Homepage    Indice

ERRORI COMUNI NELL'ANALISI DELLE LESIONI D'ARMA DA FUOCO E NELLA LETTERATURA AD ESSE ASSOCIATA


Quando si parla di  BALISTICA TERMINALE (terminal ballistics, altresì detta wound ballistics), così come quando si parla di molti altri argomenti riferibili alle armi portatili, capita spesso che, per un misterioso motivo, a parlare siano sempre i meno competenti. Con particolare riferimento al complesso mondo della balistica terminale, in Italia accade poi che a parlare siano sempre uno o più dei soggetti appartenenti alle seguenti categorie:


- Giornalisti = si tratta senza dubbio della categoria peggiore!! Tanto per farsi un idea, si rifletta sul fatto che un giornalista italiano (fino a non molto tempo fa semisconosciuto ai più !!) che si è occupato per oltre 20 anni di politica estera presso la redazione di un noto quotidiano nazionale, nei primi anni del XXI secolo si è improvvisamente autoproclamato "...esperto di armi, armamenti e di sicurezza...". Sarebbe un po' come dire, tanto per fare un esempio vagamente pertinente, che l'inserviente di un ospedale che ha 20 anni di anzianità di servizio diventa improvvisamente primario di cardiologia!! Un altro giornalista italiano, tra l'altro direttore di una certa pubblicazione, si vanta di essere "...esperto di armi, armamenti e di sicurezza..." nonostante NON abbia mai visto un'arma in vita sua (N.B. quest'uomo ridicolo non ha nemmeno fatto il servizio militare ne ha a che fare quotidianamente con le armi, ma si limita a vederle in televisione o sui giornali, ed a dichiararsi poi un esperto del settore) !! Non bisogna poi dimenticare quegli idioti che di tanto in tanto di svegliano e si autoproclamano "...esperti di balistica terminale..." perchè sostengono di "...avere risolto il mistero dell'omicidio Kennedy...". Ci sono poi i giornalisti che lavorano per le c.d riviste di settore, i quali si limitano a riproporre in Italia quanto apparso sulle riviste di settore straniere (principalmente americane), tramite traduzioni malfatte e demenziali, e sostengono di conoscere ogni cosa in tema di balistica terminale. Si tratta di persone molto arroganti, dotate di una scarsissima cultura in merito, che non tollerano minimamente chi non la pensa come loro ne sono inclini al dialogo con soggetti realmente competenti . Essi affermano che "...nel settore della balistica terminale, solo il materiale che viene dagli USA è quello corretto ... per cui noi italiani siamo dei patetici ignoranti e non ne capiamo nulla in questo settore..." e che "...in Italia le cose cambieranno solo quando cominceremo a fare come gli americani..."!! Chiaramente, quando questi "...esperti nostrani ..." fanno riferimento agli USA, essi NON  fanno riferimento a materiale scientifico di rilevanza internazionale come il Journal of trauma od altre pubblicazioni analoghe, bensì alle castronerie provenienti dalle riviste di settore americane o ad altre stupidaggini provenienti da ambienti politico-istituzionali (N.B. entrambi connotati da un vergognoso razzismo ideologico per tutto quanto non è di origine americana)!! Se queste persone avessero un minimo di amor Patrio, dovrebbero avere  il coraggio di dire che il 99% di quello che viene "...forzosamente importato..." dagli USA è pura spazzatura, perchè anche negli USA chi capisce veramente qualcosa di balistica terminale viene messo in disparte e gli viene impedito di parlare, a meno che non parli e dica qualcosa di politically correct (cioè qualcosa che NON sia fuori dal coro e che non urti la suscettibilità degli apparati politico-istituzionali !!). Il grosso guaio è che queste persone, oltre ad essere considerate degli esperti, possono dire e fare tutto quanto gli pare perchè il fatto di lavorare per questa o quella testata consente loro di avere sempre l'ultima parola e di zittire qualunque tipo di critica da qualsiasi parte provenga!!

- Ingegneri civili = per un motivo difficile da spiegare, accade che la quasi totalità dei periti balistici italiani siano degli ingegneri civili, vale a dire persone certamente  in possesso di una solida cultura di base per quanto attiene il  profilo fisico - matematico, ma assolutamente ignoranti per quanto concerne il settore medico - scientifico. E' del tutto inutile aggiungere che queste persone non hanno mai visto una ferita d'arma da fuoco ne hanno la più pallida idea di quali effetti possa esplicare l'impatto di un proiettile sul corpo umano. Nonostante questo sono liberi di pontificare tutte le loro scemenze più assurde per il semplice fatto di essere iscritti all'albo dei periti (e quindi di poter essere chiamati a fare il perito presso qualsiasi ufficio giudiziario italiano !!). Il problema è che queste persone sono tenute in altissima considerazione da chiunque quando si tratta di analizzare gli effetti lesivi delle munizioni per armi portatili. Questo, ovviamente, causa danni pazzeschi ed innumerevoli difficoltà a chi ha la necessità (quasi sempre per motivi professionali) di capire veramente come si manifesta la lesività delle munizioni sul corpo umano!! Volendo sintetizzare, se ho bisogno di costruire una casa mi rivolgo ad un ingegnere civile, mentre se ho bisogno di curarmi un raffreddore mi rivolgo ad un medico. Dal momento che nessuno farebbe mai il contrario, sarebbe il caso di fare in modo che siano i medici ad occuparsi di balistica terminale, e NON gli ingegneri civili!!

- Geometri = per un ulteriore motivo enormemente difficile da spiegare, accanto agli ingegneri civili, la parte restante dei periti balistici italiani è costituita da geometri !! Ora, tutti sanno che il geometra è un professionsta iscritto ad un appposito Albo, che esplica la sua attività professionale essenzialmente nel settore edilizio. Si tratta di un soggetto in possesso di diploma di scuola secondaria superiore, dotato quindi di una buona cultura di base per quanto attiene il  profilo matematico, ma assolutamente ignorante per quanto concerne il settore medico-scientifico. Valgono quindi le stesse considerazioni già esposte in precedenza per gli ingegneri civili, nel senso che queste persone non hanno mai visto una ferita d'arma da fuoco ne hanno la più pallida idea di quali effetti possa esplicare l'impatto di un proiettile sul corpo umano. Nonostante questo sono portati in palmo di mano da molte persone che li considerano "...degli esperti di rilevanza internazionale di balistica terminale..."!! Nonostante questo sono liberi di pontificare tutte le loro scemenze più assurde per il semplice fatto di essere iscritti all'Albo dei periti (e quindi di poter essere chiamati a fare il perito presso qualsiasi ufficio giudiziario italiano !!). Il problema è che queste persone sono tenute in altissima considerazione da chiunque quando si tratta di analizzare gli effetti lesivi delle munizioni per armi portatili. Questo, ovviamente, causa danni pazzeschi ed innumerevoli difficoltà a chi ha la concreta necessità (N.B. si pensi ad un magistrato che ha la necessità di fare effettuare una perizia in questo settore !!) di capire veramente come si manifesta la lesività delle munizioni sul corpo umano!! Volendo sintetizzare, se ho bisogno di costruire una casa mi rivolgerò certamente ad un geometra , mentre se ho bisogno di curarmi un raffreddore mi rivolgo ad un medico. Dal momento che nessuno farebbe mai il contrario, sarebbe il caso di fare in modo che siano i medici ad occuparsi di balistica terminale, e NON i geometri !! In altre parole, occorre fare in modo che ognuno faccia il suo lavoro e che non si spacci per esperto in un settore che non è il proprio!!

- Criminologi (psichiatri) = il criminologo è un soggetto laureato in psichiatria (branca della Medicina che studia la piche umana e le sue patologie) con specializzazione in criminologia (settore della Psichiatria che studia le cause del comportamento criminale). Per un motivo non ben chiaro, da un po' di anni a questa parte si è diffusa un po' dovunque in Europa (e non solo !!) "...una vera e propria moda..." in base alla quale i criminologi sarebbero "...degli esperti di balistica terminale..." da consultare per qualsiasi questione attinente alla lesivita delle munizioni. Ora, è vero che il criminologo è essenzialmente un medico, ma è altrettanto vero che è pur sempre uno psichiatra e NON un anatomo-patologo!! Detta in altri termini, lo psichiatra una ferita d'arma da fuoco NON l'ha mai vista, mentre per il patologo esse rappresentano  "...il pane quotidiano...". Inoltre, il fatto che un ipotetico criminologo possa essere appassionato di armi o possa frequentare il TSN, non lo trasforma automaticamente in "...esperto di balistica terminale..."!! Se fosse vera questa scemenza, allora le decine di migliaia di soci del TSN dovrebbero essere tutti automaticamente considerati "...esperti di balistica terminale...", mentre in realtà tutti sanno che non è così!! Ad ogni modo, il vero motivo di questa nuova modoa in base alla quale si debba considerare il criminologo come "... esperto di balistica terminale..." è del tutto ignoto, ma sta di fatto che si tratta di una moda pericolosa che andrebbe dimenticata il più presto possibile. Putroppo, invece, sembra che essa sia destinata  a durare ancora per lungo tempo !!

