Homepage    Indice

AMPLIFICAZIONE PROGRESSIVA DEL FENOMENO CAVITARIO TEMPORANEO IN RIFERIMENTO AI PROIETTILI DA FUCILE A CANNA RIGATA FORTEMENTE SUPERSONICI


Nella parte di questo sito dedicata ai fattori limitativi delle prestazioni dei proiettili per arma corta, si è parlato delle LIMITAZIONI correlate ai proiettili con struttura non deformabile (solid point bullets o, più raramente, solid bullets). Si è chiaramente visto come, mentre un moderno proiettile blindato a punta cava (JHP) riesca a trasferire circa il 90 - 95% della propria energia al bersaglio, un proiettile di tipo indeformabile ne riesce a trasferire circa il 60% e, in ogni caso, NON oltre il 70%. Questo significa che, a prescindere dal calibro, un proiettile di tipo non deformabile sarà  sempre INFERIORE rispetto ad un proiettile a punta cava sotto il profilo dell'effetto lesivo concretamente determinabile.



                                                                                        ATTENZIONE!!

IL FATTO CHE UN PROIETTILE NON DEFORMABILE (FMJ-RN) SIA MENO EFFICIENTE RISPETTO AD UN PROIETTILE DEL TIPO BLINDATO A PUNTA CAVA (JHP) NON SIGNIFICA CHE IL PRIMO NON POSSA UCCIDERE O FERIRE !!



