SPARARE DRITTO, SPARARE PER SOPRAVVIVERE !!


§1 - generalità


Uno degli elementi più sconcertanti che emergono nell'analisi degli scontri a fuoco che vedono coinvolti gli operatori delle FF.PP. è il numero decisamente TROPPO elevato di colpi che vanno FUORI bersaglio !! A livello di Unione Europea (N.B. ma anche in ambito extraeuropeo !!), si calcola che i colpi sparati dagli operatori delle FF.PP. in un REALE scontro a fuoco vadano a vuoto tra il 60% ed il 90% dei casi !! Del resto non ci vuole un laurea per capirlo, ma basta semplicemente accendere la TV o leggere un qualsiasi giornale per capire che quando gli operatori delle FF.PP. sono costretti a ricorrere alla armi d'ordinanza, spesso i malviventi la fanno franca e che, con una certa frequenza, "... i buoni crepano sempre ed i cattivi sono spesso inafferrabili...". Questo cosa significa? In primo luogo che gli esponenti delle FF.PP. italiane non sono assolutamente in grado di usare correttamente le loro VALIDISSIME armi d'ordinanza (N.B. e ci teniamo a sottolinearlo, validissime, perchè c'è sempre il cretino di turno che sostiene che le armi delle nostre FF.PP. "...non vanno bene..." non si capisce per quale motivo !!) nel momento in cui è necessario usare la forza per reprimere un crimine violento. In secondo luogo, ma non è più una novità che gli operatori delle nostre FF.PP. sono costantemente NON addestrati o, peggio ancora, sottoposti ad un addestramento illogico, stupido e profondamente irrealistico!! Quello che si vuole dire è che i membri delle FF.PP. italiane dovrebbero essere COSTANTEMENTE sottoposti ad un addestramento il più realistico possibile, o che dovrebbe esistere un periodo di addestramento di base cui seguono dei periodi di richiamo per TUTTA la durata del servizio. Che piaccia o no, la conseguenza di questa affermazione è che le  FF.PP. italiane sono sottoposte ad un addestramento FORTEMENTE irrealistico, che  è fonte di un elevato numero di morti inutili !! In secondo luogo, dovrebbe poi esistere per tutte le FF.PP. italiane una specifica previsione normativa per cui :


- TUTTI i membri in servizio DEVONO obbligatoriamente frequentare per un certo numero minimo di ore mensili il poligono più vicino, pena sanzioni disciplinari in caso di inottemperanza a detta previsione normativa
- TUTTI i membri in servizio DEVONO essere sottoposti ad un addestramento che sia il più REALISTICO possibile


In altre parole, la quasi totalità dei membri delle FF.PP. italiane che muoiono ogni anno "...nell'adempimento del dovere..." (cioè una percentuale che rasenta il 99% dei casi  !!) SAREBBE SOPRAVVISSUTA se :


- avesse avuto ben chiari i rischi connessi alla propria professione
- avesse pianificato in precedenza "cosa fare" qualora le cose andassero male
- avesse compreso le dinamiche degli scontri a fuoco ed applicato le tattiche necessarie per sopravvivere
- avesse avuto il necessario addestramento al tiro



§2 - avere chiari i rischi connessi alla propria professione




E' altamente sconfortante sapere che la quasi totalità degli esponenti delle FF.PP. non ha assolutamente chiari i rischi connessi alla propria professione !! Parlando con i membri delle FF.PP. in servizio permanente effettivo, emerge il fatto che essi svolgono le loro mansioni SENZA la specifica coscienza di COSA stanno facendo, ma al contrario, che essi agiscono semplicemente per abitudine. Nessuno deve sentirsi offeso da questa affermazione, che rispecchia la pura e semplice verità, tant'è vero che quando un operatore di polizia muore in servizio, i colleghi dicono sempre di essere "...vittime dell abitudine..." o "...vittime dello scarso / inadatto addestramento..." oppure "...non preparati ad affrontare i criminali moderni...". Questa lamentela e più che giusta !! Peccato che, almeno finora, nessuno (cioè gli elementi di vertice delle FF.PP.) abbia MAI fatto NULLA di concreto per eliminare questa situazione lacunosa. Un vero addestramento per le FF.PP. dovrebbe essere articolato su TRE  elementi fondamentali, vale a dire :


