializzate da altre gorsse aziende del settore come Winchester, Federal o Remington. Tuttavia, a differenza di quanto prodotto e commercializzato da altre aziende leader nel settore delle munzioni, la Hornady NON ha commercializzato una munizione già assemblata, ma SOLO un SINGOLO componente per la ricarica manuale o industriale delle munizioni. Fu solo successivamente che la Hornady commercializzò le proprie munizioni, con il marchio "Hornady / Frontier", dotandole delle nuove palle HP-XTP. La linea iniziale comprendeva una ventina di nuove palle, tutte caratterizzate dal fatto di unire in un unico prodotto robustezza, penetrazione, precisione ed espansione. In realtà, così come avviene per ogni prodotto, anche per le nuove HP-XTP erano stati fatti dei COMPROMESSI produttivi. Più precisamente, i vantaggi effettivi di questo nuovo prodotto erano :


- elevata resistenza strutturale in caso di impatto con ostacoli molto duri
- ottima precisione intrinseca grazie alle basse tolleranze costruttive
- elevata penetrazione nei bersagli biologici


Il grosso SVANTAGGIO legato all'impiego delle HP-XTP era invece rappresentato dalla capacità di espansione NON ecclatante, cosa che era dovuta (almeno fino al 1995) alla blindatura molto robusta ed alla particolare forma della cavità apicale. Ad ogni modo, le nuove Hornady HP-XTP ricevettero il premio annuale per il prodotto dell'anno ad opera dell'associazione nazionale delle industrie armiere. Si trattava, in ogni caso, di un  prestigioso riconoscimento che ogni azienda americana operante nel settore civile di armi e munizioni spera di ricevere!! Uno degli aspetti merceologici maggiormente qualificanti delle palle HP-XTP è certamente rappresentatto dalla FINESTRA OPERATIVA alquanto elevata. Più precisamente, la finestra operativa è la differenza che esiste tra la velocità in cui inizia l'espansione (che dovrebbe essere relativamente bassa) e quella in cui la palla comuncia a sbriciolarsi. In quasi tutti i calibri, la finestra operativa delle HP-XTP si aggira sui 200m/s, il che è una misura di tutto rispetto, specie se si pensa che la finestra operativa dei comuni proiettili ad alterazione strutturale si aggira sui 90 - 100m/s!! Nell'ambito della linea HP-XTP sono facilmente distinguibili le palle da revolver rispetto a quelle per pistola semiautomatica. Le prime sono chiaramente delle palle a profilo tondegiante a cui è stata rimossa la porzione ogivale, mentre le seconde sono chiaramente di struttura tronco conica per facilitare il funzionamento delle armi semiautomatiche. I due tipi di palla sono poi distinguibili per la presenza, o l'assenza, del solco di ritegno (crimpatura), infatti, mentre le palle da revolver ne sono dotate, quelle per pistola semiautomatica ne sono prive. Altro criterio differenziale tra palle per revolver e quelle per pistola semiautomatica è costituito dalla forma della cavità apicale. Le palle per revolver adottano una cavità a coppa (a "U") molto piccola, mentre quelle per semiautomatiche adottano la classica cavità a "Y" abbastanza corta. Un aspetto tecnico molto importante da sottolineare è che, fino al 1995, tutte le palle di tipo HP-XTP sono state dotate di una blindatura estremamente dura e resistente. Putroppo questo tipo di blindatura, associato ad una capacità di espansione non ecclatante, ha determinato in parecchi casi evidenti fenomeni di sovrpenetrazione sui bersagli biologici. In altre parole, sono note diverse vicende che hanno visto l'impiego reale di munzioni con palle di tipo HP-XTP nelle quali il bersaglio (molto spesso un criminale armato e pericoloso) è stato perforato da parte e parte!! E' risaputo che i fenomeni di sovrapenetrazione sono estremamente pericolosi in quanto :


- il proiettile non può trasferire sufficiente energia cinetica al bersaglio, per cui non è possibile terminare lo scontro a fuoco     con la rapidità necessaria
- il proiettile che cagiona una ferita perforante potrebbe uccidere o ferire terzi estranei che si trovano nelle vicinanze
- l'utente, professionale o non professionale, che utilizza proiettili di questo tipo mette a serio rischio la propria vita


Per questo motivo, a partire dal 1995 (circa), la Hornady ha apportato una lieve modifica strutturale alle palle della linea HP-XTP. Questa modifica consisteva nell'assottigliare lo spessore della blindatura nella parte più vicina alla cavità apicale, in modo da facilitare l'espansione ed evitare pericolosi fenomeni di sovrapenetrazione!! Tuttavia, a parecchi anni di distanza si può dire con certezza che questa modifica costruttiva non ha costituito per niente una brilante mossa commerciale !! Prove pratiche effettuate in laboratorio hanno dimostrato come le HP-XTP di seconda generazione abbiano comunque bisogno di velocità MOLTO elevate per funzionare correttamente (rectius, per espandersi). Inoltre, nonostante questa modifica le "nuove" HP-XTP sono comunque classificabili come palle a rilascio di energia ritardato (late energy transfer bullet), il che in termini pratici significa :


- che provocheranno cavità permanenti con volumi molto ridotti
- che provocheranno cavità temporanee il cui volume avrà un rilievo del tutto marginale nel contesto dell'azione lesiva
- che penetreranno molto in profondità e che potrebbero anche trapassare il proprio bersaglio