Abbiamo anche visto che, mentre per i proiettili deformabili l'effetto lesivo dipende esclusivamente dalla capacità di trasferire la loro energia cinetica sul bersaglio (e più precisamente dalla velocità con cui l'energia viene trasferita sul bersaglio), per i proiettili non deformabili  l'effetto lesivo dipende esclusivamente dalla loro velocità alla bocca. Più la velocità alla bocca è elevata (e la correlata velocità di impatto), più elevato sarà il loro effetto lesivo perchè più la velocità è alta e più sarà elevata la pressione trasmessa sui tessuti biologici al momento dell'impatto. Com'è noto esiste però un grosso problema in riferimento alle munizioni per arma corta. Infatti, se un proiettile del tipo FMJ-RN riesce a trasferire non oltre il 60% della sua energia cinetica sul bersaglio (nella migliore delle ipotesi), è scientificamente dimostrabile che, per poter trasferire idealmente l'70% della sua energia cinetica sarebbe necessario RADDOPPIARE la sua velocità alla bocca. In linea di massima NON è possibile conseguire questo risultato con le comuni munizioni per arma corta a struttura convenzionale. I pesi di palla tipici di ogni singolo calibro impediscono di raggiungere simili velocità SENZA superare le pressioni di esercizio  proprie delle varie munizioni attualmente in circolazione. L'unico modo per aggirare il problema è quello di RIDURRE il più possibile il peso di palla e realizzare cartucce con palle di tipo iperleggero (N.B. sul punto si rinvia il lettore al testo Breve guida alle munizioni non convenzionali). Agendo in questo modo si possono ottenere risultati degni di nota sotto il profilo balistico terminale, anche utilizzando proiettili di tipo non deformabile. Ne sono chiari esempi sotto questo aspetto la tecnologia THV sviluppata tempo addietro dalla SFM, oppure i proiettili monostrutturati ad alterazione radiale in via di commercialiazione negli USA (N.B. su questo argomento si rimanda il lettore alla apposita voce contenuta in questo stesso sito). Ad esempio, i proiettili realizzati con la tecnologia THV viaggiano tra i 700 ed i 790m/s e, se da un lato producono cavità permanenti pressochè simili a quelle dei comuni proiettili per arma corta, dall'altro producono cavità temporanee con volumi oscillanti tra i 700 ed i 790 ml. Resa la cosa di più facile comprensione per tutti, tradotti in parole povere questi dati indicano inequivocabilmente come le THV producano cavità temporanee con volumi sovrapponibili a quelli propri di alcune munizioni per armi lunghe. Se si confrontano questi dati con quelli di alcune cartucce moderne si scoprirà, ad esempio, che esiste una marcata affinità con la volumetria propria di certe cartucce in calibro 5,56x45mm NATO (.223 Remington). Il fatto di essere ampiamente bisonici, spiega perchè le palle impiegate per le THV siano in grado di cagionare delle ferite profondamente affini a quelle tipiche di certe cartucce per arma corta. L'elevata velocità alla bocca di queste munizioni ci permette di introdurre la vera questione oggetto di queste note. Il problema è: perchè le munizioni per arma lunga sono note per la loro elevata lesività anche se basate su proiettili indeformabili? La risposta è, molto sinteticamente, perchè sono dotate di una ELEVATA velocità alla bocca. La quasi totalità delle munizioni per arma lunga a canna rigata, ha una velocità alla bocca bisonica (cioè superiore a 680 m/s) o, in pochi casi, quasi trisonica (cioè superiore ai 1000 m/ e prossima ai 1020 m/s). Questo significa che, per queste cartucce, l'effetto cavitario temporaneo diventa DOMINANTE rispetto all'effetto cavitario permanente. Ad esempio, per una cartuccia in calibro .223 Remington, mentre il VOLUME della cavità permanente è relativamente piccolo, quello della cavità temporenea raggiunge un volume che è  6 - 7 volte SUPERIORE rispetto a quello delle comuni munizioni per arma corta. Ad esempio, la cartuccia NATO tipo M-193 con palla da 55 grs. tipo FMJ-SN produce una cavità temporanea di 600 ml, mentre quella tipo M- 855 con palla da 62 grs. della stessa morfologia ne produce una da 755 ml. Per fare un raffronto con le munizioni per arma corta, consideriamo il classico proiettile in calibro 9mm da 115 grs. di peso, ovviamente di tipo FMJ-RN, lanciato a velocità compresa tra i 340 ed i 350 m/s. Questo proiettile, oltre a produrre una PERICOLOSA sovrapenetrazione, originerà una cavità permanente di circa 40 ml ed una cavità temporanea di circa 175ml. Questo raffronto permette di evidenziare come una palla di tipo non deformabile possa trasformarsi in uno strumento fortmente lesivo se lanciata a velocità molto elevate. Con specifico riferimento alle munizioni per arma lunga a canna rigata, la moderna tecnologia ha poi permesso di aumentarne la lesività attraverso specifici interventi a carattere strutturale. Ad esempio, la cartuccia NATO tipo M-193 è stata realizzata in maniera tale da renderla fortemente ipostabile in seguito all'impatto con i tessuti biologici. L'ipostabilità intrabersaglio degli agenti balistici (bullet tumbling) è l'effetto lesivo più devastante delle moderne munizioni per armi portatili destinate all'impiego bellico!! Quando si parla di ipostabilità intrabersaglio si intende dire che, all'impatto con il bersaglio, il proiettile tende a RIBALTARSI dando origine al c.d. effetto a dente di sega (tumbling effect o, più propriamente sawtooth effect). E' inutile aggiungere come questo ribaltamento AUMENTI drasticamente i volumi delle cavità temporanee e permanenti e, quindi, le proprietà lesive del proiettile. A brevi distanze il fenomeno del ribaltamento è associato anche ad un fenomeno di frammentazione più o meno ampio della palla. Diciamo che, fino ai 25 m si assiste ad una netta separazione tra camiciatura e nucleo, con successiva marcata frammentazione di quest'ultimo (talvolta associata anche alla frammentazione della parte posteriore  della blindatura). Fino ai 50 m circa, si ripete lo stesso fenomeno anche se in maniera molto meno marcata e, sopratutto, senza alcuna frammentazione della blindatura. Oltre i 70 - 75 m si assiste SOLO ad una forte deformazione della palla ma SENZA alcuna separzione  tra nucleo e blindatura. Detto in altri termini, l'effetto sul bersaglio è strettamente dipendente dalla velocità di impatto e, dunque, dalla lunghezza di canna dell'arma impiegata. Non va dimenticato che :

