D. vorrei farmi costruire un’arma custom in calibro 7mm, ma sono indeciso tra 7mm WSM e 7mm SAUM. Molti, compreso l’artigiano che mi deve costruire l’arma, mi dicono che il 7mm SAUM è meglio per una questione di allineamento del proiettile all’anima della canna: è vero tutto questo?
R. la camera di cartuccia è composta dalle seguenti parti :

– camera
– colletto (collo)
– gola
– inizio di rigatura

Cominciando con la camera (chamber) intesa in senso stretto, essa è la parte della canna che alloggia (quasi tutta) la cartuccia. La realizzazione della camera non consiste nel “…fare un buco ed allargarlo con un alesatore…“, come pensano in molti, ma richiede un compromesso tra efficienza (dell’arma) e precisione (sul bersaglio). Una camera “stretta” (cioè realizzata alle misure minime previste dalle schede CIP) consentirà di ottenere ELEVATI livelli di precisione, oltre ad AUMENTARE significativamente la vita operativa dei bossoli (N.B. particolare importante per chi pratica la ricarica personalizzata delle proprie munizioni). Tuttavia, una camera “stretta” darebbe luogo a malfunzionamenti se l’arma dovesse essere usata in pessime condizioni operative o, in alcuni casi, semplicemente dopo avere sparato un numero esiguo di colpi (N.B. cioè semplicemente accumulando la feccia di combustione). Al contrario, una camera “larga” (cioè realizzata alle misure massime previste dalle schede CIP) consentirà di avere una ELEVATA efficienza, ma la precisione e la vita operativa dei bossoli saranno SCARSE. La scelta delle dimensioni della camera è correlata anche all’esatta misura dello spazio di battuta, o luce di battuta (headspace) che dir si voglia, cioè alla distanza esistente tra la faccia dell’otturatore e la spalla della (camera di) cartuccia in condizioni di chiusura. Questa distanza NON è una misura unica, ma una gamma di misure comprese tra un massimo ed un minimo, e che possono variare a seconda che si tratti di armi destinate al mercato civile o al mercato militare. Anche in questo caso, per scegliere il corretto valore della luce di battuta andrà fatto un compromesso a seconda del risultato che si vuole ottenere, nel senso che:

– aumentare il valore significa aumentare l’efficienza ma ridurre la durata del bossoli e la precisione
– diminuire il valore significa aumentare la durata del bossoli e la precisione, ma mettere a rischio il funzionamento se l’arma è molto sporca

La cosa importante è che il valore non vada mai oltre il massimo o il minimo previsti. Venendo al colletto (o collo), esso è la parte della camera dove appoggia il colletto del bossolo. Anche il diametro del colletto è CRITICO perchè deve essere:

– sufficientemente piccolo, per limitare la deformazione anaelastica del bossolo associata allo sparo
– sufficientemente grande, per consentire comunque un funzionamento privo di incertezze 

Nell’individuazione del diametro adeguato del colletto, è dunque necessario fare un compromesso tra esigenze contrapposte, cioè tra regolarità di funzionamento e durata dei bossoli. La gola (throat) è quella piccola porzione cilindrica anteposta al colletto, che ha un diametro INFERIORE a quello del colletto ma SUPERIORE a quello del proiettile che viene impiegato (N.B. spesso ha lo stesso diametro dell’anima della canna). Detto in altri termini, la gola è quella parte della camera che viene occupata dal proiettile. Lo scopo della gola è duplice, e cioè di consentire al proiettile di lasciare il bossolo e di semplificare l’alimentazione. Anche in questo caso, per il produttore la realizzazione della gola consiste nel trovare il giusto compromesso tra esigenze contrapposte. Infatti, più  la gola è corta e più la precisione aumenta, ma più la gola è corta e più aumentano le pressioni in camera. Viceversa, più la gola è lunga e più la precisione tende a diminuire, ma una gola più lunga consente un maggiore controllo sulle pressioni di esercizio, che saranno più basse. Per quanto riguarda l’inizio di rigatura (leade), si tratta della parte anteposta alla gola, dalla quale comincia la rigatura vera e propria. A seconda dei costruttori, l’inizio di rigatura può essere:

– più o meno corto
– più o meno ripido 

Il modo in cui l’inizio di rigatura è realizzato ha un’importanza decisiva per controllare:

– precisione
– velocità
– pressione

La scelta, in concreto, andrà fatta a seconda di quelle che sono le reali esigenze. Qualche esempio potrà chiarire meglio i termini della questione. Per un soldato, l’inizio di rigatura deve essere lungo e poco ripido, in modo da tenere le pressioni basse e la funzionalità elevata anche nelle peggiori condizioni operative possibili. Ciò andra a discapito della precisione assoluta, ma colpire un uomo a 300m non è come fare la rosata più piccola possibile alla stessa distanza. Viceversa, per chi si dedica al tiro di precisione (sportivo), l’inizio di rigatura deve essere corto e ripido, in modo da massimizzare la precisione ed ottenere velocità alla bocca elevate. Premesso tutto questo, per chi deve realizzare una camera di cartuccia partendo da zero, è importante avere non solo degli alesatori più precisi possibile, ma anche la possibilità di regolare con precisione il centraggio, dopo averli inseriti nella macchina che dovrà realizzare la lavorazione. In altre parole :

– prima si dovrà identificare l’asse della canna da alesare
– poi si dovrà identificare l’asse dell’alesatore
– infine, si dovrà fare coincidere l’asse della canna con l’asse dell’alesatore

Per quanto attiene alle differenza concreta tra Short Magnum (Winchester) e Short Action Ultra Magnum (Remington), la differenza sta essenzialmente nella lunghezza  di collo e dell’inizio di rigatura, nonchè nell’inclinazione dell’inizio di rigatura. Nei SAUM questi parametri sono stati ottimizzati per migliorare la precisione pura, che risulta essere sensibilmente migliore rispetto a quella delle cartucce Short Magnum.