§1 - cenni alla struttura del sistema nervoso
Chi ha dimestichezza con le scemenze partorite dai molti "...
esperti
del tutto o niente..." attualmente attivi in Italia e nel mondo, avrà
spesso sentito parlare di "...
proiettili magici capaci di arrestare
un aggressore bene determinato anche se non collocati in distretti corporei
critici...". Avrà anche sentito dire da queste stesse persone
che "...
il proiettile ideale per difesa personale deve essere in grado
di arrestare un aggressore ben motivato, pur senza ucciderlo..." od
altre fesserie analoghe!! Naturalmente questi "
finti esperti" (N.B.
quasi tutti giornalisti di riviste specializzate o comunque soggetti
privi della necessaria cultura per ben comprendere certi fenomeni fisiopatologici),
invece di affermare a chiare lettere che "...
quello che conta, nella
difesa personale armata, è saper sparare dritto..." (N.B. cosa
essenziale per i membri delle FF.AA. o delle FF.PP.), sostengono
scioccamente e reiteratamente la presunta superiorità di un calibro
rispetto all'altro, innescando e portando avanti polemiche che sono ancora
oggi ben lungi dall'essere sopite!! Quello che in realtà occorrerebbe
spiegare a chi ne è interessato, quando si parla di effetti neurologici
dei colpi d'arma da fuoco, è come il sistema nervoso viene sollecitato
in seguito all'azione fortemente invasiva di un proiettile. Normalmente,
quando un proiettile colpisce i tessuti biologici, esso genera una lesione
anatomica tale da "...
mettere fuori combattimento..." il soggetto
colpito. Ovviamente questo dipende dal tipo di tessuto effettivamente colpito
e dall'energia cinetica effettivamente trasmessa a quello stesso tessuto.
La letteratura medica mondiale è però al corrente del fatto
che esistono migliaia di casi in cui, lesioni anatomiche apparentemente
di scarsa rilevanza non solo hanno messo immediatamente fuori combattimento
chi le aveva subite, ma ne hanno addirittura cagionato la morte in tempi
(spesso) esigui!! Per comprendere le ragioni apparentemente misteriose
di questo fenomeno, che in realtà è molto più frequente
di quanto non si pensi, è necessario analizzare la struttura del
sistema nervoso umano. Il nostro sistema nervoso è composto essenzialmente
da due ampie strutture denominate
Sistema Nervoso Centrale (SNC)
e
Sistema Nervoso Periferico (SNP). Il primo è composto dal
cervello e dal midollo spinale, mentre il secondo è composto da tutti
i fasci nervosi che attraversano il corpo umano. Sotto il profilo strutturale,
il Sistema Nervoso Periferico è a sua volta suddivisibile in
Sistema
Nervoso Somatico (SNS) e
Sistema Nervoso Autonomo (SNA). Il SNS
è composto da tutti i nervi motori (cioè quelli che fanno
muovere i muscoli, e quindi gli arti) e sensori (cioè quelli in grado
di registare fattori esterni come la posizione, la temperatura o il dolore)
che attraversano il corpo umano. Questo significa che una lesione ad un
nervo motorio può causare dolore o paralisi, mentre una lesione
ad un nervo sensorio può causare un dolore, spesso violentissimo
ed insopportabile. Ora, la cosa interessante da sottolineare è che
il SNS ha delle connessioni, a livello neurologico, con il SNA e, più
precisamente, esite una connessione tra la rete neurale del SNS ed i nervi
appartenenti al SNA provenienti dagli organi interni.
Tutti i casi in
cui una lesione d'arma da fuoco apparentemente insignificante ha causato
la morte o l'immediata inabilità a proseguire la propria azione da
parte del soggetto colpito, sono scientificamente spiegabili, secondo i neurologi
più affermati, sulla base di profonde anomalie nel funzionamento
del SNA. Il SNA regola, in maniera automatica ed inconscia, tutta una
serie di funzioni vitali di primaria importanza come la pressione arteriosa,
il battito cardiaco, l'attività dell'apparato digerente e di quello
escretore, nonchè il ritmo respiratorio ed il ciclo del sonno.
Le due componenti strutturali fondamentali del SNA, cioè il Sistema
Nervoso Simpatico ed il Sistema Nervoso Parasimpatico,
agiscono in maniera antagonista sugli organi interni,
nel senso che possono esaltarne o deprimerne il funzionamento. Ad esempio,
l'attività dello stomaco e dell'intestino è esaltata dal sistema
nervoso parasimpatico (e depressa dal sistema nervoso simpatico), mentre
quella del cuore e dei polmoni è esaltata dal sistema nervoso simpatico
(e depressa dal sistema nervoso parsimpatico). Violente stimolazioni a carico
del SNA, quali sono quelle derivanti dalle lesioni d'arma da fuoco, si ripercuotono
sul sistema nervoso simpatico e parasimpatico in maniera devastante e, spesso,
letale. In altre parole, quando si verifica una lesione d'arma da fuoco non
si è MAI solo in presenza di una lesione anatomica (N.B.
più precisamente di una necrosi tissutale
più o meno vasta associata ad un'emorragia più o meno violenta),
ma anche ad una stimolazione del SNA di eccezionale portata.
§2 - il sistema nervoso simpatico in particolare
Qualsiasi persona, anche se non in possesso di una laurea in medicina,
è perfettamente al corrente degli effetti legati alla stimolazione
del sistema nervoso simpatico. In altre parole, tutte le volte che una
persona si sente nervosa, apprensiva o impaurita, sta in realtà
provando su se stessa gli effetti della stimolazione del sistema nervoso
simpatico. Si tratta di quello che volgarmente viene definito "
riflesso
di fuggi o combatti" (
flight or fight reflex) e che è il
risultato di circa 2 milioni di anni di evoluzione della massa cerebrale
del genere umano (e del sistema nervoso ad essa associato). In altre parole,
tutte le volte che il sistema nervoso percepisce una situzione di pericolo,
reale o potenziale, esso si si prepara ad affrontarla (o eventualmente ad
evitarla) in maniera del tutto automatica. Questo avviene tramite una stimolazione
del sistema nervoso simpatico, i cui effetti sono:
- aumento della frequenza cardiaca
- aumento della pressione arteriosa
- aumento del flusso di sangue indirizzato verso i muscoli e le
aree motorie
- aumento del tasso di glucosio immesso nel sangue
- sospensione temporanea di tutte le funzioni legate all'apparato
digestivo ed escretore
Tutti questi profondi mutamenti fisiologici avvengono in maniera
del tutto automatica ed incoscia. Ad ogni modo, se la stimolazione del
sistema nervoso simpatico dovesse essere eccessiva, potrebbero insorgere
gravissimi problemi. Si potrebbe passare dalla costipazione ad un forte
senso di ansia, alla morte per arresto cardiaco senza nemmeno accorgersene
a causa dell'iperattività del sistema nervoso simpatico sul cuore!!
Quello che deve essere ben chiaro in questa analisi è che la rete
neurale del sistema nervoso simpatico innerva profondamente TUTTI gli
organi interni e funge da collegamento tra organi interni e midollo spinale.