- più la lunghezza di canna AUMENTA e  più aumenta la velocità alla bocca (N.B. ovviamente, fino a che la carica di lancio non viene completamente bruciata)
- più la lughezza di canna DIMINUISCE e più diminuisce la velocità alla bocca (N.B. cosa che comporta una pessima combustione della carica di lancio)

Questo, in estrema sintesi spiega perchè questa munizione ha un'efficacia terminale che DECRESCE all'aumentare della distanza. Per ulteriori chiarificazioni sull'effetto terminale delle munizione NATO tipo M-193 si rinvia il lettore alla consultazione delle riviste internazionale Journal of trauma con particolare riferimento a quei numeri contenenti un resoconto degli atti dei vari Convegni mondiali di balistica terminale che si sono susseguiti nel corso degli anni. Un impressionante resoconto visivo è infine contenuto nella videocassetta Ambush: Navy SEALs in deadly action (realizzata dalla Paladin Press e reperibile in Italia presso Tuttostoria) che, oltre a mostrare con estrema crudezza gli effetti di una cartuccia calibro .223 Remington a breve distanza  (N.B. per il fortissimo realismo delle immagini si consiglia la visione ad un pubblico adulto!!) dovrebbe anche fare riflettere molti "grand'uomini" sull'estrema inutilità della guerra!!

COMPORTAMENTO DELLA CARTUCCIA M193 IN FUNZIONE DELLA VELOCITA' DI IMPATTO


Fascia di velocità
Comportamento
tra 980 e 960 m/s
c'è la frattura ed il numero di frammenti è elevato
tra 950 e 810 m/s
c'è la frattura ma il numero di frammenti tende a ridursi
tra 800 e 770 m/s
c'è la frattura e sono chiaramente distinguibili corpo e ogiva, mentre il numero di frammenti è ridottissimo
a 730 m/s
il proiettile è integro ma si deforma ancora la parte caudale, con perdita di una parte del nucleo
a 650 m/s
il proiettile è integro ma si deforma ancora la parte caudale, con perdita di una parte del nucleo, anche se in forma minore
a 630 m/s
 il proiettile è integro ma la deformazione è pressochè scomparsa e la perdita di una parte del nucleo non si verifica


Per cercare di SUPERARE i limiti operativi della cartuccia M-193, che come visto ha un effetto lesivo fortemente dipendente dalla distanza, si è provveduto a sviluppare una diversa cartuccia totalmente  diversa sotto il profilo strutturale. Cercando di replicare l'effetto lesivo tipico delle cartucce ex sovietiche per armi portatili (V. voce a se nel presente sito), i tecnici della Fabrique Nationale hanno realizzato una cartuccia dotata di un più ESASPERATO effetto lesivo. Si tratta della cartuccia M-855 che è dotata di una palla con struttura di tipo TRIPARTITO (e cioè di un nucleo composto da due materiali con due densità distinte) in luogo della tipica struttura di tipo BIPARTITO (e cioè da un nucleo composto con un unico materiale, solitamente piombo addizionato ad antimonio o a stagno). In altre parole, la palla impiegata per assemblare la cartuccia M-855 ha la parte anteriore del nucleo realizzata in acciaio (o in altro materiale diverso dal Piombo), mentre la parte posteriore è tendenzialmente realizzata nella maniera convenzionale (cioè in le piombo-antimonio o piombo-stagno). Non va però dimenticato che nel corso del tempo sono stati realizzati esemplari di questo proiettile con :

- nucleo in ferro (anteriore) e piombo (posteriore)
- nucleo in acciaio (anteriore) e stagno (posteriore)
- nucleo in acciaio (anteriore) e miscela tungsteno/nylon (posteriore)
- nucleo in acciaio (anteriore) e miscela tungsteno/stagno (posteriore)
- nucleo in acciaio (anteriore) e miscela tungsteno/bismuto (posteriore)