- Antropologi = l'antropologo è un soggetto laureato in antropologia, cioè la scienza che studia il comportamento umano ed i suoi mutamenti nel corso del tempo. Per un motivo del tutto incomprensibile, alcuni "... idioti professionali..." fanno confusione tra anatomo-patologo ed antropologo, e cosiderano queste due professioni come del tutto equivalenti. Ad aggravare questa situazione va aggiunto che ci sono stati degli antropologi che "...hanno preso la palla al balzo..." e si sono autoproclamati "...esperti..." di balistica terminale!! Addirittura sono stati organizzati convegni o pubblicati libri (N.B. i libri erano delle scopiazzature di testi di medicina legale in uso presso qualsiasi Facoltà di Medicina con cui questi soggetti volevano darsi arie di "esperti"!!) con cui questi signori ribadivano e rafforzavano la loro presunta competenza nel settore della balistica terminale!! Ora, il fatto che esista la specializzazione in Antropologia Criminale NON autorizza questi signori a fregiarsi del titolo di esperto in balistica terminale, per il semplice fatto che queste persone non hanno mai visto un ferita d'arma da fuoco e che, spesso, non hanno mai nemmeno visto un'arma da fuoco vera e propria !!


Molte persone potrebbero pensare a cose del tipo "...ecco, come al solito siamo in Italia...", oppure "...noi italiani siamo sempre i primi a farci riconoscere..." od altre cose del genere, ma la realtà è che anche all'estero la situazione non è affatto migliore della nostra!! Anche all'estero a parlare sono sempre i giornalisti, non i medici, o comunque sono sempre le persone meno adatte a parlare e ad essere prese in considerazioen quando si tratta di risolvere problemi connessi con il settore della balistica terminale!! Premesso questo, andremo ora ad analizzare alcuni degli errori più gravi che emergono nel settore della bibliografia della balistica terminale quando i problemi vengono analizzati e risolti da soggetti totalmente incompetenti. E' curioso notare come queste fessserie abbiano finito, nel corso degli anni, per influenzare irrimediabilmente anche l'attività di quei soggetti che sarebbero professionalmente più competenti in questo campo così complesso come quello della balistica terminale !!


segue -  errata comprensione dell'interazione tra agenti balistici (proiettili) e tessuti biologici


Ancora oggi nel XXI secolo, per un numero estrememente elevato di persone (dotate spesso e volentieri di cultura di livello universitario), l'esatta comprensione dell'interazione tra proiettili e tessuti biologici è un qualcosa di profondamente misterioso!! Quando un proiettile penetra in un corpo umano (o in un qualsiasi altro tessuto biologico), esso genera due tipi ben precisi di effetti lesivi . Essi sono :


- la c.d cavità permanente (crush cavity, altresì detta permanent crush cavity), che deriva dalla penetrazione del proiettile nel tessuto biologico. Essa assume questo nome poichè è l'unica traccia che rimane, sempre e comunque, DOPO il passagio di un qualsiasi proiettile. La cavità permanente è anche nota come canale vulnerante (hole) o tramite intrabersaglio (missile track)
- la c.d. cavità temporanea (stretch cavity, altresì detta temporary stretch cavity), che deriva dalla deformazione radiale dei tessuti contigui alla cavità permanente. Essa assume questo nome poichè scompare subito dopo che il proiettile è passato, e lascia una traccia che è visibile solo tramite l'analisi in gelatina balistica, mentre è difficilmente individuabile (almeno da chi non è un medico) nei casi concreti


L'esame visuale di una REALE ferita da arma da fuoco (gunshot wound, altresì detta bullet wound) mette  in evidenza la presenza dei seguenti aspetti:


- un foro, normalmente di tipo singolo (ma che potrebbe essere multiplo in caso di frattura del nucleo, della blindatura o di entrambi) che può essere penetrante o perforante (a seconda dei casi), costituente il c.d. canale vulnerante
- a causa della violenta decelerazione, il proiettile genera una zona detta di necrosi primaria su una superificie che si estende per circa 2 cm dal bordo più esterno del canale vulnerante (N.B. il prelievo di campioni istologici mette immediatamente in evidenza la morte delle strutture cellulari presenti in questa area)
- a causa della violenta decelerazione, il proiettile genera una zona detta di necrosi secondaria su una superficie che si estende per circa 7cm dal bordo esterno del canale vulnerante (N.B. l'analisi di una ferita in un soggetto che è sopravvissuto mette in evidenza la morte delle strutture cellulari a 3 - 4 giorni di distanza dal verificarsi del trauma)


Con specifico riferimento al fenomeno cavitario temporaneo va poi aggiunto che


- la cavità temporanea  ha un diametro MASSIMO pari a circa 15 - 20 volte quello del calibro originario del proiettile (N.B. per le armi corte, viceversa, il diametro massimo oscilla tra le 7 e le 10 volte il calibro iniziale) e permane per circa 5 millisecondi prima di scomparire completamente, e di lasciare come unica (e poco evidente) traccia solo le zone di necrosi primaria e secondaria (N.B. onde evitare stupidi equivoci va detto che il tessuto compreso dentro la cavità temporanea NON va mai tutto automaticamente distrutto !!)
- la lesione connessa alla comparsa del fenomeno cavitario temporaneo è causata della violenta decelerazione del proiettile, il quale genera (N.B. nella sola sua porzione apicale, cioè su pochi millimetri quadrati) una pressione oscillante tra le 100 e le 200 atmosfere nella porzione direttamente a contatto con i tessuti
- ogni lesione connessa al fenomeno cavitario temporaneo, e rilevante sotto il profilo fisiopatologico, dipende SOLO ed esclusivamente dall'effettiva elasticità del tessuto colpito, nel senso che, tanto per fare un esempio (a parità di agente balistico) quello che in un muscolo causa solo un trauma di lieve entità, nel fegato si rivela letale (N.B. questo a meno che la velocità di impatto dell'agente balistico non sia talmente elevata che i tessuti, anche se  fortmente elastici, vengono stirati oltre il loro limite naturale di elasticità e, quindi, irrimediabilmente lacerati !!


Secondo il pensiero corrente della medicina moderna, è possibile effettuare una valutazione ex-ante dell'effetto lesivo complessivo che un qualsiasi proiettile è in grado di sviluppare misurando, tramite specifico esame in gelatina balistica, il volume totale della cavità permanente e di quella temporanea. La SOMMA di questi due volumi (espressi in cc o in ml) da quello che comunemente viene definito traccia o profilo lesivo complessivo (comprehensive wound profile o, più semplicemente, wound profile) di ogni singola munizione.