Questo ha due scopi ben precisi. In primo luogo, questa rete neurale fornisce
la stimolazione (per quanto attiene al sistema nervoso simpatico) e la
percezione del senso del dolore agli organi interni. In secondo luogo, questa
rete neurale si fonde con i nervi periferici e pemette di recepire stimoli
nervosi provenienti dalle aree più remote del copro umano. Il fenomeno
per cui queste due tipologie di nervi si fondono viene chiamato convergenza
(
convergence) ed avviene, fisicamente parlando, sui due lati della
colonna vertebrale. Per chiarire ulteriormente questi concetti:
- una lesione d'arma da fuoco agli organi interni stimola l'attività
del sistema nervoso simpatico in maniera diretta (N.B. ad esempio, una
lesione anatomica all'intestino potrebbe determinare il fatto che il
sistema nervoso simpatico "...
mandi in tilt..." il cuore )
- una lesione d'arma da fuoco ai nervi periferici stimola ugualmente
il sisema nervoso simpatico tramite il precesso di convergenza (con effetti
potenzialmente pericolosi come quelli legati ad una lesione di tipo diretto)
§3 - il sistema nervoso parasimpatico in particolare
Il sistema nervoso parasimpatico regola l'attività dell'apparato
digestivo e cardiocircolatorio durante i momenti "...
meno attivi e
meno impegnativi..." delle vita quotidiana. Quando il sistema nervoso
parasimpatico viene stimolato, si verificano i seguenti effetti:
- riduzione della frequenza cardiaca
- riduzione della pressione arteriosa
- riduzione del flusso di sangue indirizzato verso i muscoli e
le aree motorie
- riduzione del tasso di glucosio immesso nel sangue
- aumento delle funzioni legate all'apparato digestivo ed
escretore
In altre parole, quando il sistema nervoso parasimpatico è
stimolato, il corpo umano può riposarsi, fare il rifornimento
di energia e riprendere le forze. Analogamente a quanto visto in precedenza,
se la stimolazione del sistema nervoso parasimpatico dovesse essere eccessiva,
potrebbero manifestarsi dei serissimi inconvenienti, nell'ordine rappresentati
da:
- crampi addominali
- diarrea
- vomito
- svenimento
- arresto cardiaco
Il sistema nervoso parasimpatico viene solitamente stimolato in
seguito a lesioni dei nervi cranici e sacrali. Ad esempio, tutti i nervi
cranici (tranne uno) innervano profondamente il cranio, il volto ed il
collo, per cui una lesione d'arma da fuoco apparentemente non grave in
una di queste aree potrebbe determinare una stimolazione del sistema nervoso
parasimpatico intensa al punto tale da causare un arresto cardiaco. Un
nervo molto importante sotto questo punto di vista è il
nervo vago, il quale scende dal collo
ed entra direttamente nella cavità toracica, dove va a collegarsi
con cuore, polmoni ed apparato digerente. Altri nervi molto importanti sono
il
nervo trigemino e quello
facciale, comprese ovviamente tutte le
loro ramificazioni. Non va poi dimenticato che l'apparato genitale è
innervato dal sistema nervoso parasimpatico tramite i nervi sacrali. Questo
significa che una lesione non grave all'apparato genitale provoca comunque
una stimolazione del sistema nervoso parasimpatico per il tramite dei nervi
sacrali, la quale può portare a quegli stessi (intensi) mutamenti
fisiologici già visti in precedenza.
§4 - riflesso (effetto) somatoviscerale
In neurologia è risaputo che la stimolazione del sistema
nervoso periferico determina profondi cambiamenti negli organi interni,
noti genericamente come il termine di riflesso, o effetto, somatoviscerale
(
somatovisceral reflex). Ad esempio è noto da molto tempo
che la stimolazione di un nervo periferico può causare un intenso
decremento dell'afflusso di sangue verso un determinato organo Se questo
dovesse avvenire, ad esempio, a carico del cuore o dei reni, ne deriverebbe
un intenso danno tissutale!! Normalmente questo non avviene in tempi
rapidi, ma è stato dimostrato scientificamente che una sollecitazione
meccanica molto violenta a carico di certi nervi, che emergono chiaramente
in certi distretti corporei, può causare a lungo termine dei danni
irreparabili, i quali si manifestano sottoforma di "...
morte apparentemente inspiegabile...".
Le più recenti scoperte in campo medico hanno addirittura dimostrato
che una stimolazione violenta a carico di un nervo periferico può
determinare un danno diretto e (spesso) immediato ad uno o più organi
interni. Un esempio è rappresentato dal fenomeno noto in letteratura
come
commotio cordis, di cui si
dirà più avanti.
§5 - effetto somma
Il termine effetto somma (
summation), è un termine
neurologico indicante una stimolazione amplificata di un determinato nervo
in seguito alla stimolazione di altri nervi connessi alla medesima sezione
di midollo spinale. In altre parole, quando due o più nervi sono
collegati alla STESSA sezione di midollo spinale, lo stimolo percepito
a livello di midollo spinale è amplificato rispetto al normale.
Per fare un esempio, una lesione plurima di aree o punti noti per aumentare
l'attività del sistema nervoso simpatico, causerà un danno
maggiore rispetto a quello derivante da una lesione singola. Lo stesso
discorso vale per quelle aree in grado di aumentare l'attività del
sistema nervoso parasimpatico.
§6 - effetto di facilitazione (facilitazione neurale)
Con il termine "
effetto di facilitazione" (
facilitation)
si indica quella condizione fisiologica in cui il midollo spinale viene
sensibilizzato ad uno specifico livello. Quando un nervo periferico viene
sollecitato violentemente (come accade per le lesioni d'arma da fuoco),
esso invia freneticamente una gran massa di segnali di dolore verso il midollo
spinale, determinando un'ipersensbilizzazione di quei nervi che sono collegati
nel suo stesso punto d'arrivo. Pur presentando profili di similitudine
con l'effetto somma, la differenza tra l'uno e l'altro è che
mentre
l'effetto somma richiede una stimolazione simultanea di più punti
(aree), la facilitazione produce effetti simili impiegando una sola stimolazione.
Inoltre, quando un segmento di midollo spinale subisce l'effetto di facilitazione,
esso può stimolare nervi in precedenza non stimolati, ma ad esso
collegati fisicamente, ivi compresi i nervi appartenenti al sistema nervoso
simpatico connessi agli organi interni!! E' interessante notare che quando
un segmento del midollo spinale stimola, tramite facilitazione, l'attività
dei nervi del sistema nervoso simpatico connessi ad un organo interno, c'è
un'elevata probabilità che si generi un riflesso somatoviscerale
(V. voce a se). Questo però richiede che venga trasmessa una sensazione
di dolore molto intensa, com'è ad esempio quella legata alle lesioni
d'arma da fuoco. Un'altro aspetto molto importante è costituito
dal fatto che quando una specifica area del midollo spinale "...
è
bombardata..." da questa massa di stimoli dolorosi provenienti dai
nervi periferici, le cellule del midollo spinale "...
aumentano la loro
velocità di funzionamento..." fino a quando una sorta di "...
condizione
di spegnimento continuativo..." non viene raggiunta (N.B.
cui corrisponde
un mutamento profondo delle principali funzioni vitali). Questo spiega
il perchè si sono verificati scontri a fuoco dove il soggetto colpito
"...
ha mollato la spugna senza opporre resistenza...", pur non
avendo subito ferite apparentemente gravi. Alcuni esempi possono chiarire
meglio questo concetto. Il
nervo ulnare e quello radiale hanno
ramificazioni che entrano nella colonna vertebrale a livello della
VII
ed
VIII vertebra cranica, nonchè della
I vertebra
toracica. Una lesione d'arma da fuoco del nervo ulnare e radiale (una
cosa abbastanza comune fra chi subisce ferite d'arma da fuoco non mortali)
stimola il midollo spinale a livello della
VII ed
VIII vertebra
cranica, e renderà ipersenbilizzate le connessioni a livello
della
I vertebra toracica a causa dell'effetto di facilitazione
presente nei due segmenti antecedenti di midollo spinale. Un altro esempio
importante è quello relativo al
nervo frenico, il quale controlla
il diafamma ed entra nella colonna vertebrale a livello tra la
III
e la
V vertebra cervicale. Una lesione nel punto di congiunzione
tra la muscolatura del collo ed il deltoide stimola direttamente il nervo
frenico, generando delle evidenti difficoltà respiratorie. Queste
difficoltà respiratorie possono essere ancora più evidenti
se viene in precedenza stimolato il nervo radiale. Il motivo è che
il nervo radiale e quello frenico entrano nella colonna vertebrale a livello
della
V vertebra toracica, per cui una precedente lesione (o sollecitazione)
del nervo radiale facilita la porzione di midollo spinale presente a livello
della
V vertebra toracica ed amplifica lo spasmo respiratorio connesso
alla (successiva) lesione del nervo frenico.