La produzione di questo proiettile avviene in 8 fasi distinte :

- formazione primaria della blindatura in CuZn10
- formazione secondaria della blindatura
- inserimento del nucleo anteriore
- inserimento del nucleo posteriore
- applicazione della corretta conicità dell'ogiva
- applicazione della rastrematura basale
- dimensionamento finale
- applicazione del solco di crimpatura

La versione attuale prevede normalmente l'impiego di un nucleo posteriore in piombo antimoniale ed un nucleo anteriore in acciaio AISI 1045 (corrispondente al C-45 italiano), un acciaio di buone qualità meccaniche con durezza media pari a 400HV30. Nel corso del tempo sono state prodotte anche versioni con nucleo anteriore in acciaio AISI-4337 o 4340. L'analisi al microscopio elettronico mette comunque in evidenza che si tratta di acciaio austenitico, riscaldato probabilmente a circa 800°C e raffreddato molto rapidamente. Pur non potendosi parlare in senso TECNICO di proiettile perforante (stante il livello di durezza INFERIORE a quello di materiali come le leghe di tungsteno, l'uranio impoverito o l'acciaio temperato), il nucleo anteriore CONSENTE la penetrazione di un considerevole numero di protezioni balistiche e di materiali strutturali. Le versioni SENZA piombo (leadless) sono state realizzate, nel corso del tempo, per FAVORIRE la diffusione di proiettili atossici e RIDURRE la contaminazione da metalli pesanti nell'ambiente in generale e nei poligoni militari in particolare.


CARTUCCIA SS-109 E LE VARIANTI MAGGIORMENTE SIGNIFICATIVE ATTUALMENTE IN PRODUZIONE



Palla peso/tipo
V (0) *
E (0) *
SS-109 FMJ-BT 62grs. (4g.) - Belgio
940 m/s
1767 J / 180 Kgm
DM-11 FMJ-BT 63grs. (4,1g.) - Germania
936 m/s
1796 J / 183 Kgm
GP-90 FMJ-BT 63grs. (4,1g.) - Svizzera
905 m/s
1679 J / 171 Kgm

LEGENDA

- Palla peso/tipo = peso e tipologia della palla, con indicazione del Paese costruttore
- V(0) = velocità alla bocca in m/s
- E (0) = energia cinetica alla bocca in J e Kgm
- * = dati ottenuti in canna manometrica da 50cm (20")



L'esigenza di aumentare la capacità di penetrazione sui materiali strutturali mantenendo al minimo (o escludendo) la contaminazione da metalli pesanti, ha portato allo sviluppo della variante A1 della cartuccia M855, nota anche come EPR (Enhanced Penetration Round). Le differenze essenziali tra la versione base e la versione A1 della cartuccia M855 sono sintetizzate nella tabella sottostante:


CONFRONTO TRA LA CARTUCCIA SS-109 (M855) E LA PIU' RECENTE M855A1-EPR (Enhanced Penetration Round)


