D. dato che posseggo tutta l’attrezzatura necessaria, vorrei autocostruirmi un compensatore in casa per la mia X modello Y in calibro Z. Ci sono libri o siti specifici sull’argomento?
R. allo stato attuale non siamo in grado di indicarti dei libri o dei siti specifici dai quali trarre informazioni per costruire un compensatore per armi lunghe. Per quanto concerne i libri, a parte i testi di livello universitario o postunivesitario sulla dinamica dei fluidi, non sappiamo proprio cosa indicare. Ovviamente un libro di dinamica dei fluidi può essere utile solo se si è in grado di estrapolare delle informazioni rilevanti da esso. In altre parole, il libro può essere utile solo se l’acquirente sa già cosa fare. In pratica bisogna sapere come è fatto il compensatore e come funziona.  Solo poi il libro di dinamica dei fluidi potrebbe tornare utile. Venendo ai siti, a parte quello che potresti eventualmente trovare a livello amatoriale su internet (digitando parole come “compensator” o “muzzle brake” su di un motore di ricerca), trovare qualcosa di ufficiale è praticamente impossibile. Il motivo è che chi costruisce compensatori a livello industriale è piuttoso geloso dei suoi segreti, e tende sempre a tacere su questa attività. Noi abbiamo dato fastidio a parecchie persone rivelando i criteri attraverso i quali vengono costruiti i compensatori. Per costruire un compensatore ti serviranno macchine e materiali giusti. Occorre filettare la canna e filettare il compensatore, realizzando normalmente un microfiletto, cosa che non è alla portata di tutti. Il filetto va realizzato con la massima precisione, e non deve avere nessun tipo di gioco una volta che il compensatore è montato sull’arma. Altra cosa da non sottovalutare, è che il filetto deve essere fatto in asse con la canna. Il filetto del compensatore va fatto in asse con il corpo del compensatore. Solo in questo modo canna e compensatore saranno realmente in asse. Per compiere queste operazioni serve un operaio specializzato nell’uso di macchine CNC o un armaiolo meccanico, che sono “merce” piuttosto rara oggi giorno. Poi c’è il problema di realizzare il compensatore.  Ovviamente, prendere un tubo e riempirlo di fori come fanno alcuni, e poi pretendere che funzioni come compensatore è una pia illusione. Dal momento che il compensatore funziona in base al terzo principio della dinamica, deve esistere almeno una paratia e almeno un camera. Il punto di egresso dei gas può essere realizzato in varie maniere, ma se non ci sono almeno una paratia ed un camera il compensatore non può funzionare!! Si possono realizzare camere tradizionali, si possono fare camere di volume diverso (crescente o decrescente, c.d. “progressive”), si possono creare delle feritoie, si può fare un’unica camera cilindrica con una sola paratia anteriore ed una serie di fori lungo il corpo del cilindro, e così via. La lunghezza della singola camera, o delle varie camere (se ne esistono più di una), deve essere fatta in maniera tale che la palla “tappi” i fori di passaggio durante la fase di attraversamento. Se così non fosse, i gas uscirebbero sia dalla (parte superiore della) camera che dai fori di passaggio dei proiettile, e non solo dalla parte superiore (oppure dalla due parti laterali, nei compensatori fatti in questo modo) della camera come dovrebbe avvenire correttamente!! Un altro punto molto importante sono i fori di passaggio del proiettile. Occorre evitare che i gas possano sopravanzare il proiettile quando questo sta attraversando il compensatore (perchè altrimenti non funzionerebbe), per cui occorre fare in modo che siano il più stretti possibile. I migliori produttori li realizzano facendoli solo leggermente più grandi del diametro dei vuoti di rigatura.