§7 - effetto di percezione anomala (riferimento aberrato)
Con il termine
percezione anomala, altresì detta
riferimento aberrato, in neurologia si intende un anomalia nel
manifestarsi del fenomeno del dolore riferito. Una sensazione dolorosa
si definisce "
riferita" quando viene percepita in un punto del
corpo DIVERSO da quello della sua sede (origine) reale. Questo fenomeno
si spiega, molto semplicemente, per a livello di midollo spinale sussistono
delle convergenze tra i nervi periferici ed in nervi del sistema nervoso
simpatico proveniente dagli organi interni. Questo fa si che il dolore
proveniente da un organo interno che è stato lesionato venga comunicato,
a livello di midollo spinale, ai nervi periferici. Per essere più
chiari con un esempio, questo è il motivo per cui nella fase prodromica
al manifestarsi dell'infarto del miocardio il dolore viene percepito o
lungo le braccia, o a livello della mandibola, oppure sul dorso (
di
solito al centro della schiena). Quindi, tornando al concetto di percezione
anomala, con questo termine si definisce uno spostamento apparente del dolore
riferito a causa della connessione a livello di midollo spinale tra fasci
nervosi del sistema nervoso parasimpatico e fasci nervosi periferici.
In caso di lesioni d'arma da fuoco questo fenomeno può rivelarsi
molto importante perchè è capace di determinare una facilitazione
di uno specifico tratto del midollo spinale, un riflesso somatoviscerale,
un aumento dell'attività del sistema nervoso parasimpatico. Esso
può anche detemrinare perdita di conoscenza e arresto cardiaco
§8 - fenomeni di alterazione indiretta dell'attività
cardiaca correlati alle lesioni d'arma da fuoco
La moderna neurocardiologia ha chiarito che una violenta stimolazione
(neurale) a carico del sistema nervoso autonomo può determinare
profonde anomalie nel corretto funzionamento del muscolo cardiaco. Questo
può avvenire tramite un'intensa sollecitazione dei nervi del sistema
nervoso simpatico o del sistema nervoso parasimpatico. In relazione al
primo caso, ci sono due modi in cui il
sistema nervoso simpatico
può interagire con il funzionamento del cuore. Il primo è
costituito da un'intesa sensazione di dolore proveniente dai nervi periferici.
Com'è noto un'intesa sensazione di dolore genera il fenomeno noto
come
riflesso somatoviscerale (V. voce a se), il quale determina
un aumento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa. Se questo
aumento dovesse essere eccessivo, possono subentrare una perdita di conoscenza
o addirittura un infarto. Il secondo è una stimolazione dei nervi
che risultano fisicamente connessi con i nervi del sistema nervoso simpatico
afferenti al cuore. In neurocardiologia è risaputo che un'eccessiva
stimolazione a carico dei nervi cardiaci afferenti al sistema nervoso simpatico
è in grado di determinare varie forme di
aritmia, tra le quali
vanno ricordate la tachicardia e la fibrillazione ventricolare. In relazione
al
secondo caso, un eccesso di stimolazione a carico dei nervi del
sistema nervoso parasimpatico collegati al cuore può determinare un
rallentamento della frequenza cardiaca, una perdita di conoscenza od un arresto
cardiaco!! Ad esempio, una lesione del nervo vago può determinare
un aumento dello stimolo percepito a livello di sistema nervoso parasimpatico
con conseguenze devastanti sul funzionamento del cuore. Tanto per fare due
esempi banali, il
ramo sinistro del nervo vago termina in un'area
del cuore denominata
nodo atrio-ventricolare e un'eccessiva attività
del sistema nervoso parasimpatico connessa a questa zona determina un progressivo
reallentamento della frequenza cardiaca con successivo arresto cardiaco!!
Analogamente, il
ramo destro del nervo vago termina in un'area del
cuore denominata
nodo sino-atriale e un'eccessiva attività
del sistema nervoso parasimpatico connessa a questa zona determina un progressivo
rallentamento della frequenza cardiaca con successivo arresto cardiaco!!
Ancora, lesioni apparentemente non gravi ai nervi cranici sono in grado di
generare lo stesso effetto che si manifesta in caso di lesioni del nervo
vago. Per una trattazione più approfondita dei rapporti tra stimolazioni
nervose MOLTO violente (come quelle dovute alle lesioni d'arma da fuoco)
ed alterazione dell'attività cardiaca si rinvia il lettore alla consultazione
di testi di, cardiologia, neurologia e di neurocardiologia di livello
universitario e/o post-universitario.
§9 - perdita di conoscenza tramite traumi indiretti
Uno dei fenomeni più strani connessi alle lesioni d'arma
da fuoco è la
perdita di conoscenza di un individuo derivante
da una lesione (d'arma da fuoco) non apparentemente grave sotto il profilo
anatomico (o collocata in distretti corporei non apparentemente
critici). Per comprendere meglio le ragioni di questo fenomeno è
necessario soffermarsi un poco sul concetto di sincope (o sindrome) vasovagale.
Con il termine
sincope vasovagale, in medicina si intende una perdita
di conoscenza dovuta ad una repentina caduta delle pressione arteriosa.
Viceversa, una
reazione vasovagale è una caduta repentina
nella pressione arteriosa caratterizzata da allucinazioni, nausea e vomito,
ma SENZA la perdita di conoscenza tipica della sincope vasovagale. Durante
la sincope vasovagale, si assiste ad una profonda alterazione del funzionamento
del sistema nervoso autonomo tale per cui si vengono a combinare un
rallentamento della frequenza cardiaca con una dilatazione anomala dei
vasi sanguigni. Combinandosi tra loro, questi due fattori determinano un
abbassamento della pressione cui è irrimediabilmente connessa una
brusca diminuzione del flusso sanguigno al cervello. Se il flusso di sangue
apportato al tessuto cerebrale scende sotto un certo livello, esso non ha
più la necessaria ossigenazione, e subentra così una perdita
di conoscenza apparetemente inspiegabile. Premesso ciò, il modo in
cui il sistema nervoso autonomo determina questo fenomeno è piuttosto
complesso. In condizioni normali, esiste un segnale costante, proveniente
dal sistema nervoso autonomo, che "...
ordina a tutti i vasi sanguigni..."
di risultare tonici al passaggio del sangue. Se, per qualsiasi ragione, dovesse
essere necessario un maggior afflusso di sangue (ad esempio durante un'attività
fisica), il sistema nervoso autonomo "...
ordina ai vasi sanguigni..."
di aumentare oltremodo il proprio livello di tonicità e, contemporaneamente,
"...
ordina al cuore di aumentare..." la propria frequenza di lavoro.
