COSA DOBBIAMO ASPETTARCI REALMENTE
DA UN PROIETTILE
In un’altra pagina di questo sito, si è discusso
per chiarire cosa succede quando un proiettile colpisce un bersaglio
umano vivo e vitale (N.B.
per completezza, V. in tal senso la parte
relativa alle ferite d'arma da fuoco al torace e quella sulle conseguenze
neurologiche delle lesioni d'arma da fuoco contenute in questo stesso
sito) . In termini estremamente pratici, abbiamo visto che è
possibile INIBIRE l’azione di un aggressore serio e determinato
alterando
la funzionalità del suo SNC o in maniera DIRETTA (cioè
danneggiando direttamente il suo tessuto),
o in maniera INDIRETTA
(cioè colpendo degli organi ad esso connessi in modo particolare
in maniera tale da inviargli dei segnali talmente forti da “…
costringerlo
a spegnersi…”). E’ altresì possibile bloccare l’azione
di un aggressore provocando una copiosa emorragia, anche se NON si
tratta di un metodo molto sicuro. In alcuni casi una grave emorragia
potrebbe provocare la morte in brevissimo tempo (V.
in tal senso
la parte relativa alle ferite d'arma da fuoco al torace contenuta in questo
stesso sito) ma, al contrario, potrebbero anche verificarsi situazioni
dove l’aggressore continua ancora ad
essere vivo e letale per 25
- 30 secondi, pur con ferite gravissime !! E’ proprio questo il motivo
per cui è preferibile danneggiare il SNC, piuttosto che concentrarsi
sul mero fatto di cagionare delle ferite più o meno gravi. Abbiamo
poi visto che, negli scontri a fuoco, c’è una parte del
cervello che riveste grande importanza. Si tratta del
Sistema ad Attivazione
Reticolare, cioè di quella zona del cervello che
governa
gran parte delle c.d. funzioni integrative, e che regola, fra l’altro,
il passaggio dallo stato di coscienza a quello di incoscienza (
V.
in tal senso la parte relativa alle conseguenze neurologiche delle ferite
d'arma da fuoco contenuta in qusto stesso sito). In astratto è
facile bloccare indirettamente le funzioni del SNC. Nella realtà,
invece, le cose stanno un po’ diversamente!! Infatti, il SAR può
subire delle alterazioni funzionali che si ripercuotono sul SNC, per cui
bloccare il funzionamento di quest’ultimo potrebbe diventare estremamente
difficile. L’assunzione di sostanze
eccitanti del SNC rende più
difficoltosa l’azione del proiettile sul corpo umano, poiché il
SAR “…
non farà spegnere il cervello…” con la stessa velocità
con cui accade normalmente. Al contrario, l’assunzione di sostanze
deprimenti
del SNC facilita l’azione del proiettile sul corpo umano, poiché
il SAR farà “…
spegnere il cervello…” molto prima del normale.
In estrema sintesi:
- a condizioni normali, la lesione di certi tessuti
da parte di un proiettile si ripercuoterà sul SNC ed il SAR
ordinerà al cervello "...
di spegnersi..." passando
dallo stato di coscienza a quello di incoscienza
- se la funzionalità del SNC è alterata
in seguito all’assunzione di sostanze psicoattive, il comando del SAR
al cervello potrà risultare o accelerato (ad esempio in seguito
all’assunzione di barbiturici) o ritardato (a esempio in seguito all’assunzione
di eroina) a seconda della sostanza assunta
Quindi, a seconda di quella che è la condizione
del SNC, i comandi provenienti dal SAR potranno, o meno, essere
alterati. Questo però non significa che un aggressore la cui
funzionalità del SNC è alterata (spesso volontariamente
tramite l’assunzione di sostanze eccitanti del SNC) sia un avversario
invincibile!! Le “…
storielle dell’orrore…”, partorite di volta
in volta dai mass-media fanno tutte, e si sottolinea TUTTE, riferimento
a casi in cui il piazzamento dei colpi da parte delle vittime è
stato pessimo, carente od inconsistente!! E’ vero che, ad esempio, un
soggetto dedito al consumo di cocaina subisce una diversa ripercussioni
sul SAR dei segnali di stress derivanti da lesioni tissutali causate
da ferite d’arma da fuoco. Non è vero, però, che lo stesso
soggetto sarà immune ad una serie di colpi d’arma da fuoco correttamente
collocati da una vittima decisa a resistere. Va poi segnalato che, a parte
i soggetti dediti all’uso di sostanze psicoattive, anche un soggetto normale
potrebbe subire un’anomalia del funzionamento del SNC. E’ accertato, infatti,
che il SNC può registrare correttamente i segnali di stress derivanti
dall’impatto solo del primo, o al massimo del secondo, colpo d’arma da fuoco
incassati. Successivamente l’adrenalina inizia ad esplicare una sorta
di "...
