SPARI, POLVERE DA SPARO E SOGGETTI
AFFETTI DA INGUARIBILE CRETINISMO
§1
- Premessa
Nei casi di omicidio commesso con armi da fuoco, risulta spesso fondamentale
il rilevamento e l'analisi dei c.d. residui
di sparo (gunshot residues)
allo scopo di verificare l'esistenza di una correlazione tra una specifica
arma da fuoco ed uno specifico soggetto che gli organi preposti ritengano
abbia utilizzato. Più in generale, nel contesto dell'attività
di Polizia Giudiziaria esistono molteplici casi in cui è necessario
stabilire se esiste una correlazione tra un determinato soggetto ed una specifica
arma che, si suppone, quello stesso soggetto possa avere manipolato.
§2 - Identificazione dell'oggetto dell'
indagine
L'elemento fondamentale da ricercare per stabilire se un determinato individuo
ha utilizzato un'arma da fuoco, è rappesentato dai residui di combustione
della carica di lancio e dell'innesco. Nel contesto di questa indagine, particolare
rilevanza è rivestita dai residui
di combustione della carica di lancio, in massima parte combusti
ed in minima parte incombusti, che si vanno a depositare sul corpo e
sui vestiti di chi ha utilizzato un'arma. Altresì importanti sono
i c.d. metalli pesanti che si liberano
nell'ambiente circostante in seguito alla combustione dell'innesco e che
si depositano, analogamente a prima, sul corpo e sui vestiti di chi ha effettivamente
impiegato l'arma. Attualmente gli inneschi delle moderne munizioni per arma
portatile contengono i seguenti elementi :
- un esplosivo, detto anche "innescatore"
o "iniziatore", solitamente rappresentato
da stifnato di Piombo (N.B. ha sostituito il fulminato di mercurio utilizzato
in precedenza in quanto non esplica fenomeni corrosivi a carico dell'anima
della canna che sono invece tipici di un composto fortemente ingroscopico
com'è il fulminato di mercurio)
- un sensibilizzante, solitamente rappresentato dal tetracene
- un ossidante, solitamente rappresentato da un sale di Bario come il nitrato di Bario
- un combustibile, solitamente rappresentato da un sale di Antimonio
come il ben noto solfuro di Antimonio
In seguito all'accensione dell'innesco ed alla combustione della carica di
lancio, i composti presenti nell'innesco si liberano nell'atmosfera e si
depositano, in particolare :
- sul volto
- sul dorso delle mani (o della singola mano, a seconda di che tipo di arma
è e di come viene utilizzata) e sulla prima plica interdigitale
- sui vestiti
Sottoponendo a specifico esame il soggetto che si presume abbia maneggiato
un'arma, è possibile repertare accuratamente (rectius, raccogliere)
le sostanze presenti a livello microchimico sulle sue mani e sui suoi vestiti
e, tramite spcifici esami di laboratorio, stabilire SE si tratta EFFETTIVAMENTE
di residui di combustione o se si tratta di qualcos'altro.
§3 - Descrizione sintetica delle diverse
metodologie di indagine
Allo stato attuale sono note numerose metodologie di indagine per consentire
il rilevamento dei residui di polvere da sparo derivanti dall'impiego di
una qualsiasi arma da fuoco. Essi sono :
- reattivo di Griess
- ricerca cromogenica dei metalli pesanti
- indagine spettrofotometrica
- ricerca per attivazione neutronica
- ricerca tramite microscopio elettronico a scansione con microsonda a Raggi-X
segue - reattivo di Griess
Si tratta del metodo convenzionalmente noto come "guanto di paraffina" (N.B. altre fonti lo indicano come guanto di paraffina
con difenilammina, guanto di paraffina con antazolina, antazolina, o più
semplicemente come guanto di paraffina). Esso consiste nel prendere
un calco della mano (rectius, della mani) del soggetto che si presume abbia
manipolato un'arma tramite la paraffina, una varità di cera nota per
il suo bassissimo punto di fusione. Ua volta ottenuto il calco, al suo interno
viene spruzzata della difenilammina sciolta in acido solforico concentrato,
la quale si colora di blu scuro in presenza di nitrati, residui combusti
o incombusti di polvere da sparo (rectius, della carica di lancio). Questo
metodo è stato progressivamente abbandonato a causa della sua capacità
intrinseca di generare dei risultati errati. In letteratura è risaputo
che, ad esempio, se un soggetto si è bagnato le mani con dell'urina
il test del guanto di paraffina darà un esito positivo anche se quello
stesso individuo NON ha mai toccato alcuna arma !! Questo fenomeno, detto
convenzionalmente "fenomeno del falso positivo",
si verifica anche se un soggetto ha fumato di recente, oppure se ha manipolato
dei fertilizzanti azotati del tipo impiegato in agricoltura. In estrema sintesi,
si tratta di una metodologia di indagine che DEVE essere assolutamente SCARTATA
nel contesto di una SERIA analisi di Polizia Giudiziaria a sfondo scientifico
!!