- condizionamento psico-fisico
- conoscenza delle tattiche di sopravvivenza
- addestramento al tiro


Chiunque abbia svolto, o svolge attualmente la professione di operatore di polizia, sa perfettamente che nessuno di questi tre elementi viene preso SERIAMENTE in considerazione o che, nella migliore delle ipotesi, che vengono portati avanti programmi addestrativi del tutto irrealistici. Si badi bene che questo discorso riguarda TUTTE le FF.PP., e non solo alcune !! Del resto, basta guardarsi un po' attorno per verificare che :


- del condizionamento psicofisico non c'è nemmemo l'ombra = chi svolge la professione di operatore di polizia dovrebbe provare a farsi alcune semplici domande del tipo, sono in sovrappeso ? Qual'è il mio stato di condizionamento cardiovascolare? Ho un'alimentazione adeguata ? Ho mai pensato ai rischi della mia professione ? Ho mai riflettuto sul fatto che mi potrebbe capitare di sparare per uccidere ?
- della conoscenza delle tattiche di sopravvivenza nessuno (o quasi) sa nulla = perchè troppi operatori di polizia muoiono nella maniera più stupida possibile ? perchè "...quando piovono i proiettili..." gli operatori di polizia sembra che facciano la gara "...a chi ne acchiappa di più..."? Chi svolge la professione di operatore di polizia dovrebbe provare a farsi alcune semplici domande del tipo, perchè il mio collega sarebbe ancora vivio se solo avesse saputo usare la giusta copertura, ma non lo ha fatto  ? Perchè nessuno mi ha mai spiegato la differenza tra copertura ed occultamento ? Perchè quando "...piovevano proiettili..." il mio collega si è esposto stupidamente invece di cercare una copertura ?
- troppe persone fanno confusione tra addestramento al tiro per le FF.PP. e tiro accademico = non ha assolutamente alcun senso che un operatore di polizia si addestri a sparare a 25m su un pezzo di carta (statico) per "fare la mouche" se poi non riesce a colpire un bersaglio umano in movimento a 2m di distanza !! In primo luogo, tutti i concetti connessi con il tiro accademico DEVONO essere radicalmente banditi dall'addestramento al tiro per le FF.PP. !! In secondo luogo, serve un "robusto" addestramento di base di 6 - 12mesi,  relativo a tutte le armi in dotazione cui devono seguire, per tutta la durata del servizio, vari periodi di richiamo obbligatorio. Ciò detto, chi svolge la professione di operatore di polizia dovrebbe provare a farsi alcune semplici domande, del tipo quanto impiego ad estrarre l'arma ed a colpire un bersaglio ? Con quale grado di precisione riuscirei a colpire un bersaglio mobile posto a, diciamo,  4 - 5m da me ? Quante tecniche di tiro conosco ? Possiedo la corretta conoscenza delle tecniche di tiro mirato e non mirato, o possiedo solo poche frammentarie informazioni (che non so mettere in pratica) ?


Concludendo il discorso sui RISCHI connessi alla professione di operatore di polizia, non bisogna mai dimenticare che :


- la professione di operatore di polizia è un mestiere MALEDETTAMENTE PERICOLOSO che richiede un'attenzione COSTANTE a tutto ciò che vi circonda
- dal momento che un criminale può uccidervi per tutta una serie di motivazioni del tutto sconosciute (ed incompresibili) ai comuni cittadini, il fatto di indossare un'uniforme NON vi mette assolutamente al riparo dai proiettili ma, anzi, vi costringe a trascorrere gran parte della vostra vita "...con un bersaglio dipinto in fronte..." (N.B. questo significa porre un'attenzione ESTREMA  a COME vivete la vostra vita !!)
- il fatto di svolgere la professione di  operatore di polizia implica che in talune circostanze potreste essere costretti ad impiegare le vostre armi per uccidere altre persone (N.B. cioè criminali armati e pericolosi che stanno per uccidere, o hanno già ucciso, altre persone !!), per cui DOVETE essere psicologicamente preparati a farlo MOLTO prima che questo possa accadere
- la professione di operatore di polizia è un mestiere pericoloso che richiede una PERFETTA conoscenza del maneggio delle armi in dotazione, nonchè delle principali armi in circolazione in un determinato contesto storico, sociale e culturale