funzione tampone..." dei segnali di stress, per cui
i
successivi colpi d’arma da fuoco incassati NON verranno percepiti con
la stessa intensità di quelli antecedenti. Analogamente all’esempio
precedente, anche in questo caso non significa che un aggressore sotto
adrenalina sia un avversario invincibile!! Se i colpi sono collocati correttamente,
qualsiasi avversario può essere reso inoffensivo. Non fatevi ingannare
dai modelli proposti dalla televisione o da taluni sedicenti esperti,
in base ai quali occorre utilizzare "...
questo o quel calibro..."
per ottenere i migliori risultati in difesa personale!! Diciamo invece
che, per semplificare le cose, occorre “…
imparare a sparare dritto…”,
nel senso che
è consigliabile imparare a sparare avendo come
riferimento la linea di mezzeria dell’avversario e, più precisamente,
la linea di mezzeria dell’avversario nel
tratto compreso in quel
rettangolo di (circa) 200x300mm idealmente disegnato sul suo torace.
In altri termini, è ESSENZIALE sapere collocare il proiettile
nel posto giusto
al fine di provocare la lesione tissutale più
DELETERIA possibile.
ATTENZIONE!!
IL FATTO CHE OCCORRA PRENDERE COME RIFERIMENTO QUESTO RETTANGOLO
IMMAGINARIO DI 200 X 300 MILLIMETRI E' LO STESSO MOTIVO PER CUI IN DIFESA
PERSONALE ARMATA SI DICE DI IMPARARE AD ALLINEARE ISTINTIVAMENTE L'ARMA
ALLA LINEA DI MEZZERIA DELL'AGGRESSORE !! SOLO IN QUESTO MODIO I PROIETTILI,
A PRESCINDERE DAL CALIBRO, ATTINGERANNO TESSUTI MOLTO DELICATI DAI QUALI
SCATURIRANNO LESIONI MOLTO GRAVI, ESSENZIALI PER RISOLVERE UNO SCONTRO
A FUOCO NEL MINOR TEMPO POSSIBILE !!
L’importanza del tessuto colpito è chiaramente dimostrata
dalla seguente fotografia.
All’estrema sinistra è possibile vedere un comune proiettile
tipo JHP
estratto dall’intestino il quale, com’è ben
evidente, si è espanso in maniera del tutto ESIGUA ed ha di
conseguenza trasmesso un LIMITATISSIMO quantitativo di energia sul bersaglio.
Anche se, talvolta, simili ferite possono rivelarsi letali a causa dell’emorragia
che ne scaturisce, in ogni caso si tratta di una PESSIMA collocazione
per un proiettile. A sinistra è possibile vedere un proiettile
dello stesso tipo
estratto dal fegato. La diversa conformazione
del tessuto epatico ha determinato un’espansione maggiore, e quindi una
superiore trasmissione di energia cinetica sul bersaglio, rispetto al
caso precedente. Molto frequentemente una ferita di questo tipo è
letale perché, com’è noto, il passaggio di un proiettile
nel fegato determina una rilevante formazione del fenomeno cavitario temporaneo.
