D. ho letto con attenzione la sezione del vostro sito dedicata all’ottimizzazione della precisone nel tiro. In particolare mi ha colpito questo paragrafo:  Parte 5 – la determinazione della profondità di inserimento della palla nella ricarica di precisione come parametro dipendente dalla lunghezza dell’inizio di rigatura del sistema d’arma specificamente utilizzato”. Ho seguito alla lettera le istruzioni con la mia CZ Shadow e sinceramente ho diverse perplessità su cui mi piacerebbe avere con voi un confronto. La camerata della cartuccia avviene correttamente anche con OAL superiore a 30mm. Conviene impostare questa come lunghezza? E poi, tutto questo discorso non cozza con la minore deviazione di velocità che si ottiene diminuendo l’OAL, ovvero aumentando la densità di caricamento? Per ottimizzare i due metodi non mi converrebbe usare un OAL di 30mm e usare una polvere monobasica a bassa densità? Andrebbe bene la Cheddite S Grossa? Altri suggerimenti? Mi aiutate a fare chiarezza?
R. molto sinteticamente:

–          il breve scritto intitolato, “Parte 5 – la determinazione della profondità di inserimento della palla nella ricarica di precisione come parametro dipendente dalla lunghezza dell’inizio di rigatura del sistema d’arma specificamente utilizzato” , al quale Lei fa riferimento, è collocato all’interno di una serie di appunti denominata  ”APPUNTI PER MIGLIORARE LA PRECISIONE DI TIRO NELLA RICARICA DELLE MUNIZIONI PER ARMA LUNGA” , per cui capirà benissimo che quanto in esso espresso trova poca o nulla applicazione al campo della ricarica personalizzata di munizioni per armi corte

–          la precisione espressa da un’arma corta è ben poca cosa se paragonata a quella che è capace di esprimere un’arma lunga.  Dal momento che la carica di lancio delle cartucce per arma corta è molto più piccola rispetto a quelle delle munizioni per armi lunghe, è molto più facile ottenere una combustione regolare nelle cartucce per arma corta. Avere una combustione regolare della carica di lancio è una delle componenti chiave per avere maggiore precisione in maniera costante con la propria arma

–          Per massimizzare la precisione nel caso di ricarica personalizzata delle munizioni per armi corte sono fondamentali almeno i seguenti aspetti. Premesso che il PREREQUISITO FONDAMENTALE PER SPARARE BENE CON QUALSIASI ARMA è il possesso di una tecnica di tiro superiore alla media, i due elementi di cui si è accennato in precedenza fanno riferimento ai bossoli ed alle palle. In relazione ai BOSSOLI occorre :

o       usare bossoli della stessa marca (= bossoli di produttori diversi hanno diverse tolleranze costruttive, e questo si ripercuote negativamente sulla precisione) e possibilmente dello stesso lotto

o       regolarizzare le sedi degli inneschi in modo da avere la medesima profondità di inserimento (= è importante in generale ma diventa fondamentale in caso di munizioni di tipo magnum)

o       regolarizzare il diametro del foro di vampa (fondamentale per i bossoli di quei produttori che lavorano male su questo aspetto, commercializzando bossoli con fori di vampa eccentrici o irregolari)

o       scartare tutti bossoli con foro di vampa palesemente eccentrico (= se il foro di vampa appare eccentrico a occhio nudo, significa che il produttore NON SA FARE correttamente il proprio lavoro!! Un foro di vampa eccentrico origina un dardo di fiamma eccentrico. Avere un dardo di fiamma eccentrico significa avere una cattiva combustione ed una durata del bossolo più limitata del previsto)

o       scartare i bossoli con spessore del colletto/bocca irregolare

o       verificare che la tensione del colletto sia sufficiente trattenere la palla fino all’ottenimento della corretta combustione della carica di lancio

o       applicare la crimpatura richiesta dalla natura della munizione per regolarizzare la combustione, per evitare movimenti parassiti della palla durante il ciclo di fuoco (essenziale per le armi semiautomatiche e per le cartucce magnum) e per rendere il ciclo di fuoco il più fluido possibile (essenziale per la armi semiautomatiche)