Caratteristiche
M855
M855A1 EPR
tipologia munizione
- semiperforante con blindatura tradizionale e nucleo anteriore in acciaio
- precisione ordinaria
- semiperforante con nucleo in acciaio maggiorato esposto frontalmente
- precisione migliorata rispetto a M855
tipologia palla
- punta acuminata
- solco di crimpatura
- base rastremata
- lunghezza (media) di 23,40mm
- punta acuminata
- solco di crimpatura
- base più rastremata rispetto a M855
- lunghezza di circa 26 mm
lunghezza cartuccia
57,40mm
idem
peso palla
62grs. (4 g)
idem
colore della punta
verde chiaro (porzione apicale dell'ogiva) + rame (porzione retrostante)
bronzo (porzione apicale dell'ogiva) + rame (porzione retrostante)
nucleo secondario
- piombo antimoniale (prototipo)
- piombo/stagno (versione base)
- tungsteno/nylon (variante)
- tungsteno/stagno (variante)
- stagno/bismuto (prototipo)
- integrale al corpo della palla, in rame 90/10
blindatura
rame 90/10
idem
nucleo primario
- tronco-conico, da 0,6g., in acciaio austenitico AISI-1045 riscaldato a circa 800°C e raffreddato repentinamente (forma base)
- esistono anche varianti realizzate in acciaio AISI-4337 o 4340
- a doppio cono sovrapposto, da 1,2g., in acciaio austenitico riscaldato e raffreddato repentinamente
- sezione apicale esposta
resistenza alla corrosione
no
si
propellente
IMR-8208M (cilindrica a singola base) o WC846 (sferoidale a doppia base)
SMP-842 (leggermente più rapida a bruciare rispetto alle polveri usate per la M855)
dose
1,5g (23,5grs. di IMR-8208M) o 1,6g (25,5 di WC846)
1,6g (25,5 di SMP-842)
agente riducente di vampa
no
si
agente protettivo della canna (antideposito)
no
si
velocità alla bocca
circa 920 m/s se sparata con M16-A2
circa 940 m/s se sparata con M16-A2
pressione di esercizio (media massimale)
430MPa (misurata a norma NATO EPVAT)
430MPa (misurata a norma NATO EPVAT)
penetrazione su materiali strutturali
- penetrazione parziale di un elemetto in acciaio a 600m con M16-A2
- 3 mm di acciaio laminato omogeneo a 600m con M16-A2
- 6,35mm di acciaio dolce (circa 170-180Brinell) a 100m con M16-A2 (NON penetra 6,35mm di acciaio con durezza 500Brinell a 100m)
- 6,35mm di acciaio dolce a 200m con M16-A2
- 9,5mm acciaio dolce a 150m con M4
- 9,5mm acciaio dolce a 350m con M4
- 9,5mm acciaio dolce a 450m con M16-A2
- blocco di calcestruzzo a 50m con M-4
- blocco di calcestruzzo a 75m con M16-A2
lesività su tessuti biologici
- realmente elevata, con evidenti fenomeni di tipo ablativo sui tessuti colpiti
- dipendente dalla velocità di impatto per generare l'effetto granata
- frattura della palla con creazione di due tramiti distinti facilitata dalla diversa densità dei due nuclei
- soddisfacente fino a 300m se sparata in canna da 50cm (20")
- lesività dei tessuti più contenuta in caso di precedente penetrazione di vetro o lamierino
- realmente elevata, con evidenti fenomeni di tipo ablativo sui tessuti colpiti
- MENO influenzata dalla velocità e dall'angolo di impatto rispetto alla M855 nel causare lesioni
- frattura della palla con creazione di due tramiti distinti in ogni caso
- lesività dei tessuti consistente anche in caso di precedente penetrazione di vetro o lamierino
innesco (tipo)
n.41con incudine tradizionale a 3 rebbi
variante del n.41 ma con incudine a 4 rebbi
innesco (composizione)
stifnato di piombo (0,3g)
stifnato di piombo (0,3g)
precisione
circa 6cm a 200m, in appoggio con M16-A2
circa 22cm a 550m, in appoggio con M16-A2


VARIAZIONE DELLA LUNGHEZZA DI CANNA E VARIAZIONE DELLA VELOCITA' ALLA BOCCA


Lunghezza di canna
V(0)
Differenza
210
723
199
240
764
158
270
796
126
300
825
97
330
843
79
360
866
56
390
878
44
420
892
30
450
906
16
480
915
7

LEGENDA

- Lunghezza di canna = indica la lunghezza della canna manometrica utilizzata per la prova (in mm)
- V(0) = velocità alla bocca in m/s di una cartuccia SS-109, che nel test in oggetto ha sviluppato una velocità di circa 922m/s
- Differenza = indica la perdita di velocità in m/s rispetto allo stesso proiettile sparato nella canna manometrica "classica" da 50cm (20")
- fonte = Ministero della Difesa svedese