segue -  inesistenza del c.d. shock idrodinamico


In anni recenti si è molto discusso, fondamentalmente ad opera dei soliti "...esperti di tutto e niente...", circa la concreta efficacia, sotto il profilo lesivo, esplicata dal fantomatico shock idrodinamico, un fenomeno che sarebbe associato ai proiettili fortemente supersonici e, in particolare, ai proiettili comunemente usati nei moderni fucili d'assalto. Sempre secondo chi ne sostiene l'esistenza, questo fenomeno sarebbe in grado di aumentare a dismisura la capacità lesiva di un proiettile. Secondo i giornalisti delle riviste di settore ed i numerosi "...esperti autoproclamati di balistica terminale...", lo shock idrodinamico (altresì detto cavitazione o fenomeno di cavitazione) "...compare solo con velocità di impatto superiori ai 600 - 700 m/s, ed è  tipico delle munizioni da guerra o delle munizioni per arma lunga di recente concezione...". Si tratta di una vera e propria bestemmia scientifica che qualsiasi medico può smascherare!! Chiunque abbia un minimo di dimestichezza con le lesioni d'arma da fuoco, sa perfettamente che esistono un fenomeno cavitario permanente ed un  fenomeno cavitario temporaneo, ma che non esiste alcuno shock idrodinamico!! Anzi, piuttosto curiosamente, nella letteratura medica non si parla mai di shock idrodinamico. Potrebbe allora presumersi che il motivo per cui talvolta si parla (a sproposito) di "shock idrodinamico" debba ricercarsi fondamentalmente nel fatto che i tessuti biologici sono ricchissimi di acqua, e l'interazione di un proiettile lanciato a velocità supersonica con quest'acqua esplica effetti distruttivi sui tessuti medesimi. L'acqua, come tutti i fluidi è (pressochè) incomprimibile, ed il tentativo di compressione effettuato dall'agente balistico altro non produce che dei profondi stiramenti tissutali (che vanno ben oltre il limite di elasticità del tessuto attinto) che si localizzano INTORNO al canale vulnerante. Questi "...fortissimi stiramenti tissutali...", rinvenibili in forma quanto mai eterogenea durante l'esame clinico, corrispondono alle lacerazioni radiali rinvenibili  in gelatina balistica all'interno della cavità temporanea. In estrema sintesi si può dire che lo shock idrodinamico NON esiste, soprattutto perchè NON esiste un termine simile in tutta la letteratura medica mondiale (mentre esiste, piuttosto, negli articoli giornalistici delle riviste di settore dei vari Paesi ), a meno che non si voglia IMPROPRIAMENTE utilizzare questo termine per sottolineare l'amplificazione del fenomeno cavitario temporaneo associato all'impiego dei proiettili fortemente supersonici (rectius, con velocità pari o superiore ai 900 m/s) attualmente in uso presso le FF.AA. di diversi Paesi.



segue - errata comprensione della relazione tra velocità alla bocca e comparsa di un fenomeno cavitario temporaneo rilevante sotto il profilo fisiopatologico


Secondo i giornalisti delle riviste di settore ed i numerosi "...esperti autoproclamati di balistica terminale...", il fenomeno cavitario temporaneo "...compare solo con velocità di impatto superiori ai 600 - 700 m/s, ed è  tipico delle munizioni da guerra o delle munizioni per arma lunga di recente concezione...". Si tratta di una vera e propria bestemmia scientifica che qualsiasi medico può smascherare!! Chiunque abbia un minimo di dimestichezza con le lesioni d'arma da fuoco, sa perfettamente che il fenomeno cavitario temporaneo esiste sempre, mentre sono RARISSIMI i casi in cui esso esplica una concreta rilevanza sotto il profilo fisiopatologico. In altre parole, tutti i medici sanno che quando un proiettile si insinua nei tessuti umani, questi vengono congiuntamente penetrati (originando la cavità permanente) e  stirati radialmente (causando la cavità temporanea) e che dopo il passaggio del proiettile l'unica traccia lasciata sarà il c.d. canale vulnerante. Ora, se il proiettile è in grado di rilasciare quantitativi elevati della propria energia cinetica, l'azione di stiramento radiale (causata dalla rotazione assiale del proiettile) sarà tale da allungare i tessuti OLTRE il loro naturale limite di elasticità, con conseguenze deleterie sotto il profilo dell'integrità strutturale dei tessuti colpiti. In questo caso l'esame visuale della lesione evidenzierà la presenza della zona di necrosi primaria e della zona di necrosi secondaria, segni evidenti che il fenomeno cavitario temporaneo ha lesionato i tessuti stirandoli al di là del loro limite naturale di elasticità. Precisato questo, va sottolineato che sono in grado di generare un fenomeno cavitario temporaneo rilevante i seguenti agenti balistici :


- cartucce calibro 9x19mm del tipo +P o +P+ e tutti i loro derivati
- cartucce di tipo magnum per arma corta (.357, .41 e .44 Magnum)
- cartucce per arma corta ad alta potenza (.414 Super Magnum, .445 Super Magnum, .454 Casull, .50 AE, etc.)
- cartucce basate su palle blindate a punta cava di moderna concezione (Remington "Golden Saber", Winchester "Black Talon", Federal "Hydra-Shok", etc.)
- cartucce per arma corta o lunga, di qualsiasi natura, caratterizzate da una marcata ipostabilità intrabersaglio
- cartucce da caccia per arma lunga a canna rigata con profilo semiblindato a punta tonda od accuminata
- cartucce per arma lunga a canna liscia del tipo a palla singola od a pallettoni
- cartucce per fucile d'assalto in svariati calibri


Chiaramente più la velocità di impatto è elevata, più il fenomeno cavitario temporaneo si esplica con maggiore gravità, tuttavia questo NON deve portare all'errata conclusione in base alla quale "...solo le cartucce per arma lunga generano il fenomeno cavitario temporaneo..."!! Piuttosto bisognerà dire che con velocità di impatto di 1,5 o 2 volte superiori a quella del suono nell'aria (N.B. cioè alle velocità tipiche delle munizioni per armi lunghe), il fenomeno cavitario temporaneo assume un importanza via via maggiore nella manifestazione dell'azione lesiva dei proiettili. Per convicersene, basta pensare al fatto che anche munizioni per arma corta tipicamente subsoniche, quali possono essere il .38 Special od i .45 ACP, se caricate con proiettili di moderna concezione, sono in grado i generare la comparsa di un fenomeno cavitario temporaneo rilevante sotto il profilo fisiopatologico. Esistono infatti proiettili che sono in grado di trasferire elevati quantitativi dell'energia cinetica che possiedono dopo avere abbandonato la volata dell'arma (N.B. tanto per far eun esempio, si rifletta sul fatto che un proiettile ad alterazione struttrale per arma corta di moderna concezione trasferisce non meno del 95% della propria energia cinetica in meno di 3 millesimi di secondo dopo avere urtato violentemente contro il proprio bersaglio !!) il che consente di generare, pur con velocità di impatto "...relativamente basse..." un consistente fenomeno cavitario temporaneo. La moderna analisi in laboratorio tramite lo studio della traccia lesiva (wound track) prodotta in blocchi calibrati di gelatina balistica (V. voce a se in questo stesso sito) conferma quanto precedentemente affermato.


segue - errata valutazione del fenomeno cavitario temporaneo causata da un'errata valutazione delle analisi di laboratorio


Agli inizi degli anni '70 del XX secolo vennero effettuati i primi tentativi di studiare scientificamente il manifestarsi del fenomeno cavitario temporaneo. Per motivi che non sono chiari nemmeno oggi, i primi tentativi in tal senso vennero effettuati sparando ad altissima velocità contro animali anestetizzati (principalmente cani o maiali), sfere d'acciaio del diametro di 5 - 6mm. Alcuni autori (N.B. fra i quali si citano i Prof. Dr. Amato, Rybec, Owen-Smith, Swan ed altri) sostenevano che "...la cavità temporanea ha SEMPRE un diametro MASSIMO di 30 volte superiore a quello del proiettile prima dell'impatto...", ma facevano questa affermazione dopo avere impiegato NON dei proiettili reali, bensi delle semplici sfere d'acciaio!! E' chiaro che una sfera d'acciao si comporta in maniera del tutto DIVERSA da un vero proiettile, ragione per cui queste affermazioni non posssono essere prese come veritiere. Ulteriori verifiche effettuate con proiettili REALI, hanno infatti dimostrato che il diametro MASSIMO della cavità temporanea è NORMALMENTE di circa 15 - 20 il diametro del proeittile prima dell'impatto nel caso delle munizioni per arma lunga (N.B. nel caso delle munizioni per arma corta il diametro oscilla attorno alle 7 - 10 volte il diametro iniziale). Chiaramente questo NON deve condurre all'errata conclusione, pur sostenuta da qualche esimio autore (N.B. si vedano, ad esempio, le opere del Prof. Dr. Owen-Smith o  le sperimentazioni poste a corredo dello studio sul c.d. Indice di Inabilitazione Relativo), in base alla quale "...tutto quello che rientra nella cavità temporanea è automaticamente distrutto...". In realtà le cose non stanno assolutamente così!! Infatti, all'interno dell'area interessata dallo sviluppo della cavità temporanea troveranno posto sia la zona di necrosi primaria, sia quella di necrosi secondaria, ma mentre i tessuti compresi nella prima sono morti dopo il passaggio del proiettile, in quelli compresi nella seconda la morte cellulare potrebbe subentrare solo eventualmente. Va poi aggiunto che il manifestarsi del fenomeno cavitario temporaneo può lesionare vasi sanguigni, ossa, cartilagini o muscoli in maniera non dissimile da quello che avviene quando un corpo contundente. Certo, si tratta di un fenomeno alquanto raro per numerosi aspetti (i tessuti sono elastici in modo diverso l'uno dall'altro, non tutti i proiettili trasmettono quantitativi elevati di energia cinetica in tempi ridotti, etc.),  ma si tratta di un qualcosa che può sempre verificasi quando "...il proiettile giusto...", cioè un proiettile correttamente progettato per perseguire un certo scopo (N.B. compresi anche i proiettili per pistola), colpisce i tessuti biologici.