Come abbiamo visto in queste brevi note (V. voce a se), in seguito alle lesioni
d'arma da fuoco (N.B.
così come in seguito a qualsiasi altra sensazione
dolorosa), il dolore può essere trasportato al cervello tramite
le fibre di tipo A e C. Ora, in neurologia è risaputo che il dolore
trasportato con le fibre di tipo C è in grado di interagire con
il centro vasomotore del cervello. Il centro vasomotore del cervello comanda
due aree che agiscono in maniera contrapposta sul livello di pressione
arteriosa. Normalmente, il livello di pressione è contenuto all'interno
di una gamma di valori per così dire ideale, tuttavia, se il traffico
neurale "...
dovesse essere eccessivo..." (N.B.
cioè se
dovessero arrivare troppi stimoli in troppo poco tempo) , il centro
vasomotore potrebbe smettere di funzionare regolarmente. Questo accade,
ad esempio, in caso di lesioni d'arma da fuoco. In una simile evenienza,
il numero eccessivo di stimoli recepito dal centro vasomotore del cervello
INIBISCE il segnale proveniente dal sistema nervoso autonomo che, normalmente,
assicura la corretta tonicità dei vasi sanguigni. Questo determina
un aumento del diametro dei vasi sanguigni ed una correlata diminuzione
della frequenza cardiaca, fattori che com'è noto sono in grado di
determinare una repentina perdita di conscenza. Infine va precisato che un'alterazione
così profonda del sistema nervoso autonomo può essere dovuta
a :
- manifestarsi del fenomeno di percezione anomala
- lesioni al seno carotideo
- lesioni al nervo trigemino
- lesioni al nervo facciale
- lesioni al nervo glossofaringeo
- lesioni al nervo vago
- lesioni al nervo occipitale
§10 - cenni (brevissimi) al funzionamento delle sinapsi
Con il termine
sinapse, si definisce una sorta di microcanale
posto tra due cellule nervose comunicanti tra di loro. Quando un impulso
nervoso giunge alla fine dell'assone (cioè della parte allungata
di una cellula nervosa), esso stimola il rilascio di specifiche sostanze
dette neurotrasmettitori. Queste sostanze si diffondono attraverso questo
microcanale costituito dalla sinapse e sono così in grado di eccitare
od inibire il nervo adiacente. In altre parole, se viene liberato un neurotrasmettitore
eccitante, il nervo adiacente alla sinapse verrà eccitato, mentre
se viene liberato un neurotrasmettiore deprimente, il nervo adiacente
verrà inibito. Tutto questo permette di spiegare, a livello neurologico,
perchè talvolta le lesioni d'arma da fuoco possono avere effetti
che appaiono accelerati o rallentati. Assumendo delle sostanze (psicoattive)
eccitanti, i nervi interessati dalle comunicazioni degli stimoli dolorosi
risulteranno iperstimolati, per cui una persona appairà come "...
capace
di incassare meglio..." i colpi. Viceversa, assumendo delle sostanze
(psicoattive) deprimenti, i nervi interessati dalle comunicazioni
degli stimoli dolorosi risulteranno ipostimolati, per cui una persona
appairà come "...
incapace di incassare..." i colpi. Ovviamente
questo NON deve condurre "...
alle leggende metropolitane di tossicdipendenti
IMMUNI agli effetti dei colpi d'arma da fuoco...", perchè se
le lesioni d'arma da fuoco sono a carico dei distretti corporei particolarmente
critici (
per esempio quelle a carico di midollo spinale o encefalo,
ma anche cuore o polmoni con interessamento di grossi vasi sanguigni)
o se sono causate da certe munizioni (
per esempio quelle di un moderno
fucile d'assalto o quelle dei fucili a canna liscia) non esistono persone
che resistono ai colpi d'arma da fuoco !! E' importante chiarire come avviene
la trasmissione degli stimoli dolorosi, ed in particolare della trasmissione
proveniente dai nervi periferici. Quando un nervo viene lesionato da un
colpo d'arma da fuoco, il cervello lo può percepire come dolore leggero
o intenso. Questa diversa percezione del dolore deriva dal fatto che quando
un nervo periferico viene leso da un colpo d'arma da fuoco, in realtà
vengono lesi fasci di nervi collegati insieme. All'interno di questi fasci
di nervi è possibile distinguere tra le fibre di
tipo A
e quelle di
tipo C. Le fibre di tipo A sono le responsabili delle
trasmissione di rapide e leggere sensazioni di dolore derivanti da aree
ben specifiche. Esse possiedono una bassa soglia di attivazione, nel
senso che sono attiviabili con uno stimolo doloroso MINIMO. Una volta
attivate, esse inviano gli impulsi dolorosi in un'area del cervello denominata
zona neospintalamica, un'area nota per il fatto di essere PRIVA
di connessioni con quelle aree del cervello (come il midollo allungato
o l'ipotalamo) che controllano il sistema nervoso autonomo. In parole più
semplici, questo significa che il dolore generato da un colpo d'ama da
fuoco e trasportato al cervello dalle fibre di tipo A
non può
interferire con il corretto funzionamento del sistema nervoso autonomo
!! Le fibre di tipo C, viceversa, sono le responsabili della trasmissione
delle sensazioni di dolore intense e durature. Si tratta di quel tipo
di dolore che, stando alla letteratura medica mondiale, è associato
a profonde alterazioni del funzionamento del sistema nervoso autonomo. Fenomeni
tipicamente connessi con questo tipo di dolore sono, tra gli altri,
la nausea, l'aumento della sudorazione o il manifestarsi di squilibri a
livello di pressione arteriosa. Questi fenomeni possono essere spiegati
se si tiene conto del fatto che le fibre di tipo C trasmettono il dolore
ad un'area del cervello denominata
zona paleospintalamica, la quale
ha connessioni DIRETTE con l'ipotalamo e con il midollo allungato, cioè
con quelle zone del cervello che influiscono sul funzionamento del sistema
nervoso autonomo. Ovviamente, quando un colpo d'arma da fuoco lesiona un
qualsiasi distretto corporeo, oltre alla lesione anatomica (spesso già
letale di per se), verrà trasmessa al cervello una sensazione di dolore
che risulterà essere più o meno intesa . Premesso che l'intesità
dipende dal quantitativo di fibre di tipo A e C effettivamente lese (o comunque
sollecitate), questo spiega perchè :
- le ferite causate dalle munizioni impiegate dai moderni fucili
d'assalto sono letali anche quando non appaiono essere particolarmente
critiche
- le ferite causate dalle munizioni impiegate dai fucili a canna
liscia (
shotgun) sono letali anche quando non appaiono essere particolarmente
critiche, a prescindere che vengano causate da munizioni a palla singola
(
slug) o a pallettoni (
buckshot)
- le ferite causate dalle munizioni per impiego venatorio utilizzate
dalle armi a canna rigata sono letali anche quando non appaiono essere
particolarmente critiche
In tutti questi casi, oltre ad intese e profonde lesioni di carattere
anatomico (
che richiedono intervento medico immediato) vengono
violentemente stimolate un gran numero di fibre di tipo A e C. Queste
trasmetteranno stimoli dolorosi al cervello e, nel caso delle fibre di
tipo C, il dolore sarà tale da alterare il funzionamento del sistema
nervoso autonomo con conseguenze a volte anche letali. Per una trattazione
più approfondita sul funzionamento delle sinapsi si rinvia il lettore
alla consultazione di un testo di fisiologia o di anatomia di livello
universitario o post-universitario.
ATTENZIONE !!
LA CONNESSIONE TRA TRASMISSIONE DEL DOLORE ATTRAVERSO LE FIBRE
NERVOSE DI "TIPO C" E LE PROFONDE ALTERAZIONI NEL FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA
NERVOSO AUTONOMO CONSENTE DI SPIEGARE SCIENTIFICAMENTE LA VALIDITA' DI
CERTI COMPORTAMENTI TIPICI DELLA DIFESA PERSONALE ARMATA COME IL "DOUBLE
TAP" O IL "BODY-BODY HEAD" !!
§11 - morte (apparentemente) inspiegabile per traumi
indiretti alla parete toracica
La letteratura medica è ricchissima di casi in cui un soggetto
è morto insipegabilmente dopo avere subito un trauma alla parete
toracica. Molti di questi casi fanno riferimento ad episodi avvenuti durante
lo svolgimento di attività sportive quanto mai veriegate. Altri,
viceversa, fanno riferimento a individui che indossavano un giubbotto
antiproiettile e che sono morti dopo avere incassato uno o più
colpi d'arma da fuoco (N.B.
in tutti i casi il giubbotto ha trattenuto
il proiettile impedendogli di penetrare nel corpo umano ma il soggetto
che lo indossava è morto ugualmente !!). In tutti questi casi
l'esame autoptico ha rivelato solo ed unicamente una contusione al torace
e nessun altro danno interno!! La moderna neurocardiologia ha finalmente
dato una spiegazione convincente a questo fenomeno , noto nei manuali istituzionali
come
commotio cordis (N.B.