Ad ogni modo, la particolare struttura interna del nucleo consente alla cartuccia M-855 di sviluppare un ELEVATO effetto lesivo ANCHE a distanze dove "...la vecchia M-193 iniziava a perdere i colpi...", ossia dove, per la ridotta velocità di impatto, veniva  a mancare il devastante effetto di frammentazione che connota questa munizione. Anche la cartuccia M-855 ha un comportamento balistico-terminale  fortemente ipostabile, e questa sua ipostabilità è ulteriormente amplificata dal fatto che, all'impatto con il bersaglio, il nucleo si spezza (cosa facilitata dalla diversa densità dei materiali di cui è composto il nucleo) e la palla origina una PERICOLOSA ferita a tramite multiplo. Se a questa peculiarità si aggiunge il fatto che essa produce una cavità temporanea di circa 750 ml, si può capire la ragione della sua estrema lesività. Il discorso fatto per il calibro 5,56x45mm NATO può estendersi in maniera pressochè analoga al calibro 7,62x51mm NATO (.308 Winchester). La cartuccia NATO tipo M-80 è nota per ribaltarsi e per produrre una grossa cavità temporanea, che in gelatina balistica assume la caratteristica forma di un pallone (cioè ha forma sferoidale). Anche se incapace di deformarsi, questa palla è nota per la sua ELEVATA capacità lesiva. Strutturalmente parlando si tratta del tipico proiettile militare (FMJSN) a struttura convenzionale ma, pur non essendo in grado di generare ferite a tramite multiplo, il proiettile impiegato nella cartuccia M-80 sviluppa volumi di cavità permanente e temporanea assimilabili a quelli generati da palle dello stesso peso ma con struttura PSP. Ancora, passando al settore civile (cioè al .308 Winchester), la cartuccia Federal "Gold Medal" con palla da 168 grs. tipo HPBT sviluppa una cavità temporanea con un IMPRESSIONANTE volume di poco inferiore ai 4500 ml (N.B. per l'esattezza, 4475 ml in media) !! E' vero che si tratta di una cartuccia un po' particolare, perchè adotta una palla che si spezza in due tronconi che creano due tramiti distinti, tuttavia le prestazioni di questa cartuccia sono solo un piccolo esempio di quello che il calibro .308 Winchester può fare. In ambito CIVILE (cioè per impieghi sportivi o venatori), le cartucce attualmente in circolazione per questo calibro pentrano tra i 390 ed in 550mm (in gelatina balistica calibrata al 10%), e sviluppano cavità temporanee i cui volumi vanno tra i 2500 ed i 4500 ml !! E' perfettamente inutile dire che, anche nella peggiore delle ipotesi, con un volume "...di soli..." 2000 - 2500 ml, gli effetti terminali sui tessuti biologici sarebbero del tutto devastanti!! Quali sono, dunque, le conseguenze PRATICHE legate all'aumento esponenziale dell'effetto cavitario temporaneo nelle cartucce da fucile a canna rigata ampiamente supersoniche?  Molto semplicemente si può dire che:


- anche ferite apparentemente lievi od insignificanti diventano gravi, o addirittura mortali
- viene aumentata l'ampiezza della c.d. zona critica (V. voce a se nel presente sito)


                                                                        

- Proiettili monostrutturati con profilo "a guglia" realizzati per asportazione di truciolo. Questi proiettili sono stati realizzati esplicitamente per la ricarica specialistica di munizionamento per armi corte e sono in grado di raggiungere velocità alla bocca che sono circa DOPPIE rispetto a quella del suono nell'aria. Sotto il profilo lesivo, il loro effetto terminale presenta taluni profili di similitudine con la lesività generata dalla cartuccia calibro 5,56x45m NATO. La prima munizione di questo tipo ad essere storicamente realizzta fu la THV della francese SFM, che venne creata per gli uomini addetti alla scorta del Presidente della Repubblica francese. Un altro proiettile affine al THV francese venne creato sul finire del XX secolo per le FF.PP. sudafricane -

