D. che differenza c’è tra un compensatore per un’arma corta ed uno per un’arma lunga?
R. non è facile dirlo in poche paroleCominciamo dal caso di una pistola semiautomatica, che è sicuramente più semplice, e supponiamo di considerare il caso di un compensatore monocamera (quindi con una sola paratia tra la volata e l’esterno). Cosa rende il compensatore realmente efficiente (e non a parole)? Di sicuro per renderlo efficiente ci sarà da lavorare sui seguenti fattori :
 
– diametro corretto del foro di passaggio del proiettile (in teoria, tra 2 e 5 centesimi di mm più grande dei vuoti di rigatura, facendo in modo di lavorare avvicinandosi il più possibile al diametro minore)
– coassialità assoluta tra anima della canna ed asse del compensatore (se il proiettile “sbatte la faccia” contro la paratia, a parte creare dei danni, sarebbe impreciso sul bersaglio)
– spigoli della camera perfettamente raccordati (dal momento che la camera è realizzata con una fresa, gli spigoli interni non saranno mai “vivi“, ma rotondi. E’ però importante che i raccordi con i 4 lati della camera siano perfetti, o si potrebbero creare delle turbolenze durante la fase di deviazione dei gas che potrebbero inficiare le prestazioni del compensatore)
– lunghezza della camera corretta (la lunghezza della camera non è mai scelta “a occhio”, come pensano in molti, ma è costruita prendendo come riferimento la lunghezza del corpo della palla CIOE’ LA SUA SEZIONE CILINDRICA. In altri termini, è fatta in modo tale quando la base della palla lascia la volata, il corpo sta già “chiudendo” la paratia!! Se così non fosse, i gas di combustione sfuggirebbero in avanti, ed il rendimento del compensatore sarebbe scarso o molto scarso)
 
Queste sono le basi. Cosa potrebbe fare il progettista per migliorare le prestazioni?  Ad esempio aumentare il numero delle camere, tenendo per tutte la stessa volumetria. Oppure aumentare il numero della camere, ma introducendo una volumetria variabile, con le camere più vicine alla volata più grandi e quelli più lontane più piccole. Ci sono teorie diverse sulla necessità, o meno, di preferire le camere omogenee a quelle progressive. Molto dipende dall’estetica e dai gusti personali, oppure dal tipo di richiesta che riceve l’armaiolo. La cosa importante, qualsiasi sia la scelta, è che la lunghezza massima delle camere più grosse non sia mai superiore a quella del corpo della palla che si intende usare. Detto questo, c’è però da verificare se ci sono dei fattori estrinseci che il progettista non può controllare. Il più grosso problema che il progettista non può controllare, e che poi incide fortemente sul rendimento del compensatore, è la massa dei gas di combustione. Altro parametro strettamente correlato a questo è la pressione di lavoro di una cartuccia. Torniamo al nostro esempio della pistola.  Consideriamo un’arma della classe open preparata per le competizioni di tiro dinamico sportivo. Immaginiamo di usare un arma camerata per il 9×21 o il 38SA, che vengono “caricati come si deve” (e non come 38Spl da tiro). Qui il volume di gas è elevato ed il compensatore (se costruito da un professionista) sarà enormemente efficiente. Consideramo la stessa arma, ma questa volta camerata per il calibro 45. Qui ci sarà sicuramente un controllo migliore del rinculo, ed una diminuzione del rilevamento RISPETTO AD UN’ARMA PRIVA DI COMPENSATORE, ma l’efficienza complessiva del compensatore sarà minore rispetto al caso precedente. Il motivo va ricercato nel fatto che le cartucce generano volumi di gas diversi, e lavorano anche a pressioni diverse (la pressione media massimale, quella massima individuale e quella di picco sono complemente diverse tra 9mm/38SA e 45). Passiamo adesso all’arma lunga. I criteri di base per la progettazione sono i medesimi visti per la pistola. Cosa può o deve fare il progettista per migliorare le cose? Per prima cosa, stante l’enorme massa di gas di combustione deve sempre scegliere di usare un compensatore multicamera per aumentare il rendimento. Cominciamo con un minimo di 2 (per i calibri “base”) ed arriviamo ad un massimo di 4 (per i calibri magnum o supermagnum).  Molti professionisti optano per un compensatore a tripla camera, perchè lo considerano il miglior compromesso tra il 2 ed il 4 camere. Qui poi entrano in gioco anche i gusti pesonali e l’estetica, ma diciamo che questa è sicuramente “la scelta più gettonata” . Un altra cosa che il progettista può fare è quella di aumentare il volume della camere, NON (tanto) OPERANDO SULLA LUNGHEZZA (che deve sempre rispettare il principio indicato in precedenza), MA SUL DIAMETRO ESTERNO (o comunque sulla forma esterna del corpo del compesatore). Questo consente di fare due cose :
 
. fare urtare una massa maggiore di gas contro le paratie
– ridurre la lunghezza complessiva del compensatore
 
Normalmente il criterio è 1,5 o 2 volte il diametro della canna, oppure 3 o 4 volte il diametro del proiettile. Questi sono i criteri più usati, anche se poi ognuno se ne inventa uno e se lo tiene per se (per esempio il quadrato del diametro del proiettile, oppure il quadrato del diametro della canna per 0,75 e così via). Se il tuo lavoro sarà indirizzato ad un’arma da tiro, non ci saranno grossi problemi. Supponendo invece di lavorare con una carabina da caccia, la cosa è un po’ più complicata, nel senso che molto spesso un cliente (prova ad immaginare il cliente di un armaiolo che chiede gli di montare un compensatore sulla sua prestigiosa H&H originale…) vuole uno strumento che si raccorda perfettamente  con il profilo esterno della propria arma. In questo caso, dunque, forme e dimensioni avranno limiti stringenti. Altra cosa. Abbiamo detto che il compensatore deve “spingere verso il basso” l’arma durante il tiro. C’è stato chi ha pensato di “spingere avanti” la canna, per contrastare il rinculo. Pensa per esempio ai TRG prodotti dalla Sako. Oppure pensa ai Barrett M-82 o M-107. L’idea sarebbe quella di fare una camera (o più camere) con due punti di uscita (laterali e contrapposti) al posto dell’unico punto tradizionale. I due punti di uscita deviano i gas parallelamente al suolo e verso il tiratore Questo dovrebbe costituire una modalità di riduzione del rinculo e del rilevamento alternativa a quella tradizionale. Dopo essere diventati esperti con il sistema tradizionale, questa potrebbe essere una soluzione alternativa da sperimentare e da analizzare a dovere.