D. mi piacerebbe conoscere quante più cose su due calibri: il 223 Remington e il 7,62×39. Sono consapevole che i due hanno un impianto balistico differente, ma in quanto a lesività, chi dei due lo è di più? Perchè per i calibri per fucili d’assalto come i sopracitati, non si parla mai di potere d’arresto ma appunto di lesività?
R. la sua è una domanda molto complessa che richiede una risposta che non può essere fornita in una semplice lettera. Cominciamo con il dire che le due cartucce hanno un impianto termobalistico completamente diverso. Le masse dei proiettili e le rispettive velocità alla bocca sono completamente diverse. Anche la struttura dei proiettili è diversa, infatti:
– i proiettili del 5,56/223 hanno il nucleo in piombo (M-193), ma anche in acciaio e piombo (M855) o in solo acciaio (M-855-A1) e la blindatura in lega rame/zinco
– i proiettili del 7,62×39 hanno il nucleo in acciaio dolce e la blindatura in lega rame/zinco oppure in acciaio placcato
Le proprietà lesive sono sovrapponibili, anche se si manifestano in modo completamente diverso a causa della diversa struttura dei proiettili impiegati. Mentre il 5,56/223 privilegia l’effetto granata (cioè un cedimento strutturale repentino con violenta proiezione di frammenti dovuto alle velocità di impatto che generano forze superiori al valore del carico di rottura dei materiali che costituiscono la palla), il 7,62×39 privilegia il ribaltamento lungo l’asse verticale (cioè il fenomeno dovuto al fatto che, essendo il nucleo più corto della blindatura, all’atto dell’impatto il nucleo “scivola” in avanti e produce il ribaltamento del proiettile lungo il suo asse verticale). In ambo i casi le lesioni sono particolarmente gravi. Dove si nota una differenza tra 5,56/223 e 7,62×39 è nella penetrazione dei materiali strutturali, a causa del nucleo in acciao dolce comunemente presente nei proiettili di origine russa. Questo però non significa che sia “intelligente” mettersi dietro un vetro o un legno e farsi sparare addosso con un 223!!
Per il resto:
– non c’è nessun libro di medicina legale che parli di potere d’arresto. Non c’è nessuna rivista di medicina legale (o medico-scientifica in generale, come THE JOURNAL OF TRAUMA, MILITARY MEDICINE, SURGERY, e così via) che parli di potere d’aresto. Non per nulla si parla di “balistica della lesione” o “balistica terminale” e non di “balistica del potere d’arresto”. Oppure si parla di “proprietà lesiva” o “capacità lesiva” dei proiettili. Ma non di potere d’arresto. E non ci vuole un luminare per capirlo. Questo lo può confermare anche un ragazzino che frequenta il primo anno della Facoltà di Medicina e Chirurgia
– il potere d’arresto non esiste. E’ solo un’invenzione dei giornalisti per vendere più giornali possibili. O dei produttori di armi e munizioni, per vendere il più possibile i loro prodotti. A meno che lei non voglia semplificare e usi il termine “poter d’arresto” come sinonimo di lesività. Il che è ammissibile, anche se non scientificamente corretto