è il termine latino con cui si
indica un trauma indiretto del cuore causato da un forte urto al torace).
In pratica, il cuore "...
azzera il proprio funzionamento..." dopo
ogni singolo battito, cioè è in grado di regolare il modo con
cui la corrente elettrica scorre al suo interno DOPO avere eseguito una contrazione
completa. Se il torace subisce un urto violento nel momento esatto in cui
il cuore esegue questa sorta di "...
regolazione automatica...", subentra
immediatamente una fibrillazione ventricolare. Viceversa, se l'urto si verifica
durante il periodo di effettiva conduzione elettrica fra le varie aree del
cuore, subentra un arresto cardiaco. Questo è il motivo per cui si
sono verificate morti apparentemente inspiegabili anche in soggetti che indossavano
giubbotti antiproiettile che avevano funzionato perfettamente !! Un aspetto
importante di queste morti apparentemente inspiegabili, è che in
tuti i casi sono stati stimolati in maniera violenta terminazioni nervose
afferenti al
sistema nervoso autonomo parte. Più precisamente,
si tratta di terminazioni nervose poste all'incirca nella parte centrale
del torace, le quali risultano connesse direttamente con il sistema nervoso
autonomo.
§12 - sintesi sull'importanza della funzione svolta dal
talamo
Il talamo è una porzione del diencefalo che si trova SOTTO
ai c.d.
ventricoli laterali e che va a formare la parete laterale
del
III ventricolo cerebrale. Dal punto di vista anatomico è
costituito da due formazioni ovoidali di
sostanza grigia, connesse
tra di loro da una commissura, e contenenti nel suo spessore numerosi
centri nervosi, i quali sono separati da lamine di
sostanza
bianca (c.d
sostanza midollare). Questi centri nervosi
altro non sono che i punti di collegamento tra gli emisferi cerebrali
e i nuclei nervosi inferiori del nevrasse. Il talamo è una struttura
anatomica MOLTO importante perchè insieme al metatalamo costituisce
un importante centro di collegamento del sistema sensitivo che provvede
alla regolazione della sensibilità raccogliendo e selezionando
gli impulsi provenienti dai recettori periferici. In altre parole, il
talamo è una sorta di "
traduttore biologico", capace di
raccogliere e selezionare la vasta pluralità degli stimoli provenienti
dall'esterno e di renderli intelleggibili per il cervello. Questa è
sicuramente una funzione importantissima, ma non è la sola tra
quelle svolte dal talamo. Un'altra funzione molto importante svolta dal
talamo è infatti quella relativa alla
regolazione della motilità.
In altre parole il talamo interviene direttamente nel controllo della
motiilità connessa a stimolazioni dolorose o affettive attraverso
le sue connessioni (
dirette) con la corteccia cerebrale e (
indirette)
con il sistema extrapiramidale. Reso questo concetto in termini molto
più semplici, questo significa che di fronte a stimolazioni esterne
di tipo molto intenso, siano esse dolorose o affettive, il talamo agisce
come un sorta di "...
interruttore biologico..." capace di inibire
più o meno rapidamente la motilità di un individuo, Nel
caso specifico di lesioni d'arma da fuoco, poi, sussisterà una
correlazione diretta (N.B.
o meglio, una sorta di proporzionalità
diretta !!) tra la gravità della medesima e l'inibizione della
motilità del soggetto colpito. In altre parole, più la lesione
è grave e più la motilità viene inibita velocemente,
e cioè :
- dal punto di vista della mera lesione tissutale, più
il.tessuto colpito è delicato e più l'inibizione della
motilità e rapida
- dal punto di vista dei proiettili deformabili, più l'agente
balistico è capace di cedere velocemente energia cinetica al tessuto
(N.B.
più è capace di deformarsi)
e più l'inbizione della motilità e rapida
- dal punto di vista dei proiettili non deformabili in tutto o
in parte, più la velocità di impatto dell'agente balistico
è elevata e più l'inibizione della. motilità e rapida
Per una trattazione più approfondita sulla struttura
e sul funzionamento del talamo, si rinvia il lettore alla consultazione
di un testo di fisiologia o di anatomia di livello universitario o post-universitario.
§13 - cenni alla struttura ed alle funzioni del midollo
allungato
In anatomia, si definisce
midollo allungato quella porzione
del
romboencefalo situata tra l'encefalo (
rectius, il ponte
di Varolio) ed il midollo spinale vero e proprio. Esso ha con il midollo
spinale talune analogie anatomiche e funzionali, motivo per cui è
spesso chiamato anche
bulbo spinale o
miencefalo. Sotto
il profilo morfologico, esteriormente si presenta come un tronco di cono
con la base verso l'alto ed una forma un poco appiattita in senso antero-posteriore.
Presenta sulla faccia anteriore la fessura mediana superiore (N.B.
si
tratta di una continuazione della struttura già presente nel midollo
spinale), che nella parte inferiore è interrotta da piccoli
fasci di fibre nervose che si incrociano sul piano mediano. Sulle facce
laterali e posteriori vi sono altri solchi (lateriali e posteriore)
e cordoni (laterali e posteriore). Altre formazioni visibili all'esterno
sono l'oliva bulbare ed i corpi restiformi. Il midollo allungato è
poi dotato di una cavità (N.B.
si tratta del IV ventricolo),
da cui parte il canale ependimale del midollo spinale che è chiuso
dorsalmente (dalla c.d. tela coroidea o membrana otturatoria) ed ha una sorta
di pavimento nel punto esatto in cui i cordoni posteriori si divaricano (N.B.
la parte esterna del pavimento è detta calamo scrittoio perchè
assomiglia ad un pennino). La struttrura INTERNA del midollo allungato
presenta alcune formazioni di cui alcune proprie ed altre comuni con il midollo
spinale poichè da esso derivanti (o viceversa). I fasci principali,
tra queli discendenti, sono sicuramente quelli piramidali (cioè quali
che si incrociano nella parte ventrale e livello della c.d decussazione).
Altri fasci molto importanti sono quelli spino-cerebellari, spino-talimici,
cerebello-spinali e tettospinali. Sono poi presenti i c.d peduncoli cerebellari
, o corpi restiformi, che sono indirizzati direttamente verso il cervelletto.
All'altezza della c.d.
decussazione delle piramidi ci sono il
nucleo
gracile di Goll ed il
nucleo cuneato di Burdach, dove terminano
i fasci omonimi e partono le fibre del fascio bulbo-talamico (che si incrociano
ed originano il lemnisco mediale) e bulbo cerebellare (che si incrociano nel
tragitto verso il cervelletto). Questi nuclei sono considerati (insieme alle
olive bulbari ed ai nuclei pontini) come
centri associativi dal momento
che sono punti di partenza o di arrivo di fibre nervose afferenti o defernti
rispetto all'encefalo. Un altro centro associativo di primaria importanza
è rappresentato dalla c.d.
sostanza reticolare (altresì
nota come formazione reticolare, sistema reticolare, sistema ad attivazione
reticolare o sistema reticolare attivante) . Essa è formata da
gruppi di cellule reticolari connesse tra vari fasci nervosi responsabili
di funzioni vegetative ESSENZIALI come, ad esempio, la respirazione o la contrazione
cardiaca. Con riferimento all'azione invasiva degli agenti balistici, la
sostanza reticolare è molto importante perchè riceve gli stimoli
provenienti dall'esterno e, a causa della sua interazione con quelle funzioni
vegetative di primaria importanza di cui si è detto in precedenza,
essa è in grado di rispondere a delle stimolazioni così violente,
inabilitando più o meno velocemente una o più delle predette
funzioni. Infine, nella parte più dorsale, il midollo allungato presenta
dei
nuclei di sostanza grigia da cui partono le radici dei nervi
cranici romboencefalici, motori, sensitivi o misti (N.B.
sono cioè
i nervi cranici V, VI, VII, VIII, IX, X, XI e XII).