Al centro è possibile vedere un proiettile dello stesso tipo
di prima
estratto dai polmoni. Per essere più precisi, in
questo caso il proiettile è penetrato nei polmoni, con una traiettoria
fortemente laterale, ma SENZA impattare con la costole o con la colonna
vertebrale. In ogni caso si tratta di un colpo “…
praticamente perfetto…”,
infatti non solo si è ottenuta un’espansione da manuale ma, vista
la collocazione, una lesione che spesso risulta decisiva per concludere
vittoriosamente lo scontro a fuoco. E’ notorio il fatto che, già
con i comuni proiettili blindati, le ferite ai polmoni risultano spesso
MORTALI, per cui, utilizzando un proiettile di tipo JHP moderno, esiste
un’elevatissima possibilità di mettere fine allo scontro a fuoco
in tempi estremamente ridotti (V. in tal senso la parte relativa alle
ferite d'arma da fuoco al torace contenuta in questo stesso sito). A destra
è possibile vedere un proiettile dello stesso tipo che è
penetrato nei polmoni ma con una traiettoria diversa rispetto alla precedente.
In questo caso, infatti, il proiettile è penetrato nei polmoni
lungo una traiettoria pressoché frontale, ed ha successivamente
leso il pericardio arrestandosi contro la colonna vertebrale. Si tratta
di un colpo collocato in maniera “…
tecnicamente perfetta…” non
solo perché ha leso dei tessuti molto importanti (tutti innervati
da una serie di recettori sensoriali connessi direttamente con il SAR),
ma anche perché, arrestandosi contro la colonna vertebrale, esiste
un’elevata possibilità che il proiettile leda il midollo spinale.
Tutte le volte il midollo spinale viene leso, anche se in misura apparentemente
marginale (ad esempio, con il semplice distacco di schegge o frammenti
ossei rilevabili solo ex post, con l’esame autoptico), si assiste
al
blocco immediato delle funzioni muscolari, il che significa che una
lesione simile può mettere fine repentinamente ad uno scontro a
fuoco. All’estrema destra, infine, è possibile vedere un proiettile
dello stesso tipo di quello precedente che è penetrato nella
scatola cranica. L’estrema durezza della calotta cranica ha
determinato una massiccia espansione ed un rilascio massimale di energia
cinetica sul bersaglio. Essendo il cranio “…
una struttura chiusa…”,
il passaggio di un proiettile ha determinato anche la formazione di un
rilevante fenomeno cavitario temporaneo del tutto devastante. Chiaramente
si tratta di un colpo molto difficile da mettere a segno o, se si preferisce,
molto fortunato!! E’ del tutto inutile aggiungere che un colpo del genere
determina un danno diretto al SNC e, quindi, la fine immediata dello scontro
a fuoco. Naturalmente, per cagionare la lesione tissutale più grande
possibile è necessario non solo “…
mettere il proiettile al posto
giusto e nel momento giusto…”, ma anche “…
scegliere il proiettile
giusto…” da utilizzare in previsione dello scontro a fuoco. Qual’è
questo proiettile giusto? Diciamo che se avete una possibilità
ILLIMITATA di scelta, occorre indirizzarsi su di un qualsiasi moderno proiettile
ad alterazione strutturale in uno qualsiasi dei moderni calibri per arma
corta. Il livello qualitativo dei moderni proiettili blindati a punta
cava è così ELEVATO che, attualmente, solo gli STUPIDI perdono
tempo in inutili guerre di religione relative "...
al calibro migliore
del mondo..."!! In altre parole, solo gli "...
esperti della domenica..."