segue -  mancata comprensione dei fenomeni di stabilità dinamica e giroscopica


Uno degli argomenti di maggiore importanza nel contesto della balistica esterna (branca della fisica che studia il moto dei proiettili nell'atmosfera terrestre), è quello della stabilità dei proiettili durante il loro volo. Sotto questo punto di vista si distingue tra stabilità DINAMICA e stabilità GIROSCOPICA.Cercando di semplificare i termini del problema, la stabilità dinamica è un parametro che indica con quale rapidità e con quale livello di sincronia le frequenze di oscillazione verticale ed orizzontale (v. voce a se) si smorzano al passare del tempo, mentre la stabilità giroscopica è un parametro che indica la capacità di un proiettile di far prevalere (durante il suo moto di avanzamento verso il bersaglio) il moto di rotazione assiale rispetto al moto di rotolamento lungo il proprio asse verticale. Fino agli anni ’50 del XX secolo si riteneva che per avere un proiettile perfettamente stabile fosse sufficiente ottenere la condizione Sg > 1. Successivamente si è osservato come Sg ed Sd fossero inscindibilmente collegati fra loro, e come fosse dunque necessario rivedere il criterio generale di stabilità dei proiettili. Attualmente si ritiene che un proiettile, per essere stabile, debba rispettare la seguente condizione:



                                                                                       Sg > [1 / Sd(2 - Sd)]



Invece di ritenere necessario e sufficiente, ai fini della stabilità, un valore di Sg superiore a 1, oggi si ritiene fondamentale che il primo membro della disequazione sia maggiore del secondo. In sintesi, le condizioni di stabilità possono essere così riassunte:


- i fattore di stabilità giroscopica (Sg) deve SEMPRE essere MAGGIORE di 1

- il fattore di stabilità dinamica (Sd) deve SEMPRE essere COMPRESO tra 0 e 2
                                               

In altre parole, il fattore di stabilità giroscopica (Sg) deve essere superiore a 1, mentre il fattore di stabilità dinamica (Sd) deve essere compreso tra 0 e 2. Normalmente si cerca di avere una Sd con valori prossimi all’unità (ad esempio 0,8 - 1,2) in maniera tale da ottenere comunque un valore di Sg positivo. Si noti che se Sd fosse “troppo piccolo” (ad esempio Sd superiroe a 0,5) o “troppo grande” (ad esempio Sd  > 1,5) la palla risulterebbe comunque dinamicamente instabile in entrambi i casi, a causa della presenza di oscillazioni ad alta o bassa frequenza. Posto che deve essere Sg maggiore di 1 e Sd compreso tra 0 e 2, solitamente si sceglie di lavorare con valori di Sd < 1 ma comunque il più vicino possibile all’unità, condizione che permette di avere una palla giroscopicamente STABILE ma con una LIEVE instabilità dinamica, che però è destinata a livellarsi con il passare del tempo. In termini concreti, questo significa che il passo di rigatura NON deve mai essere scelto a caso e, in particolare, che NON deve mai essere scelto un passo troppo “stretto” rispetto alle reali esigenze operative. Un passo di rigatura "...troppo stretto..." o "...troppo giusto..." (come si dice in gergo)  finirebbe per determinare fenomeni oscillatori ad alta frequenza che inficerebbero la Sd della palla. Premesso questo, per un motivo assolutamente incompresibile, alcuni Autori di rilevanza mondiale come i Prof. Dr. Swan, Whelan,  Hopkinson, Marshall, French e Callender, solo per citarne alcuni, hanno affermato a più riprese che "...alcuni proiettili, ed in special modo quelli impiegati nei moderni fucili d'assalto, possiedono un'elevata capacità lesiva causata dal fatto che rotolano lungo il proprio asse longitudinale durante il loro moto...". E' chiaro che si tratta di una fesseria di proporzioni enormi, poichè chiunque abbia mai sparato con un fucile a canna rigata sa perfettamente (o a canna liscia, nel caso si impieghino munizioni a palla singola del tipo Brenneke o  derivati) che i proiettili provocano un foro circolare sul bersaglio, prova inequivocabile che "...arrivano dritti a destnazione..."!! Sembra potersi presumere che questa fesseria derivi da un'opera pubblicata sul finire degli anni '60 del XX secolo (1967) dai Prof. Dr. Hopkinson e Marshall i quali, per esemplificare il movimento epiclico tipico della punta dei proiettili per arma lunga durante il loro moto, realizzarono un disegno in predetto movimento veniva rappresentato con un ampiezza di 25 - 30°. In realtà questo movimento è di circa 1 - 3°, ed è destinato a decrescere man mano che il proiettile continua a muoversi, ma la fesseria compiuta da Hopkinson e Marshall fu tale che nel 1972, i Prof. Dr. Amato e Rich pubblicarono un'opera in cui si affemava che "...i proiettili dei moderni fucili d'assalto sono caratterizzati da un'intensa oscillazione durante il volo, che solitamente si attesta attorno ai 25 - 30°, ma che può addirittura arrivare a 90°...". Sulla base di questa ulteriore cretinata, nel 1975, la NATO pubblicava un'edizione del Manuale per la chirurgia di emergenza (NATO Handbook emergency war surgery) in cui si affermava che "...la capacità dei proiettili dei moderni fucili d'assalto di rotolare lungo il proprio asse longitudnale è direttamente derivante da forze aerodinamiche che interagiscono con il volo del proietitle stesso...". In altre parole, la NATO ha utilizzato per anni un manuale sulla chirurgia di guerra che conteneva un'ignobile fesseria !! A partire dal 1980, parte del contenuto del Manuale NATO sulla chirurgia di guerra è stato riprodotto in diverse opere e, in particolare, in un'opera pubblicata dai Prof. Dr. K.G. Swan e R.C. Swan si trova addirittura un'affermazione demenziale in base alla quale "...il rotolamento di 180° attorno alla propria ogiva è un tratto caratteristio degli agenti balistici con velocità alla bocca superiore ai 900 m/s..." !! Si tratta di un'affermazione ridicola, non supportata da nessun tipo di dato scientifico, e che può essere smontata facilmente anche dal "...tiratore della domenica..." poichè che chiunque abbia un minimo di dimestichezza con le armi da fuoco sa perfettamente che tutto questo nella realtà non accade!! Infatti, chiunque abbia un minimo di dimestichezza con le armi, ed in particolare con le armi lunghe, sa perfettamente che i proiettili non rotolano ne oscillano su se stessi (fatta eccezione per un minimo movimento epiciclico destinato a livellarsi nel corso del tempo) a prescindere da quella che può essere la velocità alla bocca!! In altre parole, se esiste la corretta relazione tra peso di palla, lunghezza della canna e passo di rigatura, nessun proiettile di nessun calibro si può ribaltare in volo. Quello che questi esperti hanno equivocato è il comportamento dell'agente balistico DOPO l'impatto con i tessuti biologici. In altre parole, gli anatomopatologi sanno perfettamente che alcuni agenti balistici mostrano evidenti segni di ipostabilità post-impatto, legati al fatto che per ragioni connesse alla sua struttura interna, il proiettile potrebbe ribaltarsi fino a 180° (lungo il proprio asse longitudinale), durante la fase di (repentina) decelerazione sussegeuente all'impatto. Ad esempio, i proiettili ex-sovietici per i  fucili d'assalto AK-47 ed AK-74 sono noti per possedere questa caratteristica (V.voce a se). Ancora, vi sono alcuni proiettili per impiego venatorio che, seppur più raramente, potrebbero manifestare fenomeni più o meno evidenti di ipostabilità intrabersaglio (N.B. a prescindere dal calibro, questi proiettili si espandono, lacerano ampie porzioni di tessuto, e possono terminare la loro corsa ribaltati di 180° rispetto alla posizione originale !!). Ci sono infine alcuni proiettili per arma corta che manifestano un comportamento analogo a causa del modo in cui sono stati costruiti. Da questo punto di vista si segnalano molte versioni commerciali  "...del banalissimo .38 Special..." con palla in piombo a profilo tondo (LRN) o del "... comunissimo 9x19mm..." con palla blindata a profilo tondo (FMJ-RN): anche con velocità di impatto molto basse questi due proiettili generano spesso ferite di eccezionale gravità a causa delle lacerazioni che sono in grado di creare.