segue - ricerca cromogenica dei metalli
pesanti
Si tratta di un evoluzione tecnologica del metodo precedente (N.B. per questo motivo è detto anche guanto
di paraffina con ricerca cromogenica), basata sul fatto che la quasi
totalità degli inneschi delle munizioni moderne contiene metalli pesanti
come Antimonio, Bario e Piombo. Questi metalli si mescolano ai gas di combustione
e, successivamente alla partenza del colpo, si depositano (seppur parzialmente)
sulle mani, sul volto e sui vestiti di chi ha usato un'arma. La presenza
di di questi metalli viene evidenziata in laboratorio facendo reagire il
guanto di paraffina (N.B. che è essenziale
anche in questo metodo di indagine !!) con il rodizionato di Sodio (N.B. si determina una colorazione viola-scarlatta
per il PIOMBO e rosso-bruna per il BARIO) o con la c.d. Rodamina B (N.B. si determina una colorazione rossa per l'ANTIMONIO).
Pur essendo un'evoluzione tecnologica del metodo precedente, questo metodo
ha il DIFETTO di individuare i metalli liberati in seguito alla combustione
dell'innesco solo in maniera ASPECIFICA !! In altri termini, è possibile
individuare la concentrazione di questi metalli ma NON è in grado
di stabilire se sono REALMENTE residui di sparo o se sono dovuti ad altri
fattori, come quelli ambientali (N.B. in
luoghi con elevata intensità di inquinamento atmosferico è possibile
che questo metodo dia dei risultati errati !!) od occupazionali (N.B.
chi lavora in ambienti dove è elevata
la concentrazione di questi risulta essere positivo se sottposto al test
del guanto di paraffina anche se non ha mai utilizzato alcuna arma
!!).
segue - indagine spettrofotometrica
Si tratta di un evoluzione tecnologica del metodo precedente (N.B. questo metodo è detto lavaggio con ricerca
spettrofotometrica oppure ricerca spettrofotometrica con assorbimento atomico),
basata sul fatto che la quasi totalità degli inneschi delle munizioni
moderne contiene metalli pesanti come Antimonio, Bario e Piombo. Questi metalli
si mescolano ai gas di combustione e, successivamente alla partenza del colpo,
si depositano (seppur parzialmente) sulle mani, sul volto e sui vestiti di
chi ha usato un'arma. La presenza di questi metalli viene evidenziata in
laboratorio raccogliendo i potenziali reperti con una soluzione di lavaggio al 5% di
acido nitrico e sottoponendo poi il tutto ad analisi spettrofotometrica.
Si tratta di un accurato metodo di analisi microchimica che consente di individuare
l'eventuale presenza di metalli pesanti quali quelli che tipicamente sono conteuti
negli inneschi delle moderne munizioni. Pur costituendo un'importante evoluzione
tecnologica, anche questo metodo ha il DIFETTO di individuare i metalli liberati
in seguito alla combustione dell'innesco solo in maniera ASPECIFICA !! In
altri termini, è possibile individuare la concentrazione di questi
metalli ma NON è in grado di stabilire se sono REALMENTE residui di
sparo o se sono dovuti ad altri fattori, come quelli ambientali (N.B. in luoghi con elevata intensità di inquinamento
atmosferico è possibile che questo metodo dia dei risultati errati
!!) od occupazionali (N.B. chi lavora
in ambienti dove è elevata la concentrazione di questi risulta essere
positivo se sottoposto a questo test anche se non ha mai utilizzato alcuna
arma !!).