§3 - pianificazione preventiva




La pianificazione preventiva è uno degli aspetti più importanti ma anche più ignorati dell'addestramento degli operatori di polizia (N.B. per una trattazione più accurata di questo argomento si consiglia un'attenta lettura del testo NOZIONI DI DIFESA PERSONALE edito dal GRURIFRASCA ma reperibile presso TUTTOSTORIA). Tutti gli operatori di polizia DEVONO vivere la propria vita in base al principio noto volgarmente come "...cosa fare se...". In altre parole, l'operatore di polizia DEVE porsi in continuazione domande del tipo : "cosa farei se andando al lavoro vedessi all'improvviso un uomo palesemente armato correre verso di me ?" , "sarei in grado di individuare e sfruttare la migliore fonte di copertura presente se all'improvviso qualcuno cominciasse a sparare ?" , "cosa farei se al passaggio dell'autovettura di servizio qualcuno cominciasse a sparare contro di me ?" , "cosa farei se mi trovassi in prossimità di una banca mentre un gruppo di rapinatori sta uscendo con armi e denaro ?" e così via. Putroppo questo principio non solo è ignorato sistematicamente da chi deve fornire l'adeguato addestramento agli operatori di polizia (N.B. cioè dagli istruttori di tiro e dai soggetti con funzioni direttive preposti alle varie scuole di perfezionamento al tiro), ma anche da parte di chi riceve quello stesso addestramento (N.B. cioè da parte dei singoli operatori di polizia) !! La conseguenza di questa lacuna è chiaramente visibile da una lettura dei giornali o da uno sguardo distratto alla TV. In altre parole, la mancata conoscenza di questo importantissimo principio, è una delle cause principali delle "morti completamente evitabili" che vedono come vittime gli operatori di polizia italiani. Se questo principio venisse spiegato correttamente, TUTTI gli operatori di polizia ricercherebbero ISTINTIVAMENTE la copertura "...non appena le cose si mettono male...", per cui non si sarebbero MAI verificate situazioni come le seguenti :


- un Carabiniere attraversa la strada ed intima, ad un gruppo di rapinatori che stanno per entrare in banca, di fermarsi dicendo loro "Alt, Carabinieri !!" da circa 1m di distanza (N.B. a parte il fatto che il rapinatore più vicino ha ucciso il Carabiniere con un colpo di .357 Magnum al cuore, si rammenta che questa persona non solo è morta perchè ha violato TUTTE le regole tattiche fondamentali, ma è addirittura morto SENZA nemmeno avere estratto la propria arma d'ordinanza !!)
- mentre un gruppo di rapinatori si sta aprendo una via di fuga sparando in maniera del tutto casuale, una agente di P.S. scende dall'autovettura di servizio e comincia a correre in maniera del tutto illogica verso la fonte del pericolo, rimanendo così ucciso in maniera stupida e del tutto evitabile (N.B. se questa persona fosse stata addestrata CORRETTAMENTE non si sarebbe MAI comportata in una maniera così tatticamente illogica !!)


Questi sono solo due dei molteplici esempi che si potrebbero fare. In realtà molte persone dovrebbero riflettere sul fatto che queste vicende tragiche si sarebero potute evitare se l'addestramento impartito agli operatori di polizia fosse realistico !!



§4 - natura reale degli scontri a fuoco




Pochissimi operatore di polizia possiedono una conoscenza, seppur vaga, delle dinamiche che governano gli scontri a fuoco. Questa mancata conoscenza deriva in parte da una forte superficialità personale, nel senso che molti operatori di polizia pensano a cose del tipo "...tanto a me non potrà mai capitare..." o cose di questo genere !! In secondo luogo, l'addestramento IRREALISTICO a cui sono stati sottoposti spinge molti operatori di polizia, seppur a livello inconscio, a pensare che l'uniforme "...li metta al riparo da tutto..." !! In realtà gli scontri a fuoco sono degli EVENTI estremamente rapidi e maledettamente pericolosi che possiedono grossolanamente le seguenti caratteristiche :