–          In relazione alle PALLE occorre :

o       usare le palle che meglio si adattano al tipo di bossolo impiegato (il diametro della palla deve adattarsi allo spessore del bossolo in modo da ottenere una tenuta adeguata della palla dopo che si è eseguito l’assemblaggio)

o       usare palle con il peso più costante possibile (una palla con peso irregolare è una palla che genera una curva pressione tempo irregolare, cosa a cui corrisponde una scarsa precisione)

o       usare palle con il diametro più costante possibile (una palla con il diametro irregolare è una palla che provoca una combustione irregolare)

o       non usare mai palle sottocalibrate, anche se il prezzo appare essere concorrenziale rispetto ad altre marche (una palla sottocalibrata è una palla fortemente imprecisa che provoca una combustione parecchio irregolare)

–          La scelta della densità di caricamento nell’ambito della ricarica delle proprie munizioni non è un dato assoluto, ma dipende fortemente dalla relazione tra l’impianto termobalistico e la tipologia di propellente  utilizzato. Proviamo a fare un esempio con il .44 Remington Magnum. Una caricamento tipico per questa cartuccia con la classica palla da 240grs. è quello basato su polveri molto lente a bruciare che consentono di arrivare ad elevate densità di caricamento (attorno al 100%). Dette polveri richiedono inneschi magnum ed una forte crimpatura per ottenere una combustione regolare. Un esempio potrebbe essere 24,0grs. di Winchester WW-296 dietro ad una palla semiblindata da 240grs. Si tratta di una ricarica a piena potenza, che consente di sfruttare tutta la energia di cui questo impianto termobalistico è capace di generare, meglio se in canne di lunghezza pari o superiore a 6”. Vista la curva pressione-tempo che questo propellente è in grado di generare, la densità di caricamento deve essere molto elevata. Se non lo fosse, la combustione diverrebbe irregolare, o addirittura pericolosa per l’utilizzatore!! Tuttavia, nulla impedisce di sviluppare una munizione per il tiro da divertimento, lavorando sulla densità di caricamento, ovviamente a parità di impianto termobalistico. Usando 5,0 – 5,5 di Vihtavuori N-320 dietro ad una palla da 240grs.  in lega  ternaria o con trattamento elettrolitico superficiale si ottiene una cartuccia precisissima, economica, ed ampiamente sfruttabile per il tiro informale. In questo caso, la densità di caricamento è molto bassa (attorno al 50%), dato che il bossolo è quasi vuoto, ma la combustione avviene in maniera perfettamente regolare entro a quelle che sono le pressioni di esercizio del .44 Remington Magnum. Quanto ciò premesso, a titolo di mero esempio, dal momento che la WW-296 e la N-320 generano due curve pressione-tempo completamente diverse (a causa della diversa natura fisica e chimica), le densità di caricamento richieste per il loro corretto utilizzo saranno totalmente difformi. Questo significa, per esempio, che nel .44 Remington Magnum non sarà possibile usare 5,0grs. di WW-296 oppure  24,0grs. di N-320 dietro alla palla da 240grs. perché si verrebbe a sviluppare una curva pressione-tempo irregolare al punto tale da divenire pericolosa. Le pressioni che si svilupperebbero sarebbero ben oltre i limiti imposti dalle schede CIP, con conseguenze pericolose per l’arma e per il tiratore