§14 - cenni sui neurotrasmettitori
Il sistema nervoso è dotato di un gran numero di sostanze
denominate neutrotrasmettitori, la cui funzione è quella di trasmettere
e modulare i segnali provenienti dalla periferia al centro, cioè
da qualsiasi zona del corpo al cervello, e viceversa. Essi sono ragruppabili
in diverse famiglie e sono in grado di svolgere svariate funzioni in
un gran numero di processi fisiologici. Di alcuni neurotrasmettirori si
sa molto, mentre di altri si sa abbastanza poco, anche se molto lentamente
(grazie a svariati studi condotti con metodologie di indagine sempre più
sofisticate) stanno venendo alla luce molte informazioni. Ad esempio,
si è appurato che esistono sostanze endogene denominate
neuropeptidi, che più che neurotrasmettitori
strictu sensu intesi, sono in realtà
dei
neuromodulatori, cioè
sono l'analogo biologico di qualle sostanze che in chimica vengono genericamente
chiamate
catalizzatori (N.B.
un catalizzatore è una sostanza che
può accelerare o rallentare un processo chiumico). Inoltre,
è stato poi scoperto che taluni neuropeptidi possono ANCHE
funzionare da neurotrasmettitori (N.B.
è il caso, ad esempio, di sostanze
come le encefalinne, le endorfine, l'angiotensina, la somatostatina ed
altre ancora). In altre parole, i neuromodulatori sarebbero in
grado di facilitare o contrastare le risposte delle celleule nervose post-sinaptiche
ad altri neurotrasmettitori. I neuromodulatori sono presenti in tutte le
regioni del corpo e sono spesso rilasciate contemporaneamente ad altri
neurotrasmettitori. Alcuni studi hanno messo in evidenza che esistono
spcifici neurotrasmettitori che sono in grado di alterare la percezione
del dolore. Questi neutrotrasmettitori, come le endorfine (N.B.
sono sostanze chimicamente molto simili alla
morfina, che è il principio attivo dell'oppio) si trovano
in talune vie nervose e sono in grado di inibire in tutto o in parte la
trasmissione del dolore. Le encefaline sono altre sostanze che vengono rilasciate
a livello delle sinapsi e che risultano anch'esse coinvolte nella trasmissione
del dolore. I neurotrasmettitori più importanti sono indicati nella
tabella sottostante
Nome
|
Natura chimica
|
Localizzazione
|
Effetto
|
acetilcolina
|
deriva dall'acetil CoA
e dalla colina
|
SNC;
cellule gangliari;
neuroni parasimpatici postgangliari;
cellule simpatiche e parasimpatiche pregangliari;
nervi motori somatici;
|
eccitatorio;
iperpolarizzazione del nodo seno - atriale;
diminuzione della forza di contrazione atriale;
diminuzione della velocità di conduzione atrioventricolare;
contrazione del muscolo liscio;
aumento della secrezione ghiandolare esocrina
|
adrenalina
|
catecolamina
|
muscolatura liscia vasale;
muscolatura liscia genitourinaria;
muscolatura liscia intestinale;
fegato;
cuore;
isole di Langerhans;
piastrine;
terminali assonico - presinaptico;
muscolatura liscia vasale;
cellule iuxtaglomerulari;
muscolatura liscia;
muscolatura scheletrica;
tessuto adiposo;
|
contrazione;
iperpolarizzazione e rilassamento;
glicolisi e gluconeogenesi;
aumento forza di contrazione;
inibizione secrezione insulina;
aggregazione;
autoinibizione;
effetto inotropo, dromotropo e cronotropo positivi;
aumento della secrezione di renina;
rilassamento muscolatura liscia;
glicogenolisi e captazione di K+;
lipolisi;
|
noradrenalina
|
catecolamina
|
neuroni post-gangliari
della branca simpatica del SNA;
SNC;
|
risposta allo stress;
emozioni;
vigilanza;
attenzione;
processi cognitivi
|
dopamina
|
catecolamina
|
SNC (nuclei basali)
|
inibitorio
|
serotonina
|
deriva dall'aminoacido
triptofano
|
SNC
|
regolazione della temperatura;
percezione sensoriale;
sonno;
umore;
|
glutammato
|
aminoacido
|
SNC
|
eccitatorio;
memoria;
|
GABA
|
aminoacido
|
SNC;
midollo spinale
|
inibitorio
|
glicina
|
aminoacido
|
midollo spinale;
SNC
|
inibitorio
|
istamina
|
ammina
|
SNC;
ipotalamo;
nuclei del rafe;
tratto respiratorio;
stomaco
|
broncocostrizione;
sonno - veglia;
secrezione H+;
da definire ;
|
encefaline/endorfine/dinorfine
|
neuropeptidi
|
SNC;
SNA;
|
inibizione della conduzione
del dolore
|
somatostatina
|
peptide
|
SNC
|
neuromodulazione
|
adenosina
|
purina
|
SN
|
neuromodulazione;
cotrasmissione;
da definire;
|
ATP
|
purina
|
SN
|
neuromodulazione;
cotrasmissione;
da definire;
|
sostanza P
|
polipeptide
|
SN
|
attivatore del dolore periferico;
|
Per una trattazione più approfondita sui neurotrasmettitori
si rinvia il lettore alla consultazione di un testo di fisiologia o di
anatomia di livello universitario o post-universitario.
§15 - recettori sensoriali
e meccanisimi di trasmissione del dolore (rinvio)
I recettori sensoriali sono strutture celulari specializzate che sono in
grado di raccogliere gli stimoli provenienti dalla'ambiente esterno e di trasportarli
al cervello. Una volta giunti al cervello, essi verranno "
tradotti"
dal talamo ed "
interpretati" dal cervllo, il quale permetterà
di dare le "
risposte" ai "
problemi" provenienti dal mondo esterno.
Dal punto di vista TIPOLOGICO, i recettori sensoriali possono essere raggruppati
secondo i seguenti criteri :
- localizzazione spaziale
- caratteristiche anatomo-funzionali
- fonte di attivazione
Dal punto di vista della
localizzazione spaziale, i recettori
sensoriali possono essere classificati come :
-
esterocettori = sono
i recettori capaci di captare gli stimoli provenienti dal mondo esterno
-
interocettori = sono
i recettori capaci di captare gli stimoli provenienti dall'interno del
corpo
Dal punto di vista delle
caratteristiche anatomo-funzionali,
i recettori sensoriali possono essere classificati come :
-
terminazioni nervose libere
(o recettori di I tipo) = si tratta di una porzione terminale non
mielinizzata di un neurone sensitivo (c.d.
neurone primario), talvolta rivestito
da tessuti connettivali (c.d.
corpuscoli
di Pacini)
-
cellule specializzate in contatto
sinaptico (o recettori di II tipo) = sono cellule che contengono
una sinapsi con una fibra afferente di tipo sensitivo
Dal punto di vista della
fonte di attivazione, i recettori
sensoriali possono essere classificati come :
-
chemiocettori = sono
recettori in grado di trasmettere al cervello informazioni sulle caratteristiche
chimiche dell'ambiente esterno o sullo stato chimco-fisico all'interno
del corpo
-
meccanocettori = sono
recettori in grado di trasmettere al cervello informazioni sulle variazioni
di energia meccanica su di essi esercitata in via diretta (pressione
diretta sui tessuti) od indiretta (spostamenti di liquidi o di conglomerati
presenti all'interno)
-
termocettori = sono
recettori in grado di trasmettere al cervello informazioni sulle variazioni
di temperatura in senso positivo (calorecettori) o negativo (frigorecettori)
-
nocicettori = sono una
famiglia particolarissima di recettori in grado di trasmettere informazioni
al cervello in caso di lesione tissutale. Sono considerati sia come una
forma specializzata di meccanocettori (N.B.