- in OLTRE l'80% dei casi la distanza tra operatore di polizia e aggressore è INFERIORE ai 5m
- in MENO del 20% dei casi lo scontro a fuoco avviene a distanze superiori ai 12 - 15m
- in una percentuale compresa tra il 60 ed il 90% dei casi i colpi sparati dall'operatore di polizia saranno TARDIVI e IMPRECISI (N.B. questo avviene perchè nessuno gli ha mai spiegato la distinzione tra tecniche di tiro mirato e tecniche di tiro non mirato, nonchè le relative applicazioni pratiche !!)
- in OLTRE  l'80% dei casi tutto si conclude in MENO di 3 secondi
- in quasi il 100% dei casi l'aggressore ha il lusso di sfruttare il "fattore sopresa"
- il 70% circa degli scontri a fuoco avvengono in condizioni di luminosità precaria che mettono l'operatore di polizia in condizione di ULTERIORE svantaggio
- in OLTRE  l'80% dei casi l'operatore di polizia NON si rende conto di cosa sta succedendo perchè IGNORA i segnali di pericolo provenienti dall'ambiente circostante (N.B. questo avviene perchè nessuno glielo ha mai spiegato !!)
- a livello MONDIALE, una percentuale sempre più ELEVATA di operatori di polizia si trova ad affrontare due o più criminali per volta (N.B. spesso gli operatori agiscono TOTALMENTE a caso poichè nessuno gli ha mai speigato come comportarsi in caso di bersagli multipli !!)
- nel 70% dei casi gli operatori di polizia muoiono perchè hanno usato maldestramente o non hanno utilizzato per niente la COPERTURA più adeguata al caso
- la condotta dell'aggressore sarà ESTREMAMENTE violenta e spietata poichè TUTTA la sua mente sarà focalizzata su COME sopravvivere all'incontro con le FF.PP. e COME fuggire dal luogo dello scontro


In sintesi, toglietevi dalla testa che uno scontro a fuoco sia un qualcosa del tipo "...concorrenti ai propri posti....pronti, attenti, via !!" perchè non c'è nulla di più lontano dalla realtà.



§5 - addestramento al tiro




Abbiamo già detto in precedenza che l'addestramento al tiro per le FF.PP. deve essere il più realistico possibile !! Devono quindi SCOMPARIRE tutti i riferimenti al tiro accademico e qualsiasi altro elemento / fattore che non sia orientato alla MASSIMIZZAZIONE della SOPRAVVIVENZA dell'operatore di polizia. Non ha assolutamente senso seguire dei tiri a 25 o a 50 m quando poi, nella realtà caotica di un VERO scontro a fuoco, un operatore di polizia NON riesce a colpire un bersaglio (umano ed in movimento) a pochi metri di distanza da se !!



segue - estrazione




Se l'operatore di polizia è attento a ciò che lo circonda ed "...ha anticipato il pericolo...", egli avrà già estratto l'arma e sarà già pronto ad agire qualora gli eventi dovessero costringerlo EFFETTIVAMENTE a sparare. Purtroppo questo è un aspetto essenziale che non viene mai rpeso in considerazione seriamente durante l'addestramento. Un'altra cosa molto importante è il modo in cui viene effettuata l'estrazione. Quasi sempre l'estrazione è un insieme di movimenti del tutto scoordinati che non fanno altro che rallentare la reazione (e quindi la capacità di sopravvivenza) dell'operatore di polizia. Esistono due tecniche per effettuare il movimento di estrazione, entrambe valide per gli esponenti delle FF.PP. . Si tratta della tecnica con movimento singolo e della tecnica con movimento doppio (N.B. per una trattazione più accurata di questo argomento si veda il testo NOZIONI DI DIFESA PERSONALE edito dal GRURIFRASCA ma reperibile presso TUTTOSTORIA). Ognuno dovrebbe provarle per vedere quale delle due si adatta meglio alle sue esigenze. Fatta la scelta, l'operatore di polizia deve continuare a praticare un SOLO movimento di estrazione fino a quando questo non diventa ASSOLUTAMENTE automatico e naturale. Con una pratica costante, qualsiasi operatore di polizia può arrivare ad estrarre ed a puntare l'arma verso il suo bersaglio in circa 1,5. Attraverso un ulteriore sforzo, si possono abbassare i tempi di circa 0,5 s ed arrivare ad un tempo di circa 1s. Purtroppo una simile metodologia di addestramento non fa minimamente parte dell'attuale addestramento fornito agli operatori di polizia !! Ciò detto, i fattori più  importanti da sottolineare in riferimento al movimento di estrazione sono che :