–          Le variazioni di OAL in diminuzione sono sistematicamente  ignorate dalla maggioranza dei tiratori, anche se in realtà sono estremamente pericolose. Premesso che le variazioni in diminuzione sono comunque pericolose, a prescindere che si tratti di arma corta o arma lunga, esistono cartucce che sono più sensibili di altre a dette variazioni. Limitando il discorso alle sole armi corte, tutte le cartucce con volumetria molto scarsa sono parecchio sensibili in tal senso. Vanno ricordate sotto questo punto di vista il 6,35 Browning, il 7,65 Browning, il 32 S&W. Estremamente sensibile alle variazioni in diminuzione della OAL è il .40S&W. Per evitare simili problemi, a parte il fatto di verificare la misura delle proprie cartucce con un calibro a corsoio al termine dell’assemblaggio, è poi opportuno usare qualche piccolo accorgimento pratico. Parlando di revolver, è buona regola assemblare la cartuccia in modo che la bocca del bossolo sia poco più sotto del solco di crimpatura della palla. Questo da un ragionevole margine di sicurezza contro le sovrapressioni con qualsiasi combinazione palla-polvere, presupponendo ovviamente di non superare mai i dosaggi minimi e massimi.  Parlando di pistole, è buone regola assemblare la cartuccia alla lunghezza massima ammessa dal caricatore o, più precisamente, in maniera tale che possa muoversi liberamente dentro al caricatore (quindi con una dimensione di alcuni decimi di mm INFERIORE alla dimensione interna del corpo del caricatore). Questo evita inceppamenti (= una cartuccia troppo corta in una pistola è una cartuccia che provoca inceppamenti), fornisce un ragionevole compromesso tra densità di caricamento e OAL e, cosa molto importante, da un ragionevole margine di sicurezza contro le sovrapressioni con qualsiasi combinazione palla-polvere, presupponendo ovviamente di non superare mai i dosaggi minimi e massimi.

Particolare attenzione nella ricerca della precisione da parte di ogni tiratore, va posta sulla morfologia camera di cartuccia della propria arma. Senza dilungarsi troppo in analisi eccessivamente approfondite, la camera di cartuccia è composta dalle seguenti parti :

– camera
– colletto (collo)
– gola
– inizio di rigatura

Cominciando con la camera (chamber) intesa in senso stretto, essa è la parte della canna che alloggia (quasi tutta) la cartuccia. La realizzazione della camera non consiste nel “…fare un buco ed allargarlo con un alesatore…”, come pensano in molti, ma richiede un compromesso tra efficienza (dell’arma) e precisione (sul bersaglio). Una camera “stretta” (cioè realizzata alle misure minime previste dalle schede CIP) consentirà di ottenere ELEVATI livelli di precisione, oltre ad AUMENTARE significativamente la vita operativa dei bossoli (N.B. particolare importante per chi pratica la ricarica personalizzata delle proprie munizioni). Tuttavia, una camera “stretta” darebbe luogo a malfunzionamenti se l’arma dovesse essere usata in pessime condizioni operative o, in alcuni casi, semplicemente dopo avere sparato un numero esiguo di colpi (N.B. cioè semplicemente accumulando la feccia di combustione). Al contrario, una camera “larga” (cioè realizzata alle misure massime previste dalle schede CIP) consentirà di avere una ELEVATA efficienza, ma la precisione e la vita operativa dei bossoli saranno SCARSE. La scelta delle dimensioni della camera è correlata anche all’esatta misura dello spazio di battuta, o luce di battuta (headspace) che dir si voglia, cioè alla distanza esistente tra la faccia dell’otturatore ed il punto di appoggio anteriore della cartuccia in condizioni di chiusura. Questa distanza NON è una misura unica, ma una gamma di misure comprese tra un massimo ed un minimo, e che possono variare a seconda che si tratti di armi destinate al mercato civile o al mercato militare. Anche in questo caso, per scegliere il corretto valore della luce di battuta andrà fatto un compromesso a seconda del risultato che si vuole ottenere, nel senso che:

– aumentare il valore significa aumentare l’efficienza ma ridurre la durata del bossoli e la precisione
– diminuire il valore significa aumentare la durata del bossoli e la precisione, ma mettere a rischio il funzionamento se l’arma è molto sporca

La cosa importante è che il valore non vada mai oltre il massimo o il minimo previsti. Venendo al colletto (o collo), esso è la parte della camera dove appoggia il colletto del bossolo. Anche il diametro del colletto è CRITICO perchè deve essere:

– sufficientemente piccolo, per limitare la deformazione anaelastica del bossolo associata allo sparo
– sufficientemente grande, per consentire comunque un funzionamento privo di incertezze

Nell’individuazione del diametro adeguato del colletto, è dunque necessario fare un compromesso tra esigenze contrapposte, cioè tra regolarità di funzionamento e durata dei bossoli. La gola (throat) è quella piccola porzione cilindrica anteposta al colletto, che ha un diametro INFERIORE a quello del colletto ma SUPERIORE a quello del proiettile che viene impiegato (N.B. spesso ha lo stesso diametro dell’anima della canna). Detto in altri termini, la gola è quella parte della camera che viene occupata dal proiettile. Lo scopo della gola è duplice, e cioè di consentire al proiettile di lasciare il bossolo e di semplificare l’alimentazione. Anche in questo caso, per il produttore la realizzazione della gola consiste nel trovare il giusto compromesso tra esigenze contrapposte. Infatti, più  la gola è corta e più la precisione aumenta, ma più la gola è corta e più aumentano le pressioni in camera. Viceversa, più la gola è lunga e più la precisione tende a diminuire, ma una gola più lunga consente un maggiore controllo sulle pressioni di esercizio, che saranno più basse. Per quanto riguarda l’inizio di rigatura (leade), si tratta della parte anteposta alla gola, dalla quale comincia la rigatura vera e propria. A seconda dei costruttori, l’inizio di rigatura può essere:

– più o meno corto
– più o meno ripido 

Il modo in cui l’inizio di rigatura è realizzato dal costruttore ha un’importanza decisiva per controllare:

– precisione
– velocità
– pressione

La scelta, in concreto della esatta tipologia di inizio di rigatura, andrà fatta a seconda di quelle che sono le reali esigenze dell’utilizzatore.  Dopo avere chiarito questi concetti di base, quello che va sottolineato è che le variazioni della OAL possono, a certe condizioni, avere un’importanza fondamentale sul raggiungimento della massima precisione. Però questo aspetto riguarda le armi lunghe e non quelle corte. Esistono alcune discipline di tiro con le armi lunghe, in cui l’uso di cartucce assemblate con OAL al di sopra di quello che è il limite massimo indicato dalle schede CIP potrebbe dare risultati nettamente superiori alla norma in termini di precisione. Ma questo deriva da come sono fatte le camere di alcune armi e non  è detto che l’applicazione di una simile tecnica in relazione all’arma “X”, sia in grado di garantire gli stessi risultati anche all’arma “Y”.  E poi, ogni arma fa storia a se, per cui non esistono regole di carattere generale o principi assoluti!! Inoltre, si tratta di una tecnica che si regge su un precario equilibrio tra :

–          pressione
–          densità di caricamento
–          precisione
–          tempo di rilascio della palla
–          sviluppo della curva pressione – tempo

Avvicinare la palla all’inizio di rigatura potrebbe aumentare la precisione, ma potrebbe con altrettanta facilità causare una sovrapressione (magari con effetti devastanti) o una cattiva combustione della carica di lancio. Inoltre, una simile tecnica potrebbe dare risultati entusiasmanti in certe stagioni, ma non in altre, in quanto le combinazioni dei componenti di ricarica sono fortemente sensibili alle variazioni degli elementi ambientali (temperatura, pressione, umidità relativa e altezza sul livello del mare). Volendo sintetizzare, per esaltare la precisione occorre :

 –          rendere “costanti” tutte le possibili “variabili”,cioè tutti quegli elementi (= palle, bossoli, tipo di polvere, inneschi, misure di assemblaggio, quantitativo di polveere, etc.) sui quali è possibile esercitare una qualsiasi forma di controllo
–          scegliere componenti di qualità
–          assemblarli correttamente
–          scegliere le tecniche di ricarica specifiche per le proprie esigenze