AFFINITA’ CONCETTUALI ED ESECUTIVE TRA L’ASSALTO ELIPORTATO E L’IMPIEGO DELLE PATTUGLIE ELIPORTATE
§1 – Profili generali
Le pattuglie eliportate (heliborne patrols) sono una variante peculiare delle pattuglie appiedate che vengono usate per:
– coprire ampi spazi in breve tempo
– operare in aree troppo pericolose per le pattuglie appiedate
– muoversi con elevatissima velocità
– operare con il supporto di armi ed equipaggiamenti eliportati
– portare un maggior quantitativo di armi, equipaggiamenti e munizioni
L’impiego (oggi ad ampio spettro) delle pattuglie eliportate discende dal fatto che TUTTE le moderne dottrine di combattimento pongono particolare enfasi sull’uso offensivo ( e non solo) dell’elicottero quale mezzo di trasporto. Il profondo interessamento delle dottrine di combattimento delle moderne FF.AA. nell’elicottero è dovuto, essenzialmente, al fatto che questo mezzo di trasporto ha l’abilità UNICA di spostare aliquote di personale di entità variabile, con estrema RAPIDITA’, in luoghi che altrimenti potrebbero essere raggiunti SOLO dopo molti giorni di marcia!! Lo spostamento del personale combattente può avvenire così rapidamente che, se un’operazione (su piccola o su grande scala) viene organizzata correttamente, essa può venire eseguita così velocemente che il nemico se ne renderà conto solo “…a cose fatte…”! E’ di palmare evidenza che le FF.AA. possono impiegare invariabilmente l’elicottero sia per effettuare operazioni coinvolgenti aliquote di scarsa entità numerica, quali quelle di pattugliamento, incursione od imboscata, sia operazioni più complesse di assalto eliportato vere e proprie basate su aliquote di elevata consistenza numerica. Esiste quindi una forte ANALOGIA, concettuale ed esecutiva, tra le operazioni di pattugliamento strictu sensu intese (segnatamente con le operazioni effettuate da pattuglie di attacco o di ricerca ed attacco), e le operazioni della Fanteria Eliportata. Profili comuni ad ambo le attività, sotto il profilo pratico, sono i seguenti:
– elevata velocità di movimento di uomini e mezzi
– ampia flessibilità operativa delle aliquote di personale impiegate
– elevato potere di fuoco
– possibilità di azione combinata o con più elicotteri (dello stesso Reparto) o con più mezzi provenienti anche da Reparti diversi
Dal punto di vista organizzativo, per quanto concerne l’assalto eliportato (air assault), esso avviene per il tramite di speciali Unità dotate di elicotteri (provenienti o dall’AVES o dal A.M.I.) organizzate normalmente su quattro plotoni (air platoon) o squadroni (air squadron) così denominati:
– Plotone cacciatori (hunter-killer platoon) = ha il compito di colpire i bersagli a terra o in aria e di facilitare lo sbarco della Fanteria eliportata o di proteggerne la ritirata
– Plotone esploratori (scout platoon) = ha il compito di identificare i bersagli e di effettuare tutte le ricognizioni proventive
– Plotone cannoniere (gunship platoon) = ha il compito di eliminare i bersagli maggiormente impegnativi e di coprire la Fanteria elitrasportata durante lo sbarco o nel momento della ritirata
– Plotone trasporto (transport platoon) = ha il compito di trasferire la Fanteria elitrasportata dalla base all’obiettivo e viceversa
Anche le pattuglie eliportate sfruttano, seppur parzialmente, la stessa organizzazione e, in particolare esse si basano con estrema frequanza su:
– Un elicottero del plotone trasporto = porterà la pattuglia in prossimità dell’obiettivo e provvederà, se del caso, a riportarla alla base (N.B. a meno che non sia prevista una esfiltrazione / estrazione con mezzi diversi)
– Un elicottero del plotone cannoniere / cacciatori = provvederà a coprire la pattuglia durante il trasporto verso l’obiettivo e , molto frequentemente, anche durante l’esfiltrazione/estrazione della stessa