- dovete eseguire il movimnto di estrazione in maniera decisa e potente (N.B. cioè SENZA incertezze !!)
- non dovete mai guardare la vostra arma mentre estraete o dopo avere concluso il movimento di estrazione
- dovete sempre concentrarvi su chi avete davanti (N.B. cioè su un criminale pericoloso, vero o presunto)  NON sulla vostra arma, sul terreno o sulle vostre mani
- dovete essere il più fluidi possibile mentre estraete la vostra arma
- dovete inserire il dito indice nella guardia non appena la vostra arma è indirizzata su una parte qualsiasi del corpo del vostro avversario / aggressore (N.B. per ovvi motivi di sicurezza, fino a quando l'arma non è puntata vorso il corpo del vostro aggressore il vostro dito indice DEVE stare FUORI dalla guardia !!)



segue - presa dell'arma



Per massimizzare il controllo sulla vosra arma, è FONDAMENTALE effettuare una presa a due mani. Il motivo è che durante un VERO scontro a fuoco avvertirete una fortissima sensazione di PAURA, e le vostre mani cominceranno a tremare più o meno  intensamente, per cui una presa a due mani sull'ama sarà SEMPRE superiore a quella con una sola mano. Qusto è il motivo per cui il tiro a duna mano DEVE  scomparire dall'addestramento al tiro delle FF.PP. !! E' vero che esistono alcune tecniche SPECIALIZZATE di tiro che vengono effettuate ad una SOLA mano, ma si tratta di tecniche  che hanno una portata del tutto marginale (N.B. per una trattazione più accurata di questo argomento si veda il testo NOZIONI DI DIFESA PERSONALE edito dal GRURIFRASCA ma reperibile presso TUTTOSTORIA). Inoltre, non bisogna confondere queste tecniche (N.B. cioè il tiro d'accenno o il tiro dal fianco) con la posizione di tiro accademica (a una mano) che putroppo viene a volte insegnata agli operatori di polizia durante le prime fasi del loro addestramento al tiro. Dunque, l'operatore di polizia DEVE essere addestrato per fare in modo di utilizzare una presa a due mani sulla propria arma TUTTE le volte che questo è razionalmente (cioè tatticamente !!) possibile. Questo perchè la presa a due mani :


- vi consente una maggiore precisione sul bersaglio (N.B. due mani minimizzano il tremore indotto dlala paura !!)
- vi consente un maggior controllo del rinculo (N.B. due mani minimizzano la sensazione di rinculo generata dallo sparo !!)



segue - posizione di tiro



Per massimizzare il controllo sulla vostra arma, è FONDAMENTALE effettuare una CORRETTA posizione di tiro. Da un punto di vista generale la posizone di tiro adottata dalle FF.PP. deve essere una posizione di tiro a due mani che consenta di fondere con successo :