segue - ricerca per attivazione neutronica
Si tratta di un evoluzione tecnologica relativamente recente (N.B. detta anche guanto di paraffina con ricerca per
attivazione neutronica), basata sul fatto che la quasi totalità
degli inneschi delle munizioni moderne contiene metalli pesanti come Antimonio,
Bario e Piombo. Come si è già detto in precedenza, questi metalli
si mescolano ai gas di combustione e, successivamente alla partenza del colpo,
si depositano (seppur parzialmente) sulle mani, sul volto e sui vestiti di
chi ha usato un'arma. La presenza di questi metalli viene evidenziata in
laboratorio o partendo dal classico guanto di paraffina (V. voce a se), oppure
raccogliendo dei campioni con una
soluzione di lavaggio al 5% di acido nitrico (V. voce a se). Si tratta di
un accurato metodo di analisi microchimica che consente di individuare l'eventuale
presenza di metalli pesanti. Pur costituendo un'importante evoluzione
tecnologica, anche questo metodo ha il DIFETTO di individuare i metalli liberati
in seguito alla combustione dell'innesco solo in maniera ASPECIFICA, poichè
non si è in grado di stabilire la REALE natura dei residui che sono
stati recuperati !! In altri termini, è possibile individuare la concentrazione
di questi metalli ma NON è in grado di stabilire se sono REALMENTE
residui di sparo o se sono dovuti ad altri fattori, come quelli ambientali
(N.B. in luoghi con elevata intensità
di inquinamento atmosferico è possibile che questo metodo dia dei risultati
errati !!) od occupazionali (N.B. chi lavora in ambienti dove è elevata
la concentrazione di questi risulta essere positivo se sottposto a questo
test anche se non ha mai utilizzato alcuna arma !!). Così com'è
accaduto per il metodo precedente, anche per l'analisi ad attivazione neutronica
si è cercato di risolvere il problema della specificità dei
risultati fissando in maniera aprioristica ed irrazionale dei "valori soglia", al di sopra dei quali
i residui trovati "...erano tassativamente
da considerare come provenienti da armi da fuoco..." !! Ovviamente,
non ha alcun senso scientifico fissare dei valori soglia in maniera aprioristica,
per cui questo metodo DEVE essere scartato in favore dell'impiego del più
moderno ed efficiente microscopio elettronico a scansione (Scanning Electron Microscope).
segue - ricerca tramite microscopio elettronico a scansione con microsonda
a Raggi-X
Si tratta di un evoluzione tecnologica relativamente recente, anche'essa basata sul fatto che la quasi
totalità degli inneschi delle munizioni moderne contiene metalli pesanti
come Antimonio, Bario e Piombo. L'impiego di questo strumento sofisticato
permette di evidenziare che la gran parte dei metalli pesanti contenuti negli
inneschi, subito DOPO lo sparo vengono INGLOBATI in particelle di forma
SFEROIDALE del diametro normalmente compreso tra 0,2 e 50 micrometri (N.B. 1 micrometro = 1 / 1.000.000 m !!). Trascinate
violentemente via dai gas di combustione, queste particelle si depositano
in parte sull'arma, ma in parte anche sulle mani e sul volto e sugli indumenti
di chi ha effettivamente utilizzato l'arma. Se CORRETTAMENTE e TEMPESTIVAMENTE
raccolte, queste particelle possono essere ricercate con microscopio
a scansione ed analizzate con la sonda a raggi-X. In altre parole, se effettuato
CORRETTAMENTE, questo metodo permette non solo di effettuare una precisa
analisi microchimica, ma consente anche un riconoscimento SPECIFICO basato
sull'analisi della FORMA delle singole particelle e degli ELEMENTI (chimici)
in esse contenuti. Diversamente dagli altri metodi indicati in precedenza
(V. voce a se), si ha la possibilità di stabilire con un grado
di certezza MOLTO elevato, se si è in presenza di VERI residui di
sparo oppure se si ha a che fare con qualcos'altro. Per le ragioni testè
esposte, questo metodo di indagine deve essere preferito agli altri indicati
in precedenza.