segue -  mancata comprensione dell'importanza della trasmissione di energia cinetica sul bersaglio nel manifestarsi del fenomeno lesivo associato ai proiettili


Nonostante la medicina moderna abbia ben chiaro da decenni che la capacità lesiva di un qualsiasia gente balistico dipenda dal tipo di tessuto effettivamente colpito e dalla quantità di energia cinetica effettivamente trasferita a quel tessuto, ancora oggi esistono moltissime persone che non hanno per nulla chiaro questo concetto basilare!! Incredibile a dirsi, una di queste persone è un Autore di fama internazionale come il Dr. Martin Fackler, cioè la stessa persona che si è battuta per l'impiego generalizzato della gelatina balistica al 10% come simulatore tissutale di riferimento. Tutti noi dobbiamo molto al Dr. Fackler per i suoi sforzi nel promuovere l'impiego scientificamente rilevante della gelatina balistica calibrata, ma quando egli dice fesserie tra le più ignobili non si può evitare di farglielo notare!! Secondo il Dr. Fackler ed i suoi seguaci, "...la chiave della lesività dei proiettili è l'interazione tra proiettile e tessuto e non la cessione di energia cinetica su quel tessuto...per comprenderlo basta fare un semplicissimo esperimento con  un uovo ed una palla di gomma di pari massa...se si prendono un uovo ed una palla di gomma e li si fanno cadere dalla stessa altezza, l'uovo si romperà e la palla rimbalzerà intatta... se si pensa che il corpo umano è fatto come una palla di gomma ci si può rendere conto del fatto che l'energia cinetica non ha alcun rilievo sotto il profilo della capacità lesiva di un proiettile..." Ora, il Dr. Fackler sarà anche un bravo medico, ma dal punto di vista delle conoscenze fisico-matematiche egli è un totale ignorante e sarebbe meglio che riaprisse il libro di Fisica prma di parlare di argomenti che NON conosce minimamente !! In primo luogo, nel suo esempio il richiamo all'energia cinetica non è per nulla pertinente, dal momento che egli avrebbe dovuto riferirsi all'energia potenziale (e segnatamente all'energia potenziale gravitazionale posseduta da un corpo di massa m posto ad un'altezza h da terra). In secondo luogo, anche gli studenti della scuola media inferiore sanno che "...l'energia è la capacità di fare un lavoro..." e quindi, nel caso di un proiettile, l'energia cinetica è la capacità di fare un certo lavoro meccanico sul bersaglio attinto. Volendo essere più precisi, il lavoro meccanico generato dal proiettile di massa m dotato di velocità di impatto Vi (e di una conseguente energia cinetica Ec pari a 0,5 x m x (Vi)2  ) al momento dell'impatto con il bersaglio si esplicherà sottoforma di:


- formazione della c.d cavità permanente (crush cavity, altresì detta permanent crush cavity), derivante dalla penetrazione del proiettile nel tesuto biologico. (N.B. si denomina permanente poichè è l'unico segno evidente del passaggio del proiettile)
- formazione della c.d. cavità temporanea (stretch cavity, altresì detta temporary stretch cavity), che deriva dalla deformazione radiale dei tessuti contigui alla cavità permanente a causa del moto di rotazione assiale del proiettile (N.B. si denomina temporanea poichè scompare subito dopo che il proiettile è passato)


Inoltre, il tentativo del Dr. Fackler e dei suoi seguaci di negare ogni rilievo all'energia cinetica nella formazione delle lesioni da proiettile adducendo al fatto che "...il corpo umano è come una palla di gomma che rimbalza e non si danneggia quando cade a terra, per cui l'energia cinetica di un proiettile non può danneggiare i tessuti umani..." è assolutamente demenziale!! Egli rincara poi la dose affermando che "...ci sono altri fattori che interagiscono con il corpo umano in seguito all'impatto con un proiettile ma che non hanno alcuna capacitò lesiva come l'onda d'urto sonora, il riscaldamento del tessuto colpito, il riscaldamento del proiettile, la deformazione del proiettile, il movimento trasmesso ai tessuti...". Ad una serie di affermazioni così strampalate si potrebbe obiettare che :


- se l'energia cinetica non esistesse, allora non ci sarebbero morti e feriti negli incidenti stradali, mentre in realtà le cose NON stanno così!!
- se l'energia cinetica non esistesse, allora un aeromobile che precipita dovrebbe rimanere intatto, mentre in realtà le cose NON stanno così!!
- se l'energia cinetica non esistesse, allora un individuo che cade da una certa altezza non dovrebbe riportare alcuna conseguenza fisica, mentre in realtà le cose NON stanno così!!


Come si vede le affermazioni del Dr. Fackler secondo le quali "...l'energia cinetica non esiste e non ha rilievo nelle lesioni da agente balistico..." sono facilmente smontabili da semplici osservazioni che anche l'uomo della strada può fare!! Non serve una laurea in Fisica per capire che l'energia cinetica è la chiave per spiegare il meccanismo lesivo con cui operano i proiettili, e non si capisce nemmemo per quale ragione il Dr. Fackler debba contraddire così violentemente il pensiero corrente della scienza medica su questo argomento!! Piuttosto occorrerebbe ragionare sul fatto che un proiettile sarà tanto più lesivo quanto più è veloce a trasferire la propria energia cinetica sul bersaglio. Questo significa che a parità di massa e di velocità, il proiettile che riesce a trasferire, supponiamo, il 90% della propria energia cinetica sarà sempre più efficiente di quello che ne trasferisce solo il 50%. (N.B. pur essendo entrambe potenzialmente mortali !!). In altre parole, per chi costruisce proiettili il problema fondamentale è quello di trovare un meccanismo di trasmissione di energia cinetica che sia il più efficiente possibile. In estrema sintesi:


- il meccanismo principalmente utilizzato prevede una prevalenza della cavità permanente su quella temporanea
- è possibile migliorare il meccanismo favorendo una rottura controllata del proiettile in grossi frammenti (N.B. questo aumenta il volume della cavità permanente e, di conseguenza, quello della cavità temporanea che copre sempre un volume maggiore rispetto a quello della cavità permanente)
- si può cercare di privilegiare il fenomeno cavitario temporaneo mettendo in secondo piano quello permanente come accade con i c.d. proiettili di tipo iperleggero per arma corta o per le munizioni tipiche dei moderni fucili d'assalto
- si può aumentare i volumi della cavità permanente e temporanea creando agenti balistici che diventano fortemente ipostabili dopo l'impatto con il bersaglio, come accade con certe munizioni per fucile d'assalto
- si può unire il fenomeno ablativo a quelli cavitario permanente e temporaneo com'è stato fatto con alcuni proiettili per arma corta di recente concezione (V. ad esempio il caso del Black - Talon o del Golden Saber)
- si può dare un rilievo maggiormente marcato al fenomeno ablativo come accade con i proiettili a nucleo preframmentato per arma corta o con le munizioni caricate a pallettoni per arma lunga (a canna liscia)


Il proiettile ideale dovrebbe avere la capacità di creare cavità permanenti e temporanee con grosso volume, unite ad un imponente effetto di carattere ablativo (N.B. per le spiegazioni V. la pagina "Semplificazioni e specificazioni" su questo stesso sito), ma dal momento che il proiettile ideale NON esisterà mai occorre sapersi accontentare di tutta una serie di compromessi pratici. Tutto questo non significa che l'energia cinetica non esiste e che non abbia alcun rilievo nella spiegazione della formazione delle lesioni causate dai proiettili !!


segue - impiego di agenti balistici errati durante le analisi di laboratorio


Per un motivo del tutto incomprensibile, alcuni esperimenti di balistica terminale vengono condotti da persone che hanno a disposizione il fior fiore della tecnologia ma che insistono ad impiegare SFERE d'acciaio di piccolo diametro (di norma 5 o 6mm) come agente balistico!! Invece di studiare il comportamento terminale di agenti balistici REALI, queste persone continuano a compiere un numero imprecisato di test balistici utilizzando queste sfere!! Ora, è vero che a volte le sfere di piccole dimensioni possono essere utili qualora si voglia analizzare il comportamento di frammenti informi come quelli che si generano durante le esplosioni, ma dovrebbe essere chiaro a tutti che un sfera non avrà mai il comportamento di un VERO proiettile. La semplice analisi in laboratorio con l'ausilio della gelatina balistica calibrata pemette di evidenziare questo aspetto!! Infatti, mentre una sfera manifesta il suo MASSIMO potensiale lesivo non appena entra in contatto con il blocco di gelatina, un qualsiasi proiettile (non importa se per arma lunga o corta) manifesta la sua massima potenzialità lesiva solo DOPO essere penetrato per un certo tratto più o meno lungo. In altri termini:


- non deformandosi (o deformandosi scarsamente) e rallentando molto rapidamente a causa della forma scarsamente aerodinamica, la sfera produrrà il massimo del proprio potenziale lesivo subito dopo avere colpito il blocco di gelatina
- deformandosi in maniera più o meno rapida, il proiettile esplicherà il massimo della propria capacità lesiva solo dopo essere penetrato per un tratto più o meno lungo


Si noti che l'impiego delle sfere in luogo dei proiettili reali NON risulterebbe razionale nemmeno se si volesse simulare il comportamento di una cartucia per arma a canna liscia caricata a pallettoni come le classiche terzarole italiane (o le #00 Buck americane). Il motivo è che una SINGOLA sfera NON può simulare il comportamento lesivo di un gruppo più o meno compatto di pallettoni in seguito all'impatto con i tessuti biologici. Per studiare  il comportamento di una cartuccia caricata a pallettoni si DEVE  usare una VERA cartucia a palettoni e NON una singola sfera d'acciaio!! Per questo motivo i dati derivanti da analisi di laboratorio basate sul'impiego di SFERE in luogo di reali proiettili NON possono essere considerati realistici e DEVONO essere scartati!!


segue - uso improprio di simulatori tissutali di natura biologica vivi e vitali


Per un motivo del tutto incomprensibile, alcuni esperimenti di balistica terminale vengono condotti da persone che hanno a disposizione il fior fiore della tecnologia ma che insistono ad impiegare simulatori biologici in maniera del tutto non razionale. Com'è noto si è talvolta fatto uso di simulatori biologici vivi e vitali per cercare di ricreare delle condizioni il più possibile simili a quelle presenti nel caso di un REALE impatto con un essere umano, ma putroppo si è spesso caduti nel ridicolo!! A parte "...la mamma di tutte le fesserie..." costituita dal troppo poco criticato Protocollo Thompson - LaGarde, realizzato sparando in maniera del tutto illogica proiettili scarsamente effcienti contro 16 tra vacche, tori e vitelli, 2 cavalli e 10 cadaveri umani (N.B. e pensare che ancora oggi ci sono degli incompetenti che insistono a volerlo considerare un lavoro scientifico di eccezionale valore !!), ci sono numerosi altri esempi che meritano di essere menzionati. In alcuni casi  sono stati usati cani o maiali del peso di 10 o 20 Kg per verificare il comportamento terminale di taluni proiettili. al contrario, in altre situazioni sono stati impiegati bovini del peso di oltre 500 Kg per il medesimo scopo. Dal momento che se si vuole utilizzare un simulatore biologico vivo e vitale questo DEVE avere una complessione fisica il più possibile simile a quella umana, è altrettanto chiaro che se si vogliono ottenere risultati pertinenti sotto il profilo scientifico ( e NON dal punto di vista del frequentatore del Bar dello Sport !!) sarà fortemente ERRATO impiegare (sulla base di un presunto rigore scientifico) sia animali di massa ridotta, sia animali di massa eccessiva!! Tanto per  fare un esempio, si rammenta a tutti che un Autore di fama internazionale come il Prof. Dr. Janzon ha realizzato.uno studio in cui vengono impiegati animali (maiali) del peso compreso tra i 10 ed i 20 Kg con la presunzione di ricavare risultati REALISTICI per quanto attiene l'efficacia lesiva di  taluni agenti balistici!! Premesso questo, non va poi dimenticato che molto spesso pur impiegando animali con massa affine a quella di un essere umano adulto di sana e robusta costituzione, gli autori di taluni indagini scinetifiche ignorano completamente tutte le problematiche conensse alla natura dei tessuti di questi simulatori. Per essere più chiari, è profondamente ERRATO impiegare un maiale di 90 Kg come simulatore tissutale perchè anche se la massa potrebbe essere corretta, la natura dei tessuti di questo simulatore è  foriera di risultati NON veritieri dal momento che :


- la composizione delle ossa suine  è diversa da quella umana
- la percentuale dei grassi contenuti nei tessuti suini è diversa da quella umana
- il volume occupato dagli organi interni dei suini è diverso rispetto a quanto avviene nel genere umano
- la consistenza degli organi interni dei suini è diversa da quella umana


Spesso si è fatto erroneamente uso dei suini  sulla base della considerazione che essendo impiegati per la produzione della gelatina balistica (N.B. la gelatina balistica oggi comunemente in uso deriva dal collagene suino) essi siano comunque idonei ad essere impiegati come simulatori tissutali di origine biologica. Alcuni sostengono che l'uso dei suini come simulatori tissutali sarebbe altresì giustificato dalla istocompatibilità tra i tessuti suini e tessuti umani (N.B. si pensi ai suini alterati geneticamente ed utilizzati nel campo degli xenotrapianti d'organo), ma in realtà un esame istologico comparato dei tessuti depone a SFAVORE di tale tesi!! Istocompatibilità NON significa perfetta identità sotto il profilo della natura dei tessuti. Chi vuole quindi optare per l'impiego dei simulatori tissutali vivi e vitali DEVE giocoforza orientarsii verso animali che siano in possesso di una complessione fisica il più simile possibile a quella umana.


segue - uso improprio di simulatori tissutali di natura non biologica


Per un motivo del tutto incomprensibile, alcuni esperimenti di balistica terminale vengono condotti da persone che hanno a disposizione il fior fiore della tecnologia ma che insistono ad impiegare simulatori tissutali di natura non biologica di tipo NON razionale. Ad esempio, alcuni Autori di fama internazionale fra cui vanno citati personaggi come i Prof. Dr. Ordog, Wassererger, Balausbramaninum, Birchey, Ragsdale, Orlowski, Piechuch, Domaniecki, Badowski e Janzon, hanno compiuto esperimenti di balistica terminale usando come simulatori tissutali materiali come mastice per vetrai, creta per modellazioni, sapone e carta bagnata!! In letteratura sono stati pubblicati a più riprese, nel corso degli anni, dati relativi al'impiego di simulatori tissutali non pertinenti, mettendono in evidenza la loro NON equivalenza con la gelatina balistica calibrata al 10% oggi comunemente in uso. Per questo motivo NON si comprende per quale ragione ancora oggi ci siano persone che, spacciandosi per "...esperti di balistica terminale..." (N.B. si cita il caso di due giornalisti americani, Grennell e  Matunas, che hanno inflienzato molte teste bacate italiane e non, anche se si potrebbero fare altri nomi a tal proposito !!), continuano ad eseguire "...test balistici per la verifica del potere d'arresto delle munizioni X in calibro Y..." impiegando sfacciatamente elementi come gli elenchi telefonici o  le lastre di lamiera acciaiosa, ed avendo poi l'arroganza di spacciarne i risultati (dei loro presunti studi) per veritieri !! Inoltre, non bisogna poi incappare nell'equivoco di effettuare un test di penetrazione e di spacciarlo poi per un test sulla capacità lesiva di un determinato agente balistico o, come piace dire a molti "...esperti di tutto e niente..." un test "...sul potere d'arresto di un certo tipo di proiettile...". Ad esempio, in molti Paesi del centro Europa c'è la moda, alquanto malsana, di "...misurare il potere d'arresto dei proiettili..." sparandoli contro le portiere delle autovetture!! Quale sia il procedimento scientifico da seguire per effettuare suddetta misurazione non è dato saperlo, tuttavia i fautori di questa fesseria compilano ugualmente delle tabelle indicanti il potere d'arrresto dei proiettili misurato in seguito all'impatto con le portiere. Ancora, non si deve fare un uso anomalo del procedimento di mascheratura per tentare di misurare la lesività di un proiettile. La mascheratura è il procedimento impiegato dai fabbricanti di proiettili ad alterazione strutturale per verificare la capacità di funzionamento di una nuova munizione durante la fase prototipale. Essa consiste essenzialmente nel colpire un blocco di gelatina balistica calibrata sul quale vengono anteposti da 1 fino a 4 strati di stoffa di tipo "Denim" (N.B. si tratta della stoffa impiegata per la fabbricazione dei c.d. Blue-Jeans). Lo scopo è quello di verificare se un proiettile di nuova progettazione (e di potenziale futura commercializzazione) è in grado di funzionare incontrando della stoffa (che simula i vestiti) e della gelatina balistica (che simula i tessuti biologici). I dati ricavati tramite questa procedura verranno poi confrontati con quelli derivanti dalla gelatina balistica "nuda" (cioè non mascherata) e dall'acqua come simulatori tissutali. Questo permetterà al fabbricante di avere un quadro abbastanza chiaro circa le proprietà di funzionamento del proiettile. Ora, il fatto di mascherare un blocco di gelatina con legno o metallo è alquanto ridicolo poichè gli esseri umani non sono fatti ne di legno e ne di metallo, ma è ancora più ridicolo il fatto di effettuare test del genere e presentarli poi come "...test per la valutazione del potere d'arresto del proiettile X nel calibro Y..."!! Non vale a giustificare un simile fesseria nemmeno l'affermazione in base alla quale "...in un contesto urbano, si possono talvolta trovare ostacoli intermedi costituiti da  legno, vetro o metallo..." poichè tutti sanno che gli scontri a fuoco si svolgono a distanza ravvicinatissima e SENZA alcun ostacolo intermedio nella quasi totalità dei casi. E' alquanto ridicolo il fatto che le stesse persone che si affannano a compilare statistiche dalle quali emerge chiaramente come "...in un contsto urbano, gli scontri a fuoco si svolgono a distanza ravvicinatissima e SENZA alcun ostacolo intermedio nella quasi totalità dei casi...", sono poi le stesse persone secondo le quali "...in uno scontro a fuoco in ambiente urbano, si potrebbero presentare ostacoli intermedi di varia natura tra vittima ed aggressore...": un po' di coerenza, per piacere !! La realtà dei fatti dimostra invece che :