In altre parole, utilizzare le palle HP-XTP significa scendere a compromessi con alte velocità ed alte pressioni. In altre parole, se si vogliono ottenere risultati rilevanti in termini di azione lesiva è necessario utilizzare cartucce ad alta pressione o, comunque, cartucce a carica piena,con tutte le conseguenze pratiche che ciò comporta!! Secondo la maggior parte dei tecnici e degli analisti che hanno studiato il problema, il difetto delle HP-XTP potrebbe essere corretto se la Hornady rivedesse la forma della cavità apicale dei propri proiettili. E' noto da tempo, infatti,che :


- più la cavità apicale è profonda, più sarà elevato il diametro finale (N.B. si rammenti il fatto che più il diametro finale è elevato e maggiore sarà l'effetto lesivo complessivo)
- più la cavità apicale è dotata della forma corretta, più sarà elevata la velocità di espansione (N.B. si rammenti che più è rapida  l'espansione,più il proiettile tende a cedere velocemente la sua energia cinetica al bersaglio)


La maggioranza degli analisti sono convinti che aumentando debitamente la profondità della cavità apicale nelle varie palle HP-XTP si assisterebbe ad un marcato aumento delle prestazioni, e numerosi esperimenti condotti in laboratorio (privatamente e non) sembrano avvalorare questa tesi. Infatti, questo fenomeno è stato verificato sperimentalmente, ed in maniera ripetuta, con i calibri 9x19mm e .357 Magnum con palle HP-XTP le cui cavità apicali erano state modificate con un apposito punzone. Nonostante gli esiti di queste prove pratiche, la Hornady sembra che non sia interessata ad apportare una modifica che, allo stato dei fatti, sembra essere decisiva per rilanciare il proprio prodotto. Va poi aggiunto che, allo stato attuale,le palle HP-XTP sembrano essere state un po' dimenticate! Infatti, se si eccettua l'uso industriale fatto dalla Casa produttrice e da alcune altre aziende specializzate nella ricarica di precisione (Cor-Bon), il mercato sta mostrando, da anni, un disinteresse generale verso le palle HP-XTP!! Sicuramente sarebbe il caso che la Hornady intervenisse per effettuare un buon ritocco tecnologico ad un prodotto che rischia, altrimenti, una fine ingloriosa.


                                 

       
- A sinistra si può vedere una palla tipo HP-XTP con la cavità apicale resa più profonda grazie l'ausilio di un piccolo punzone che è stato adoperato manualmente. Con una cavità apicale profonda circa 11mm, in luogo dei circa 5mm ordinariamente disponibili, si è ottenuto un interessantissimo risultato terminale. L'espansione è eccellente, così  come lo sono la ritenzione di massa e la penetrazione. A destra, invece, è possibile vedere una palla dello stesso tipo con la cavità apicale non modificata. Il confronto mette chiaramente in evidenza come il punto debole delle attuali Hornady HP-XTP sia l'errato dimensionamento della cavità apicale, a prescindere che si tratti di palle per revolver o per pistole semiautomatiche. Entrambe  le palle sono state sparate con una pistola semiautomatica con canna da 100mm (4") -


                               


- Sopra, una palla di tipo HP-XTP spinta da una robusta dose di SIPE-N e dotata della stessa modifica citata in precedenza, sparata in una comune semiautomatica con canna da 127mm (5"), nella fattispecie una Beretta  98 . L'impatto in gelatina balistica ad una velocità leggermente più elevata rispetto all'esempio precedente ha determinato una evidente rottura della parte anteriore del nucleo della palla in 6 grossi frammenti. Ad ogni modo, pur non avendo un diametro finale eccezionale (specie se paragonata al caso precedente), la massa residua è stata di 99,6grs. (su 115grs. di partenza), la penetrazione è stata ottimale (320mm circa) così come sono stati buoni il volume della cavità temporanea e della cavità permanente. Non si dimentichi, inoltre, che storicamente è stato dimostrato come le palle che tendono a frammentarsi in gelatina penetrando il propio bersaglio siano quelle che danno "...sulla strada ..." i MIGLIORI risultati sotto il profilo balistico terminale -


                                 


- Illustrazione di una palla di tipo HP-XTP, dotata della stessa modifica citata in precedenza, sparata in una comune semiautomatica con canna da 127mm (5"), nella fattispecie una Beretta  98 . L'impatto in gelatina balistica MASCHERATA ad una velocità leggermente più elevata rispetto all'esempio precedente ha determinato una evidente rottura della parte anteriore del nucleo della palla in 4 frammenti. Ad ogni modo, pur non avendo un diametro finale eccezionale (specie se paragonata ad altri proiettili di più moderna concezione !!), la massa residua è stata di 95 grs. (su 115grs. di partenza), la penetrazione è stata ottimale (300mm circa) così come sono stati buoni il volume della cavità temporanea e della cavità permanente. Come si nota, la tesi demenziale in base alla quale "...i vestiti sarebbero in grado di impedire ai proiettili a deformazione strutturale di espandersi..." è destituita di qualsiasi fondamento !! Se il  proiettile è correttamente progettato ed esiste un corretto rapporto dimensionale tra la superfice della cavità apicale e la superficie esterna, il proiettile si espanderà sempre e comunque. Si noti che questo discorso VALE sempre, a prescindere dal calibro effettivamente utilizzato. Nel caso di specie si è impiegata una tripla mascheratura con un tessuto di cotone, i cui framenti sono visibili nella foto in alto a destra. Essi sono stati raccolti nella cavità apicale e successivamente espulsi violentamente dal proiettile durante il suo moto di avanzamento -

                                  

- Illustrazione del profilo lesivo complessivo generato da una palla di tipo HP-XTP dotata della modifica citata in precedenza. Il blocco aveva una tripla mascheratura di tessuto Denim ed all'impatto si è venuto a generare un profilo di tipo ovoidale, tipico dei proiettili a rilascio intermedio di energia -