(
che in Italia sono la maggioranza, così come lo sono nel resto
del mondo !!) perdono tempo nel dispensare a 360° i loro INUTILI
consigli circa la scelta "...
del calibro perfetto..." che, a
seconda del numero di neuroni rimasti nel cervello BACATO di questi inutili
soggetti dovrebbe essere "...
piccolo, medio o grande..."!! La cosa
importante da tenere BENE a mente durante la fase di selezione, è
che la cartuccia che verrà in concreto scelta dovrà necessariamente
sviluppare un livello di energia cinetica che sia compreso entro limiti
ben precisi. Studi compiuti in USA ed in Europa tra il 1970 ed il
2000, hanno messo inequivocabilmente in evidenza come
le MIGLIORI cartucce
per difesa personale o per impiego professionale (= cioè per impiego
ufficiale da parte delle Forze dell'Ordine)
sviluppano, a prescindere
dal calibro, un energia cinetica alla bocca compresa (all'incirca) tra
55 e 80 Kgm (N.B.
per favore NON considerate questi numeri come se
fossero intangibili, nel senso che possono esistere cartucce con un'energia
cinetica alla bocca di poco inferiore a 55 Kgm che sono estremamente efficaci,
così come ve ne possono essere altre con energia alla bocca di poco
superiore a 80 Kgm, che sono connotate da un'elevatissima efficienza
!!). Ad esempio, la leggendaria
Federal BP-LE in calibro 9x19mm
con palla da 115grs. di tipo JHP sviluppa circa 60Kgm. Ancora, la celeberrima
Federal Hi-Power in calibro 357Magnum con palla SJHP da 125grs.
ne sviluppa circa 80. Si tratta, in ambo i casi, di munizioni per impiego
professionale che negli USA sono note da oltre trent'anni per la loro comprovata
efficacia terminale!! Su questo, i saputelli che fanno i direttori delle
"...
riviste specializzate..." (italiane ed estere) possono dire
tutte le PANZANE che credono, ma la storia di queste due cartucce prestigiose
NON la potranno di certo cambiare!! Inoltre, se si esegue lo STESSO
tipo di verifica su cartucce "...
più recenti...", si può
agevolmente verificare che, ad esempio, i migliori caricamenti per il calibro
.40S&W sono quelli con palla di tipo JHPche sviluppano circa 70Kgm,
così come si può verificare che lo stesso discorso vale
anche per i migliori caricamenti in calibro 10mmAuto. Infine, se esistesse
una cartuccia specifica per difesa personale in calibro 9x21mm (N.B.
cosa che putroppo nessun produttore nazionale od estero si è ancora
deciso a fare !!), sicuramente si tratterebbe di una cartuccia con
una palla di tipo JHP da 115 o 125grs. di tipo supersonico in grado di
sviluppare 65-70Kgm. Un'altra cosa IMPORTANTE da segnalare è che
livelli di energia superiori agli 80Kgm non solo sono CONTROPRODUCENTI,
ma addirittura possono rivelarsi estremamente PERICOLOSI per l'utilizzatore.
Com'è noto la controllabilità è un fattore importantissimo,
per non dire ESSENZIALE in difesa personale, poichè utilizzare una
munizione TROPPO potente significherebbe :
- avere una munizione incontrollabile
- avere una munizione che potrebbe provocare pericolosi
fenomeni di sovrapenetrazione
- avere una munizione che potrebbe NON essere in grado
di trasferire sufficiente energia cinetica sul bersaglio
Livelli di energia cinetica alla bocca SUPERIORI agli
80 Kgm sono poi
INUTILI perchè NON determinano un rilevante
aumento dell'efficacia lesiva di un qualsiasi proiettile in
qualsiasi calibro. Nel corso degli studi citati in precedenza, si
è notato, ad esempio, che il passaggio dagli 80 ai 90Kgm NON ha
comportato benefici di nessun tipo per chi utilizzava munizioni così
potenti ma, anzi, ha solo creato PROBLEMI di controllabilità. Analogamente,
lo stesso discorso può estendersi in caso di aumento dell'energia
cinetica dai 90 ai 100Kgm. Per usare una definizione cara ai mass-media,
il potere d'arresto non è minimamente aumentato nonostante l'aumentare
dell'energia alla bocca!! Qual'è dunque la chiave del problema?