Altro aspetto condiviso tra pattuglie eliportate ed assalto eliportato riguarda la modalità di movimento degli elicotteri che devono essere impiegati per condurre le operazioni. In riferimento all’altezza da terra, gli elicotteri utilizzano una tecnica denominata tecnica di volo prossimale (terrain flying technique), la quale ricomprende:
– Volo a bassa quota (low level flight) = le sue caratteristiche sono la velocità costante e l’altezza costante dell’elicottero (N.B. si impiega questa tecnica quando non c’è pericolo di rilevazione da parte del nemico)
– Volo perimetrale (contour flight) = le sue caratteristiche sono la velocità costante e l’altezza variabile, quest’ultima intesa nel senso che l’elicottero segue nel modo più preciso possibile il profilo (da cui il nome di “volo perimetrale“) del terreno sottostante (N.B. si impiega questa tecnica quando si vuole ridurre le potenzialità di osservazione / rilevazione da parte del nemico)
– Volo intersecato (nap of the earth flight) = le sue caratteristiche sono la velocità variabile e l’altezza variabile, quest’ultima intesa nel senso che l’elicottero AGGIRA, e NON sorvola (da cui il nome di “volo intersecato“) gli ostacoli presenti sul del terreno sottostante (N.B. si una questa tecnica quando si è in prossimità delle posizione nemiche e si desidera mantenere la copertura o l’occultamento fino all’ultimo momento disponibile)
In riferimento alla velocità con cui lo spostamento viene effettuato, gli elicotteri possono usare :
– La tecnica del volo con supervisione (traveling overwatch technique) = l’elemento di testa di una colonna si muove a velocità costante mentre l’elemento di coda (o gli elementi che seguono) si muove (muovono) ad una velocità tale per cui risultino possibili sia l’osservazione dell’elemento di testa, sia l’osservazione del terreno sottostante nel quale potrebbe nascondersi il nemico (N.B. si usa questa tecnica quando si è in prossimità delle posizioni nemiche ed il contatto è possibile)
– La tecnica del volo a sbalzi (bounding overwatch technique) = un elemento della colonna si distacca in maniera tale da osservare il terreno sottostante da una posizione il più occultata possibile (N.B. deve trattarsi di una posizione che coniuga nel miglior modo possibile corsie di fuoco e campi di osservazione) e consetire il movimento in avanti degli elementi restanti, dopo di che le posizioni si invertono e l’elicottero che aveva osservato in precedenza diventa quello che può avanzare e viceversa (N.B. si usa questa tecnica quando il contatto con il nemico è certo o quasi certo)
Anche per quanto concerne la tipologia di formazioni impiegate (durante il volo o durante l’atterraggio in zona di operazioni), l’impiego di pattuglie eliportate o l’esecuzione di operazioni di assalto eliportato condividono:
– La formazione a “V”(V formation) = è una formazione comunemente utilizzata per il volo in spazi aperti dove non si ritiene possibile il contatto con il nemico
– La formazione rinforzata a destra / sinistra (heavy formation right/left) = è una formazione comunemente utilizata per il volo in spazi aperti dove si ritiene possibile il contatto con il nemico da una certa direzione (destra o sinistra)
– La formazione a diamante (diamond formation) = è una formazione comunemente utilizzata per il volo in spazi aperti dove non si ritiene possibile il contatto con il nemico
– La formazione in file (trail formation) = è una formazione comunemente utilizzata per il volo in spazi ristretti, o a bassa quota, dove non si ritiene possibile il contatto con il nemico
– La formazione sfalsata a destra / sinistra (echelon formation right/left) = è una formazione comunemente utilizzata per il volo in spazi aperti dove si ritiene possibile il contatto con il nemico da una certa direzione (destra o sinistra)