perchè capaci di riconoscere l'azione
invasiva di elementi esterni verso il corpo umano), sia come chemiocettori
peculiari (N.B.
perchè sono in
grado di riconoscere le sostanze chimiche che si liberano in seguito
alal necrosi tissutale)
Con specifico riferimento ai nocicettori, che sono quelli che
in questa sede maggiormente interessano, va ricordato come in ogni parte
del corpo esistono recettori in grado di rispondere agli stimoli nocivi,
cioè
a quegli stimoli che causano
un danno, reale o potenziale, a livello tissutale. Questi recettori
sono in realtà sensibili ANCHE alle altre forme di energia in grado
di attivare gli altri recettori sensoriali, nel senso che (ad esempio)
una sollecitazione meccanica esterna potrebbe attivare sia i meccanocettori,
sia i nocicettori a seconda della sua specifica entità. In altre
parole a seconda che lo stimolo sia al di SOPRA o al di SOTTO di un certo
livello, risulteranno rispettivamente attivati o i nocicettori (nel primo
caso, cioè con uno stimilo più grave), oppure i meccanocettori
(nel secondo caso, cioè con uno stimolo meno grave). L'esistenza
di questa peculiare categoria di recettori è stata scientificamente
dimostrata nella seconda metà degli anni '60 del XX secolo, e da
allora non è più stata messa in discussione (N.B.
in precedenza, viceversa, si discuteva sulla
reale esistenza di questa categoria di recettori sensoriali). Con
riferimento specifico al genere umano, i nocicettori di cui l'esistenza
è accertata sono i seguenti :
-
nocicettori meccanici di tipo
"A - delta"= sono terminazioni libere di assoni di tipo "
A- delta" e sono dotati di una velocità
di conduzione compresa tra i 15 ed i 30m/s (N.B.
sono noti per il fatto di rispondere unicamente
a stimolazioni di tipo meccanico, spesso ALTAMENTE lesive dei tessuti
!!)
-
nocicettori termici di tipo
"A - delta"= sono nocicettori alquanto peculiari dei quali NON
è attualmente noto se si tratta di una classe a parte di nocicettori,
o se viceversa si tratti di meccanocettori "
A - delta" sensibilizzati
-
nocicettori polimodali di tipo
"C" = sono terminazioni libere di assoni mielinici di tipo C
e sono dotati di una velocità di conduzione inferiore a 1m/s (N.B.
rappresentano la maggior parte delle fibre
afferenti di tipo C presenti nei nervi cutanei e sono in grado di rispondere
a sollecitazioni di tipo meccanico, chimico e termico)
Quando un proiettile entra in contatto con i tessuti, essenzialmente
si determinano due fenomeni :
- necrosi tissutale
- emorragia
La necrosi tissutale a sua volta può essere :
-
immediata (diretta)
= è quella connessa alla cavità permanente
-
mediata (indiretta)
= è quella connessa alla cavità temporanea
L'emorragia determina una condizione di instabilità emodinamica,
con una conseguente decremento della pressione arteriosa, che può
essere più o meno marcato a seconda della gravità della lesione.
Tuttavia, contrariamente a quanto si potrebbe pensare a prima vista, la
condizione di necrosi tissutale è molto più importante rispetto
all'emorragia dal punto di vista dell'azione lesiva degli agenti balistici.
E' vero che una condizione emorragica ACUTA può causare la morte
in tempi abbastanza ristretti (N.B.
si
pensi ad esempio al caso di una lacerazione traumatica dell'arco aortico
causata da un qualsivoglia agente balistico o, più in generale,
ad una lesione d'arma da fuoco al torace), ma non bisogna dimenticare
che dal punto di vista neurologico, la necrosi tissutale da vita alla
formazione di bradichinina (N.B.
si tratta
di una sostanza in grado di esplicare un'azione vasodilatatrice circa
10 volte superiore a quella dell'istamina !!), serotonina e prostaglandine,
tutte sostanze che vanno ad attivare i nocicettori. Questo fenomeno ha
un effetto bivalente, in quanto :
- da un lato, si generano potenziali d'azione che si dirigono
verso il corno del midollo spinale (e da lì al cervello)
- dall'altro lato, si determina la formazione di sostanza P e
di altri peptidi che danno vita alla degranulazione dei mastociti (N.B.
la degranulazione dei mastociti sviluppa istamina,
una sostanza capace di esplicare un'intensa azione vasodilatatrice)
La conseguente liberazione di istamina è la causa di un'ulteriore
attivazione dei nocicettori. In pratica si forma una sorta di circolo
chiuso tra neurotrasmettitori, e nocicettori che si riflette sul cervello.
Inoltre, la sostanza P determina anche fenomeni di vasodilatazione e
di edema. La condizione di edema libera altra bradichinina ed il peptide
correlato al gene della calcitonina (
Calcitonin-Gene-Related-Peptide
o, più semplicemente, CGRP). Riassumendo, in seguito all'impatto
di un proiettile si riscontreranno i seguenti fenomeni :
- una necrosi tissutale che attiva le sostanze responsabili della
trasmissione del dolore a livello periferico (N.B.
questo fenomeno aumenta all'aumentare di fattori
caratterizzanti dell'agente balistico come la velocità di impatto,
l'ipostabilità post-impatto, la capacità di deformazione
e/o di frammentazione)
- una stimolazione molto intensa della zona paleospintalamica
del cervello derivante dalla trasmissione del dolore per mezzo delle
fibre di tipo-C, con conseguente stimolazione del Sistema Nervoso Autonomo
(N.B.
se stimolato violentemente, come
in questo caso, il SNA può reagire con un'azione profondamente
eccitante o deprimente a carico dei distretti corporei da esso raggiunti
!!)
- una emorragia che determina un decremento di pressione arteriosa
- una crescente diminuzione della pressione arteriosa dovuta alla
formazione ed alla diffusione di sostanze come istamina o bradichinina
(N.B.
se è presente anche una emorragia
di vaste proporzioni, il decremento di pressione arteriosa sarà
molto più veloce e intenso !!)
Per una trattazione più approfondita sui meccanisimi di
sensibilità somatica si rinvia il lettore alla consultazione di
un testo di fisiologia o di anatomia di livello universitario o post-universitario.
§16 - cenni alla struttura della c.d. sostanza reticolare
La c.d.
sostanza reticolare (
altresì nota con svariate denominazioni
quali formazione reticolare, sistema reticolare, sistema ad attivazione
reticolare o sistema reticolare attivante) è una formazione
nervosa caratterizzata da una struttura peculiare costituita da neuroni
di vario tipo aggregati in piccoli gruppi nell'ambito di un complesso
reticolare di fibre nervose (N.B.
donde
il nome di sostanza reticolare). Nei vertebrati più antichi
la formazione reticolare è la parte di gran lunga più sviluppata
di tutto il nevrasse, mentre nel genere umano risulta collocata in tutta
la callotta del tronco enefalico, dal quale si estende ai primi neuromeri
del midollo spinale e alla zona subtalamica del diencefalo. Nella zona
caudale del bulbo, la formazione reticolare è situata a livello
della decussazione delle piramidi in due aree laterali e, più precisamente,
essa si viene a collocare dorsalmente rispetto ai nuclei olivari inferiori.