La chiave del problema è che
NON è l'energia in ASTRATTO
che conta, ma SOLO l'energia che il proiettile riesce EFFETTIVAMENTE a
trasferire sul proprio bersaglio!! Il vantaggio principale dei moderni
proiettili ad alterazione strutturale è che
sono in grado di
trasmettere al proprio bersaglio (biologico) un livello di energia pari
(normalmente ) a circa il 95% della propria energia alla bocca. Tenuto
conto del fatto che
sono sufficienti solo 8Kgm per uccidere un uomo,
si possono facilmente comprendere i motivi dell'elevata efficienza terminale
dei moderni proiettili ad alterazione strutturale. Problemi particolari
potrbbero però insorgere nel caso in cui la possibilità
di scelta del consumatore finale sia LIMITATA in misura più o meno
elevata. Spesso accade, infatti, che la scelta sia LIMITATA ai soli proiettili
di tipo non deformabile (
solid point bullets), cosa che
complica
non poco le cose e che mette sicuramente in pericolo l'incolumità
e la possibilità di sopravvivenza dell'utente. I proiettili non
deformabili presentano non solo il difetto di originare delle pericolose
sovrapenetrazioni, ma anche il GRAVE svantaggio di riuscire a trasmettere
solo il 70% della loro energia alla bocca SOLO nelle ipotesi migliori!!
Nella quasi totalità dei casi accade, putroppo, che il livello energetico
effettivamente trasmesso al bersaglio si attesti attorno al 60%! Dal
momento che
il fattore ESSENZIALE è la quantità di
energia cinetica che effettivamente il proiettile riesce a trasferire
sul bersaglio, teoricamente tutti i problemi legati all'impiego
dei proiettili non deformabili si risolverebbero aumentando la velocità
dei medesimi, ma putroppo le cose non sono così semplici!! Infatti,
è dimostrabile che per aumentare la cessione dell'energia cinetica
al bersaglio passando (solo) dal 60% tipico al 70%, sarebbe necessario
raddoppiare la velocità alla bocca, cosa che in realtà
risulterebbe del tutto infattibile!! Per cercare di "...
salvare il
salvabile..." qualora si sia costretti ad utilizzare proiettili non
deformabili, sarebbe opportuno, per qualsiasi calibro, utilizzare cartucce
che :
- abbiano un elevata velocità alla bocca
- abbiano palle di tipo leggero per contenere il rinculo
- abbiano palle di tipo tronco-conico per limitare la
penetrazione
Dal momento che per i proiettili non deformabili è
la velocità il fattore DETERMINANTE nello specificare
il livello della lesione tissutale, il fatto di adottare proiettili
leggeri consente non solo di avere un discreto margine di vantaggio su
quelli più pesanti, ma anche una maggiore controllabilità.
Teoricamente, poi, il fatto di utilizzare proiettili di tipo tronco-conico
DOVREBBE mettere al riparo da eventuali sovrapenetrazioni. Il condizionale
è d'obbligo perchè putroppo esiste un problema pratico
ignorato da molti che potrebbe causare seri guai!! In astratto, in seguito
all'impatto con il tessuto biologico, i proiettili tronco-conici tendono
ad incontrare più attrito ed a rallentare più velocemente
di quelli di tipo cilindro-ogivale (spesso addirittura ribaltandosi). Per
questo motivo si è soliti dire che i proiettili di tipo tronco-conico
tendono a non perforare il proprio bersaglio. Questa affermazione è
vera, però purtroppo ci sono delle eccezioni rappresentate da
alcuni
proiettili di tipo tronco-conico che risultano iperstabili mentre,
solitamente, i proiettili di questo tipo sono ipostabili!! In altre
parole, sono reperibili commercialmente dei proiettili tronco-conici
che tendono a sovrapentrare il proprio bersaglio mentre, per assurdo,
si possono reperire della palle cilindro-ogivali che risultano ipostabili
e che si ribaltano più volte arrestandosi dentro al proprio bersaglio!!