– La formazione a doppia linea a destra / sinistra (staggered trail right/left) = è una formazione comunemente utilizzata per il volo in spazi aperti dove si ritiene possibile il contatto con il nemico da una certa direzione (destra o sinistra)
Inoltre, anche con riferimento al modus operandi, le pattuglie eliportate e le operazioni di assalto eliportato, a livello concettuale prevedono la presenza di:
– Zona di riunione (assembly area) = è il luogo in cui tutti gli elicotteri possono atterrare per (1) essere riforniti di armi e carburante, (2) essere sottoposti ad adeguata manutenzione, (3) essere riparati, nonchè dove vengono emessi gli ordini e dove la futura attività degli elicotteri viene debitamente coordinata (N.B. questo luogo è posto al di là della portata dell’Artiglieria nemica di medio calibro)
– Zona di sosta preliminare (holding area) = è il luogo che viene occupato dagli elicotteri (N.B. quasi mai senza atterrare e comunque senza mai spegnere il motore in caso di atterraggio) per brevi periodi allo scopo di coordinarsi prima di giungere in zona di operazioni (N.B. questo luogo dovrebbe possedere il massimo della copertura e dell’occultmento possibile)
– Corsie di attacco (attack routes) = sono gli spazi, o meglio i “percorsi“, usati degli elicotteri per trasferirsi dalla zona di sosta preliminare alle posizioni di combattimento vere e proprie (N.B. essi dovrebbero garantire il massimo della copertura e dell’occultamento per esaltare la sorpresa
– Posizioni di combattimento (battle positions) = sono luoghi (N.B. distinti in primari ed alternativi) provvisti di copertura ed occultamento ottimali, dai quali gli elicotteri, ed in particolare gli elicotteri dei plotoni cacciatori e cannoniere, possono colpire i loro bersagli con relativa sicurezza (N.B. le posizioni di combattimento sono prestabilite a livello di comando superiore, anche se la scelta su quale occupare nel caso concreto spetterà al comandante del singolo elicottero)
Sempre per quanto concerne il modus operandi, ed in particolare con riferimento al movimento offensivo, emergono altre SIMILITUDINI tra l’impiego delle pattuglie (d’attacco) eliportate e l’assalto eliportato, infatti in ambo i casi tutte le Unità coinvolte devono :
– Saper manifestare aggressività ed iniziativa al momento giusto
– Saper compiere spostamenti rapidi per poter approfittare delle varie opportunità che potrebbero manifestarsi in itinere
– Distruggere le difese nemiche il più possibile in profondità per facilitare il compimento delle missione (N.B. a prescindere che si tratti di una semplice incursione effettuata da una singola pattuglia dìattacco, oppure di un’assalto eliportato su più ampia scala effettuato da più Compagnie di Fanteria per conquistare una certa posizione)
– Saper spostare razionalmente il fuoco delle armi in dotazione agli elicotteri per ampliare la penetrazione nel dispositivo nemico
– Saper controllare il fuoco in maniera tale da risparmiare munizioni e di colpire più bersagli possibili sprecando il minor quantitativo possibile di munizioni
– Sfruttare le potenzialità delle armi in dotazione agli elicotteri per colpire il nemico dalla maggior distanza possibile (N.B. a meno che non sia necessario mantenere la segretezza, e quindi la sopresa, fino all’ultimo momento)
Si può quindi concludere dicendo che tra assalto eliportato ed impiego delle pattuglie eliportate esiste un rapporto tra genus e species, tale per cui la species “pattuglie eliportate” appartiene al più ampio genus dell’assalto eliportato (o delle operazioni eliportate in generale). La elicottero può essere impiegato con finalità marcatamente offensive (ad esempio per fare sbarcare una pattuglia di attacco) oppure per finalità palesemente più difensive (ad esempio per fare sbarcare una pattuglia da ricognizione), ma questo non toglie che esista una forte similitudine tra l’impiego delle pattuglie eliportate e l’esecuzioni di operazioni di assalto eliportato vere e proprie.