In estrema sintesi, un proiettile lanciato a velocità ampiamente supersonica (cioè doppia o quasi tripla rispetto alla velocità del suono nell'aria) è comunque in grado di cagionare ferite di ESTREMA gravità, ANCHE se la sua natura è del tipo non deformabile. La limitata capacità di trasmissione dell'energia cinetica sul bersaglio TIPICA dei proiettili non deformabili per arma corta, viene SURROGATA dall'elevatissima velocità alla bocca propria dei proiettili non deformabili per arma lunga, il che si tramuta in ELEVATA  energia cinetica attribuita agli stessi. L'impatto di un proiettile per arma lunga di tipo non deformabile con i tessuti biologici, ne determina il repentino rallentamento, fenomeno che ha effetti lesivi particolarmente gravi :


- o per la frammentazione
- o per l'ipostabilità intrabersaglio
- o per la deformazione parziale
- o per la combinazione di due o più di questi fenomeni


Quando un proiettile come quelli citati (N.B. ad esempio come quelli impiegati dai fucili d'assalto delle truppe della NATO o dalle FF.AA. ex sovietiche) urta i tessuti biologici vivi e vitali, a livello fisiologico si rilevano una sere di mutamenti che possono essere così sintetizzati :


- formazione di una cavità temporanea molto variegata, ma il cui diametro massimo oscilla, solitamente, tra le 20 e le 25 volte quello del calibro del proiettile impiegato
- fortissima compressione legata all'azione invasiva del proiettile tramite lo sviluppo di una pressione oscillante tra le 100 e le 200 atmosfere (N.B. questa pressione è concentrata sulla porzione della superficie del proiettile che entra direttamente in contatto con i tessuti)
- formazione di una zona di necrosi primaria che si estende per un diametro di circa 2 cm dal bordo più esterno della cavità permanente, a prescindere che la ferita sia penetrante o perforante
- formazione di una zona di necrosi secondaria che si estende per un diametro di circa 7 cm dal bordo più esterno della cavità permanente, a prescindere che la ferita sia penetrante o perforante
- potenziale formazione di lesioni a distanze molto più grandi rispetto a quelle interessate dai fenomeni di necrosi primaria e scondaria, che dipendono dall'area colpita in concreto dal proiettile


La velocità d'impatto MOLTO elevata, determina una COMPRESSIONE della superifcie attinta che si trasmette nei tessuti biologici attraverso l'acqua in essi naturalmente contenuta. Dal momento che l'acqua, come tutti i fluidi è (pressochè) incomprimibile, l'effetto complessivo dell'impatto di un proiettile non deformabile sarà quello di "...una sorta di stiramento..." dei tessuti ben OLTRE il limite della loro naturale elasticità. Questo "...stiramento tissutale...", altro non è che la cavità temporanea di cui si è parlato in precedenza, ed i cui effetti sono SEMPRE e comunque rilevanti sotto il profilo lesivo quando il suo volume (calcolato tramite l'ausilio della gelatina balistica) comincia a SUPERARE i 400 - 500ml.



                                                                                        ATTENZIONE !!


IL FENOMENO CAVITARIO TEMPORANEO ESISTE ANCHE CON LE MUNIZIONI IMPIEGATE DALLE COMUNI PISTOLE O REVOLVER, SOLO CHE PER LE ARMI CORTE QUESTO FENOMENTO E' NORMALMENTE DI SCARSA RILEVANZA POICHE' SI MANIFESTA ENTRO I LIMITI ELASTICI DEI TESSUTI BIOLOGICI UMANI. CI SONO, INVERO, ALCUNE MUNIZIONI PER ARMA CORTA CAPACI DI ORIGINARE UN FENOMENO CAVITARIO TEMPORANEO CHE VA BEN OLTRE I LIMITI ELASTICI DEI TESSUTI BIOLOGICI UMANI. AD OGNI MODO, NON BISOGNA INCORRERE NELL'ERRORE CHE SOLO LE MUNIZIONI PER ARMA LUNGA SIANO IN GRADO DI GENERARE UN FENOMENO CAVITARIO TEMPORANEO D'UNA QUALCHE RILEVANZA SOTTO IL PROFILO DELLA LESIVITA' !!