4 - perizie e cretinismo congenito
Per un caso alquanto misterioso, capita spesso che chi viene chiamato ad
anlizzare i residui di sparo faccia delle figure alquanto meschine. E' difficile
stabilire la ragione di questo fenomeno, ma chi frequenta le aule di giustizia
italiane si imbatte con soprendente frequenza in perizie fatte da individui
che :
- trovano i residui di sparo quando in realtà non ne esistono minimaente
- confondono i residui di sparo con tracce di inquinamento atmosferico, o
viceversa
- ritrovano tracce di antimonio, bario e piombo in realtà inesistenti
E così via !! L'elenco delle castronerie in realtà sarebbe
ancora MOLTO lungo. Quello che NON si riesce a capire è perchè
certi personaggi continuino ad essere chiamati ad eseguire un'attività
peritale così delicata. L'esito di una perizia può influenzare
in maniera decisiva un processo (N.B. e
spesso lo influenza !!), per cui non si capisce per quali motivi gli
organi giurisdizionali continuino a fidarsi di personaggi alquanto discutibili.
Se un perito è noto per produrre costantemente fesserie (N.B. e ve ne sono molti, per non dire troppi, che
le fesserie le producono "a getto continuo" da oltre 20 anni !!),
perchè mai ostinarsi a chiamarlo a svolgere un'attività che
sicuramente effettuerà MALE ? Un
esempio pratico potrà forse chiarire meglio questa gravissima situazione.
E' risaputo che la quasi totalità della cartucce a percussione centrale
(center-fire cartridges) contengono
antimonio, bario e piombo nei loro inneschi, le cui tracce possono poi essere
repertate da persone competenti (N.B. cioè
che sanno cosa cercare e come usare gli strumenti destinati all'analisi dei
residui di sparo !!) attraverso la raccolta dei residui di sparo.
Viceversa, è noto che la quasi totalità delle cartucce a percussione
anulare (rim-fire cartridges) possiede
un innesco che NON contiene antimonio (N.B. eccezioni significative sotto questo aspetto
sono rappresentate, ad esempio, dalle cartucce prodotte da GFL, FCC e pochissimi
altri fabbricanti !!). Detto questo, sarebbe interessante capire perchè
nelle aule di giustizia italiane accade con una impressionante frequenza
che vengono svolte perizie relative a cartucce calibro .22 LR in cui "...gli esperti di turno..." trovano regolarmente
tracce di antimonio quando in realtà non se ne dovrebbero trovare.
Perchè esistono perizie in cui "...l'esperto balistico di turno..." ha trovato
tracce di antimonio, ad esempio su una cartuccia calibro .22 LR di produzione
(supponiamo) Winchester ? Perchè cretini simili sono liberi di frequentare
le aule di giustizia e di produrre castronerie a raffica senza che nessuno
si decida mai ad estrometterli ? Forse il problema sta nel fatto che è
troppo facile fare il perito balistico, soprattutto per i soggetti più
incapaci, che sono poi quelli che vanno per la maggiore (N.B. putroppo
MANCA, nel Codice di Procedura Penale, una norma che imponga, agli organi
espressivi della potestà statuale, il ricorso ad individui di provata
competenza, così come MANCA una norma che imponga la ripetizione delle
perizie quando risulta PALESE il fatto che la precedernte perizia è
stata compiuta da un indivduo del tutto incompetente !!). Insomma, a
conti fatti si può dire che è DIFFICILE trovare una perizia
fatta a regola d'arte, specie quando si tratta di perizie relative all'analisi
dei residui di sparo !!
5 - bibliografia utile
Ai fini dell'analisi dei residui di sparo nel contesto dell'indagine di Polizia
Scientifica è ESSENZIALE la conoscenza e la consultazione dei seguenti
testi :
- Frost, Ammunition making, Washington, 1990
- Nesbitt, Detection of gunshot residue by use of the scanning electron
microscope, JFSCA , 1976, vol. 21
- Newton, Rapid determination of antimony, barium and lead in gunshot
residue via automated atomic absorption spectrophotometry, JFSCA, 1981,
vol. 26
- Wolten, Final report on particle analysis for gunshot residue detection,
1977, El Segundo (CA)
6 - altre fonti utili
Ai fini dell'analisi dei residui di sparo nel contesto dell'indagine di
Polizia Scientifica può spesso rivelarsi ESSENZIALE la consultazione
di alcune banche dati delle FF.PP. di altri Paesi, fra le quali si segnalano
:
- quella del Gabinetto Federale della Polizia Scientifica tedesca
- quella della Polizia Scientifica inglese (Metropolitan Police Forensic Science Laboratory)
- quella della Polizia scientifica francese
- quella Polizia israeliana (Israeli Police
Gunshot Residue File)