D. ho cominciato a praticare il tiro di precisione con un XX modello YY in calibro ZZ ed ho sentito così tante teorie sulla corretta frequenza di pulizia della canna che non so più a chi devo credere e cosa devo fare. Mi potreste dare qualche chiarimento ?
R. non esiste una risposta univoca alla sua domanda, dal momento che sono troppe le variabili in gioco per poterlo fare. Diciamo che il criterio generale è quello di pulire con il massimo scrupolo (= prodotti giusti e tecnica corretta) la canna dopo ogni sessione di tiro per un motivo molto semplice. Più la canna è sporca e più aumentano .
– il calore sviluppato dal proiettile durante l’attraversamento della canna
– l’attrito che il proiettile incontra attraversando la canna
In termini più semplici, più la canna è sporca e più aumenta l’usura che il proiettile esercita attraversandola. Altre conseguenze che possono insorgere, specie con quelle palle dotate di peculiari trattamenti superficiali, sono :
– sovrapressioni
– alterazioni dell’indice di combustione della polvere
– alterazioni delle velocità sviluppate
Chiarito questo, molto sinteticamente si può dire che l’effettiva frequenza di pulizia della canna della PROPRIA arma dipende da :
– diametro di foratura EFFETTIVO della canna (pieni e vuoti)
– diametro EFFETTIVO delle palle impiegate
– rugosità superficiale dell’anima della canna
– grado di porosità dell’anima della canna
– forma degli spigoli dei pieni e dei vuoti
– costanza EFFETTIVA del diametro di foratura (dalla culatta alla volata)
– numero di righe
– velocità alla bocca
– tipologia dell’impianto termobalistico della munizione usata
Contrariamente a quanto possono credere in molti, anche nell’ambito dello stesso modello e dello stesso produttore, non tutte le canna sono forate uguali. In realtà esistono canne forate “larghe” ed altre forate “strette”. Questo spiega perchè non tutte le armi hanno bisogno di essere pulite nello stesso modo. Alcuni esempi:
– una canna forata “larga” non ha bisogno di essere pulita con la stessa frequenza di una forata “stretta”
– una canna con 4 righe non ha bisogno di essere pulita con la stessa frequenza di una con 6 righe
– una canna di un 308 Winchester non ha bisogno di essere pulita come quella di un 300 Winchester Magnum
– una canna POCO rugosa non ha bisogno di essere pulita come una MOLTO rugosa
Quanto ciò premesso, non bisogna confondere il fatto che la canna perfettamente pulita di una data arma produca una rosata “larga” o “anomala” con :
– il tiro a canna fredda
– il tiro a canna umida
– il tiro a canna unta
Si tratta di tre situazioni in cui è possibile osservare una discrasia palese tra punto di impatto e punto mirato, che normalmente scompare dopo 2 o 3 colpi. Di solito il primo colpo è circa 20 – 30mm più in alto rispetto al punto mirato, mentre con il secondo o il terzo colpo si assiste alla perfetta coincidenza tra punto di impatto e punto mirato. Quello che deve essere chiaro è che la discrasia tra punto di impatto e punto mirato non deriva dal fatto che la canna sia pulita, bensì dal fatto che è presente un elemento di disturbo. Non tutte le armi ne sono affette!! Il fenomeno dipende molto dalla massa complessiva della canna e dalla tipologia di acciaio impiegato per costruirla. Un’altra cosa che troppe persone dimenticano è la questione del rodaggio della canna della PROPRIA arma. E’ molto difficile trovare un’arma la cui canna è in grado di sparare “bene” subito dopo l’acquisto. Questo perché, volente o nolente, in una canna NUOVA sono ancora presenti le tracce di lavorazione nell’anima della canna. Anche se sono impercettibili ad occhio nudo, in realtà queste tracce esistono, e sono le responsabili della scarsa precisione che connota molte armi nuove. Una canna industriale richiede tempi di rodaggio più lunghi rispetto ad una canna custom o semi custom. Spesso molti individui (dai tiratori novizi a quelli più anziani, passando per i vari “esperti” di tutto e niente) non fanno altro che confondere la questione della pulizia con la mancanza di rodaggio, mentre in realtà si tratta di due situazioni completamente diverse tra di loro.