Purtroppo le cose sono rese più complicate dal fatto che i vari
produttori di munizioni non rendono noto al pubblico questo dettaglio.
Ancora una volta è quindi evidente che è necessario imparare
a sparare dritto!! Non va infine dimenticato che la cartuccia deve essere
scelta in riferimento al tipo di arma in cui verrà utilizzata e
non per fattori estetici, tendenze modaiole o spot pubblicitari. Questo
dettaglio è importantissimo per coloro i quali adottano pistole
compatte e subcompatte. Com'è noto l'energia cinetica
dipende
dalla velocità del proiettile, e la velocità dipende dalla
lunghezza della canna. Più la canna si
accorcia, più
il proiettile RIDUCE la propria velocità alla bocca, ed è
proprio per questo motivo che :
- chi utilizza armi compatte o subcompatte DEVE privilegiare
i modelli dotati di canna con rigatura
(semi)poligonale,
perchè questa particolare forma di rigatura consente un
guadagno
di 10-15m/s in più rispetto alle rigature tradizionali
- è preferibile optare SEMPRE per i proiettili
più leggeri perchè sono quelli MENO affetti
dal decremento velocitario legato alla diminuzione della lunghezza
della canna
- chi utilizza armi compatte o subcompatte e NON ha limitazioni
di sorta circa la scelta del munizionamento, DEVE scegliere quelle
munizoni che sono già note per essere efficienti nelle armi
con canna di lunghezza tradizionale
Premesso ciò,
cosa dobbiamo aspettarci realmente da
un proiettile? In primo luogo
NON dobbiamo aspettarci assolutamente
NULLA se prima non abbiamo fatto ESATTAMENTE il nostro dovere!!
In altre parole, troppe volte la stupidità umana tende ad addossare
le proprie GRAVI colpe ad un piccolo pezzo di Piombo e Rame, cercando
infantili giustificazioni per la propria imperizia . Quindi, come prima
cosa, è assolutamente necessario imparare a sparare dritto!!
In secondo luogo NON dobbiamo credere alla favoletta del "...
proiettile
magico..." che ciclicamente ritorna di moda perchè
NON esiste
ne MAI esisterà nessun proiettile magico in grado di risolvere
ogni problema!! Putroppo gli italiani, oltre ad essere vergognosamente
esterofili, sono anche geneticamente portati a credere alle PANZANE dei
piazzisti, per cui MOLTI nostri connazionali sono portati automaticamente
a CREDERE a tutte le fesserie che sentono e, in particolare, alle fesserie
provenienti dall'estero. In terzo luogo dobbiamo COMPLETAMENTE dimenticare
TUTTO quello che abbiamo visto al cinema!! In altre parole, se un giorno
sarete così sfortunati da essere conivolti in uno scontro a fuoco,
non pensate di vedere volare il vostro avversario per metri e metri dopo
che l'avrete colpito. Queste cose si verificano SOLO al cinema, per cui
cercate di togliervi certe illusioni dalla testa. L'unica cosa che dobbiamo
realmente aspettarci da un proiettile è che questo ci permetta di
distrarre, distogliere, interrompere, intralciare o frenare ANCHE per
un solo istante l'azione dell'aggressore, in maniera tale da permetterci
di fare cose come doppiare (o triplicare) il nostro primo colpo, muoverci,
prendere una migliore copertura oppure di compiere qualsiasi altra
azione che possa salvarci la vita!! In altre parole,
un proiettile EFFICIENTE
per usi difensivi o professionali è quel proiettile che, a prescindere
dal calibro, è in grado di rendere esitante l'aggressore e di farci
guadagnare del tempo prezioso (= una frazione di secondo)
per
salvarci la vita. Avere la possibilità di guadagnare tempo
per migliorare la propria condizione soggettiva nel contesto dello scontro
a fuoco
è l'unca cosa SENSATA che dobbiamo aspettarci da un
proiettile moderno, e sarebbe il caso che molti cominciassero a farsi
un bell'esame di coscienza ed a riflettere seriamente su questo aspetto.