- la quasi totalità degli scontri a fuoco si svolge a circa 3m di distanza

- la quasi totalità degli scontri a fuoco si svolge in condizioni di luminosità sfavorevole

- la quasi totalità degli scontri a fuoco si svolge SENZA alcun ostacolo intermedio

- i tessuti umani NON hanno la densità di legno, vetro o metallo

- nessun vestito comunemente  impiegato in qualsiasi luogo del mondo possiede la densità di legno, vetro o metallo

- in nessuno scontro a fuoco viene esploso un unico colpo


Tutto questo dovrebbe indurre ad una profonda riflessione da parte di chi si ostina a spacciare test di penetrazione o di resistenza strutturale come test valutativi della lesività dei proiettili!!


segue - note critiche circa la totale inesistenza dell'onda d'urto che precede l'impatto del proiettile


In anni recenti si è molto discusso, fondamentalmente ad opera di pseudo-esperti, circa la concreta efficacia, sotto il profilo lesivo, esplicata da una fantomatica onda d'urto (shock wave) associata ai proiettili fortemente supersonici e, in particolare, ai proiettili comunemente usati nei moderni fucili d'assalto. Per un motivo che appare incomprensibile, uno dei fautori di questa fesseria vergognosa è stato il Dr. Fackler, cioè la persona che forse più di ogni altra si è battuta per l'impiego generalizzato (in ambito scientifico) della gelatina balistica calibrata al 10% come simulatore tissutale!! Piuttosto stranamente, in molte delle sue opere il Dr. Fackler afferma che "...i proiettili supersonici generano un'onda d'urto...il fenomeno del bang sonico associato al passaggio di un aereo che rompe il muro del suono è un esempio di questa onda d'urto...nell'aria quest'onda segue il proiettile, così come una scia nell'acqua segue la nave in navigazione...l'onda d'urto viaggia alla stessa velocità del suono nel mezzo che attraversa, ed il suono viaggia nei tessuti ad una velocità 4 volte superiore rispetto a quella che ha nell'aria: per questo motivo l'onda sonora precede il proiettile durante il suo moto di avanzamento nei tessuti biologici...".


                                                                                               ATTENZIONE!!

SE SI PENSA AL FATTO CHE NESSUNA NAVE VIAGGIA A VELOCITA' SUPERSONICA, CI SI PUO' RENDERE FACILMENTE CONTO DI QUANTO SIA STUPIDA E DEL TUTTO  FUORI LUOGO L'AFFERMAZIONE DEL DR. M. FACKLER!!


Come faccia il Dr. Fackler a mescolare invariabilmente proietitli lanciati a velocità supersonica con onde sonore, o come faccia a individuare onde d'urto che viaggiano "...alla velocità del suono nell'aria ma a 4 volte la velocità del suono nel mezzo..." NON è dato a sapere, anche se egli giustifica spesso queste sue affermazioni facendo ricorso "...a dati provenienti da suoi esperimenti finora mai pubblicati...", il che è abbastanza DEMENZIALE per una persona che dovebbe agire con il massimo rigore scientifico !! Ciò detto, il Dr. Fackler sarà anche un bravo medico, ma dal punto di vista delle conoscenze fisico-matematiche egli è un totale ignorante!! Egli confonde maldestramente tra velocità supersonica di un proiettile e vibrazione ultrasonica di un onda sonora o, in altre parole, fa una confusione pazzesca tra due parametri distinti quali VELOCITA' (di un corpo di massa m in un dato tempo t) e FREQUENZA (di oscillazione) !! Fortunatamente il Dr. Fackler ha l'accortezza di aggiungere che "...quest'onda sonora che precede il proiettile nel suo moto di avanzamento non esplica alcuna azione lesiva sui tessuti ... prova ne è che i litotritori comunemente impiegati nella cura della calcolosi renale usano lo stesso meccanismo SENZA esplicare alcuna lesione tissutale...". In realtà non c'è alcuna relazione tra gli ultrasuoni generati da un litotritore ed il bang sonico generato nell'atmosfera terrestre da un corpo (nel nostro caso un proiettile) che si muove a velocità supersonica!! Ad ogni modo c'è anche stato chi ha sostenuto di peggio, infatti secondo Autori di fama internazionale come i Prof. Dr. Ordog, Wassererger, Balausbramanium e Ragsdale, non solo esisterebbe "...un'onda d'urto che precede un proiettile lanciato a velocità supersonica...", ma quest'onda "...sarebbe anche in grado di generare effetti lesivi sul corpo umano..." !! Su quali basi scientifiche queste persone giungano a siffatte conclusioni NON è ancora oggi dato saperlo !! In realtà le cose stanno ben diversamente. Come ben sa qualsiasi  studente della Facoltà di Medicina, dal punto di vista dell'interazione tra agenti balistici e tessuti biologici (umani), la Medicina moderna riconosce SOLO due tipi di effetti lesivi . Il primo è la c.d cavità permanente (crush cavity, altresì detta permanent crush cavity), che deriva dalla penetrazione del proiettile nel tessuto biologico. Il canale vulnerante (hole) o tramite intrabersaglio (missile track) lasciato dal singolo proiettile altro non è che la cavità permanente che lo stesso ha prodotto. Il secondo è la c.d. cavità temporanea (stretch cavity, altresì detta temporary stretch cavity), che deriva dalla deformazione radiale dei tessuti contigui alla cavità permanente. Ogni lesione connessa al fenomeno cavitario temporaneo dipende SOLO ed esclusivamente dall'effettiva elasticità del tessuto colpito, nel senso che, a parità di agente balistico, quello che in un muscolo causa solo un trauma di lieve entità, nel fegato si rivela letale. L'effetto lesivo complessivo che un qualsiasi proiettile è in grado di sviluppare viene VALUTATO misurando (tramite specifico esame in gelatina balistica) il volume totale della cavità permanente e di quella temporanea. La SOMMA di questi due volumi (espressi in cc o in ml) da quello che comunemente viene definito traccia o profilo lesivo complessivo (comprehensive wound profile o, più semplicemente, wound profile) di ogni singola munizione. Per quanto concerne la già menzionata onda d'urto che, stando a certi esperti "..precede il proiettile nel suo movimento di avanzamento...", si dovrebbe chiudere molto semplicemente il discorso dicendo che essa NON esiste assolutamente!! Il problema è che queste persone fanno una ENORME confusione tra come gli esseri umani percepiscono il suono, e la tipologia di perturbazioni pressorie che un corpo (nel nostro caso un proiettile) lanciato a velocità supersonica GENERA in seguito al suo passaggio nell'atmosfera terrestre. Si tratta di due cose  MOLTO diverse, per cui  di fronte all''insistenza di certi pseudo-esperti, tutto quello che si può dire è che queste persone "...o non capiscono o fanno finta di non capire..." ! Quando un proiettile si muove a velocità supersonica nell'atmosfera terrestre (cioè ad oltre 340 m/s), esso URTA in continuazione le molecole d'aria, generando in continuazione delle perturbazioni pressorie che si susseguono continuamente man mano che il proiettle continua ad avanzare. Siccome il proiettile è supersonico, queste perturbazioni pressorie seguiranno, e NON anticiperanno, il proiettile stesso, tant'è vero che DAVANTI al proiettile c'è la c.d. zona di silenzio. In altre parole se, per assurdo, un essere umano avesse la capacità di "...mettersi davanti al proiettile per vederlo arrivare...", egli lo vedrebbe SI arrivare, ma NON sentirebbe NULLA!! Il cono di Mach richiamato da molti (presunti) esperti a sostegno della loro strampalata tesi, è DIETRO e non DAVANTI al proiettle lanciato a velocità supersonica: esso ha il vertice sulla punta del proiettile e la base ad una distanza D pari al prodotto di V(cioè della velcità del proiettile) per T (cioè il tempo che il proiettile impiega a percorrere quella stessa distanza). Sui bordi della base del cono di Mach (dal Ernst Mach, il fisico tedesco che nel 1887 affrontò e risolse per primo il problema) si apre la c.d zona di azione, cioè la zona in cui si manifesta il fenomeno noto come bang sonico (sonic boom). Un dato interessante da segnalare è che più il proiettile è veloce, e tanto più il cono di Mach è acuminato (o allungato che dir si voglia). Questo significa che dall'esame in gelatina balistica emergerà quanto segue :