- il massimo controllo sull'arma
- la massima libertà di movimento


Quando si parla di posizione di tiro si compie spesso l'errore (GRAVE !!) di pensare ad un qualcosa di estremamente STATICO, anche se ciò è PROFONDAMENTE sbagliato !! La posizione di tiro NON deve essere concepita come un elmento monolitico ed intangibile, ma come una solida piattaforma che consenta all'operatore di polizia di sparare con precisione e di muoversi liberamente. In senso del tutto generale vi sono due modelli che le FF.PP. possono adottare per le loro esigenze. Uno è basato su una condizione SIMMETRICA delle braccia, mentre l'altro è basato su una condizione ASIMMETRICA delle stesse. In altre parole, la prima è la c.d. posizione isoscele, mentre la seconda è la c.d. posizione Weaver (N.B. per una trattazione più accurata di questo argomento si veda il testo NOZIONI DI DIFESA PERSONALE edito dal GRURIFRASCA ma reperibile presso TUTTOSTORIA). Non esiste una posizione perfetta o una posizione migliore del mondo, per cui ogni singolo operatore deve provare quella che più si adatta alla sua conformazione fisica, fare i necessari adattamenti del caso (N.B. ricordate che queste posizioni non sono rigide ma devono essere adattate dall'utente finale !!) e compiere la scelta finale. Una volta fatta la scelta finale, l'operatore di polizia deve continuare a praticare quella stessa posizione fino a farne diventare la relativa esecuzione del tutto automatica e priva di incertezze. Quello che è importante sottolineare è che usando una qualsiasi di queste posizioni è possibile "...avere le braccia dritte..." e avere le braccia dritte siginifca "...essere in grado di sparare dritto..." !! Più precisamente, "...avere le braccia dritte..." NON significa avere le braccia rigide, ma avere gli avambracci (pressochè) PARALLELI al suolo, cosa che consente di collocare i colpi con precisione sul bersaglio SENZA dover ricorrere alla classica metodologia di collimazione basata sull'allineamento tra tacca e mirino. In altre parole, è sufficiente adottare, a scelta, la posizione Weaver o isoscele e distendere le braccia in avanti verso il proprio bersaglio (aggessore). Il fatto che l'opeatore di polizia e l'aggessore si trovino pressochè sullo stesso piano (cioè alla medesima altezza da terra), farà il resto (V. la parte relativa al principio del tiro biometrico ed alle tecniche di tiro istintivo contenuta in questo sito).



segue - puntamento



In un VERO scontro a fuoco (N.B. e non in quelli che vedete TROPPE volte in televisione !!) l'arma verrà puntata in maniera radicalmente DIVERSA rispetto a come siete abituati a farlo al poligono (con estrema comodità), a 25m di distanza, su un pezzo di carta che non reagisce !! In altre parole, mentre il comune puntamento avviene per il tramite della cordinazione occhio - mani - cervello - mire metalliche, in un REALE  scontro a fuoco l'operatore di polizia DEVE collocare  i propri colpi sul bersaglio tramite la coordinazione occhio - mani - cervello per il tramite dei c.d. recettori cinestetici (N.B. per una trattazione più accurata di questo argomento si veda il testo NOZIONI DI DIFESA PERSONALE edito dal GRURIFRASCA ma reperibile presso TUTTOSTORIA). Se adeguatamente istruito e correttamente addestrato, il corpo umano (o meglio il cervello) ha la capacità di posizionare l'arma e le braccia nella stessa direzione in cui guardano gli occhi, per cui chi adotta questa tecnica sarà SEMPRE più veloce rispetto a chi non la adotta e ricorre alle mire mitalliche. Studi approfonditi effettuati a partire dalla seconda metà del XX secolo hanno infatti rivelato che estrarre, puntare l'arma sul bersaglio (con le mire metalliche) e aprire il fuoco è una sequenza di movimenti circa 2,5 volte più lenta rispetto ad estrarre l'arma  ed aprire il fuoco usando le tecniche di tiro non mirato. Putroppo, anche questa metodologia addestrativa è attualmente assente nell'addestramento delle FF.PP.. Se così non fosse, non si spiegherebbe l'elevato numero di morti fra gli operatori di polizia che tentavano di difendersi da un'aggressione armata usando la stessa tecnica di tiro usata per sparare ai bersagli cartacei !!



segue - pressione sul grilletto




La pressione sul grilletto è uno degli elementi fondamentali per collocare CORRETTAMENTE  i colpi sul bersaglio. Dal momento che la quasi totalità delle semautomatiche oggi in circolazione sono ad azione mista (ivi compresa la Beretta M-92 in dotazione alle FF.PP. italiane), è NECESSARIO che l'operatore di polizia venga correttamente istruito al'impego dell'arma d'ordinanza con riferimento a tre elementi  fondamentali :


- scatto (tiro) in singola azione (SA)
- scatto (tiro) in doppia azione DA
- transizione dallo scatto in doppia azione (DA) a quello in singola azione (SA)