§2 – Preparazione preliminare
Dal momento che le operazioni eliportate (heliborne operations) sono caratterizzate dall’estrema velocità, è ESSENZIALE che chiuque salga a bordo di un elicottero sappia esattamente cosa fare in ogni singolo istante. Chiunque non sia dotato del necessario livello di preparazione NON deve assolutamente prendere parte a missioni che prevedono l’impiego di elicotteri, con particolare riferimento a quelle missioni che prevedono l’esecuzione di azioni offensive. Per raggungere il necessario livello di preparazione per il personale impiegato in queste missioni sono già stati messi a punto, da alcuni anni a questa parte, delle speciali metodologie addestrative denominate “esercizi di sbarco ed imbarco eliportato” (helicopter drills), il cui scopo principale è quello di:
– evitare perdite di tempo durante ogni fase della missione
– garantire la sicurezza e l’incolumità fisica dei soggetti imbarcati
Dal momento che la sicurezza è FONDAMENTALE, è necessario che TUTTI eseguano questi esercizi alla lettera. Non ci sono alternative!! L’addestramento DEVE essere talmente INTENSO che tutti devono essere in grado di eseguire “…dal vivo…” questi esercizi senza dover pensare a cosa fare in ogni occasione. In altri termini, quando arriva l’ordine di eseguire un pattugliamento (od un assalto eliportato), il capo-pattuglia (o il comandante) DEVE avere la certezza preventiva che TUTTI i membri della stessa sappiano esattamente cosa fare prima e dopo l’imbarco, durante il trasporto e, infine, dopo lo sbarco in zona di operazioni. Per motivi di coerenza sistematica, tutte le principali dottrine di combattimento moderne sintetizzano i compiti essenziali del capo-pattuglia in questo modo:
– istruire tutti i membri della pattuglia che dovranno salire sull’elicottero
– assicurarsi che nessuno abbia elementi dell’equipaggiamento personale non fissati o non assicurati adeguatamente
– assicurarsi che tutto l’equipaggiamento sia posizionato correttamente dentro l’elicottero
– rimuovere le antenne delle radio e riporle adeguatamente
– assicurarsi che le armi da fuoco siano posizionate correttamente
– assicurarsi che le baionette NON siano inastate
– assicurarsi che TUTTE le armi da fuoco abbiano la sicura inserita
Si rammenti che prima di imbarcarsi sull’elicottero, il capo pattuglia DEVE disporre tutti i membri della pattuglia in maniera invertita (reverse order positioning), cioè li deve fare salire sull’elicottero in ordine INVERSO rispetto a quello con cui scenderanno sul terreno!! L’imbarco viene effettuato utilizzando SEMPRE il metodo dell’orologio (clock method), ed ipotizzando per convenzione che il muso dell’elicottero sia sempre posizionato a “ore 12” . Premesso questo, per effettuare l’imbarco in condizioni ordinarie la pattuglia deve :
– posizionarsi a non meno di 20m dall’elicottero
– posizionarsi a “ore 2”
– posizionarsi in ordine invertito
Chiaramente questo vale per un imbarco effettuato in condizioni ordinarie, poichè se fosse necessario effettuare una evacuazione di emergenza in una zona calda (hot zone), tutto il personale si precipiterà ad altissima velocità verso i portelloni da qualsiasi posizone, tenendo conto di due fondamentali norme di sicurezza, quali :
– tenere la testa bassa per evitare movimenti inconsulti ed improvvisi del rotore principale
– non avvicinarsi passando in prossimità del rotore di coda
Tornando sempre all’imbarco in condizioni ordinarie, in ogni caso la pattuglia NON inizia mai la procedura di imbarco se non DOPO che il pilota ha dato il proprio assenso preventivo con un chiaro cenno del capo e con il pollice puntato verso l’alto!! In condizioni di luminosità assente (total darkness) o precaria (low-light), il segnale di imbarco viene dato dal pilota facendo lampeggiare le luci di posizione del mezzo. In condizioni di luminosità ottimale, viceversa, durante questa fase sono estremamente utili i segnali di comunicazione non verbale (hand singnals) che possono essere così sintetizzati:
– Imbarcatevi ora ! = il pilota piega il braccio di circa 45°, chiude il pugno ed estende il pollice, mentre compie ampi gesti affermativi con la testa (N.B. i due gesti possono essere distinti, anche se più spesso sono contemporanei)
