D. volevo cortesemente avere una consulenza da parte vostra su un fatto alquanto strano riguardo la ricarica di un 6,5×55 su un Tikka m65 continental canna pesante da 20mm del 2002. Premesso che l’utilizzo è esclusivamente da tiro e che il fucile ha sparato centinaia di colpi con mia estrema soddisfazione. Il fatto è il seguente: dopo alcuni anni che non usavo l’arma ho ripreso a sparare al poligono lo scorso giugno 2014 utilizzando le vecchie cartucce ricaricate nel lontano 2007 le ricariche utilizzate erano con bossoli Lapua, inneschi Gold Match della Federa povere N560 43,5gr e palla Lapua Scenar 139 moly OAL 78,6, la sessione è stata buona con rosate di 2,5 cm a 200mt.  Ho ripreso poi quest’anno ma dopo alcuni colpi sempre della stessa serie dell’anno precedente ho cominciato a riscontrare problemi so sovrapressione fino ad arrivare alla “perdita” dell’innesco. A questo punto ho provato ricaricare delle cartucce ex novo ma con qualsiasi combinazione di polvere (N160 a 42-42,5-43 grani oppure N560 a 43,5-44-44,5) con lunghezze tra i 78 fino a 80,5 mm ho sempre problemi di sovrapressione. A questo punto ho provato a prendere dei bossoli nuovi, sempre Lapua, delle palle nuove Lapua Scenar-L da 139 e polvere nuova N160 ma il problema rimane. Infine ho acquistato una scatola di cartucce Sako match da 139 grani con lunghezza 70,8 (!!!!) e con questo non riscontro alcun problema. Il fucile visivamente non ha alcun problema di camera di cartuccia/canna, lo ho portato a controllare da alcune armerie ma mi dicono che il fucile è perfetto è solo un problema di ricarica. Avendole provate tutto chiedo a voi cosa può causare la sovrapressione visto che le ricariche utilizzate le ho usate per anni senza problemi. Cosa posso fare?
R. in breve :
– tutti i componenti che ha usato sono di eccellente qualità
– per quanta cura si possa mettere nella realizzazione delle proprie ricariche, esse non saranno mai sigillate come le munizioni destinate alle forniture militari. Per questo motivo, è impensabile pretendere di conservare così a lungo le proprie ricariche senza che subentrino dei problemi al momento dell’utilizzo. Da quello che possiamo capire, la polvere dentro alle sue ricariche si è deteriorata (= capita molto più spesso di quanto non si creda), per cui il nostro modesto consiglio è quello di non tenere in casa troppo a lungo le sue ricariche
– non bisogna mai sparare nella stessa arma, palle CON e SENZA il trattamento superficiale al bisolfuro di molibdeno se non si esegue una pulizia dei pori del metallo tra una tipo di palla e l’altro. Il motivo è che il bisolfiro di molibdeno, durante il passaggio nella canna, sviluppa biossido di molibdeno, triossido di molibdeno e biossido di zolfo. La canna in apparenza sembra pulita, mentre in realtà non è vero, perchè le tracce di rame sono coperte dagli ossidi di molibdeno. Se questo fenomeno viene ignorato, le pressioni che in una canna pulita non danno problemi, in una canna sporca dagli ossidi di molibdeno fanno alzare le pressioni in maniera estremamente pericolosa. Poi c’è un altro problema che viene spesso sottovalutato. Il biossido di zolfo si combina con l’umidità presente nell’aria e genera acido solforico che si deposita nell’anima della canna. Anche se questo fenomeno viene ignorato da molti, in realtà causa un aumento della rugosità sperificiale del metallo, che determina un aumento delle pressioni in gioco. Questo aumento a volte può essere molto pericoloso
– la Scenar, le Scenar-L e le Sierra MK (= sono usate dalla Sako per il caricamento delle sue munizioni destinate al tiro di precisione) hanno tre raggi di curvatura dell’ogiva completamente diversi tra loro. Probabilmente, uno di questi profili è più gradito alla sua arma risptto agli altri. Ad ogni modo, questa differenza, combinandosi con l’angolo dell’inizio di rigatura (specie se è brusco e corto), potrebbe fare alzare le pressioni in maniera anche considerevole. Il problema potrebbe aggravarsi se all’interno della canna ci sono depositi di ossidi di molibdeno
 
A questo punto le conviene:
 
– pulire la canna più volte con una pasta pulente come il J-B “Bore Cleaning Compound”, che è l’unico modo certo per rimuovere non solo il rame, ma anche gli ossidi di molobdeno. L’uso della pasta pultente è molto importante perchè riduce la rugosità superificale del metallo, cosa che fornisce due vantaggi : (1) maggiore precisione e (2) riduzione dei depositi tra un colpo e l’altro
– pulire la canna con uno sramatore particolarmente efficace, non importa se a base di ammoniaca o di acqua
. riassemblare nuove ricariche tenendo una OAL inferiore a quella che usa di solito. Se ha avuto problemi tra 78 e 80mm, e tenuto conto che i caricamenti commerciali hanno un valore (grossolano) di circa 70mm, provi a cominciare con 75mm, palla da 139 – 140grs,  e 42 grs di N-160 o 43grs. di N-560