Nel ponte, la formazione reticolare si trova in posizione centrale, vale
a dire ventralmente rispetto al pavimento del
IV ventricolo e dorsalmente rispetto
al piede. Nel mesencefalo, la formazione reticolare si trova nel tegmento
intorno al c.d.
acquedotto mesenecefalico
e dietro la c.d. "
sostanza nera"
(N.B.
nel mesencefalo la formazione reticolare
ha dimensioni ridotte rispetto a quanto si può osservare nella zona
del ponte). La peculiarità essenziale della sostanza reticolare
è che al suo interno si possono chiaramente distinguere dei gruppi
dei neuroni specializzati, che la medicina moderna definisce come veri
e propri nuclei nervosi. Ad esempio, nel bulbo si trovano un
nucleo reticolare laterale, un
nucleo ventrale ed un
nucleo reticolare gigantocelluare, dai
quali partono delle fibre nervose proiettive, sia ascendenti che discendenti.
Il nucleo gigantocellulare è importante perchè controlla
lo stato di tonicità dell'apparato circolatorio e, di conseguenza,
la pressione arteriosa ed il battito cardiaco tramite un opportuno segnale
che viene trasmesso tramite il sistema nervoso simpatico. Se stimolato
violentemente, il nucleo gigantocellulare interrompe il segnale trasmesso
per il tramite del sitema nervoso simpatico e lascia che il segnale provenienete
invece dal sitema nervoso parasimpatico abbia il sopravvento !! Questo
fatto scatena degli intensi mutamenti fisiologici che possono essere
così riassunti :
- ipotensione
- vasolidatazione
- riduzione della frequenza cardiaca
La stimolazione del nucleo gigantocelluare può derivare
fondamentalemente da tre fattori :
- lesioni degli organi interni
- trasmissione del dolore tramite le fibre di tipo-C
- sollecitazioni meccaniche molto violente o lesioni a carico
del seno carotideo e dei nervi vago, trigemino, facciale, glossofaringeo,
ottico ed occipitale
Sempre nel bulbo si trova il
nucleo reticolare parvicelluare
, che svolge funzioni prevalentemente di tipo associativo (N.B.
il nucleo parvicellulare è importante
perchè, tra l'altro, agisce in congiunzione con il nucleo gigantocellulare
e non solo sul centro vasomotore del cervello, ma anche come una sorta
di "...scambiatore di segnali..." capace di regolare i segnali nervosi
provenienti dal sitema nervoso simpatico e da quello parasimpatico).
Nel ponte si possono individuare il
nucleo reticolare del tegmento pontino
(c.d.
nucleo reticolotegmentale),
che ha azione attivante sulla corteccia encefalica, ed il
nucleo centrale superiore, che è
localizzato nella regione del rafe. Nel mesencefalo si trovano il
nucleo peduncolopontino del tegmento
ed i nuclei
cuneiforme e
subcuneiforme. Ci sono poi due nuclei
che danno origine a fibre del fascicolo longitudinale mediale, come
ad esempio il
nucleo della commissura
posteriore (N.B.
è in
prossimità del diencefalo), il n
ucleo interstiziale di Cajal, il
nucleo dorsale del tegmento ed
il
nucleo di Darkschewitsch.
Sempre nel mesencefalo si trova la zona periacqueduttale, che
interviene in numerose attività nervose e che svolge una funzione
importantissima nella trasmissione nella modualzione delle sensazioni
dolorifiche. Infine, anche nel talamo ci sono i c.d.
nuclei reticolari, che altro non sono
se non delle proiezioni della formazione reticolare all'interno del talamo.
§17 - osservazioni conclusive sul dolore
A complemento di quanto affermato in precedenza, si ritiene utile
fare alcune precisazioni conclusive sul dolore. In fisiologia, così
come in neurologia ed in neurocardiologia, si ritiene che il dolore possa
essere visto come una somma di tre componenti diversificate. Esse sono
:
-
discriminativo = consente di individuare la localizzazione,
l'intensità, la natura e la durata dello stimolo nocivo
-
emozionale ( o affettivo) = consente di rendersi conto della
sgradevolezza della sensazione nociva
-
riflessa = consente di mediare gli adattamenti somatici (cioè
il riflesso flessorio di allontanamento, cardiovascolare, respiratorio e
ormonale) rispetto all'applicazione della sensazione nociva
L'esperienza fisiologica comunemente denominata "
dolore", si verifica
quando vengono attivati le tre seguenti vie di comunicazione nervose, (c.d.
canali) :
-
primo canale (prima via) = è costituito dalla componente
laterale del fascio spinotlamico; origina essenzialmente da nauroni nocicettivi
specifici, dotati di campi ricettivi di piccole dimensioni, localizzati nella
lamina I e termina nelle porzioni laterali del talamo, zona dalla
quale vengono proiettati verso le aree S-I ed S-II della corteccia cerebrale;
per la tipologia di informazioni trasmesse e per il territorio in cui queste
afferenze sono riversate, si ritiene che questo canale svolga essenzialmente
il ruolo di trasmettitore della
componente discriminativa del dolore
-
secondo canale (seconda via) = è costituito dalla componente
mediale del fascio spinotalamico; origina prevalentemente da neuroni
delle lamine profonde del corno dorsale (N.B.
si tratta di neuroni ad ampio
spettro dinamico, che sono in grado di trasmettere informazioni MENO dettagliate
sul dolore rispetto ai neuroni tipici del primo canale) e termina nelle
porzioni mediali del talamo, zona dalla quale vengono trasmesse alla corteccia
cingolata anteriore ed orbito-facciale; per la tipologia di informazioni
trasmesse e per il territorio in cui queste afferenze sono riversate, si
ritiene che questo canale svolga essenzialmente il ruolo di trasmettitore
della
componente emotiva del dolore
-
terzo canale (terza via) = è costituito dal fascio spinoreticolare,
dal fascio spinoipotalamico e da parte del fascio spino-mesencefalico (N.B.
su quest'ultimo vi sono, in realtà, alcune discussioni !!); origina
da neuroni delle lamine profonde del midollo spinale (N.B.
si tratta di
neuroni ad ampio spettro dinamico) e termina nella formazione reticolare
del tronco encefalico e nell'ipotalamo; queste aree sono note per la loro
capacità di controllare (N.B.
la regolazione può essere diretta
o, come avviene in certi casi, mediata attraverso estese e sofisticate connessioni
polisinaptiche) i centri nervosi che regolano i grandi sistemi vitali,
ed in particolare il sistema cardiovascolare e respiratorio; per la tipologia
di informazioni trasmesse e per il territorio in cui queste afferenze sono
riversate, si ritiene che questo canale svolga essenzialmente il ruolo di
trasmettitore della
componente riflessa del dolore
Con riferimento specifico alle lesioni d'arma da fuoco, tutto questo dovrebbe
fare comprendere che, diversamente da quanto affermato più volte da
soggetti privi della necessaria preparazione, "
non si muore per il dolore
inferto da una ferita" !! La lesione d'arma da fuoco è un fenomeno
teoricamente molto semplice, ma che in realtà determina una rezione
alquanto sofisticata da parte del corpo umano. Con la formazione del
canale
vulnerante (associata al fenomento cavitario permanente) e della zona
di necrosi (primaria e secondaria a seconda dell'entità concreta del
fenomeno cavitario temporaneo) compaiono congiuntamente :
- un fenomeno di necrosi tissutale più o meno esteso
- un fenomeno di instabilità emodinamica (emorragia) più o
meno esteso
- una risposta neurologica estremamente complessa
A livello teorico, tutti questi fenomeni sono in grado di uccidere più
o meno rapidamente. Non si deve però dimenticare che la reazione neurologica
ad una lesione d'arma da fuoco è senza dubbio l'elemento in grado
di determinare la morte del soggetto colpito con la maggiore velocità.
§18 - bibliografia
A complemento di quanto sopra esposto, si rinvia il lettore più
curioso alla consultazione delle seguenti fonti bibliografiche:
Per finire, vi consigliamo caldamente di EVITARE fesserie
giornalistiche sul "...potere d'arresto..." o sul "...calibro
migliore del mondo..." per difesa personale o per le FF.PP. Buona
lettura !!