– Non imbarcatevi ! = il pilota alza ed estende la mano aperta (con la stessa gestualità usata dai VV.UU. durante le operazioni di direzione del traffico cittadino) per bloccare ogni movimento di imbarco
– Ci sono a bordo nnn membri della pattuglia = il pilota estende una mano ed indica il numero di quanti membri della pattuglia sono a bordo in quel preciso momento
In ogni caso, per salire a bordo devono essere tassativamente osservati i seguenti criteri:
– il capo-pattuglia è l’ultimo a salire ed il primo a scendere dall’elicottero
– i mitraglieri prendono posto davanti ai portelloni per motivi di protezione e sicurezza durante il volo (a meno che l’elicottero non sia già dotato di propri mitraglieri)
Una volta che la pattuglia è salita a bordo dell’elicottero, sono due i problemi che devono essere affrontati:
– Sicurezza = tutti i membri della pattuglia DEVONO stare assolutamente fermi al loro posto e NON devono toccare nulla
– Comunicazione = il capo-pattuglia DEVE poter comunicare con il pilota in modo certo e sicuro con qualsiasi condizione di luminosità
Per quanto concerne la sicurezza, una volta a bordo le armi vanno posizionate in maniera stabile e con la sicura inserita. E’ preferibile che tutte le armi abbiano il caricatore inserito ma la camera VUOTA, oltre, ovviamente, alla sicura inserita durante tutto il periodo del volo!! Il motivo è che se per caso dovesse partire accidentalmente un colpo, potrebbe risultare danneggiata una parte fondamentale dell’elicottero e questo potrebbe determinare la morte dell’intero equipaggio. Solo in casi eccezionali (ad esempio quando si presume una reazione da parte del nemico) può essere consentito il trasporto con il colpo in canna e la sicura inserita. Per garantire l’incolumità fisica dei membri della pattuglia, è assolutamente VIETATO inastare le baionette od estrarre dal proprio fodero coltelli da combattimento od altri strumenti da taglio!! Sull’applicazione effettiva di queste regole vigila sempre il capo-pattuglia.
§3 – Problemi di comunicazione e loro risoluzione
Dal momento che il rumore a bordo di un elicottero è del tutto assordante, è assolutamente necessario che il capo-pattuglia ed il pilota siano in grado di comunicare in maniera certa e sicura in ogni momento ed in qualsiasi condizione di luminosità!! Per fare questo il capo-pattuglia utilizza una delle cuffie supplementari (spare headset) normalmente presenti a bordo dell’elicottero. Alternativamente, seppur più raramente, possono essere utilizzati i segnali di comunicazione non verbali, che sono così sintetizzati :
– Prepararsi a sbarcare = il pilota (od un altro membro dell’equipaggio) estende il braccio e mette la mano con il palmo perpendicolare al terreno, indicando che l’obiettivo si sta avvicinando
– Direzione del bersaglio / obiettivo = il pilota (od un altro membro dell’equipaggio) estende il braccio e mette la mano con il palmo parallela al terreno, indicando la direzione dell’obiettivo/bersaglio
– Sbarcare ora! = il pilota muove vigorosamente ed alternativamente la testa dall’alto verso il basso, indicando al capo-pattuglia che è possibile effettuare lo sbarco
Durante l’oscurità (night-time) la comunicazione viene assicurata o tramite l’uso delle cuffie (N.B. è il metodo più comune), oppure tramite l’uso delle luci interne dell’elicottero e, in particolare:
– Luce rossa accesa = l’elicottero è in volo, tutti devono stare fermi al proprio posto e non è possibile effettuare lo sbarco
– Luce rossa lampeggiante = l’elicottero è in prossimità dell’obiettivo e ci si deve preparare allo sbarco
– Luce verde = l’elicottero è sull’obiettivo e si deve effettuare lo sbarco il più velocemente possibile
Si tenga presente che l’uso corretto degli appositi segnali di comunicazione non verbali è di importanza fondamentale ai fini dell’esecuzione della missione. Per rendere la cosa di più facile comprensione a tutti (incluso il nostro Stato Maggiore!!) si rammenta che l’errata e demenziale applicazione dei metodi di comunicazione non verbale (insieme alla assente / pessima comunicazione tra pilota e capo-pattuglia) ha determinato una tragedia (del tutto evitabile!!) in cui sono rimasti conivolti soldati italiani di stanza nella ex-Yugoslavia che erano impegnati in un’azione di pattugliamento notturno!!