              
Alcune fonti di riferimento scientifiche (N.B. non pagliacciate giornalistiche prodotte dal basso intelletto dell'esperto della rivista di settore "X" o "Y" !!) che mettono in evidenza  l'aumento del fenomeno cavitario temporaneo all'aumentare della velocità alla bocca sono le seguenti (N.B. l'elenco non è esaustivo) :


- Amato / Billy / Gruber / Lawson / Rich, High velocity arterial injury: a study of the mechanism of injury, Journal of trauma, vol. 11, pp. 412 - 416, 1971
- Arrilaga / Ginzburg / Puente / Sleeman / Sosa, Laproscopy in 121 consecutive patients with abdominal gunshot wounds, Journal of trauma, vol. 39, pp. 501 - 506, 1995
- Bellamy / Fackler / Malinowski, Wounding mechanism of projectiles striking at over 1,5 Km/s, Journal of trauma, vol. 25, pp. 350 - 354, 1986
- Bodowsky / Domaniecki / Orlowski / Piecuch, Mechanism of development of shot caused by missiles of different initial velocity, Acta Chirugica Scandinavica, vol. 508, pp. 123 - 127, 1982
- Breteau / Courbil / Fackler / Fievet / Glas / Taxit, Open wound drainage versus wound excision in treating the modern assault rifle wound, Surgery, vol. 105, pp. 576 - 584, 1984
- Dimond / Rich, M-16 rifle wounds in Vietnam, Journal of trauma, vol. 7, pp. 619 - 625, 1967
- Fackler / Malinowski / Surinchak, Wounding potential of the russian AK-74 assault rifle, Journal of trauma, vol. 24, pp. 263 - 266, 1984
- Hancevic / Kelenc / Korac / Mikulic / Vukovic, Terminal ballistics of the russian AK-74 assault rifle: two wounded patients and experimental findings, Military medicine, vol. 166, pp. 123 - 127, 1982
- Hardaway, Vietnam wound analysis, Journal of trauma, vol. 18, pp. 635 - 643, 1978
- Harvey / Korr / McMillen / Oster, Secondary damage in wounding due to pressure changes accompanying the passage of high velocity missile, Surgery, vol. 21, pp. 218 - 239, 1946
- Janzon / Seeman, Muscle devitalization in high energy missile wounds ad its dependence on energy transfer, Journal of trauma, vol. 25, pp. 138 - 144, 1985
- Katrov / Kjossev / Losanoff / Losanoff / Mironov / Velitchkov, Delayed small bowel injury as a result of penetrating extraperitoneal high - velocity ballistic trauma to the abdomen, Journal of trauma, vol. 48, pp. 169 - 170, 2000
- Kurtzke / Richards / Schwartzbach / Trask, Massive orthopedic, vascular and soft-tissue wounds from military type assault weapon, Journal of trauma, vol. 38, pp. 428 - 431, 1995
- Knudsen / Nissen / Rasmussen / Vignaes, Terminal ballistics of 7.62 mm NATO bullets - experiments in ordnance gelatin, International journal of legal medicine, vol. 108, pp. 62 - 67, 1995
- Mittal / Sasaki, Small bowel laceration from a penetrating extraperitoneal gunshot wound: a case report, Journal of trauma, vol. 39, pp. 602 - 604, 1995
- Ziervogel, A study of muscle damage caused by the 7.62 NATO rifle, Acta Chirurgica Scandinavica, vol. 589, pp. 131 - 135, 1979

Buona lettura !!