Sotto questo punto di vista, è del tutto INUTILE pretendere che l'operatore di polzia "... faccia dei centri perfetti..." a 25m sparando in SOLA doppia azione. Questo per tutta una serie di motivi che troppe  persone continuano ad ignorare !! Primo, perchè in uno scontro a fuoco REALE nessun operatore di polizia sparerà mai a 25m di distanza (N.B.  a quella distanza i criminali saranno già fuggiti !!). Secondo, perchè con lo scatto della Beretta M-92 è impossibile fare in maniera reiterata "...la mouche..." a 25m di distanza (N.B. sui difetti dello scatto della Beretta 92 si veda la parte ad essa relativa in questo sito). Ovviamente l'addestramento al tiro dovrà INIZIALMENTE  fare riferimento al tiro mirato per un congruo numero di mesi !! Solo successivamente si potrà passare al tiro rapido mirato e, come fase successiva, all'analisi delle tecniche di tiro non mirato (N.B. per una trattazione più accurata di questo argomento si veda il testo NOZIONI DI DIFESA PERSONALE edito dal GRURIFRASCA ma reperibile presso TUTTOSTORIA).. Ovviamente tutte queste tecniche di tiro verranno inizialmente studiate in un contesto del tutto statico. Solo poi si potrà passare all'inserimento del movimento di estrazione ed al tiro in movimento. L'importante è :


- NON forzare i tempi e fornire un addestramento il più corretto possibile  a livello teorico e pratico
- fornire sempre un addestramento il più realistico possibile specie per quanto riguarda le modalità esecutive (N.B. si devono prevedere attività razionali sotto il profilo dei tempi e delle distanze !!)



segue - avversari multipli



Come si è detto in precedenza, spesso capita che un solo operatore di polizia debba affrontare due o più criminali / aggressori armati. Si tratta di un problema estremamente COMPLESSO che l'attuale addestramento delle FF.PP. non prende mimimamente in considerazione. La complessità del problema deriva non solo dal fatto che la superiorità numerica determina una correlata superiorità di fuoco (N.B. cui è spesso collegato il vantaggio del supporto psicologico reciproco !!), ma anche dal fatto che la pluralità di individui è DIFFICILE da percepire nel modo corretto da parte dell'operatore di polizia. Più precisamente, lo stress indotto dallo scontro a fuoco (con il correlato aumento di adrenalina nel sangue), non consente all'operatore di polizia di valutare CORRETTAMENTE  la profondità dello spazio attorno a se e, quindi, le distanze tra se e gli aggessori. Idealmente l'operatore di polizia dovrebbe prendere l'iniziativa ed aprire il fuoco, per primo, sulla fonte di pericolo (N.B. cioè sul criminale) MAGGIORE o su qualle più VICINA  a se. In realtà, spesso l'operatore di polizia "...è costretto sulla difensiva...", per cui DEVE trovare una copertura valida, deve arretrare (od allontanarsi), deve chiamare i rinforzi e così via !! Per farla breve, per SOPRAVVIVERE ad una pluralità di criminali / aggessori serve una ECCEZIONALE capacità di reazione che può scaturire SOLO ed esclusivamente da un addestramento altrettanto eccezionale, professionale ed accurato (N.B. per una trattazione più approfondita di questo argomento si veda il testo NOZIONI DI DIFESA PERSONALE edito dal GRURIFRASCA ma reperibile presso TUTTOSTORIA).



segue - dove colpire




Una delle cose più ignorate durante l'addestramento al tiro delle FFPP è quella relativa alla zona del corpo dell'aggressore (criminale) da colpire esattamente. I problemi nascono dal fatto che l'operatore di polizia tende a pensare ad un aggressore in carne ed ossa come se fosse "...un pezzo di carta inanimato...", per cui quando è calato nella realtà drammatica dello scontro a fuoco NON sa mai come comportarsi !! In primo luogo l'operatore di polizia dovrebbe essere addestrato SOLO ed esclusivamente con dei bersagli che siano il più realistici possibile. Per questo motivo, ai fini dell'addestramento :