§4 – Linee gerarchiche fondamentali
Durante il volo, il solo ed unico superiore gerarchico è il pilota dell’elicottero. Anche se per assurdo ci fosse a bordo il Comandante di Stato Maggiore, questi sarebbe sempre e comunque subordinato alla potestà del pilota non solo durante il volo, ma anche nelle fasi cronologicamente contigui allo sbarco ed all’imbarco!! Il pilota è l’unica persona che è responsabile non solo per la tenuta e la gestione del mezzo, ma anche per tutto quello che succede a bordo, ivi compresa la sicurezza e l’incolumità del personale trasportato. Tutti gli ordini del pilota DEVONO essere prontamente eseguiti da TUTTI coloro i quali si trovano a bordo dell’elicottero in ogni momento!! Solo il pilota decide quando è possibile effettuare lo sbarco o l’imbarco, chi può essere imbarcato o sbarcato, quante persone possono essere sbarcate od imbarcate e così via. Durante le operazioni di pattugliamento eliportato, il pilota trasmette i suoi ordini alla pattuglia per il tramite del capo-pattuglia. Oltre a trasmettere gli ordini del pilota, il capo-pattuglia durante il volo deve:
– garantire l’incolumità fisica dei membri della pattuglia
– vigilare sul comportamento della pattuglia
– osservare il terreno sottostante
– verificare la eventuale presenza di segni nemici
§5 -Forme di rilevazione del nemico e metodi di contatto
La presenza del nemico può essere rilevata in due modi distinti:
– Direttamente = viene utilizzata l’opera di posti di osservazioni fissi (Observation Posts), di osservatori avanzati (Forward Observers) o di altre pattuglie presenti nella stessa zona
– Indirettamente = viene utilizzata l’opera di ricognizioni effettuate da aerei, elicotteri, satelliti o i dati proveninenti da precedenti operazioni di pattugliamento
Nel primo caso la pattuglia viene solitamente chiamata ad effettuare un atterraggio in un punto dove entrerà in contatto con i membri dei posti di osservazione fissi per ricevere informazioni in tempo reale sull’attività del nemico. Questo metodo è caratterizzato da un livello minore di studio e pianificazione e da una superiore velocità esecutiva. Nel secondo caso, viceversa, tutte le informazioni accumulate precedentamente vengono utilizzate come punto di partenza per organizzare la missione. Questo metodo è caratterizzato da un livello maggiore di studio e pianificazione e da una minore velocità esecutiva. Per quanto riguarda il contatto con il nemico, questo può essere di due tipi:
– Immediato = è il contatto tipico delle operazioni di assalto eliportato vere e proprie, in cui le cannoniere aprono la strada ad aliquote di Fanteria Eliportata che sbarcano ad altissima velocità sotto idoneo fuoco di copertura e si precipitano verso il bersaglio per occuparlo
– Posticipato = è il contatto tipico di tutte le operazioni (di pattugliamento latu sensu inteso, di incursione o di imboscata) in cui deve essere data la prevalenza alla segretezza durante la fase di inserimento e nella successiva fase di avvicinamento al bersaglio
§6 – Arrivo in posizione e sbarco
Una volta che l’elicottero è giunto in posizione, lo sbarco può avvenire in due modi distinti:
– Con l’atterraggio vero è proprio = è possibile solo se il terreno sottostante lo consente per natura e conformazione
– Con balzo da una condizione di volo statico = se il terreno rende impossibile il contatto con il suolo, l’elicottero si mantiene a NON oltre 2m dal suolo ed i membri della pattuglia saltano a terra mentre l’elicottero assume una condizione di volo statico (hover)
– Con discesa rapida da una condizione di volo statico = se lo sbarco deve avvenire sopra una zona ricoperta da una vegetazione molto fitta, la pattuglia effettua una discesa rapida tramite una corda
