PROFILI ORGANOLETTICI DELLA MATRICE
BIOLOGICA NELLA REALIZZAZIONE DELLA GELATINA BALISTICA
La sostanza comunemente nota come
gelatina balistica, altro
non è che
una soluzione allo stato solido composta dal 90%
di acqua e dal restante 10% da una sostanza di origine biologica
denominata genericamente "
matrice". Questa matrice può
essere di
tipo ACIDO (o, più semplicemente, di tipo - A
o di grado-A) o di
tipo BASICO (o, più semplicemente, di
tipo- B o di grado-B). I due tipi di matrice si distinguono tra loro,
fondamentalmente, per due importanti aspetti. In primo luogo si distinguono
per il
diverso PH, dal momento che quella di tipo-A ha un ph compreso
tra 0 e 7 (e un PH del punto isoelettrico tra 8 e 9), mentre quella di tipo-B
ha un PH compreso tra 7 e 14 (e un PH del punto isoelettrico tra 4,8 e 5,4).
In secondo luogo esse si differenziano per la
diversa origine. Infatti,
la matrice di tipo-A deriva dalla cotenna suina, mentre quella di tipo-B
dalla spaccatura bovina. Questa diversa origine determina una diversa
composizione per quanto concerne gli
aminoacidi presenti nelle
due matrici. Infatti, mentre nella matrice di tipo-A è presente
un maggior contenuto di prolina, in quella di tipo-B è presente
un più elevato quantitativo di glicina. Dal punto di vista della
percentuale degli aminoacidi presenti, si potrà dire che saranno
contenuti (in media):
- il 33% di glicina
- il 22% di prolina ed idrossiprolina
- il 45% di altri 17 diversi aminoacidi ramificati
Scendendo più nel dettaglio, si può notare come siano
presenti (nelle due matrici), in particolare, i seguenti aminoacidi:
- alamina
- arginina
- acido aspartico
- acido glutammico
- glicina
- istidina
- isoleucina
- lisina
- metionina
- fenilalanina
- prolina
- serina
- treonina
- triptofano
- tirosina
- valina
Dal punto di vista
macromolecolare, la gelatina è
una
scleroproteina basata su di una grossa catena peptidica comprendente
circa 1050 aminoacidi semplici. Tre di queste catene, componenti
la catena principale, vanno a formare
una struttura complessa a tripla
elica la quale, attraverso un fenomeno di sovraimposizione molecolare
(altresì detto superimposizione), origina delle FIBRE che risultano
stabilizzate da una innumerevole serie di connessioni incrociate. Queste
connessioni formano a loro volta
una struttura reticolare di tipo tridimensionale
in grado di attribuire alla gelatina la sua tipica consistenza. Dal punto
di vista dell'aspetto esteriore, essendo la gelatina una proteina MOLTO
pura (circa l'85%), essa avrà un caratteristico colore BIANCO. Il
gusto è tipicamente NEUTRO, mentre il contenuto di grassi e l'apporto
calorico sono estremamente bassi. Ragionando sempre in termini macromolecolari,
ma semplificando enormemente i termini del problema, dal punto di
vista della
composizione in percentuale la gelatina risulta composta
da :
- 84% - 90% di proteine
- 8% - 12% di acqua
- 2% - 4% di sali minerali
Elemento COMUNE tra le due forme di gelatina è il COLLAGENE.
A prescindere che si parta dalla cotenna suina (per il tipo-A) o dalla
spaccatura bovina (per il tipo-B), dal punto di vista della produzione
industriale non si fa altro che
estrarre del collagene da queste due
diverse sostanze, il quale si differenzierà, una volta terminato
il processo produttivo, solo ed esclusivamente per la diversa composizione
chimica. Infatti, dal punto di vista della produzione industriale, la gelatina
non è altro che il risultato finale di un
procedimento di idrolisi
selettiva effettuato sul COLLAGENE ANIMALE, cioè sul principale
componenete di pelle, ossa e tessuti connettivi animali. Ciò
permette di spiegare perchè la gelatina balistica calibrata (al 10%)
sia, allo stato dei fatti, il miglior simulatore tissutale esistente. Questa
sua proprietà deriva semplicemente dal fatto di essere costituita
dal COLLAGENE che, come abbiamo appena visto,
è il principale
componente di TUTTI i tessuti animali e, quindi, anche dei tessuti
umani!! Certo, la gelatina è in grado di simulare efficacemente
SOLO il tessuto muscolare striato ma, come ben sanno gli esperti di balistica
(quelli veri, non quelli del bar dello sport), la veridicità di
questa simulazione è fortemente elevata. Il fatto che, allo stato
attuale, la gelatina di tipo-A venga preferita ovunque (in ambito professionale)
rispetto a quella di tipo-B, può essere spiegato causa della
maggiore istocompatibilità tra la struttura macromolecolare
dei suini e quella del genere umano. Ad esempio, il collagene usato come
riempitivo in chirurgia estetica è collagene di origine suina. Ancora,
gli organi espiantati per la realizzazione degli xeno-trapianti, altro
non sono che organi provenienti da suini modificati geneticamente
per eliminare i problemi di rigetto potenzialmente derivabili in seguito
ad ogni trapianto. Attenzione però, perchè abbiamo detto
ISTOCOMPATIBILITA' a livello molecolare, il che non significa che sparare
nella gelatina di tipo-A sia la stessa cosa che sparare in un trancio di
carne suina!! Sarebbe il caso di EVITARE a tutti i costi di compiere errori
stupidi (compiuti per anni in certi ambienti pseudo-scientifici) come quello
di utilizzare tranci di carne suina come simulatore tissutale!! La carne
suina è più grassa e più densa rispetto al tessuto
biologico umano, per cui solo un fesso userebbe un suino come simulatore
tissutale! Viceversa, sparare in un blocco di gelatina di origine suina
è una cosa completamente DIVERSA, perchè ciò significa
utilizzare un elemento COMUNE a TUTTI i tessuti animali (cioè il
collagene) e NON un tessuto animale diverso da quelo umano. Siccome questo
elemento è COMUNE (perchè anche gli essere umani hanno il
collagene come componente fondamentale di ossa, pelle e tesuti connettivi),
allora la simulazione sarà realistica, e sarà ancora di più
realistica tenuto conto della già ricordata istocompatibilità
tra tessuti umani e tessuti di origine suina. Parlando ora di gelatina
sotto il profilo merceologico, da questo punto di vista assumono particolare
importanza i seguanti parametri:
- il grado Bloom
- la viscosità
- il colore e la limpidità
- il ph
- il punto di fusione
- il punto isoelettrico
- l'umidità residua
- il tenore in ceneri
- il tenore in anidride solforosa residua
- la granulometria
- la confomità batteriologica
Per un commento dettagliato a TUTTI i seguenti parametri,
si rimanda il lettore a siti od a pubblicazioni apposite. Stante la destinazione
di queste brevi note, sarà sufficiente soffermarsi solo su alcuni
di questi parametri, limitandosi ad effettuare pochi ed essenziali commenti.