- i proiettili supersonici ma NON bisonici o (quasi) trisonici, sono incapaci di originare il c.d collo di bottiglia (N.B. è il caso dei proiettili per arma corta, i quali anche se supersonici hanno un cono di Mach non acuto)
- i proiettili bisonici o (quasi) trisonici generano sempre il collo di bottiglia (N.B. è il caso di proiettili per arma lunga, i quali hanno un cono di Mach molto acuto e non cedono immediatamente energia sul bersaglio)
- se un proiettile di tipo bisonico o (quasi)trisonico è di tipo deformabile, allora NON potrà generare il collo di bottiglia


Tutto questo discorso NON va confuso con la perturbazione sonora percepita al momento dello sparo!! Come si è già detto in precedenza, una cosa è il bang sonico (perturbazione sonora), ed una cosa ben diversa è la perturbazione pressoria generata da un proiettile supersonico. Inoltre, non bisogna poi nemmeno confondere  la perturbazione sonora e/o quella pressoria, con l'azione intrusiva esercita dal proiettile sui tessuti biologici: sono tre cose diverse che non hanno nulla a che vedere l'una con l'altra!! Tutto questo significa che NON esiste nessun onda d'urto, la quale NON è assolutamente in grado di interagire con il tessuto biologico in NESSUNA maniera, ne possiede un qualsivoglia effetto scientificamente rilevante ai fini dell'azione lesiva.


segue - note critiche circa la presunta superiorità dei proiettili con spigoli vivi


Secondo un consistente numero di giornalisti americani (N.B. fra i quali si segnalano per la stupidità delle loro affermazioni, personaggi come J. Libourel, G. James, D. Arnold ed altri ancora !! ), i proiettili capaci di sviluppare il maggior effetto lesivo sarebbero "...quelli dotati di spigoli vivi, lanciati a velocità moderata...". In altre  parole, secondo queste persone, i proiettili più efficienti sotto il profilo balistico-terminale sarebbero "...quelli dotati di una palla a profilo cilindrico, od eventualmente tronco-conico...", lanciata a  velocità di crica 250 - 270 m/s. Il motivo di questa affemazione è piuttosto demenziale!! Infatti, secondo queste persone, un proiettile di forma cilindrica lanciato a bassa velocità "...sarebbe in grado di tagliare meglio  i tessuti, grazie alla presenza degli spigoli vivi , e di causare così una (copiosa) emorragia...", la quale metterebbe fine ad un ipotetico scontro a fuoco entro breve tempo. La conclusione di questi sedicenti personaggi, per farla breve, è che i proiettili lenti, pesanti e dotati di profilo cilindrico sono i migliori del mondo. E' chiaro che quando una persona è in possesso di una cultura che si è formata al Bar dello Sport, è possibile udire le peggiori fesserie di questo mondo !! Ora, è vero che un'emorragia grave (N.B. cioè che determini una perdita di circa 500 ml di sangue al minuto, tanto per intenderci !!) può condurre rapidamente alla morte (N.B. un'analisi retrospettiva della prima e della seconda guerra mondiale ha dimostrato come il 20% circa dei soldati morirono a causa di emorragie che potevano essere arrestate con esito positivo se fossero stati dotati degli idonei strumenti medici !!), ma affermare che un proiettile di forma cilindrica crei più rapidamente degli altri emorragie più gravi è un'affermazione assolutamente priva di qualsivoglia base scientifica!! Tanto per fare un esempio banale, qualsiasi medico che si occupi di lesioni d'arma da fuoco sa perfettamente che un comunissimo proiettile in calibro .38 Special con palla da 158grs. di tipo LRN (N.B. cioè in piombo a punta tonda) possiede un pericolosissimo effetto di ipostabilità intrabersaglio capace di creare profonde lacerazioni nei tessuti attinti!! In altre parole, questo proiettile, per quanto lento ed apparentemente inefficiente, è in grado di ribaltarsi attorno al proprio asse longitudinale (di 180°) per almeno una volta dopo essere penetrato nel bersaglio (N.B. questo fenomeno si verifica perchè il baricentro, che risulta collocato in posizione favorevole durante il movimento in aria, diventa immediatamente collocato in posizione sfavorevole in seguito al passaggio da aria a tessuti biologici). Non ci vuole un medico per comprendere quanto una simile lesione possa essere grave !! Se poi vogliamo considerare SOLO la questione dell'emorragia, il proiettile citato nell'esempio precedente ne produce una molto più grave rispetto a quella del proiettile "...con gli spigoli vivi..." ostinatamente considerato come "...il migliore del mondo..." da alcuni "...esperti in pantofole..." americani (e da altrettanti idioti italiani)!! C'è poi da aggiungere, per tutte le persone che hanno la SERIA necessità di difendere la loro vita, che l'emorragia impiega molto tempo ad esplicare i suoi effetti letali su un organismo vivente. Infatti, quando un proiettile colpisce un organismo vivente, nell'ordine si manifestano :


- effetto ablativo (N.B. solo ed esclusivamente se il proiettile è in grado di generarlo, altrimenti questo fenomeno è inesistente !!)
- effetto cavitario temporaneo (N.B. sempre presente, a prescindere dalla tipologia del proiettile, ma non sempre rilevante sotto il profilo della lesività !!)
- effetto cavitario permanente (N.B. sempre presente a prescindere dalla tipologia del proiettile !!)
- emorragia (N.B. sempre presente, ma di gravità difforme a seconda del tessuto effettivamente attinto !!)


Quello che "...butta a terra un aggessore determinato..." non è l'emorragia, ma il tipo di lesione globalmente considerata che il proiettile è in grado di causare!! Per questo motivo, affermare con arroganza che "...un proiettile di grosso calibro con gli spigoli vivi è il migliore del mondo perchè fa un buoco grande e quindi un'emorragia grande..." è una emerita fesseria. Qualsiasi medico può dimostrare il contrario, poichè anche gli studenti della Facoltà di medicina sanno perfettamente che un vaso sangugno lacerato tende a contrarsi su se stesso per limitare i danni dell'emorragia.


                                                                                                     ATTENZIONE !!

LA PROFONDA STUPIDITA' DI QUESTE AFFERMAZIONI RELATIVE ALL'IMPORTANZA DELL'EMORRAGIA (E ALLA CORRELATA SUPERIORITA' DEI PROIETTILI A PROFILO CILINDRICO A BASSA VELOCITA' ), SI COMPENDE FACILMENTE SE SI PENSA, AD ESEMPIO, CHE LE LESIONI AL SISTEMA NERVOSO METTONO FINE AD UNO SCONTRO A FUOCO CON RAPIDITA' IMPRESSIONANTE ANCHE IN PRESENZA DI EMORRAGIE DI SCARSA ENTITA' !!


Certo, questo meccanismo automatico non può arrestare del tutto l'emorragia e serve comunque un intervento medico immediato (specie nei casi di lesioni a grandi vasi sanguigni), ma pensare che "...l'emorragia sia la chiave di tutto..." è completamente fuori luogo!! Ancora qualsiasi cacciatore può dimostrare il contrario, poichè nessun cacciatore "...sano di mente..." penserebbe mai di "...abbattere una preda per emorragia...", specie se grossa e pericolosa !! La realtà è, invece, che un proiettile che attinge un organismo vivente crea una specifica lesione anatomica, e più la lesione  è grave e più i suoi effetti sarenno rapidi ad esplicarsi