D. ho visto in armeria una carabina Lancaster in calibro .297/250, cartuccia della quale non avevo mai sentito parlare. Sarei interessato all’acquisto, ma anche l’armiere non ha saputo darmi indicazioni precise in merito. Di che cartuccia si tratta, e soprattutto, è possibile ricaricarla?
R. bella domanda. La cartuccia calibro 297/250, meglio nota come 297/250Rook, è una degli esponenti della famiglia di cartucce Rook, che va da minuscolo 297/230 (molto simile al 297/250) fino al 300 (lungo) Rook. La più piccola delle cartucce Rook, il 297/230 Rook (o 297/230 Morris), nacque come cartuccia militare per scopi puramente addestrativi. Questa vecchia cartuccia inglese, era disponibile in due varianti, dette “corta” e “lunga”. Venne inventata e commercializzata dalla Eley nel 1882 ed era una cartuccia con bossolo a collo di bottiglia destinata ad essere sparata nel fucile Henry-Martini calibro 450/577, nel quale poteva essere montata quella che noi oggi definiremmo una “conversione” , di forma tubolare. All’epoca il successo commerciale fu enorme, e il binomio arma-cartuccia divenne famoso per essere impiegato in ambenti chiusi con estrema facilità. Fabbricanti estremamente famosi come W.W. Greener e C.G.Bonehill (entrambi appaltatori del ministero della difesa), produssero armi su azione Henry-Martini camerate per questa cartuccia. Il 297/230 “corto” sparava una palla da 37grs. a 265m/s usando 3,5grs. di polvere nera, mentre il 297/250 “lungo” sparava la stessa palla a 365m/s usando 5,5grs. di polvere nera. Verso il 1900 (forse il 1898) la Holland & Holland commercializzò il 297/250 Rook (o .250 Holland & Holland), che molti autori inglesi considerano la prima e vera cartuccia della famiglia Rook. Questa cartuccia sparava una palla in piombo da 56grs. a 350m/s con 6,5grs. di polvere nera. Le armi della Holland & Holland erano particolarmente famose perchè usavano delle speciali canne denominate “semiliscie“, allo scopo di ridurre l’impiombamento che si manifestava usando cartucce con palle in piombo di piccolo diametro. Molti fabbricanti inglesi di armi produssero armi camerate per questa munizione, quasi tutte di tipo basculante con o senza cane esterno.  Come risposta al successo commerciale della H&H, la W.J.Jeffery produsse il .255Jeffery, che lanciava una palla da 65grs. a  365m/s con 9,0grs. di polverre nera. Anche se molti altri fabbricanti usarono questa cartuccia, di fatto è la meno diffusa tra tutte le cartucce Rook. Il più famoso tra tutti i calibri Rook è senza dubbio stato il .300Rook (noto anche come .295H&H o .300H&H). Questa cartuccia venne commercializzata dalla Holland & Holland verso il 1880 (forse il 1882, ma ci sono delle discussioni in merito), e si stima che la sola Holland & Holland ne produsse circa 2.000 pezzi (stima indiretta fatta sulla base delle armi passate per il banco di prova di Birmingham), mentre circa 1.000 esemplari vennero prodotti dalla Purdey. Nella sua conformazione originale, questa cartuccia lanciava una palla da 80grs. a 335 m/s con 10grs. di polvere nera.  Premessa questa breve digressione di carattere storico, la ricarica di questa munizione pone dei problemi pratici non indifferenti, e si tratta sicuramente di un argomento per ricaricatori “superesperti“. Le matrici esistono e vengono prodotte (tra gli altri) dalla RCBS,  ma solo su ordine speciale. Questo significa che si possono trovare, ma che ci vorrà del tempo e che le costeranno parecchio. I bossoli si possono formare a freddo tramite apposite matrici (sempre prodotte dalla RCBS) partendo dai bossoli del .22 Hornet, oppure esistono anche bossoli vergini prodotti da aziende specializzate come l’americana Rocky Mountain Cartridges, ma pressochè introvabili fuori dagli USA. Per quanto attiene ad eventuali ostacoli connessi alla formatura a freddo, alcune fonti bibliografiche precisano che le misure del 297/250 in tre zone chiave erano le seguenti:

– collarino = .343″
– base del bossolo = .295″
– spessore del collarino = .81″

Per il .22Hornet, queste stesse misure sono :

– collarino = .345″
– base del bossolo = .294″

In realtà il collarino del .22Hornet è leggermente più spesso di quello del .297/250, ma la cosa non dovrebbe essere problematica, almeno stando alle poche fonti che trattano l’argomento. Ad ogni modo per i bossoli le conviene contattare qualche grosso rivenditore di articoli per ricarica per sapere cosa ha a disposizione. Per le  palle, la cartuccia originale usava una palla in piombo, ma per aggirare l’ostacolo i pochi che la ricaricano lo fanno usando le palle del 6,35 Browning. Veniamo alla polvere. In linea del tutto teorica, le servirebbe una polvere molto rapida a bruciare, come WW.231, R-1, N-310 e simili. In realtà molte fonti citano la Unique in dose di 2,5 – 3,0grs.