- vanno banditi tutti i bersagli standard UITS o affini
- vanno usati solo ed esclusivamente bersagli che raffigurino nel modo più PRECISO possibile le sembianze umane (N.B. si può partire con bersagli stilizzati per passare progressivamente a raffigurazioni sempre più complesse)
- si possono introdurre bersagli atipici per stimolare la mente dell'operatore di polizia ad una collimazione accurata a prescindere dalla forma che i suoi occhi percepiscono (N.B. ad esempio si possono usare piatti metallici, forme irregolari disegnate su un foglio bianco, bersagli mascherati, palloncini, palline da tennis, etc.)
- vanno usati bersagli coperti o parzialmente coperti


In secondo luogo l'operatore di polizia DEVE essere addestrato ad allineare istintivamente la sua arma alla linea di mezzeria del corpo dell'aggressore  e NON a cercare il "10" del bersaglio !! Oltre che alla linea di mezzeria, l'operatore di polizia deve fare riferimento al torace dell'aggressore. Non si tratta di mirare nel senso proprio del termine, ma solo di prendere il torace dell'aggressore (o meglio la parte alta del torace) come punto di riferimento rispetto a terra. In altre parole :


- si usa la linea di mezzeria (dell'aggressore) come punto di riferimento per la regolazione in DERIVA del proprio puntamento
- si usa la parte alta del torace (dell'aggressore) come punto di riferimento per la regolazione in ALTEZZA del proprio puntamento (N.B. nella bibliografia in lingua inglese si parla spesso di "armpit hold", cioè di puntamento tenendo l'arma all'altezza delle ascelle dell'agressore, per indicare il modo in cui deve essere regolata l'altezza della propria arma d'ordinanza !!)


Molti si potrebbero chiedere perchè usare il torace come punto di riferimento. I motivi sono semplicemente due  :


- perchè è la parte più grossa del corpo dell'aggressore, quindi la più lenta a muoversi, e dunque la più "facile" da colpire
- perchè è la parte che contiene numerosi distretti corporei vitali che rendono efficace la reazione dell'operatore di polizia



§6 - conclusioni finali



L'addestramento al tiro per gli operatori di polizia è un argomento estremamente complicato che NON può essere liquidato con un corso di pochi mesi !! In primo luogo si consiglia di leggere e di documentarsi il più approfonditamente possibile. Come operatori di polizia NON dovete mai pensare di "...sapere già tutto...", perchè se pensate di sapere già tutto avete ottime probabilità di morire nel modo più stupido possibile !! Leggete più libri possibili e, in tal senso, si consiglia un'approfondita lettura del testo NOZIONI DI DIFESA PERSONALE (N.B. edito dal GRURIFRASCA ma reperibile presso TUTTOSTORIA), che non solo è l'unico libro italiano (N.B. ed uno dei pochissimi al mondo !!) ad essere realizzato in modo realmente completo, ma che contiene anche un elevatisismo numero di informazioni che dovrebbero essere impartite agli operatori di polizia (N.B. ma che purtroppo vengono sistematicamente ignorate !!). Sempre per migliorare la vostra preparazione professionale, si consiglia di frequentare un corso di addestramento al tiro che sia REALMENTE orientato alla sopravvivenza, ed in tal senso si consiglia di seguire i corsi tenuti presso l'Accademia di Tiro Benelli - Beretta (N.B. potete richiedere informazioni e avere il modulo per la partecipazione ai corsi consultando il sito www.accademiaditiro.it). Si segnala che il GRURIFRASCA non ha alcun rapporto di NESSUN tipo con l'Accademia di Tiro Benelli - Beretta, per cui NON ne ricava nessun vantaggio economico o di immagine !! Quello che ci interessa è darvi informazioni il più chiare e complete possibili, anche perchè ci sembrerebbe alquanto disonesto da parte nostra indicarvi di seguire un corso di addestramento al tiro tenuto da persone che si vantano di "...essere stati nei Berretti Vedi, da giovani...", di  "...avere liberato il Generale Dozier dalla Brigate Rosse..." di avere realizzato "...munizioni per le FF.PP. che sono state poi commercializzate dalle principali aziende mondiali produttrici di munizioni..." od altre fesserie del genere !! Non vogliamo essere accostati in nessun modo ad incapaci che speculano sulla buona fede altrui per aumentare il livello del proprio conto in banca !!