Di estrema importanza fra tutti i parametri testè indicati, è
sicuramente il c.d. GRADO BLOOM. Il grado Bloom è un parametro che
indica il grado di solidità della gelatina (
firmness). Più
precisamente, con questo parametro si indica la forza richiesta per fare
in modo che un punzone di forma predefinita penetri per 4mm nella superificie
di una gelatina al 6,7%. Il valore del grado Bloom varia tra 30 e 300,
tuttavia le gelatine normalmente disponibili a livello commerciale hanno
un grado Bloom compreso tra 80 (la più molle, rectius, la meno densa)
e 280 (la più dura, rectius, la più densa). Per effettuare
la misurazione del grado Bloom esistono degli specifici strumenti da laboratorio
che vengono venduti da aziende specializzate nel settore della meccanica
di precisione. Per tutti gli interessati si può dire che questi macchinari,
anche se reperibili in maniera alquanto semplice (e ad un prezzo non elevato),
NON sono in realtà molto diffusi. La ragione è che strumenti
simili interessano esclusivamente le aziende produttrici di gelatina (che
devono misurare il grado Bloom prima di immettere in commercio un certo prodotto)
e non il consumatore finale (che acquisterà il prodotto in base alle
sue esigenze). Con il termine GRANULOMETRIA, si indica genericamente
il parametro in grado di individuare la dimensione delle particelle di gelatina
una volta terminato il processo produttivo. Solitamente i granuli di gelatina
sono disponibili in quattro formati diversi:
- molto fine (0,1 mm)
- fine (0,5 mm)
- normale (0,8 mm)
- molto grezzo (10 mm)
Normalmente, quando si parla di granulometria, a volte si parla
anche di MESH o di GRADO MESH. Per fare un esempio, una gelatina con
particelle da 140 gradi mesh è una gelatina con particelle da
0,1mm, mentre una da 35 gradi mesh corrisponde a particelle da 0,5 mm.
Ad ogni modo la dimensione delle particelle NON influenza minimamente
le proprietà della gelatina. La VISCOSITA' è un parametro
che aumenta con l'aumentare del grado Bloom. Senza complicare troppo
il discorso, in questa sede sarà sufficiente dire che, in linea
di massima, la gelatina di tipo basico risulta esssere sempre più
viscosa di quella di tipo acido. Per quanto concerne il punto di FUSIONE,
esso è influenzato direttamente (rectius, esiste una relazione
di proporzionalità diretta) dal valore del grado Bloom, dal momento
che più il grado Bloom è ELEVATO e più elevato sarà
il punto (temperatura) di fusione. A questo punto uno potrebbe chiedersi
il perchè dell'utilizzo sistematico della gelatina nell'esecuzione
dei test di balistica terminale. La ragione, detta in parole povere,
è che si tratta semplicemente di miscelare l'acqua, cioè
una sostanza di densità pari a 1 g/cm3 ( e della quale sono composti
in gran parte i tessuti biologici), con un'altra sostanza in grado di
elevare leggermente questa densità (cioè la c.d. matrice),
al fine di ottenere un preparato finale (cioè la gelatina balistica)
che sia il più simile possibile al tessuto umano vivo e vitale!!
Tirando le fila del nostro discorso, com'è noto
la gelatina maggiormente
utilizzata per lo studio più completo della capacità lesiva
dei proiettili è il 250 tipo-A, vale a dire una
gelatina di
origine suina con un grado Bloom pari a 250. Certo, ci sono state e
ci sono tuttora delle DIVERGENZE circa l'esatta tipologia da utilizzare,
tuttavia l'opinione attualmente dominante propende per utilizzo della tipologia
in commento. Chiunque voglia effettuare dei test con l'ausilio della gelatina
balistica, non dovrà fare altro che rivolgersi ad un'azienda produttrice
di gelatina alimentare o farmaceutica (N.B. chi produce questi prodotti
realizza necessariamente, ex ante, anche la gelatina allo stato puro !!).
Come si vede, contrariamente a quanto sostenuto a più riprese da
molti sedicenti esperti nazionali del settore balistico, la gelatina
balistica "...
non è la pietra filosofale..." (nel senso che
NON è vero che è praticamente impossibile da trovare, che
bisogna necessariamente acquistarla negli USA, etc.), e le aziende produttrici
di gelatina (di TUTTI i generi) sono numerose anche in Italia. Ora dovete
solo darvi da fare un po' !!