Nornalmente la pattuglia effettua lo sbarco nel modo più occultato possibile. Ci sono però situazioni in cui sono coinvolti più elicotteri, logicamente ripartiti tra trasporto truppe e cannoniere, e dove lo sbarco viene effettuato in maniera più evidente rispetto a quelle che sono le procedure operative standard. In quest’ultima situazione, solitamente il comandante dell’intera aliquota (che spesso ha dimensioni prossime a quelle di una compagnia) viaggia su una delle cannoniere (gunships) e si avvicina il più possibile al nemico in modo da rendersi conto di persona della sua esatta collocazione. Fatto questo, il comandante da l’ordine di sbarco agli elicotteri trasporto truppe (troop carriers). Per motivi di sicurezza lo sbarco viene fatto sotto la vigilanza delle cannoniere che ruotano lentamente sopra l’area di sbarco prescelta (landing zone). Una volta ultimato lo sbarco, sono possibili varie opzioni:
– gli elicotteri si allontanano per cercare di preservare il più possibile la segretezza dell’operazione
– una parte di elicotteri si allontanano mentre un certo numero di elicotteri da trasporto rimangono nelle vicinanze per effettuare una eventuale evecuazione rapida
– vengono usate le cannoniere come forza d’urto per indebolire le difese nemiche mentre l’aliquota si prepara l’assalto vero e proprio
In linea di massima, lo sbarco avviene il più velocemente possibile, indipendentemente da quello che è il metodo concretamente utilizzato. Normalmente, all’atto dello sbarco la pattuglia assume una formazione difensiva attorno all’elicottero così conformata:
– un fante a ore 12
– il primo gruppo appoggio a ore 1
– un fante a ore 2
– il capo pattuglia a ore 3
– un fante a ore 3
– un fante a ore 4
– un fante o ore 5
– il secondo gruppo appoggio a ore 7
– un fante a ore 8
– un fante a ore 9
– un fante a ore 10
– il vice capo-pattuglia a ore 11
Per EVIDENTI motivi di semplificazione, anche in questo caso viene utilizzato il metodo dell’orologio. Premesso che il muso dell’elicottero sta, per convenzione, a ore 12, per motivi di sicurezza NESSUNO deve posizionarsi a ore 6, cioè in prossimità della coda!! Questo tipo di formazione difensiva (nota anche come ring formation, cioè formazione ad anello) viene solitamente assunta quanto lo sbarco deve avere un BASSO livello di evidenza (e quindi un alto livello di segretezza). In casi simili l’intera pattuglia si precipita alla massima velocità fuori dall’elicottero non appena il pilota ha dato il proprio assenso e, senza che sia necessario dare ordini ulteriori, ogni membro della pattuglia si stende a terra nella propria posizione. Dalla propria posizione ogni membro della pattuglia copre uno specifico settore con la propria arma. Questa formazione viene mantenuta fino a quando l’elicottero non si è allontanato. La pattuglia proseguirà poi nell’esecuzione della propria missione, sulla base della propria procedura operativa standard, a seconda che si tratti:
– di una pattuglia di attacco vera e propria (attack patrol)
– di una pattuglia di ricerca ed attacco (search & attack patrol)
Se, viceversa, l’operazione di sbarco rappresenta solo una parte di una più generale operazione di assalto vero e proprio (v. voce a se) in cui sono conivolte aliquote di personale di dimensioni maggiori rispetto ad una semplice pattuglia, analogamente a prima il personale imbarcato su ogni singolo elicottero si precipita alla massima velocità fuori dallo stesso non appena il pilota ha dato il proprio assenso ma, in questo caso, non viene assunta alcuna formazione difensiva, poichè tutto il personale sbarcato (globalmente considerato) deve guadagnare spazio e raggiungere con la massima velocità il proprio obiettivo. In questo caso troverano applicazione la tecnica del movimento a sbalzi (bounding overwatch) e, quando necessario, la metodologia del fuoco e movimento (fire & movement) tipica di tutte le operazioni di Fanteria.